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Linee Guida sull'Accoglienza dei bambini fuori dalla famiglia d ... - ISS

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<strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>sull’Accoglienza<strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong><strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d’origineUn progetto delle Nazioni UniteIl calore di una casa per ogni bambinoOltrepassare i confini dell’accoglienzae del sostegno ai <strong>bambini</strong> e alle famiglie


22<strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’origineSOS Villaggi <strong>dei</strong> BambiniinternazionaleSOS Villaggi <strong>dei</strong> Bambini è un’organizzazione nongovernativa e non appartenente ad alcuna confessionereligiosa, da sempre al servizio <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>, che si impegnaa fornire servizi negli ambiti dell’accoglienza,dell’istruzione e della salute di <strong>bambini</strong> a rischio di perderele cure <strong>dei</strong> loro genitori, o che le hanno già perse.L’organizzazione si concentra anche nello sviluppare emigliorare la qualità dell’accoglienza fornita dalle famiglie,dalle comunità, e dagli addetti a tale servizio.SOS Villaggi <strong>dei</strong> Bambini si batte per i diritti di quei<strong>bambini</strong> che hanno perso o sono a rischio di perdere lecure <strong>dei</strong> genitori, o quelli a rischio di perderla. Fondatanel 1949, opera in 132 paesi, guidata dallo spirito dellaConvenzione delle Nazioni Unite sui Diritti <strong>dei</strong> Bambini.www.sos-childrensvillages.orgServizio SocialeInternazionale (<strong>ISS</strong>)Il servizio sociale Internazionale (<strong>ISS</strong>) aiuta i soggetti,<strong>bambini</strong> e famiglie, alle prese con problemi sociali checoinvolgono due, o più paesi come conseguenza dellamigrazione internazionale. In quanto organizzazione noprofit internazionale fondata nel 1924, è attiva in 140paesi e fornisce servizi a più di 50’000 persone in tuttoil mondo.L’<strong>ISS</strong> possiede una competenza specifica in materia diadozione e, in un contesto più ampio, della prevenzionedell’abbandono, la collocazione, il sostegno alle famigliedi origine, il rispetto del bambino sia nell’affidamentoche in in altre strutture assistenziali. www.iss-ssi.org


3CONTENUTI4 INTRODUZIONE5 PREFAZIONE<strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong><strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’origine6 I. OBIETTIVO6 II. PRINCIPI GENERALI E PROSPETTIVEl bambino e la <strong>famiglia</strong>Accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d‘origineMisure per promuovere l’attuazione10 III. L’APPLICABILITA’ DELLE LINEE GUIDA11 IV. PREVENIRE LA NECESSITÀ DI UN‘ACCOGLIENZA ALTERNATIVAPromuovere l’accoglienza di tipo familiarePrevenire la separazione familiarePromuovere la riunione familiare15 V. LA STRUTTURA DELL’ACCOGLIENZA16 VI. DETERMINAZIONE DELLA FORMA DI ACCOGLIENZA PIU’ APPROPRIATA18 VII. FORNIRE ACCOGLIENZA ALTERNATIVAPolitiche- Accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d‘origine- Condizioni generali di applicabilità di tutte le tipologie di accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d‘origine-Responsabilità legale per il bambino- Agenzie e strutture responsabili dell’accoglienza istituzionale- Affido familiareAccoglienza in istitutoVerifica e monitoraggioPreparazione e sostegno per il dopo26 VIII. FORNIRE ACCOGLIENZA AI MINORI CHE NON SI TROVANO NEL LORO PAESED’ORIGINE-Affidare un bambino all‘accoglienza all‘estero-Fornire accoglienza a un bambino già all‘estero28 IX. ACCOGLIENZA IN SITUAZIONI DI EMERGENZAApplicazioni delle linee <strong>Guida</strong>-Prevenire la separazioneSistemazioni dell‘accoglienzaRintracciare e riunire le famiglie31 COLLEGAMENTI utili


5PREFAZIONEIl 20 novembre 2009, per celebrare il ventesimo anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delBambino, l’Assemblea Generale ONU ha formalmente dato il benvenuto alle <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’accoglienza <strong>fuori</strong><strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d‘ origine. SOS Villaggi <strong>dei</strong> Bambini e il Servizio Sociale Internazionale, fanno lo stesso con moltoentusiasmo, in quanto riconoscono loro il potenziale di promuovere i diritti del bambino e migliorare le vite dimilioni di <strong>bambini</strong>, delle loro famiglie e comunità sparse per il mondo. Con lo scopo di promuovere la diffusione el’attuazione di questo sostegno, questa pubblicazione introduce il testo ufficiale delle <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza<strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d‘ origine (Assemblea Generale A/HRC/11/L.13) e fornisce gli interrogativi utili alla riflessionesu alcuni <strong>dei</strong> contenuti chiave sottolineati nelle <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>.ContestoLe <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d‘ origine nascono <strong>dalla</strong> presa di coscienza, a opera dellaCommissione sui Diritti del Bambino dell’ONU durante la giornata di Discussione Generale del 2005, di significativecarenze nell’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti del Bambino per milioni di <strong>bambini</strong> in tuttoil mondo senza le cure genitoriali, o a rischio di perderle. Per colmare questi vuoti, la Commissione ha chiamatoall’ordine la Comunità internazionale, invitandola a sviluppare delle <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> internazionali sull’accoglienza<strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d‘ origine <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>. Le <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d‘origine e sono ilrisultato di cinque anni di lavoro