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Giovani e impresaEuropeando“microcredito”Lunga Estate:la Giunta puntasulle politicheattive del lavoroUna lingua normaleParlare e scriverein limba:la Regionea tutela delsuo patrimonioimmaterialeLegge AgricolturaStanziati150 milioniper il rilanciodel compartoagropastorale<strong>Sardegna</strong> CO2.0Obiettivo:un’isola aemissioni zero.Si puntasulla “greeneconomy”Informazione Regione Autonoma della <strong>Sardegna</strong>iStockphoto.com/diego_cervo


Ricerca e didattica universitariaProgettare il domanipartendo dal presente:la nuova sfidadella ricercaLa Regione rafforza la rete della ricerca,inserendosi in un sistema di relazioniinternazionali per valorizzare le nostreintelligenze e aiutarle a rimanerenell’isola, per aumentare la capacitàproduttiva e il potenziale della nostraterra.Sapere, approfondimento, conoscenza: in una solaparola ricerca. Per il singolo, per la collettività, per losviluppo economico, sociale e culturale della <strong>Sardegna</strong>.Ecco perché la Giunta regionale crede fermamentenella ricerca come fattore strategico per ogni societàche desideri mantenere alta la propria capacità dipresa sul mercato globale, rafforzando la propriacompetitività a livello internazionale. Investire sullapersona, e dunque sui ricercatori sardi, è una sfida chela Regione <strong>Sardegna</strong> vuole vincere per elevare il livellodi preparazione dei nostri giovani, concentrando lapropria attenzione su ricerca e didattica universitariaper garantire sviluppo, aprire nuovi orizzonti e ampliareil patrimonio di conoscenze finalizzate all’innovazionee alla ripresa economica, soprattutto per quei settoriche oggi più di altri risentono della crisi. Per progettareil futuro partendo dal presente, e dunque dalle nuovegenerazioni, la Regione sta incrementando le risorseda destinare alla ricerca, sia quella di base che quellaapplicata, per favorire la crescita dei ricercatori sardi eil raggiungimento di livelli di eccellenza. Il nuovo corsodella Regione mira, infatti, alla valorizzazione delleintelligenze e dei risultati. Appena un anno fa, sonostati destinati 20,5 milioni di euro per la ricerca di basee per l’innovazione, di cui 3,5 milioni messi subito adisposizione per borse di studio a favore di giovaniricercatori che potranno così portare avanti i loro progettiavendo la disponibilità di 60.000 euro ciascuno nell’arcodi due anni. Ma le azioni intraprese dalla Giunta si sonospinte fino alla Lombardia, regione leader nel settoredella ricerca, con cui è stata avviata una collaborazioneper realizzare programmi congiunti, condividere sistemidi accreditamento dei centri di ricerca, confrontare emettere in rete strumenti di supporto all’innovazione.Analogo accordo è stato sottoscritto, inoltre, con le dueUniversità sarde e il Miur per lo sviluppo delle attività diricerca e innovazione tecnologica in <strong>Sardegna</strong>.Politiche attive del lavoroGiovani e impresa,investiamoin nuove ideeCambia la prospettiva grazie alla Giuntaregionale: si punta sullo sviluppo delcapitale umano. Dal concorso di ideeper l’autoimpiego “Europeando” finoallo strumento del “microcredito”per le nuove imprese, passando perla destagionalizzazione della filieraturistica con l’iniziativa “Lunga Estate”.photos.comGiovani e imprese, talenti e creatività, ricerca etecnologie. In altre parole futuro, cambiamento. Suquesta prospettiva si muove la Regione <strong>Sardegna</strong>,con programmi e percorsi di politica attiva del lavoroavviati per promuovere e sviluppare nei sardi una fortecultura d’impresa, uno stimolo che spinga le nostremigliori risorse a investire nelle proprie idee. Una visionerealistica, ma anche ottimistica per essere i protagonistidi una radicale trasformazione, per essere al centrodelle cose che accadono, nel cuore del progresso. Siparte dall’impresa per arrivare al turismo, passandoper