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Nuove prospettive per l'ex Meyer - Il Reporter

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2 Novembre 2009 Campo di Marte • Cure • CovercianoCONTRO LA CRISI. Viaggio tra i mercati rionali del Q2, in cerca di occasioni. E di risparmioCaccia all’affare tra le bancarelle<strong>Il</strong> mercato di viale FantiDalle Cure a piazza Alberti, dallo stadio a Varlungo: nellacircoscrizione non manca certo l’offerta. E tra i banchi si puòtrovare di tutto: vestiti e scarpe, ma anche vintage, antiquariato,capi firmati e taglie forti. Oltre alle immancabili frutta e verduraAnna DamascoMolti sostengono che, osservando i mercati,si possano capire i tratti fondamentali diuna società. Probabilmente, anche analizzandocon attenzione i mercati rionalidistribuiti nel quartiere 2, i suoi frequentatori, la mercee i prezzi, ci si potrebbe fare un’idea più o meno chiaradell’area della città in cui ci troviamo, e delle abitudinidei suoi abitanti. I principali mercati rionali nel quartiere2 sono cinque: il più grande è sicuramente quellodelle Cure, poi ci sono quello di Salvi Cristiani, quellodello stadio, quello del cavalcavia di piazza Albertie quello di largo Monzani (a Varlungo), tutti di dimensionipiù o meno simili. La tipologia di merce vendutaè praticamente sempre la stessa in tutti i mercati: nellamaggior parte si trovano principalmente abbigliamentoe biancheria, casalinghi, scarpe e, in <strong>per</strong>centuale moltoridotta, alimenti, frutta e verdura. <strong>Il</strong> mercato delle Curefa <strong>per</strong>ò eccezione: ci sono circa una quindicina di banchialimentari e poco più di 10 rivendite di tutto il resto.Qui, oltre ai consueti banchi di frutta e verdura, sitrovano anche alcune particolarità, come una pescheriae una macelleria. In un normale mercoledì mattina alleCure, si possono anche acquistare prelibatezze come lespecialità mugellane, oppure uova fresche di produzionepropria, olio artigianale e <strong>per</strong>fino cozze e vongole. L’acquirentepiù attento e più assiduo sa cercare tra i banchil’offerta migliore, e soprattutto sa aspettare il giornogiusto della settimana <strong>per</strong> trovare ciò che cerca al prezzopiù conveniente. Tra un mercato e l’altro si possonotrovare scarpe a 10 euro, borse di pelle a 5, abbigliamentousato e non a prezzi stracciati e ogni varietà dioggetto: dal vintage alle taglie comode, dai capi firmatiall’antiquariato, dai casalinghi alle collane, ai tendaggie ai tappeti, fino alle specialità regionali. <strong>Il</strong> mercato dilargo Monzani ha circa 15 banchi, Salvi Cristiani - accantoal su<strong>per</strong>mercato - più o meno 13, viale Fanti - ilmercato dello Stadio - una ventina. In viale De Amicisce ne sono circa 17. La domanda spontanea, <strong>per</strong> molticittadini, è: “qual è il più conveniente?”. Nella praticanon esiste una risposta: “Dipende dai giorni, e soprattuttodipende che quello che si cerca”, spiegano i clientipiù es<strong>per</strong>ti. In effetti le cifre appaiono - a colpo d’occhio- piuttosto simili ovunque, ma volendo fare dei paragonicon un campione orientativo, rilevato intorno alle 10 dimercoledì 14 ottobre scorso, tra le merci alimentari eccoche, <strong>per</strong> esempio, un chilo di arance a Varlungo e a SalviCristiani si poteva trovare a 1,80 euro, alle Cure anchea 1,50 (<strong>per</strong>sino a 1,20) così come in viale De Amicis,allo stadio invece a 1,40. Ma nello stesso posto si puòarrivare a uno scarto addirittura di 1,10 euro al chilo <strong>per</strong>la qualità “su<strong>per</strong>”, o semplicemente cambiando bancogià qualche centesimo di differenza si può trovare. UnNon esiste il più conveniente:dipende dai giornie da quello che si cercaaltro esempio? Una verdura comune, il cavolfiore: in largoMonzani un chilo si poteva trovare a 2 euro, a SalviCristiani da 2,50 a 1,80, in viale Fanti da 2,50 a 1,60, inviale De Amicis a un euro, mentre alle Cure si trovavatra 1,50 e 1,80. Ma qual è il cliente “tipo” del mercatorionale? L’identikit è riassunto bene dalle parole di unasignora sulla sessantina: “Io vengo al mercato quasi tuttii giorni e ci vengo <strong>per</strong>ché, avendolo sotto casa, ci possoarrivare a piedi. Arrivo presto <strong>per</strong> poter scegliere la mercemigliore e soprattutto so dove andare a comprare e inche giorni: anche in questo <strong>per</strong>iodo di crisi, con un po’ dies<strong>per</strong>ienza, si riescono a fare dei begli affari”.CURIOSITÀ. Mondi nascosti “sotterranei”. Per tuttiLa vita sotto i ponti?Non è roba da senzatettoa vita sotto i ponti? Nel Q2 nonLè roba <strong>per</strong> barboni o vagabondi.Un mercato, un asilo nido, un circolodel Burraco, corsi di musica e un’accademia<strong>per</strong> parrucchieri. E’ questo ilmondo che si nasconde sotto il cavalcaviadi piazza Alberti. Vale la penaesplorarlo a piedi, passandoci sotto<strong>per</strong> una volta, anziché sopra e magaridi fretta. Percorrendo il ponte in macchinasi fa giusto in tempo a intravedereil mercato, che <strong>per</strong>ò si espandeproprio sotto al cavalcavia: è qui chetrovano spazio i banchi di alimentari,frutta, verdura e gustosi panini. Passandodall’altra parte dei binari, poi,si scopre l’aula polivalente del Quartiere,chiamata proprio Sottoilponte.E’ qui che si svolgono i corsi di musicaa cura del Centro attività musicale,dal canto lirico alla batteria, passando<strong>per</strong> il violoncello. Le discipline sonouna ventina e le lezioni sono individuali.“Abbiamo circa 180 iscrittiquest’anno – spiega Chiara BecattiniCiafariello, insegnante di pianoforte– e <strong>per</strong> alcuni corsi è necessariomettersi in lista d’attesa, <strong>per</strong>ché nonriusciamo a soddisfare tutte le richiesteche ci <strong>per</strong>vengono”. Le lezionipiù ambite? Quelle di pianoforte edi chitarra. “Gli allievi appartengonoalle fasce di età più diverse – continuala signora Becattini Ciafariello – daipiù ai meno giovani. Per diversi ragazzila strada <strong>per</strong> il conservatorio ècominciata qui”. Un’attività, quelladel Centro Musicale, che va avantida qualche anno sotto il ponte, assicurandoun continuo movimento tuttii pomeriggi dal lunedì al venerdì etalvolta il sabato mattina. Poco più inlà, proprio ai confini con la ferrovia,si apre un altro microcosmo, varcatoun grosso cancello. Qui, dentro unacorte protetta da sguardi indiscreti,è facile imbattersi nelle ragazze chefrequentano l’accademia <strong>per</strong> parrucchieried estetica, nella loro “divisa”bianca. Una piccola rampa di scale,invece, introduce al Circolo del Burraco.Sulla stessa corte si affaccianostudi professionali legati al mondodella moda e dell’architettura. A benguardare uno scenario ancor più vitaledi quello che si osserva sotto un altrocavalcavia, quello delle Cure. Haun’anima artistica il sottopassaggiopedonale che unisce la piazza al vialeDon Minzoni. Prediletto dai writersTante le attivitànei sottopassaggidella circoscrizione.Anche balli e festeche <strong>per</strong>iodicamente lo rinnovano connuovi graffiti, è stato anche teatro difeste e balli. Tutto sotto lo sguardodi Salvatore, il clochard-custode chedella galleria ha fatto la sua dimora,e che si premura di spazzare più volteal giorno. Peccato solo che quandoscende la notte i due sottoattraversamentiricomincino a incutere un certotimore, e venga voglia di cambiarstrada. Specie se si è donne. /F.P.


4 Novembre 2009 Campo di Marte • Cure • CovercianoMESTIERI DI OGGI E DI IERI. Nella bottega d’altri tempi di Uberto SantiQuando la scarpa era un’o<strong>per</strong>a d’arteC’era un tempo in cui non esistevano le calzature fatte inserie: era il tempo dei calzolai. In via Scialoja c’è ancora oggi untestimone di quell’epoca. Che ha servito ballerine e principesseAlberto OttanelliC’è stato un tempo,non molto lontano, incui non esistevano lescarpe fatte in serie,tutte uguali. E quindi non esistevanoi negozi di scarpe. Chi aveva bisognodi un paio di calzature andavadal calzolaio, che creava un modelloin legno del piede del cliente e, suquella base, modellava la scarpa,su misura. Ogni scarpa era un “modellounico”, un’o<strong>per</strong>a d’artigianato– quando non d’arte – irripetibile. EGuido Santi e i figli in uno scatto d’epocaquesto non era un vezzo da ricchi,ma la normalità. Una spesa che tutti,o quasi, si potevano <strong>per</strong>mettere.Oggi quel mondo non esiste più. Maa Firenze, in via Scialoja, c’è - ancoraattivo - uno dei pochi testimonidi quell’epoca. Nella sua bottega sirespira l’aria di un passato che nonc’è più.Signor Uberto Santi, quando hainiziato a fare questo lavoro?Mi sono diplomato in agraria nel1948, e <strong>per</strong> 3 mesi ho provato a fareil fattore, a Prato, nella tenuta deimarchesi Strozzi. Ma non mi piaceva,e allora ho deciso di tornare abottega, dal mio babbo Guido, chedal 1920 aveva a<strong>per</strong>to il suo negoziodi calzature.E <strong>per</strong> tutti questi anni ha fattosempre il calzolaio?Sì. <strong>Il</strong> primo negozio lo avevamo inviale Mazzini. Poi, nel 1965 ci siamotrasferiti in via Scialoja. Nel ’66l’alluvione ci ha distrutto tutto, mauna volta passata, quando ancoraeravamo a contare i danni, la genteci veniva a salutare e ci diceva “Santi,quando ricomincia l’attività? Midevo fare un nuovo paio di scarpe”,e così abbiamo su<strong>per</strong>ato anche quella.C’era una bella solidarietà fra le<strong>per</strong>sone, una volta.I tempi sono cambiati...Eccome. Ora non c’è più interesse<strong>per</strong> questo lavoro. Più o meno daglianni ’70 è cambiato tutto. Non c’ènessuno che vuole imparare e nonc’è nessuno che si vuole comprare lescarpe artigianali. Eppure, <strong>per</strong> fareuna scarpa bella e comoda bisognaessere un po’ artisti. Come gli orafi.Come mai, secondo lei?Perché non esiste più l’eleganza.Si preferisce avere di più, anche sequello che si ha è meno bello. Io hofatto le scarpe a Carla Fracci, allaprincipessa di Romania, ho clienti inAmerica, in Svizzera. In tutta la Toscana.Sono tutte <strong>per</strong>sone anziane, equando non ci saranno più, smetteròanch’io.Secondo lei il suo mestiere ha unfuturo?A livello artigianale no. Potrebbeaverlo solo se, grazie alla pubblicità,Uberto Santi nella sua bottegasi diffondesse il “culto” di una scarpache è un oggetto prezioso. È come<strong>per</strong> le automobili. Ci sono le utilitariee ci sono le Ferrari. Ma le Ferrarinon sono <strong>per</strong> tutti.Quando le cose hanno iniziato acambiare, lei si è adattato?<strong>Il</strong> calzolaio e le sue “o<strong>per</strong>e”No, io riparo solo le scarpe che hofatto. Anche le scarpe ortopediche,spesso, sono molto standardizzate.Io non posso farle <strong>per</strong>ché non ho ildiploma di ortopedico. Le calzatureche faccio io sono “solo” scarpedove si sta bene.1069345PIZZA A TAGLIO E DA ASPORTOANCHE A DOMICILIO1032785OGNI GIORNOFAVOLOSEOFFERTEA PRANZO CONFAVOLOSAVETRINAACCETTIAMOPRENOTAZIONIPER COMPLEANNI4€SPECIALEPIZZA MARGHERITAVIA CASTELFIDARDO, 8/R - 50137 FIRENZESi accettanobuoni pastoAPERTO TUTTI I GIORNIdalle 11.30alle 14.30e dalle 16.30alle 23.00LOCALECLIMATIZZATOTel. 055 6120934Cell. 329 7933963


il giornale del tuo quartiere5RITORNO AL PASSATO. Come già avviene a Roma, agenti ai semafori anche a FirenzeE i vigili tornarono a dirigere il trafficoDiciotto gli incroci presidiati, da qualche settimana,dalla polizia municipale negli orari più caldi.Gli obiettivi: meno code e meno incidentiPaola FerriPaletta e fischietto alla mano, hannodebuttato poche settimane fa i vigiliagli incroci più <strong>per</strong>icolosi e trafficati.<strong>Il</strong> progetto va sotto il nome di “Viabilitàprotetta” e impegna 44 agenti. Una novitàche ha il sapore di un ritorno al passato, quellaintrodotta di concerto dal nuovo comandantedella polizia municipale Massimo Ancillotti edal sindaco Matteo Renzi. Lo scopo? Renderepiù fluido il traffico negli orari di punta e limitarei sinistri. Altro che semafori intelligenti, ingrado di calibrare il tempo del rosso e del verdea seconda delle condizioni di traffico. Nientedi più appropriato del vigile in <strong>per</strong>sona <strong>per</strong> dirigerele auto. E <strong>per</strong> testimoniare “la presenzadelle istituzioni in città, sulla strada”, come hadichiarato lo stesso Renzi. Un ulteriore modo<strong>per</strong> avvicinare i cittadini all’amministrazione,nonché un deterrente <strong>per</strong> le violazioni al codicedella strada più efficace di telecamere, telepass,vistared e via dicendo. “Non sarà la panacea ditutti i mali – afferma Ancillotti - ma è il modomigliore <strong>per</strong> agevolare lo scorrimento dei veicolie ridurre i tempi di <strong>per</strong>correnza degli autobus”.La misura è già stata s<strong>per</strong>imentata a Romacon ottimi risultati. Diciotto gli incroci presidiatidalla municipale nel capoluogo toscano negliorari più “caldi” (dalle 7.45 alle 10 e dalle 16.45alle 19). Si tratta di quelli a più alta densità ditransito, anche se alcuni dei più incidentati sonorimasti fuori. A partire dall’intersezione tra vialeBelfiore e via Guido Monaco che, con 10 sinistri,risulta in vetta alla classifica stilata tra il1° gennaio e il 31 agosto 2009. Sotto “vigile”controllo invece i non lontani incroci Belfiore-Porte <strong>Nuove</strong> e Belfiore-viale Redi, secondo inclassifica con 6 incidenti. Una cifra eguagliatada Baccio da Montelupo-Ugnano, Baracca-Baracchini, in zona centrale da via de’ Pepi-viadi Mezzo, Fra Bartolommeo-Pier Capponi e aFirenze sud dal poco visibile stop tra via delleNazioni Unite e via Reims. Tutti rimasti tagliatifuori dal progetto. Nella lista figurano invece alcunedelle piazze più trafficate (Acciaioli, Gavinana,Cure, Dalmazia, Gaddi, Libertà e ovviamentepiazza Stazione) e i maggiori accessi allacittà dalla cintura metropolitana (piazzale diPorta Romana, via di Novoli-via Forlanini, vialeEuropa-via Danimarca, ponte di San DonatoviaForlanini). Presidiati anche l’intersezionetra lungarno Pecori Giraldi e ponte San Niccolò,alla base dei viali, la corsia preferenziale diviale Pieraccini in zona Careggi e l’incrocio travia del Bronzino e via del Pignoncino.INCROCI PERICOLOSI. Ecco una mappa delle intersezioni considerate più a rischio dagli automobilistiSulle strade del quartiere 684 incidenti in un annoono 684 gli incidenti avvenuti dall’inizio dell’anno sulleSstrade del Quartiere 2, cifra che già da sola solleva non pochiinterrogativi e spiccate preoccupazioni. Solo pochi mesi fa, il terribilescontro che è costato la vita a Carlotta Fondelli ha richiamatoancora una volta l’attenzione della politica e dei cittadinisul tema della sicurezza stradale. Cosa rende un incrocio <strong>per</strong>icoloso?Questa è la vera domanda. Di certo esistono cause più oPrimo tra tutti, nella “lista nera”,c’è l’angolo tra le vieBenivieni e Capponimeno oggettive, prima su tutte la scarsa visibilità. Ma il piùdelle volte a provocare un sinistro sono decine di variabili chenon possono essere previste e che fanno riferimento al mancatorispetto di norme e segnali, all’alta velocità dei conducenti e alledistrazioni. Un misto di circostanze che quasi sempre si risolvecon una brusca frenata e tanta paura, ma che di tanto in tantotermina anche con un incidente. Gli incroci considerati maggiormentea rischio, nella zona di Campo di Marte, non sonopoi così numerosi. Primo tra tutti, nella “lista nera”, c’è l’incrociotra via G. Benivieni e via Capponi, nei pressi di piazza Savonarola.Pochi metri più in là, sempre restando in via Capponi,si trova anche l’incrocio con via Fra’ Bartolomeo, scenario diben sei incidenti negli ultimi mesi. Tra le strade <strong>per</strong>cepite come“rischiose” fanno la loro comparsa anche via Scipione Ammirato,all’incrocio con via Scialoja, dove lo scorso inverno è statainvestita una signora anziana, e la trafficatissima via Gioberti,in cui conviene tener sempre gli occhi ben a<strong>per</strong>ti anche a causadei parcheggi selvaggi che ingombrano la visuale. Un rischiospesso sottovalutato lungo le strade è poi la complessità deisegnali e la moltitudine di direzioni: ne sono l’esempio lampantel’incrocio di viale Manfredo Fanti con viale dei Mille equello del lungarno Aldo Moro con via De Sanctis. Secondo lericerche messe a punto dalla polizia municipale, le strade checontano il maggior numero di incidenti nel quartiere sono viagenerale Dalla Chiesa, all’incrocio con via Vittorio E. Orlando,e gli angoli tra via Arnolfo e via Orcagna e viale dei Mille evia Marconi. Qui e altrove, il modo migliore <strong>per</strong> difendersi dai<strong>per</strong>icoli, resta sempre una sana, e costante, attenzione. /S.K.1037632SPI Q2 Via dell’Arcolaio, 17 • tel 055602820 • spiq2@firenze.tosc.cgil.it


6 Novembre 2009 Campo di Marte • Cure • CovercianoL’INTERVISTA. Simone Tofani, responsabile area tecnica, marketing e qualità della Coo<strong>per</strong>ativa Agricola di Legnaia“Apriremo una fattoria degli animali”Giulia RighiLa Coo<strong>per</strong>ativa Agricola di Legnaiaha una storia lunga oltre cent’anni enel tempo si è guadagnata l’affettoe la fiducia dei fiorentini. Frutta,verdura, piante, ma anche trattori, miele eformaggio: dentro i suoi punti vendita si trovadavvero tutto quanto ha a che fare con laterra e i suoi frutti. Simone Tofani, responsabiledell’area tecnica, marketing e qualitàci racconta “da dentro” questa realtà economica.Gli ultimi sono stati mesi difficili, con lacrisi che ha colpito tanti settori dell’economia.Come li ha vissuti la vostra coo<strong>per</strong>ativa?In una certa misura la abbiamo purtroppoavvertita anche noi, anche <strong>per</strong>ché copriamomolti settori merceologici, primo su tuttiquello dell’agricoltura. Comparti comequello del vino, dei cereali, dell’ortofruttane hanno risentito molto. Altri settori, comequello della commercializzazione dei mezzitecnici e dell’alimentazione ne hanno risentitopiù lievemente, con dei picchi negativiquest’estate, che poi si sono risolti. Ora si staassistendo a una leggera ripresa dei consumi,e dunque siamo ottimisti.Qual è il punto di forza di una realtà commercialecome la vostra?La nostra forza sono senz’altro i nostri valori,quelli che ci guidano da oltre cento anni: ilrispetto <strong>per</strong> l’uomo, <strong>per</strong> la terra e <strong>per</strong> i suoifrutti; tradizione e competenza e coo<strong>per</strong>azionee solidarietà. Sono questi i valori checi guidano nella nostra missione, che è poiquella di sostenere gli agricoltori e tutti co-SPECIALE RISTRUTTURAZIONECHIAVI IN MANOAppartamento 60 mqCLASSE Ail vostro immobilecompletamente ristutturato• Impianto elettrico• Impianto idraulico• Impianto termico• O<strong>per</strong>e murarie• Bagno Vanessa• Cucina completa• Nuova pavimentazione• Imbiancaturail tutto a soloEuro 20.000.00meno diEuro 334.00/mqPRONTO INTERVENTO24 ORE SU 24PER I SETTORIidraulica elettricità muraturatelefonando a i numeriTel 055 0517408Cell. 340 4701643inoltre poiche’ la migliore garanzia <strong>per</strong> evitare intasamentie scarichi e tubazioni è la manutenzione <strong>per</strong>iodica abbiamocreato un pacchetto completo che comprende:• Smontaggio e pulizia sifoni lavabo,bidet, lavello• Controllo ed eventuale inserimento dirubinetti filtri lavabo, bidet• Lavaggio tubazioni di carico e scaricocon idropompa e prodotti appositi inabbonamento annualea soli Euro 129!!!ATTENZIONEil vostro rubinetto o galleggiante <strong>per</strong>de?Sapevate che potete <strong>per</strong>dere fino a 90 lt di acqua al giorno?evitate inutili sprechiSOSTITUZIONE GALLEGGIANTE DA EURO 45.000SOSTITUZIONE MISCELATORE DA EURO 69.001059580VIA MICHELAZZI 2/B (ZONA CAREGGI)www.livingcep.it livingcep@yahoo.itSCHEDAI PRODOTT<strong>Il</strong>oro che lavorano nel settore, specialmente alivello locale.Come ci si reinventa, anno dopo anno, inun settore come il vostro?Oltre all’aspetto commerciale la Coo<strong>per</strong>ativaporta avanti anche un’altra attività, quelladidattica. Da tempo facciamo corsi di formazione<strong>per</strong> un pubblico che è sempre moltoricettivo, come quello dei bambini: il nostroobiettivo è quello di fare cultura sul mondodell’agricoltura, soffermandoci ad esempiosulla stagionalità dei prodotti della terra. Unprogetto che contiamo di realizzare a breveè proprio l’a<strong>per</strong>tura di una “fattoria deglianimali”: un vero e proprio centro didatticodove allevare alcune specie a rischio di estinzionecome il cavallino di Montelupoli, l’asinodell’Amiata, la razza bovina calvana e gliovini del Valdarno.Qual è la vostra sfida <strong>per</strong> il futuro?La Coo<strong>per</strong>ativa è da sempre punto di incontrotra i produttori e i consumatori, e da annimette in pratica, a 360 gradi la famosa “filieracorta”. Ogni giorno i nostri soci ci portanoi loro prodotti: il pesce ad esempio viene pescatodi notte a Livorno e la mattina presto èsui nostri banchi. Ecco, il futuro consiste proprionel consolidare questa prassi, cercandodi fare in modo che aumentino gli imprenditorisoci e creando sempre più prodotti con ilnostro marchio, che è una garanzia di qualità.La gamma di prodotti della coo<strong>per</strong>ativa comprende tutto quanto haa che fare con la vita di campagna: dai prodotti della terra agli attrezzi<strong>per</strong> coltivarli, passando <strong>per</strong> altre specialità alimentari e <strong>per</strong>sino<strong>per</strong> l’abbigliamento. Oltre all’importante produzione ortofrutticola, lacoo<strong>per</strong>ativa ha infatti, tra i suoi soci, produttori di miele, vino, olio, salumi,carne e formaggi. Altri settori importanti sono quelli della zootecniae dell’allevamento e quelli dedicati alla meccanica (dai trattoriai sistemi di irrigazione) al giardinaggio, all’enologia. La coo<strong>per</strong>ativasi occupa anche di consulenze agronomiche e di attività didattiche.I SOCIOggi la Coo<strong>per</strong>ativa Agricola di Legnaia conta oltre 600 soci,provenienti <strong>per</strong> la maggior parte dall’area fiorentina, ma ancheda altre zone della Toscana e dell’Italia. Complessivamente i sociagricoltori si occupano della coltivazione di oltre 4 mila ettari diterreno. Oltre ai soci veri e propri ci sono poi “Gli amici di Legnaia”,e cioè oltre 42 mila clienti con una loro fidelity card che dàdiritto a sconti e benefici. La coo<strong>per</strong>ativa ha 7 punti vendita diretti,più altri 8 delle società controllate Legnaia Vivai, LegnaiaOrtofrutta e Legnaia Pistoiese.LA STORIALa nostra forza?Sono i valori che ci guidanoda ormai oltre cento anni<strong>Il</strong> primo nucleo della Coo<strong>per</strong>ativa Agricola di Legnaia nasce, addirittura,agli albori del ‘900 quando un frate cappuccino, Padre Pancrazio,inizia a riunire i contadini <strong>per</strong> incitarli a coo<strong>per</strong>are, a unire le loro forze<strong>per</strong> mettere a frutto il duro lavoro dei campi. E’ ufficialmente nel 1903che la coo<strong>per</strong>ativa muove i primi passi, spinta da un primo nucleo difamiglie (Bechi, Pinzani, Palchetti, Salvatori, Turchini, Salani, Massetti,Bensi, Calandri, Chiari, Mecocci, Parrini, Santoni, Basagli, Bellini, Viti,Dell’Aitante. In breve si aggregarono molti altri, fino a fare della coo<strong>per</strong>ativaun punto di riferimento nella vita del contado fiorentino.


8 Novembre 2009 Campo di Marte • Cure • CovercianoL’INCHIESTA. Sale in crisi, ma nella circoscrizione le cose non vanno maleLa commedia a lieto finedei cinema del quartiereSimele KruklidisDa spettatori di un’economia volubilee precaria, di questi tempi spessoabbiamo l’impressione che ancheandare al cinema sia diventato unlusso. Mentre infatti la crisi si sparge a macchiad’olio e molta gente preferisce starsenea casa <strong>per</strong> risparmiare “quattrini”, intanto ilprezzo dei biglietti tocca anche i 7,5 euro <strong>per</strong>una proiezione standard e i 10 euro <strong>per</strong> il 3D.Così, proprio com’è già capitato a numerosisettori del mercato, anche <strong>per</strong> le sale cinematograficheè giunto il momento di fare i conticon le tasche vuote dei fiorentini. Nell’arcodi circa tre anni, in città, hanno chiuso unadecina di cinema, e si teme che la lista possaancora crescere. I dati più recenti diffusidalla Cinetel, nella prima metà del 2009, hannoinfatti messo in luce guadagni nettamentein calo rispetto alle statistiche dell’annoprecedente, confermando una crisi che trovamille cause e poche soluzioni, almeno <strong>per</strong> ilmomento. Nella lista degli “indagati” <strong>per</strong> lachiusura dei cinema storici fiorentini, sono inmolti a far ricadere le “colpe” sui nuovi gigantimultisala, “rei” di aver rapito la clientela piùgiovane. Poi c’è il fenomeno della pirateria inrete e, infine, l’assenza di adeguate aree parcheggionei pressi degli esercizi cinematograficilocali: un guazzabuglio di problematicheche, unito a un’economia sempre più inaffidabile,non lascia presagire nulla di buono.Nonostante tutto, la bella notizia è che, <strong>per</strong> ilquartiere 2, le cose non sembrano andar troppomale, tutto sommato. Lontane chilometridall’incombente presenza dei multiplex, piùaccessibili <strong>per</strong> chi non si muove in auto e forseanche più familiari agli occhi degli habitué, lesale della circoscrizione nascondono qualcheasso nella manica, soprattutto in confronto al<strong>Il</strong> cinema Fiorella in via Gabriele D’AnnunzioASSUNTO MIGLIOREDipendente, 30 anniMONIA BISTIGuardia giurata, 30 anniANTONELLA VOLPINTESTAImpiegata, 53 anni“Troppo altii prezzidei biglietti”“<strong>Il</strong> fascino delgrande schermoè intramontabile”“Spesa eccessiva<strong>per</strong> tuttala famiglia”“Ormai è raro che vada al cinema, <strong>per</strong>ché quel poco ditempo libero che ho preferisco trascorrerlo a casa. Credoinoltre che i prezzi dei biglietti siano diventati troppo alti,almeno rispetto a qualche anno fa. Non mi sorprende chele nostre sale stiano affrontando un profondo <strong>per</strong>iodo dicrisi”“Mi piace molto il cinema e ci vado sempre volentieri, main genere di mercoledì, quando si spende meno. Dunque,crisi economica <strong>per</strong>mettendo, secondo me è quasi impossibileche i cinema conoscano un effettivo fallimento. <strong>Il</strong> fascinodel grande schermo è intramontabile, non può dipenderesolo dall’economia”“Tempo fa andavo spesso al cinema, anche <strong>per</strong>ché rappresentavaun momento di aggregazione sociale. Oggi, <strong>per</strong> unafamiglia, non è pensabile vedere un film tutti insieme, laspesa sarebbe eccessiva. E poi, data la qualità delle ultimeuscite cinematografiche, il più delle volte non ne varrebbela pena”LA MASSIMA QUALITÀ ARTIGIANALE ED ARTISTICAAL SERVIZIO DELLA TUA CASADETRAZIONE FISCALE DEL 55%CANCELLETTI ESTENSIBILIin acciaiozincatoeacciaioblindatoDETRAZIONE FISCALE DEL 36%FINESTRE• IN PVC•ALLUMINIOa taglio termico• ALLUMINIOe legnoOTTIMO ISOLAMENTOTERMICOGRATE DISICUREZZAFISSE OAPRIBILIDETRAZIONE FISCALE DEL 36%DA OGGI CI TROVI INPORTE DA INTERNILavorazione con design <strong>per</strong>sonalizzatoAVVOLGIBILIIn alluminio,legno,PVC,acciaio.VariecolorazioniSu misuramotorizzazionianche su teligià esistentiNOVITA’TENDE ALLA VENEZIANA- legno/alluminio- su misura - vari colori- da interno/esternoVia G. Giolitti, 26 - Firenze Tel. 055.6504680 Fax 055.6506105999636


il giornale del tuo quartiereLe ultime chiusure riguardano gli ex Stadioe Ideale, e risalgono a qualche anno fa.Attualmente sono sei le strutture presentinella circoscrizione. E non sembrano a rischio9meno fortunato centro storico. La confermaarriva anche da Marco Lasagni,dell’associazione Agis: “Nella zona diCampo di Marte non sono state registratechiusure recenti o direttamente imputabilialla crisi”, spiega. Infatti, le ultimecessazioni di attività avvenute nel quartierevanno indietro di anni, e fanno riferimentoall’ex cinema Stadio in vialeManfredo Fanti e al cinema Ideale nellazona di piazza delle Cure, che ha chiusonel 2004. Attualmente, nel quartiere 2,i cinema rimasti in piedi sono sei, tuttidistribuiti in maniera abbastanza uniformesul territorio. <strong>Il</strong> multisala più attrezzatoè senza dubbio il Variety di via delMadonnone, da pochi mesi “convertito”anche alle proiezioni in 3D. Nella stessaarea seguono <strong>Il</strong> Portico di via capodi Mondo e il cinema Sala Esse di viaBEATRICE MOLINASImpiegata, 40 anni“Più comodonoleggiareun dvd a casa”“Anziché andare al cinema, in genere io affitto un film indvd <strong>per</strong> guardarlo con la mia famiglia a casa. E’ più comodo,soprattutto quando si ha un bambino piccolo. E poi, seproprio devo spendere quei soldi, sinceramente preferiscouscire con gli amici, magari <strong>per</strong> mangiare una pizza tuttiinsieme”del Ghirlandaio. In via D’Annunzio sitrova invece l’appena ristrutturato Fiorella,che spesso offre la visione di filmd’autore, non convenzionali e in linguaoriginale, e poco più in là, in via Pacinotti,c’è lo storico Fiamma, con le suepoltrone disposte ad anfiteatro. Infine,in Viale Don Minzoni, ecco il cinemaauditorium Stensen. Nessuna prossimaa<strong>per</strong>tura in vista, a detta dell’Agis, maneanche nuove chiusure, anche se intanto,tra i residenti, non smettono di circolarevoci e pettegolezzi su presunte crisie ipotetici fallimenti. Se ne deduce chela situazione non è ancora stabile e chegli equilibri economici di qualche annettofa non sono stati tutt’ora ritrovati.Nel frattempo, da bravi spettatori, nonresta che aspettare il tanto atteso lietofine. S<strong>per</strong>ando che arrivi presto.CECILIA TURCHIImpiegata, 39 anni“Un importantemomentodi ritrovo”“<strong>Il</strong> cinema <strong>per</strong> me rappresenta un importante momento diritrovo e condivisione, sia con gli amici che la mia famiglia;proprio <strong>per</strong> questo ci vado spesso. <strong>Il</strong> prezzo dei biglietti tuttosommato mi sembra ancora abbastanza accessibile, manaturalmente, <strong>per</strong> risparmiare un po’, scelgo la serata piùeconomica”Sono stati ultimati i lavori di rifacimento dei marciapiedi inviale Righi. Per il resto, non è in programma l’inizio di ulterioriinterventi sulle strade del quartiere 2, salvo imprevisti, fino allafine del 2009. Sono infatti in attesa di appalto gli interventi cheinteresseranno un gran numero di strade.LUNGARNO DEL TEMPIO, LUNGARNOCOLOMBO, VIA SAFFI, VIA SETTESANTI, VIA LUNGO L’AFFRICO,VIA CARACCIOLO, VIA SCIPIONEAMMIRATO, VIA FONTEBUONILotta alle buche e al manto stradale in cattive condizioni: trala fine del 2009 e i primi mesi dell’anno prossimo, andranno ingara d’appalto i progetti di manutenzione straordinaria <strong>per</strong> ilrifacimento dell’asfalto e del sottofondo stradale.VIA CAVALCANTINell’arco del mese di novembre, inizieranno i lavori dimanutenzione di un tratto di marciapiede edi un tratto della carreggiata in via Cavalcanti.a partire da €375.0001023242