e negoziazione tra la Commissione ONU sui Diritti del Bambino, i Governi guidatidal Governo brasiliano, l’UNICEF, esperti e accademici, rappresentanti di organizzazioni non governative e, ultimima non per importanza, giovani con esperienza nell’ambito dell’accoglienza.principi chiaveLe <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d‘ origine sottolineano il bisogno di politiche di interventonel rispetto di due principi di base: la necessità e l’appropriatezza. Al cuore della necessità si trova il desiderio diaiutare i <strong>bambini</strong> a rimanere con la loro <strong>famiglia</strong>, e ad essere da essa accuditi. Allontanare il bambino <strong>dalla</strong> sua<strong>famiglia</strong> dovrebbe essere considerata come l’ultima spiaggia, e, prima che una decisione del genere venga presa,è necessaria una rigorosa valutazione da tutte le parti coinvolte. Quando si parla di appropriatezza, le <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>sull’accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d‘ origine definiscono tutta una serie di alternative ugualmente valide. Ognibambino che ha bisogno di accoglienza ha delle esigenze specifiche (accoglienza a breve o lungo termine, possibilitàdi tenere uniti i fratelli, etc). Le opzioni dell’accoglienza devono essere disegnate addosso ai bisogni individuali.L’adeguatezza della collocazione dovrebbe essere regolarmente verificata per valutare la persistenza del bisogno diaccoglienza e l’attuabilità di una potenziale riunione con la <strong>famiglia</strong>.Come usare questa pubblicazioneAll’interno di ogni sezione delle <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d‘ origine, troverete domanderelative alle politiche nazionali. Nonostante le domande non siano nel complesso esaustive,come anche parte deltesto ufficiale, esse mirano alla riflessione sull’attuazione <strong>dei</strong> principi chiave delle <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’accoglienza<strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d‘ origine a livello nazionale. Se ciò di cui si è scritto viene messo in pratica, le <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>potranno avere solo <strong>dei</strong> concreti effetti positivi sulle vite <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>, delle loro famiglie e delle comunità. Noi ciimpegniamo a trasformare le parole in fatti.Richard Pichler, Segretario Generale,SOS Villaggi <strong>dei</strong> BambiniJean Ayoub, Segretario Generale,Servizio Sociale Internazionale


66<strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’origine<strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>sull’Accoglienza<strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong><strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’origineI. OBIETTIVO1 Le presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> mirano all’attuazionedella Convenzione <strong>dei</strong> Diritti del Bambino e alla disposizionedi strumenti rilevanti nell’ambito della protezionee del benessere <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> privi di cure genitoriali oa rischio di perderle.2 Sullo sfondo di questi strumenti internazionali e tenendoconto delle conoscenze acquisite recentemente inquesto ambito, le <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> stabiliscono una serie distandard orientativi nella politica e nella pratica. Designatiper essere divulgati direttamente o indirettamentei tutti i settori che siano connessi all’accoglienza <strong>fuori</strong><strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d’ origine,mirano in particolare a:a) Sostenere degli sforzi che mirino a lasciare o afar ritornare il bambino alla cura della sua <strong>famiglia</strong>d’origine, e, dove questo non fosse possibile, a trovareuna soluzione alternativa permanente, inclusal’adozione o la kafala della Legge Islamica;b) Assicurare che, mentre si cercano delle soluzionipermanenti, o nel caso in cui esse non siano possibili,o non rappresentino gli interessi del bambino, le formepiù appropriate di accoglienza siano identificate efornite, sotto condizioni che promuovano lo svilupposereno e completo del bambino;c) Assistere e incoraggiare i governi ad assumersimaggiori responsabilità in questi ambiti, tenendo a mentele condizioni economiche, sociali e culturali di ogniStato; ed) <strong>Guida</strong>re politiche, decisioni e attività di tutti coloroche sono coinvolti nella protezione socialee il benessere del bambino, nel settore pubblicoe privato, inclusa la società civile.II. PRINCIPI GENERALIE PROSPETTIVEA. Il bambino e la <strong>famiglia</strong>3 Essendo la <strong>famiglia</strong> il gruppo fondamentaledella società e l’ambiente naturale della crescita,il benessere e la protezione <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>, gli sforzi devonoessere in primo luogo diretti a permettere al bambinodi rimanere o ritornare alla cure <strong>dei</strong> suoi genitori,o, dove risulti appropriato, ad altri membri della <strong>famiglia</strong>.Lo Stato dovrebbe assicurare alle famiglie l’accessoa forme di sostegno nell’accoglienza.4 Ogni bambino o adolescente dovrebbe vivere in unambiente di sostegno e protezione, un ambiente chepromuova lo sviluppo completo del suo potenziale. I<strong>bambini</strong> privi di cure genitoriali, o che non beneficianodi cure adeguate, sono particolarmente a rischio divedersi negato un ambiente del genere.5 Nel caso in cui la <strong>famiglia</strong> del bambino non risulticapace, anche con gli aiuti del caso, a fornire un’accoglienzaadeguata al bambino, dove lo abbandoni, e doverinunci alla sua cura, lo Stato è responsabile della suaprotezione e in obbligo di fornire l’accoglienza appropriata,attraverso le autorità locali competenti e le organizzazionidella società civile aventi diritto. E’ doveredello Stato, attraverso le sue autorità competenti, assicurarela supervisione della salvaguardia, del benessere edello sviluppo di ogni bambino affidato a una qualsiasiforma di accoglienza e la regolare verifica dell’appropriatezzadell’accoglienza fornita.6 Ogni decisione, iniziativa e approccio che ha a che farecon gli scopi delle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>, deve basarsi suuna valutazione individuale con un occhio di riguardoalla sicurezza del bambino, e nel suo miglior interesse,in conformità col principio di non discriminazione. Esse