l’innovazione, la sostenibilità, fino alla formazione.Tutto questo è, insieme, “Creazione di potenziale” peraffrontare con professionalità e competenza le sfide delfuturo che sta arrivando. Un primo sostegno in questadirezione arriva dal concorso di idee “Europeando”,promosso dall’assessorato del Lavoro nell’ambito del PorFse 2007/2013 per interventi finalizzati all’autoimpiegoanche in forma associata. Le migliori idee imprenditoriali,le più competitive e quelle più innovative, parteciperannoa un percorso formativo integrato per sviluppareprogetti di creazione d’impresa. In particolare, i vincitoridel concorso - disoccupati, inoccupati o lavoratoriin mobilità - potranno usufruire di 9 milioni di europer visite di studio in aziende o centri di eccellenzadell’Unione Europea, ma anche per beneficiare diattività di tutoraggio e di consulenza nel predisporre ilpiano d’impresa. Sullo stesso filone, si muove anche il“microcredito” per il sostegno alle nuove imprese, conl’erogazione di mutui da 5 mila euro fino a 25 mila perl’avvio di nuove iniziative imprenditoriali in <strong>Sardegna</strong>, chepotranno contare su un ulteriore strumento finanziario,da rimborsare fino a 6 anni senza dover presentaregaranzie. Lo spirito dell’iniziativa, realizzata anche questanell’ambito del Por Fse 2007/2013, punta a rafforzareil processo di crescita e di occupazione, trasformandole risorse finanziarie dei fondi strutturali, generalmenteofferti come assistenza sotto forma di sovvenzioni afondo perduto, in prodotti finanziari rimborsabili eriutilizzabili per finanziare altre imprese. Ai disoccupatiè rivolto anche il progetto “Lunga estate”, finanziatodal Por Fse 2007/2013 e promosso dagli assessoratidel Lavoro e del Turismo. Sono già 650 le imprese dellafiliera turistica che, con entusiasmo, hanno aderito allaproposta della Regione di tenere aperte le attività perincentivare il settore ricettivo anche nei “mesi spalla”.Con il provvedimento, per il 2010, sono stati garantiti18 milioni di euro, di cui 7 destinati alla formazionedei lavoratori, per garantire qualità nei servizi offertidalle imprese, mentre 18 milioni sono stati riservatiall’abbattimento del costo dei dipendenti con contrattoa tempo determinato, a carico delle imprese, nei periodida aprile a maggio e da settembre a novembre, con ilcoinvolgimento di oltre 5.000 lavoratori sardi del settoreturistico.La ‘fase due’ della legislaturaPensare il futuroUna nuova stagione di governo: dallagestione delle emergenze al rilanciodello sviluppo. In finanziaria un pianoper l’occupazione da 65 milioni, altri 135in arrivo con il collegato. Alle battutefinali la vertenza entrate: dallo Statorisorse certe per programmare le spese.Dal risanamento allo sviluppo: è la nuova sfida cheattende la Regione. Trascorsi quasi due anni dall’iniziodella legislatura, è d’obbligo l’avvio della ‘fase due’,vale a dire passare dalla gestione delle emergenze allapianificazione dell’uscita dalla crisi economica. L’azionepolitica, pur non trascurando l’immediato, si orienteràmaggiormente sull’ottica futura, elaborando progettivolti a rilanciare lo sviluppo, l’occupazione e la creazionedi ricchezza.Il disegno di legge finanziaria presentato dalla Giuntaregionale inaugura la nuova stagione di governo. Adifferenza delle due manovre che la hanno preceduta,adottate in situazioni di emergenza sia per quantoriguarda il quadro economico contingente che per lanecessità di risanare le casse regionali, quella per il2011 è fondata su azioni destinate a stimolare la ripresaproduttiva ed occupazionale. In particolare, la manovrasi contraddistingue per un piano di interventi volti afavorire la nascita di nuovi posti di lavoro, finanziato con65 milioni di euro, cui si aggiungeranno altri 135 milionicon un disegno di legge collegato che sarà approvatoall’inizio del prossimo anno.Rientra nella nuova filosofia di governo anche il rilanciodella