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Le Fonti Francescane LEGGENDA DEI TRE COMPAGNI - Assisi OFM

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In certe regioni erano accolti, ma senza permettere loro di costruire delle abitazioni.Altrove, venivano cacciati, per paura che fossero degli eretici. Innocenzo III aveva bensìapprovato l'Ordine e la Regola, ma senza conferma scritta, per cui ai frati toccarono moltetribolazioni da parte del clero e della gente. A motivo di tali ostilità, i frati furono costrettia fuggire da diverse nazioni. Così, angosciati, afflitti, non di rado spogliati delle vesti ebattuti dai briganti, tornavano da Francesco con grande amarezza. Soffrivano vessazionidel genere pressoché in tutti i paesi d'oltralpe, come in Germania, Ungheria, e in moltialtri.1476 Come iI fatto fu notificato al cardinale Ugolino, questi chiamò a sé Francesco e loaccompagnò da papa Onorio III, essendo Innocenzo venuto a morte. E fece approvaresolennemente, con bolla pontificia, un'altra Regola, redatta da Francesco secondoispirazione di Cristo. In essa fu deciso di intervallare i Capitoli, allo scopo di evitare lefatiche dei viaggi ai frati che abitavano in contrade lontane.1477 63. Francesco decise di chiedere a Onorio III uno dei cardinali della Chiesa romana,come papa del suo Ordine, - e fu precisamente il sunnominato vescovo di Ostia, - al qualei frati potessero ricorrere nelle loro necessità.Il Santo aveva avuto infatti una visione, e fu forse questa che lo indusse a domandarequel cardinale e ad annodare l'Ordine alla Chiesa romana. Gli parve di vedere una piccolagallina bruna, con le zampette piumate come una colomba domestica. Aveva intorno unaquantità di pulcini tale, che non riusciva a riunirli sotto le ali, e così i piccoli erano costrettia girarle intorno.Svegliatosi, prese a riflettere su quel sogno; e subito lo Spirito Santo gli fece capireche quella chioccia simboleggiava lui stesso. “ Sono io - si disse, - quella gallina, perchépiccolo di statura e bruno di colorito, e che devo essere semplice come una colomba evolare verso il cielo con le piume delle virtù. Il Signore, nella sua misericordia mi ha dato edarà molti figli, che non sono in grado di proteggere con le mie sole forze; bisogna quindiche li affidi alla santa Chiesa, la quale li proteggerà e guiderà all'ombra delle sue ali ”.1478 64. Passati pochi anni da questa visione Francesco venne a Roma e visitòä ilvescovo di Ostia, che lo pregò di accompagnarlo in Curia la mattina seguente. Il prelatovoleva che predicasse in presenza del Papa e dei cardinali, e affidasse loro il suo Ordinecon devozione e affetto. Invano Francesco cercò di scusarsi, dicendo che era uomosemplice e senza istruzione; gli fu giocoforza seguire il cardinale alla curia pontificia.Presentatosi davanti al Papa e ai cardinali, venne accolto con grande gioia;ä e levatosiin piedi cominciò a parlare non seguendo che l'ispirazione divina. Terminato il discorso,raccomandò al pontefice e ai cardinali il suo Ordine. Costoro erano rimasti molto colpitidalle sue parole, e sentirono una viva simpatia per il Santo e il suo movimento.1479 65. Allora Francesco si rivolse al sommo pontefice: “ Signore, sono commosso nelvedere quante preoccupazioni e fatiche avete da affrontare per vigilare sulla Chiesa di Dio;e mi sento confuso constatando quanti pensieri e sollecitudini rivolgete a noi piccoli frati.Mentre personaggi di nobili natali e ricchi e moltissimi religiosi non possono avere accessoa voi, non possiamo non essere presi da timore e disagio noi, i più poveri e insignificantitra i religiosi, non solo ad entrare nella vostra dimora, ma perfino a stare alla vostra portae presumere di bussare ad essa, che è il tabernacolo della cristianità.

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