10 Novembre 2009attualitàLA CITTÀ CHE CAMBIA/1. Partita la s<strong>per</strong>imentazione del nuovo sistema di pulizia delle stradeAl lavaggio ci pensa SweepyE l’auto può rimanere dov’èBenedetta StrappiHa il nome di un robottino simpatico:Sweepy Jet. E ha pure qualche difettuccio,ma rappresenta una novità chesarà sicuramente gradita ai fiorentini.Sweepy è la nuova spazzatrice “intelligente” che,grazie a un braccio meccanico in grado di arrivaresotto le macchine, risparmierà agli automobilistil’uggia di spostare l’auto nei giorni di lavaggio. <strong>Il</strong>giro inaugurale a bordo di Sweepy in via Baraccase lo è fatto pure il sindaco, che sulla promessadi questo nuovo robot aveva basato uno dei suoicento punti. <strong>Il</strong> marchingegno è dotato di un serbatoiod’acqua da 1200 litri al posto del secondomotore e di un braccio snodabile che, manovratoda un uomo a piedi, scavalca le auto in sostae getta acqua sul marciapiede e sotto i veicoli,così che lo sporco viene soffiato tra le spazzoledella macchina. <strong>Il</strong> suo mestiere, insomma, lo safare. Unico neo è che Sweepy ha la velocità diun bradipo e in un’ora riesce a pulire solo 800metri, contro gli 8 chilometri delle spazzatriciclassiche. Altri due limiti sono i costi (230 milaeuro vs i massimo 180 mila delle vecchie macchine)e le possibilità d’impiego, limitate a stradeabbastanza grandi da sopportare l’ingombro senzabloccare il traffico. Ad oggi Quadrifoglio neha comprate due, ma entro l’anno nuovo ne verrannoacquistate altre cinque. A breve l’impiegodi Sweepy entrerà a regime e il sindaco Renzi èconvinto che la metà delle strade cittadine potràessere pulita con questo sistema: “Resterà solo daliberare completamente la carreggiata una voltaogni uno, due mesi, <strong>per</strong> consentire la pulizia deitombini e la verifica del manto stradale”. Un altragrande novità che riguarda i parcheggi (anchequesta estratta dal cilindro dei cento punti) è lasosta gratuita, nelle 4 ore di “passo”, nei parcheggidi Careggi, del <strong>Meyer</strong>, del Cto, di Torregalli edi via della Quiete. <strong>Il</strong> ticket non si pagherà piùtra le 12.30 e le 14.30 e tra le 18.30 e le 20.30,come pure tra le 22 e le 6 di mattina (ma giàadesso questa fascia oraria è a sosta gratuita). <strong>Il</strong>provvedimento è stato pensato proprio <strong>per</strong> agevolareil parcheggio di chi va in visita ai propricari in ospedale. La novità è entrata in vigore il25 ottobre (nello stesso d-day della pedonalizzazionedel Duomo) e <strong>per</strong> avvisare i cittadini dellanovità sono stati rinnovati i cartelli dei parcheggi.E ancora: sia che Careggi che il <strong>Meyer</strong> avrannoa disposizione 20 contrassegni che la direzionepotrà scegliere di destinare ai familiari di degentiche necessitino di visite frequenti, e Torregalli neavrà a disposizione 30.<strong>Il</strong> sindaco Renzi a bordo di Sweepy Jet durante la sua s<strong>per</strong>imentazioneCRISTINA, 37 ANNIPersonal shop<strong>per</strong>BARBARA, 44 ANNIHair stylistGIANCARLO, 71 ANNICommerciante“Menomaleche ho ilposto auto”“E’ unaidea moltopositiva”“Miglioreràla qualitàdi vita”Sembra un po’ macchinoso da realizzare, resta solo da vederecome funziona e se poi sarà più o meno facile parcheggiarel’auto. Io ho la fortuna di avere un posto macchinamio, ma non è mai stato facile parcheggiare a Firenze, <strong>per</strong>cui questa è la cosa che al momento mi preoccupa di più.Trovo senz’altro positiva l’idea di eliminare i parcometri<strong>per</strong> strada, così come quella del “posto <strong>per</strong>sonale” in affitto.Personalmente lo vorrei, ma s<strong>per</strong>o che rimangano un numerolimitato, altrimenti il problema della carenza di posti siriproporrebbe tale e quale ad ora.Mi sembra un’ottima proposta. Come al solito <strong>per</strong>ò l’importanteè metterla in pratica, nei modi in cui è stata presentatae il prima possibile. Per lavoro sto a contatto con lagente e sento molte lamentele riguardo alla situazione attuale,questa soluzione potrebbe migliorare la qualità dellavita di molti.1065192A TUTTE LE PERSONE CHE SI ISCRIVERANNO AVRANNO IN OMAGGIOUN SOGGIORNO DI 2 SETTIMANE PER DUE PERSONENELLE PIÙ BELLE LOCALITÀ ITALIANE.


attualitàLA CITTÀ CHE CAMBIA/2. Tra le novità i posti in affitto ai privati: saranno delimitati da strisce violaSosta, tutto nuovo:addio ai parcometriFrancesca PulitiBianco, blu, rosa e viola. Ne vedremo di tuttii colori sulle nostre strade. O meglio, lungoi marciapiedi fiorentini. Aumentano le tinteche delimitano i posti auto, ma si semplificala disciplina della sosta. E’ la rivoluzione di Zcs e Ztl,iniziata già lo scorso mese, con l’a<strong>per</strong>tura di quest’ultimaalle mamme e la s<strong>per</strong>imentazione delle porte telematiche“intelligenti”. Già dal 21 ottobre è stato acceso il primodisplay esplicativo in corrispondenza del varco di viadell’Agnolo: semplice come un semaforo, luce verde sipuò passare, luce rossa l’ingresso è riservato a residenti eautorizzati. Certo, si tratta di un solo varco ben segnalatosu 13 ancora avvolti da un alone di dubbio e mistero, maè pur sempre un passo in avanti. Nello stesso <strong>per</strong>iodo èarrivato il via libera, <strong>per</strong> le donne in stato interessante omadri di un bambino di età inferiore a due anni, a scorrazzareall’interno della ztl e a parcheggiare gratuitamentenelle zone a sosta promiscua nelle zcs. Presentando uncertificato dell’Asl si potrà ottenere un <strong>per</strong>messo valido 4ore o anche un’autorizzazione a più lunga scadenza. Mai veri e propri frutti della strategia di distensione messain atto dall’amministrazione comunale, nella battaglia traautomobilisti e parcheggi, si potranno cogliere a partiredal primo gennaio 2010. Anno nuovo, vita nuova <strong>per</strong> la“doppia zeta”. A partire dal numero, attualmente esorbitante,dei settori in cui è divisa la città parcheggiabile:le 14 zone a sosta controllata diventeranno solo cinque,più o meno corrispondenti ai quartieri, mentre le sezionidel centro storico passeranno da cinque a due, quadrilateroromano e cintura più esterna. “Saremo la primacittà senza parcometri”, ha annunciato il sindaco MatteoRenzi in occasione del primo “tagliando” di governo,alla scadenza dei 100 giorni di mandato. “Attualmenteil Comune incassa appena 2,4 milioni di euro dal controllodella sosta, a fronte di un meccanismo farraginososia <strong>per</strong> i cittadini che <strong>per</strong> gli stessi uffici pubblici che sioccupano di <strong>per</strong>messi e contrassegni”. Un bilancio troppomodesto secondo il sindaco, tanto che “in 5 settori diZcs siamo in <strong>per</strong>dita”. La soluzione è presto detta: farscomparire i parcometri dalle vie fiorentine e introdurreun nuovo modo di pagare il parcheggio. Che farà incassareal Comune 7-8 volte tanto, secondo i calcoli dellostaff del sindaco. Come? Le strisce bianche (circa 20milaposti in tutto) indicheranno posteggi free (chi primo arriva,parcheggia gratis) e quelle blu (circa 45mila) sarannodedicate a residenti e possessori di abbonamento (tipocarta lavoro). Accanto ad esse vedremo comparire stallirosa (2mila in tutta la città) riservati alla sosta gratuita dimamme e bebé fino a due anni e, dulcis in fundo, viola(non più di 5mila). <strong>Il</strong> colore simbolo di Firenze delimiterài posti “<strong>per</strong>sonali”, che potranno essere affittati annualmente,pagando un canone mensile di 40/50 euro. <strong>Il</strong>prezzo da pagare <strong>per</strong> avere l’auto sotto casa.11ANNA, 50 ANNIEx impiegataGIUSEPPE, 55 ANNITabaccaioFABIO, 40 ANNIEdicolante“Gesto diciviltà versole mamme”“Vannointensificatii controlli”“S<strong>per</strong>o siincentivil’uso dei bus”Ben vengano gli stalli riservati alle mamme, mi sembra ungesto di rispetto e riconoscenza nei loro confronti. Bisognadire, poi, che trovare posto è diventato un incubo e credoche molti, me compresa, sarebbero disposti a pagare un affitto<strong>per</strong> lasciare l’auto sotto casa, anziché fare mille giri.S<strong>per</strong>o che questa rivoluzione sia accompagnata da una chiarainformazione dei cittadini, altrimenti ci sarà ancora piùconfusione di prima, tra colori e modalità differenti di parcheggio.Inoltre mi auguro che siano intensificati i controlli,altrimenti si rischia la sosta selvaggia.Più che pagarlo, il problema è trovarlo il posto dove lasciarela macchina! Qui in zona Novoli, ad esempio, il costo non èeccessivo, ma le auto sono sempre di più. S<strong>per</strong>o che questoprovvedimento non le faccia aumentare ancora e che al contemposi favorisca l’uso del mezzo pubblico.Scuola"l'eleganza deimovimenti...la leggerezza dellospirito...tutto questoè....danza...."Claudia Morandiniballerina professionista internazionaleAccademica di Danzadiretta da Laura Checcucci LisiCORSI DI:• DANZA CLASSICA• DANZA MODERNA• GINNASTICASTRETCHINGE TONOVia Scipione Ammirato, 96FIRENZETel. 055 6236044www.danzafirenze.it email: scuola@danzafirenze.itSORFISS SasTECNOLOGIE E SERVIZI SANITARI INTEGRATIASSISTENZAINFERMIERISTICAE DI BASEassistenza medica e fisioterapicaa domicilio diurna e notturna <strong>per</strong><strong>per</strong>sone inferme, portatori dihandicap o anziani, parzialmenteo totalmente non autosufficientisorfiss.sas@tiscali.itServizi Sanitaria casa vostraFirenze 50142 - via Monferrato 11Tel. 055 7879467 - Fax 17822350781064697


12 Novembre 2009meteoL’ESPERTO. Giampiero Maracchi, direttore Ibimet, fa le sue previsioni sulla stagione in corsoL’autunno? Caldo ma molto variabileFino a dicembre le tem<strong>per</strong>ature saranno più alte della media, anche se nonmancheranno picchi di aria fredda e precipitazioni anche molto abbondanti.E con il clima impazzito le piante hanno <strong>per</strong>so la bussola: i ciliegi erano in fiore a ottobreSerena WiedenstrittAl momento del passaggiodi stagione, fra un cambiodi armadio e i servizidel tg che da un lato prospettanol’allerta meteo e dall’altromostrano i disastri già provocati dalmaltempo, la domanda sorge spontanea:che autunno/inverno farà?L’abbiamo girata al professor GiampieroMaracchi, direttore dell’Istitutodi Biometeorologia (Ibimet) delConsiglio Nazionale delle Ricerche.“L’inverno finisce a marzo, è un <strong>per</strong>iodotroppo lungo a cui riferirsi.Per il momento possiamo attenercialle previsioni <strong>per</strong> l’autunno, diciamofino a dicembre, anche se vatenuto conto che comunque le previsionistagionali hanno un livellodi attendibilità indicativamente del60 <strong>per</strong> cento, quindi piuttosto basso.E lo dico io che sono stato uno deiprimi, a metà degli anni Novanta, aportare all’Istituto di Biometeorologiaquesto metodo – spiega ancoraMaracchi –. I modelli su cui si basanole previsioni stagionali, infatti,si rifanno soprattutto alle mediedelle tem<strong>per</strong>ature mensili e, quandovengono da alcuni centri internazionali,trimestrali, sono diverse dalla<strong>per</strong>cezione delle tem<strong>per</strong>ature delle<strong>per</strong>sone”. Presto spiegato: “Unesempio che si può fare riguardaquesta estate: <strong>per</strong> la popolazione èstata una estate caldissima, mentre<strong>per</strong> noi e nella realtà dei dati è statosolo un agosto caldissimo. La stessadifferenza fra tem<strong>per</strong>ature mediereali e <strong>per</strong>cezione delle <strong>per</strong>sone puòvalere <strong>per</strong> un ipotetico novembrecon tem<strong>per</strong>ature sopra la media -ma si parla sempre di metà grado,non di più - e alcuni picchi di freddo,che sono quelli che alla gentecomune restano più impressi e farannodire che è stato un novembrefreddissimo”. Allora questo autunnocome ce lo possiamo aspettare?“Al momento si può prevedere unagrande variabilità come tratto dominante– spiega il direttore dell’Ibimet– a metà ottobre ci sono statedelle <strong>per</strong>turbazioni, ma l’autunnonon era ancora arrivato, non eranoinsomma le <strong>per</strong>turbazioni del Ninoin arrivo dall’Atlantico, ma soloalcune avvisaglie. Queste arriverannoe porteranno i consueti flussidi aria fredda, ma sarà un autunnorelativamente caldo. Le tem<strong>per</strong>aturesaranno più alte della media, anchese non mancheranno picchi di ariafredda”. E quanto ai fenomeni piùviolenti, possiamo stare tranquillio c’è la possibilità di burrasche etempeste? “Proprio <strong>per</strong>ché ci sarannoforti sbalzi di tem<strong>per</strong>atura,c’è da attendersi, come è successoquesto ottobre in Sicilia con la stra-Giampiero MaracchiIL DENTISTA RISPONDEQUESTO MESE: LA PROTESI FISSAA cura delDott. Giuseppe GarrubbaAmici lettori, <strong>per</strong> protesi fissa si intendequella che viene bloccata definitivamenteai denti del paziente o aimpianti (viti inserite nell'osso daldentista). <strong>Il</strong> dente di questa protesi sichiama capsula. Essa può essere di varimateriali, ma le migliori sono quellerivestite di ceramica che dà un risultato esteticoparagonabile ai denti naturali.Se ci sono le condizioni <strong>per</strong> realizzarla, la protesi fissa épreferibile, in quanto occupa lo spazio dei denti naturali ed émolto salda. Con essa si risolvono varie situazioni, dalproteggere i denti devitalizzati (si rivestono con unacapsula che li preserva), al sostituire uno o più elementimancanti, facendo il cosiddetto ponte,limando e incapsulando I denti ai duelati di quelli tolti, o mettendo prima,delle viti inserite nell'osso sulle qualicostruiremo e cementeremo le capsule.Non ho la pretesa di trattare l'argomentoin modo esaustivo o farvi capire lalavorazione, ma di spiegarvi l'impiegodi questo tipo di protesi, nello spiritoProtesi fissa su impiantidel rapporto fra paziente e professionistache cerca di renderlo partecipe dellasoluzione <strong>per</strong> il suo caso. Quindi sifanno capsule quando si deve proteggereun dente devitalizzato (<strong>per</strong>ché diventafragile) e <strong>per</strong> sostituire uno o più denti,fino a sostituirli tutti nell' eventualità siapossibile mettere più impianti <strong>per</strong> ogniarcata sui quali poi cementare le capsule.<strong>Il</strong> ponte su elementi naturali non richiedeparticolari spiegazioni <strong>per</strong>ché in sostanzasi tratta di limare a tronco di cono i denti del paziente chepoi verranno rico<strong>per</strong>ti da capsule che sostengono gliintermedi (denti mancanti), <strong>per</strong> quanto riguarda la realizzazionedi ponti, dove non ci sono sufficienti denti pilastro(di appoggio) si devono prima mettere delle viti nell'ossoche sostituiscono I denti mancanti e poiapplicarci sopra dei monconi (partepreparata a tronco di cono) <strong>per</strong> poiinserirvi la protesi fissa. Qualora nonfosse possibile realizzare questo tipo diprotesi, non preoccupatevi <strong>per</strong>ché unbuon dentista puo’ rispondere in modosoddisfacente a tutti i casi.Salute a tutti.DOTT. GIUSEPPE GARRUBBA Via Lungo L’Affrico, 42 - Firenze - Tel. 055 660225Dal lunedì al venerdì 9.00/12.30 - 15.00/20.00 - <strong>Il</strong> sabato 9.00/12.30www.curailtuosorriso.it1066430ge di Messina, forti piogge dovutealla circolazione di correnti freddeimprovvise e ad anomalie termicheelevate. Le stesse che <strong>per</strong> altri versifanno sì che a ottobre si possanovedere anche in Toscana ciliegi infiore – le piante hanno interpretatoil freddo seguito da un rialzamentodelle tem<strong>per</strong>ature come fosse primavera– e piante di ulivo che hannoallo stesso tempo olive e fiori”,conclude Maracchi.FOCUSEssenziale la vitamina COgni acciaccoha il suo rimedioe giornate si fanno piùLcorte, le tem<strong>per</strong>ature siabbassano e l’estate se ne va,l’autunno passa troppo in frettae arriva l’inverno. Così si iniziacon i malanni di stagione, lasolita influenza e qualche disagiodi natura più psicosomatica.Come succede anche <strong>per</strong>l’estate, i soggetti più a rischiosono gli anziani e i piccoli. Gliultrasessantenni, infatti, sonopiù sensibili ai cambiamenti dipressione e tem<strong>per</strong>ature legateal maltempo, e richiedono piùtempo <strong>per</strong> adattarsi a variazionibrusche, mentre i bambini sonospesso vittime di mal di gola eraffreddori improvvisi. Ma <strong>per</strong>evitare i malanni di stagionequalcosa si può fare, prima chesia troppo tardi e si debba ricorrereal medico. Una dieta sana,dicono gli es<strong>per</strong>ti, è fondamentale<strong>per</strong> rafforzare il sistemaimmunitario e contrastare l’arrivodi raffreddore ed influenza.Un alleato prezioso è la vitaminaC, che, secondo diversistudi, aumenta i livelli di interferonenel sangue, proteggendoin questo modo le cellule dagliattacchi dei virus. Largo quindia agrumi, kiwi, patate dolci,pe<strong>per</strong>oni, ribes nero e vegetali afoglia verde scura. E se <strong>per</strong> glianziani sono consigliati integratorimulti-vitaminici, che riduconola possibilità di contrarrei virus e rafforzano le difeseimmunitarie, <strong>per</strong> tutti è fondamentaleridurre lo stress, cheindebolisce l’organismo e aumentail rischio di ammalarsi.Più difficile è abbassare i livellidi stress <strong>per</strong> quanti soffrono ilcambiamento di stagione, cheanzi proprio a causa dell’arrivodi freddo e pioggia si sentonopiù nervosi e accusano vari sintomi,fra cui insonnia, malesseree debolezza. Attenzione,<strong>per</strong>ò, <strong>per</strong>ché l’i<strong>per</strong>sensibilità aicambiamenti climatici, o meteoropatia,si può manifestare anchecon patologie a carico delleossa e conseguenze sulla pressionee sulle cefalee. /S.W.


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14 Novembre 2009VIOLA/1. <strong>Il</strong> progetto è approdato in consiglio comunale, il maxi centro sportivo diventerà realtàViale Maratona, i “campini” rinasconoLa struttura ospiterà palestra, spogliatoio, sala riabilitazione,sala video, sala conferenze e mensa, ma anche lavanderiae stireria. Gongola Prandelli, e l’ad Mencucci si sbilancia:“Mi sento già lo scudetto addosso”I “campini” di viale Maratona1049497Paola FerriCentro sportivo ai “campini”di viale Maratona, siapre un nuovo capitolo.S<strong>per</strong>ando che sia quelloconclusivo. La vicenda si trascinainfatti da circa 4 anni tra annunci esmentite, progetti e bocciature. Questasembra finalmente la volta buona:il centro sportivo si farà e sarà prontoentro il 2010. L’annuncio è statofatto, il progetto approvato in giuntae portato in consiglio comunale. Sitratta dell’ultimo disegno presentatodalla società gigliata al Comune, primache scoppiasse il caso nuovo stadioe cittadella viola. In sostanza sitratta della ristrutturazione delle duepalazzine accanto ai campini dove siallena la squadra, quelle che fino apoco tempo fa ospitavano la poliziamunicipale di Campo di Marte e alcuniuffici della Direzione sport, piùla costruzione ex novo di un altroedificio, in conformità con quelli esistenti,sul fondo del terreno, in mododa formare un ferro di cavallo con lealtre due palazzine. Inizialmente erastata proprio questa nuova struttura afar saltare l’accordo con il Comune,poiché nel primo progetto presentatorisultava troppo alto (4 piani) eincombente sull’area. Problema limatoin seconda analisi, eliminandoun paio di piani. I metri cubi <strong>per</strong>sisaranno almeno in parte recu<strong>per</strong>atisotto terra. Già, <strong>per</strong>ché di spazio cene vuole <strong>per</strong> contenere tutto ciò chec’è in programma: palestra, spogliatoio,sala riabilitazione, sala video,sala conferenze, mensa, ma anchelavanderia e stireria. Insomma, unvero e proprio centro sportivo, a cuinon manca proprio niente, nonostantele dimensioni ridotte. Un progettoda 2 milioni e mezzo di euro, a spesedel Comune. “Ma il centro entrerànella convenzione che regola l’usodei beni pubblici da parte della Fiorentina– sottolinea l’assessore allosport Barbara Cavandoli – e non èescluso che in realtà a farsi caricodei costi sia la società viola. Costiche verrebbero poi detratti dall’affittostabilito nella convenzione”. Unasoluzione che non è piaciuta all’opposizione.“<strong>Il</strong> Comune dovrebbefare cose diverse rispetto a sponsorizzarepalestre o piscine a societàdi calcio – ha detto Giovanni Galli(Pdl) – e 2 milioni e mezzo sonouna cifra considerevole”. Ma intantosindaco e giunta incassano la soddisfazionedi Cesare Prandelli, cheha sempre sostenuto la necessità diun centro sportivo come si deve <strong>per</strong>“guadagnare quei 6-7 punti in più inclassifica, che a fine stagione fannola differenza”, e di Sandro Mencucci,ad viola: “In passato siamo staticostretti a partire con un -7 in classifica,presto partiremo con un +7 – haironizzato l’amministratore delegato– mi sento già lo scudetto addosso”.E nel frattempo si fanno sempre piùinsistenti le voci di un prossimo ritornodi Andrea Della Valle sullapoltrona da presidente della società,dopo quello sugli spalti del Franchi.Fiorentina e dintorniFOCUS<strong>Il</strong> bilancio di 7 anniTutti i numeridei Della Vallequi da sette anni,“Sabbiamo investito quasi200 milioni di euro e credo chequesto parli chiaro”. Eppure leparole di Diego Della Valle nonsono bastate a zittire tutte le polemicheattorno ai (mancati?)investimenti nella rosa viola.Ci sono volute le dimissioni delfratello Andrea e, forse ancordi più, alcune vittorie di grandeprestigio. Ma la domanda continuaa girare a mezza voce tragli assidui frequentatori del BarMarisa, così come più o menoin ogni bar. Bastano un paio ditifosi <strong>per</strong> dar vita al dibattito:ma quanto hanno speso effettivamentei Della Valle <strong>per</strong> la Fiorentina?E soprattutto quanto cihanno guadagnato? La domandaarriva proprio all’indomanidella dichiarazione del patronDella Valle, a proposito dellaCittadella viola. “750 milioni?Sono pochi” ha recentementerisposto DDV a chi gli chiedevaquanto fosse disposto a investirenel progetto. La nuvola violapotrebbe venire a costare ancheun miliardino. Un investimentoche su<strong>per</strong>a quello stimato<strong>per</strong> il tunnel dell’Alta velocità,comprensivo di faraonica stazionefirmata Norman Foster,ma che non sembra spaventarei fratelli DV. Proviamo allora afare due conti <strong>per</strong> capire quanto“l’affare Fiorentina” possaessere conveniente, partendodall’inizio. Era il 2002 quandoi fratelli marchigiani compraronola squadra. Non certo a pesod’oro: all’epoca bastò un investimentoiniziale di 7 milioni emezzo. Certo bisogna ricordarele condizioni in cui si trovava lasocietà gigliata, fallita e poi rinatacon un nome diverso e conuna montagna di debiti. Tantoche anche <strong>per</strong> ricomprarsi ilnome Fiorentina i Della Valletirarono fuori altri 2 milioni emezzo, chiudendo così la parentesiintitolata Florentia Viola.Da allora ogni anno i DellaValle hanno versato un assegnoalla società (l’ultimo a gennaio2009 del valore di 10 milioni),soldi in parte destinati a coprirele spese di gestione e in partead aumentare il capitale. A dicembre2008 (questo l’ultimodato disponibile), il patrimonionetto ammontava a oltre 78 milioni,ricavati dalla differenzatra attività (oltre 171 milioni) epassività (quasi 93). Redditiziosì, ma niente a confronto con ilcolosso della moda Tod’s, il cuipatrimonio netto raggiungevaquota 606,3 milioni di euro allastessa data./F.P.


