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Untitled - Comune di Finale Ligure

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BILANCIO DI CINQUE ANNI DI AMMINISTRAZIONE“AVVIATE E REALIZZATE OPERE IMPORTANTI”Il Sindaco: “Concludo il mio primo mandato sereno ed in pace con la mia coscienza, e conl’entusiasmo <strong>di</strong> chi ha ancora tanti progetti da proporre e realizzare”2Sono ormai quasi cinque anni chetutte le mattine salgo le scale delPalazzo Comunale per svolgere ilmio ruolo <strong>di</strong> Sindaco dei <strong>Finale</strong>si,impegno conferitomi nel giugnodel 2004 come risultato delle elezioniamministrative. Ma essereSindaco della mia città è per meun lavoro coinvolgente a 360gra<strong>di</strong>, in quanto non vi è ora dellemie giornate in cui non mi sentail carico della responsabilità <strong>di</strong>rappresentare ed amministrareuna Città importante come <strong>Finale</strong><strong>Ligure</strong>.Nel corso <strong>di</strong> questi anni, graziesoprattutto al competente edentusiastico impegno degli assessori,dei consiglieri che mi hannoappoggiato e dei <strong>di</strong>pendentidell’Amministrazione Comunale,siamo riusciti ad avviare e realizzareopere importanti e strategicheper la nostra Città, al fine <strong>di</strong>avviare per il “sistema <strong>Finale</strong>” larealizzazione <strong>di</strong> quelle basi in<strong>di</strong>spensabiliper garantire alla Cittàed alla nostra comunità progressoe serenità. Quando parlo <strong>di</strong> “sistema<strong>Finale</strong>” voglio fare riferimentoa quel complesso intreccio <strong>di</strong> interessicontrapposti, che vannodalle necessità delle categorieeconomiche, a quelle delle fascedeboli, passando attraverso lerichieste <strong>di</strong> casa, <strong>di</strong> sostegno economico,<strong>di</strong> programmazione urbanistica,<strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> infrastrutture,<strong>di</strong> politiche ambientali,<strong>di</strong> piani <strong>di</strong> sviluppo commercialeed artigianale, alle esigenze delmondo del volontariato, in sintesi<strong>di</strong> tutte quelle richieste ed aspettativeche vengono dal variegatoscenario della comunità finalese,e che devono trovare rispostanella prioritaria ricerca dell’interessepubblico. Di conseguenza,l’impegno quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> chi amministrauna Città dev’essere quello<strong>di</strong> riuscire a me<strong>di</strong>are aspettativetalora contrastanti, ricercando,nel sintetizzare le necessità <strong>di</strong>tutti, il raggiungimento del pubblicointeresse.Nel fare ciò può capitare chealcune delle decisioni o delle iniziativemesse in campo creino<strong>di</strong>sagio per alcuni, ma tutti devonocapire che per garantire allacomunità una vita serena, spessoognuno <strong>di</strong> noi deve fare dei passiin<strong>di</strong>etro e rinunciare a qualchecosa. Questo è lo spirito con cuil’Amministrazione Comunale hasempre affrontato, e continueràad affrontare, i tanti problemi cheogni giorno si trova a dover risolvere.Non voglio fare della demagogianell’affermare che il faredel “buon padre <strong>di</strong> famiglia” è ilmigliore per cercare <strong>di</strong> svolgereadeguatamente il ruolo <strong>di</strong>Sindaco.Il saper parlare con la gente, ilcomprendere i loro problemi,poter argomentare le decisioni ele scelte che si sono fatte, spessoriescono ad ottenere il consensosul come si amministra la cosapubblica; d’altra parte, la solaricerca del consenso non puòessere il fine prioritario, in quantofrequentemente è necessarioprendere decisioni che in primalettura, se non adeguatamentespiegate ed approfon<strong>di</strong>te, possonosembrare peggiorative e nonmigliorative.Penso <strong>di</strong> poter affermare che inquesti quasi cinque anni <strong>di</strong> amministrazionenon abbiamo mai evitato<strong>di</strong> affrontare i problemi, edanzi abbiamo “riesumato” daicassetti pratiche annose e complesseche abbiamo ricevuto inere<strong>di</strong>tà, ed alle quali siamo riuscitia dare risposte pragmatiche efavorevoli al pubblico interesse.Abbiamo affrontato con coraggioe consapevolezza del ruolo dellaCittà <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> problemienormi, come quello del trasferimentodelle Industrie Piaggio,riuscendo ad ottenere risultatiche traguardano il doppio obbiettivo<strong>di</strong> sostenere il rilanciodell’Industria e garantire allanostra Città la realizzazione <strong>di</strong>infrastrutture strategiche e vitali(ponti, strade, parcheggi, spiagge,con investimenti privati inopere pubbliche per oltre 40milioni <strong>di</strong> euro) e che garantirannoun vero e solido rilancio economicoe sociale alla nostracomunità.In conclusione dopo cinque anniintensi, coinvolgenti e gratificantiper chi, come me, sente fortel’attaccamento e l’amore per<strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, concludo il mioprimo mandato sereno ed in pacecon la mia coscienza, e, con l’entusiasmo<strong>di</strong> chi ha ancora tantiprogetti da proporre e realizzaree forte dell’esperienza <strong>di</strong> questianni, chiederò ai finalesi, alleprossima tornata elettorale, <strong>di</strong>riconfermarmi il consenso ottenutonel 2004, al fine <strong>di</strong> poter,per altri cinque anni, mettere lemie capacità ed il mio modo <strong>di</strong>vivere l’esperienza amministrativaal servizio del bene comune.Flaminio RicheriSindaco <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>IL PARCHEGGIO DI PIAZZA DONATORI DI SANGUENei prossimi mesi saranno terminati gli scaviCompletata la costruzione dei muri perimetrali con la tecnica del jet grau<strong>di</strong>ng iniziano ora gli scavi. Il parcheggiopluripiano <strong>di</strong> piazza Donatori <strong>di</strong> Sangue sta <strong>di</strong>ventando una realtà. Nei prossimi mesi saranno completatigli scavi e con la fine della primavera costruita la struttura interrata. Se non ci saranno intoppi <strong>di</strong>carattere tecnico il parcheggio dovrebbe essere agibile per il prossimo mese <strong>di</strong> settembre. Rimarranno probabilmenteda completare le opere <strong>di</strong> finitura della piazza sovrastante che, secondo il progetto, sarà pedonale.Il Consiglio Comunale nella riunione <strong>di</strong> metà novembre ha intanto votato gli in<strong>di</strong>rizzi guida per la progettazionedefinitiva e la realizzazione della palazzina che sarà costruita parallelamente al condominioVittoria. Una struttura <strong>di</strong> circa 1200 metri quadri dove troveranno posto la nuova sede della Croce Biancaed uffici. L’e<strong>di</strong>ficio sarà <strong>di</strong> proprietà per un terzo della pubblica assistenza e per il resto del <strong>Comune</strong>, chelo concederà in uso all’associazione d’impresa che sta costruendo il parcheggio per il periodo corrispondentealla gestione dell’area <strong>di</strong> sosta. In tal modo non ci saranno esborsi <strong>di</strong>retti da parte dell’amministrazionecomunale che al termine della convenzione tornerà nella piena <strong>di</strong>sponibilità della sua parte <strong>di</strong> fabbricato.Il nuovo silos permetterà <strong>di</strong> dare una significativa risposta al problema dei parcheggi e <strong>di</strong> ristu<strong>di</strong>are tuttoil sistema del parcamento nel rione Marina. Secondo quanto previsto dal bando d’appalto la struttura potràcontenere circa 240 posti auto. Il costo per la costruzione dell’impianto è previsto in sei milioni 767 milaeuro finanziati per un milione 200 mila euro dalla Regione e per altri due milioni 685 mila euro da un contributoministeriale. Come più volte è stato illustrato il silos sarà composto da due piani interrati oltre a unmezzo piano dove sarà creata un’autorimessa con accesso privato, riservato ai mezzi della Croce Bianca ea quelli comunali. La grande piazza sovrastante dove si affaccerà il nuovo palazzo resterà invece completamentepedonale in modo da far emergere il più possibile il teatro Sivori. Anche il tracciato sella viaAurelia verrà in parte deviato in modo da creare un marciapiede lungo il tratto della statale <strong>di</strong> rispettatoal teatro. Secondo quanto previsto dal crono programma l’opera dovrebbe essere completata integralmenteentro la primavera del 2010. Per quella data dovrebbe quin<strong>di</strong> essere sistemata nella sede definitivaanche la Croce Bianca. Grazie anche alla sensibilità <strong>di</strong>mostrata dai <strong>di</strong>rigenti della Pubblica Assistenza l’opera,che era attesa da oltre vent’anni, è stata ora progettata è si sta realizzando in tempo record.Giovanni FerrariAssessore all’Urbanistica