7devono rispettare totalmente i diritti del bambino di essereconsultato e di vedere la propria volontà presa inconsiderazione, nel rispetto delle sue capacità, e sullabase delle informazioni che è capace di comprendere.Perciò, allo scopo di permettere la raccolta di tali informazioninella lingua preferita dal bambino, deve esserecompiuto ogni tipo di sforzo.6.bis Nell’applicazione delle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>,deve essere definito l’interesse del bambino privo dicure genitoriali, o a rischio di perderle, per identificarel’opzione migliore che soddisfi i suoi bisogni e i diritti,tenendo in conto il completo e personale sviluppo <strong>dei</strong>diritti della <strong>famiglia</strong>, l’ambiente sociale e culturale, e illoro status in quanto soggetti di diritto. Il processo dideterminazione deve tenere conto, tra l’altro, <strong>dei</strong> dirittidel bambino di essere ascoltato, e che la sua opinione siapresa in considerazione nel rispetto della sua età e delsuo grado di maturità.7 Gli Stati dovrebbero sviluppare e mettere in atto dellepolitiche di protezione e benessere del bambino all’internodella struttura delle loro politiche sociali e di sviluppo,con particolare attenzione alla miglioria delle formedi accoglienza esistenti, rispettando i principi contenutinelle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>.8 Per evitare la separazione <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> dalle propriefamiglie, gli Stati dovrebbero cercare di assicurare dellemisure adeguate:a) Per sostenere le strutture dell’accoglienza le cuicapacità sono limitate in campi come quello dellacura di disabili; abuso di droga e alcol; discriminazionedi famiglie provenienti da minoranze, e di famiglieche vivono in regioni di conflitto armato o sottopostea occupazione;b) Per fornire accoglienza adeguata e protezione per i<strong>bambini</strong> a rischio, come le vittime di abuso e sfruttamento;i <strong>bambini</strong> abbandonati; i <strong>bambini</strong> che vivonoin strada; i <strong>bambini</strong> nati <strong>fuori</strong> dal matrimonio;quelliprivi di custodia; i rifugiati; i figli di immigrati; i <strong>bambini</strong>in cerca di asilo ; o quelli che vivono con il virusHIV/AIDS.9 Al fine di combattere la discriminazione sulla base diuna qualsiasi condizione <strong>dei</strong> genitori, inclusa la povertà,l’etnia, la religione, il sesso, un ritardo mentale o fisico, ilvirus del HIV o di altre gravi malattie, fisiche o mentali,la nascita al di <strong>fuori</strong> del matrimonio, e il marchio socioeconomico,e tutte le altre condizioni o circostanze chepossano causare l’abbandono e/o l’allontanamento delbambino, devono essere compiuti degli sforzi ulteriori.B. Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong><strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d’origine10 Tutte le decisioni che coinvolgono la scelta dell’accoglienzadevono tenere in considerazione prima di tutto,la possibilità di far rimanere il bambino il più vicinopossibile alla sua residenza abituale, allo scopo di facilitareil contatto e il potenziale rientro nella sua <strong>famiglia</strong>d’origine.11 Le decisioni che coinvolgano il bambino affidatoall’accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d’ origine, devonotenere conto dell’importanza per i <strong>bambini</strong> di vivere inun ambiente familiare stabile, al fine di garantire i lorobisogni di sicurezza, e un rapporto continuativo con chifornisce loro accoglienza, con la permanenza consideratageneralmente come un obiettivo chiave.12 I <strong>bambini</strong> devono essere trattati sempre con dignitàe rispetto e devono beneficiare di protezione dall’abuso,dall’ abbandono e da ogni forma di sfruttamento, daparte di chi fornisce accoglienza, dai suoi coetanei, o daterzi, in qualunque soluzione di accoglienza essi si trovino.13 L’allontanamento di un bambino <strong>dalla</strong> cura della sua<strong>famiglia</strong> deve essere considerata come l’ultima spiaggia,e deve essere, dove è possibile, considerata come temporaneae per il periodo più breve possibile. Le decisionidi allontanamento dovrebbero essere regolarmente verificate,e il ritorno del bambino nella sua casa d’origine,nel momento nel quale le cause che hanno originato l’allontanamentodecadano o scompaiano, deve rappresentarel’interesse del bambino, in conformità con le valutazionipreviste nel paragrafo 48.14 La povertà economica o materiale, o condizioni direttamenteimputabili a tale povertà, non dovrebbero maicostituire l’unica giustificazione per l’allontanamento diun bambino <strong>dalla</strong> sua <strong>famiglia</strong> d’origine, allo scopo dipermettere al bambino di ricevere accoglienza alternativa,ma devono essere viste come un segnale del bisognodi fornire sostegno adeguato alla <strong>famiglia</strong>.15 Bisogna prestare attenzione alla promozione e allasalvaguardia di tutti gli altri diritti soprattutto nella situazionedi <strong>bambini</strong> privi di cure genitoriali, incluso, ildiritto all’istruzione, alla salute e ad altri servizi di base,il diritto all’identità, alla libertà di religione o credo, libertàdi parola e la protezione <strong>dei</strong> diritti ereditari.


