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Le Fonti Francescane LEGGENDA DEI TRE COMPAGNI - Assisi OFM

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avrebbe inflitto a lui quella deformità. Ma il cavaliere di Cristo, non curando le minaccedel diavolo, seguitava a pregare nella grotta che il Signore gl'insegnasse la via.Pativa nell'intimo sofferenza indicibile e angoscia, poiché non riusciva ad esseresereno fino a tanto che non avesse realizzato la sua vocazione. I pensieri più contrastanticozzavano nella sua mente, e la loro importunità lo sconvolgeva. Nel cuore però gli ardevaun fuoco divino, e non riusciva a celare esteriormente quell'ardore. Era affranto dalpentimento di aver cosi gravemente peccato, ma le colpe passate e le tentazioni presentinon lo allettavano più, sebbene non fosse ancora sicuro di non ricaderci.All'uscire dalla grotta, all'amico egli appariva divenuto un altro uomo.CAPITOLO VDELLE PAROLE CHE GLI RIVOLSE IL CROCIFISSO,E COME DA QUEL GIORNO FINO ALLA SUA MORTEPORTO' NEL CUORE LA PASSIONE DI CRISTO1410 13. Mentre un giorno Francesco implorava con più ardente fervore la misericordia diDio, il Signore gli fece capire che fra poco gli avrebbe rivelato cosa dovesse fare. Daquell'istante si trovò così ricolmo di gioia, che non si sapeva tenere dal manifestare allagente, anche senza volerlo, qualche sentore del suo segreto. Ne parlava tuttavia conriserbo e in forma enigmatica. E dichiarava che non gl'importava più scendere in Puglia,ma di compiere nobili e grandi imprese in patria.I compagni, notandone il profondo cambiamento (ormai Francesco eraspiritualmente estraneo a loro, benché fisicamente si unisse talvolta alla brigata), gliripeterono scherzando la domanda: “Ma vuoi proprio prendere moglie, Francesco?”. Eglireplicava in termini sibillini, come abbiamo riferito sopra.1411 Trascorsero pochi giorni. Mentre passava vicino alla chiesa di San Damiano, fuispirato a entrarvi. Andatoci prese a fare orazione fervidamente davanti all'immagine delCrocifisso, che gli parlò con commovente bontà: “Francesco, non vedi che la mia casa stacrollando? Va' dunque e restauramela”. Tremante e stupefatto, il giovane rispose: “Lo faròvolentieri, Signore”. Egli aveva però frainteso: pensava si trattasse di quella chiesa che, perla sua antichità, minacciava prossima rovina. Per quelle parole del Cristo egli si feceimmensamente lieto e raggiante; sentì nell'anima ch'era stato veramente il Crocifisso arivolgergli il messaggio.Uscito dalla chiesa, trovò il sacerdote seduto lì accanto, e mettendo mano alla borsa,gli offrì del denaro dicendo: “Messere, ti prego di comprare l'olio per fare ardere unalampada dinanzi a quel Crocifisso. Finiti questi soldi, te ne porterò degli altri, secondo ilbisogno”.1412 14. In seguito a questa visione, il suo cuore si struggeva, come ferito, al ricordo dellapassione del Signore. Finché visse ebbe sempre nel cuore le stimmate di Gesù il che simanifestò mirabilmente più tardi, quando le piaghe del Crocifisso si riprodussero in modovisibile nel suo corpo.

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