vertenza con lo Stato per il riconoscimentodelle entrate fiscali dovute alla Regione. Il percorso didefinizione delle norme di attuazione dell’articolo 8dello Statuto, necessarie per individuare quali sono leentrate oggetto di compartecipazione e come devonoessere calcolate le quote spettanti alla <strong>Sardegna</strong>, èentrato nel vivo e dovrebbe giungere a conclusione inbreve tempo. Il trasferimento per intero delle entratedovute all’Isola è di fondamentale importanza per poterprogrammare le spese con la certezza di avere in cassale risorse per dare copertura agli interventi previsti e perquesto l’Amministrazione regionale si sta impegnandoper ottenere quanto prima lo sblocco delle risorse relativeall’annualità 2010, già in massima parte stanziate dalGoverno.Informare, spiegaree raccontare il lavoroquotidiano della Regione:è lo spirito di Novas, ilgiornale di tutti i Sardi.Nel segno della massimatrasparenza, c’è forte ildesiderio di far conoscereciò che l’Amministrazioneregionale fa e qualidelibere adotta,perché è fondamentale avere cittadini aggiornati econsapevoli. Lo ritengo un traguardo considerevoleper una democrazia adulta.Novas si apre con l’immagine simbolica di un faronel mare in burrasca. Punto di riferimento, certezza,il faro è qualcosa su cui poter fare affidamento pernon sentirsi in balia della furia dei flutti, per sapereche la terra è vicina, che manca poco alla fine dellatraversata. Anche questo vuole essere la Regioneper i Sardi nel difficile periodo di crisi economicache stiamo attraversando. Questo è l’obiettivo chela Giunta regionale si prefigge nella sua azione digoverno.La condizione che ci troviamo a vivere non haprecedenti nella nostra storia. Da un lato, l’Isola èalle prese con una contingenza estremamente grave;dall’altro, occorre avere la capacità di guardarelontano, dove il cielo è sereno e la tempesta èlontana.La <strong>Sardegna</strong> dimostra di essere una terra ricca dipotenzialità che aspettano solo la giusta opportunitàper trasformarsi in occasioni di sviluppo e ricchezza.Si sa che il momento in cui la notte è più scura èquello che precede l’alba. Oggi siamo a un passodall’uscire dalla crisi, dal riuscire a cogliere lecondizioni favorevoli che ci consentiranno di entrarenell’alba di un nuovo sviluppo.In questo contesto, il compito che immagino per laRegione è quello di illuminare la via ai naviganti, diguidarli affinché riescano a superare le difficoltà incui si trovano e a giungere all’approdo sperato. UnaRegione che non pretende di sostituirsi agli attoridello sviluppo locale per traghettarli a riva ma che simette al loro fianco per moltiplicare le forze.Questa nuova Regione vuole realizzare le condizioniaffinché vedano la luce nuove iniziative in grado dicreare lavoro, progresso e ricchezza.Per fare ciò, abbiamo elaborato cinque strategiecon cui la Regione si candida ad un ruolo guida nelrilancio dello sviluppo della <strong>Sardegna</strong>. ‘Crea il tuopotenziale’, con cui puntiamo a rafforzare le migliorienergie dell’Isola, con un occhio di riguardo per igiovani, che vogliamo agevolare nella realizzazionedei loro progetti. ‘Dedica tempo al prossimo’, con cuivogliamo mettere la persona al centro della nostraattenzione, stimolando i cittadini a fare altrettanto.‘Riscopri il mito <strong>Sardegna</strong>’, per promuovere unarivalutazione della cultura sarda su cui elaborarenuove occasioni di crescita. ‘Nutri la tua terra’,affinché si possa ripartire dal territorio per crearericchezza diffusa. ‘Muovi l’energia sostenibile’,perché lo sviluppo tecnologico e una rinnovataattenzione per l’ambiente devono essere i capisaldidel rilancio dell’Isola.Ugo Cappellacci3La condivisione delle scelteGovernare insiemeLa concertazione con i sindacati, leassociazioni di categoria e gli entilocali alla base della nuova Regione:scelte partecipate per salvaguardare lacoesione sociale. Nell’Accordo-quadroper