NOTIZIEMalpractice, reazioni in<strong>di</strong>gnate ai dati AIOMLa polemica. Si infuoca la polemica come era preve<strong>di</strong>bile dopo l'annuncio-shock dato dall' AssociazioneItaliana <strong>di</strong> Oncologia Me<strong>di</strong>ca (AIOM) in un convegno all' Istituto Tumori <strong>di</strong> Milano secondoil quale ci sarebbero novanta morti al giorno per malasanità in Italia, tra 14 e 50 mila decessi ognianno, un totale superiore al numero delle vittime per incidenti stradali e tumori.La posizione FNOMCeO. "L’ennesima notizia rimbalzata a margine <strong>di</strong> un convegno dell’AssociazioneItaliana <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> Oncologi (AIOM) e che ha trovato vasta eco sui mezzi <strong>di</strong> informazione rendeormai intollerabile, sotto il profilo tecnico-professionale, etico-deontologico e civile, il ciclico abuso<strong>di</strong> stime su morti e feriti conseguenti a errori commessi negli ospedali e nelle strutture delSSN". Questo, in sostanza, è quanto ha sostenuto, a caldo, il presidente della Federazione NazionaleOr<strong>di</strong>ni <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO) Amedeo Bianco. “Sul piano tecnico-professionale,in assenza <strong>di</strong> seri stu<strong>di</strong> osservazionali, si rimasticano cifre e numeri fondati su stime delfenomeno operate in altri paesi e alcuni <strong>dei</strong> quali molto <strong>di</strong>versi dal nostro, o si proiettano su scalanazionale dati settoriali provenienti da piccoli campioni <strong>di</strong> ricerca, quando non mere statisticheufficializzate da soggetti privati che operano a tutela <strong>dei</strong> citta<strong>di</strong>ni.” In sostanza, Bianco ha rilevatocome questa denuncia, oltre che prescindere dal rispetto <strong>di</strong> una rigorosa metodologia scientifica,mortifichi gli sforzi <strong>di</strong> quanti, sempre più numerosi e motivati – tra professionisti me<strong>di</strong>ci e non,manager della Sanità e istituzioni (Regioni e Ministero della Salute) – si adoperano per sra<strong>di</strong>careil delicato tema dell’errore dall’omertà, dalla paura delle punizioni, per riallocarlo nella culturapositiva del perseguimento della sicurezza delle attività sanitarie. “Sul piano etico-deontologico èmotivo <strong>di</strong> rilievo la sottovalutazione <strong>dei</strong> risvolti meramente sensazionalistici <strong>di</strong> tali fattispecie <strong>di</strong>notizie, non fondate su dati certi, documentati e comprovati e quin<strong>di</strong> al limite <strong>di</strong> un procurato allarmesociale”. Ma, anche sul piano civile, “è preoccupante la ferita che tale indebito sensazionalismodetermina nell’affidabilità per il citta<strong>di</strong>no dell’intero sistema”. “Così facendo", ha quin<strong>di</strong>concluso Bianco, "e sicuramente al <strong>di</strong> là delle volontà <strong>dei</strong> protagonisti, si colpisce il rapporto fiduciarioe si scavano le trincee nelle quali si fronteggiano da una parte il riven<strong>di</strong>cazionismo me<strong>di</strong>colegale<strong>dei</strong> pazienti e <strong>dei</strong> parenti, dall’altra le pratiche <strong>di</strong>fensive <strong>dei</strong> professionisti. Gli errori ci sonoe vanno innanzitutto prevenuti con efficaci politiche <strong>di</strong> orientamento delle organizzazioni <strong>dei</strong> sistemisanitari alla sicurezza, poi eventualmente gestiti nell’interesse esclusivo <strong>dei</strong> pazienti, il tuttoirrobustito da incisive e costanti attività <strong>di</strong> formazione e aggiornamento del personale. Anchequesto è il nuovo patto della salute".La posizione FIMMG. “Anche se la cifra <strong>di</strong> 90 morti al giorno mi sembra eccessiva, è sicuramentegiusto stigmatizzare le conseguenze degli errori commessi dai me<strong>di</strong>ci o delle <strong>di</strong>sfunzioni organizzative<strong>dei</strong> servizi sanitari. Nello stesso tempo, però, non si deve <strong>di</strong>menticare che quoti<strong>di</strong>anamenteil Servizio sanitario nazionale salva migliaia <strong>di</strong> vite, grazie al lavoro <strong>di</strong> tutti i me<strong>di</strong>ci e degli altrioperatori, nel territorio e nelle strutture del Ssn”. È questo il commento <strong>di</strong> Giacomo Milillo, segretarionazionale della Fimmg (Federazione Italiana <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> <strong>di</strong> Famiglia), il maggior sindacato <strong>dei</strong>me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia italiani, alle notizie riportate dai mass me<strong>di</strong>a in questi giorni sulle cifre <strong>di</strong>ffusedall’Aiom, l’associazione degli oncologi, relativamente alle conseguenze degli errori commessidai me<strong>di</strong>ci e delle <strong>di</strong>sfunzioni <strong>dei</strong> servizi sanitari. Discorso analogo, ovviamente, vale anche per leinvali<strong>di</strong>tà: “È <strong>di</strong>fficile negare che errori e <strong>di</strong>sfunzioni possano provocarne", rileva Milillo, "ma è altrettantocerto