ARTICOLIIl riconoscimento delle fonti <strong>di</strong> dolore e la suacontinua valutazione dovrebbero essere eseguite<strong>di</strong> routine da me<strong>di</strong>ci ed infermieri nellaloro attività quoti<strong>di</strong>ana. Ogni paziente sottoanalgesia e sedazione dovrebbe avere un suofoglio compilato in cartella con il punteggiodel dolore e il dosaggio <strong>dei</strong> farmaci somministrati.Essere in grado <strong>di</strong> deco<strong>di</strong>ficare e quantificarei messaggi <strong>di</strong> dolore e stress che ilneonato invia, permette ai me<strong>di</strong>ci e agli infermieri<strong>di</strong> svolgere appieno il loro delicato compito<strong>di</strong> ‘cura’, liberando il neonato dalla sofferenzadell’incomunicabilità e se stessi da unprofondo senso <strong>di</strong> frustrazione.EFFETTI A LUNGO TERMINE DEL DOLORENEL NEONATOL’esperienza modella il cervello neonatale,pertanto stimolazioni ‘non attese’ dal punto<strong>di</strong> vista ontogenetico, quali quelle dolorose legatea procedure invasive, possono essere deleterieper lo sviluppo del sistema nervosocentrale. Il neonato è inoltre molto vulnerabileal dolore poiché, a <strong>di</strong>fferenza dell’adulto,non è in grado <strong>di</strong> mettere in atto strategie cognitive<strong>di</strong> controllo, quali lo spostamento dell’attenzionee la suggestione. La <strong>di</strong>ade madreneonatoviene più o meno profondamentespezzata, si determina un isolamento relazionaleed il neonato è per la maggior parte deltempo occupato a recuperare il suo equilibrioomeostatico. Tutto ciò può indurre importanticonseguenze psico-fisiche a breve e lungotermine nel bambino. Ad esempio la soglia aldolore, già più bassa nel neonato pretermine,si abbassa ulteriormente dopo stimolazionidolorose ripetute (fenomeno della sensibilizzazione)(8, 9). Una circoncisione eseguitasenza anestesia in epoca neonatale determinaalterazioni comportamentali durature e unaaumentata reattività al dolore in corso <strong>di</strong> vaccinazionea 4-5 mesi (10). Con<strong>di</strong>zioni stressantialla nascita sono associate con un aumentodel cortisolo salivare dopo vaccinazionea 4-8 mesi (11). Ex-pretermine <strong>di</strong> pesoestremamente basso alla nascita, e pertantosottoposti a un maggior numero <strong>di</strong> proceduredolorose, presentano, a 18 mesi, una minorreattività allo stimolo doloroso, e per questo siprocurano maggiori lesioni (12). In un altrostu<strong>di</strong>o, condotto sempre su neonati <strong>di</strong> pesoestremamente basso alla nascita, è stata riscontrataa 8-10 anni una maggiore reattivitàdavanti a scene <strong>di</strong> dolore legato a procedureme<strong>di</strong>che rispetto a coetanei nati a termine(13). Si ipotizza anche che l’esposizione adeventi precoci e ripetitivi possa causare dannocitotossico soprattutto ai neuroni in via <strong>di</strong> sviluppocon conseguente ritardo cognitivo. Unrecente stu<strong>di</strong>o ha <strong>di</strong>mostrato che, a 8 anni, ilcervello <strong>di</strong> ex-pretermine presenta un volumeridotto rispetto ai controlli <strong>di</strong> pari età nati atermine e che questa riduzione è evidente soprattuttonelle regioni della corteccia somatosensoriale,nel talamo e ipotalamo, nei ganglidella base, nel corpo calloso, nell’amigdala enell’ippocampo. Questo quadro è simile aquello evidenziato nel modello sperimentale<strong>di</strong> ratti <strong>di</strong> pari età gestazionale, sottoposti astimoli dolorosi precoci e ripetitivi (14).10 • Bollettino Notiziario - n° 12 <strong>di</strong>cembre <strong>2006</strong>
CONTENIMENTO DEL DOLORE NEL NEO-NATOGli interventi volti a ridurre stress e dolorenel neonato sono sia <strong>di</strong> tipo farmacologicoche non farmacologico.Nell’ambito dell’approccio non farmacologico,è stata <strong>di</strong>mostrata l’efficacia <strong>di</strong> modellivolti a favorire il benessere psico-fisico ed affettivo-relazionaledel neonato, quali la ‘in<strong>di</strong>vidualizeddevelopmental care’ e la ‘in<strong>di</strong>vidualizedfamily-focused developmental care’(15). L’aspetto qualificante <strong>di</strong> questi interventiè l’instaurarsi <strong>di</strong> una relazione tra care-giver eneonato che comprenda una attenta osservazione,una sistematica documentazione delcomportamento e un costante monitoraggiodelle con<strong>di</strong>zioni fisiologiche per fornire sollievonel minor tempo possibile. Gli interventidevono essere in<strong>di</strong>vidualizzati e dovrebberocomprendere il contenimento (nido, wrapping,hol<strong>di</strong>ng, marsupioterapia, tocco dolce),la riduzione degli stimoli fasti<strong>di</strong>osi ambientali,il coinvolgimento <strong>dei</strong> genitori, il raggruppamentodelle procedure dolorose, la suzionenon nutritiva. Un approccio <strong>di</strong> questo tipo,applicato ai neonati ricoverati presso la nostraUnità Operativa, si è <strong>di</strong>mostrato efficace nelcontrollare il dolore cronico misurato me<strong>di</strong>antescala EDIN (Fig. 1).Figura 1. In or<strong>di</strong>nata sono riportati i punteggi EDIN (in<strong>di</strong>cativi <strong>di</strong> dolore moderato-severo se ≥ 8)in un gruppo <strong>di</strong> neonati ricoverati in terapia intensiva neonatale, in relazione all’età post-concezionale(settimane).La maggior parte <strong>dei</strong> punteggi, grazie ad unapproccio combinato farmacologico e nonnel controllo del dolore, è < 8.Un altro importante approccio non farmacologicoal dolore scatenato da procedure invasiveminori è rappresentato dalla somministrazione<strong>di</strong> saccarosio. Lo zucchero sembraagire attraverso il rilascio <strong>di</strong> oppioi<strong>di</strong> endogeni.Nella nostra Unità Operativa 2 ml <strong>di</strong> saccarosioal 12%, somministrati 2 minuti prima <strong>di</strong>procedure dolorose in neonati a termine,hanno ridotto significativamente il punteggiodel dolore (Fig. 2).Bollettino Notiziario n° 12 <strong>di</strong>cembre <strong>2006</strong> • 11