lo sviluppo e il lavoro le strategieper i rapporti con lo Stato e l’UnioneEuropea.La concertazione come metodo di governo:l’Amministrazione in carica sta promuovendo uncambiamento radicale nel modo di pensare l’istituzioneRegione, ponendo il confronto con le parti sociali egli enti locali come precondizione per l’adozione delledecisioni più importanti, in particolare quelle riguardantilo sviluppo economico e il governo del territorio. Laconcertazione non viene più vista come un obbligoistituzionale da assolvere nell’iter di alcuni provvedimentispecifici, come le leggi finanziarie e le norme sulpersonale, ma come un momento indispensabile perriuscire ad adottare decisioni condivise, evitando cosìscelte di governo unilaterali che possono ripercuotersinegativamente sulla coesione sociale dell’Isola.Un esempio del nuovo corso che si sta imprimendoall’azione della Regione è l’Accordo-quadro per losviluppo e il lavoro sottoscritto con i sindacati nel giugnoscorso. Nel documento sono state tracciate le lineeguida che l’Amministrazione seguirà non soltanto nelgovernare la <strong>Sardegna</strong> ma anche nel rapportarsi con loStato e l’Unione Europea. Si va dal riconoscimento deidisagi derivanti dall’insularità (sia a livello comunitarioche nazionale) all’applicazione del federalismo fiscale,dall’allentamento dei vincoli alla spesa pubblica impostidal patto di stabilità fino a un nuovo Piano di rinascita.Sugli argomenti di interesse nazionale, la Regionesi impegna ad attivare tavoli di concertazione con ilGoverno e le organizzazioni dei lavoratori. Sul fronteinterno, l’impegno ad affidarsi alla concertazioneriguarda numerosi settori, dall’economia alle riformeistituzionali.La condivisione delle decisioni di governo non riguardaperò soltanto i sindacati ma tutti i soggetti interessati aiprovvedimenti adottati dalla Regione. Ne sono esempila legge per il rilancio del comparto agropastorale,sviluppata con le associazioni di categoria del comparto,e la revisione del Piano paesaggistico regionale, che vededirettamente coinvolti gli enti locali.Alta formazione per laureatiMaster and Back:valorizziamoi nostri talentiI contributi a fondo perdutosaranno destinati allapartecipazione dei giovanilaureati sardi a master universitarie dottorati di ricerca in prestigioseuniversità internazionali.L’obiettivo è investire sull’altaformazione per riportare in<strong>Sardegna</strong> i migliori talenti. Ledomande scadono il 20 gennaio.A distanza di qualche annodall’avvio del programma Masterand Back, la Regione <strong>Sardegna</strong> haintrodotto alcune novità nei criteridi valutazione delle domande. Inparticolare, il voto di laurea, l’etàdel richiedente, il percorso di studicompiuto e, soprattutto, la qualità delpercorso formativo prescelto farannola differenza per la selezione deigiovani laureati sardi più meritevoli,e per permettere loro di frequentarepercorsi di alta formazione epreparazione professionale al di fuoridell’isola. Per partecipare al nuovobando per le borse di studio, finoa un massimo di 150 finanziamentiper complessivi 6,5 milioni di euro,i beneficiari dovranno avere un’etàinferiore ai 36 anni, risiedere in<strong>Sardegna</strong> da almeno 3 anni e averconseguito la laurea specialisticacon voto non inferiore a 100/110.Sono finanziabili i percorsi postlauream organizzati da università aldi fuori della <strong>Sardegna</strong>, il cui titolosia rilasciato da atenei non sardi. Ladurata minima del Master è di 6 mesie sono finanziabili tutti i percorsi chehanno avuto inizio dall’1 settembre2009 e che saranno comunque avviatientro il 31 marzo 2011.NOVASInformazione Regione Autonoma della <strong>Sardegna</strong>Direttore responsabileGiorgio GrecoRedazioneviale Trento 69, 09123 CagliarieMail: novas@regione.sardegna.itEditoreRegione Autonoma della <strong>Sardegna</strong>viale Trento 69, 09123 CagliariAutorizzazione