Fiorentina e dintorniVIOLA/2. Pantaleo Corvino esprime la sua soddisfazione <strong>per</strong> l’avvio del piano“Così potremo crescere ancora di più”<strong>Il</strong> ds è sicuro: anche il settore giovaniletrarrà benefici dal nuovo impianto,<strong>per</strong>ché allenandosi tutte insieme lesquadre potranno rendere ancora di più15Cristina Guerri<strong>Il</strong> tanto agognato centro sportivonon farebbe comodo soloa Cesare Prandelli, ma anchea Pantaleo Corvino, responsabile(tra l’altro) del settore giovanile:“<strong>Il</strong> settore giovanile vive conl’esigenza di trascorrere insiemeil momento degli allenamenti. Levarie squadre si allenano in partidiverse delle città. <strong>Il</strong> mio sognoè quello di vedere tutto il settoregiovanile allenarsi nello stesso posto.Così potremo crescere ancoradi più. I primi frutti del nostrolavoro li stiamo già vedendo, e unaiuto sotto questo punto di vistaci aiuterebbe <strong>per</strong> crescere ancoradi più”. Non solo un problema diprima squadra, quindi. La considerazionedi Prandelli sui 6-7 punti inpiù a stagione, rilanciata anche daSeba Frey, una delle bandiere dellasquadra, si è intensificata dopola relazione del sindaco in consigliocomunale. “In questi anni horicevuto tante promesse, fino aquando non vedo le ruspe non ciPantaleo Corvinocredo. Ma ho fiducia nel sindacoe se lui rispetta gli impegni io daparte mia garantisco qualche puntoin più”. La palla, a questo punto,passa nuovamente alla Fiorentina.Prima viene firmata la convenzione- ci sarebbe già un sostanzialeaccordo - e prima partiranno i lavori.Che, come ha detto l´assessoreCavandoli, dovrebbero terminareentro il 1° settembre dell’annoprossimo. “Si tratta - aveva ribaditola Cavandoli - di un progettomolto bello che riqualifica l´area,risponde alle esigenze più voltesottolineate da Prandelli, e unavolta che sarà pronta la cittadellaviola potrà essere utilizzato dallesocietà sportive e dai cittadini.” Altroargomento è la Cittadella Viola.L’area di Castello, dove dovrebbesorgere, è ancora sotto sequestro.Nella maggioranza di PalazzoVecchio, comunque, si respira ariadi convinzione. Nei giorni scorsi,sempre l’assessore Cavandoli è intervenutaa proposito della candidaturadell’Italia agli Europei chesi giocheranno nel 2016. “Ci siamoincontrati con Mencucci e unadelegazione della FIGC <strong>per</strong> parlaredella possibile presenza di Firenzenell’Europeo 2016. Ospitare l’Europeosarebbe una straordinariaopportunità, dall’inizio abbiamoo<strong>per</strong>ato <strong>per</strong>ché Firenze sia una cittàche ospita certe manifestazioni.Nelle prossime settimane continueremoa lavorare fianco a fianco<strong>per</strong> poter candidare Firenze ad essereuna delle città che ospiterannogli Europei nella cornice del nuovostadio. Nella candidatura dovrannoessere 12 le città sede degli Europei,con 9 stadi considerati diprima attenzione e 3 di riserva: adoggi sono solo 3 gli stadi adeguatiin Italia, Firenze lavorerà <strong>per</strong> fortificareal meglio la candidatura italiana.C’è tempo <strong>per</strong> approfondiree lavorare. La Cittadella? - conclude- vogliamo che sia pronta entroil 2016, ritengo di parlare anche<strong>per</strong> la Fiorentina”.TIFO. Parla Stefano Sartoni, leader della Curva Fiesole“S<strong>per</strong>o che Andrea torni”<strong>Il</strong> supporter viola non ha dubbi:“Le polemiche non hanno più ragiond’essere, i risultati parlano chiaro. C’èmolto entusiasmo attorno alla squadra”o sappiamo ormai da tempo cheLAndrea Della Valle non è più ilpresidente della Fiorentina. Dopo lafamosa lettera scritta di suo pugno,sembrava essersi gelato il rapportotra la famiglia di Casette d’Ete eFirenze. Gelo che, fortunatamente,si è sciolto subito prima del matchstorico con il Liverpool, dove il pubblicoaveva chiamato a gran voce ilnome dell’ex presidente, assenteallo stadio <strong>per</strong> motivi di lavoro. <strong>Il</strong>rapporto adesso sembra ricucito.Anzi, ancora più solido. Lo si potevacapire andando allo stadio lo scorso4 ottobre, quando 30mila bandierinecon su scritto “Fiorentina il nostroAmore, Della Valle la nostra Famiglia”sventolavano prima dell’iniziodella partita. Stefano Sartoni,numero uno della Curva Fiesole,aveva così commentato il <strong>per</strong>iodotrascorso dalla società viola: “S<strong>per</strong>oche un giorno Andrea torni a essereil nostro presidente. I motivi del suopasso indietro? Non voglio minimamentepensare che sia legato a quei5 tifosi che lo hanno criticato, s<strong>per</strong>oche sia <strong>per</strong> mettere qualcuno chepossa stare più vicino alla società.Le polemiche nate dopo il mercatodella Fiorentina non hanno più ragionedi esistere, i risultati parlanochiaro. Adesso c’è molto entusiasmoattorno alla squadra; le staremosempre vicino.” ADV è tornato alFranchi, <strong>per</strong> la prima volta in questastagione, in occasione di Fiorentina-Napoli: “Ho vissuto molto malequesto <strong>per</strong>iodo lontano dal Franchie da Firenze – ha commentato neldopo partita – <strong>per</strong>ché sapete quantotengo a questa squadra. L’importanteè che adesso sia tornato. Devofare complimenti al presidente incarica e a tutta la dirigenza attuale<strong>per</strong>ché, in mia assenza, hanno fattoun grande lavoro e mi hanno dimostratodi aver lasciato la Fiorentinain buone mani”./C.G.987731


16 Novembre 2009DOSSIER/1. Migliaia di lavoratori potrebbero rischiare di trovarsi senza reddito né sussidi“E’ folle pensare che la crisi sia finita”Parla l’assessore provincialeal lavoro, Elisa Simoni: “<strong>Il</strong> sistema<strong>per</strong> ora regge solo grazie a finanziamentistraordinari e alla collaborazionetra imprenditori e dipendenti”Luca Serranò<strong>Il</strong> problema non è la caduta, ma l’atterraggio. La crisi di piccole egrandi imprese nella provincia di Firenze è ormai prossima al puntodi rottura. Se ammortizzatori sociali come la cassa integrazione inderoga non saranno rifinanziati dal Governo, migliaia e migliaia dilavoratori si ritroveranno a breve in mobilità o senza reddito alcuno. Unaprevisione fosca ma realistica, vista anche la stretta creditizia che le banchehanno imposto al mercato. “Di certo è folle pensare che la crisi siafinita – spiega l’assessore provinciale al lavoro Elisa Simoni – anche gliultimi dati confermano che il sistema sta reggendo solo grazie a finanziamentistraordinari e alla grande collaborazione tra imprenditori e dipendenti”.Le cifre, d’altra parte, parlano chiaro, con un generalizzato ricorsoagli ammortizzatori sociali. Solo nel secondo trimestre del 2009 l’Inps haautorizzato 1.725.873 ore di cassa integrazione ordinaria e straordinarianelle industrie della provincia, con il settore alimentare, metallurgico echimico molto più coinvolti dell’anno precedente. Stabile, purtroppo, anchela crisi di quelli che un tempo erano tra i fiori all’occhiello dell’economiafiorentina, il tessile e l’artigianato edile (+100 <strong>per</strong> cento di oreautorizzate). Impressionanti sono i dati relativi alla moda, con una nettacontrazione del giro d’affari: il 62 <strong>per</strong> cento delle piccole imprese è incrisi dichiarata , mentre <strong>per</strong> quelle tra i 15 e i 50 dipendenti la situazioneè un po’ meno drammatica (37 <strong>per</strong> cento). L’attenzione è dunque rivolta alpossibile esaurimento delle risorse <strong>per</strong> gli ammortizzatori sociali, in particolare<strong>per</strong> la cassa integrazione in deroga, il nuovo “paracadute” messoin piedi dal Governo (con il tramite delle Regioni) <strong>per</strong> estendere la protezioneai lavoratori di tutti i settori produttivi. Nonostante la mancanzadi dati ufficiali in merito, è verosimile che molte aziende vi siano ricorsegià da tempo. Altri dati preoccupanti riguardano il calo degli avviamential lavoro nella provincia. Nel secondo trimestre dell’anno, rispetto allostesso <strong>per</strong>iodo del 2008, sono ben 15mila in meno.Una cifra piuttostodeprimente, che se collegata a quella relativa alle domande <strong>per</strong> indennitàdi disoccupazione (9.271 nel primo semestre) ben inquadra il testacodaisterico dei mercati. Resta l’impressione che senza una diffusa solidarietàtra i titolari delle piccole e medie imprese e i lavoratori il tessuto economicodella provincia si sarebbe già sfaldato.Dalle principali sigle sindacalialla Confindustria, non si contano le storie davvero toccanti di datori chepur di non licenziare fanno “ruotare” i propri dipendenti. “E’ la forza dellanostra economia - spiega l’assessore Elisa Simoni - un argine importantecontro la crisi. Dobbiamo su<strong>per</strong>are i prossimi mesi che si preannuncianodifficili – conclude – poi son convinta che ripartiremo”.FOCUSL’economia verde comepossibile via d’uscitahe l’odierna crisi dei mercati si nutraCdi piccoli e grandi paradossi è cosanota. Che proprio da uno di questi possapartire la riscossa un po’ meno. Moltieconomisti e addetti ai lavori indicano infattinell’industria sostenibile della “greeneconomy” la giusta direzione <strong>per</strong> aggirarele secche del mercato. Dallo smaltimentodei rifiuti all’energia da fonti rinnovabili,dall’agricoltura biologica alla conservazionedei prodotti tipici, quello dell’ “economiaverde” è diventato in poco tempo loscenario più futuribile <strong>per</strong> le nostre piccolee medie imprese. “Di certo è una possibilitàche dobbiamo sfruttare – commenta l’assessoreprovinciale al lavoro Elisa Simoni– sono convinta che i primi ad uscire dallacrisi saranno coloro che avranno saputorinnovarsi”. Nuovi <strong>per</strong>corsi di formazionesi rendono a questo punto necessari, <strong>per</strong>non <strong>per</strong>dere altro tempo in un settore chealtrove viaggia a gonfia vele. “Dobbiamoincentivare la crescita di nuove figure professionali,stiamo approntando un nuovopacchetto di interventi che va proprio inquesta direzione. In particolare – spiega –a breve sarà riprogrammato l’insieme deicorsi di formazione <strong>per</strong> cui è possibile richiedereun finanziamento”. Dall’aprilescorso, grazie alle risorse del Fondo SocialeEuropeo, la provincia di Firenze concedeinfatti numerose “borse di studio” (“voucherformativi” con un massimale di 2.500euro a utente) <strong>per</strong> ottenere i più svariatititoli professionali, alcuni dei quali relativiproprio al mondo dell’economia sostenibile.I prezzi mediamente alti di questi corsidi formazione si sono comunque rivelati unostacolo <strong>per</strong> chi s’è vista negata la richiestadi finanziamento. “Ma in soli quattromesi – conclude l’assessore Simoni – sonostati spesi 3.500.000 euro <strong>per</strong> oltre tremila<strong>per</strong>sone. Con la nuova offerta puntiamo acoinvolgerne altrettante, investendo soprattuttosul territorio e sull’economia pulita esostenibile”./L.Ser.lavoroIL CASO. Sale l’età media di aspiranti imprenditoriE chi si ritrova disoccupatoprova a mettersi in propriounziona più o meno così: si <strong>per</strong>de il lavoro e non si riesce a tro-un altro (soprattutto se si ha una certa età), e allora si provaFvarnea mettersi in proprio, ad aprire un’attività. Si prova, insomma, a diventare“imprenditori di se stessi”. Una sorta di scelta-non scelta. “<strong>Il</strong>lavoro non c’è? E allora provo a crearlo io”, sembra il ragionamentodi molti. E non solo dei giovani: sono sempre di più, ultimamente,le <strong>per</strong>sone tra 40 e 65 anni che provano a mettersi in proprio, o chealmeno prendono in considerazione quest’ipotesi. A dirlo sono i datidelle a<strong>per</strong>ture di nuove imprese nel 2009: in provincia di Firenze,nel secondo trimestre di quest’anno risultavano attive 93.954 imprese,contro le 93.641 dello stesso trimestre del 2008. Un aumento dicirca 300 unità, un “indizio palese della necessità di trovarsi un lavorodi ripiego come imprenditore di se stessi”, spiegano dalla Camera diCommercio fiorentina. Ma non solo. Sempre nel secondo trimestredel 2009, infatti, le nuove imprese iscritte sono state 1.710, contro1.131 cessazioni: un “saldo” positivo di 579 imprese, numero pienodi significati. Basti pensare che, nello stesso <strong>per</strong>iodo dell’anno precedente,le cessazioni di attività erano state 1.696. “Questo si spiega conil fatto che oggi si cerca di tirare avanti – prosegue la Camera di Commercio– e anche quelli che probabilmente sarebbero andati in pensionerestano, s<strong>per</strong>ando cosìdi integrare il reddito”. Traaprile e luglio di quest’anno,proprio <strong>per</strong> effetto di unsaldo positivo tra iscrizioni ecessazioni, le imprese sonoaumentate di circa 500 unità.Per quanto riguarda poila “natura giuridica” dellePer molti, <strong>per</strong>ò, è solouna scelta di ripiego.E <strong>per</strong> gli ex dipendentiè un passaggio diffi cileimprese, risultano aumentate le imprese individuali, che nel secondotrimestre 2009 erano salite a 54.087, “a conferma del fatto che <strong>per</strong>sonesempre state dipendenti si mettono in proprio, spesso <strong>per</strong>ò comeforma di ripiego”. E indicativi sono anche i numeri dell’ufficio nuoveimprese e incubatori di impresa della camera di commercio di Firenzeche, in collaborazione con Promofirenze, è rivolto a coloro chevogliono avviare una nuova attività, fornendo orientamento e consulenze:a usufruire del servizio, dal 1° gennaio al 23 ottobre scorsi,sono state 719 <strong>per</strong>sone. E se tra loro la maggior parte aveva tra 26 e35 anni, notevole è stato anche il numero di <strong>per</strong>sone tra 36 e 65 anni,con qualche utente anche oltre quell’età. “Soprattutto tra settembre eottobre è aumentata l’età media di chi richiede il servizio – affermanodalla Camera di Commercio – e questo vuol dire che in molti, colpitida mobilità o cassa integrazione, scelgono di mettersi in proprio, più<strong>per</strong> necessità che <strong>per</strong> scelta. Ma, <strong>per</strong> chi è sempre stato abituato aessere un dipendente, è un passaggio molto difficile”./M.F.992414INFORMAZIONE PROFESSIONALECOMPLETAMENTEGRATUITA


lavoroDOSSIER/2. Sempre più difficile trovare un impiego, e allora torna di moda l’arruolamentoTra i giovani parte la corsa all’Esercito<strong>Il</strong> 2009 ha visto un forte incremento di domande da partedi ragazzi e ragazze di casa nostra, e ora la Toscana fa“concorrenza” al Meridione <strong>per</strong> numero di (aspiranti) militari17Matteo Francini“Ho lasciato la mamma mia/l’ho lasciata<strong>per</strong> fare il soldà...”, recitava una dellepiù note canzoni della Grande Guerra.Da allora sono passati più di 90 anni,ma questi versi – che ormai parevano solo un ricordo legatoalla nostra storia - sembrano tornati nuovamente dimoda. Perché? La causa – anche questa volta – va ricercata(almeno in parte) nella crisi. I numeri parlano chiaro:<strong>per</strong> i giovani trovare lavoro diventa sempre più difficile, eallora sta tornando in auge l’arruolamento nell’esercito.Proprio così. E anche in Toscana. Agli occhi dei ragazzi(e delle ragazze) dei tempi nostri, questo deve infatti apparirecome un lavoro sempre più sicuro, un’alternativa aun’occupazione che non c’è. E se dalla prima guerra mondialei tempi sono cambiati, lo stesso può dirsi anche <strong>per</strong>l’esercito. “La svolta epocale è avvenuta nel 2005, quandosiamo passati da esercito di leva a esercito professionale.Le tradizioni e gli obiettivi principali restano gli stessi,ovvero la difesa della Patria e la salvaguardia delle libereistituzioni, ma da allora siamo diventati un esercito nuovo,proiettato verso l’esterno. Ragioniamo come un’azienda,e facciamo anche marketing”, spiega il colonnello AntonelloProcaccini, del comando militare di Firenze. Tantoche l’esercito, proprio come un’azienda in cerca di forzenuove e valide, era presente con un proprio stand all’ultimaedizione di Job Fair, la fiera dedicata a chi cerca lavoroche si è tenuta a Firenze a fine ottobre. “E subito, in pocheore, abbiamo ricevuto una ventina di domande di reclutamento– continua Procaccini – ma in generale, anche<strong>per</strong> via della congiuntura, in Toscana quest’anno c’è statoun notevolissimo incremento delle domande: sono statecirca 200, ed è un dato estremamente alto”. Causa crisi,insomma, la nostra regione va ad aggiungersi con decisionea quello che da sempre è il bacino d’utenza principale<strong>per</strong> quanto riguarda gli arruolamenti, ovvero il Meridione.D’altronde, i giovani che scelgono questa strada entranocon uno stipendio di almeno 800 euro al mese (oltre a vittoe alloggio), e con la possibilità di accedere a concorsi<strong>per</strong> salire velocemente di grado (e di salario): opportunità,oggi, non facili da trovare altrove. Ma chi sono coloro chescelgono di tentare la carriera militare? “Giovani dai 18 ai25 anni – risponde Procaccini – tra cui sempre più donne.E quest’ultime non stanno aumentando solo di numero,ma anche di grado. Se in passato avevano sostanzialmenteSi entra con uno stipendiodi almeno 800 euro al mese.E vitto e alloggio sono garantitiuna funzione logistica, ora stanno dando grandi rispostea livello psicoattitudinale, e sono sempre più o<strong>per</strong>ativeanche <strong>per</strong> i combattimenti e le missioni all’estero”. Nonpiù roba da soli uomini, insomma, ma gentil sesso semprepiù protagonista anche in campo militare. Cosa forseinimmaginabile ai tempi della Grande Guerra. Ma i tempicambiano, l’esercito pure, e la crisi interessa tutti. Senzastare troppo a guardare il sesso di chi colpisce.Un militare dell’Esercito Italiano impegnatoin un’attività di pattuglia a Kabul (Afghanistan)NUOVE FRONTIERE PER IL TRATTAMENTODEL GRASSO RESISTENTE AI TRATTAMENTITRADIZIONALI MEDICO-ESTETICILa softmicroliposcultura è una tecnologia all’avanguardia che sfrutta il meccanismo di azionedegli ultrasuoni, che attraverso l’emissione delle onde cavitazionali emulsiona il grassoresistente agli altri trattamenti, rende la pelle più compatta, più omogenea. Agendo sullastruttura fibrotica di sostegno del grasso e della cute, oltre l’effetto lipolitico – di riduzionedel grasso- attraverso il rimaneggiamento delle fibre collagene, ha anche un effetto liftingdella zona trattata contrastandone la flaccidità. Questo è anche uno dei motivi <strong>per</strong> cui latecnica viene utilizzata oltre nelle adiposità localizzate, <strong>per</strong> i lipomi e cellulite nelle varie fasedi sviluppo e nei difetti postliposuzione con avvallamenti retrazione ed introflessioni della cute,fenomeno denominato molto spesso “buccia d’arancia”. Solitamente basta una seduta <strong>per</strong>eliminare un’adiposità localizzata di media entità, 2-3 sedute <strong>per</strong> migliorare l’aspetto cutaneoe la flaccidità. L’intervento viene eseguito al livello ambulatoriale in minima anestesia locale,non necessita ricovero o medicazioni post-intervento importanti. <strong>Il</strong> paziente riprende le suenormali attività da subito. In una prima fase si può avere un leggero edema ed indolenzimentodella zona da trattare che possono durare fino a 3-4 giorni. Per cca 2 settimane il paziente deveindossare una guaina rimodellante. I risultati sono visibili già a 5-7 giorni dopo l’intervento,con la scomparsa dell’edema post-intervento. Con una sola seduta si possono eliminare da 4 a12-14 cm di circonferenza. Le condizioni importanti che confermano l’idoneità al trattamento:funzione renale, epatica ed assetto coagulativo nella norma. I prezzi variano da min euro1200,00 a max euro 1500,00 a seduta.PRIMA DOPO PRIMA DOPORIMODELLAMENTO NON CHIRURGICODEL CORPO CON L’ACIDO IALURONICOTecnica semplice e sicura, ridona i volumi corporei iniziali senza rincorrere alla chirurgia.L’acido ialuronico utilizzato è un gel sintetico puro simile alla sostanza prodottadall’organismo <strong>per</strong> dare volume alla pelle, rivalorizzare i volumi e migliorare la strutturacutanea. Indicato nell’aumento e rimodellamento del seno, dei polpacci, dei pettorali,glutei, pene rimodellamento delle cicatrici, l’acido ialuronico Macrolane si rileva unasoluzione efficiente alle nostre esigenze di essere più belli, più tonici senza rincorrere allachirurgia.Le condizioni <strong>per</strong> fare un trattamento Macrolane sono: uno spessore cutaneo su<strong>per</strong>iore a1,5-2 cm, integrità cutanea, esami ematochimici e accertamenti diagnostici ecografici eradiologici nella norma, assenza di patologie gravi accertati in corso.L’intervento si esegue ambulatorialmente, durata del trattamento varia da 30 minuti ad unmax di 90 minuti. Non ci sono punti di sutura le medicazioni sono minime. <strong>Il</strong> paziente puòritornare alle sue normali attività dopo 24-48 ore. L’effetto del trattamento ha una duratavariabile da 8 a 14 mesi. I prezzi variano da min euro 1500,00 a max euro 3500,00. <strong>Il</strong> prezzodel trattamento include sempre un ritocco.PRIMA DOPO PRIMA DOPOinfo@gabrielavasilescu.com, amministrazione@gabrielavasilescu.comPer Firenze: 800980505, Istituto Quisisana Medica,oppure 329 6434269 <strong>per</strong> Firenze e tutte le altre sediMedico ChirurgoEs<strong>per</strong>toin Medicina Esteticae del BenessereMaster in DermatologiaCosmetologicaCompetenzain Diagnostica Vascolaree FlebologiaAmbulatoria Firenze, Roma, Milano,Bergamo, Brescia


18 Novembre 2009o<strong>per</strong>eSANITÀ. Conclusa la fase uno della ristrutturazione: aumentano i posti letto e migliora la tecnologiaSanta Maria Nuova, pronto il primo lottoGiulia Righistorico deifiorentini, Santa MariaNuova, ha passatola prima tappa del L’ospedalerestyling ed è stato ufficialmenteinaugurato il primo lotto dellaristrutturazione. Si tratta di unafetta importante della struttura,<strong>per</strong> la quale sono stati investitiL’INTERVENTOVerrà ricostruito ex novoNovità in vista<strong>per</strong> Torregallion più una ristrutturazio-ma una ricostruzione Nne,da zero. Cambia il destino diTorregalli, da oltre tre anni alleprese con lavori di ammodernamento.Anziché interveniresulle vecchie strutture ne verràcostruita una nuova di zeccadestinata ad ospitare il prontosoccorso e altri servizi. <strong>Il</strong> nuovoospedale potrebbe sorgere nellazona libera tra il padiglionedegli ambulatori (recentementecostruito) e la collina retrostante.Una volta pronta la nuovastruttura, verrà demolita quellaesistente, evitando in questomodo che l’ospedale si trovisguarnito, anche se temporaneamente,di qualche reparto.L’investimento complessivo <strong>per</strong>questa o<strong>per</strong>azione si dovrebbeaggirare intorno agli 80/90 milionidi euro: 50 c’erano già (inizialmentedestinati a completarela ristrutturazione in corso) e glialtri arriveranno dalla Regione,impegnata nei finanziamenti <strong>per</strong>l’edilizia ospedaliera in tutto ilterritorio toscano. In questi annidi lavori Torregalli aveva delresto già cambiato aspetto, conla costruzione ex novo di un padiglioneche ospita ambulatori,centro trasfusionale, anatomiapatologica, cappelle del commiato,un hospice, psichiatria eday surgery. E, come <strong>per</strong> Torregalli,anche <strong>per</strong> molte altrestrutture della sanità fiorentinala partita sembra essere a<strong>per</strong>ta:come ha annunciato l’assessoreregionale Rossi a marginedell’inaugurazione di Santa MariaNuova, la giunta regionale equella comunale stanno lavorando<strong>per</strong> raggiungere un accordodi programma. Un tavolo comune<strong>per</strong> decidere come interveniresu alcune strutture sanitarie.L’impegno, ha annunciato Rossi,potrebbe concretizzarsi, conrisultati tangibili, i a breve: “E’stata a<strong>per</strong>ta una verifica che hacome obiettivo quello di trovaresoluzioni nell’interesse deicittadini. Potremmo vederne iprimi frutti prima della fine del2009”./G.R.15 milioni di euro. Ora alcunireparti hanno cambiato completamentevolto. E’ successo aRadiologia, rinnovata sia negliambienti che nel parco macchine,che oggi comprende unanuova Tac multistrato, una risonanzamagnetica ad alto campo(1,5 tesla di potenza), tre apparecchiatureradiologiche <strong>per</strong> ladiagnostica tradizionale e dueapparecchi ecografici che eranogià o<strong>per</strong>anti nel vecchio reparto.Di nuovo, oltre alle macchine(costate 3 milioni di euro), c’èanche la tecnologia utilizzata.Le immagini acquisite infattisaranno visualizzate su monitorad alta qualità, collegati tramiteil sistema Ris-Pacs agli ospedalidell’area vasta Centro: in questomodo gli esami fatti a Santa MariaNuova potranno essere visualizzatianche a distanza. E’ statarinnovata anche l’area della degenzamedica, con 16 posti lettoaggiuntivi, e così i letti di medicinainterna dell’ospedale diventano46. Questo nuovo reparto èstato riorganizzato seguendo ilmodello <strong>per</strong> “intensità di cure”e attrezzato con tv e, soprattutto,telecamere <strong>per</strong> il controllo infermieristicodei malati. Altri repartiinvece sono stati trasferiti. <strong>Il</strong>day hospital/day service ha trovatospazio in un nuovo reparto,ESTETICAMANICURE•PEDICURE•DEPILAZIONE•TRATTAMENTI•MASSAGGI•VERIBEL SKIN TESTLo specchio tecnologicoche ti rivela quello che e’impossibile vederead occhio nudoanalisi GRATUITAinestetismi pelledel visosolo lunedi’SU APPUNTAMENTO<strong>Il</strong> reparto di day hospitalLocali e parco macchine nuovi a radiologia, un nuovo punto prelievie spazi rinnovati <strong>per</strong> psichiatria e day hospital. Entro il 2010pronti anche pronto soccorso, rianimazione, farmacia e dialisi...FACCIAMOCI BELLI!!!con le promozioni del lunedi’...NOVITA’-20%SU TUTTI INOSTRISERVIZI,QUALI:• COLORE• PERMANENTE• MECHES• COLPI DI SOLEVia Scipione Ammirato, 69/CTel. 055 6707531066367PARRUCCHIERIorganizzato in modo da <strong>per</strong>mettereun accesso diretto dal territorio,<strong>per</strong> garantire l’assistenzadiagnostico-terapeutica, internistica,angiologica, diabetologicae reumatologica. Anche il repartodi psichiatria è stato trasferito,in un’area completamenteristrutturata e dotata di 12 postiletto, 2 in più rispetto al passato.Altra grande novità, d’impatto<strong>per</strong> i cittadini, è il nuovo PuntoPrelievi, con ingresso da piazzaSanta Maria Nuova, nel loggiatodel Buontalenti. Proprio <strong>per</strong> lasua collocazione (all’interno delcomplesso ospedaliero ma conun accesso autonomo) il Puntosi presta bene a servire sia i pazientidell’ospedale che i cittadini“esterni”. Nell’ambito dellaristrutturazione sono state rinnovateanche le camere mortuarie,in modo <strong>per</strong>mettere ai parenti distar insieme al proprio caro. Entrola metà di questo mese i nuoviservizi funzioneranno a regime,sorta di assaggio dell’ospedaleche sarà una volta ultimati i lavori.E ci siamo quasi. Nel corsodel 2010 infatti, come ha spiegatodurante l’inaugurazione il direttoregenerale della Asl 10, LuigiMarroni, saranno inaugurati ilnuovo Dea (e cioè il pronto soccorso),la rianimazione, la dialisie la farmacia. <strong>Il</strong> costo totale dellacomplessa o<strong>per</strong>azione di ammodernamentodell’ospedale è di 48milioni di euro.