88<strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’origineIL PRINCIPIO DELLA NECESSITA’Questo principio ha un ruolo di prevenzionenell’applicazione delle politiche nazionali erappresenta il bisogno di risorse che assicurino<strong>dei</strong> servizi sociali di sostegno miratia evitare la separazione <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> dalleloro famiglie.La politica nazionale…..stabilisce chiaramente che l’allontanamento di unbambino <strong>dalla</strong> propria <strong>famiglia</strong>biologica dovrebbecostituire l’ultima opzione possibile?..assicura che la povertà da sola non può mai costituirela giustificazione primaria per l’allontanamentodel bambino dalle cure genitorialii e la conseguentecollocazione in una sistemazione assistenziale?..assicura l’utilizzo di criteri complessivi usati pervalutare la capacità della <strong>famiglia</strong> d‘origine diprendersi cura del bambino nel caso in cui sia statoidentificato un rischio per il bambino?..promuovere e sostenere lo sviluppo e l’attuazionedi una seria di misure preventive di sostegno alla<strong>famiglia</strong> per assicurare ai <strong>bambini</strong> l’accoglienzaall’interno della propria <strong>famiglia</strong> biologica?..garantisce che i genitori e i <strong>bambini</strong> partecipinopienamente al processo decisionale, e siano informatisui loro diritti?..fornisce sostegno ai genitori, in particolare ai genitorimolto giovani, per prevenire l’abbandono <strong>dei</strong><strong>bambini</strong>?..garantisce, in ogni caso, che qualsiasi collocazionein qualsiasi forma di accoglienza, sia soggetta a verificheperiodiche che stabiliscano il perdurare dellanecessità di una collocazione lontano <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong>d‘origine, e la possibilità di un riavvicinamento alla<strong>famiglia</strong> stessa?16 I fratelli per principio non dovrebbero essere separatiin collocazioni assistenziali differenti, a meno chenon esista un chiaro rischio di abuso o altre motivazioninell’interesse del bambino. In ogni caso, ogni sforzo chepermetta ai fratelli di mantenere il contatto l’uno conl’altro, deve essere compiuto, a meno che ciò non vadacontro i desideri o gli interessi <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>.17 Con la presa di coscienza che, nella maggior parte<strong>dei</strong> paesi, i <strong>bambini</strong> privi di cure genitoriali sono assistitiin maniera informale da parenti, gli Stati dovrebberotrovare il modo, coerente con le presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>, diassicurare il loro benessere e la loro protezione in collocazionidi accoglienza del genere, nel rispetto delle differenzeculturali, economiche, di genere e religione, e diusanze che non interferiscono con i diritti e gli interessidel bambino.18 Nessun bambino dovrebbe essere privo di sostegnoe protezione di un tutore legale o di un altro adulto responsabileper lui.19 L’accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d’ origine non dovrebbemai avere come primo obiettivo quello di promuoveregli obiettivi politici, religiosi o economici dichi fornisce tale accoglienza.20 L’accoglienza in istituto dovrebbe essere limitataai casi dove una tale opzione risulti essere appropriata,necessaria e costruttiva per il bambino coinvolto e per isuoi interessi.21 In conformità con l’opinione degli esperti, l’accoglienza<strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d’ origine per i <strong>bambini</strong>, specialmentequelli al di sotto <strong>dei</strong> 3 anni, dovrebbe esserefornita in un ambiente familiare. Le eccezioni devonorimanere garantite al fine di prevenire la separazione difratelli,e in casi nei quali la collocazione abbia natura diemergenza o dove sia stabilita per una durata predefinitao comunque molto limitata, laddove sia già pianificatala riunione con la <strong>famiglia</strong> d’ origine o altre soluzioni alungo termine appropriate.22 Riconoscendo che le strutture di accoglienza e l’accoglienza<strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d’origine sono le unecomplementari dell’altra nella soddisfazione <strong>dei</strong> bisogni<strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>, laddove esistono grandi strutture diaccoglienza (come gli istituti), l’alternativa deve esseresviluppata in un contesto di generale de-istituzionalizzazione,con precisi obiettivi, che permetteranno la lorograduale scomparsa. Con questo scopo, gli Stati dovrebberostabilire standard di accoglienza che assicurino laqualità e le condizioni favorevoli allo sviluppo del bam-


9bino, come piccoli gruppi di accoglienza che sviluppanoprogrammi individuali, e dovrebbero valutare le istituzioniesistenti secondo questi standard. Le decisioni cheriguardano lo stabilimento, o il permesso di costruirenuove strutture di accoglienza, che siano pubbliche oprivate, deve prendere in considerazione quest’obiettivodella de- istituzionalizzazione.Misure per promuovere l’attuazione23 Gli Stati dovrebbero, al massimo delle loro risorse,e,dove appropriato all’interno della struttura della cooperazioneper lo sviluppo, distribuire risorse umane e finanziarieper assicurare l’attuazione ottimale e progressivedelle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> nei loro rispettivi territori inmaniera opportuna. Gli Stati dovrebbero facilitare la cooperazioneattiva tra tutte le autorità più importanti.24 Gli Stati hanno