3TRASFORMAZIONE E RIUTILIZZO DELLE EX CAVE GHIGLIAZZAPROGETTO IN DIRITTURA D’ARRIVOIl Palazzetto dello Sport e la viabilità le ultime opere da definire. Grande valenza turisticaavrà il Parco ArcheologicoIl palazzetto dello sport e larotonda che collegherà la viaAurelia alla viabilità internasono gli ultimi due tasselli chemancano per chiudere l’istruttoriadel piano <strong>di</strong> trasformazionee rinaturalizzazione delle excave Ghigliazza.Le richieste sono emerse nelcorso della riunione referenteche si è tenuta in Regione nelcorso della quale sono stateillustrate le ultime mo<strong>di</strong>fiche alprogetto integralmente pubblicatosul sito dell’urbancenterdel <strong>Comune</strong>.La necessità <strong>di</strong> rivedere la progettazionedella viabilità latoponente è emersa dalle istanzemanifestate dalla So vrintendenzaRegionale ai beniambientali e archeologici. Vi èinfatti la necessità <strong>di</strong> mantenereun e<strong>di</strong>ficio storico a testimonianzadella vecchia destinazionedell’area e preservarequanto più possibile le areesottostanti alla caverna delleArene Can<strong>di</strong>de e al parcoarcheologico previsto nei terrenicircostanti il sito. Perquanto riguarda il palazzettodello sport che verrà ubicato amonte della galleria dellaCaprazoppa sono state richiestemo<strong>di</strong>fiche dall’ufficioNel corso dell'assemblea nazionaledel Club dei Borghi più belli d'Italia,che si è svolta nei mesi scorsi aChiusa, in provincia <strong>di</strong> Bolzano, èstato conferito a Finalborgo il titolo<strong>di</strong> "Borgo dell'Anno 2008" per iBorghi più belli d'Italia con più <strong>di</strong> 5mila abitanti. "È un riconoscimentoche premia la bellezza del luogo, lepeculiarità del tessuto commercialee le attività che si svolgono all'internodel Complesso Mo numentale<strong>di</strong> Santa Caterina, a <strong>di</strong>mostrazioneche quando si fa sistema tra pubblicoe privato si ottengono risultatiimportanti", <strong>di</strong>ce il sindacoFlaminio Richeri.Elaborazione <strong>di</strong>gitale del progetto <strong>di</strong> trasformazione e riutilizzo delle ex cave Ghigliazzacomunale sport. Il progettoredatto dal prof. Casamontiprevede due campi polivalentiomologati per basket e pallavolooltre ad un grande parcheggiointerrato e tutti i servizinecessari ad una modernastruttura.FINALBORGO BORGO DELL’ANNO 2008Per il resto sono confermate leprevisioni iniziali. La grossaarea della cava sarà messa insicurezza attraverso il <strong>di</strong>sgaggiodelle parti pericolanti, ilriempimento delle voraginecreate nei decenni passati e lacreazione <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>nate, in mododa contenere la nuova vegetazioneche sarà sistemata.La risposta alle esigenze pubblicheverrà data dalla costruzionee cessione in proprietà al<strong>Comune</strong> del palasport, dallarealizzazione <strong>di</strong> una piscinacoperta, campi da tennis e dacalcio il cui uso pubblico saràconvenzionato, dalla ricostruzionedel sentiero napoleonico.Grande valenza turistica avràanche il parco archeologico alcentro del quale si troveràovviamente la caverna delleArene Can<strong>di</strong>de e alcuni vecchimanufatti che verranno recuperatie destinati a supporto <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>osi e turisti.Unico nel suo genere sarà ilgrande spazio d’acqua <strong>di</strong> mare<strong>di</strong> circa 8.000 mq. Una immensapiscina riscaldata utilizzabileanche d’inverno a<strong>di</strong>acente alnuovo albergo <strong>di</strong> 70 camere eal centro <strong>di</strong> talassoterapia previstosempre nella parte bassadell’ex cava accanto alla nuovapasseggiata a mare che collegherà<strong>Finale</strong> con BorgioVerezzi. Le abitazioni chesaranno costruite: 306 e do<strong>di</strong>cilocali commerciali il 10 percento delle quali destinate aprima casa ad un prezzo calmieratoe convenzionato con il<strong>Comune</strong>.Non appena perverranno leintegrazioni richieste il pianosarà formalmente pubblicato inmodo che citta<strong>di</strong>ni ed associazionipossano presentare leosservazioni che verranno poiprese in esame del ConsiglioComunale ed inviate in Regioneche le valuterà nell’ultima riunionedella conferenza deliberante.Giovanni FerrariAssessore all’Urbanistica


POLITICHE SOCIALII PROGETTI DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIOMinori, giovani e anziani i destinatari delle iniziative. Al via la carta dei servizi. Sostegnoa chi si trova in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> povertà4Una valutazione delle PoliticheSociali <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> degliultimi quattro anni colloca ilnostro <strong>Comune</strong>, e il Distrettoche <strong>di</strong>rige, tra i primi in Liguria.A confermarlo sono i risultatiottenuti a livello Regionale eDistrettuale, ed è avvaloratodagli apprezzamenti che cigiungono dalle forze politiche eda quelle sanitarie regionali eprovinciali. Abbiamo risposto inmodo puntuale e nei tempirichiesti alle mo<strong>di</strong>fiche legislativee questo ha permesso <strong>di</strong>premiare progettualità e ottenerefon<strong>di</strong> che venivano impiegatinel settore più delicato,quello delle fasce deboli. In unmomento <strong>di</strong> crisi e <strong>di</strong>fficoltàeconomiche crescenti sarebbeun grave errore vivere <strong>di</strong> vanagloriae non continuare a lavorareper ottenere ancoramigliori risultati da offrire allanostra comunità. Due progettimolto importanti sono attualmentepronti: “La Nassa” e“Crescere nell’Affido”. Ilprimo vede coinvolto il volontariato,la Diocesi comunitaria eRACCOLTA DIFFERENZIATACoop Liguria. Le Associazioni <strong>di</strong>Volontariato del nostro territoriohanno segnalato le crescenticon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà chemolti concitta<strong>di</strong>ni devono patirea causa della povertà emergente.La scelta <strong>di</strong> sostenere chi èin con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> povertà o arischio <strong>di</strong> povertà si coniugacon la politica <strong>di</strong> lotta gli sprechi.Occuparsi della raccoltadelle eccedenze dei prodottialimentari presso la grande<strong>di</strong>stribuzione ha trovato CoopLiguria <strong>di</strong>sponibile ad aiutarci,con l’esperienza maturata ingran<strong>di</strong> città liguri, ed il progettoè stato in parte finanziatodalla Regione perché ritenutoinnovativo. “Crescere nell’affido”vuole promuovere l'istitutodell'affido sul territorio delDistretto e creare una rete d'interventoche veda partecipioltre ai servizi sociali, le istituzioniscolastiche, le parrocchie,il mondo del volontariato etutta la citta<strong>di</strong>nanza in genere.Sviluppato a livello Distrettualeper il coor<strong>di</strong>namento dellacampagna <strong>di</strong> sensibilizzazione,promozione, formazione, <strong>di</strong>vulgazionee la creazione <strong>di</strong> unservizio affi<strong>di</strong> formalizzatoattraverso azioni informative,momenti <strong>di</strong> incontro con scuolee centri <strong>di</strong> aggregazione giovanileper favorire la conoscenzadell’affido, famiglie <strong>di</strong>rettamenteattive nell’azione promozionalesul territorio <strong>di</strong>strettuale,percorsi <strong>di</strong> formazione rivoltiagli operatori. Ma tutto quelloche abbiamo fatto e che faremodovrà essere fruibile a tuttala comunità che deve essereinformata per poter conoscere iservizi presenti sul territorio.Per questo motivo stiamo realizzandola “Carta dei ServiziCOMUNE PROVINCIA ABITANTI % R.D.1 DEIVA MARINA LA SPEZIA 1462 42,522 BUSALLA GENOVA 5908 38,593 CARCARE SAVONA 5745 37,174 CHIAVARI GENOVA 27754 35,715 ALBENGA SAVONA 23974 35,566 CAIRO MONTENOTTE SAVONA 13569 34,177 FINALE LIGURE SAVONA 11780 31,448 SANTA MARGHERITA LIGURE GENOVA 10249 30,73La Top Ten dei “Comuni Ricicloni” liguriGianmario MassazzaFINALE NELLA TOP TEN DEI COMUNI LIGURINella classifica dei «Comuni ricicloni», <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong> recente da Legambiente Liguria, <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> risultaal quarto posto in provincia <strong>di</strong> Savona e al settimo in Liguria per la raccolta <strong>di</strong>fferenziata. La città<strong>di</strong>fferenzia il 31,44% dei rifiuti.9 MONEGLIA GENOVA 2829 30,4310 ARENZANO GENOVA 11615 29,94del Distretto Sociosanitario<strong>Finale</strong>se” e se non avremointoppi pensiamo che potràarrivare nelle vostre case nellaprossima primavera. Se ci riusciremol’AmministrazioneComunale <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> si riterràorgogliosa <strong>di</strong> aver redatto laprima carta informativa integratasociale e sanitaria dellaRegione Liguria realizzata conla collaborazione <strong>di</strong> tutti glioperatori dei nostri 16 Comuniche giornalmente svolgono illoro lavoro a volte invisibile masempre al servizio della gente ein particolare dei deboli ricordandoche come <strong>di</strong>cevaConfucio “Non importa quantovai piano, l'importante è chenon ti fermi”.Gianmario MassazzaAssessore ai Servizi SocialiCASTEL GAVONEAncora pochi giorni ed i lavori deiprimi due lotti funzionali delrestauro <strong>di</strong> Castel Gavone sarannocompletati. Sarà cosi possibilegià dal prossimo anno accedereal monumento simbolo dellanostra Città con visite guidate.Gli scavi effettuati nella primaparte dell’intervento hanno portatoalla scoperta <strong>di</strong> sale, frammenti<strong>di</strong> affreschi, pregevolimanufatti in pietra del <strong>Finale</strong> edal recupero della vecchia cisternacompletamente piastrellata inardesia. Le opere costate fino adoggi circa due milioni e mezzo <strong>di</strong>euro fra contributo comunale edeuropeo hanno permesso inoltre<strong>di</strong> mettere in sicurezza l’interastruttura, scongiurare nuovi crollie stu<strong>di</strong>arne l’utilizzo futuro. Nelgruppo <strong>di</strong> progettisti che si sonooccupati del cantiere è entratonell’ultima fase come <strong>di</strong>rettoredei lavori l’arch. Giorgio BRU-SOTTI mentre è continuata lacollaborazione con l’impresaFantino. Fondamentale l’apportodel geom. Fabrizio Lena e deivolontari del Centro Storico.Giovanni Ferrari