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20 Novembre 2009politicaPALAZZO VECCHIO/1. <strong>Il</strong> sindaco ha presentato i progetti realizzati nei primi 100 giorni di mandatoCento punti, la partita va avantiLa maggior parte delle promesse fatteè stata mantenuta (rivoluzione della sostae della ztl, abolizione dei vigilini,una giunta di facce nuove), ora restanoda risolvere altri nodi importantiPaola FerriFatto, non fatto e in corso d’o<strong>per</strong>a. Finisce 89 a 11 (oppure 73 a 27,dipende dai punti di vista), la partita dei 100 punti di Renzi. Unasettantina, infatti, i goal segnati nei primi tre mesi dalla squadra delsindaco, contro una decina di reti subite (leggi: proposte non ancoraaffrontate) e sedici pali (provvedimenti messi in cantiere ma non ancora conclusi).Non sarà un punteggio pieno, ma la squadra di Palazzo Vecchio puòcomunque ritenersi soddisfatta del risultato. La linea è tracciata e, parole dellostesso Renzi, “indietro non si torna”. Partiamo allora dai punti che rimangonosul tavolo. Tra quelli avviati troviamo ad esempio la riqualificazione del parcodi Firenze <strong>per</strong> eccellenza, le Cascine. “Faremo in modo che ogni cittadino abbiauno spazio verde a dieci minuti da casa – afferma Renzi – ma non sarò soddisfattofinché non ci saremo ripresi le Cascine”. Ai 500mila euro già investitise ne dovranno <strong>per</strong>tanto aggiungere degli altri. A<strong>per</strong>ta anche la battaglia <strong>per</strong>la legalità, a partire dalla decisione del Comune di costituirsi parte civile nellevicende giudiziarie che rechino danno all’interesse pubblico (vedi al capitoloQuadra), fino alla caccia ai falsi <strong>per</strong>messi <strong>per</strong> invalidi (106 quelli sco<strong>per</strong>ti eritirati), alla campagna contro i “portoghesi” sugli autobus, con l’introduzionedi una nutrita squadra di verificatori a terra. I nodi più dolenti sono ben noti:dalla nuova pista dell’aeroporto, frenata da alcuni sindaci dell’hinterland, allatramvia, su cui comunque sono state annunciate importanti novità. La pedonalizzazionedi piazza Duomo (il cosiddetto centounesimo punto) ha infattiFATTOMatteo Renzi davanti alla platea del Comunale la sera del 26 ottobremesso una pietra sopra la querelle del passaggio del tramdal cuore del centro. Per il completamento dell’interarete, invece, il sindaco si è dato tempo 3 anni. E mentrecontinua il dialogo con il Governo a proposito dellalegge speciale <strong>per</strong> Firenze, si fa la conta dei punti fatti.Cominciando dal famoso motto “facce nuove a PalazzoVecchio”, che ha portato al rinnovamento quasi completodella maggioranza in consiglio comunale e a una giunta(ristretta a soli 10 assessori, era il punto numero 1) completamentenuova e di età media attorno ai 30-40 anni.Altra vittoria, quella sulla “multa facile”, con l’abolizioneAVVIATOdei vigilini (convertiti in sentinelle antidegrado), l’installazionedi una segnalazione più chiara all’ingresso dellaZtl e l’annunciata rivoluzione della sosta. Ma la prossimaverifica dell’o<strong>per</strong>ato dell’amministrazione è già. “Ci faràsomigliare tutti a degli yogurt, ma darci una scadenza èfondamentale <strong>per</strong> mantenere la possibilità di verifica daparte dei cittadini – ci ha scherzato su Matteo Renzi durantela serata al Comunale – Ci vedremo tra due annial nuovo Auditorium del Maggio Musicale Fiorentino”.Ovvero quello che ancora deve sorgere. Farlo, e farlo intempo, sarà uno dei prossimi 100 (?) punti.DA FAREMolti l’attendevano a gloria, la s<strong>per</strong>imentazione del lavaggiostrade senza spostare l’auto è cominciata e presto coinvolgeràmetà delle vie fiorentine. Sbloccata, finalmente,anche la questione Cittadella viola. “Potrà nascere solo a Castello”ha chiosato Renzi. Importanti novità anche <strong>per</strong> quelche riguarda l’emergenza abitativa: è nata l’Agenzia dell’alloggio,<strong>per</strong> agevolare l’incontro tra domanda e offerta edè stato istituito il fondo di garanzia <strong>per</strong> 100 giovani coppieche vorranno accendere un mutuo. Qualcosa è cambiatoanche negli uffici pubblici. “Una questione di merito” recitavail punto numero 3 ed effettivamente la nuova schiera diamministratori (da Ataf a Quadrifoglio) non è legata a partitipolitici. Senza dimenticare l’a<strong>per</strong>tura dello stesso ufficiodel sindaco ai cittadini, ogni mercoledì mattina.Un’unica azienda <strong>per</strong> gestire i servizi alla strada: ci siamoquasi, la fusione tra Firenze Parcheggi e FirenzeMobilità è vicina. Più complicata la risoluzione dell’Altavelocità: ancora in discussione il nodo stazione, dopo ilsecco no di Renzi alla faraonica struttura progettata daFoster che sarebbe dovuta sorgere agli ex Macelli.La controproposta è una “fermata” sotterranea tra SantaMaria Novella e la Fortezza da Basso, ma ancora lapartita non è conclusa.Realizzata solo <strong>per</strong> metà anche la carta unica <strong>per</strong> i musei:esiste, ma è valida solo <strong>per</strong> visitare quelli comunali,in attesa dell’ok della Soprintendenza ai Beni culturali,che gestisce quelli statali. Tra cui nientemeno che laGalleria degli Uffizi.“Non è ancora chiaro quale sia la soluzione migliore<strong>per</strong> l’aeroporto, ma è evidente qual è la peggiore:quella attuale”. Eppure sulla pista parallela all’autostradail sindaco di Firenze si è visto costretto, <strong>per</strong>adesso, a soprassedere. Ma la battaglia va avanti, tratavole rotonde con i comuni dell’hinterland e incontriallargati a Regione e Provincia. Altro punto su cui ancoranon si accende la luce verde è il Forte Belvedere.La ria<strong>per</strong>tura era prevista addirittura <strong>per</strong> l’estate 2009,ma siamo ancora in alto mare. Infine, <strong>per</strong> una città chesi annuncia “passeggiabile” è una piccola sconfitta quelladi non aver ancora messo in piedi un efficace rete di bikesharing. “Arriverà e sarà sul modello di quella parigina”assicura Renzi.Specialità dolci e salate artigianali ideali <strong>per</strong>i pasti quotidianio <strong>per</strong> arricchiredi fantasiale tue cenecon glida noi troverai anche prodotti solo a base di lievito naturale...ti aspettiamo!!!Viale E.Duse, 13/A - FirenzeTel. 055 602701amiciA NOVEMBRE TI ASPETTIAMOcon il nostro tipico dolce CASTAGNACCIOfatto con uvette e noci...INIZIANO LE GOLOSITA’ NATALIZIE ....CENCI ARTIGIANALI SECONDO LA VERA RICETTA FIORENTINA1050375TI ASPETTIAMO SABATO POMERIGGIO21 NOVEMBREPER ESSERESEDOTTIDALLE NUOVELINEE1019150• PEONIE• LEGNI FRUTTATIVia Gioberti, 52/r - Firenze tel. 055 6550810orario continuato dal lunedi al sabato 9.30 - 19.30visita il nostro sito www.erboristerianaturaverde.com


politicaPALAZZO VECCHIO/2. Giovanni Donzelli, consigliere nelle fila del PdL“<strong>Il</strong> clima in Comune è cambiato,ma Renzi non deve tentennare”Francesca PulitiCi pensa Giovanni Donzelli, consiglierePdl a Palazzo Vecchio, a mettere i puntisulle i dei 100 punti di Renzi. Una rafficadi interrogazioni nei suoi primi 100giorni di questa legislatura, tanto <strong>per</strong> non far dimenticareai fiorentini l’opposizione incalzanteche aveva caratterizzato i cinque anni passati tragli scranni del Salone dei Cinquecento, durante ilmandato di Domenici. Basti pensare che dal 2006ad oggi ha collezionato oltre 100 atti attorno alladiscussa vicenda Quadra. “Anche a partire dallenumerose segnalazioni dei cittadini – affermaDonzelli – che vedevano sorgere palazzine di diversipiani al posto di attività manifatturiere, cosìcome se niente fosse”. Adesso che la questione sista piano piano dipanando, al di là di come potràandare a finire, la città si trova a un crocevia.Cosa ne facciamo del Piano strutturale?E’ un’incognita. La situazione è disastrosa, non si intravedenessuna via d’uscita. Le possibilità sono due.La prima è quella di annullarlo, il che comporterebbeun blocco pressoché totale dell’attività edilizia in città.Non sarebbe possibile far partire i lavori <strong>per</strong> nessunagrande infrastruttura, di cui Firenze ha bisogno, comeil nuovo stadio, la bretella Barberino-Incisa o la nuovapista dell’aeroporto. Ma al tempo stesso è impensabileandare avanti con un piano disegnato da <strong>per</strong>sone attualmenteindagate o agli arresti. Credo che dovremmo scegliereil male minore, adottando la prima opzione. E laresponsabilità di questo blocco sarà da addebitarsi nonSicurezza, degradoe traffi co ai primi postitra le priorità da affrontarea un singolo politico, ma un intero sistema di potere.Può tracciare un bilancio di questi primi 100 giorni?E’ presto <strong>per</strong> giudicare, anche il nostro sindaco dovrebbeavere l’onestà di dire che è prematuro dire che è statobravo. Senza dubbio è stato bravo dal punto di vista comunicativo,ma adesso vorrei che passasse ai fatti, chefosse “un po’ più formica e un po’ meno cicala”. Unaserie di punti sono stati considerati come fatti quando inrealtà non si è visto niente di concreto. Un esempio: lapulizia. Non basta fare un “ramazza day” <strong>per</strong> avere unaGiovanni Donzellicittà più pulita. Allo stesso modo non basta cambiare ladirigenza dell’Ataf <strong>per</strong> ottenere un servizio migliore, lagente alle fermate dell’autobus si lamenta ancora <strong>per</strong> lascarsa puntualità delle corse. Certo, 100 giorni sono pochi<strong>per</strong> vedere dei risultati, ne eravamo consapevoli, maadesso che la luna di miele è finita s<strong>per</strong>o che arrivinoprovvedimenti concreti. S<strong>per</strong>o che sia finita anche congli sprechi. Come i milioni spesi <strong>per</strong> le nuove assunzioni,a mio avviso inutili. Davvero troppi.Quali sono le priorità da affrontare?Sicurezza, degrado e traffico ai primi posti. Anche l’annunciatarivoluzione nella sosta lascia seri dubbi. Nonsono stati definiti costi, né modalità precise. E lo stessoprovvedimento dei parcheggi gratis negli ospedali in realtàè stato realizzato a metà: rendere gratuita la sostasolo <strong>per</strong> quattro ore e solo all’ora dei passi non aiutacoloro che ne avrebbero più bisogno, ovvero quelli chedevono assistere dei malati <strong>per</strong> tutto il giorno, o andarea fare terapia frequentemente e in orari diversi.Ma il clima a Palazzo Vecchio è cambiato?Sì, devo ammettere che si respira un clima migliore rispettoall’era Domenici. Renzi si è dimostrato più disponibileal confronto con il consiglio comunale, anchese sulla vicenda Quadra ho intravisto i primi tentennamentie non vorrei che si stesse ammalando di “domenicismo”.PALAZZO VECCHIO/3. Mario Razzanelli, Firenze C’è“<strong>Il</strong> destino della tramvia?Credo che ormai sia segnato”o chiamano Mister No Tram,Lma si era candidato a sindacodi Firenze con un programma benpiù ricco di questa ferma intenzione.Tra primo e secondo turnodelle amministrative ha optato <strong>per</strong>l’apparentamento della sua lista“Firenze C’è” con la lista Galli,ma adesso si ritrova accusato daibanchi del Pdl (Giovanni Donzelliin primis) di tradire i suoi elettori.“Mi hanno votato <strong>per</strong>ché facciaun’opposizione costruttiva econtinuerò a farla – replica MarioRazzanelli – Renzi ha fatto proprialcuni punti che erano nel mio programma,dalla pedonalizzazione dipiazza Duomo allo stop della stazionedi Foster ai Macelli, <strong>per</strong>chédovrei osteggiarlo?”A proposito di pedonalizzazionedel Duomo, crede che l’o<strong>per</strong>azionesia stata condotta bene?La pedonalizzazionericonoscei risultati del mioreferendumMario Razzanelli21<strong>Il</strong> sindaco ha riconosciuto i risultatidel referendum sulla tramvia, cheio promossi a febbraio 2008. E’ giàun grande segnale di novità rispettoalla passata amministrazione, chenon aveva dato alcuna importanzaalla consultazione popolare. Peròavrebbe potuto spendere due paroledi ringraziamento <strong>per</strong> le associazionie le grandi <strong>per</strong>sonalità che inquesti anni hanno combattuto <strong>per</strong>ottenere questo risultato (da ZubinMetha a Ferragamo, a Ripa di Meana<strong>per</strong> fare solo alcuni nomi). Maho intenzione di farlo io, organizzandouna grande festa. A cui naturalmenteanche il sindaco è invitato.Cosa ne pensa di come sono stateridisegnate le linee della tramvia?Credo che ormai il destino dellatramvia sia segnato. L’unica chesarà realizzata sarà la numero 2, ovverol’unica utile, prolungata fino aservire il Polo scientifico di Sesto.Chiederò comunque che si evitilo scempio in via di Novoli, interrandoun tratto del <strong>per</strong>corso fino alMugnone. Non è dato sa<strong>per</strong>e invecequando potrà partire la linea 1,dato che manca ancora il collaudodel ponte sull’Arno. In ogni casomi impegnerò affinché questa lineaarrivi fino all’ospedale di Torregalli.Infine sarebbe molto più opportunoinvestire i fondi della linea 3 nellarealizzazione di una metropolitanaleggera, dai minori costi di costruzionee manutenzione.Capitolo Tav, è ancora possibile ilpassaggio in su<strong>per</strong>ficie?Premesso che rimango convinto chesia l’ipotesi migliore, la fermata traSanta Maria Novella e la Fortezzami sembra un buon compromesso.In questo quadro il tunnel può avereun senso, quello di mantenere lacentralità di Smn e del polo fieristico.Non solo, ma si aprirebbe così lapossibilità di realizzare non una madue stazioni dell’Alta velocità. L’altrasorgerebbe a Castello, in mododa servire tutta la Piana, nonchél’aeroporto./F.P.COMPROORO E ARGENTOANCHE MONETE D’OROVALUTIAMO INTERE EREDITA’PAGAMENTO IN CONTANTIALLE MASSIME VALUTAZIONIVetri MaurizioA Firenze in Via Rattazzi, 4/d tel. 055 676888 - lun./ven. 9.00-13.00/15.00-19.30 sab. 9.00-13.00e in Via Scipione Ammirato, 22r tel. 055 663526 - lun./ven. 9.00-13.00 solo mattina1003823FARMACIA FEDEMAdei dott.ri Staiano Gaetano e Flora s.n.c.Firenze V.le Gramsci, 63DERMOCOSMESI - PREPARAZIONI GALENICHEOMEOPATIA VASTO ASSORTIMENTO FARMACI VETERINARIORARIO APERTURE STRAORDINARIESABATO 14 NOV. 09.00-13.00SABATO 21 NOV. 09.00-20.00SABATO 22 NOV. 09.00-20.00SABATO 28 NOV.09.00-13.00 15.30-20.00SABATO 05 DIC. 09.00-13.00SABATO 12 DIC. 09.00-13.00VENERDI’ 27 NOVEMBREGIORNATA INESTETISMI DEL CAPELLOCON LA PRESENZA DI UN PROFESSIONISTA DEL SETTOREPER UN CHECK UP GRATUITOTel. 055 243103 - Fax 055 3905863PROMOVICHY2 SHAMPOO DERCOS €21€16 2 DEODORANTI €20€15ORARIO CONTINUATOdal lunedi al venerdi 09:00 - 20:001044667


22 Novembre 2009Dalla costruzione della prima città metropolitanaall’impegno a fronteggiare la crisi economica. Dallabattaglia contro l’omofobia alla costituzione diun’unica agenzia <strong>per</strong> il turismo metropolitano. È dilarga prospettiva il programma di mandato del presidente dellaProvincia di Firenze, Andrea Barducci, che su alcuni granditemi sollecita anche i contributi positivi che potrebbero arrivaredall’opposizione: “L’auspicio è che venga costituita quantoprima una Commissione speciale, trasversale a tutti gli schieramenti,<strong>per</strong> la costruzione della prima città metropolitana”. E’questo un obiettivo che Barducci si pone con chiarezza, quandodi fatto candida la Provincia di Firenze a svolgere il ruolodi laboratorio nazionale sul tema della semplificazione dellapubblica amministrazione. Tra le priorità del mandato, il presidenteha inserito anche il rilancio e la coesione del territorio,con un marketing territoriale integrato e con la costituzione diun’Agenzia <strong>per</strong> il turismo metropolitano e di un unico ConventionBureau (il Consorzio <strong>per</strong> la promozione del turismo congressualee d’affari). “Dobbiamo seguire un progetto di scambioe integrazione tra Firenze e i Comuni della Provincia – diceAndrea Barducci – in questo senso, questa amministrazionenon riproporrà nei termini in cui la conosciamo l’es<strong>per</strong>ienzaimportante del Genio Fiorentino. Abbiamo bisogno di fare unsalto di qualità in termini appunto di progettazione e rapportocon l’insieme del territorio. Iniziative di questa natura, chepresuppongono investimenti significativi, devono durare piùa lungo nel tempo, ed essere distribuite in tutto il territoriodella nostra provincia”. La nuova giunta provinciale ha messoin conto, nel suo programma di mandato, anche le misureanti-crisi: “Sono previsti sette milioni di euro <strong>per</strong> far frontealla situazione economica attuale. I fondi saranno destinati nonsolo al sostegno di dipendenti ed imprenditori, ma saranno ancheinvestiti <strong>per</strong> corsi di formazione, <strong>per</strong> chi ha <strong>per</strong>so il lavoroe <strong>per</strong> chi il lavoro lo offre, puntando così all’innovazione didipendenti e piccoli imprenditori”. <strong>Il</strong> presidente Barducci annunciaanche una particolare attenzione ai temi ambientali daparte dell’amministrazione provinciale: “Abbiamo intenzione– dice – di estendere l’es<strong>per</strong>ienza del Diamante di Pratolinoanche al parco delle Cascine e dei Renai, a Signa”. La provinciagià ospita nel parco di villa Demidoff il primo ‘diamante’al mondo, realizzato con celle fotovoltaiche, ma capace di dareenergia anche in assenza del sole. Un impianto dotato di unacentrale fortemente innovativa e dalla straordinaria forma architettonicache riesce a immagazzinare l’energia solare sottoforma di idrogeno <strong>per</strong> poi utilizzarla anche quando è buio.“Insisteremo – dice – sul sistema delle qualità, che comprendeoltre all’investimento nelle energie rinnovabili anche la valorizzazionedell’associazionismo e dell’interculturalità, riproporremoil consiglio degli stranieri e porteremo avanti la nostrabattaglia contro l’omofobia”.provinciaPALAZZO MEDICI. Presentato il programma di mandato della nuova giunta provinciale“Costruiremo la prima città metropolitana”Andrea BarducciTra le priorità: fondi contro la crisi,lotta all’omofobia, un’unica agenzia<strong>per</strong> il turismo, l’attenzione alle energierinnovabili. E il Genio Fiorentino cambiaveste: sarà spalmato su tutto il territorioe duraturo nel tempoGinevra DonniciFOCUSPronti 250 milioni <strong>per</strong> tre anniPioggia di investimenti<strong>per</strong> le o<strong>per</strong>e pubblicheuecentocinquanta milioni di euro è laDcifra che la Provincia di Firenze investirànei prossimi tre anni in o<strong>per</strong>e pubbliche.Ponti, strade e scuole al centro degliinvestimenti. Gli interventi sulla viabilitàriguardano la su<strong>per</strong>strada Firenze-Pisa-Livorno, con l’adeguamento del trattoGinestra fiorentina – Empoli est (<strong>per</strong> untotale di 123 milioni) e la variante di Grassina(26 milioni di euro). Una novità delnuovo piano triennale di interventi – resonoto dalla vicepresidente della Provinciadi Firenze, Laura Cantini – è il finanziamentonel 2010 <strong>per</strong> la progettazione definitivadi due nuovi ponti sull’Arno: quelloa Montelupo e Capraia e il nuovo ponte diFigline Valdarno. Grandi interventi sonoprevisti dalla Provincia anche nel campodell’edilizia, in particolare il recu<strong>per</strong>o delcomplesso di Sant’Orsola (finanziato dallaRegione e da fondi Piuss <strong>per</strong> oltre 9 milionidi euro) che dal 30 novembre – fa sa<strong>per</strong>el’assessore all’edilizia, Stefano Giorgetti– passerà definitivamente alla Provincia.Spazio alla ristrutturazione delle scuolecon interventi <strong>per</strong> la nuova succursaledell’Istituto Buontalenti a San Bartolo aCintoia (<strong>per</strong> un importo complessivo dioltre 1,8 milioni di euro). In programmaanche il finanziamento del progetto <strong>per</strong>l’ampliamento della filiale del Liceo Rodolicoin via del Podestà e dell’IstitutoCalamandrei. Nell’elenco delle o<strong>per</strong>e edilianche la realizzazione dei nuovi laboratoriall’Istituto Salvemini <strong>per</strong> 700 mila eurocomplessivi. Molti gli interventi anche <strong>per</strong>la difesa del suolo, a cominciare dalla pistaciclabile lungo l’Arno <strong>per</strong> l’importo complessivodi 1 milione di euro; il ringrossoarginale dell’Arno nell’abitato di Lastra aSigna (370 mila euro); quello simile previstoai Renai di Signa (220 mila euro) e lariqualificazione della riva destra d’Arnotra San Niccolò e Varlungo a Firenze (180mila euro)./G.D.VUOIAPRIREIL TUONIDO?AFFILIATI GiraSoleSPECIALIZZATO in servizi educativiall’infanzia e alla famigliaSONO APERTE LEISCRIZIONI 2009PRESSO I NOSTRI NIDIIN FIRENZE- Firenze: Careggi, Alberti, Coverciano.- Sesto Fiorentino via carducci,- Campi bisenzio via cattaneoInfo iscrizioni 339 1762412coopgirasole@interfree.it - www.coo<strong>per</strong>ativagirasole.it1044196ADOZIONECOSTRUZIONE DI NUOVI LEGAMI AFFETTIVI,NELL'INTEGRAZIONE DI STORIE FAMILIARI DIVERSEL'ADOZIONE è ormai diventata, <strong>per</strong> la sua diffusione, un vero e proprio fenomeno sociale, in quanto, unnumero sempre maggiore di coppie, sceglie di affrontare questa nuova es<strong>per</strong>ienza, <strong>per</strong> vedere realizzato ilproprio progetto di genitorialità.Nonostante, venga a mancare il legame di consanguineità e l'es<strong>per</strong>ienza della gestazione e del parto,l'adozione si configura come una "procreazione affettiva", che implica la trasmissione al figlio, non di unpatrimonio genetico, ma di un patrimonio di affetti e cure. La funzione genitoriale, infatti, non coincide conla maternità e la paternità biologica, ma si estrinseca nella capacità di "prendersi cura" (caregiver), che dàorigine ad un patto genitoriale che non si sviluppa in modo automatico, ma necessita di tempo edenergie.<strong>Il</strong> riconoscimento di sé come genitore e come figlio, è legato al modo in cui i soggetti hanno elaborato glieventi traumatici vissuti prima di incontrarsi (l'es<strong>per</strong>ienza di abbandono da parte del bambino, ed ilmancato progetto genitoriale biologico da parte della coppia), ma è anche mediato dalla capacità dei genitori di accogliere la storiapassata, di accettare l'origine diversa del bambino e di <strong>per</strong>mettere al figlio di elaborare la separazione e la <strong>per</strong>dita delle precedentifigure di riferimento, <strong>per</strong> ricostruire la propria storia.L'adozione <strong>per</strong>tanto, non rappresenta solo un atto d'amore che la coppia fa nei confronti di un bambino, ma anche di quest'ultimonei confronti dei genitori.<strong>Il</strong> legame adottivo, che piano piano si viene a costruire, frutto di un riconoscimento delle somiglianze, della valorizzazione delledifferenze e della diversità originaria di ognuno, fa si che l'integrazione di queste storie familiari talvolta cosi distanti, contribuiscaalla costruzione dei nuovi legami affettivi.Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Toscana, n. 4249, dal 2007Cell. 338.5784654valentinas21@hotmail.com1074315


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24 SPECIALE SALUTE1003444La MUSICA è nientese nessuno la puòSENTIRE.Hear the World è un’iniziativainternazionale ideata da Phonak<strong>per</strong> aumentare la consapevolezzasull’importanza dell’udito, un problemache colpisce più del 16% della popolazionemondiale. Plácido Domingo, Annie Lennox,Dionne Warwick, Harry Belafonte,Laura Pausini e altri artisti di famainternazionale hanno unito le loro forzea favore di Hear the World.Nel contesto di questa iniziativa, Phonakha istituito la Hear the World Foundation,un’entità non-profit <strong>per</strong> supportareprogetti dedicati all’aiuto di chi è affettoda deficit uditivo.www.hear-the-world.comCampagnadi prevenzioneHEAR the WORLD.CI CONTATTIPER CONTROLLAREGRATUITAMENTEIL SUO UDITO.Centro Acustico Ricasoli supporta l‘iniziativa Hear the World.Plácido Domingo, tenore e direttore d‘orchestraVia Ricasoli, 24-26 Rosso - Firenze - Tel. 055 212447 - 055 215259centroacusticofirenze@audioprotesisti.it


UNA SANA E PRUDENTE ATTIVITÀSPORTIVA AIUTA LA TUA VITAUna mela al giorno...e 30 minuti di eserciziofisico, toglie il medicodi torno...L’attività sportiva che svolgiamo(o dovremmo svolgere) nonè solo uno svago ma è lo strumentopiù naturale <strong>per</strong> mantenereil proprio organismo inbuona forma; essa fa bene allasalute ed è il migliore investimento<strong>per</strong> gli anni a venire.Inoltre l’esercizio fisico associatoad una dieta equilibrata risultail miglior sistema <strong>per</strong> <strong>per</strong>derepeso e/o mantenerlo nei limiticonsigliati. Una attività sportivaè sempre utile a tutti e a tutte leetà, in quanto l’esercizio fisicocontrasta il sovrappeso e previenel’obesità, nonché riduceil rischio di contrarre le piùimportanti patologie cardiovascolarie alcune forme di cancro(mammella, colon); esso inoltreriduce l’ansia e gli effetti dellostress, migliora i disturbi delsonno, migliora l’umore, trasmetteun senso di benesserepsico-fisico e migliora anchela sessualità. Una attività fisicaquotidiana riduce infatti ilrischio di infarto e di malattiedelle coronarie e, se praticatacon cautela e consapevolezza,è fondamentale <strong>per</strong> la prevenzionedella maggior parte dellemalattie diffuse nella societàmoderna (obesità, diabete,i<strong>per</strong>tensione, malattie del cuoree il decadimento senile comel’Alzheimer).Per avere effetti positivi,nella sua funzione preventiva,si consiglia di muoversi<strong>per</strong> almeno 30 minuti al giorno;nel dettaglio (Tabella I eII )I suggerimenti che seguonosono rivolti in particolarmodo agli appassionatiche hanno in programma diintraprendere una regolareattività fisica e servono <strong>per</strong>evitare situazioni di rischio.SCEGLI CON CURAPrima di iniziare una qualsiasiattività ludicosportiva è utileconsultare il proprio medicocurante <strong>per</strong> avere consiglirispetto al proprio stato di salute.Per praticare uno sport concontinuità e regolarità si consigliadi scegliere qualcosa dafare insieme a uno o più amici:quando ci si diverte e si arricchisceil movimento con unlegame emotivo si è più spronatia proseguire.Inizia con…GRADUALITÀÈ necessario impostare in modograduale ogni attività fisica osportiva: ciascun organismo hai propri limiti e solo un allenamentoprogressivo può aiutarea su<strong>per</strong>arli. Al minimo segnaledi malessere (affanno eccessivo,palpitazioni, dolore toracico,capogiri, crampi ripetuti, ecc.) èbene diminuire o interrom<strong>per</strong>eil lavoro muscolare. Gradualitàsignifica anche effettuareesercizi di riscaldamento (corsa,stretching, ecc.) prima di iniziare:in questo modo si garantisceuna migliore efficienza dellavoro muscolare e si prevengonolesioni all’apparato muscoloscheletrico. E’ consigliabile inoltrenon interrom<strong>per</strong>e l’attivitàin modo brusco ma diminuirea poco a poco l’intensitàdell’esercizio.Fai attenzione a…ALIMENTAZIONEe IDRATAZIONENon impegnare l’organismoin un lavoro muscolare intensoprima di tre ore dall’ultimopasto specie se è stato abbondante.Se si assume un pastoleggero, l’intervallo può essereridotto. Una sana alimentazionedeve comprendere 5 porzionial giorno di frutta e verdura,che apportano i nutrienti di cuil’organismo ha bisogno. Dopol’allenamento il pasto deveessere leggero e digeribile (prediligicarboidrati: pastasciutta,biscotti, pane, ecc.). Bisognabere liquidi (preferibilmenteacqua) prima e durante l’attivitàfisica: quando si avverte lasensazione di sete, si è già <strong>per</strong>sauna parte rilevante dei propriliquidi e l’organismo può trovarsigià in uno stato di carenza.Sceglil’… ABBIGLIAMENTOÈ bene tenere conto dell’ambientenel quale si pratical’esercizio fisico: proteggersicon indumenti adatti dall’eccessodi caldo o, al contrario, datem<strong>per</strong>ature troppo rigide.Evita ALCOOL,SIGARETTEe altre sostanzeL’abuso di alcool, sigarette ealtre droghe è sempre dannoso.Ma lo è in modo particolarequando si pratica sport, poichésimili sostanze aumentanoi rischi di incidenti cardiovascolari,oltre a diminuire la qualitàdella prestazione.Ascolta i… SEGNALIIn caso di stati febbrili é meglioattendere una completa guarigioneprima di dedicarsi all’attivitàfisica. Mettere al correnteil proprio medico di ogni eventualedisturbo che si manifestidurante l’attività fisica. Nel casosia necessario assumere farmaci<strong>per</strong> terapie a lungo termine,è indispensabile consultare ilproprio medico <strong>per</strong> verificareche tali farmaci siano compatibilicon l’attività sportiva.Dott.Lorenzo LiveraniDirettore UO Medicina dello sportAzienda Sanitaria di FirenzeRivolgiti al medico <strong>per</strong> sa<strong>per</strong>ne di piùQueste sono regole molto semplici, da applicare nel tuo progetto di miglioramento della tua forma fisica edella tua salute. <strong>Il</strong> buon senso aiuta ma non è sufficiente.Per approfondimenti è possibile consultare il sito della Società della Salute di Firenze www.sds.firenze.it<strong>Il</strong> Consiglio di Europa definisce come SPORT“qualsiasi forma di attività sportiva che, mediante unapartecipazione organizzata o meno, abbia come obbiettivoil miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche, lo sviluppodelle relazioni sociali o il conseguimento di risultatinel corso di competizioni a tutti i livelli”TABELLA I1) attività aerobica moderata <strong>per</strong> 30 min al giorno<strong>per</strong> 5 giorni la settimana.2) attività fisica intensa <strong>per</strong> 20 minuti3 volte la settimana.La loro combinazione è particolarmente efficace.Esempi di attività fisica equivalenti (intensità/durata):• Andare in bicicletta <strong>per</strong> 8 km o <strong>per</strong> 30 minuti• Camminare 3 km o <strong>per</strong> 30 minuti• Correre 1,5 km o <strong>per</strong> 15 minuti• Nuotare <strong>per</strong> 20 minuti.• Giocare a basket <strong>per</strong> 15 minuti• Giardinaggio <strong>per</strong> 30-45 minuti• Giocare a pallavolo <strong>per</strong> 45 minuti• Ballare <strong>per</strong> 30 minutiTABELLA IINon bisogna pensare che un “modico” eserciziofisico non faccia nulla, basta sia costante• Andare a lavorare a piedi o in bicicletta• Camminare a passo svelto (ad una velocità che ci consentaancora di conversare agevolmente)• Evitare la macchina <strong>per</strong> piccoli spostamenti• Organizzare una passeggiata con gli amicio una corsa nel parco• Fare le scale invece di prendere l’ascensore• Scendere dall’autobus una fermata prima di quella prevista• Giocare con i bambini• Passeggiare con il caneCOMPORTAMENTI DA OSSERVAREPER AGIRE IN SICUREZZAEVITA• l’esercizio fisico con il caldo o il freddo intenso• l’esercizio fisico quando sei molto stanco o hai qualche linea difebbre• l’attività se hai mangiato di recente e in modo abbondante. Preferiscifrutta, verdura e carboidrati• gli esercizi troppo impegnativi se non sei adeguatamente allenatoNON• portarti al limite, anche se la passione <strong>per</strong> la “garetta” tra amici ticoinvolge• continuare l’attività in presenza di dolori muscolari o di altro genere• volere risultati immediati. Calcola, soprattutto all’inizio, anche iminimi progressi e ascolta costantemente il tuo corpo• assumere bevande contenenti zucchero o altre sostanze e bevandealcoliche.RICORDAChe non esiste nessuna “pozione magica” che possa migliorarela prestazione fisica. Solo l’allenamento, la buona alimentazionee l’idratazione corretta costituiscono gli ingredienti di quella“pozione magica” in grado di offrirti migliori prestazioniInformazione a cura della Società della Salute