il dovere di determinare i bisogni, erichiedere la cooperazione internazione nell’attuazionedelle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>. A una richiesta del generedeve essere data la dovuta considerazione e dovrebbericevere una risposta favorevole quando possibile. L’attuazioneavanzata delle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> dovrebbecostituire un punto importante <strong>dei</strong> programmi di cooperazioneallo sviluppo. Quando viene fornita accoglienzaa uno Stato, le entità giuridiche straniere dovrebberoastenersi da ogni iniziativa non coerente con le presenti<strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>.25 Nulla di ciò che è trattato nelle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>deve essere interpretato come incoraggiamento o passivaaccettazione di standard qualitativamente inferioririspetto a quelli che possono esistere in alcuni Stati, inclusala loro legislazione. Allo stesso tempo, le autoritàcompetenti, le organizzazioni professionali, sono incoraggiatia sviluppare linee guida nazionali o specifichedel loro settore, che si costruiscano sullo stesso spiritodelle presenti.IL PRINCIPIO DIAPPROPRIATEZZANei casi nei quali l’accoglienza sia ritenutanecessaria negli interessi del bambino, le <strong>Linee</strong><strong>Guida</strong> tentano di assicurare che l’opzione di accoglienzascelta e il periodo definito per l’erogazionedi tale accoglienza sia appropriato in ognicaso e promuova la stabilità e la permanenza.La politica nazionale...assicura la disponibilità di una vasta gamma diopzioni di accoglienza appropriate ai bisogniindividuali del bambino?..include un chiaro Piano Nazionale per lade -istituzionalizzazione <strong>dei</strong> sistemi di accoglienzae lo sviluppo di opzioni basate sul modellofamiliare?..obbliga tutti coloro che si occupano di accoglienzaa verificare tramite ricerche appropriatel’adeguatezza di un potenziale assistente?..include il bisogno di considerare come auspicabileche i fratelli non vengano separati come unelemento chiave nel valutare l’appropriatezza?..obbliga tutti coloro che forniscono accoglienzaad assicurare la piena partecipazione della<strong>famiglia</strong> d’origine e del bambino nella pianificazione,nella verifica, e nell’ambito del processodecisionale?..fornisce un approccio integrato che assicura idiritti del bambino tenendo conto non solo dellacura e della protezione, ma anche, per esempio,dell’istruzione, della salute, dell’identità, dellafede, o della privacy?


1010<strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’origineIII. L’APPLICABILITA’DELLE LINEE GUIDA26 Le presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> applicano l’uso appropriatoe le condizioni dell’accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong>d’origine a tutti i soggetti al di sotto del diciottesimoanno di età, a meno che la legge applicata non consentadi ottenere la maturità prima. Solo laddove indicato le<strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> si applicano anche all’accoglienza informale,con il rispetto sia per l’importante ruolo giocato <strong>dalla</strong><strong>famiglia</strong> e <strong>dalla</strong> comunità sia per gli obblighi statali versotutti i <strong>bambini</strong> che non siano affidati ai loro genitori otutori legali, come stabilito <strong>dalla</strong> Convenzione sui Dirittidel Bambino.27 I principi stabiliti nelle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sonoanche applicabili, dove risultino appropriati, a giovanigià affidati a forme di accoglienza che continuino adavere bisogno di sostegno per un periodo di transizionedopo aver raggiunto la maturità per legge.28 Per gli scopi perseguiti dalle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>,e fatta eccezione per i soggetti la cui lista è presente nelparagrafo 29, si applicano le seguenti definizioni:a) Ai <strong>bambini</strong> privi di cure genitoriali: tutti i <strong>bambini</strong>che non ricevano accoglienza notturna almeno da partedi uno <strong>dei</strong> loro genitori, per una ragione qualsiasi inuna qualsivoglia circostanza. I <strong>bambini</strong> privi di cureche vivono al di <strong>fuori</strong> del paese di provenienza o sonovittime di situazioni di emergenza possono essere definiticome:(i) “Non accompagnati” se non sono assistiti danessun parente o da un tutore legale; o(ii) “Separati” se hanno già avuto in passato un tutorelegale o qualcuno che li ha assistiti, ma possonotuttavia essere accompagnati da un altro parente.b) L’accoglienza alternativa può palesarsi nelleseguenti forme:(i) accoglienza informale: qualsiasi sistemazioneprivata in un ambiente familiare, dove il bambinoè curato per un periodo di tempo non definito da unparente o da amici, o da altri soggetti capaci di farlo,su scelta del bambino, <strong>dei</strong> suoi genitori, o di chiper loro, che abbia ricevuto tale ordine da un’autoritàgiudiziaria o amministrativa o da un corpoaccreditato;(ii) Accoglienza istituzionale: accoglienza fornitain un ambiente familiare autorizzato dal corpo amministrativocompetente o da un’autorità giuridica,e in generale ogni forma di accoglienza fornita inun ambiente residenziale, incluse le strutture private,che siano o meno il risultato di misure amministrativeo giuridiche.c) Nel rispetto all’ambiente dove è previsto, l’accoglienzaalternativa può essere:(i) Accoglienza familiare: accoglienza su modellofamiliare