5ASSESSORATO ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVENUOVE NORME PER IL COMMERCIO AMBULANTE“Riqualificare il settore con l’intento <strong>di</strong> tutelare il consumatore e <strong>di</strong> creare i presupposti<strong>di</strong> migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro per gli operatori del mercato”Dopo l’approvazione del PianoCommerciale Comunale, cheha riscritto nel suo complessola <strong>di</strong>sciplina comunale delcommercio in sede fissa erelative pertinenze, il ConsiglioComunale si appresta a <strong>di</strong>scutereil nuovo Re golamento delcommercio sulle aree pubbliche,dando vita ad un corpoorganico <strong>di</strong> norme volte da unlato a dare attuazione in sedelocale ai principi <strong>di</strong> derivazionecomunitaria <strong>di</strong> libertà d’impresae, dall’altro, a razionalizzarel’utilizzo delle aree pubblichedestinate anche a finalitàcommerciali.Si tratta <strong>di</strong> un traguardo ambizioso,che al momento dellapromulgazione del Testo UnicoRegionale sul commercio (gennaio2007) era stato programmato,con un certo grado <strong>di</strong>ottimismo, entro la fine dellalegislatura, ma che si è riuscitipersino ad anticipare graziealla proficua concertazione fraAmministrazione Comunale ecategorie interessate, ponendocosì la Città <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, frale prime in Liguria, in con<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> dare concreta attuazionealla Legge Regionale.Il nuovo Regolamento del commercioal dettaglio su areepubbliche riscrive nel suo complessola normativa <strong>di</strong> dettaglioper quanto riguarda i mercati ele fiere, ma anche i posteggifuori mercato (chioschi, banchetti,etc.) e il commercioambulante esercitato in formaitinerante, fino alla concessionetemporanea <strong>di</strong> aree pubblichecoor<strong>di</strong>nandola con le prescrizionidel citato Piano Com mercialee con il Re golamento <strong>di</strong>Polizia Urbana.La struttura della nuova regolamentazioneprende avviodall’in<strong>di</strong>viduazione, operatadal Consiglio Comunale condeliberazione n. 101/2007,delle aree mercatali e valorizzai criteri generali <strong>di</strong> utilizzoche il collegio ha inteso fornirecon lo stesso atto. Inbuona sostanza si tende aduna razionalizzazione dellesuperfici destinate ad attivitàcommerciale, tenendo ancheconto degli interventi nel frattemporealizzati, o in corso <strong>di</strong>realizzazione, che hannomo<strong>di</strong>ficato i luoghi tra<strong>di</strong>zionalmentedestinati ad ospitarele attività; ad una <strong>di</strong>versasistemazione dei banchiaggregati per categoria merceologica<strong>di</strong> appartenenza; a<strong>di</strong>n<strong>di</strong>viduare con precisione lesuperfici massime <strong>di</strong> occupazioneconcesse a ciascun operatore;a dettare norme <strong>di</strong>salvaguar<strong>di</strong>a per la circolazionedei mezzi sulle aree pedonali;ad in<strong>di</strong>viduare postiriservati alle persone <strong>di</strong>sabilie agli esercenti il commercioequo e solidale; a prevedereparametri qualitativi perquanto attiene l’allestimentodei banchi e l’esposizionedelle merci.In una parola a riqualificare ildelicato segmento del commercioambulante, con il<strong>di</strong>chiarato intento <strong>di</strong> tutelare ilconsumatore e <strong>di</strong> creare i presupposti<strong>di</strong> migliori con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> lavoro per gli operatori delmercato.Bruno ZupoAssessore al Commercio ealle Attività ProduttiveOPERATO DELLA CONSULTA DELLO SPORTConsuntivo del biennio 2006 – 2008Durante il biennio 2006 – 2008, la Consulta dello Sport, nell’ambitodell’operatività che la vede impegnata nel promuovere le attivitàsportive per tutte le età, ha supportato le numerose AssociazioniSportive presenti sul territorio finalese nell’organizzare le <strong>di</strong>verse<strong>di</strong>scipline con particolare attenzione alle fasce giovanili, con i corsi <strong>di</strong>avviamento allo sport, ed alla terza età con corsi <strong>di</strong> ginnastica dolce.I risultati in termini <strong>di</strong> partecipazione da parte <strong>di</strong> giovani atleti sonostati più che sod<strong>di</strong>sfacenti e sotto l’aspetto agonistico anche <strong>di</strong>rilievo (primo classificato nel Campionato Italiano <strong>di</strong> Savate, primiclassificati nel Campionato <strong>di</strong> serie D maschile <strong>di</strong> Pallavolo, secon<strong>di</strong>classificati nel Campionato <strong>di</strong> serie C 2 femminile <strong>di</strong> Pallavolo,numerosi primi posti nei Campionati giovanili under 13, 16 e 18provinciali e regionali <strong>di</strong> Pallavolo, partecipazione alle finali per lapromozione in serie B <strong>di</strong> Tennis, primi classificati nel Campionato<strong>di</strong> terza categoria <strong>di</strong> Calcio, primi classificati nel Campionato <strong>di</strong> promozione<strong>di</strong> Basket, ecc.). Uguale impegno è stato posto nel recuperoe manutenzione dei <strong>di</strong>versi siti sportivi che il <strong>Comune</strong> ha affidatoalla gestione delle Associazioni FBC <strong>Finale</strong> e Polisportiva, quest’ultimaa tutti gli effetti braccio operativo della Consulta dello Sport. Intal senso il recupero dell’area “Borgo Sport” con la realizzazione <strong>di</strong>un centro <strong>di</strong> accoglienza e servizi per gli appassionati <strong>di</strong> mountainbike, il rifacimento del fondo in sintetico del campo <strong>di</strong> calcetto <strong>di</strong>Varigotti, nell’anno 2008 la gestione della spiaggia libera attrezzataa Varigotti ed i vari interventi <strong>di</strong> manutenzioni or<strong>di</strong>narie nei <strong>di</strong>versiimpianti, palestre, palazzetto dello sport e campi sportivi Felice Borele Viola sono a testimonianza del continuo impegno e dell’attenzioneposta al mantenimento delle strutture pubbliche e dei servizi necessarial prosieguo delle numerose attività sportive. Tutto ciò graziealla stretta collaborazione ed alla partecipazione attiva <strong>di</strong> associazionisportive, amministrazione comunale, <strong>di</strong>rigenti, atleti e sostenitoriche hanno affiancato la Consulta dello Sport ed il suo <strong>di</strong>rettivo nell’opera<strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e realizzazione <strong>di</strong> quanto sopra descritto.Clau<strong>di</strong>o CasanovaPresidente Consulta dello Sport


6PARTITO DEMOCRATICO“RIPRISTINARE IL SACRARIO DEI PARTIGIANI”In questi giorni i nostriragazzi sono tornati ascuola, una cosa normale<strong>di</strong>rete voi. Ma settant’annifa, dovremmo ricordarlo, cifurono ragazzi a cui fuimpe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> ritornarci:erano ebrei.Tanti <strong>di</strong> loro hanno raccontatol’umiliante esclusioneor<strong>di</strong>nata dai “provve<strong>di</strong>mentiper la <strong>di</strong>fesa della razzanella scuola fascista”. Fuun fatto drammatico. Forsenon approvato dall’unanimitàdegli italiani. Talunimormorarono.Ma ormai il Paese eraimbavagliato da più <strong>di</strong> 15anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ttatura e i provve<strong>di</strong>menticon la firma del Repassarono.La <strong>di</strong>scriminazione razzialeisolò la comunità ebraica;UN’ALTRA FINALEÈ curiosa l'idea <strong>di</strong> alzarsi ad ogniseduta <strong>di</strong> Consiglio Comunale eimpostare la faccia giusta perl'Inno <strong>di</strong> Mameli, che conferirà<strong>di</strong>gnità all'Assemblea, per poidare il via al solito an<strong>di</strong>rivieni deiconsiglieri verso la sala attigua,da cui bisogna stanarli almomento del voto. Poi ci sonoquelli a cui cala la palpebra mentremasticano la gomma, e quelliche non hanno mai fatto sentirela propria voce, nemmeno persegnalare un tombino rotto. Equelli che presenziano a intermittenza.E quelli che via via si sonodefilati per stanchezza o perseguire migliori occasioni. Oquelli che convocano i cacciatoriper gridare insulti a vanvera,senza che nessuno <strong>di</strong>fenda la<strong>di</strong>gnità del Consiglio.Ma an<strong>di</strong>amo alla sostanza: unConsiglio Comunale è <strong>di</strong>gnitosose produce idee forti e definite,se alimenta un <strong>di</strong>alogo costruttivo,se si assume la responsabilità<strong>di</strong> scegliere con e a nomedella comunità.favorì poi con la collaborazionedella RepubblicaSociale Italiana lo sterminionazista degli Ebrei.È la storia italiana delleShoah, le razzie, il campo<strong>di</strong> Fossoli, le tradotte versola Germania, l’eliminazione<strong>di</strong> tanti.Era una politica priva <strong>di</strong>base culturale e <strong>di</strong> ragionevolezza.Ma fu attuata,perché il Paese, come mainella breve storia nazionale,era nelle mani <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ttatore.Quelle leggi furono il prodottofolle <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong>potere. Non l’unico fruttoamaro del regime; si pensiall’ingresso in guerra. Ma ilfascismo non fu solo uninsieme <strong>di</strong> gravi errori,bensì un sistema che<strong>di</strong>struggeva la libertà.Oggi è con piacere che sisente parlare Fini, Presidentedella Camera, <strong>di</strong>Fascismo come male assoluto.Bene ha fatto ilPresidente della Camera.