che ogni giorno ne vengono evitate a migliaia grazie all’intervento tempestivo <strong>dei</strong>me<strong>di</strong>ci e <strong>dei</strong> servizi”. Detto questo, il segretario nazionale della Fimmg auspica che si creino lecon<strong>di</strong>zioni per ridurre quanto più possibile le conseguenze negative <strong>di</strong> errori e malfunzionamenti.Per riuscirci, precisa, bisognerebbe fare in modo che i me<strong>di</strong>ci non temano <strong>di</strong> ammettere d’avercommesso qualche errore, così da far emergere il fatto, riconoscerne le cause ed evitare che si ripeta.Per esempio, spiega, si potrebbero adottare misure che facilitino il riconoscimento <strong>dei</strong> dannida parte delle assicurazioni per evitare o almeno limitare il ricorso a denunce penali contro ime<strong>di</strong>ci stessi.Gli esperti. Francesca Venturini del Comitato Scientifico SIFO racconta la sua esperienza: "In uncontesto assistenziale sempre più attento alla qualità della cura e alla sicurezza del paziente, la14 • Bollettino Notiziario - n° 12 <strong>di</strong>cembre <strong>2006</strong>
Società Italiana <strong>di</strong> Farmacia Ospedaliera e <strong>dei</strong> Servizi Farmaceutici Territoriali (SIFO) ha «adottato»il problema degli errori in terapia, inserendolo come attività nel documento programmatico2004-2008, ed istituendo un’area culturale sul Rischio Clinico, che porterà avanti una serie <strong>di</strong> attivitàsull’argomento, in continuità con quanto già iniziato in passato, e perfettamente in linea conil prossimo Congresso Nazionale, che avrà, appunto, come argomento la gestione del rischio".Nicola Montanaro, Or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Farmacologia alla Facoltà <strong>di</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na e Chirurgia della Alma MaterStu<strong>di</strong>orum - Università <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, afferma: "Gli errori in terapia, prevalentemente connessicon l’utilizzo <strong>dei</strong> farmaci, rappresentano un fenomeno sempre più spesso segnalato nella letteraturaprofessionale così come nelle cronache quoti<strong>di</strong>ane. In alcuni casi, le loro conseguenze per ilpaziente colpito risultano gravi, comportandone persino la morte. I cosiddetti casi <strong>di</strong> malasanitàfanno vacillare la fiducia del paziente verso la sanità pubblica e comportano un aggravio economicoper le strutture coinvolte. La probabilità che tali errori si manifestino è aumentata nel corsodegli anni sia a causa della crescente <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> farmaci e, più in generale, <strong>di</strong> procedure terapeutichesia per l’approccio multi<strong>di</strong>sciplinare verso il paziente, approccio che risulta spesso pocoarmonico. È necessario il lavoro <strong>di</strong> squadra, inteso come partecipazione paritaria delle varie figureprofessionali, il coinvolgimento del paziente e della famiglia nelle scelte terapeutiche,l’adozione <strong>di</strong> apparecchiature e <strong>di</strong> procedure informatizzate e, da ultimo – ma non in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> importanza– la formazione e l’aggiornamento continuo <strong>dei</strong> molteplici professionisti sanitari coinvoltinel processo <strong>di</strong> utilizzo delle terapie".Giornata del me<strong>di</strong>co* * *Alle ore 10.00 del 3 <strong>di</strong>cembre <strong>2006</strong> si terrà la “Giornata del Me<strong>di</strong>co” presso l’Oratorio <strong>di</strong> SanFilippo Neri - Via Manzoni, 5 - <strong>Bologna</strong>.I <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> che hanno compiuto nel <strong>2006</strong> il 50° anno <strong>di</strong> Laurea verranno insigniti della Medagliad’Oro <strong>di</strong> benemerenza. I Colleghi che per oltre mezzo secolo hanno onorato la professione neivari campi dell’attività me<strong>di</strong>co-chirurgica sono:ANGLANI DOTT. VITO ROSARIOASCANELLI PROF. PIETROBERNARDI PROF. LUCIANOBIANCACCI DOTT. ATTILIOBOSCO DOTT. ENZOBUZZI DOTT. FRANCOCALANDRIELLO PROF. MARCELLOCARUSO DOTT. ENRICOCASAGRANDE DOTT.SSA VANDACICOGNANI DOTT. EROSCOCCHERI PROF. SERGIOD’ACHILLE DOTT. FEDERICODAL PRATO DOTT. DOMENICODALLERA PROF. PIETRODE MARIA DOTT. CRISTOFOROD’ETTORE PROF. ANTONIOFATTORINI DOTT. MARIOFEDERICI DOTT. NELCOFIGUS DOTT. EFISIOFONTANA DOTT. GIOVANNIGALLOTTA DOTT. ARTUROGRECO DOTT. MICHELEGUARDIGLI DOTT. ROMEOGUIZZARDI DOTT. ALFREDOLANZARA PROF. GUIDOLENZI DOTT. GIOVANBATTISTAMARIANI DOTT. GIAMPIEROMARTINI DOTT. GIUSEPPEMATII PROF. MARIOMATTIOLI DOTT.SSA MIRELLAMAZZOLA DOTT. ROSARIO ESCHILOMENGOLI DOTT. OLIVIEROMONTESANO DOTT. BIAGIOMUSCATELLO PROF.SSA CLARAPALAGIANO PROF. VINCENZOPANTALEONI PROF.SSA MARINAPARLANGELI DOTT. RENATOPEZZI PROF. ALBERTOPIERFEDERICI PROF. PIEROSAVELLI DOTT.SSA PAOLASOVERINI DOTT. ACHILLESULSENTI PROF. GIORGIO NICOLO’TODESCO DOTT. CARLO VITTORIOTONELLI DOTT.SSA TERESATRICOMI DOTT.SSA GIULIAZACCHEDDU DOTT.SSA MADDALENAZITO DOTT. PIETROBollettino Notiziario n° 12 <strong>di</strong>cembre <strong>2006</strong> • 15