del Tribunale di Cagliaridel 28.11.2007.Registro della Stampa n° 29/07Stampa e allestimentoCentro stampa L’Unione Sardavia Omodeo snc, Cagliari ElmasSeminario Enve in <strong>Sardegna</strong>L’EuropasostenibileLa commissione del Comitatodelle Regioni Ue che si occupadi ambiente, cambiamenticlimatici ed energia riunita aSanta Margherita di Pula. Ilruolo di Regioni ed Enti localinell’applicazione della strategia‘Europa 2020’. Obiettivi:innovazione, efficienza energeticae occupazione.La <strong>Sardegna</strong> al centro delle politicheenergetiche dell’Unione Europea.L’Isola, che regge la vicepresidenzadella commissione Enve del Comitatodelle Regioni Ue, ha ospitato,nell’ottobre scorso, un seminariodell’organismo che si occupa diambiente, cambiamenti climatici edenergia, dal titolo ‘Modelli locali eregionali per l’energia sostenibile nelloro contesto socio-economico’. Nelcorso dei lavori, che si sono tenuti aSanta Margherita di Pula, si è discussodi ‘Europa 2020’, la nuova strategiacomunitaria in materia di svilupposostenibile, e di come essa può esseretradotta in pratica sul territorioattraverso l’azione delle Regioni edegli Enti locali.Il piano d’azione si basa su treambiti prioritari: una crescitaintelligente, basata sulla conoscenzae sull’innovazione; una crescitasostenibile, da ottenere attraversola riduzione delle emissioni e l’usoefficiente delle risorse; una crescitainclusiva, che promuova un alto tassodi occupazione e di coesione sociale.Regione Autonoma della <strong>Sardegna</strong>


Piano di inserimentoprofessionaleEmergenza giovani:600 euro al meseper frenare ladisoccupazioneAl via il nuovo bando per il Pipche collega via web domanda eofferta di lavoro. Un’opportunitàper tanti giovani di acquisire unaprofessionalità e di crearsi unnetwork di conoscenze utili nellaricerca attiva di un’occupazione.Seicento euro al mese, tirocinioe formazione in azienda e unaconcreta opportunità di lavoro pergiovani disoccupati e inoccupati. èl’obiettivo dichiarato del Pip (Piano diinserimento professionale), promossoe attivato dall’Agenzia regionaleper il lavoro, con un finanziamentocomplessivo su base regionale di oltre6 milioni di euro. Il nuovo strumentodi inclusione lavorativa, finalizzatoall’aumento dell’occupazione, èrivolto sia ai residenti in <strong>Sardegna</strong>che ai cittadini dell’Unione Europeadi età compresa fra i 18 e i 25 anni,se diplomati, e sino a 29 anni selaureati. L’inserimento è previsto,per 6 mesi full time o 12 part time,in un’azienda privata o all’internodi associazioni di categoria, studi,ordini o collegi professionali, dovei beneficiari avranno l’opportunitàdi affrontare un percorsoprofessionalizzante, alternato fraformazione e attività, anche in vistadi un’eventuale con<strong>versione</strong> del PIP inun rapporto di lavoro. Ai giovani saràcorrisposta una indennità mensile di619,20 euro se full time, mentre aipart time andrà una quota mensile di309,06 euro.iStockphoto.com/LajosRepasiLo sport a misura dei sardi11,5 milioni di euronel Programmaannuale 2010Sono più di 2.300 le societàsportive in <strong>Sardegna</strong>, mentre traagonisti e non agonisti, il numerocomplessivo dei tesserati hasuperato nell’ultimo anno quota203.000, di cui quasi 65.000 di etàcompresa tra i 6 e i 18 anni.Le nuove politiche per lo sviluppodello sport in <strong>Sardegna</strong> nasconoda una più matura riflessione sulsignificato e sull’attuale percezionedella pratica sportiva intesa comefenomeno culturale e sociale che,in questa fase, sta conoscendo unalarghissima diffusione. Il “bisogno”di sport nell’isola cresce, infatti, connumeri da fenomeno. Nell’ultimoanno, si contano oltre 2.300 società,mentre tra agonisti e non agonisti,il numero complessivo ha superatoi 203.000 tesserati, di cui quasi65.000 di età compresa tra i 6 e i 18anni, a conferma del ruolo di rilievodell’attività sportiva nel processodi crescita dei