È allora opportuno richiamareal senso <strong>di</strong> una storiacomune quella dell’Italiademocratica che è lanostra.Non si tratta <strong>di</strong> demonizzarenessuno, né <strong>di</strong> coltivareo<strong>di</strong>o. Né <strong>di</strong> imbavagliare laricerca storica e la <strong>di</strong>versità<strong>di</strong> opinioni. Ma tutto nonsi può confondere.C’è bisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che è lanostra storia comune chenasce dal ripu<strong>di</strong>o del fascismo.Pren<strong>di</strong>amo il caso Piaggio,portato avanti senza il consensodella città - e tutte le occasionipubbliche lo <strong>di</strong>mostrano -, cheinciderà in modo irreversibile sulnostro territorio <strong>di</strong> vita, gestitoraccattando briciole dalla tavoladei potenti speculatori ai qualidel benessere <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> e deifinalesi non importa un'acca. Ilcaso Piaggio non è <strong>di</strong>gnità. Né loè il caso Ghigliazza. Ilmostruoso autosilo nellascuola (lo avete visto?) non è<strong>di</strong>gnità. L'e liminazione <strong>di</strong> uncampo solare pubblico non è<strong>di</strong>gnità. La ferita all'integrità <strong>di</strong>un Sacrario non è <strong>di</strong>gnità. Lacon<strong>di</strong>zione in cui versano alcunicimiteri non è <strong>di</strong>gnità. L'ostinatorifiuto del benessere e dellerisorse portate da un parconaturalistico non è <strong>di</strong>gnità. La<strong>di</strong>sattenzione verso lo stu<strong>di</strong>oTouring sul turismo, pagato condenaro pubblico non è <strong>di</strong>gnità.Né lo è il teatrino <strong>di</strong> piccoli egran<strong>di</strong> inciuci a cui assisteremoper le prossime elezioni. Il ritornaredelle note vecchie faccecon le note vecchie promesse,incapaci <strong>di</strong> rinunciare al potere,non è <strong>di</strong>gnità. Sì, perché ciascunoè pronto a <strong>di</strong>re che bisognarinnovare purché non si comincida lui stesso. Tutto questo, carifinalesi, non credo che sia <strong>di</strong>gnità.Il puntare a vincere, contandoi voti, senza preoccuparsi <strong>di</strong>essere degni <strong>di</strong> vincere, contan-Per questo, il Sacrario deiCaduti Partigiani <strong>Finale</strong>siva ripristinato, per rispetto<strong>di</strong> quelli che per primi sibatterono per la Libertà e laDemocrazia, perché unPaese senza memoria è unPaese senza futuro.Il Capogruppo delPartito DemocraticoMario TrottaCome già richiesto inConsiglio Comunale chiedoche via Asilo venga rifattacompletamente, come promesso,nel più breve tempopossibile. Promesse tantema fatti pochi.Il ConsiglierePietro TosiL'ITALIA S'È DESTA (ma <strong>Finale</strong> continua a dormire)Gloria Bar<strong>di</strong>do le idee, è mortale e vergognoso.L'importante è comunque alzarsitutti insieme appassionatamentein Consiglio e cantare <strong>di</strong>gnitosamenteassieme: "L'Italia s'èdesta" e "Siam pronti allamorte". Ma alla morte <strong>di</strong> chi?Forse della nostra città.Gloria Bar<strong>di</strong>


7GRUPPO NUOVA FINALEBALLO IN MASCHERA: INIZIANO LE PROVEQuando uscirà questo numerodella nostra Voce, mancherannopochi mesi ad una nuovatornata elettorale per il rinnovodel Consiglio Comunale e l’inse<strong>di</strong>amento<strong>di</strong> una nuova Amministrazione a cui spetterà ilcompito <strong>di</strong> governare la nostraCittà per altri 5 anni.Oggi mentre scrivo questerighe può sembrare prematurode<strong>di</strong>carle ad un evento certamentenon imminente maneanche troppo lontano.L’esigenza <strong>di</strong> occupare lo spazioa me riservato sul giornalinoComunale su tale argomentoè scaturita proprio dalla preoccupazione,non solo mia,sulle conseguenze della crisieconomica che ha investito ilpianeta e in maggior modo ilpaese Italia.E proprio perchè sono dell’ideache in questi momenti è piùche mai necessario che ognunoIl mandato <strong>di</strong> questa amministrazioneè agli sgoccioli, ed ilteatrino della politica localeinizia a pensare a come presentarsiagli elettori. Chi hagovernato dovrà mettere in evidenzaquello che <strong>di</strong> buono hafatto e come ha mantenuto gliimpegni presi in campagna elettorale,e descritti sul programma.Chi ha fatto opposizionetenderà a giustificarsi colpevolizzandola maggioranza perquanto si sarebbe potuto fare enon si è sviluppato.Tutti avranno ragione e nessunoavrà torto, ognuno metteràla propria maschera e reciteràil copione assegnato: elezionidopo elezioni, comesempre, da sempre. Il problemaè riuscire nel prossimo balload indovinare, chi si nasconde,<strong>di</strong>etro la maschera <strong>di</strong> chi. Si puòaver ballato un valzer conBiancaneve e poi scoprirsi inmano la mela avvelenata, oppure,credere <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con unsanto e vedergli cadere dalletasche trenta denari. Troveremochi farà finta <strong>di</strong> interessarsi aqualcosa, per carpire novità dariportare ad altri. Chi firmacambiali (elettorali) e promette,pur sapendo che troverà inseguito, il modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>simpegnarsi.Tutto quanto c’è <strong>di</strong> più bruttoed ipocrita, nascosto (a volte inmodo maldestro e infantile) damascheroni <strong>di</strong> perbenismo.Possibile che quello che apparee che ogni volta ci trae in inganno,non si riesca a prevenirlo.Come fare? Come orientarsi? Achi credere? Bisogna impararea valutare le persone perquello che hanno fatto, enon per quello che promettono<strong>di</strong> fare. Impariamo anchea guardare quello che c’è <strong>di</strong>etrola facciata, è lì che si nascondelo sporco. Nel ballo in mascherache si andrà ad organizzare nelprossimo semestre, facciamoci<strong>di</strong> noi faccia la propria parte, apartire dal territorio in cui vive,lavora e stu<strong>di</strong>a.Sarà importante che chi si presenteràal giu<strong>di</strong>zio degli elettorinon si preoccupi solo <strong>di</strong> ricercareil consenso col proporreuna semplice elencazione dellecose da fare o da migliorare.È opportuno affrontare la tornataelettorale con un programmacoraggioso e proposteche assumano il valore <strong>di</strong> unvero processo in costruzione,ed essere convinti della necessità<strong>di</strong> un adeguamento costantee in ampio confronto <strong>di</strong> ideecon tutte le forze sociali, economichee produttive.trovare preparati, selettivi e critici.Premiamo chi ha mantenutogli impegni realmentecon spirito <strong>di</strong> servizio allacollettività e non chi (eventualmente)ha usato questoperiodo per appagare le propriefrustrazioni o peggio ancora agarantirsi un arrotondamentosalariale. Dobbiamo imparare aragionare staccati dalle vecchieideologie e riconoscere le capacità<strong>di</strong> chi voteremo affinchéquesti portino un contributorealmente fattivo alla politicadella città <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>. Chi in questianni poteva fare e non hafatto, dovrebbe starsene a casa,evitando quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> parteciparealle feste, la città non ha bisogno<strong>di</strong> perdere tempo a smascherarli,anche perché sarannosempre i soliti noti.Terminando questa personalissimaanalisi, rivolta agli amici<strong>Finale</strong>si che come me sonoattenti alle cose che accadonoUNITI PER L’ULIVOCOME SARÀ LA PROSSIMA AMMINISTRAZIONE?Tutto ciò in modo paritario ein<strong>di</strong>pendente dal potenzialeassociativo <strong>di</strong> ogni gruppo politico,economico o <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni,perché ritengo, che tutti gliattori della vita <strong>Finale</strong>se abbianopari <strong>di</strong>gnità e <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> esprimerele proprie idee.È vitale dare importanza ad uncoinvolgimento il più largo possibileaffinché ognuno sentaveramente suo ciò che si vorràrealizzare e contribuisca a gettarele basi <strong>di</strong> una nuova stagione.Con questa filosofia non è consentitoalcun scambio del tipo“sostegno elettorale-posto <strong>di</strong>potere” né operare alla ricerca<strong>di</strong> equilibrismi, spesso causa <strong>di</strong>immobilismi che è necessariosuperare consegnandoli al passato.Occorre essere convinti che lavoce dei <strong>Finale</strong>si e delle categorieeconomiche non sia mainoiosa, seccante o inutile, mache vada ascoltata sempre,certamente nella fase preventiva<strong>di</strong> programmazione maanche nella fase successiva <strong>di</strong>esecuzione <strong>di</strong> un progetto unitario.Antonio Piccionenella nostra città, rivolgo unaugurio che è anche preghieraalla giunta comunale attuale:evitateci i lavori <strong>di</strong> fine mandatoeseguiti al solito, noto,noioso, scontato, scopo elettorale.La citta<strong>di</strong>nanza, intelligente ematura, certamente saprà premiarviper quello che avretefatto, o punirvi per ciò chenonostante le promesse nonavrete portato a buon fine.Antonio PiccioneRitengo sia <strong>di</strong> grande importanzail contributo <strong>di</strong> chi operanei settori economici, ai qualichiedere coinvolgimento effettivoe concreto, non solo in fase<strong>di</strong> programmazione specificama anche nella successiva faseesecutiva con una rappresentanzareale.Tutto questo non serve soloper combattere un futuroincerto, ma essere convintiche quello che abbiamo <strong>di</strong>fronte deve essere una grandeoccasione <strong>di</strong> crescita, qualcosada costruire in forme adeguate,un’opportunità dasostenere in modo coinvolgentee dalla quale crearebenessere <strong>di</strong>ffuso e gettare lebasi certe dove una nuovagenerazione <strong>di</strong> giovani possacrescere professionalmente esviluppare le proprie ideed’impresa e <strong>di</strong> lavoro.Franco De Sciora