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fido, micio e gli altriLA DECISIONE. <strong>Il</strong> Consiglio regionale ha approvato una dettagliata legge a tutela degli animaliIn Toscana la riscossa dei quattrozampeGiulia RighiIpesci rossi non potranno più far da premio<strong>per</strong> chi vince al Luna Park, i cagnolini potrannoseguire i loro padroni <strong>per</strong>sino nellecase di riposo, e guai a chi non li trattacome si deve. La Toscana si è guadagnata unbel primato, con l’approvazione, da parte delconsiglio regionale, di una legge di tutela delbenessere degli animali. E con le nuove normeha portato un po’ d’ordine nella sguaiata giungladi chi gestiva gli animali come fossero oggettinida compagnia. Le disposizioni introdottesono tante. Code e orecchie, ad esempio, nonpotranno essere tagliate <strong>per</strong> sollazzare i malsanivezzi estetici dei padroni. Sarà vietato chiuderegli animali in spazi troppo stretti (canili ecirchi si dovranno adeguare) esporli al sole oalla pioggia, picchiarli, far loro soffrire la famee la sete. Tutte cosette che dovrebbe imporre ilbuonsenso, ma visto che quello spesso scarseggia,adesso a far da dissuasore ci sarà il rischiodi una multa da 15mila euro. E preso atto delfatto che non sono né attori né marionette, si èdeciso che gli animali non potranno essere utilizzaticome parte attiva dell’accattonaggio nédegli spettacoli di strada. Stesso leit-motiv anche<strong>per</strong> i quattrozampe utilizzati in occasione dimanifestazioni storico-culturali: verrà istituitoun registro regionale <strong>per</strong> tracciare tutti gli eventiche prevedono la loro partecipazione. Ancheil settore commerciale è stato regolamentato, egli animali destinati alla vendita non potrannoessere tenuti in vetrina <strong>per</strong> più di cinque ore. Efinisce pure l’era dei posti off-limits, dei luoghiproibiti: la nuova legge prevede piena cittadinanza<strong>per</strong> i cani, purché al guinzaglio, in parchi,giardini, spiagge e spazi pubblici laddovenon ci siano espliciti cartelli di divieto. Altrosegnale di grande civiltà, la possibilità <strong>per</strong> glianziani (purché autosufficienti) di tenere con sécani, gatti o uccellini anche nelle case di riposo.Nella legge regionale si è tenuto conto anchedei costi del mantenimento degli animali, ed èprevista l’assistenza veterinaria <strong>per</strong> i proprietaridi cani che rientrano nelle fasce deboli.Insomma, è la rivincita dei quattrozampe e unpasso in avanti nel riconoscimento dei dirittidel pianeta scodinzolante. <strong>Il</strong> Consiglio regionaletoscano ha approvato a maggioranza questalegge, con 33 voti a favore: al voto (elettronico)non hanno partecipato i gruppi consiliaridel centrodestra e la legge ha concluso il suoiter dopo un’interruzione subita a settembre,quando non si riuscì a raggiungere il numerolegale. La legge, spiega il verde Fabio Roggiolani,presidente della commissione Sanità, “halo scopo di tutelare il benessere degli animali,combattendo le forme di maltrattamento e diabbandono. E’ stata concertata con la Giuntaregionale, con l’ordine dei veterinari e con glialtri soggetti interessati”. Roggiolani ha anchericordato che “si mantengono l’anagrafe caninae le regole sul randagismo, già presenti nellalegge regionale 43 del ’95, ma si definisconoprocedure e competenze in modo più adeguatoe preciso. La legge interviene su alcuni aspettiregolamentati da norme comunali, come l’accessodei cani nei locali pubblici, in ambientia<strong>per</strong>ti al pubblico, parchi e spiaggia con usoobbligatorio di guinzaglio e della museruolaqualora previsto dalle norme nazionali”.Tra le novità la possibilità di far entrare cani e gatti in tutti i luoghi pubblicidove non ci sono cartelli che lo vietano esplicitamente e, <strong>per</strong> gli anziani,l’opportunità di portarli con loro nelle case di riposo271070086


28 Novembre 2009ON THE ROAD. <strong>Il</strong> popolo dei pedali, almeno 25 mila <strong>per</strong>sone in città, non sempre ha vita facileLa dura vita degli amanti della biciFirenze ha circa 63 chilometri di piste ciclabili,entro il 2010 ne sono attesi altri 33. Una voltacompletata l’estensione, quello cittadinodovrebbe diventare uno dei <strong>per</strong>corsicicloamatoriali più affascinanti del mondodue ruoteLorenzo SalusestDura la vita <strong>per</strong> i cicloamatori fiorentini.Vuoi <strong>per</strong> il traffico caotico,vuoi <strong>per</strong> le poche e malridottepiste ciclabili, pedalare <strong>per</strong> le viedella città rappresenta più una sfida da raccontareagli amici che una scelta ispirata al salutismoe all’ecologia. E dire che le potenzialità<strong>per</strong> rilanciare questa forma di mobilità “ecosostenibile”ci sarebbero tutte. Certo, Firenzenon è Amsterdam dove i dislivelli stradali piùalti sono costituiti dalle salitelle sui ponti, ma,salvo alcuni tratti, neanche le vie della nostracittà presentano ascese così ripide da richiederepolpacci di ferro. E anche le dimensionirelativamente ridotte del territorio fiorentinogiocherebbero a favore dell’uso della bicicletta.Ma così non è, o almeno non quantopotrebbe essere. Perché i cittadini che quotidianamentespingono sui pedali <strong>per</strong> raggiungerele loro mete sono sì molti (dai 25 mila ai30mila, circa il 5 <strong>per</strong> cento degli spostamentitotali), ma potrebbero essere molti di più.Cos’è che impedisce, dunque, ai fiorentini dimontare in sella alla loro bici e attraversareFirenze pedalando invece che dando gas suun’auto o su uno scooter? La risposta è semplicequanto preoccupante: la mancanza di<strong>per</strong>corsi sicuri <strong>per</strong> gli amanti della bicicletta.Basta dare un’occhiata alla mappa della “mobilitàciclabile” di Firenze <strong>per</strong> capire il <strong>per</strong>chédelle preoccupazioni: tratti mal collegati,rettilinei che finiscono nel niente, intere zonedella città totalmente prive delle “corsie rosse”.Ad oggi Firenze vanta circa 63 chilometridi piste ciclabili, di queste circa la metà nonrisponderebbe totalmente alle norme di sicurezza.Intersezioni stradali <strong>per</strong>icolose, segnaleticaorizzontale mancante, presenza di pistepromiscue bici-pedoni: queste le principali irregolaritàriscontrate. A cui va ad aggiungersiil pessimo stato del “tappeto rosso” riservatoalle due ruote: avvallamenti che costringonogli ammortizzatori a sollecitazioni, buche che,quando piove, diventano laghetti da guadare,relitti di biciclette abbandonate che invadonole già strette corsie, tragitti lineari resi più“avvincenti” da chicane e ostacoli improvvisi.Ma una volta rimesse a nuovo, le piste esistentisarebbero in grado di soddisfare le legittimerichieste di mobilità ciclabile? Basta dareun’altra occhiata alla mappa <strong>per</strong> poter dire cheno, i 63 chilometri attuali non bastano, neanchecon l’aggiunta dei 33 chilometri attesi entroil 2010. Le nove piste previste dal pianoTra le zone più sguarnitedi piste l’Oltrarno, il confi necon Bagno a Ripoli e l’Isolottocomunale sono ancora allo stato embrionale,soprattutto nelle estreme <strong>per</strong>iferie e nella zonacentrale. A salvarsi - <strong>per</strong> la presenza di piste,non certo <strong>per</strong> il loro stato di manutenzione- sono i viali di circonvallazione e alcunedelle principali direttrici di traffico, mentre alamentare assenza di corsie riservate alle biciè l’intera zona diladdarno, dal confine con Bagnoa Ripoli all’Isolotto. I progetti di estensionedelle piste ci sono, dal viale dei Colli, allependici di Fiesole, alle rive dell’Ema: quandosaranno completati Firenze potrà diventareuno dei <strong>per</strong>corsi cicloamatoriali più affascinantidel mondo. Per adesso spingere sui pedalia Firenze resta un’impresa.CENTRO ASSISTENZA FUNERARIA• Servizi funebri• Cremazioni• Fiori• NecrologiTel. 055.6580040 (diurno e notturno)Via G.Caponsacchi 5/r, Via A.F Doni 41/r Firenze1027252Renzo&Giusi...1022653... i pasticceri dell’ImprunetaPRODUZIONE PROPRIA, specialità dolciarie artigianali dal 1988torte e dolci di ogni genere e forma.. anche <strong>per</strong>sonalizzate con fotografie!!!venditaal dettaglioe all’ingrossotel.055 2373032Cell.337 939049Via 1° Maggio, 22 Tavarnuzze - Impruneta (FI)PASTICCERIA.STEFANI@GMAIL.COMSTEFANI srlNOVITA’


tempi moderniHI-TECH. Sta dilagando una nuova patologia, il tecnostress, vera e propria dipendenza da tecnologiaSe i computer ci attaccano i virusQuesta malattia colpisce soprattutto i giovanicon reddito medio-alto e buon livello di istruzione,ma non ne sono immuni neppure i giovanissimi.E così aumentano le cliniche che se ne occupano29Francesca PulitiCellulari, navigatori, blackberrry esoprattutto lui, il notebook, semprepiù piccolo e leggero <strong>per</strong> seguirciovunque, con la instancabile connessionea internet. Altro che shopping compulsivoo bingo-mania: è febbre da aggeggitecnologici, tanti piccoli accessori su<strong>per</strong>raffinatidi cui non possiamo più fare a meno,neanche in vacanza. Chi questa estate nonha fatto i conti con il vicino di ombrelloneintento a leggere i giornali sull’I-phone?Preparatevi a vedere di peggio sulle piste dasci. Si chiama tecnostress ed è la dipendenzadel terzo millennio. Controllare in manieraossessiva la posta elettronica, lo status degliamici su Facebook o le previsioni meteo, connettersialla rete sempre più spesso e semprepiù a lungo, fino a <strong>per</strong>dere interesse <strong>per</strong> altreattività. Una mania che colpisce soprattutto igiovani, con reddito medio-alto e buon livellodi istruzione, ma fa stragi anche tra i giovanissimi,dove prende la forma della dipendenzaPurtroppo ai ragazzi mancaun’educazione ai mediache li difenda dai rischida chat o da gioco di ruolo online. Si trattadi una vera e propria patologia, solo recentementericonosciuta come tale. E’ così chenascono programmi detox di nuova concezionee corsi di disintossicazione dalla tecnologia.Tanto che a Milano i Sert hanno attivatoappositi <strong>per</strong>corsi (ebbene sì, proprio accantoa quelli <strong>per</strong> alcolisti e tossicodipendenti) ea Londra è stata inaugurata la prima clinicaspecializzata. Mentre mamma e papà vannoa scuola di informatica <strong>per</strong> imparare le basi,ecco che il figlioletto entra in “riabilitazione”.Accade anche tra le colline toscane, dovenegli ultimi anni sono spuntati come funghistudi, scuole e cliniche (la più nota ad Arezzo)<strong>per</strong> sconfiggere il tecnostress. Sì, <strong>per</strong>ché nonsaremo ai livelli degli Usa, dove questa estatel’improvvisa interruzione dei servizi mail deiblackberry ha mandato nel panico un esercitodi manager, ma anche noi ce la caviamo bene.Basta pensare che l’Italia è uno dei paesi a piùalta densità di cellulari al mondo e che soltantoqui da noi il 96,5 <strong>per</strong> cento dei giovanilo usa abitualmente. Una recente ricerca delCentro studi minori e media di Firenze rivelache già alle elementari 8 alunni su 10 nepossiede uno e una buona fetta ha ricevuto inregalo il primo telefonino addirittura a 4 anni.“Quello che manca è l’educazione ai media– afferma la dottoressa <strong>Il</strong>aria Poli, direttorescientifico del centro – una guida <strong>per</strong> impararea sfruttare le opportunità derivanti dallatecnologia senza cadere nella rete della dipendenza,che significa anche vulnerabilità, nonsolo dei dati sensibili, ma della sfera privatadi ognuno di noi. Si tratta di un rischio poco<strong>per</strong>cepito tra i giovani”. Una vera e propriamateria scolastica, dunque, <strong>per</strong> imparare a teneresotto controllo i nuovi mezzi di comunicazionesenza esserne dominati. E <strong>per</strong> chi c’ègià dentro? Shiatsu, yoga e giornate di detox<strong>per</strong> staccare la spina in ogni senso. E nei casipiù problematici vera e propria psicoterapia.L’INTERVISTAGiorgio Nardone, psicologo cognitivo-comportamentale“Da tre a sei mesi <strong>per</strong> guarire”e esce in meno di 10 sedute,“Snell’arco di 3-6 mesi di terapia”. Paroladi Giorgio Nardone, psicologo cognitivo-comportamentalee fondatore della Clinicadi terapia strategica di Arezzo, che cura<strong>per</strong>sone affette da “dipendenza tecnologica”da una decina d’anni.Professore, quanti casi tratta ogni anno?Circa 70-80 <strong>per</strong>sone. Si tratta di un numeropiuttosto alto, che è andato crescendonegli ultimi anni, quando le <strong>per</strong>sone hannocominciato a prendere coscienza del problema.Fino a poco tempo fa, infatti, non siriteneva che la tecnologia e in particolareinternet potessero dare vita a una qualchepatologia.Quali sono gli effetti?In genere questa forma di dipendenza derivadal desiderio di tenere tutto sotto controllo,ma ci sono diversi tipi di patologia. Dall’eccessivaricerca di informazioni online, alla<strong>per</strong>versione dei contatti in chat, che surclassanoquelli della vita reale, fino alla combinazionedel web con altri comportamenti ossessivi.Ad esempio lo shopping compulsivoin rete o il gioco d’azzardo. Una dipendenzache finisce <strong>per</strong> assorbire sempre più tempo,incidendo moltissimo sia sulla vita <strong>per</strong>sonaleche professionale di chi ne soffre.In cosa consiste la terapia?Nell’imporre al paziente di calarsi nella sua<strong>per</strong>sonale ossessione ma in maniera controllata,in modo da disinnescare il meccanismodall’interno. Così ad esempio chi soffre dishopping compulsivo online viene obbligatoa spendere 10 euro al giorno. In generaleviene imposto al paziente di connettersi <strong>per</strong>una quantità sempre più limitata di tempo,ma tutti i giorni, in modo da assumere ilcontrollo sull’ossessione./F.P.962983


30 Novembre 2009L’INIZIATIVA. Immagini inedite in una produzione “collettiva” curata dalla Mediateca RegionaleL’alluvione mai vista diventa un filmPresentato il docu-film di Erasmo D’Angelis che ricostruisce le oredrammatiche del 4 novembre 1966, il ritardo dei soccorsi, l’arrivodegli angeli del fango da tutto il mondo. Voce narrante di HendelcinemaAlessandro LonghiPer la prima volta vediamo immagini inedite,da choc: le ore dell’alluvione di Firenze conla città invasa dal fiume annerito dalla nafta,addirittura canotti e barche e una <strong>per</strong>sona anuoto impegnata nei salvataggi. Filmati e ricostruzionimai viste, tutto raccolto in un film-documento che cifa rivivere le ore drammatiche dell’alluvione del 1966:dai ritardi dei soccorsi all’organizzazione dei fiorentini,fino all’arrivo degli angeli del fango da tutto il mondo.“Angeli nel fango. L’alluvione mai vista”, questo il titolodella produzione curata da Mediateca Regionale ToscanaFilm Commission (il docu-film rientra nel lungolavoro di Mediateca Film Commission e del suo presidenteUgo Di Tullio a sostegno della memoria e delleiniziative <strong>per</strong> ricordare gli Angeli del Fango) e Rai, cheha come regista e autore dei testi Erasmo D’Angelis,giornalista, presidente della Commissione Territorio eAmbiente del Consiglio Regionale, promotore del Radunointernazionale degli Angeli del Fango del 4 novembre2006 e già autore del libro “Angeli del Fango.La meglio gioventù nella Firenze dell’alluvione” (GiuntiEditore). Voce narrante del film, presentato in occasionedel 4 novembre (43esimo anniversario dell’alluvione) inPalazzo Vecchio, è Paolo Hendel, il montaggio è statocurato da Antonio Chiavacci e l’autore si è avvalso dellapreziosa consulenza del giornalista Sandro Bennuccie dell’ex Segretario dell’Autorità di Bacino del FiumeArno Giovanni Menduni. In un’ora e mezzo di appassionantericostruzione, giorno <strong>per</strong> giorno, D’Angelis mettein mostra le ore passate da “inconsapevoli” dai fiorentiniprima della tragedia, la drammatica uscita delle acquedel fiume in una Firenze che dormiva e attendeva il 4novembre come “Giornata dell’Unità Nazionale e delleForze Armate”, l’incredibile assenza dello Stato e gli“insulti” al Presidente della Repubblica Saragat in visitanel fango fiorentino dei giorni successivi. Ma anche itanti volti dei fiorentini dis<strong>per</strong>ati, degli Angeli del Fangoarrivati da tutto il mondo e le ricostruzioni di chi ha vissutola tragedia come giornalista, radio amatore, vigiledel fuoco, militare e di chi oggi ricopre ruoli importantie nel ’66 era ragazzo o, appunto, angelo del fango. “SiRealizzato grazie alle immaginiinviate dai fi orentini dopo l’appellolanciato l’anno scorsotratta di un’o<strong>per</strong>a collettiva – spiega D’Angelis – ed è<strong>per</strong> questo che nel corso dell’ultimo anno abbiamo fattoappello a chiunque avesse a disposizione immagini dellatragedia dell’alluvione del 1966 <strong>per</strong> realizzare il piùcompleto racconto di quella che è stata anche una straordinariao<strong>per</strong>azione di volontariato e di passione civilemai vista in Italia. <strong>Il</strong> film-documento chiarisce anchetutti gli aspetti relativi ai mancati allarmi e ai ritardi deisoccorsi statali, mettendo in mostra quanto di positivo èstato realizzato nel bacino dell’Arno negli ultimi anni eil molto che resta ancora da fare”.NON SEI SOLO...chiedi aiuto ad un professionistaRUBRICA DI PSICOLOGIA A CURA DELLADR.SSA DEBORA GILARDIApproccio cognitivo - ComportamentaleMaster in Disturbi dell'Alimentazione e ObesitàIscrizione all'albo degli Psicologi della Toscana al N.° 4388Siamo in via di cambiamento...ma è ancora diffusa in Italia quella confusione, quella nebbiache avvolge la figura professionale dello psicologo. Sonoancora in troppi ad associarlo alla “malattia psichiatrica” eall’immagine del vecchio “strizzacervelli” in grado di raggirarela mente, ad avere l’idea che chi si rivolge allo psicologo sia“pazzo”, “diverso” e che sia una cosa da tenere celata, di cuivergognarsi. Al contrario, come oramai è visione comuneall’estero, colui che si rivolge allo psicologo è una <strong>per</strong>sonache si prende cura di sé e si valorizza. È bene sa<strong>per</strong>e, infatti,che lo psicologo promuove il benessere ed aiuta l’individuoche si s<strong>per</strong>imenta in un momento di difficoltà a trovare il bandolodella matassa. Tratta anche, e non solo, la psicopatologiapiù conclamata in modo da ridurre i sintomi e produrrecosì un grande miglioramento nella qualità della vita della<strong>per</strong>sona. É un professionista, altamente formato e appartenentead un ordine professionale (Legge 56/89) che tutela sia tutticoloro che si rivolgono allo psicologo sia la professione stessada ogni abuso.Oggi la psicologia è una disciplina scientifica, che si avvale ditecniche e strategie mirate alla risoluzione dei problemi. Neparleremo nella prossima uscita con “L’approccio cognitivocomportamentale”.Ricorda“Nessun uomo è un isola”(J. Donne)PER INFORMAZIONI E APPUNTAMENTICell. 347 2268806 e-mail: debo.gilardi@alice.it1070809Angeli del Fango. Un ragazzo morto mentre spala il fango.La foto, ritrovata negli archivi, è stata scattata da un passante.L’identità del giovane è sconosciuta. Chi ricorda questo eventopuò contattare la Mediateca RegionaleLA NOVITÀPresentato dai consiglieri Brogi e TognocchiNasce un blog a 35 millimetrin blog a 35 mm. Uno stru-moderno <strong>per</strong> dialo-Umentogare e comunicare sull’anticaarte del cinema. <strong>Il</strong> tutto con i riflettoripuntati sulla Toscana esotto la “regia” del gruppo Pd inConsiglio regionale. <strong>Il</strong> sito internetwww.cinematoscana.it è statopresentato dal presidente dellacommissione cultura Enzo Brogi(Pd) e dal consigliere Pier PaoloTognocchi (Pd), che oltre ad essereil promotore dell’iniziativaè anche relatore della proposta dilegge sul cinema di qualità. “<strong>Il</strong> legametra il cinema e la Toscana –spiega Tognocchi – è sempre statomolto forte sia <strong>per</strong> la presenza diimportanti attori, registi, sceneggiatoridi fama internazionale, sia<strong>per</strong>ché la nostra regione <strong>per</strong> le suebellezze paesaggistiche è stata econtinua ad essere una locationstraordinaria. Se a questo aggiungiamoche i “Tirrenia studios”,nati nel 1933, sono stati la primacittà del cinema d’Italia abbiamoun quadro che disegna senzaombra di dubbio un connubio digrande valenza internazionale. <strong>Il</strong>rapporto tra il cinema e la Toscanadeve continuare nell’o<strong>per</strong>a divalorizzazione dei nostri talenti,www.cinematoscana.itdi promozione delle location, esoprattutto di diffusione della culturacinematografica, anche attraversola difesa delle piccole salee dei cinema “storici” nelle nostrecittà”. Da qui l’idea del blog, dellospazio web messo a disposizionedi tutti coloro che a vario titolo sioccupano di cinema: attori, registi,associazioni culturali, scuoledi cinema ma anche semplici appassionati.Per Tognocchi si trattadi uno strumento “di utile supportoalla politica e alle istituzioni,aiutandole a comprendere megliole dinamiche e le criticità, a faremeglio il proprio lavoro a sostegnodel cinema toscano”./A.L.


pianeta modaIL DATO. Nonostante la crisi, i giovani stilisti riescono a farsi largo nel mondo del lavoroFirenze capitale fashion? No, <strong>per</strong>ò...Barbara Biondi31Forse è vero che Firenze non è la capitaledella moda, ma è altrettantovero che la città del giglio continuaa sfornare giovani quanto promettentistilisti. E non solo. Ci sono anche ragazziche vengono all’ombra del Cupolone<strong>per</strong> studiare come si fa a pianificare un evento,a realizzare una campagna di marketing oun evento. E il successo lo dimostrano i datidel Polimoda, l’istituto di formazione piùmodaiolo di Firenze. “Non dobbiamo maidimenticare che il sa<strong>per</strong> fare – spiega MassimilianoGiornetti, ex studente di Polimodae attuale stilista di Salvatore Ferragamo - laconoscenza di come un capo è realizzato ocome una scarpa è costruita, sono supportinecessari <strong>per</strong> la creatività; la materia ci imponedei limiti che soltanto la mente allenatae dotata di reale genialità ed effettiva conoscenzapuò su<strong>per</strong>are <strong>per</strong> arrivare al raggiungimentodel <strong>per</strong>fetto equilibrio tra artigianalitàe inventiva che contraddistingue la veramoda”. Carichi di buone s<strong>per</strong>anze, a Firenzearrivano ragazzi provenienti da ogni partedel globo, pronti a mettersi sui libri <strong>per</strong> entrareufficialmente a far parte dell’universodel pret-à-porter. 23 anni l’età media degliiscritti, qualcuno è alla prima es<strong>per</strong>ienza universitaria,qualcun altro ha già alle spalle undiploma di laurea conseguito presso un altroistituto italiano o straniero. “La bravura èconditio sine qua non – continua Giornetti -fattore essenziale, <strong>per</strong> il raggiungimento delsuccesso. L’intraprendenza aiuta, ma quelloche mi sento di consigliare a un giovane chesi avvicina al mondo del lavoro, è di manteneresempre una buona dose di umilità edi curiosità”. <strong>Il</strong> 40% degli allievi arriva daogni parte del mondo e il restante 60 arrivadal Bel Paese (tra questi, il 25% è toscano),e sceglie Firenze piuttosto che i bagliori diMilano, universalmente riconosciuta comeil baluardo italiano della moda. Secondo idati di Polimoda, il 90% dei laureati trovalavoro entro sei mesi dalla laurea, ma in unmomento in cui anche la moda risente dellacrisi mondiale, quali sono le carte che devegiocarsi un giovane stilista? “Penso che <strong>per</strong>questi ragazzi sia essenziale entrare immediatamentenel mondo del lavoro, rivolgerele proprie attenzioni anche a settori che possonoapparire distanti dalla propria specializzazione,cercando di stimolare continuamentela propria creatività. Leggere, visitaremusei e mostre di fotografia, città d’arte,andare al cinema, tenersi sempre aggiornati:sono i requisiti essenziali <strong>per</strong> poter svolgereal meglio questo lavoro”.è la moda, bellezzaQuando la moda chiama, i fashionistasrispondono, anche se a onordel vero, le teste coronate del pretà-porter<strong>per</strong> questa stagione hannospolverato vecchie conoscenze, retaggiodi un passato recente un po’cyborg, accostato a trine, pizzi e copricapida rockstar. L’incarnato è rigorosamentepallido, le creste punkspuntano dalle scarpe mentre sulleteste si fanno largo caschetti pulitiche portano con sé l’odore fumosodei locali dove si ballava il charlestonnegli anni Trenta. Gli stilisti dimezzo mondo sembrano muoversia tentoni nell’olimpo fashion allaspasmodica ricerca di qualcosa dinuovo, proposto sotto le false vestidi un divertente mix and match. Lamoda è sempre meno guardarobae sempre più spettacolo e allesfilate si va <strong>per</strong> vedere e farsi vedere,solo di rado <strong>per</strong> scegliere gliabiti da mettere in preventivo <strong>per</strong>la stagione successiva. <strong>Il</strong> grandefratello passa anche da qui, si insinuacon scioltezza tra le passerelleche fanno da palcoscenico a salottibene e showroom a 9 zeri, che durantel’anno macinano tendenzee nuove proposte. E la Toscana? Inquesto meccanismo un po’ <strong>per</strong>versoil granducato fa la parte dellospettatore un po’ voyeur. Non ha enon pretende di avere un ruolo daprotagonista. E’ uno di quegli spettatorisonnolenti che preferisconorimanere un po’ defilati, aspettandoi fasti e le luci di Pitti Immagine<strong>per</strong> parlare di dresscode, party, catwalke chi più inglesismi ha più nemetta. Ma chi sa, chi conosce, chivuole a tutti i costi entrare nei meccanismidella moda riesce a farloanche qui, 365 giorni l’anno. I marchida esportazione non mancanoe anche se Frida Giannini, designerdell’im<strong>per</strong>o Gucci, ha scelto di trasferiregli uffici stile nella capitaleboicottando la bella Florentia, legiovani promesse non mancano.Tiè. Alla faccia sua il vivaio di creativifiorentini cresce a dismisuralanciando sul mercato una mareadi giovani dalla buona preparazione,dalle altrettanto buone qualitàe dalle ottime s<strong>per</strong>anze. Qualcunoce la fa, qualcun altro è costretto aripiegare su lavoretti di fortuna. Mad’altronde, si sa, è un mondo spietato:“E’ la moda, bellezza. E tu nonpuoi farci niente. Niente”.