all’interno della <strong>famiglia</strong> d’origine delbambino, o con amici di <strong>famiglia</strong> noti al bambinostesso, che sia essa di natura informale o meno;(ii) Affido: situazione nella quale i <strong>bambini</strong> sonocollocati dall’autorità competente in un ambientefamiliare, che non sia quello della <strong>famiglia</strong> d’originedel bambino, che è stato selezionato, approvatoe supervisionato allo scopo di verificarne l’adeguatezza;(iii) Altre forme di accoglienza su modello familiareo collocazioni assistenziali;(iv) Accoglienza residenziale: accoglienza fornitain un ambiente non su base familiare, ma basata suuna divisione in gruppi, come le collocazioni chehanno carattere d’urgenza, i centri di transito in situazionidi emergenza, e tutte le altre strutture diaccoglienza a breve o lungo termine ;(v)Sistemazioni indipendenti supervisionate per i<strong>bambini</strong>.d) Nel rispetto di coloro che sono responsabilidell’accoglienza al di <strong>fuori</strong> della <strong>famiglia</strong> d’origine:(i) Le agenzie sono i corpi pubblici o privati e i serviziche si occupano dell’accoglienza alternativaper i <strong>bambini</strong> ;(ii) Le strutture sono degli stabilimenti pubblici oprivati che forniscono accoglienza residenziale peri <strong>bambini</strong> .29 L’applicabilità dell’accoglienza al di <strong>fuori</strong> della <strong>famiglia</strong>d’origine come previsto nelle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>non si estende, in ogni caso, a:a) Giovani al di sotto <strong>dei</strong> diciotto anni di età, privatidella libertà decisionale in seguito a un’infrazionedella legge, e della quale situazione si occupano gliStandard Minimi delle Nazioni Unite per la GiustiziaMinorile e le Regole delle Nazioni Unite per la Protezione<strong>dei</strong> Minorenni privati della Libertà;b) Accoglienza fornita dai genitori adottivi dal momentoin cui il bambino in questione è effettivamentesotto la loro custodia conformemente all’ordine finaledi adozione, momento in cui, per gli obiettivi perseguitidalle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>, il bambino è consideratoaffidato a loro. Le <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sono comunque,applicabili al processo precedente all’adozione o allecollocazioni di prova con la prospettiva dell’adozione,nella misura in cui siano compatibili con le richiesteche definiscono tali collocazioni come previsto inaltri strumenti internazionali di uguale importanza;c) Sistemazioni informali quando un bambino sceglie


11per sua volontà di rimanere con parenti o amici perscopi e ragioni non correlati con l’impossibilità <strong>dei</strong>genitori di prendersi cura di lui.30 Le autorità competenti e i terzi coinvolti sono incoraggiatiall’utilizzo delle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>, nellamisura in cui risultino applicabili, nei collegi, negliospedali, nei centri per i <strong>bambini</strong> diversamente abili,ocon bisogni speciali, negli accampamenti e in tutte lealtre sistemazioni addette alla cura <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>.PROMUOVERE L’ACCOGLIENZAFAMILIAREMettendo l’accento sul ruolo di prevenzionedell’accoglienza, le <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> testimonianoil bisogno di sostenere e rafforzare lefamiglie più vulnerabili, dando loro i mezzinecessari per prendersi cura da soli <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>.IV. PREVENIRE LA NECESSITA’DI UN’ACCOGLIENZAALTERNATIVAA. Promuovere l’accoglienzaDI TIPO familiare31 Gli Stati dovrebbero perseguire politiche volte adassicurare il sostegno per le famiglie nell’atto di tenerefede alle loro responsabilità verso il bambino e sostenereil diritto del bambino stesso di avere un rapportocon entrambi i genitori. Queste politiche dovrebberoindirizzarsi alle cause alle base dell’abbandono e dellaseparazione del bambino dai suoi genitori assicurando,tra l’altro, il diritto all’anagrafe, di una sistemazioneadeguata, il diritto alla salute, all’istruzione e ai servizisociali, attraverso l’adozione di misure che combattanola povertà, la discriminazione, la stigmatizzazione, laviolenza, il maltrattamento e l’abuso sessuale.32 Gli Stati dovrebbero sviluppare e attuare politiche dirafforzamento familiare atte a rinforzare la capacità <strong>dei</strong>genitori di prendersi cura <strong>dei</strong> loro <strong>bambini</strong>.La politica nazionale....assicura la raccolta sistematica di dati sui fattoriche causano la vulnerabilità delle famiglie eassicura inoltre, che questi dati influiscano sullaqualità <strong>dei</strong> servizi nel sostegno alle famiglie?.. prevede misure adeguate nel sostegno e nelrafforzamento delle famiglie volte allo scopo dievitare la separazione e assicurare che questiinterventi siano attuati?..garantisce che le politiche orientate alla <strong>famiglia</strong>siano attuate, per rafforzare gli ambienti familiarisenza discriminazioni sulla base, per esempio,dello stato civile, della povertà o dell’etnia?..riconosce e promuove le responsabilità comuni<strong>dei</strong> genitori e assicura loro che siano rafforzatele abilità, le capacità e i mezzi per creare un ambientefavorevole all’accoglienza del bambino?..assicura la fornitura di servizi coordinati ed unaserie di servizi di rilevanza volti ad assicuraredelle risposte adeguate e personalizzate alle famigliein situazioni di difficoltà?