OPINIONI A CONFRONTOI RIONI DELLA CITTÀ: FINALPIAIniziamo da questo numero un viaggio nei rioni <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>. In questa pagina i pareri deigruppi rappresentati in Consiglio Comunale su Finalpia8Fra i rioni <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>, Pia è il simbolo<strong>di</strong> quanto fu possibile danneggiareil territorio dal secondodopoguerra ad oggi. Le esigenze<strong>di</strong> ricostruzione degli anni ’50, ilboom economico dei ’60, l’assenza<strong>di</strong> pianificazione urbanistica e<strong>di</strong> cultura architettonica, calpestandonele tra<strong>di</strong>zioni, portaronoad uno sfruttamento selvaggio,mentre, senza ridurre <strong>di</strong> una lira(anzi..) gli utili per costruttori eproprietari, si sarebbero potutiottenere risultati assai migliori,ambientalmente e socialmente,con spazi ver<strong>di</strong>, parcheggi, porticati,servizi.In particolare non si creò unvero “centro”, commerciale esociale, pedonalizzato e attrattivo.Finalpia è, ancora oggi, un“non luogo”, privo <strong>di</strong> identità erichiamo.Negli ultimi anni la situazionenon è migliorata, ed in ciòhanno pesato errori strategicidella seconda Giunta Cervone.Una prima occasione si persecon il recupero dell’ex coloniaLancia, raro esempio <strong>di</strong> “incoscienzae<strong>di</strong>lizia”, architettonicamenteimbarazzante e nonaccompagnato da alcun beneficionella viabilità e nei servizi.L’ormai famosa rotatoria, oggiosteggiata dalla So printendenza,entro tale progetto avrebbepotuto avere facile attuazione.Una seconda, con la megaoperanello Sciusa.A lavori iniziati questa Am ministrazione,pur con innegabiliritar<strong>di</strong>, è almeno riuscita a ottenereun ponte carrabile (salvandola viabilità della Val Sciusa)e prevedere la sistemazione delponte storico e <strong>di</strong> PiazzaAbbazia.Una terza, pensando <strong>di</strong> completarela passeggiata a mare <strong>di</strong>levante con ciclopici interventiprivati che logicamente trovaronouno stop in Regione. Oggi siprevede, più semplicemente, <strong>di</strong>riaprire il cono ottico del vialearretrando il solo Hotel “IlMolo”.A questi “guasti” si aggiungonocasi che, faticosamente, siavviano a buon fine. I principali:l’acqua potabile, con nuovetratte <strong>di</strong> tubazione, il nuovopozzo e il collegamento alla sorgentedel Martinetto cesserà <strong>di</strong>dare problemi a residenti e turisti;i marciapie<strong>di</strong>, dei qualistanno iniziando i rinnovi.Sintetizzando, i maggiori problemi<strong>di</strong> Finalpia cui porre rime<strong>di</strong>opaiono i seguenti:- Rapida ultimazione, ed aregola d’arte, delle operesullo Sciusa e <strong>di</strong> PiazzaAbbazia;- Reperimento <strong>di</strong> parcheggipubblici, anche interrati,lasciando i pochi “vuotiurbani” rimasti a destinazioniquali verde pubblico,viabilità pedonale e ciclabile;- Creazione <strong>di</strong> un CentroUrbano <strong>di</strong> attrazione percommercio e vita sociale,pedonalizzato e controllato;- Completamento “come sideve” della passeggiata aLevante (per ora ritornataparcheggio durante i lavoriin Piazza V. Emanuele) ;- sistemazione definitiva dell’acquedotto;- creazione <strong>di</strong> un parco giochiper bambini, oggi privi <strong>di</strong>un minimo spazio <strong>di</strong> sfogo.A quel punto, potranno crearsicircoli virtuosi che si autoalimenteranno,portando ad unreale sviluppo ed a una consonaqualità della vita.Il Capogruppo <strong>di</strong>MaggioranzaGiovanni MuragliaPARTITO DEMOCRATICOUN’ALTRA FINALEGRUPPO NUOVA FINALEUNITI PER L’ULIVOFinalPia è l’esempio <strong>di</strong> come saràl’area Piaggio una volta e<strong>di</strong>ficata.La persona con cui parlavo dei problemidel quartiere mi facevaosservare come le case intorno anoi erano tutte chiuse, ma l’argomentoprincipe era lo Sciusa, ilavori interminabili continuano adare problemi ai citta<strong>di</strong>ni! La piazzaAbbazia e il centro storico attendonoda anni un promesso restauroed è grazie alla sola attività <strong>di</strong>una associazione che il rione vive.Come nella città il turismo è stagionale,il resto dell’anno è solo turismodel fine settimana, perciò conla prossima chiusura della Piaggiosi ridurrà l’economia finalese al soloturismo. Occorrerà recuperareassolutamente la vocazione turisticaampliando l’offerta: non solospiagge, ma rivalutazione del territorioimprontato sulla cultura storico/geograficadel finalese, maggioriservizi d’accoglienza, <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimentoe ristorazione. Ma mentrescrivo, m’informano che è <strong>di</strong> nuovotracimata la fogna sul lungomare!Gerardo SfrisoDE PROFUNDISDai rubinetti acqua salata epiena <strong>di</strong> sabbia; garage interratiovunque che ne fanno "ilpara<strong>di</strong>so delle talpe"; appartamentideprezzati; illuminazionemal funzionante; ruggine eincuria, asfalti degradati; cantieriaperti da 5 anni; fiume semprea rischio <strong>di</strong> esondazione dall'alto;stagioni turistiche compromesse;assenza <strong>di</strong> un progettocomplessivo; incertezzadegli investimenti; albergatoridelusi; negozianti <strong>di</strong>sperati;molte richieste danni al <strong>Comune</strong>che pagheremo noi tutti; per<strong>di</strong>ta<strong>di</strong> appetibilità turistica; per<strong>di</strong>ta<strong>di</strong> identità urbanistica; aria<strong>di</strong> periferia; ponte ri<strong>di</strong>colo. C'èaltro da <strong>di</strong>re su Pia? Il Sindacomi aveva risposto (assembleapubblica all'Angelicum), cheFinalPia, dai lavori per loSciusa, sarebbe venuta fuoripiù brutta e non c'è che <strong>di</strong>re:stavolta la promessa <strong>di</strong> unpolitico è stata mantenuta.Gloria Bar<strong>di</strong>IL RIONE PIAIl rione Pia si può considerare la“Cenerentola del <strong>Comune</strong>”, la figliacresciuta <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>natamente eviolentata più volte. Con questepremesse ogni tentativo <strong>di</strong> migliorarlaè <strong>di</strong>fficile, ma per questo,assolutamente in<strong>di</strong>spensabile.Certo un rione <strong>di</strong> seconde case,alcune delle quali vuote 11 mesil’anno (problema che associa Pia aVarigotti), ha poca voce, in effetti è<strong>di</strong>fficile che i quartieri svuotatidegli abitanti si lamentino.Questo deve impegnare le amministrazionialla massima attenzione: iproblemi che si creano nei quartieripoco vissuti, anno lo stesso peso<strong>di</strong> quelli che si verificano nel centrocitta<strong>di</strong>no e nelle vie commerciali ecome tali, risolti con tempi ugualmenterapi<strong>di</strong>. Sorvolo sui lavori <strong>di</strong>messa in sicurezza del torrenteSciusa, ma attenzione, sul pontenuovo (della serie “già visto”) asei mesi dalle elezioni sonocasualmente ripartiti i lavori:EVVIVA e buon Natale!Antonio PiccioneForse meglio <strong>di</strong> me lo potrannofare gli abitanti del rione Pia, madopo quasi 5 anni <strong>di</strong> GiuntaRicheri, non riesco a ricordarequali interventi siano stati conclusidalla sua Amministrazionein quel Rione. Il Cantiere delloSciusa è ancora aperto, comel’innesto sull’Aurelia zona excimitero, il problema dell’acquasalmastra nella rete idrica non èstato risolto, la sistemazione <strong>di</strong>Via Lungosciusa, la sistemazionetotale dei marciapie<strong>di</strong>, il collegamentoalla rete fognaria del rione<strong>di</strong> Capo S. Donato, la sistemazione<strong>di</strong> Piazza Abbazia, tutti interventiche erano in programma.Cosa è stato fatto? C’è solo daaugurarsi che l’imminente tornataelettorale per il rinnovodell’Am ministrazione Comunaleproduca come sempre il mantenimento<strong>di</strong> qualche promessa.Certamente molte <strong>di</strong> meno <strong>di</strong>quelle che si meritavano o siaspettavano gli abitanti <strong>di</strong> quelRione.Franco De Sciora


9DOPO OLTRE SESSANT’ANNIRIPRESI GLI SCAVI ALLE ARENE CANDIDEAl progetto collaborano Università italiane e straniere. Nuova luce sulla vita dell’uomopreistorico. La caverna è nota per la sepoltura del “Giovane Principe”Scavi alla Caverna delle Arene Can<strong>di</strong>deSono ripresi dopo oltre sessantaanni gli scavi archeologici pressola Caverna delle AreneCan<strong>di</strong>de, uno dei più rilevantisiti archeologici preistorici dell’areaMe<strong>di</strong>terranea.Gli scavi sono una delle azionipreviste dal ProgrammaIntegrato <strong>di</strong> Conoscenza eFruizione “La Caverna delleArene Can<strong>di</strong>de”, condotto dallaDirezione Regionale del Ministeroper i beni e le attività culturali.Essi si avvalgono della collaborazionescientifica <strong>di</strong> <strong>di</strong>verseUniversità italiane e straniere,del sostegno logistico del<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> e <strong>di</strong>una sponsorizzazione dellaFreddy Spa, azienda italiana <strong>di</strong>abbigliamento sportivo.L’equipe <strong>di</strong> archeologi e antropologi,che dalla metà <strong>di</strong> luglioha lavorato nella Caverna delleArene Can<strong>di</strong>de, è riuscita a rintracciarei limiti degli scavi condottipiù <strong>di</strong> sessanta anni fa daLuigi Bernabò Brea e LuigiCar<strong>di</strong>ni, che portarono alla scopertadella famosa sepoltura del“Giovane Principe”.Come afferma il prof. JulienRiel-Salvatore della McGillUniversity <strong>di</strong> Montreal “questolavoro ci ha permesso <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduare <strong>di</strong>versi livelli ancoraintatti riferibili a due <strong>di</strong>fferentimomenti del Paleolitico, ilGravettiano e l’Epigravettiano,tra 30.000 e 10000 anni fa”. Inuno spazio <strong>di</strong> circa do<strong>di</strong>ci metriquadrati sono stati accuratamentesfogliati strati <strong>di</strong> terrenoaccumulatisi migliaia <strong>di</strong> anni fa,che hanno rivelato al loro internonumerosi attrezzi in pietra,la maggior parte dei quali sonostati fabbricati con materieprime <strong>di</strong> alta qualità provenientida aree anche molto lontane(Marche, Francia), a conferma<strong>di</strong> come questa caverna rivestivaun ruolo “speciale” nellarete <strong>di</strong> scambi e contatti cheuniva le comunità umane. Unaserie <strong>di</strong> campioni <strong>di</strong> legno bruciato<strong>di</strong> Pino Silvestre (l’alberodominante nel paesaggio dell’eraglaciale) e <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti èstata prelevata con l’obiettivo<strong>di</strong> effettuare analisi <strong>di</strong> laboratorioe datazioni ra<strong>di</strong>ocarboniche,per ottenere informazioni piùpuntuali sulle fasi <strong>di</strong> occupazioneda parte dell’uomo dellacaverna durante le ultime fasidel Paleolitico. Di particolareinteresse è la scoperta <strong>di</strong> undente umano che in<strong>di</strong>ca, senzadubbio, come il terreno conservatoall’interno della grottapossa ancora restituire restifossili dei nostri progenitori,che potranno gettare nuovaluce sui loro mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vita, sullaloro alimentazione, malattie ecause <strong>di</strong> morte.Roberto