32 Novembre 2009IL FATTO. Da qualche tempo nelle vie del centro si assiste ad un boom di finti mimiI rom s’improvvisano artisti di stradaSimele KruklidisDevono essersi accorti che il loro looknon piaceva più di tanto, e a suon dirifiuti e sguardi di disapprovazione,hanno deciso di rimettersi a nuovo,cambiando stile di abbigliamento e strategie diaccattonaggio. Li avevamo lasciati vestiti congonnelloni a fiori, zoccoli in legno e calzini innylon rigorosamente a vista, oggi invece li ritroviamocamuffati nel total white, un bianco puro ecandido che li rende quasi irriconoscibili. Arteficidi una metamorfosi tanto furba quanto meticolosa,i rom di nuova generazione si sono ridisegnatigli abiti ispirandosi allo stile del mimo,con l’obiettivo di distrarre il nostro pregiudizio einvogliarci a lasciargli qualche centesimo in più.Con un fiore rosso in mano, una tunica simil suora(spesso e volentieri un lenzuolo) e il viso co<strong>per</strong>toda uno spesso strato di cerone bianco, tuttoil giorno e tutti i giorni si può vederli in azionementre inseguono turisti e residenti, dispensandosquillanti bacetti e insistenti moine. Come sipuò intuire, l’area “conquistata” da questi strani<strong>per</strong>sonaggi è soprattutto il tratto che va da piazzaSan Marco a Ponte Vecchio, ma negli ultimitempi non è raro sorprendere qualcuno di loro anchenei meandri dei quartieri residenziali: infattidi tanto in tanto una ridente tonaca bianca sbucadavanti ad un comune bar in Sant’Ambrogio oin piazza Beccaria, alle Cascine oppure fino allapiù rinomata zona di San Niccolò. Di fronte a taleversatilità di costumi si potrebbe parlare di vero eproprio gioco di evoluzione: nell’istante in cui lafoto sbiadita di quei due o tre bambini, presuntifigli, non andava più di moda e l’oramai dismessacantilena “Bella signora, dammi soldi” nonsortiva più l’effetto voluto, il rom ha ingranato laretromarcia e si è guardato intorno <strong>per</strong> esaminarele possibili alternative di look. La soluzione aldilemma, o meglio, l’esempio da imitare è statoappunto lo stile inconfondibile del caro e vecchiomimo. Già, <strong>per</strong>ché l’arte del camuffarsi, del rendersibuffi e gradevoli, magari riuscendo a strappareun sorriso, è l’arma migliore <strong>per</strong> guadagnarequalche moneta. Ma i veri mimi, i circa 30 artistidi strada che coltivano quest’arte da tempo e confatica, hanno alzato la voce contro questa novitàe hanno affidato ad una lettera a<strong>per</strong>ta il loro dissensocontro gli “usurpatori”. Gli unici a non essereparticolarmente infastiditi dalla novità sonoinvece gli allegri e spensierati turisti che, neanchea dirlo, vedono nel finto mimo un intrattenimentofolkloristico come tanti altri. Ad ogni modo,che siano camuffati o no, la forte presenza romè evidente in qualsiasi angolo di città: nei pressidei semafori più trafficati, come in piazza dellaLibertà, in viale Don Minzoni, in via Lorenzo ilMagnifico e ancora in via Aldo Moro, via Verdi eviale Guidoni: sulle corse di molti autobus, primisu tutti il diciassette, il sei ed il ventitré.Un finto mimo in “azione”zoomMaurizio SguanciTRASPORTI. Riduzione di 100 euro sull’abbonamento annuale e pagamento a rateSul bus salgono gli sconti <strong>per</strong> gli over 65ul bus sono saliti gli sconti <strong>per</strong> gli anziani. Dallo scorso 26 ottobre, in-<strong>per</strong> gli over 65 con un Isee (l’indicatore di situazione economicaSfatti,equivalente) inferiore a 12.500 euro, è scattata una riduzione di 100 eurosull’abbonamento annuale ai mezzi di trasporto Ataf&Li-nea, che passacosì da 310 a 210 euro. Ma non solo. Perché, <strong>per</strong> loro, è prevista ancheun’altra possibilità, ovvero quella di rateizzare in tre tranche il pagamentodella tessera, in modo da non dover sborsare in un’unica volta una sommache – di questi tempi – può non essere di poco conto. L’input che haportato a questi risultati è partito dal presidente della Commissione servizisociali e sanità di Palazzo Vecchio Maurizio Sguanci, la cui proposta hasubito trovato terreno fertile nell’assessore alle politiche socio-sanitarieStefania Saccardi e nel presidente di Ataf Filippo Bonaccorsi. “Con miagrande soddisfazione – spiega il consigliere comunale del Partito Democratico– quanto da me proposto ha potuto concretizzarsi, grazie all’assessoree al presidente di Ataf. La riduzione del costo dell’abbonamentoe la possibilità di rateizzare il suo pagamento – continua – vanno incontroalle nuove esigenze causate dalla crisi, e sono una risposta ai disagi che ilnuovo assetto cittadino dei trasporti può causare soprattutto agli anziani, imaggiori fruitori del servizio”. Insomma, “il Consiglio comunale è attentoa queste cose – conclude Sguanci – e il risultato raggiunto ci soddisfamolto”. Per richiedere lo sconto, è necessario recarsi alla sala clienti diAtaf (pensiline della stazione di Santa Maria Novella, lato piazza Adua)dal lunedì al venerdì dalle 7,30 alle 19,30, il sabato dalle 7.30 alle 13.30(telefono 055/5650.642), portando l’attestazione Isee, un documento diidentità, una fototessera e il codice fiscale. L’iniziativa è rivolta ai residentidel comune di Firenze./I.G.http://www.lalocandina.itla giustasoluzione<strong>per</strong> l’autoche cerchi......bastascegliere848.80.88.68<strong>per</strong> la tua pubblicità


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IL LUOGO. È appena partito il programma della struttura fiorentina, con una gestione tutta nuova<strong>Il</strong> nuovo volto della CreativitàCabaret, musica, laboratori di scrittura creativa e appuntamenti dedicatiai bambini. Questo e altro nel nuovo programma della Casa della Creatività.<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> è andato a parlare con uno dei soci, <strong>per</strong> scoprire quali sonole novità e quanto coraggio serve <strong>per</strong> dare una spinta alla cultura fiorentinaLudovica V. ZarrilliPunto e a capo. La casa della creativitàricomincia da qui, con una gestionenuova e frizzante, composta dall’attoree sceneggiatore Andrea BrunoSavelli, dal pianista Michelangelo Gagliano,dallo sceneggiatore di fumetti Marco Bruno,dall’architetto Leonardo Schillaci e dalcuratore di eventi Gianni Romano. Un teamquantomai variegato <strong>per</strong> portare alla struttura(Vicolo di Santa Maria maggiore, 1), ormaiabbastanza rodata, una ventata di freschezza.“E’ un luogo bellissimo – ha spiegato a <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>Andrea Bruno Savelli – in pieno centroma allo stesso tempo lontano dalla confusione.Un vero salotto. Da rimanere a boccaa<strong>per</strong>ta”. E dall’entusiasmo, che accomuna tuttii promotori della nuova vita della Casa dellacreatività, nasce un programma articolatoe ambizioso. “Ognuno di noi ci sta mettendodel suo – continua Savelli – E lavoriamo ciascunonel suo settore. Questo ci consente diavere molte idee e di elaborarle garantendonela qualità”. <strong>Il</strong> programma ufficiale parte questomese con “Jazz in progress”, calendariodi concerti dedicati al jazz d’autore, che vedràpartecipare volti nuovi e suoni conosciutiprovenienti dalla città del giglio e anche oltre.“Le idee non ci mancano – dice Savelli -. Adesempio stiamo cercando di riproporre un formatfamosissimo col quale sono stati lanciatitutti i toscani venuti alla ribalta negli ultimidecenni. E poi è quasi definita una bellissimainiziativa che stiamo organizzando in collaborazionecon l’ospedale pediatrico <strong>Meyer</strong>. Tuttele domeniche pomeriggio, verrà ospite da noiuno dei big che vivono in toscana. Mi riferiscoa Sting, piuttosto che a Povia, ai Negrita o aAntognoni, ognuno di loro verrà chiamato aleggerà una fiaba ai bambini del pubblico. <strong>Il</strong>ricavato delle vendite dei biglietti, verrà devolutoin beneficienza all’ospedalino di Firenze”.<strong>Il</strong> bello di un contenitore così “è poterloriempire con tutte le nostre idee – continuaSavelli – e il coraggio di metterci alla prova inun luogo così incredibile nasce dall’impossibilitàdi fare altrimenti. Siccome viviamo in unpaese in cui i giovani scalpitano ma rischianodi invecchiare scalpitando, noi abbiamo dedisodi lanciarci in quest’avventura dando un belcalcio alla paura. Non è semplice, ma noi facciamodel nostro meglio e s<strong>per</strong>iamo che vadatutto <strong>per</strong> il verso giusto”. In cantiere anche unamaratona di lettura dedicata ai romanzi giallialla quale dovrebbero prendere parte alcuniscrittori locali e poi mostre <strong>per</strong>manenti, cabaret,full immersion dedicate al fumetto e alteatro. Inoltre la casa è già sede della famosaScuola di comicità Massimo Troisi, che fornisceai giovani gli strumenti <strong>per</strong> mettere inpratica uno dei mestieri più difficili del mondo,far ridere la gente. E ancora, stanno <strong>per</strong>partire laboratori di scrittura creativa, musicadi ogni genere e incontri <strong>per</strong> grandi e piccini.LA MODA. Si fa largo anche a Firenze la passione <strong>per</strong> gli scatti rubati“Street photography? Non è <strong>per</strong> fighetti”amminano <strong>per</strong> la città, con occhio attento e macchina fotografica allaCmano. Non sono turisti ma appassionati di street photography, un generefotografico prevalentemente urbano, branca del reportage. I suoi antenatirisalgono agli albori della fotografia, ma è negli anni Sessanta e Settantache negli Stati Uniti raggiunge il culmine della popolarità. Negli ultimianni è tornata di moda anche in Europa, Firenze compresa. “Compliceanche l’avvento del digitale, con i suoi costi più contenuti – spiega SandroBini, direttore dell’associazione culturale Deaphoto – Sono in prevalenza<strong>per</strong>sone dai 25 ai 35 anni a frequentare i nostri corsi di street photographyattivi da qualche anno, rivolti a chi è già in possesso della tecnica fotograficadi base”. Deaphoto è impegnata, dal 2006, nel progetto “Tutta mia lacittà”, reportage del tessuto urbano fiorentino attraverso la lente dei fotografidi strada. Un modo <strong>per</strong> riappropriarsi della città. Le foto “di strada”documentano infatti la quotidianità urbana, da angoli di degrado a ritratti dipassanti, e hanno spesso una valenza sociale. Spaziano dalla drammaticitàdi un senzatetto addormentato, all’ironia di uno sbadiglio durante una conversazioneal bar. Anche foto mosse e angolature insolite possono diventareespressive. La mancanza di regole fa sì che sia un genere alla portata ditutti. Ma quello che sembra molto semplice richiede in realtà due requisiti:cultura fotografica e sensibilità, che <strong>per</strong>mette di trasformare un particolarea prima vista insignificante in espressione artistica. “E’ un genere checonsente la massima libertà – racconta Alessandro Magherini, fotografoprofessionista - Puoi scattare ovunque, circondato da infiniti spunti, dalmomento che qualsiasi particolare può divenire significativo”. Per gli appassionatidei ritratti “rubati”, qualche trucco aiuta a passare inosservati. Senascondere una compatta non è difficile, scegliere un grandangolo spintoe lo scatto automatico può essere d’aiuto nel fotografare con una reflex.Ma bisogna fare i conti con la privacy. “Anche <strong>per</strong> questo – precisa Bini - ènecessario non improvvisare ma formarsi una cultura fotografica che nonsi limiti alla tecnica”. E come deve essere un fotografo di strada? “Curiosoe <strong>per</strong> niente pigro – mette in guardia Bini – Questa non è fotografia dafighetti”. Per informazioni: www.deaphoto.it/A.C.IL PREMIOFiesole Narrativaecco il vincitoreanca poco, l’appuntamento con-dell’edizione 2009 delMclusivoPremio Fiesole Narrativa Under 40 èfissato <strong>per</strong> il 28 novembre, giornata incui verrà premiato (alle 18 presso laFondazione Primo Conti) il vincitore diquest’anno. <strong>Il</strong> primo classificato è FilippoBologna, che con “Come ho <strong>per</strong>sola guerra” (Fandango) si è aggiudicatoil Premio della diciottesima edizione,lasciando dietro di sé Nicolai Lilin, con“Educazione siberiana” (Einaudi), e LetiziaMuratori, con “<strong>Il</strong> giorno dell’indipendenza”(Adelphi). Filippo Bologna,classe 1978, esordisce con questo testoche è un romanzo d’amore forte e ambizioso,ma anche comico ed epico. <strong>Il</strong> raccontoè ambientato in una Toscana fattadi campagne, castelli e sorgenti miracolose.<strong>Il</strong> premio speciale verrà consegnatonella stessa serata a Sergio Staino <strong>per</strong>la sua satira pungente, passata attraversole parole del <strong>per</strong>sonaggio Bobo, cheproprio quest’anno festeggia trent’anni.I nomi dei vincitori del Premio FiesoleNarrativa Under 40 di quest’anno sonostati espressi dalla Giuria presieduta daFranco Cesati e composta dai giornalistiFranco De Felice, Marcello Mancini,Fulvio Paloscia, Lorella Romagnoli,Silvia Gigli, Gloria Manghetti e CaterinaBriganti. Numerose le iniziativecollaterali che andranno a corredare lamanifestazione: dalla presentazione dellibro “Louis Ferdinand Céline. Gattorandagio” (Mursia editore) di MarinaAlberghini, che si terrà alla BibliotecaComunale di Fiesole (Via Sermei 1), venerdì27 novembre alle ore 17, a quelladel volume “Terra Fiesolana” (Cadmoeditore), di Alfredo Altieri e AlfredoScanzani, che avverrà, invece, il 29 novembre,alle ore 11 nei nuovi locali delComune in piazza Mino a Fiesole. <strong>Il</strong>programma delle iniziative si arricchiscesabato 28 novembre, alle ore 17,con l’inaugurazione della mostra “LoZoo di Pinocchio. Galleria di ritratti dei<strong>per</strong>sonaggi-animali”: disegni di FilippoSassòli, ospitata nei locali della FondazionePrimo Conti (Villa Le Coste, ViaDupré 18, Fiesole). L’esposizione resteràa<strong>per</strong>ta fino a domenica 13 dicembrecon il seguente orario: lun. - ven. 10 -13;sab., dom. e festivi 15 -18. Per info: callcenter comunale 055.055 (ore 8 - 20) –www.comunefiesole.fi.it/B.B.


culturaLIBRI/1. Sempre più narratori ambientano le loro storie all’ombra del campanile di GiottoRomanzi, gli scrittori scelgono FirenzeAnnalisa Cecionesi35Dallo Sherlock Holmesdi Martinelli al commissarioBordelli di Vichi fi noall’incantatrice di RushdieGrandi scrittori, in passato, hannodato vita a storie ambientate tra levie di Firenze. Uno di questi è ilfiorentino Vasco Pratolini. I suoiromanzi sono degli affreschi della Firenzescossa dalla guerra, dei suoi quartieri popolarie della loro “povertà patita con orgoglio”. MaFirenze è cambiata molto da allora. Lo dimostranoi recenti romanzi ambientati in questacittà e nel resto della Toscana, a cavallo tra passatoe presente. Nel 2009 sugli scaffali dellelibrerie ne sono comparsi molti. Uno di questiè “Morte a Firenze” (Guanda) di Marco Vichi.<strong>Il</strong> commissario Bordelli si trova questa voltaa indagare sulla morte e sullo stupro di un ragazzino,nella Firenze ferita dall’alluvione. Inuna Toscana noir approda <strong>per</strong>sino il celebreSherlock Holmes nato dalla penna di ConanDoyle. Secondo Luca Martinelli, nell’apocrifo“<strong>Il</strong> Palio di Sherlock Holmes” (Alacran),il celebre investigatore giunge a Firenze nel1891 <strong>per</strong> compiere o<strong>per</strong>azioni di spionaggio.L’avventura proseguirà a Siena, nei giorni cheprecedono il palio. Un’aura misteriosa avvolgeanche il protagonista di “Ritorno nella valle degliangeli” (Marsilio) di Francesco Carofiglio,ambientato nell’entroterra lucano. E non mancanoautori stranieri attratti dall’anima oscuradi Firenze. Romanzi storici, con un velo disuspance, sono i bestseller “L’incantatrice diFirenze” (Mondadori) dello scrittore britannicoSalman Rushdie e “Quattrocento” (Nord)della spagnola Susana Fortes. Anche RiccardoNencini si è cimentato in un salto letterario nelpassato, ne “L’im<strong>per</strong>fetto assoluto” (MauroPagliai Editore). Nel romanzo storico scrittodal presidente del consiglio regionale della Toscana,la protagonista è la Firenze del Trecento,culla del capitalismo. Una Toscana più attualeè invece quella partorita dalla fantasia di alcunigiovani autori. E’ il caso di “Come ho <strong>per</strong>so laguerra” (Fandango), o<strong>per</strong>a d’esordio di FilippoBologna, che attraverso una saga familiare narrala storia di un paese della provincia toscana,minacciato dalla cementificazione selvaggia.O di “Io volevo Ringo Starr” (Intermezzi), diDaniele Pasquini, in cui un musicista, insiemealla sua band, cerca di dare un senso al caosdegli eventi innescato dal cambiamento. UnaFirenze giovane è quella che nasce dalla pennadi Vanni Santoni, in “Interessi in comune”(Feltrinelli), racconto della complicata adolescenzadi un gruppo di amici, nella provinciatoscana degli anni Novanta. E’ un ritratto inedito,quello che proviene dai recenti romanziambientati a Firenze. La culla del Rinascimentodiventa palcoscenico di solitudine, disagiogiovanile, drammi, fatti di sangue. Una cittàstanca come un “bufalo affaticato”, come ladescrive la scrittrice Susana Fortes. Una cittàche, con respiro affannoso, cerca di tenere ilpasso della modernità.Marco VichiLIBRI/2. Intervista a Marco Vichi, a pochi mesi dalla pubblicazione di “Morte a Firenze”“Amarezza e malinconia dietro la giocosità”Atu <strong>per</strong> tu con lo scrittore fiorentinoMarco Vichi, autore di “Morte aFirenze” (Guanda), una nuova indaginedel commissario Bordelli ambientatanella Firenze alluvionata del 1966.E’ solito ambientare a Firenze e dintornii suoi romanzi. E’ una scelta guidatasoltanto dalla conoscenza del territorioo deriva da altri fattori?Credo sia meglio raccontare luoghi chesi conoscono, <strong>per</strong> evitare l’effetto “didascalia”.L’anima di una città in cui si ambientala storia di un romanzo ha più forzaproprio quando resta sullo sfondo, quandonon si cerca di farla emergere usando tuttociò che si conosce di quella città. Perraccontare “uno” è sempre bene conoscere“cento”.A cosa si deve, secondo lei, il crescenteinteresse di scrittori noir italiani e stranieriverso le ambientazioni fiorentine?Di preciso non saprei dirlo, ma forse èproprio <strong>per</strong> il fatto che Firenze è stata raccontatapoco, nonostante sia conosciuta intutto il mondo. E magari anche <strong>per</strong>ché sipresta ad ambientazioni nere <strong>per</strong> via dellasua “animaccia” nera.Quale zona di Firenze ama più raccontare?Preferisco raccontare zone di Firenzelasciate in ombra dal turismo, o addiritturadimenticate. Ma non sempre è così.Nell’ultimo romanzo sono stato obbligatoa raccontare anche il centro, <strong>per</strong> colpadell’Alluvione.<strong>Il</strong> commissario Bordelli appare a trattiinsolente e amaro: un tipico toscano?I toscani delle diverse zone sono profondamentediversi, basti pensare a quantosia distante un fiorentino da un massese,un livornese da un maremmano. Ovviamentesto generalizzando e dunque sbaglio.Ma soffermandosi sui fiorentini,forse è vero che due delle loro caratteristicheprincipali siano una certa amarezzae una cupa malinconia, nascoste dietro ilvelo fragile della giocosità e della battutaa ogni costo./A.C.LIBRI/3. L’autore fiorentino ha messo su carta una serie di storie <strong>per</strong> l’associazione “Trisomia 21”La penna di Emiliano Gucci<strong>per</strong> raccontare la sindrome di Downa giovane ma già prolifica penna del fio-Emiliano Gucci ha finora prodottoLrentino“raccontini che rovistano fra le budella” (questele parole con cui si auto-definisce) ed è <strong>per</strong>questo che mai si sarebbe solo immaginato dicurare un libro buonista che raccoglie storieveritàdi <strong>per</strong>sone a contatto con la sindrome diDown. Ma Antonella, presidente di “Trisomia21 Onlus”, voleva proprio uno scrittore <strong>per</strong>portare avanti il suo progetto: un libro di storievere <strong>per</strong> celebrare i 30 anni di vita dell’associazionefiorentina. <strong>Il</strong> risultato, anche grazie aMauro Pagliai Editore, è ora in libreria e portaun titolo curioso e volutamente provocatorio:“Chi lo legge questo libro?”, come a dire «losappiamo già, sempre i soliti, quelli che hannoa che fare con la sindrome”. <strong>Il</strong> volumetto,invece, ha tutte le carte in regola <strong>per</strong> vincere lasfida, <strong>per</strong> ribaltare la provocazione e diventareuna lettura (anche) da “non addetti ai lavori”.<strong>Il</strong> merito è delle storie, della fresca e distaccataabilità di Gucci nel trascriverle, del valoreunico delle voci-testimonianza raccolte. <strong>Il</strong>merito è anche di Trisomia 21, storico luogodi solidarietà fondato da un gruppo di famiglie,che oggi ha sede in viale Volta e svolgeuna miriade di attività, tutte rivolte all’integrazionesociale di <strong>per</strong>sone con un cromosoma inpiù. <strong>Il</strong> libro, oltre a una prefazione del curatore,contiene uno scritto del medico genetistadel <strong>Meyer</strong>, Elisabetta Lapi. Per il resto, si trattadi una lettura estremamente cruda, attuale,dove si intrecciano es<strong>per</strong>ienze diverse, pur seavvolte tra esse con il comune filo dell’umanità.Un’umanità che soffre, molte volte insilenzio, e che pure trova la forza di ripartiree trarre dal proprio disagio le ragioni di unavita che vale la pena di essere vissuta. Aspettando,come auspica Gucci, di “su<strong>per</strong>are l’ultimotabù sulla sindrome Down, ossia il luogocomune che debba condannare a un’esistenzasenza gioia”. /Ciro BecchimanziLa co<strong>per</strong>tina del libro


FIORENTINA/1. Accolto con un po’ di diffidenza, il centrocampista ha conquistato tuttiZanetti, il ritorno che ha cancellato MeloÈ arrivato a Firenze tra mille dubbi e tra i rimpianti dei tifosi <strong>per</strong> il brasiliano. Ma, nella gara contro i bianconeri,Cristiano ha stravinto la sfida con l’ex viola. “Per la mia carriera questa è una tappa fondamentale”Cristiano ZanettiCristina GuerriCristiano Zanetti è arrivato a Firenze tra mille dubbie tanti interrogativi. L’addio di Felipe Melo, partitoalla volta della Torino bianconera, aveva infastiditoe non poco i tifosi viola, rimasti ancor più indispettitidall’acquisto di Zanetti, proveniente proprio dalla Juventus,<strong>per</strong> una cifra di 2 milioni di euro, a fronte dell’incasso di25 milioni fruttati dalla cessione del centrocampista brasiliano.Ma non era solo la cifra pagata a destare rabbia e preoccupazione.<strong>Il</strong> centrocampista della Nazionale all’epoca di Trapattoniè arrivato, anzi tornato, a Firenze alla “veneranda” etàdi 32 anni. Tanti, rispetto ai 26 di Melo. Per lui una carriera trale grandi d’Italia: Roma, Inter e infine Juventus. Carriera, a dirla verità, caratterizzata più che altro dai tanti infortuni subiti,anche se nessuno ha mai messo in discussione le qualità tecnichedel regista. Dalle grandi città fino alla “piccola” Firenze.Ma <strong>per</strong> Cristiano, che ha colto al volo l’occasione di trasferirsinuovamente sulle rive dell’Arno, non è stato un passo indietro.“Per me è una grandissima occasione, quando ho ricevuto laproposta non ci ho pensato un attimo, è stata una grandissimagioia. La Fiorentina è una tappa fondamentale della mia carriera”,spiega. Zanetti non si è lasciato minimamente condizionaredalle voci, a volte maligne, dell’ambiente. Ha lavoratosodo, a testa bassa, e il primo confronto con l’ex viola è andatonettamente a suo favore. Già, <strong>per</strong>ché Juventus-Fiorentina eraanche la sfida tra Melo e Zanetti, tra il passato e il presente.Duello finito a discapito del giovane brasiliano, soffocato dalmormorio dei tifosi juventini ad ogni suo pallone buttato alvento. Cristiano, ragazzo tranquillo e posato (tutt’altro rispettoal carattere sopra le righe di Felipe), aveva così risposto a chidiceva che a Torino già lo rimpiangevano: “Non so se a Vinovo(località in cui si allena la Juventus, ndr) mi rimpiangono. Io,comunque, non sono venuto a sostituire nessuno, non è giustofare paragoni. Mi alleno giorno dopo giorno cercando di migliorare”.Dopo un avvio di stagione incerto, il giocatore hatrovato la giusta strada anche grazie all’intesa pian piano instauratasicon il compagno di reparto: “Con Montolivo l’intesasta migliorando, abbiamo caratteristiche compatibili. Con lacondizione che migliorerà, miglioreranno anche le verticalizzazioni.Possiamo migliorare, anche notevolmente”. Zanetti,che non si pone limiti, è convinto di poter ripetere quanto fattoin maglia giallorossa. “Non voglio scegliere nessun obiettivo,voglio vincere tutto. Deve essere questo il traguardo <strong>per</strong> tutti, èuna questione di mentalità. Poi vediamo. Io voglio sempre andareavanti. Io sogno sempre, come tutti quelli che fanno partedella Fiorentina. Tutti noi vogliamo ottenere il massimo. LaFiorentina è una squadra importante. L’obiettivo – conclude- è ripetere l’es<strong>per</strong>ienza di Roma. A Roma, infatti, il secondoanno che ero arrivato vincemmo il campionato”.


sportFIORENTINA/2. Viaggio nel settore giovanile viola, alla ricerca dei fuoriclasse di domaniMa il futuro è in mano ai piccoli campioniCristina GuerriTempo fa Viola Channel,sito ufficiale della Fiorentina,aveva definito il settoregiovanile viola un serbatoio<strong>per</strong> le Nazionali. Sono tanti,infatti, i giocatori che sono statiSi potrebbe chiamare un “serbatoio<strong>per</strong> le Nazionali”: tanti i talenti in forzaalle squadre baby della Fiorentinachiamati in causa dai commissaritecnici di varie nazioni. <strong>Il</strong> merito,come sempre, va all’occhio lungodi Pantaleo Corvino, oltre che direttoresportivo anche responsabiletecnico del settore giovanile viola.Tenendo in considerazione anche lascorsa stagione, sono state ben 80 leconvocazioni complessive, in quattronazioni diverse con oltre 30 calciatoricoinvolti. Talenti che cresconoe dimostrano, ormai ogni anno,tutto il loro valore. Basta pensareche sono ormai quattro anni che lesquadre viola arrivano sempre nellefasi Nazionali, dai giovanissimialla Primavera; <strong>per</strong> Anon parare deltitolo di Campioni d’Italia ottenutol’anno scorso da Renato Buso con isuoi Allievi Nazionali. Ora Buso allenauna Primavera piena di talento.A partire da uno degli ultimi arrivatinelle fila viola come FrancescoDi Tacchio. Inserito da tempo nellalista dei venti italiani under 20 piùpromettenti, Di Tacchio ha già sostenutoil ritiro estivo con la primasquadra, ed è tenuto molto in considerazioneda Prandelli. “Di Tacchioè determinato – aveva detto iltecnico di Orzinuovi tra le Dolomiti– ha il giusto carattere e proprio <strong>per</strong>questo non sembra giovane quantoinvece rivela la sua età anagrafica”.Di Tacchio è ritenuto da Corvino unpossibile erede nientemeno che diZdravko Kuzmanovic, ex viola orain forza allo Stoccarda. Stessa storia<strong>per</strong> Tommaso Scuffia, prelevatodalla Maceratese. <strong>Il</strong> giovane portiere,classe ‘91, è risultato il miglioreal raduno di Coverciano, svolto <strong>per</strong>scovare nuovi numeri uno sotto losguardo di Buffon e Peruzzi. Scuffia,nonostante le sue grandi qualità,fa il secondo a Seculin, all’occorrenzaterzo portiere della primasquadra viola. Ma sono in attaccole vere punte di diamante. Una èFederico Carraro, l’altra KhoumaEl Babacar. È il senegalese la “star”del settore giovanile viola, tanto cheReal Madrid, Manchester United ecompagnia bella hanno fatto di tuttopur di averlo. E, passaporto allamano, ha soltanto sedici anni. Su diPROMESSEederico Carraro è senzaFombra di dubbio una delle“piantine” in fase di crescitacoltivate con cura da PantaleoCorvino. <strong>Il</strong> diesse l’ha portatoa Firenze nell’estate del2006, strappandolo al Padovadopo quattro stagioni: a doverdi cronaca, la stessa squadradove è nato e cresciuto calcisticamenteun certo AlessandroDel Piero. Su di lui icommenti positivi si sprecano.Del resto parlano i numeri<strong>per</strong> il giovane esterno offensivo,che l’anno scorso ha contribuitoalla vittoria del campionatoAllievi Nazionali conle sue 29 reti. Carraro, classe‘92, specializzato nelle punizioni,ha come idolo assolutoDiego, ma si ispira ancheall’eroe di casa Jovetic. Carraro,che è già stato convocatoin Under 21 da Casiraghi,lui sono state spese tante parole. Apartire da mister Prandelli, che sudi lui si era così espresso: “Babacarha qualità importanti e <strong>prospettive</strong>illimitate”. <strong>Il</strong> futuro della Fiorentinaè in mano a questi piccoli granditalenti.Esterno offensivo della Primavera di BusoFederico Carraro sogna in grandeadesso si trova in Nigeria,<strong>per</strong> giocare il mondiale conla Nazionale Under 17. Buso,dopo la bella es<strong>per</strong>ienza congli Allievi, se l’è portato inPrimavera, dove gioca titolarein coppia con Babacar, ilBalotelli viola. Per lui anchequalche allenamento con laprima squadra. E anche unarete, realizzata in amichevolecon il Castello sotto gli occhivigili di Cesare Prandelli.Carraro sembra aver capitotutto del calcio a soli 17 anni,e viene già considerato uncampioncino, tanto da potervantare anche un fan club suFacebook. E il giovane violasogna un’unica cosa <strong>per</strong>questa stagione: esordire alFranchi e, <strong>per</strong>ché no, esultaresotto la Fiesole, dopo aversegnato il suo primo gol inprima squadra.37/C.G.PORTE E FINESTRE IN ALLUMINIO ESSENZA LEGNOINFISSO in pvcdoppia antacon ribalta-vetriisolanti termicied acustici su misura,varie colorazioni, soloA PERTIRE DA €300 mqPAGABILI ANCHEA RATEesternoinalluminioVETRI TERMICI€175 AL MQ€150 mq IVA COMPRESAinterno inciliegio ofrassinoResistenti a pioggia, sole e neve, conservano la lorotradizionale bellezza senza bisogno di manutenzionea partire da €720 al mq €600 al mqFINESTRA ITALIA TI RIMBORSA 40 EUROPER OGNI FINESTRA INSTALLATAPERSIANA IN ALLUMINIOstecca fissa (o orientabile)in colori base su misuraA partire da € 280 mqPAGAMENTO A RATE• Spessore 4/9/4 bassoemissivo (risparmio energetico)• Inclusa posa in o<strong>per</strong>a• Su misura• Minimo fatturabil 0.50mqShow-room: Via F. 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38 Novembre 2009LA DISCIPLINA. L’Apnea Firenze Sea Project si allena alla piscina Costolisport nel quartiereUn mondo in un solo respiro: l’apneaLorenzo MossaniLorenzo Cirri è il presidente dell’ApneaFirenze Sea Project. Da anni insegnal’apnea e, non appena può, si ritaglia unmomento da dedicare a questa sua passione.Per lui l’apnea è “un vuoto nel quale deviimpedire l’accesso del mondo esterno”.Come ha conosciuto l’apnea?Mio padre, andando a pesca, raggiungeva ancheprofondità di 30 metri. All’età di 7 anni, duranteuna vacanza in Grecia, grazie a lui ho avuto lapossibilità di conoscerla.Quando è diventata una passione?Nel 1998, in Corsica con Marco Langianni (ilfondatore della Sea Project) che mi ha insegnatole prime tecniche. Poi è stato sicuramente fondamentalel’incontro con Umberto Pelizzari, chenel 2001, durante uno stage, mi ha fatto scoprirela profondità e il rispetto <strong>per</strong> il mare.Come si diventa istruttori?Nel mio caso ho dovuto frequentare il corsoApnea Academy e sostenere tre prove: resisterealmeno 4:30 minuti in apnea; raggiungere almeno30 metri di profondità in apnea costante e 75metri in apnea dinamica.Oggi è presidente dell’Apnea Firenze SeaProject: qual è stato il suo <strong>per</strong>corso?Nel 2002 sono diventato istruttore Apnea Academye responsabile di zona <strong>per</strong> Toscana, Umbriae Marche. Nel 2005 sono diventato presidentedella società e da allora ho rilasciato oltre500 brevetti. E ogni anno registriamo circa 120tesserati Fipsas.Cosa ne pensa della Costoli, la piscina in cuivi allenate?È un ottimo spazio acqua, <strong>per</strong>ché la vasca deituffi ha una profondità di 5 metri <strong>per</strong> tutta laSott’acqua esiste una realtà parallela, basta trattenere il fiato <strong>per</strong> scoprirla.Lorenzo Cirri lo sa bene. È avvocato, ma basta scambiarci quattro chiacchiere<strong>per</strong> capire che l’apnea è la sua vera passione. E quella di molti altriLorenzo Cirrilunghezza (25 metri). Per questo dobbiamo ringraziarela disponibilità dell’ex assessore Giani edel presidente della Fipsas, Vinicio Berti, che cihanno sempre messo in condizione di allenarcial meglio.Qual è stata la sua apnea più bella?<strong>Il</strong> tuffo più bello è stato all’alba del 23 maggio2004. Ero a Sharm El Sheik e, dopo una settimanadedicata agli allievi, mi sono concessoun’immersione prima della partenza. Dovevofare un tuffo di riscaldamento e invece, un colpodi monopinna dopo l’altro, sono arrivato sul fondoin assetto costante. In 1:50 minuti di apnea horaggiunto una profondità di circa 43 metri e sonorisalito col sorriso.Cosa si prova in quei momenti?Un tuffo in apnea è un viaggio interiore. Non èuno sport, è una disciplina in cui ti confronti conte stesso. Sei solo con il tuo respiro, con i tuoipensieri, con le tue paure.Perché consiglia l’apnea?Penso che l’apnea non sia uno sport <strong>per</strong> su<strong>per</strong>man,ma un’attività in cui si lavora con la testapiù che con i muscoli. È una disciplina che si fanel silenzio e nella pace del pensiero, due cosesempre più difficili da ritagliarsi nello stressquotidiano. Le <strong>per</strong>sone non sono più abituate adascoltare il proprio respiro, a stare ferme, a gestirei propri pensieri negativi <strong>per</strong> farli diventareimmagini positive. Con l’apnea ci sforziamo difare tutto questo. Perché se hai pensieri leggeri,riesci a trattenere di più il respiro.