giovanissimi e deiragazzi. Consapevole dell’accresciutadomanda di sport, la Regione havarato il Piano Triennale 2010-2012degli interventi a favore delle societàsportive in <strong>Sardegna</strong>, mentre nelprogramma annuale ha stanziatopoco meno di 11,5 milioni di euro,in risposta alle esigenze del “sistemasport” che chiede di non essereetichettato o relegato ai margini, chesollecita più interesse e attenzioneanche attraverso un sostegnofinanziario più funzionale alla praticasportiva.Regione Autonoma della <strong>Sardegna</strong> / Marcello TregliaRiordino della rete ospedalieraPiù territorio,meno ospedaleper una sanitàa misura d’uomoRazionalizzazione, umanizzazione: laSanità riparte dalla rete, dalle sinergieper servizi sanitari di qualità ai cittadini.A Olbia, è stato inaugurato il padiglioneaccoglienza del Giovanni Paolo IIin attesa dell’apertura, la prossimaprimavera, del San Raffaele.Parlare di riordino e riorganizzazione in sanità non è uncompito facile per chi amministra la salute dei cittadini.In <strong>Sardegna</strong> poi, dove il deficit cresce in misura abnormea dispetto del Piano di rientro dal disavanzo, l’impresaè ancora più ardua. La trasformazione del sistemasanitario regionale è perciò indispensabile, non piùprocrastinabile anche nell’ottica della riforma federalistadello Stato. è una sfida che la Regione <strong>Sardegna</strong> deveaffrontare con la consapevolezza dell’urgenza e dellanecessità di avviare una riforma della sanità isolana, dovei concetti di Rete delle emergenze, Rete ospedaliera,Rete della medicina del Territorio devono diventare leparole chiave della nuova programmazione sanitaria chela Giunta regionale vuole implementare per portare lasanità sarda ai livelli di efficienza della Lombardia, delVeneto, della Toscana. Da qui l’esigenza di ridisegnareil modello <strong>Sardegna</strong> per tenere sotto controllo la spesae rivedere gli assetti di un sistema che deve risponderein maniera adeguata alla domanda di salute dei suoicittadini. Le nostre strutture ospedaliere necessitano diaggiustamenti, di razionalizzazioni nell’impiego dellerisorse, di rimodulazione di servizi e non tagli selvaggi,inutili e incomprensibili. Anche per questo, ultimamente,si sono intensificati i rapporti con gli esperti dell’Agenas(Agenzia nazionale della sanità), compiendo unimportante passo avanti nella stesura definitiva del nuovo‘Piano della rete ospedaliera regionale’ che, prontoentro pochi mesi, potrà cominciare il suo iter legislativo.Ciò che emerge è una nuova concezione dell’ospedale:non più un monolito solitario nel deserto, ma unorganismo integrato in un contesto organizzato. NelPiano, infatti, la rete ospedaliera sarà realizzata e gestitaintegrando le azioni con le altre due reti – la territorialee l’emergenza/urgenza - del sistema sanitario regionale,prevedendo una serie di investimenti in tecnologieadatti al nuovo schema di rete ospedaliera. Il modellonon prevede alcuna chiusura, ma nascerà dalle struttureospedaliere esistenti e, quindi, da parametri condivisi,dall’analisi del fabbisogno di prestazioni per specialitàe per area geografica, dal corrispondente numerodi posti letto e di strutture organizzative. In questariorganizzazione giocherà un ruolo importante il nuovoospedale olbiese, Giovanni Paolo II. Dopo l’apertura delpadiglione accoglienza, dove oggi si concentra l’attivitàdi informazione, gli uffici aperti al pubblico, gli esercizicommerciali, i servizi sanitari, tra cui il poliambulatorioospedaliero e il Centro Unico di Prenotazione, l’ospedalesarà completato in primavera con il sesto e ultimo lottodestinato alle degenze. E sempre nello stesso periodo,nel capoluogo gallurese, è stata annunciata direttamenteda Don Luigi Verzè, il suo fondatore, l’apertura del SanRaffaele. La costola dell’importante polo di eccellenzadella sanità milanese ospiterà, in <strong>Sardegna</strong>, un centrointernazionale