Maggi, archeologoresponsabile del Pro grammaIntegrato <strong>di</strong> Conoscenzae Fruizione «La Cavernadelle Arene Can<strong>di</strong>de» sottolinea,in particolare, come questiprimi importanti risultati -che riceveranno nuovo impulsocon le più ampie campagneprogrammate anche per il 2009- siano stati possibili propriograzie al <strong>di</strong>alogo e alla collaborazionetra pubblico e privato,che uniti insieme sostengonofinanziariamente i progetti <strong>di</strong>ricerca e valorizzazione incorso nella Caverna delle AreneCan<strong>di</strong>de. La ripresa degli scaviè il primo passo <strong>di</strong> un progettoambizioso che mira a fare delloscavo archeologico un “evento”al quale possano assistere e<strong>di</strong>n un qualche modo parteciparei numerosi appassionati <strong>di</strong>Preistoria e chi in generale haASSOCIAZIONE BANCO SOLIDALECHI SIAMOBanco Solidale è un’associazione noprofit,nata a <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> nell’ottobre2007, che si prefigge <strong>di</strong> contribuire acostruire la cultura della solidarietà.Nostro obiettivo è quello <strong>di</strong> promuovereuno stile <strong>di</strong> vita più consapevoleattraverso un percorso <strong>di</strong> sensibilizzazionesulle tematiche del riuso, delnon-spreco e della solidarietà. Lasocietà dei consumi ci ha abituati abuttare via le cose quando sono ancorautilizzabili, solo perché non sono piùalla moda o non vengono più reputateattuali. In questo, la sobrietà e lacultura del riutilizzo possono <strong>di</strong>ventareuna scelta <strong>di</strong> cambiamento, che possiamoriassumere con queste cinqueparole: ridurre, rallentare, riutilizzare,riparare, riciclare.La nostra attivitàBanco Solidale non è il solito mercatinodell’usato, è un centro <strong>di</strong> raccolta,riparazione e ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> oggettiusati. La sua attività istituzionale èproiettata a costruire un luogo dove,oltre a dar nuova vita alle cose, sivuole porre la massima attenzione aibisogni sociali <strong>di</strong> ogni in<strong>di</strong>viduo, farriflettere sulla sempre più marcatalimitatezza delle risorse cheabbiamo a <strong>di</strong>sposizione e sul concetto<strong>di</strong> sobrietà. Alcuni beni sonoofferti gratuitamente ai più bisognosi,il resto viene venduto per permettereall’Associazione <strong>di</strong> coprire le spese <strong>di</strong>gestione e per garantire la continuitàdel progetto.COME SOSTENERCI· Prima <strong>di</strong> tutto credendo inquello che vogliamo realizzaree con<strong>di</strong>videndo i nostri valori· Portandoci quello che non vi èpiù utile· Aiutandoci a finanziare esostenere i progetti <strong>di</strong> solidarietà· Offrendoci le vostre competen-curiosità per il passato e lenostre origini. Importante sottolinearecome, anche taliaspetti del progetto <strong>di</strong> valorizzazionedel sito archeologico,siano fondati sullo sviluppo <strong>di</strong>sinergie e azioni congiunte <strong>di</strong>tipo pubblico-privato, nei qualisono coinvolti il Ministero per ibeni e le attività culturali, laRegione Liguria, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> e la Società CavaArene Can<strong>di</strong>de Srl.ze, capacità o più semplicementeil vostro tempo· Facendoci conoscere attraversoil passaparolaCOSA OFFRIAMO· Ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> oggetti, vestiti emobili usati· Sgombero locali· Piccoli traslochi· Consulenza gratuita valutazionebeni· Attività <strong>di</strong> volontariato pressol’Associazione· Mostre e banchetti <strong>di</strong> beneficenza· Incontri e laboratori sui temidel riuso, del non-spreco, dellanuova sobrietàAssociazione Banco SolidaleMercatino dell’usato etnico eresponsabileZona Ind.e - Strada Giuliano 5<strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>Tel e Fax: 019.680.412


STAGIONE TEATRALE 2009OTTO SPETTACOLI A SANTA CATERINACamillo Milli ed Elisabetta Pozzi fra gli interpreti che calcheranno il palcoscenico. In programmaanche musica jazz e teatro per ragazzi. Primo appuntamento il 16 gennaio10Prenderà il via il 16 gennaio lastagione teatrale organizzatadall’Assessorato alla cultura del<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> e dalTeatro Garage <strong>di</strong> Genova, nell’ambitodel circuito provinciale“La Riviera dei Teatri”. In programmaall’Au<strong>di</strong>torium <strong>di</strong> SantaCaterina otto spettacoli <strong>di</strong> teatrocontemporaneo. Ad inaugurarela rassegna sarà Mojo, comme<strong>di</strong>a-thrillerambientata nel sottobosco<strong>di</strong> Soho nel 1958 e<strong>di</strong>nterpretata da Marco Pieralisi,Diego Savastano, AlessandroMarini, Michele Di Siena,Vincenzo Zampa e Pier LuigiPasino. Scritta dal venticinquenneJez Butterworth, è stata rappresentataper la prima voltanel 1995 ed ha subito vinto unodei più prestigiosi riconoscimentiinglesi per la drammaturgia. Il6 febbraio sarà la volta <strong>di</strong>Lettere da lontano - Parole emusica del <strong>di</strong>stacco, allestimentoche unisce <strong>di</strong>verse formeespressive - parola, musica,immagine – per raccontarel’emigrazione, con un occhio <strong>di</strong>riguardo a quella dei liguri, maanche a quella contemporanea,a coloro che sono arrivati e continuanoad arrivare in Liguria.Lo spettacolo è scritto, <strong>di</strong>retto einterpretato da Lorenzo Costa,che sarà in scena con l’attriceFederica Ruggero e i musicistiAlberto De Benedetti, DavideSerini e Danilo Paro<strong>di</strong>.Luigi Maio, Silvia Pavonessa e ilTrio Hyperion saranno gli interpreti<strong>di</strong> un’originale ri-scritturadell’opera buffa La cameramagica <strong>di</strong> Don Giovanni (21febbraio), tratta dal DonGiovanni <strong>di</strong> Mozart e Da Ponte.Non sarà il ribelle Don GiovanniElisabetta PozziCamillo Milliad apparire sul palcoscenicodurante la rappresentazione,ma un ormai anziano e bizzosoGiacomo Casanova.Il 7 marzo, Elisabetta Pozzisarà la protagonista del recitalAnime Affannate de<strong>di</strong>cato aPaolo e Francesca, anime travoltedalla bufera infernale e adaltri personaggi tormentati.Il 13 marzo, Camillo Milli presenteràLo Sca valcamontagne,pièce teatrale con cui l’attoremilanese festeggia l’oltremezzo secolo <strong>di</strong> carriera.Camillo Milli racconterà, preparandodegli spaghetti all’amatriciana,la carriera <strong>di</strong> un attoreaccostatosi al teatro quasi percaso, ignaro <strong>di</strong> scuole <strong>di</strong> recitazione,e <strong>di</strong>ventato professionistacon la tenacia <strong>di</strong> un auto<strong>di</strong>datta.In sostanza la sua biografia.La stagione teatrale <strong>di</strong> <strong>Finale</strong><strong>Ligure</strong> ospiterà poi Parti oscure(21 marzo), doppio monologoscritto e <strong>di</strong>retto da MarcoGhelar<strong>di</strong> ed interpretato daSimona Guarino e MariellaSperanza. Lo spettacolo racconterà“I Promessi Sposi” <strong>di</strong>Alessandro Manzoni dal punto<strong>di</strong> vista <strong>di</strong> Marta, servadell’Innominato.Il 3 aprile i riflettori si accenderannosu Novecento <strong>di</strong>Alessandro Baricco, nella trascrizioneteatrale e nell’interpretazione<strong>di</strong> Corrado d’Elia. Il ritmodello spettacolo è quello, gradevolmentedenso, <strong>di</strong> quando leparole e la musica si incontranoe si scambiano i ruoli: le parole<strong>di</strong>ventano musica e le note racconto,fino a comporre una partituraoriginale, unica.La stagione si chiuderà conl’incen<strong>di</strong>ario spettacolo ThePluck Show (17 aprile).Protagonisti saranno i Pluck,un gruppo composto da treallegri musicisti che mette inri<strong>di</strong>colo, persuade e seduce inmodo originale ogni tipo <strong>di</strong>musica, da Bach ai Beatles.Inizio spettacoli ore 21.Preven<strong>di</strong>ta biglietti e abbonamenti:Libreria Centofiori (tel.019.69.23.19, intero 14 euro,ridotto 11).Lucia CampanaTornano anche quest’annoall’Angelicum <strong>di</strong> Pia gli appuntamenticon la “Riviera dei Teatri deiRagazzi”, rassegna <strong>di</strong> spettacoli <strong>di</strong>teatro d’attore, <strong>di</strong> figura, <strong>di</strong> narrazionee <strong>di</strong> animazione rivolti alpubblico delle famiglie. La rassegnatoccherà sette Comuni dellaprovincia, fra i quali <strong>Finale</strong>.All’Angelicum sarà presentato ilprimo febbraio lo spettacolo“Fiabe selvatiche”, <strong>di</strong> e conPaola Serafini, tratto dalle “FiabeItaliane” <strong>di</strong> Italo Calvino, mentreLa battaglia <strong>di</strong> EmmaTEATRO RAGAZZIMUSICA JAZZNasce, nell’ambito de LaRiviera dei Teatri un nuovocircuito <strong>di</strong> promozione che haper oggetto la musica jazz.La nuova proposta culturale<strong>di</strong>segna un itinerario alla scoperta<strong>di</strong> un genere musicaleche sul territorio provincialeannovera numerosi appassionati.I concerti della stagione2008/2009 sono cinque etracciano un viaggio, tra stili elinguaggi <strong>di</strong>fferenti, condottoda artisti <strong>di</strong> primo piano dellascena musicale nazionale e<strong>di</strong>nternazionale.A <strong>Finale</strong> la Riviera dei TeatriJazz farà tappa il 13 febbraio,all’Au<strong>di</strong>torium <strong>di</strong> Santa Caterina, con Eliot ZigmundQuartet from Bill Evans toMichel Pe trucciani (ore 21).l’otto marzo Monica Mattioli eMonica Parmigiani porteranno inscena “La battaglia <strong>di</strong> Emma”(inizio rappresentazioni ore 16).Entrambi gli spettacoli sono organizzatidalla Compagnia deiCuriosi e dall’Assessorato alla culturadel <strong>Comune</strong> (biglietto unico 5euro, bambini sotto i tre anni gratis,ingressi agevolati famiglie dueadulti + 1 bambini 10 euro, 2adulti + 2 bambini 15 euro).Biglietti in ven<strong>di</strong>ta dalle 15 al botteghinodel teatro.