La Provinciadi Firenzee la sua terra.Dieci incontri a tema sull’agricolturae il territorio rurale della provincia di FirenzeCon il Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale (L.R. n. 34/01), la Provincia di Firenze si attivanell’ambito della divulgazione, al fine di portare direttamente agli o<strong>per</strong>atori del settore (agricoltori, tecnici, etc.)informazioni su diverse questioni di attualità, con interventi dal mondo scientifico, testimonianze dirette,approfondimenti e proposte concrete.I dieci incontri, che si svolgeranno in diverse sedi sul territorio a partire da ottobre 2009 fino a febbraio 2010,rappresentano un’opportunità di confronto, ed hanno l’obiettivo di promuovere un proficuo scambio diinformazioni e conoscenze tra i diversi soggetti che o<strong>per</strong>ano nel settore agricolo.PROGRAMMA22 OTTOBRE 2009Firenze - Palazzo Medici Riccardi - Sala Luca GiordanoEdilizia rurale in provincia di Firenze: tutela dell’identità e sviluppo economico29 OTTOBRE 2009Vaglia, località Pratolino - Villa Demidoff - Sala Rossa della Paggeria100 anni di Monte Morello, tra conservazione e gestione1 NOVEMBRE 2009Firenze - Accademia Italiana di Scienze ForestaliL’arboricoltura Larda legno in provincia di Firenze: dove e come produrre legname di pregio26 NOVEMBRE 2009Panzano in Chianti - Limonaia di PescilleViticoltura sostenibile4 DICEMBRE E 2009Firenze - Palazzo Medici Riccardi - Sala Luca GiordanoCoo<strong>per</strong>ative e Cantine ne Sociali: tra leadership e globalizzazione5 DICEMBRE 2009FirenzeL’agricoltura ha la filiera cortaGENNAIO 2010FirenzeCredito Agrario: nuove relazionitra imprese e bancheGENNAIO 2010Montes<strong>per</strong>toli - Museo della Vite e del VinoLa nuova OCM Vino tra crisidi mercato e <strong>prospettive</strong> futureureFEBBRAIO 2010Vaglia, località Pratolino - Villa Demidoff - Sala Rossa della PaggeriaAgricoltura e fauna selvatica: una convivenzapossibile?FEBBRAIO 2010Luogo da definireL’agricoltura “biodiversa”Per informazioni: www.provincia.fi.it


40 Novembre 2009IL DIBATTITO. In occasione degli Stati Generali, le società hanno chiesto più dialogo e spazisportSe la città diventa “contenitore” di sportLorenzo MossaniGli Stati Generali dello Sportdovevano essere un incontroscontro<strong>per</strong> capire le problematicheche toccano lo sportfiorentino, e <strong>per</strong> trovare una soluzione.Sicuramente un momento di confronto,di dibattito, di dialogo e appunto di scontro<strong>per</strong> poter in seguito crescere. Sonostate molte le società che hanno alzatola voce <strong>per</strong> cercare di trovare, insiemealle altre discipline, spazi <strong>per</strong> la propriaattività, “comprensione” delle loro discipline,riconoscimento dell’importanzadi qualsiasi attività sportiva. Per capirequale è stato lo scopo degli Stati Generalidello Sport, divisi in quattro aree tematiche(il ruolo sociale dello sport; la dimensioneeconomica e l’organizzazione;la promozione del volontariato e dellacittadinanza attiva attraverso lo sport; iluoghi dello sport) è necessario definirecos’è lo sport: “Qualsiasi forma di attivitàfisica che, mediante una partecipazioneorganizzata o meno, abbia comeobiettivo il miglioramento delle condizionifisiche e psichiche, lo sviluppo dellerelazioni sociali o il conseguimento dirisultati nel corso di competizioni a tuttii livelli”. Ecco, allora, che <strong>per</strong> la primavolta inizia a delinearsi lo spazio pubblicourbano come un enorme contenitore disport, una città pedonale, ciclabile, <strong>per</strong>corribilecon qualsiasi mezzo, “calpestabile”,con impianti accessibili a tutti e datutti. Utopia? Forse dopo il dibattito no.Gli impianti, pur importanti, divengonoUn momento degli Stati Generali dello sportuna delle opportunità della rete “sportiva”,non l’unica. Una rete che consente difare sport andando in palestra, a scuola,all’università, al lavoro. Una rete a<strong>per</strong>taai cittadini <strong>per</strong> le proprie esigenze, nonsolo quelle prettamente agonistiche.Le città europee che hanno orientato leloro politiche con decisione verso la sostenibilitàe vivibilità hanno scelto, piùo meno intenzionalmente, di mettere ilcorpo, l’attività motoria al centro dellascena urbana, <strong>per</strong> sostenere il fondamentoprimario dello sport, la socialità. Naturalmente,<strong>per</strong> fare questo non deve scomparirela definizione di sport maggiore ominore, ma ci dev’essere l’istituzione diuna rete interdisciplinare, con un maggiorcontrollo da parte del Comune suglisviluppi delle discipline con dati, monitoraggiocontinuo delle attività e raccoltadi quello che di buono viene svolto damigliaia di volontari e dal lavoro costantedi professionisti. Marco Masetti, presidentedel Calenzano Volley, si augura unasola cosa: “Ho visto un bel progetto, purtroppocredo riguardi solo il comune diFirenze. Personalmente penso che ci siabisogno in tutto l’hinterland fiorentinodi collaborare, quest’anno potevo portaremolte ragazzine nel minivolley in palestrae non l’ho potuto fare <strong>per</strong> mancanzadi spazio”. Contento, invece, FrancescoCasentini, responsabile della scuola calciodell’Audace Legnaia: “La strada cheha intrapreso l’assessore allo Sport BarbaraCavandoli è in salita, dialogare nonè mai facile: ma sono più fiducioso daoggi, la lotta tra Guelfi e Ghibellini nonha mai giovato a nessuno…”.


sportLA STORIA. Forse, senza Libero Cuccuini, il grande Bartali non avrebbe vinto il Tour del 1948Ginettaccio e il minatore, amici <strong>per</strong> casoFu il testimonial dell’ultima edizione dell’Eroica, la corsa “senzatempo” che ogni anno fa rivivere il ciclismo delle strade bianchedel Chianti, a convincere il campione a partecipare nuovamentealla competizione francese. Che poi lo vide trionfare41Simone SpadaroUn’amicizia nata quasi<strong>per</strong> caso, ma che ha arricchitoentrambi. Probabilmente,se non cifosse stato Libero Cuccuini, 88 annida Cavriglia, testimonial dell’ultimaedizione dell’Eroica, la corsa “senzatempo” che ogni anno fa rivivere ilciclismo delle strade bianche delChianti, Gino Bartali non avrebbevinto il Tour de France del 1948.La maglia gialla che “Ginettaccio”conquistò sui Campi Elisi è ancora,consunta, sulle spalle di “NonnoLibero” come fosse una secondapelle. Cuccuini non era un gregariodi Gino Bartali, ma è sempre statouno dei suoi seguaci più sanguigni,e ha sempre usato la bicicletta comena grande festa di sport senzaUconfini, <strong>per</strong> riscoprire Firenzedi corsa. Domenica 29 novembretorna la Firenze Marathon, che festeggiala sua XXVI edizione, puntandoal nuovo record di 10milaiscritti in rappresentanza di una sessantinadi nazioni. Un appuntamentoda non <strong>per</strong>dere <strong>per</strong> tutti gli sportiviche amano correre nel bello, vivendol’emozione di una città unica almondo che offre l’opportunità digareggiare lasciandosi affascinaredalla magia di strade, piazze e monumentisenza tempo in compagniadi migliaia di atleti di ogni nazionalità.E’ questo il segreto di unamanifestazione che è passata dagli850 iscritti della prima edizione(1984) ai 9.140 del 2008, avviandosiverso i 10mila. L’evento, promossodallo staff della Firenze Marathonin collaborazione con l’assessoratoallo sport del Comune e della Provinciadi Firenze, la Iaaf e la Fidal,e con il contributo fondamentale dioltre 1.700 volontari, prenderà il via,come di consueto, dalla splendidaterrazza panoramica di piazzale Michelangeloalle 9, e l’arrivo sarà ancorauna volta in piazza Santa Croce,dopo 42 chilometri e 195 metri.<strong>Il</strong> tracciato è senza dislivelli, eccettoil tratto iniziale in lieve discesa, e sisnoda attraverso i luoghi più bellidella città, come piazza Signoria,Ponte Vecchio, piazza Pitti e piazzadel Duomo. A conferma dell’importanzaassunta dall’evento, <strong>per</strong> ilquinto anno consecutivo, alla FirenzeMarathon sarà dedicata una direttaRai di tre ore. Si profila una sfidaazzurra con Danilo Goffi, 37 annimezzo <strong>per</strong> muoversi. Anche nel <strong>per</strong>iododella guerra, come Bartali delresto, si ado<strong>per</strong>ava <strong>per</strong> portare messaggio andare a prendere vestiti insu e giù <strong>per</strong> la Toscana. Ha lavoratoin miniera fino alla grande crisi deglianni ’50 e, come ha ricostruitoEnzo Brogi, sindaco di Cavrigliadal 1991 al 2004 e attuale consigliereregionale, Cuccuini e Bartalidovrebbero essersi conosciuti tra il’45 ed il ’46, quando Bartali, fuoridalle corse <strong>per</strong> il <strong>per</strong>iodo bellico, halavorato a Cavriglia nella centraleelettrica di Santa Barbara. Un lavorotrovato nella vecchia società “Valdarno”,che serviva al grande Gino<strong>per</strong> vivere in attesa di tempi migliori.Cuccuini lavorava nella miniera accantoalla centrale, dove si estraevalignite, un carbone giovane che venivautilizzato come combustibileATLETICA. <strong>Il</strong> 29 novembre torna la classica del podismoSfida azzurra <strong>per</strong> la Maratonatesserato <strong>per</strong> i Carabinieri Bologna,un <strong>per</strong>sonale di 2h08’44” sui 42 chilometrie 8 presenze in Nazionale,che dovrà vedersela con l’agguerritaconcorrenza di Daniele Caimmi,36enne delle Fiamme Gialle, chevanta un <strong>per</strong>sonale di 2h08’56” e varieconvocazioni in maglia azzurra,già terzo a Firenze nel 2007, e DenisCurzi, 35enne dei Carabinieri Bologna(P.B. 2h11’17”), già secondo equarto nella classica fiorentina nel2003 e 2007. Per loro, la FirenzeMarathon può rappresentare il trampolinodi lancio ideale, in vista diuna convocazione <strong>per</strong> i CampionatiEuropei di Barcellona del prossimoanno. Possibili incomodi i corridoriafricani, con i keniani Jakson KirwaKiprono, 24 anni, vincitore lo scorsoanno a Firenze in 2h12’37” e ValentinOrare, 26 anni, con un <strong>per</strong>sonaledi 1h01’33” sulla mezza e alla primaes<strong>per</strong>ienza in maratona. In campofemminile annunciata una partecipazionedi alto livello, sia <strong>per</strong> le atleteazzurre che straniere. /Sim.Spa.<strong>per</strong> far andare avanti la centrale. Inquell’anno l’amicizia, complice lapassione <strong>per</strong> la bicicletta, scoppiò trail grande corridore che aveva già allespalle Tour de France e Giri d’Italia eil piccolo minatore. “Gino mi regalòla maglia <strong>per</strong>ché, quando veniva adallenarsi nel Valdarno, si faceva tuttoun <strong>per</strong>corso fino alla fonte dell’Acquaborra,che è a Levane, propriosotto Montevarchi. Io mi agganciavoa Gino e ai suoi – racconta Libero – eli seguivo lungo le strade bianche diallora”. La storia del regalo della magliaè emblematica dell’amicizia tra idue. <strong>Il</strong> Tour del 1947 era stato vintoda Jean Robic. “Bartali mi confessòche aveva paura di Robic – prosegueLibero – ma gli dissi: fammi i’ piacere.Quello pesa venti chili menodi te! Te lo metti n’i taschino! Vai evinci i’ Tour”. Gino vinse quella chetutti ricordano come l’impresa sportivache evitò una guerra civile dopol’attentato a Togliatti e, ricordandosidell’amico che lo aveva incoraggiatoa tornare sulle strade francesi a 10anni dalla prima vittoria, gli regalò lamaglia gialla che Libero usa ancoraoggi quando partecipa a gare rievocativeo a raduni di ex ciclisti.Libero CuccuiniSCUOLA DI SCACCHIALLENAMENTI eFORMAZIONE CONTINUAMar e Gio ore 16-20 - Lun, Mer e Ven ore 21-23,30<strong>per</strong> ragazzi e adulti di ogni etàlivello principianti, base e intermedioFORMAZIONE PERSONALIZZATA<strong>per</strong> giocatori di livello magistraleLun, Mar e Gio ore 16-21,30CORSO SERALE <strong>per</strong> PRINCIPIANTI10 Lezioni, 50 Euro - Lun, Mer o Ven ore 21 (a scelta)Istruttori Qualificati FSI - FIDE - Prima lezione 23, 24 o 25 NovSALA GIOCO - con scacchiere ed orologi da torneoSCUOLATOSCANA - SCACCHIvia dé Benci, 23 - FirenzeTel. 055 244583 - Cell. 333 6576610E-mail scuola-toscana@libero.itTel. e fax 055.2445831073763


42 Novembre 2009lettereInviaci le tue lettere aredazione@ilreporter.itLettere e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma ancheveri e propri articoli scritti dai lettori.Tutto questo ed altro ancora sul portalewww.ilreporter.it. Tutte le lettere che nontrovano spazio in queste pagine sarannopubblicate sul sito. E poi spazio aicommenti e alle vostre opinioni“PIU’ PANCHINEA SAN FELICE A EMA”Gentile redazione,siamo un gruppo di cittadini residenti aSan Felice a Ema, fra via Vecchia di Pozzolaticoe via de’ Campi lunghi. In tuttosiamo una quindicina di vicini di casa, edurante il pomeriggio ci piace ritrovarciinsieme <strong>per</strong> fare due chiacchiere neglispazi verdi dei dintorni. D’estate ci riuniamonella ben conosciuta pioppetaaccanto all’area <strong>per</strong> cani, dove ci sono alcunepanchine, mentre d’inverno, vistoche nella pioppeta tira vento e fa freddo,ci spostiamo nel giardino di frontea via de’ Campi lunghi dove batte unpo’ di sole. Scriviamo al vostro giornale<strong>per</strong> chiedere al Quartiere e al Comunedi mettere tre o quattro panchine anchenel giardino che frequentiamo durantel’inverno. Tra di noi ci sono molte <strong>per</strong>soneanziane e un ragazzo disabile in carrozzina,<strong>per</strong> cui questa nostra richiestaci sembra più che legittima. Le panchinesarebbero un piccolo servizio in più,molto gradito, <strong>per</strong> noi e in generale <strong>per</strong>tutti gli abitanti della zona, a un costopresumibilmente non molto gravoso equindi sostenibile. Siamo quindi fiduciosidi poterci presto ritrovare “a sedere”tutti insieme nel giardino di via de’Campi lunghi.Gli abitanti di San Felice a Ema“VIGILINI”: ERANO SPAURACCHIOO DETERRENTE?Mi riferisco all’articolo apparso sul numerodi settembre 2009 che plaudivala revoca di elevare multe <strong>per</strong> le infrazionisulla sosta delle auto ai così detti“vigilini”. Premesso che effettivamenteerano lo spauracchio di chi non riescea fare a meno dell’auto, bisogna anchericonoscere che costituivano un deterrentealla sosta selvaggia e quindi unpo’ anche all’uso dell’auto se non proprioindispensabile. Ben vengano gli 805vigili urbani a far rispettare le regole, mavengono? Purtroppo ho proprio la sensazioneche il “bomba libera tutti” cheil sindaco Renzi aveva escluso sia giàscoppiato; almeno <strong>per</strong> chi non abitanel pieno centro storico. Basta guardarsiintorno <strong>per</strong> rendersi conto che i vigiliurbani, nelle strade del nostro quartiere– ammesso di avere la fortuna di incontrarli- si contano sulle dita di una manoe, abitando in una zona che prima dellaZcs era un vero parcheggio scambiatore(Mugnone, Romito, Ponte Rosso), nonè difficile notare come si stia tornandoalla situazione di prima in barba a tutti icartelli e tutte le norme. Forse, prima diprendere simili decisioni (il sindaco) e dirallegrarsi (noi), bisognerebbe rifletterese è più importante la propria comodità<strong>per</strong>sonale o sopportare qualche minimosforzo <strong>per</strong> rendere più vivibile la nostracittà.Lettera firmataSORGANE, SE IL GIARDINODIVENTA UN PARCHEGGIOVorrei segnalare questo episodio chesi protrae da tempo nel quartiere 3 diFirenze: tutti i venerdì dell’anno, dalle13,30 in poi, il giardino pubblico sito nelquartiere di Sorgane di fronte alla moscheaviene utilizzato come parcheggioauto da alcuni frequentatori della moschea.Più volte segnalato il fatto alle autorità(Comune, Quartiere 3, vigili) comeanche agli stessi trasgressori, chiedendoverbalmente di togliere le macchinedal giardino ma senza alcun risultato, sicontinua tranquillamente ad infrangereil divieto di sosta (questo succede daquando è stata a<strong>per</strong>ta la moschea alcunianni fa). <strong>Il</strong> Comune è informato ma nonha provveduto al ripristino della regolarefruizione del parco pubblico. Cordialisaluti,LuciaVIA FOGGINI E LE “LUCCIOLE”, ILPROBLEMA CONTINUASalve,ho letto sul <strong>Reporter</strong> del Q4 della emigrazionedelle lucciole, avrei piaceredi sa<strong>per</strong>e quali sono le vostre fonti, vistoche menzionate anche via Foggini,come via dalla quale le lucciole avrebberoemigrato. Guarda caso io abito in viaFoggini, dove l’unica lucciola stazionadavanti a casa mia da anni, provocandonon pochi disagi a tutto il condominioed inoltre mi sembra che non abbia nessunaintenzione di andarsene. Già anniindietro una rappresentanza dei condominisi è rivolta anche al Presidente delQuartiere, Sig. D’Eugenio, ma a tutt’ogginiente è cambiato, se non addiritturapeggiorato.Saluti.Elisabetta PonzalliDUE STRADE E VIA DEL PODESTÀ,A CIASCUNO LA SUA (SOLUZIONE):“LA CORSIA PREFERENZIALEE’ UTILE”“Soltanto Due Strade portano a Firenze”.Leggo sempre con molto piaceregli articoli sul vostro giornale, e fra glialtri mi ha interessato l’articolo di cuiall’oggetto, di Giulia Brestolani, la qualedescrive, certamente in modo puntuale,la situazione delle Due Strade. Scorgoe condivido proposte interessanti econdivisibili, anche se l’ultima, ma definita“non ultima di importanza”, forseavrebbe bisogno di una riflessione inpiù. Parlo della proposta, caldeggiataanche da un esponente politico - vediLa Nazione di alcune settimane passate- di riaprire al doppio senso Via Senesedirezione Due Strade - Porta Romana. “Itrenta metri” di corsia preferenziale nonvanno visti esclusivamente <strong>per</strong> questadimensione di spazio, ma opportunamente“sorvegliati” (prima passavanoquasi tutti) servono non tanto a <strong>per</strong>mettereil passaggio dei mezzi pubblici,quanto a garantire la sicurezza dellazona altrimenti invasa dal traffico veicolare.Ricordo infatti che vi sono duescuole: una elementare ed un liceo ecome si dice nell’articolo: “fare conti conla stretta Via Senese”, la strada è particolarmentestretta in ben due punti: leantiche fonticine e nei pressi di via delleCampora. Pare <strong>per</strong>tanto che se si aprissenuovamente o si disattivasse il Vigileelettronico, il traffico (che si vuol favorireo comunque la viabilità delle Due Strade)si troverebbe a fare i conti con “lastretta via Senese” ed a mettere in <strong>per</strong>icoloi frequentatori delle summenzionatescuole. Da notare che nel <strong>per</strong>iododi parziale chiusura di via del Gelsominol’utilizzo di questa via ha generato <strong>per</strong>tutto il <strong>per</strong>iodo una coda interminabiledi auto. Vorrei inoltre ricordare che nellaparte verso Porta Romana, in prossimitàdi via Paolo Mascagni, prima dell’attivazionedell’Autovelox e del Vigile Elettronico,si sono verificati molti incidentistradali, anche purtroppo con alcunevittime. Lo stesso dicasi all’angolo convia Dante da Castiglione (Liceo). Pertantosu questo punto, sembra opportunouna riflessione, che metta sulla bilancia ipro e i contro della soluzione proposta,che a mio parere, pare non praticabile ecomunque <strong>per</strong>icolosa <strong>per</strong> i costi umanisostenuti prima dell’introduzione del Vigileelettronico. I “trenta metri” consentonoinvece il passaggio di tutti i mezzipubblici (quindi favoriscono l’efficienza)e consentono al traffico “interno” di poterutilizzare via Senese verso Porta Romana,limitando anche non ultimo l’inquinamentoambientale.Nel ringraziare dell’attenzione salutocordialmente,Lettera firmata“SENSO UNICO,SOLUZIONE GIUSTA”Spett.le <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>,salve. In questi giorno ho ricevuto laVs. copia gratuita Anno III N. 54 del05/10/2009 Q3. Visto che abito in via delPodestà, mi sono subito interessato aivs. articoli di pag. 3, in particolar modo alriquadro “Focus” con fondo celeste. Pensoche il dovere di cronaca è giusto, mariportare inesattezze “molto evidenti” siagrave. Chi ha scritto questo articolo nonso se ha mai fatto la strada in questione,<strong>per</strong> tutto il suo <strong>per</strong>corso. Vorrei precisareche con l’attuazione della “Zcs 6” dal2008, in via del Podestà sono solo stateistituite le strisce “bianche” <strong>per</strong> residenticon relativi cartelli che regolamentanola sosta. Di zone adibite alla sosta mistacon strisce “blu”, manco la traccia. Questesono state messe solo in via Senese,zona Due Strade e zona via Accursio. Peril nuovo Codice della strada, e relativeregolamentazioni, l’aver messo a normai parcheggi <strong>per</strong> residenti di via del Podestà,ha obbligato l’AmministrazioneComunale a dover verificare l’esatto spaziodisponibile di sede stradale atta allalibera circolazione nei due sensi di marcia.<strong>Il</strong> non rispetto di questi limiti in moltitratti di via del Podestà, ha costretto ilComune di Firenze a mettere tale via asenso unico. So molto bene che “prima”non c’era, e che i residenti si “arrangiavano”,ma rimaneva e rimane molto alto ilrischio di ingorghi in certe ore della mattinae del pomeriggio, specie <strong>per</strong> i movimentirelativi alle scuole… con pulminidel Comune incastrati tra un’auto ed ilmuro; autisti privati poco pratici ad incontriravvicinati con specchietti, e moltiatri esempi che creano blocchi del trafficocon relativi inquinamenti ambientali.L’aver istituito questo tipo di senso unico,cioè da Firenze-Due strade verso il Galluzzo,anche se a me come a tanti altriprovoca un allungamento dei chilometri<strong>per</strong> andare a lavoro, è la soluzione giusta,<strong>per</strong>ché crea una circolazione rotatoriadi tutto il traffico abbastanza omogeneatra via Senese, via del Podestà, viaG. Silvani… Se venisse invertito il sensodi marcia in via del Podestà, creerebbesolo una nuova corsia preferenziale <strong>per</strong>chi proviene dalla Cassia (Siena e zonesud di Firenze ) con relativo ingorgonell’imbuto delle Due Strade. Per quantoriguarda poi il problema dei commerciantidella zona, con tutto il rispetto,penso che sbaglino. Sì, avranno problemi<strong>per</strong> far parcheggiare i clienti, ma l’attualesenso unico dovrebbe creare solopochi problemi, <strong>per</strong>ché le attività commercialisono concentrate alle estremitàdella via/e in questione. Zona Galluzzofino al cimitero è a doppio senso, quindichi proviene dalla piazza del Galluzzo halibertà di movimento in entrambi i sensioltre a chi arriva dalle Due Strade colsenso unico verso il Galluzzo; altresì, <strong>per</strong>le Due Strade non crea problemi, <strong>per</strong>chéci si può arrivare da via Senese e da via diMalavolta, che comunque si immette invia Senese all’altezza del capolinea dellalinea Ataf “11”. Forse la giusta osservazioneindicata negli articoli di pag. 3 èl’abolizione della corsia preferenziale divia Senese /S. Gaggio, in modo da diluiretutto il traffico proveniente dalla Cassiasu due direttrici, anche se poi c’è la strettoiaall’altezza dello “Scientifico” e PortaRomana con la rotatoria.Alberto Bottai“MEGLIO RIPRISTINAREIL DOPPIO SENSO”Sono una residente di via del Podestà,e vorrei precisare una frase del vostroarticolo sul <strong>Reporter</strong> di ottobre: nell’articolo“Due proposte <strong>per</strong> risolvere il “caso”di via del Podestà”, quando scrivete “...lacreazione del parcheggio... fatta eccezione<strong>per</strong> le due estremità che tutt’orarimangono a doppio senso...”(Magari!).Se così fosse non ci sarebbe polemica:infatti se avessero lasciato anche a noi ildoppio senso verso le Due Strade, almenoai frontisti, andava bene. Ma il doppiosenso è solo dal cimitero verso il Galluzzo.A noi della strada di via del Podestànon ci interpellano mai: noi non vogliamoil senso unico “verso le Due Strade”<strong>per</strong>ché tornerebbe il gran traffico <strong>per</strong>le macchine che vengono dai paesi limitrofi(Tavarnuzze, Impruneta, ecc...).Meglio allora ripristinare il doppio senso,almeno spendiamo meno di carburante.Questo <strong>per</strong> precisare,Wilma Dilli“SERVIREBBERO GALLERIAE ROTATORIA”Gentile <strong>Reporter</strong>,l’articolo “Soltanto Due Strade portanoa Firenze” mi pare si soffermi più sui par-