all’avanguardia nella cura dei tumori.iStockphoto.com/BremecRPiano mutui per la prima casaCasa e finanziamenti,nuove agevolazioniper le giovani coppie,gli emigrati e ilavoratori precariSi lavora per soddisfare il fabbisognoabitativo di tutti i sardi. Il bando saràaperto permanentemente per consentiresempre di accedere alle agevolazioni.L’incubo del mutuo per le coppie che cercano casaappare ormai superato da quando la Regione <strong>Sardegna</strong>ha introdotto nuove regole e risorse per agevolarel’acquisto, la costruzione o il recupero della primaabitazione. Un’operazione da quasi 63 milioni di euroche premia i giovani, le coppie, le fasce più deboli dellapopolazione, spesso vittime degli andamenti altalenantidel mercato dei tassi e di un rigido sistema del credito.Nel provvedimento sono tante le novità positive: piùsoldi, più anni di ammortamento, maggiore percentualedi abbattimento degli interessi, innalzamento della fasciadi reddito che può accedere alle agevolazioni. Si inizia,infatti, dal tetto massimo del contributo concedibile:120mila euro contro i precedenti 90mila. Aumentaanche la durata del mutuo, che passa dai 20 anni ai25-30 per la sua restituzione, e in parallelo crescono ilimiti di reddito con l’allungamento sia della prima fasciafino a 24.465 euro (contro i 21.536 precedenti) chedella seconda fino a 40.775 euro (prima ci si fermava a35.894). L’abbattimento del tasso bancario di interessepuò arrivare, inoltre, fino al 50% per le coppie che sisono sposate negli ultimi tre anni o che sono in procintodi convolare a nozze, per chi acquista la prima casa nelcentro storico, per chi compra nei comuni con menodi 3.000 abitanti e distanti almeno 15 chilometri dallacosta, per gli emigrati che vogliono rientrare nell’isola. Lapreoccupazione per l’edilizia abitativa non si ferma peròai contributi in conto interesse, ma sposta l’attenzioneanche sui lavoratori con contratti atipici, impossibilitati acontrarre mutui bancari. Per queste categorie di soggetti,infatti, la Giunta regionale, seconda in Italia a proporrequesto tipo di intervento, ha previsto l’istituzione diun Fondo di garanzia per i giovani lavoratori precari,consentendo così, a tutti i cittadini, con la garanzia dellaregione, di poter richiedere e ottenere un mutuo perrealizzare il “sogno” della prima casa.Riportare il sardo nella quotidianitàIl sardo,una limba normaleParlare e scrivere in sardo per fardiventare la nostra lingua motivodi distinzione culturale rispetto allaglobalità. Perché le lingue minoritariesi salvano dal rischio estinzione solo sevengono considerate normali.Se vi è stata una condizione dove l’isolamento hagiovato, questo è accaduto sicuramente per la linguasarda, sopravvissuta nei secoli con la forma e lapronuncia originaria latina. è così che questo importantepatrimonio immateriale è arrivato fino a noi, nellasua struttura, nella sua complessità, nella sua purezzarispetto alle altre lingue romanze. Il sardo è cultura,identità, diversità che abbiamo il dovere di considerarenormale in ogni contesto e non occasionale, cheabbiamo la responsabilità di salvaguardare, perché, oggi,la nostra “limba” rischia l’ estinzione. Il 70% dei sardiconosce la variante della lingua sarda parlata nella zonain cui risiede, ma solo il 13% dei bambini la utilizza perconversare con i propri familiari. La scarsa considerazioneverso il sardo, percepito più come un dialetto, comeuna delle tante varietà linguistiche, ne sta causandola scomparsa, mentre invece la Regione <strong>Sardegna</strong>vuole salvarla, tutelarla e rafforzarla sia nel prestigiosociale che nella trasmissione intergenerazionale, nellaconsapevolezza del valore del multilinguismo, anche conla lingua sarda. La rivitalizzazione del sardo, e delle altrelingue alloglotte presenti nell’isola, è già partita con ilpotenziamento della didattica e il suo radicamento nellescuole attraverso