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Le Fonti Francescane LEGGENDA DEI TRE COMPAGNI - Assisi OFM

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Ne ebbe tale esultanza nel Signore, che la sua carne malgrado fosse debole e afflitta,si sentì irrobustita a sopportare lietamente per amore di Dio le cose più aspre e amare.Ringraziò il Signore che aveva mutato l'amarezza in dolcezza, e lo confortava in tantimodi. Disse allora al buon prete che, d'ora in poi, non gli preparasse o facesse preparare ipasti.1423 23. Suo padre, a vederlo caduto in uno stato così miserabile, era in preda a cupodolore. Lo aveva amato ardentemente; ma adesso, per l'umiliazione e il dispiacere cheprovava vedendolo così cadaverico per le privazioni e il freddo, lo copriva di maledizioniogni volta che lo incontrava.L'uomo di Dio, ferito dalle maledizioni paterne, scelse come padre un poverellodisprezzato e gli disse: “Vieni con me, e ti darò parte delle mie elemosine. Quando vedraimio padre maledirmi, io ti dirò: "Benedicimi, o padre!" E tu farai su di me il segno dellacroce e mi benedirai al suo posto”. Mentre il povero lo benediceva così I'uomo di Diodiceva a suo padre: “Non credi che il Signore possa darmi un padre che, contro le tuemaledizioni, mi copra di benedizioni?”.Molti di quelli che lo schernivano, vedendolo sopportare con pazienza tutte quelletribolazioni, erano colpiti da stupore e ammirazione.1424 Un mattino d'inverno, mentre pregava coperto di miseri indumenti, il suo fratellocarnale, passandogli vicino, osservò con ironia rivolgendosi a un concittadino: “Di' aFrancesco che ti venda almeno un soldo del suo sudore!”. L'uomo di Dio, sentite le parolebeffarde, fu preso da gioia sovrumana e rispose in francese: “Venderò questo sudore, emolto caro, al mio Signore”.1425 24. Mentre lavorava con impegno a restaurare la chiesa di San Damiano, volendoche le lampade vi restassero sempre accese, andava per la città alla questua dell'olio. Maun giorno, capitato nei pressi d'una casa, vi scorse degli uomini riuniti a giocare.Vergognandosi di chiedere l'elemosina davanti a loro, tornò sui suoi passi. Pensandoci su,si rimproverò di aver peccato di viltà. Corse là dove si giocava e confessò alla presenza ditutti che! per rispetto umano, si era vergognato di chiedere la carità. Poi entrò in quellacasa e, parlando francese, domandò per amore di Dio l'olio necessario per le lampade dellachiesa.1426 C'erano anche altre persone ad aiutarlo nei restauri. Francesco, luminoso digioia, diceva a voce alta, in francese, ai vicini e a quanti transitavano di là: “Venite,aiutatemi in questi lavori! Sappiate che qui sorgerà un monastero di signore, e per la famadella loro santa vita, sarà glorificato in tutta la chiesa il nostro Padre celeste”.Era animato da spirito profetico, e preannunciò quello che sarebbe accaduto in realtà.Fu appunto nel sacro luogo di San Damiano che prese felicemente avvio, ad iniziativa diFrancesco, a circa sei anni dalla sua conversione, l'Ordine glorioso e ammirabile dellepovere donne e sacre vergini. Quell'ideale sublime di vita fu più pienamente confermatoper autorità della sede apostolica da papa Gregorio IX, di santa memoria, quando eravescovo di Ostia.

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