lettere43cheggi che sulla viabilità. Un giorno, piùo meno lontano, il “by-pass” del Galluzzosarà a<strong>per</strong>to al traffico, e <strong>per</strong>ò nulla – aquanto ne so – è stato progettato <strong>per</strong>rendere scorrevole il flusso di veicoli direttia Firenze. L’attuale viabilità alle DueStrade può reggere al più una correntedi traffico (senso unico verso la città); <strong>per</strong>la corrente in uscita occorre – a mio avviso– progettare e realizzare una piccolagalleria di cento metri circa (e due solecorsie), previa espropriazione dell’areaal centro delle Due Strade utilizzata daldistributore di benzina e di piccola partedel terreno adibito a vivaio. <strong>Il</strong> costodell’intervento dovrebbe essere relativamentemodesto. Altro intervento amio avviso utile sarebbe una rotatoriadi adeguate dimensioni all’incrocio viaTRAFFICO AL GALLUZZO,LA MIA PROPOSTAAbito al Galluzzo dal 1971 e sono seminviala tua segnalazionealla nostra redazioneredazione@ilreporter.it“VIA DEL PODESTÀ, IL MIO CONSIGLIO DA ABITANTE”Buongiorno,scusate se mi rivolgo direttamente a Voi, cosa che mi sarebbe impossibile senzale e-mail. Vorrei fare una proposta in merito alla viabilità di via del Podestà. Si parlasul giornale <strong>Reporter</strong> di un “comitato” <strong>per</strong> me assolutamente sconosciuto. Ci sonomolte lamentele e problemi sulla viabilità di via del Podestà. Io ho sentito questelamentele e mi sono detto: sentiamo il Sindaco o chi può fare qualcosa con chi dicompetenza. La proposta: lasciare tutto come è ora con il senso unico verso il Galluzzoe le aree di parcheggio come ora (questo accontenta le <strong>per</strong>sone abitanti nellaparte alta di via del Podestà dall’incrocio con via Martellini e piazza Acciaiuoli). Istituireil doppio senso di marcia nella parte bassa di via del Podestà, cioè dall’incrociocon via Martellini fino all’innesto in via di Malavolta (questo accontenta gli abitantidi via del Podestà compresi fra via Martellini e via di Malavolta). La cosa non comporterebbealtro che il cambio della segnaletica all’incrocio con via Martellini. Sembrabanale ma secondo me, che ho sentito gli umori di un po’ di <strong>per</strong>sone, sarebbel’uovo di Colombo <strong>per</strong>ché con un piccolo intervento riuscirebbe ad accontentaremolte più <strong>per</strong>sone di ora. Infatti coloro che abitano nella parte bassa attualmenteson costretti ad andare sempre verso via Silvani ed al Galluzzo intasando ancoradi più via Silvani (con le code che ci sono). Con il doppio senso nel tratto da viaMartellini a via di Malavolta (senza nessun problema sulle soste) si aprirebbe ancheun alleggerimento di traffico su via Silvani in quanto sarebbe possibile raggiungereil centro delle Due Strade senza passare dal Galluzzo. Che ne pensate? Si può fare?Grazie mille <strong>per</strong> l’attenzione, scusate se sono stato troppo lungo, ma a volte unaproposta da chi ci abita senza fare troppe polemiche o creare fantomatici comitati,può aiutare la Pubblica Amministrazione a svolgere il difficile compito di metteretutti d’accordo.Distinti saluti,Zei SaverioGentile signor Saverio,come può vedere, la sua non è l’unica lettera arrivata alla nostra redazione sul temadella viabilità e dei parcheggi alle Due Strade e in via del Podestà. Pubblichiamocon piacere gli interventi degli abitanti della zona, ognuno con il proprio consiglio,la propria proposta o semplicemente con la propria valutazione sulla questione.Sono infatti d’accordo con lei quando sostiene che le proposte avanzate da chiabita in una certa zona siano molto utili, se non altro <strong>per</strong> la conoscenza che soloi residenti possono averne. Ed è <strong>per</strong> questo che abbiamo deciso di dare spazio atutte le lettere e le e-mail ricevute sul tema, <strong>per</strong> portare avanti un dibattito iniziatocon la pubblicazione, su <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> del Quartiere 3 di ottobre, di una pagina dedicataalla viabilità di Due Strade e dintorni, ai suoi problemi e alle possibili soluzioni.Proprio la viabilità, come è logico, è uno degli argomenti che interessano di più inostri lettori, e che causano dibattiti – a volte anche piuttosto accesi – non solo trai cittadini e le istituzioni, ma anche tra gli stessi fiorentini, ognuno pronto a presentarela propria “ricetta”. Penso <strong>per</strong>ò che, soprattutto nei casi più delicati e maggiormente“sentiti” dalla popolazione – come quello di Due Strade e via del Podestà – ildibattito sia più che mai positivo. Perché ogni segnalazione, ogni proposta e ognies<strong>per</strong>ienza può essere utile, a chi è incaricato di assumere decisioni, <strong>per</strong> prenderequella giusta, ascoltando sempre il parere di coloro a cui queste decisioni sono rivolte,ovvero i cittadini. Per questo, invito tutti voi lettori a continuare a mandare ivostri contributi, su questo come su altri casi. Per cercare di “aiutare” - ognuno conil proprio ruolo – chi di dovere.Matteo Francinidel Gelsomino-viale Torricelli e vialedel Poggio Im<strong>per</strong>iale, salvaguardandoovviamente il valore paesistico di questiviali. Alla rotatoria potrebbe esserededicato un terzo circa di un’area già diproprietà comunale attualmente adibitaa deposito di pietre; e soltanto un paiodi alberi, fortemente inclinati e <strong>per</strong>ciò<strong>per</strong>icolosi, dovrebbero essere abbattuti.Tra l’altro l’esistente semaforo non tieneconto della forte variazione dei volumidi traffico nelle diverse ore della giornata.Ringrazio <strong>per</strong> l’attenzione,Franco Faverapre stata contenta di abitare in questopiccolo paese, sempre nel comune di Firenze.Ci sono bellissimi giardini, il mercato,un su<strong>per</strong>mercato troppo piccolo,molti negozi hanno chiuso e a voltedobbiamo andare in centro <strong>per</strong> trovareciò che ci occorre . <strong>Il</strong> disagio più grandeè il traffico, vorrei sa<strong>per</strong>e <strong>per</strong>ché quandole auto vengono da Certosa-Tavarnuzze,non possono voltare a destra in viaGianfigliazzi e poi fare il giro della piazzasempre sulla destra e immettersi poi invia G. Silvani, anche da qui si può andarea Firenze, ma si va verso Impruneta,Cascine del Riccio e a tante abitazionilungo la via Silvani che ha molte contrade.Invece siamo costretti a fare lunghecode <strong>per</strong>ché siamo obbligati a passarea diritto fino al semaforo di via Senese esolo qui girare a destra <strong>per</strong> via Silvani. Altridisagi di traffico sono evidenti <strong>per</strong>chési fanno sempre file lunghe, s<strong>per</strong>iamoche si risolveranno. <strong>Il</strong> mio suggerimentopotrebbe diminuire il disagio? Potrebbeessere preso in considerazione?Saluti,Alda“VIA MARTELLINI, PROTEGGIAMOIL TABERNACOLO”Buongiorno,scrivo queste poche righe <strong>per</strong> segnalareun fatto che s<strong>per</strong>o possa interessaredi essere segnalato. In via Martellini (c’èil Palagio dei Corbinelli in pietoso statodi abbandono) vicino al n.12 c’è un tabernacoloancora di più in pietoso statodi abbandono. Passando davanti honotato che sia il palazzo, le finestre edil tabernacolo sono stati fatti oggettodi una sassaiola con grosse pietre. <strong>Il</strong> tabernacolo(ho fatto una piccola ricerca)dovrebbe essere una “Deposizione dallaCroce” attribuita a Cosimo Rosselli (dalCarocci e su alcune guide di Firenze).Ora, indipendentemente da chi sia ilpittore, credo che dovrebbe essere protettaprima che venga completamentedistrutta. Cosa che è già avvenuta <strong>per</strong>l’altro tabernacolo sulla stessa proprietàall’angolo fra via Cammillo Barni e via delBorghetto, che quando ero ragazzo ancorac’era qualcosa di dipinto. Un po’ ditempo fa feci delle foto del tabernacoloin questione, che vi allego. Vediamo se sipuò proteggere almeno dai vandali.Grazie <strong>per</strong> l’attenzione, distinti saluti,Saverio Zei“BUS TURISTICI IN SOSTACOL MOTORE ACCESO”Cara redazione,vi seguo tutte le volte con molta attenzione,e stavolta ho deciso di dire anch’iola mia. Vi scrivo <strong>per</strong> segnalarvi una situazioneche, oggi che si parla tanto diinquinamento, di polveri sottili e altreamenità simili, è del tutto assurda, nociva,deleteria.. insomma, uno schifo!!!!Nel piazzale antistante la piscina Costolie nel piazzale antistante la curva Maratonastazionano abitualmente decine dibus turistici e sempre, d’estate <strong>per</strong>ché ècaldo d’inverno <strong>per</strong>ché è freddo, rigorosamentecol motore acceso!!!!! È unoschifo, un obbrobrio, io una volta sonoandata dai vigili lì vicini e ho <strong>per</strong>sino segnalatoquesta cosa ad un collega che faparte della giunta Renzi, ma non è cambiatoassolutamente nulla. Non vi dico ilpuzzo che si sente passando di lì, vistoche entrambe queste “piazzole” sonoconfinanti con la pista ciclabile, ed io emio figlio (come tanti genitori con bambini)passiamo spesso di lì respirandoahimè quell’aria mefitica... Ma non è propriopossibile stoppare quest’indecenzae allontanare definitivamente dalla cittàquesti inquinatori ambulanti????????? Oobbligarli, con multe salatissime, a starecol motore rigorosamente spento???????Oggi, nel 2009, che la situazione ambientaledel nostro pianeta è allo sfasciodobbiamo ancora sopportare questoschifo??? Voglio scrivere anche alla redazionedi “buongiorno regione” di Rai3<strong>per</strong> mostrare questa indecenza.. ma hoveramente poca fiducia… specie poiquando leggo lettere come quella pubblicatasull’ultimo numero, scritta da uninqualificabile soggetto che si lamentadelle bici parcheggiate... le rastrellieresono poche, pochissime e dovresteal contrario tutti ringraziarci, noi che cimuoviamo solo su due ruote, <strong>per</strong>chése fosse <strong>per</strong> noi tutti questi problemisull’inquinamento non esisterebberoneppure!!!!!!!!!! Grazie <strong>per</strong> l’ascolto,Una fiorentina indignataALLA RICERCA DELLARASTRELLIERAVolevo rispondere al “fiorentino indignato”riguardo al problema delle biciclettelegate ai pali lungo i marciapiedi: lo sa illettore che a volte si gira anche 30 minutialla ricerca di una rastrelliera libera?E che la frustrazione di non trovare unospazio libero è enorme??? Cosa dovremmofare, mangiarcele le bici? Inoltre lasciarlasolo con la catena, senza legarlaad un palo vuol dire automaticamentefarsela rubare (a me l’hanno già fatto 7volte in dieci anni!!!). Quindi la preghereidi essere meno intollerante, riconoscendopiuttosto che il nostro pedalare contribuiscenon poco ad abbassare il livellodi inquinamento, fin troppo alto nellanostra “bella Firenze”. E quando troveràuna bici sulla strada, forse le costerà unpo’ meno scansarla.Un ciclista stanco di luoghi comuniRETTIFICAVILLA POZZOLINI,QUALIFICA ERRATASull’ultimo numero de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> (ottobre2009), nell’articolo riguardante VillaPozzolini, comparso nell’edizione del Q5,avevamo erroneamente parlato di AnnaMicheletti come di o<strong>per</strong>atrice di biblioteca.In realtà, la sua qualifica è quella di Istruttoredirettivo culturale del laboratorio linguistico.Ci scusiamo <strong>per</strong> l’imprecisione conl’interessata e con i lettori.


segnalazioni a redazione@ilreporter.itConcertiGianna Nannini19 e 20 NovembreNelson Mandela Forum“Per me il sogno – dice GiannaNannini - non è una fuga dalla realtà,ma il transito ad una realtà altra,parallela, in cui il nostro io talvolta sitrasferisce, e che non ci appartienedi meno”. Ovvio dunque che l’artistasenese intitoli “Giannadream - Solo iSogni Solo Veri” il suo nuovo album,che “mi rispecchia in toto”: anche<strong>per</strong>ché dimostra che accanto alladimensione più carnale della Giannadi sempre, c’è quella più metafisica,che ha a che fare con l’esoterismoed è altrettanto sua, quindi vera. Delresto le stesse musiche rispecchiano,emblematicamente, questa fertileduplicità: archi flessuosi che sposanoil passo impaziente delle chitarre, ilrock che una volta di più si spalancaal sinfonismo, ma anche alleatmosfere africane di “Maledettociao” o agli ammiccamenti voodoo di“Bambolina”, dove la voce stregatadi Gianna esce da se stessa e volain un altro mondo. C’è, a conciliaremagicamente questi opposti,l’arrangiatore Wil Malone con il suopoliedrico senso dell’amalgama, e cisono le melodie ampie, rotonde, cosìtipiche della Nannini e di quello cheanni addietro venne definito il suo“heavy Puccini style”.PSP - Philliphs, Saisse,Palladino23 NovembreVi<strong>per</strong> TheatrePSP è una di quelle fusionimusicali e sinergie che sfidanole categorizzazioni. <strong>Il</strong> talentocollaborativo di questo trio dimusicisti straordinariamente dotati havirtualmente attraversato il mondo edogni genere musicale. Nell’arco degliultimi trent’anni hanno suonato conla crema della musica pop, gente delcalibro dei Rolling Stones, gli Who,Eric Clapton, Jeff Beck, i Toto, DavidBowie, John Mayer, Chaka Khane Paul Simon, tanto <strong>per</strong> nominarealcune icone di una sbalorditiva listatroppo lunga da elencare. L’ensembledei PSP include un frenetico inglese,un intenso francese e un tranquillogallese che rispondono ai nomidel batterista Simon Phillips, ilpianista-tastierista Philippe Saisseed il bassista Pino Palladino. I tre siconoscono e condividono rispettoreciproco fin dagli inizi della lorocarriera, ma raramente hannolavorato assieme, e mai tutti e tre allostesso tempo.Tommy Emmanuel28 novembreSaschallWilliam Thomas Emmanuel é ritenutoindiscutibilmente il miglior chitarristaaustraliano, ed uno tra i migliori almondo. E’ esecutore e compositore digran parte dei brani che compongonoil suo brillante re<strong>per</strong>torio. Fin dagliinizi viene fortemente influenzato dadue grandissimi artisti: Chet Atkins edHank Marvin. Tra i suoi riconoscimentispiccano una nomination al GrammyAward nel 1998 con Chet Atkins <strong>per</strong> ilC.D. The Day Fingerpickers took overthe world e la vittoria del Nammy(Nashville Music Award) nel 1997.Partecipa insieme al fratello Phil allacerimonia conclusiva alle Olimpiadidi Sidney 2000. Moltissime le suecollaborazioni con artisti di famamondiale quali Sir George Martin(produttore e guida dei Beatles),Stevie Wonder, Erik Clapton, MichaelBolton, Chet Atkins, Tina Turner, CliffRichard, Olivia Newton John, JohnDenver, Hank Marvin, Bruce Welch,Joan Armatrading, Robben Ford,Albert Lee, Larry Carlton, JamesBurton, Tina Arena e John Farnham,I Pooh (con i quali ha partecipatoal Tour 2001) e recentemente BillWyman (storico bassista dei RollingStones con il quale ha effettuato unaserie di concerti in Inghilterra).Hi-fi barTutti i lunedìClub 21Una serata che andrà avanti <strong>per</strong> tuttala stagione, dedicata agli amanti dellaclubbing e delle basse frequenzedella Uk Garage. In consolle le realtàfiorentine più affermate oltre a ospitispeciali e nuove leve della dubstepe della fidget. Comincia la stagioneal Club 21 (ex Andromeda, via de’Cimatori). Tutti i lunedì dalle 23.TeatroL’ultimo PulcinellaDal 10 al 14 novembreTeatro della PergolaL’ultimo Pulcinella il film di MaurizioScaparro con Massimo Ranieri èl’ideale anteprima alla lunga stagioneteatrale. Cinque le proiezioni ospitatenel Saloncino della Pergola a partireda martedì 10 novembre fino asabato 14 novembre. Terzo filmdel regista, presentato lo scorsoautunno come evento speciale delfestival di Roma, e appena rientratodal grande successo del festival diAnnecy, è un’altra tappa del lavoroe dello sforzo profuso da Scaparroin decenni di attività tesi a serrareincontri e confronti tra arti e territori.Cinema è Teatro è il progetto cheaccompagna le proiezioni de L’ultimoPulcinella nei teatri italiani: allaPergola invito gratis alla visione<strong>per</strong> i fedelissimi, ovvero <strong>per</strong> tutti gliabbonati della formula Completo, <strong>per</strong>gli altri abbonati il prezzo simbolicodi 3 euro, <strong>per</strong> tutti gli altri il biglietto ècontenuto a 5 euro.La strana coppiaDal 17 al 22 novembreTeatro della PergolaDue signore della scena italiana,Mariangela D’Abbraccio e ElisabettaPozzi, sciolgono il sipario delpalcoscenico il 17 novembre.Sono nuovamente insieme, dopol’es<strong>per</strong>ienza della Maria Stuardadi Dacia Maraini, nella versionefemminile de La Strana coppia diNeil Simon. La commedia debuttavaa Broadway nel 1965 con la regia diMike Nichols: Art Carney nella partedi Oscar, e Walter Matthau in quelladi Felix. Del 1968 è la trasposizionecinematografica diretta da GeneSaks e conferma il più felice deisodalizi artistici tra Walter Matthaue Jack Lemmon. Nei ruoli dei duegrandi attori, e in quelli che già sonostati <strong>per</strong> la scena italiana di RossellaFalk e Monica Vitti, si calano oggiMariangela D’Abbraccio ed ElisabettaPozzi riavvicinando la commedia allevicende quotidiane, spesso comunidelle donne contemporanee.<strong>Il</strong> Marito der mi’ figlioloDal 20 al 22 NovembreTeatro di RifrediTutto l’umorismo livornese in untema di grande attualità: i matrimoniomosessuali. Pancaccini nel corsodegli anni ha sempre osservatoquello che succedeva nella realtàitaliana, riflessa nello specchiodel borgo, affrontando tantissimiargomenti di attualità: trentacinqueanni fa trattava con la sua primacommedia Separazione alla livorneseil tema allora caldo del divorzio, ed aquesta ne sono seguite molte altresu tanti temi, dai falsi invalidi fino allecase chiuse.Disney liveDal 25 al 29 novembreNelson Mandela ForumTopolino, Minnie, Pa<strong>per</strong>ino e Pippoaccompagnano il pubblico in unemozionante viaggio nel mondoincantato di tre storie Disney senzatempo: Biancaneve, Cenerentola ela Bella e la Bestia. Quando si apre ilsipario sulla nuovissima produzioneteatrale “Disney Live!” presenta le piùbelle fiabe Disney, il pubblico vienetrasportato in un’avventura incantatache ri<strong>per</strong>corre le appassionantistorie di Biancaneve e i SetteNani; Cenerentola, e La Bella e laBestia. Topolino, Minnie, e oltre 25<strong>per</strong>sonaggi, fanno la loro apparizionein questo spettacolo dal vivo cheporta in scena i momenti più magicidelle 3 storie in un’es<strong>per</strong>ienza che sirivelerà indimenticabile <strong>per</strong> grandi ebambini.Più di prima20 e 21 NovembreTeatro Puccini<strong>Il</strong> one man show di alessandroSiani, porta in scena la suainconfondibile e dirompente caricacomica, affrontando attraverso i suoimonologhi più riusciti, in manierastraordinariamente irriverente ecoinvolgente, argomenti che spazianodella satira di costume alla vita ditutti i giorni. Crea uno spettacolo vivoed inebriante, miscela di un’insiemedi o<strong>per</strong>e d’autore e di estemporaneimomenti comici legati in specialmodo alla dissacrazione di queiluoghi comuni di cui tanto si nutrel’atmosfera partenopeaLe fiamme e la ragione.Giordano bruno, Campo de’fiori, 17 gennaio 160027 NovembreTeatro PucciniArriva un nuovo progetto disincretismo scientifico, culturale,teatrale, portato sul palcoscenico dalgrande giornalista Corrado Augias,che presenta una delle pagine piùtragiche del pensiero scientificoe culturale del nostro paese,l’assassinio mediante condannaal rogo di Giordano Bruno, uno deimassimi geni della storia della culturaoccidentale.Va dove ti porta il clitoDal 3 al 6 dicembreTeatro PucciniParodia “pornografica e blasfema” diun bestseller famigerato, satira chefu oggetto di una querelle giudiziariache si risolse con una doppia vittoria<strong>per</strong> Luttazzi (a favore del quale sischierarono i nomi più importantidella critica letteraria: Maria Corti,Guido Almansi, Patrizia Violi, AlbertoBertone, Omar Calabrese ), “Va’dove ti porta il clito” sottoponevaal vaglio di una critica corrosiva ilsentimentalismo melodrammaticoe insieme arrugginito dei valorisbandierati dal testo originale.MostreFederigo e la bottega degliAngeliFino al 17 gennaio 2010Palazzo DavanzatiL’esposizione, ideata e curata dallastessa direttrice del Museo RosannaCaterina Proto Pisani, presenteràle o<strong>per</strong>e del pittore, copista erestauratore Federigo Angeli che,con la bottega paterna, prese parteal restauro delle decorazioni delPalazzo agli inizi del secolo scorso.Allestita al pianterreno di PalazzoDavanzati, l’esposizione si articola indiverse sezioni. Un’analisi accurata èdedicata in particolare alla <strong>per</strong>sonalitàdi Federigo Angeli e all’attività dellasua bottega, mentre la sezione con ibozzetti, i disegni e le riviste illustra ilavori effettuati dagli Angeli nelle villedei ricchi americani e la diffusione del‘gusto Davanzati’ oltreoceano.Betty Woodmann: l’allegravitalità delle porcellaneFino al 15 febbraio 2010Museo delle porcellane -Palazzo PittiTra le prestigiose porcellaneconservate alla Palazzina delCavaliere trovano una appropriatacollocazione le creazioni colte efantasiose di Betty Woodman, invetrine appositamente integratecon l’allestimento del Museo.Le insolite porcellane di Sèvresrealizzate dall’artista, sconvolgonol’idea tradizionale di “corredo datavola apprezzato” con le loroforme imprevedibili e l’intensitàe brillantezza dei colori, senzatralasciare il bon ton ormaiconsolidato dei prestigiosi servitiamati dai regnanti.Le civiltà del Vino dallapreistoria all’epocacontemporaneaFino al 10 gennaioMuseo ArcheologicoI materiali esposti sono <strong>per</strong>tinentialla sfera del vino e testimonianola viticoltura e la vinificazione,il commercio e la distribuzione,i molteplici aspetti relativi alconsumo della bevanda nelMediterraneo antico, con particolareriferimento alla civiltà greca edetrusca. L’esposizione, corredatada una ricca documentazione difonti iconografiche e letterarie,comprende soprattutto vasellameda banchetto di produzione atticaed etrusca, ceramiche con sceneispirate alla produzione del vino, almondo dionisiaco e, in particolare,al simposio; sono presenti, inoltre,lastre in terracotta con scene divendemmia, bronzetti in tema eanfore vinarie provenienti dallo scavodelle Navi di Pisa.AMBULATORI DELLA MISERICORDIA DI FIRENZES.R.L - IMPRESA SOCIALEVia del Sansovino n.172 • FIRENZENumero Unico 848.812221Per prenotazioni on line www.ambulatori.firenze.itDIRETTORE SANITARIO: DR. VINCENZO MARRASORARIO DI APERTURA:Tutti i giorni feriali dalle 8.30 alle ore 19.30 e il sabato dalle ore 8.30 alle ore 12.30<strong>Il</strong> servizio infermieristico di iniezioni intramuscolari si effettua dal lunedì al sabato dalle ore 08.00 alle ore 10.00PER TUTTE LE SPECIALISTICHE OCCORRE PRENOTARE LA VISITAGLI APPUNTAMENTI VERRANNO DATI PER IL GIORNO RICHIESTO DISPONIBILE IN ORDINE PROGRESSIVORISPETTO ALL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTAAgopunturaDr. Rosa Di Lernia Venerdì Dalle 09.00 alle 12.00Allergologia e immunologiaDr. Stefano Turchini Giovedì Dalle 17.15 alle 18.30CardiologiaDr. Carmelo Rao Sabato Dalle 09.30 alle 12.00Dr. Fabrizio Lucà Martedì Dalle 17.00 alle 19.30ChirurgiaDr. Riccardo Gattai Lunedì Dalle 15.00 alle 15.40DermatologiaDr. Cesare Filippeschi Martedì Dalle 08.30 alle 13.30Venerdì Dalle 15.00 alle 18.00Dr. Giuseppe Barbati Martedì Dalle 18.00 alle 19.30Dr. Giulia Marioti Lunedì Dalle 18.00 alle 19.30Dr. Francesca Gonnelli Mercoledì Dalle 10.30 alle 13.30Dr. Carmela Cozza Mercoledì Dalle 17.00 alle 18.40Giovedì Dalle 14.00 alle 16.30Sabato Dalle 08.30 alle 10.00Dr. Luca Salimbeni Giovedì Dalle 09.30 alle 12.15Dr. Cristina Lucin Lunedì Dalle 14.30 alle 16.30Venerdì Dalle 10.30 alle 12.10Endocrinologia – DietologiaDr. Olga Bartolini Lunedì Dalle 08.30 alle 13.00Venerdì Dalle 13.00 alle 14.00(solo endocrinologia)Dr. Gabriele Parenti Sabato Dalle 10.00 alle 12.00GastroenterologiaDr. <strong>Il</strong>aria Giangrandi Mercoledì Dalle 17.30 alle 18.30Dr. Beatrice Paoli Mercoledì Dalle 15.45 alle 17.00GeriatriaDr. Federico Mayer Giovedì Dalle 18.30 alle 19.45GinecologiaDr. Anna Didona Martedì Dalle 14.00 alle 16.30Dr. Ida Cristina Pieraccini Mercoledì Dalle 13.30 alle 14.30Giovedì Dalle 17.00 alle 18.30Dr. Donatella Nannoni Venerdì Dalle 12.30 alle 14.30Dr. Valentina Pontello Lunedì Dalle 16.00 alle 18.00Medicina GeneticaProf. Renato Guazzelli Mercoledì Dalle 10.00 alle 12.00NeurologiaDr. Paola Ragghianti Venerdì Dalle 11.30 alle 13.00OculisticaDr. Saverio Matteini Giovedì Dalle 14.00 alle 18.00Dr. Dario Di Salvo Lunedì Dalle 12.00 alle 15.00Dr. M.Antonietta De Giovanni Martedì Dalle 08.30 alle 11.00Venerdì Dalle 15.00 alle 19.00Dr. Maria <strong>Il</strong>aria Legnaioli Lunedì Dalle 15.30 alle 18.00Dr. Luigi Vitale Martedì Dalle 15.00 alle 18.00Dr. Elena Desideri Mercoledì Dalle 08.30 alle 12.30Dr. Francesco De Saint Pierre Giovedì Dalle 08.30 alle 12.30Dr. Laura Bardi Venerdì Dalle 09.15 alle 12.00Dr. Claudia Ponchietti Lunedì Dalle 09.00 alle 11.30Mercoledì Dalle 15.00 alle 17.15Dr. Francesco De Gaetano Sabato Dalle 09.00 alle 12.15OrtopediaDr. Filippo Poccianti Lunedì Dalle 13.00 alle 14.15Mercoledì Dalle 15.00 alle 16.15Dr. Leonardo Sacchi Mercoledì Dalle 12.00 alle 13.45Giovedì Dalle 08.30 alle 11.00Dr. Paolo Donati Lunedì Dalle 08.45 alle 11.00Venerdì Dalle 12.00 alle 14.00Dr. Eros Bruno Mercoledì Dalle 08.30 alle 10.30OtorinolaringoiatriaDr. Ferriero Gennaro Lunedì Dalle 17.30 alle 19.00Sabato Dalle 08.30 alle 10.00Dr. Chiara Cavicchi Lunedì Dalle 11.00 alle 13.00Venerdì Dalle 16.30 alle 19.00Dr. Geri Toccafondi Martedì Dalle 10.00 alle 11.15Mercoledì Dalle 14.00 alle 15.30Dr. Tommaso Savino Martedì Dalle 15.00 alle 16.10Dr. Alonzo Attilio Mercoledì Dalle 08.30 alle 10.00Giovedì Dalle 12.00 alle 13.30Dr. Marco Lazzeri Mercoledì Dalle 18.00 alle 18.45Dr. Pontone Filippo Giovedì Dalle 15.00 alle 16.45Pediatria e chirurgia pediatricaDr. Giovanni Grisolia Lunedì Dalle 16.30 alle 17.30Giovedì Dalle 11.00 alle 12.00PneumologiaDr. Alessandro Romeo Martedì Dalle 09.00 alle 10.00Psicologia - PsicoterapiaDr. Claudia Bricci Mercoledì Dalle 09.00 alle 10.30Dr. Lisa Alessandri Martedì Dalle 13.00 alle 15.00UrologiaDr. Pierluigi Sangiovanni Martedì Dalle 18.00 alle 19.00Altre Prestazioni - Iniezioni intramuscolariDal lunedì al Sabato Dalle 08.00 alle 10.00


1073669STUDIO ODONTOIATRICODR.SSA DANIELA SOAVEDR.SSA SOAVE laureata in Medicina e Chirurgia - Odontoiatra, iscritta all’Ordine dei medici edegli Odontoiatri di Firenze.Ha conseguito il diploma a Londra all’ADD (Added dimention Dentistry) al 18, wimpole street diLondra <strong>per</strong> Oralift e Dentalfacelift ed è stata il primo dentista in Italia a eseguire questo tipo di terapiadi odontoiatria estetica innovativa che si interessa del ringiovanimento del volto.Master presso l’Università di Firenze in TERAPIA LASER ASSISTITA IN ODONTOIATRIA.Ha frequentato la SCUOLA DI MEDICINA BIOLOGICA E DISCIPLINE INTEGRATE.DR. SSA DANIELA SOAVEHa conseguito il diploma a Londraall’ADD (Added dimention Dentistry)al 18, wimpole street di Londra <strong>per</strong>Oralift e Dentalfacelift ed è stata ilprimo dentista in Italia a eseguirequesto tipo di terapia di odontoiatriaestetica innovativa che si interessadel ringiovanimento del volto.Lo studio è dotato delle più moderne attrezzature diagnostiche e tecnologiche avvalendosi dellacollaborazione di professionisti specializzati in Implantologia Endodonzia Ortodonzia.Oltre a curare e migliorare l’estetica della bocca può anche migliorare l’estetica del voltoattraverso il nuovo metodo inglese Oralift e Dentalfacelift tecniche inglesi innovative indolorie non chirurgica ideate dal Dr. Nick Mohindra famoso odontoiatra di Londra che ridona unaspetto giovane al volto senza l’uso della chirurgia. Migliorare l’estetica del volto attraversoun apparecchio da portare di giorno <strong>per</strong> solo 2-3 ore. Oggi viviamo in una società dovel’apparire è diventato quasi una necessità <strong>per</strong> raggiungere determinati obiettivi. Perchémigliorare il proprio aspetto dà sicurezza e ti fa sentire ancora in gioco: chi si vede bello,vive bene e si ammala di meno.®IL RIVOLUZIONARIO SISTEMA DIRINGIOVANIMENTO DEL VISOPRESTAZIONIDELLO STUDIOPRIMADOPOCONSIGLI UTILI PER I PAZIENTIPREVENZIONE E CURA DELLA MALATTIA PARODONTALE (PIORREA)Per prevenire la malattia parodontale, oltre che un’igiene accurata domiciliare si devono fare visite dentistiche esedute di igiene <strong>per</strong>iodiche (di solito ogni sei mesi). Viene così eseguita una pulizia dei denti con strumentiappositi e controllato lo stato parodontale con appositi strumenti e radiografie. Quali sono le cause dellamalattia parodontale? PlaccaFumo: è uno dei fattori di rischio più importantiPredisposizione ereditaria: una <strong>per</strong>sona su tre è predisposta geneticamente allo sviluppo della malattiaparodontaleGravidanza: i cambiamenti ormonali durante la gestazione e l’allattamento possono rendere le gengive piùdeboli, è quindi importante fare visite di controllo dal dentista durante e dopo tale <strong>per</strong>iodo.Stress: molte volte lo stress provoca il crollo delle difese immunitarie e quindi maggiore facilità di contrarreinfezioni.Farmaci: contraccettivi, antidepressivi e altri farmaci possono influire sulla salute orale.Diabete e altre malattie: possono favorire lo sviluppo della malattia parodontale.• Prevenzione e cura dellapiorrea con test batteriologico• Implantologia• Estrazione denti del giudizioinclusi• Ortodonzia <strong>per</strong> adulti ebambini• Ortodonzia invisibile(invisalign)• Cure canalari (devitalizzazioni)• Rx panoramiche (opt)• Rimozione amalgama• Protesi fisse e mobili• Capsule in ceramica con esenza metallo• Desensibilizzazione dei denticon laser• Sbiancamento denti con laser• Servizio di visite domiciliari<strong>per</strong> anzianiPer informazioni chiedere alla Dottoressa Daniela che sara’ben lieta di rispondervi a riguardo SENZA IMPEGNOvia de’ tommasi 4 - Firenze TEL. 055 7321144Email: daniela.soave1@gmail.comDaniela.soave1@tele2.it Sito web: www.studiodentisticosoave.com


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