1212<strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’originedi affacciarsi alle sfide di ogni giorno, incluso il momentonel quale decidono di lasciare la casa <strong>dei</strong> lorogenitori, e la preparazione <strong>dei</strong> futuri genitori versodelle scelte informate per permettergli di tenere fedealle loro responsabilità.34 Metodi e tecniche di supporto dovrebbero essere utilizzatenel sostegno della <strong>famiglia</strong>, che variano duranteil percorso, incluso le visite domiciliari, incontri digruppo con altre famiglie e conferenze. Essi dovrebberoessere diretti alla facilitazione delle relazioni intrafamiliarie alla promozione dell’integrazione della <strong>famiglia</strong>all’interno della comunità d’appartenenza.33 Gli Stati dovrebbero mettere in atto misure cheprevengano l’abbandono e la separazione del bambino<strong>dalla</strong> sua <strong>famiglia</strong> d’origine. Le politiche sociali dovrebbero,tra l’altro, rafforzare le famiglie dando lorocapacità, mezzi e strumenti per renderle capaci di creareun ambiente dove il bambino possa essere adeguatamentecurato e seguito durante la crescita. Le capacitàsupplementari dello Stato e della società civile, inclusele organizzazioni non governative e le comunità, i leaderspirituali e i media, dovrebbero impegnarsi a questoscopo. Queste misure di protezione sociale dovrebberoincludere:a) Servizi di rafforzamento familiare, come corsi peri genitori, per promuovere lo stabilirsi di un rapportogenitore-figlio positivo, problem-solving, opportunitàdi lavoro, e, dove richiesto, accoglienza sociale;b) Servizi sociali di sostegno, come l’accoglienzadiurna, servizi di mediazione e conciliazione, aiutoeconomico e servizi per i genitori di <strong>bambini</strong> diversamenteabili. Tali servizi, preferibilmente di naturanon invasiva, dovrebbero essere accessibili alla comunitàe dovrebbero promuovere la partecipa zioneattiva delle famiglie come partner, combinando quelleche sono le loro risorse, con quelle della comunitàe degli addetti all’accoglienza;c) Politiche giovanili mirate a permettere ai giovani35 Un’attenzione speciale deve essere prestata, nel rispettodelle leggi locali, alla fornitura e alla promozionedi sostegno e servizi di accoglienza per i single e i genitoriadolescenti di <strong>bambini</strong>, che siano nati o no all’internodel matrimonio. Gli Stati dovrebbero assicurare chei genitori adolescenti beneficino di tutti i diritti collegatial loro status, sia di genitori che di adolescenti, inclusol’accesso ai servizi adeguati per il loro stesso sviluppo ediritti ereditari. Devono essere adottate delle misure voltead assicurare la protezione delle adolescenti in statodi gravidanza e a garantire la continuità del loro percorsoscolastico. In questo senso devono essere compiutidegli sforzi per evitare la discriminazione correlata allostatus di genitori adolescenti.36 Servizi e sostegno dovrebbero essere garantiti ai fratelliche hanno perso i loro genitori o chi incaricato dellaloro accoglienza e che scelgono di rimanere insiemenella loro casa, alla condizione che il fratello più grandesia capace, e ne palesi la volontà, di gestire l’ambientefamiliare. Gli Stati dovrebbero assicurare, anche attraversola nomina di un tutore legale, un adulto ritenutoresponsabile, o, dove appropriato, un rappresentantedello Stato designato come tutore, come stipulato nelparagrafo 18, che tale ambiente familiare tragga beneficio<strong>dalla</strong> protezione obbligatoria verso ogni forma diabuso e sfruttamento, e della supervisione e del sostegnoda parte della comunità locale e dai suoi servizicompetenti, con particolare attenzione alla salute <strong>dei</strong><strong>bambini</strong>, alla gestione della casa, all’istruzione e ai dirittiereditari. Un’attenzione speciale deve essere prestatanell’assicurare al capo di un ambiente familiare similedi beneficiare di tutti i suoi diritti, l’accesso all’istruzione,e al tempo libero, in aggiunta ai suoi diritti comecapo<strong>famiglia</strong>.37 Gli Stati dovrebbero assicurare opportunità per l’accoglienzadiurna, inclusa la possibilità di un orario scolasticoprolungato e il ricovero di sollievo che permetterebbeai genitori di poter fronteggiare al meglio le loro