1118 GIUGNO 1954QUANDO IL P 136-L PIAGGIO VOLÒ DALL’ITALIA ALL’EGITTOQuel record al femminile che portò lavoro nel comprensorio <strong>Finale</strong>se a mille famiglie<strong>di</strong> Gianni NariAl termine del secondo conflittomon<strong>di</strong>ale per la classe impren<strong>di</strong>torialeligure, similmente a tutti i titolari<strong>di</strong> industrie italiane, scattò l’oradelle gran<strong>di</strong> decisioni. Molti industriali,demoralizzati, con le propriefabbriche <strong>di</strong>strutte, i capitali ridottilingua e la realtà commerciale american.In accordo con l’ingegnerPiaggio decise la progettazione <strong>di</strong> unpiccolo aereo per uomini d’affari,capace <strong>di</strong> trasportare fino a 5 persone,con bagaglio, su una tratta <strong>di</strong>mille chilometri. Si optò per la soluzioneal minimo dalla svalutazione,<strong>di</strong> un aereo anfibio (cioè capa-abbandonarono le attività produttive;ovunque la <strong>di</strong>soccupazione raggiunsepercentuali elevatissime. A<strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, l’unica industria <strong>di</strong>alta tecnologia, la Piaggio A eronautica,era stata bombardata più volte,gli aeroplani ancora integri eranoquelli nascosti n elle gallerie <strong>di</strong>Caprazoppa, ma essendo aerei dabombardamento o da caccia, a nullaservivano sul nascente mercato civile.In quel momento al timone dellace <strong>di</strong> operare sia da terra, sia dall’acqua,in modo da ampliare lagamma dei possibili acquirenti.L’obiettivo era il mercato americanoe per questo l’aeroplano fu equipaggiatocon due motori <strong>di</strong> produzioneUsa. Nel 1946 la Piaggio <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>aveva riassunto poco più <strong>di</strong> 200 personefra cui i migliori <strong>di</strong>segnatoriprogettisti ed i migliori tecnici. Inpoco più <strong>di</strong> due anni fu progettato ecostruito il P 136-L, che decollò laSocietà vi era l’ing. Armando prima volta, dal mare <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>, il 15Piaggio, figlio del fondatore, Sen.Rinaldo (morto nel 1938) il quale,con notevole coraggio, decise <strong>di</strong>proseguire nell’attività aeronautica,potendo contare su due fattori fondamentali:il primo era rappresentatodalle alte capacità <strong>di</strong> progettazionedell’ufficio tecnico, che fra l’altropoteva <strong>di</strong>sporre della Galleria delVento e della Vasca idro<strong>di</strong>namica, ilseconda era l’appoggio finanziariodei una banca ligure che, nel tempo,aveva sempre creduto nell’aziendaaeronautica. Il capo progettista eral’ing. Giovanni Casiraghi, genovese,che <strong>di</strong>resse l’ufficio progetti dal1936 al 1970. Casiraghi era ingegnerenavale (laurea conseguita aGenova nel 1927) ; recatosi subitonegli Usa si era laureato in ingegneriaaeronautica presso il Mit <strong>di</strong>aprile 1949. Come sempre accadenella messa a punto <strong>di</strong> un prototipo,oltre alle mo<strong>di</strong>fiche aero<strong>di</strong>namicheed idoro<strong>di</strong>namiche per un anfibio,furono installati vari tipi <strong>di</strong> motori evari tipi <strong>di</strong> eliche, queste ultime <strong>di</strong>progettazione Piaggio. Nel 1953,con motori Lycoming, eliche Piaggio(P 1033-G3-S), il P 136 ottenne lacertificazione italiana Rai e l’aeronauticamilitare ne or<strong>di</strong>nò ottoesemplari, una vera e propria boccatad’ossigeno, Nello stesso annodue esemplari furono presentatiall’estero: Usa e Gran Bretagna. Eranecessario far conoscere il velivolo ele sue capacità operative. Nacquel’idea <strong>di</strong> tentare il record mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong><strong>di</strong>stanza per aerei <strong>di</strong> questa categoria,“Anfibio classe C3”. “Bisognavastupire gli americani con una grandeBoston. Aveva lavorato quattro anni impresa – <strong>di</strong>sse allora l’ing.alla Boeing e negli Usa si era anchesposato. Quin<strong>di</strong> conosceva bene laCasiraghi – meglio se l’equipaggiosarà femminile”.Il P 136-L mentre flotta sullo specchio acqueo antistante lo scoglio del MombrinoLa storia <strong>di</strong> un recordIl prototipo del P 136 venne mo<strong>di</strong>ficatocon l’installazione <strong>di</strong> un grandeserbatoio, nella zona dell’or<strong>di</strong>nata <strong>di</strong>forza, capace <strong>di</strong> contenere 2360 litri(1700 chili) <strong>di</strong> “benzina avio” e l’aggiunta<strong>di</strong> un serbatoio olio capace <strong>di</strong>80 litri. Il gruppo <strong>di</strong> progetto perl’aereo del record era guidato dall’ing.Alberto Faraboschi, il reparto“Sperimentale”, dove fu realizzato,dall’ing. Pietro Ruggeri. Il P 136 cosìallestito pesava 3780 chilogrammi aldecollo, bel 1060 chili in più delmassimo peso certificato. Per cui èfacile capire che l’ala e tutti gli“organi” <strong>di</strong> quel prototipo sarebberostati sottoposti a carichi e sollecitazionifuori da ogni norma <strong>di</strong> progetto.Si scelse l’aeroporto <strong>di</strong> Ghe<strong>di</strong>(Brescia), base militare con unapista lunga 4 mila metri onde poterlanciare un così piccolo aeroplanocarico oltre ogni previsione. Dopovarie richieste, la Piaggio ottenne ilpermesso per occupare un’aeroviasulla tratta Italia-Egitto. Il permessofu accordato ma per un volo notturno,in modo da non intralciare lerotte commerciali, allora prevalentemente<strong>di</strong>urne. A Ghe<strong>di</strong> si trasferironol’ing. Piaggio, l’ing. Casiraghi, el’equipaggio femminile, anch’essogenovese: Carina Negrone (pilota),e Ada Marchelli (co-pilota). Eraanche presente il capo motoristaEmanuele Cordone con i tecnici:Chiozzi, Boncardo e Garelli ed ilresponsabile delle eliche, Luigi Nari.Compiute le minuziose prove motorie prove eliche, l’aereo fu rifornito<strong>di</strong> carburante con il pieno. La torre<strong>di</strong> controllo dell’aeroporto <strong>di</strong> Ghe<strong>di</strong><strong>di</strong>ede il via libera. Erano le ore 16,30del 18 giugno 1954. Con un cennodella mano la Negrone salutò, portandocontemporaneamente le“manette” sulla potenza massima <strong>di</strong>decollo, pari a 2 x 340, 680 cavalli.Il P 136-L iniziò la propria rincorsa erullò sulla pista lombarda a lungo(“sembrava non terminasse mai”, miraccontò mio padre Luigi Nari),coprendo oltre 3 mila metri, finché,come previsto, fu richiamato moltodolcemente per iniziare la salita finoalla quota <strong>di</strong> crociera. E’ bene ricordareche questa operazione era trale più delicate perché prove precedenti,svolte sull’aeroporto <strong>di</strong>Malpensa, nel 1953, si erano interrottedopo una rovinosa “imbardata”del velivolo che per fortuna era statocaricato con “bilette” in acciaio paria 1700 chili.Dopo il decollo, Piaggio e Casiraghitornarono a Genova ed il gruppo deitecnici tornò a <strong>Finale</strong>. Iniziò così lalunga notte del record. <strong>Finale</strong> hasempre vissuto in simbiosi con il“suo stabilimento” e la popolazionesi <strong>di</strong>mostrò ancora una volta all’altezzadella tra<strong>di</strong>zione. In <strong>di</strong>tta rimaseroi <strong>di</strong>rigenti. I tecnici, gli operai,ma anche i pescatori (era tempodelle acciughe ma nessuno quellanotte salpò per la pesca alla “lampara”),la gente comune, si riversarononei “carùggi” prendendo d’assaltole panetterie (rimaste apertetutta la notte per sfornare focaccia)ed i bar e le osterie per il “nostralino”e le varie bevande. Quello cheaccadde in quella notte nelle viecentrali <strong>di</strong> Marina lo lascio immaginarea voi lettori.Aeroporto <strong>di</strong> Villanova d’Albenga, estate1953. Una pausa durante gli allenamentiper preparare il volo dei recor Da sin.:Carina Negrone (pilota), Ada Marchelli (copilota,<strong>di</strong> spalle), l’ingegner Fieschi (al centro),<strong>di</strong>rettore dello stabilimento <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>, eil pilota collaudatore Piaggio Col. Gasperi.Alle ore 6,10 del 19 giugno 1954 il P136, orami <strong>di</strong>venuto leggero (tutto ilcarburante era stato consumato), siposò dolcemente sulle acque calmesegue