corsi, nel normale orario di lezione, eborse di studio. In parallelo, la Giunta regionale ha ancheavviato campagne di sensibilizzazione e di promozioneper contrastare la ghettizzazione della lingua, la suastigmatizzazione o il suo uso esclusivo per veicolare lacultura locale, tradizionale e rurale. In questa direzionesono state orientate anche le risorse stanziate perrafforzare la presenza della lingua minoritaria sui mediaregionali, nella pubblica amministrazione e nei settoriartistici della letteratura, perché la lingua non sia piùun prodotto di “nicchia” o confinato in alcuni territoripiuttosto che in altri, ma torni a essere un fatto popolaree di interesse per la collettività sarda.Tesori inestimabiliSulla scia del mitoper restituire forzaa un patrimonio vivoI giganti di Mont’e Pramadall’abbandono alla riscoperta. A Cabras,uno dei più interessanti ritrovamentiarcheologici del Mediterraneo.WikipediaLa <strong>Sardegna</strong> ha una storia millenaria, leggende e mitidi civiltà antiche sono ancora ben visibili ovunque sulterritorio. Laddove l’archeologia è parte integrantedel paesaggio, anche un semplice agro può celare uninsediamento preistorico, una necropoli, un sito nuragico,espressione di un trascorso che arriva a noi in varieforme. La storia delle sculture di Mont’e Prama inizia così,da una scoperta fortuita, tra gli anni Settanta e l’iniziodegli anni Ottanta, nelle campagne vicino Cabras. Parti dimodellini di nuraghe, teste, archi, busti, scudi, gambe epiedi di guerrieri, arcieri e pugilatori, per un totale di diecitonnellate di pietra. Oggi i giganti d’arenaria, alti fino adue metri e mezzo, ritornano alla vita dopo un attentolavoro di restauro nel centro specializzato di Li Punti aSassari, ancora carichi di segreti persino per gli archeologiche hanno riassemblato in questi anni quasi 5.000frammenti e restaurato 24 statue. La loro valorizzazione,così come la salvaguardia del sito del ritrovamento,rientra nel nuovo corso della politica culturale dellaRegione che, attraverso la promozione, vuole aprirsialla cultura mondiale per restituire dignità e forza a unpatrimonio unico, a tratti inestimabile. Un patrimonio chenon deve essere solo difeso e protetto, ma anche fruitoaffinché i sardi se ne riapproprino. In questa rinnovataprospettiva, in cui i beni culturali sono strettamente legatial paesaggio e all’ambiente, segno tangibile di quantola cultura scriva la storia di un territorio, i beni materialie immateriali, i luoghi e gli spazi d’arte si integrano coni saperi, con le tradizioni, con una cultura che esiste eche aspetta solo di essere valorizzata e resa disponibileper la più ampia fruizione collettiva. Salvaguardia emiglioramento, tutela e promozione, si coniugano perportare progresso, non solo economico, ma anchesociale e civile, al servizio della comunità. La Regione è,dunque, pronta a rivoluzionare la gestione complessivadei beni culturali attraverso una nuova filosofia che puntaa riconoscere la ricchezza della propria diversità, dellesue peculiarità, della sua identità per creare sviluppo,turismo, occupazione, crescita scientifica e tecnologica.Il punto di svolta rispetto alle logiche discontinuedel passato sta tutto in un differente approccio diprogrammazione dell’offerta culturale: moderna,dinamica, flessibile e proporzionata in risposta ai bisognidel territorio e di coloro che ci vivono. Invertire la rotta,riscoprire il mito, prestare sempre maggiore attenzioneal valore identitario e unitario del patrimonio, significamuoversi alla ricerca di un maggior coordinamento esinergia tra soggetti istituzionali, in stretto collegamentocon i sistemi nazionali. Ecco perché le scelte future, leazioni di promozione e diffusione del nostro bene piùimportante, saranno il risultato di un’azione condivisacon le amministrazioni locali, gli organismi culturali e glioperatori.

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