12Uno dei prototipi del P 136-L durante la fase<strong>di</strong> decollo sotto la Lanterna <strong>di</strong> Genova(1950).del fiume Nilo, a Luxor, dove oggisorge la <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> Aswan. Aveva percorso,senza scalo, 2987 chilometri,stabilendo il nuovo record delmondo sulla <strong>di</strong>stanza, volando per13 ore e 34 minuti consecutivamente,pilotato da due gentili signore.Alle ore 6,20 la sirena Piaggio ruppeil silenzio della città. I finalesi capirono,i numerosi turisti presentifurono subito informati. Dalla basilica<strong>di</strong> San Giovanni, a Marina, si levònell’aria limpida del mattino ilsuono a <strong>di</strong>stesa delle campane,scampanio che continuò fin quandorisposero le campane <strong>di</strong> San Biagioa Borgo e quelle dell’Abbazia <strong>di</strong> Pia.Al Bar Nino, ideale quartiere generaledei finalesi, uno dei più notipescatori <strong>di</strong>sse: “A ghe l’èmu fêta”(ci siamo riusciti). Ed era vero perchétutti avevano contribuito allagrande impresa, anche solo idealmente,per il bene <strong>di</strong> una città, perottenere il tanto sospirato lavoro.La notizia fece rapidamente il girodel mondo. Sia il News York Timesche il Time <strong>di</strong> Londra titolarono:“Record del mondo al femminile”.Per gli americani, all’inizio degli anniCinquanta, era impensabile che duedonne “pilota” fossero capaci <strong>di</strong> unaprestazione fisica e mentale <strong>di</strong> cosìalto livello. L’idea dell’ing. Casiraghisi rivelò vincente. I P 136-L ottennesubito la Certificazione Usa nellacategoria commerciale Utilità part.3. Era il primov elivolo straniero deldopoguerra ad ottenere un similericonoscimento. Questo era anche ilpermesso onde poterlo vendere sulmercato americano. Senza perderetempo, da porto <strong>di</strong> Genova salpòuna nave da carico con a bordo il P136-L, equipaggiato in versione“Uomini d’affari”. Appena giunto aNew York l’aereo fu calato in marecon un bigo e, dopo aver flottatocercando spazio, decollò sotto lastatua della Libertà. A tappe forzateraggiunse Milwaukee, città chesorge sulle rive del lago Michigan, anord <strong>di</strong> Chicago.Dopo alcune evoluzioni programmate,il P 136-L si posò sulle acque delIl panfilo Cristina, <strong>di</strong> proprietà dell’armatore greco Aristotele Onassis. Sul ponte <strong>di</strong> poppasi scorge la sagoma del P 136-L. Quando il “Cristina” era in navigazione, Onassis si recavaa terra usando l’idrovolante Piaggio, che veniva calato in mare con un bigo appositamenteimpiantato a bordo.lago americano, sotto gli uffici delpresidente della grande industriaKearney & Trecker, potenziale clientegià in<strong>di</strong>viduato a suo tempo. Nelmese <strong>di</strong> settembre del 1954, a<strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, nel salone della palazzinaPiaggio, Mister Trecker in personasiglava il contratto per l’acquiesto<strong>di</strong> 40 velivoli, più pezzi <strong>di</strong>ricambio per altri 10 esemplari. Dalmese successivo iniziarono leassunzioni per circa 800 operai specializzati(erano stati licenziati nel1943). Il P 136-L (P vuol <strong>di</strong>rePiaggio, progetto n. 136 e la L in<strong>di</strong>cai motori montati a bordo, della<strong>di</strong>tta Lycoming Usa) fu acquistatoanche da Onassis, Niarcos e Livanos(lo imbarcarono sui rispettivi panfili),dal re d’Egitto Faruk e da moltealtre compagnie. Quando SocrateAristotele Onassis acquistò il P 136-L (che pagò in contanti) si recò a<strong>Finale</strong> personalmente con il propriopanfilo, il “Cristina”, che fu ancoratoa poche centinaia <strong>di</strong> metri dal capo<strong>di</strong> Caprazoppa. Il P 136-L fu calatoin mare, con la famosa gru Piaggio,e decollò dallo specchio acque antistanteil “Mombrino”; compì alcuneevoluzioni sul “Cristina”, fra gliapplausi delle maestranze, assiepatesul molo Piaggio, <strong>di</strong> fronte all’-hangar grande. Per curiosità storicavoglio ricorda che il “Cristina” erastato allestito utilizzando lo scafo <strong>di</strong>un caccia della Marina militare tedesca,impiegato nel secondo conflittomon<strong>di</strong>ale. In totale del modello P136 ne furono venduti oltre 150esemplari. Nel 1955 la banca, cheaveva atteso quasi 10 anni, ottenneil rimborso del prestito e tutti gliinteressi in dollari. L’aeroplano furibattezzato “Royal Gull” il“Gabbiano Reale”.Gianni NariINTERNET ED ADOLESCENTIRiceviamo e pubblichiamo la lettera <strong>di</strong> un papà finaleseFermo restando che internet consente oggi <strong>di</strong> comunicare molto facilmentecon un qualsiasi sconosciuto della Nuova Zelanda, lasciamo ai Sociologi l’incombenza<strong>di</strong> spiegare però perché, sempre più <strong>di</strong>fficilmente, comunichiamocon il vicino del piano <strong>di</strong> sopra. Non dobbiamo però lasciare a quegli stessiSociologi il compito <strong>di</strong> vigilare sui nostri figli, soprattutto se adolescenti. Moltidei lettori conosceranno la facilità con la quale, per l’ambito soprattutto dellamusica e dei film, sia possibile ottenere, attraverso la con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> file tracomputer <strong>di</strong> gente che neppure si sa dove sia o chi sia, copie affidabilissimein termini <strong>di</strong> qualità; potenza dei famosissimi sistemi “peer to peer” o “reteparitaria” come eMule o molti altri sistemi pressoché equivalenti, In questoambito, qualsiasi filmato o canzone o foto può essere “rinominato” o ribattezzatose questo può aiutare a capire, con qualsiasi nome o descrizione voglia ilpadrone del computer o chi lo detiene. Per assurdo, nel caso qualcuno decidesse<strong>di</strong> prendersela subdolamente con qualcun altro per qualsisia motivo,basterebbe prendere un qualsiasi filmato e ribattezzarlo con tanto <strong>di</strong> nome ecognome e località <strong>di</strong> appartenenza. Poco importa se poi, una volta aperto,quel filmato mostra che nulla ha a che vedere con la persona oggetto del tiroal bersaglio, Non sempre le vittime <strong>di</strong> tali agguati si rendono conto <strong>di</strong> esserestati facili bersagli o <strong>di</strong> demenza adulta o <strong>di</strong> scelleratezza adolescenziale: inquesti casi, poi, o ci si affida alla Polizia postale che è in grado <strong>di</strong> risalire, attraversosistemi più o meno complessi, all’autore del gesto, oppure si lancia unappello, come in questo caso, un urlo <strong>di</strong> pericolo per tutti coloro che hannofigli che si avvicinano adesso all’uso della potenza <strong>di</strong> internet: fate attenzionee ogni tanto controllate il contenuto del computer <strong>di</strong> vostro figlio.Un papà finaleseANNIVERSARI AUREIAlcune coppie finalesi hanno festeggiato nei mesi scorsi le nozze d’oro.Fra questi: Francesca Di Murro e Costanzo Testa, sposi dall’11 settembre1958, e Leonora Zunino e Dario Ponzo, convolati a nozze il 14ottobre <strong>di</strong> cinquant’anni fa. A loro gli auguri della redazione de LaVoce.Francesca <strong>di</strong> Murro e Costanzo Testa Leonora Zunino e Dario PonzoIl Numero Verde 800991952 serve a segnalarequalunque necessità <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria,dalla lampada bruciata alla scarsa pulizia<strong>di</strong> una strada, ed è attivo nei seguentiorari: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14, il martedì e il giovedìdalle 15 alle 18. In tutti gli altri orari è coperto da segreteriatelefonica.

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