13responsabilità verso la <strong>famiglia</strong>, incluse le responsabilitàcorrelate alla cura <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> con bisogni speciali.Prevenire la separazione familiare38 Adeguati criteri basati su principi professionali dovrebberoessere sviluppati e applicati in maniera massicciaallo scopo di definire con chiarezza la situazionedel bambino e della sua <strong>famiglia</strong>, inclusa la reale edeffettiva capacità della <strong>famiglia</strong> stessa di occuparsi delbambino, nei casi nei quali le autorità competenti o leagenzie abbiano ragionevoli motivi per credere che ilbenessere del bambino sia a rischio.39 Le decisioni riguardanti l’allontanamento o il reintegrodovrebbero essere basate su questa affermazionee operate da professionisti competenti e qualificati, suordine dell’autorità competente, d’accordo con tutti coloroche sono coinvolti e tenendo a mente il futuro delbambino.40 Gli Stati sono incoraggiati ad adottare misure chemirino alla protezione e alla garanzia <strong>dei</strong> diritti durantela gravidanza, alla nascita, e nel periodo dell’allattamento,allo scopo di assicurare le condizioni basichedi dignità ed eguaglianza per un prosieguo sereno dellagravidanza e per l’accoglienza del bambino. In seguito,dovrebbero essere sviluppati <strong>dei</strong> programmi di sostegnoai futuri genitori, specialmente a quelli minorenni, chehanno difficoltà nell’esercizio delle loro responsabilità.Tali programmi dovrebbero avere come obiettivo quellodi permettere alle madri e ai padri di esercitare i lorodiritti in condizioni dignitose, ed evitare il pericolo diabbandonare o cedere il bambino a causa della sua vulnerabilità.41 Nel momento in cui un bambino viene abbandonato,o ceduto, o affidato all’accoglienza, gli Stati dovrebberoassicurare che ciò accada in modo confidenziale atto aproteggere il bambino, rispettando il suo diritto a ottenereinformazioni circa le sue origini dove sia il caso edove risulti possibile in quanto previsto <strong>dalla</strong> Legge.42 Gli Stati dovrebbero mettere a punto delle politichechiare che siano d’aiuto nel caso in cui un bambino vengaabbandonato in maniera anonima, che indichi come equando dovrebbero essere intraprese delle ricerche sulla<strong>famiglia</strong> e le procedure per la collocazione all’internodi un’altra <strong>famiglia</strong>. Le politiche nazionali dovrebberoinoltre permettere un adeguato processo decisionale checoinvolga a pieno la volontà del bambino nel momentodella scelta di collocazioni permanenti e per permetterea questi collocamenti di essere attivi da subito.PREVENZIONEDELL’ALLONTANAMENTODALL’AMBIENTE FAMILIAREIn linea con il principio di necessità,la prevenzionedell’allontanamento dall’ambientefamiliare si concentra nell’assicurare unchiaro e rigoroso processo decisionale .La politica nazionale ....assicura che il processo di valutazione considerimolteplici punti di vista, per esempio,l’istruzione,la salute, e altre aree di interesse rilevanti?..richiede che il processo di valutazione dia tuttala dovuta considerazione all’identificazionedel sostegno necessario alla <strong>famiglia</strong> e chiamiin causa tutti i servizi più importanti per evitarel’allontanamento?..garantisce che il processo di valutazione identifichie cerchi di affrontare le cause alla basedell’allontanamento non necessario, come lapovertà, la discriminazione, o la disabilità?..sostiene e incoraggia la formazione di altrigruppi professionali, come dottori e insegnanti,per renderli capaci di riconoscere una situazionedi rischio, e di rivolgersi alle autorità responsabili?..assicura ai genitori in difficoltà che potrebberoabbandonare il loro bambino, l’ accesso a servizidi terapia e di sostegno materiale ed economicoal fine di evitare l’abbandono del bambino?..fa previsioni su procedure che riescano a sostenerei <strong>bambini</strong> abbandonati aiutandoli a ottenereaccesso alle informazioni salienti e appropriateriguardanti il loro passato?


1414<strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’origine43 Quando a un’agenzia pubblica o privata, o a una strutturasi rivolge un genitore o un tutore legale che desideririnunciare al bambino in maniera permanente, lo Statodovrebbe assicurare che la <strong>famiglia</strong> riceva il sostegnosociale adeguato al fine di incoraggiarli e permetterglidi continuare a prendersi cura del bambino. Se questotentativo fallisce, un professionista del sociale dovrebbeessere coinvolto al fine di stabilire se esiste un altromembro della <strong>famiglia</strong> che desidera prendersi cura delbambino, e se tale sistemazione risponde agli interessidel bambino. Dove tali sistemazioni non risultano possibili,devono essere compiuti degli sforzi volti a trovareuna collocazione familiare permanente, in un lasso ditempo ragionevole.44 Nel momento nel quale a un’agenzia pubblica o privata,o a una struttura assistenziale, si rivolga un genitoreo chi per lui curi il bambino, esprimendo il desideriodi affidare il bambino all’accoglienza per un periodobreve o indeterminato, lo Stato dovrebbe assicurare ladisponibilità del sostegno sociale al fine di incoraggiarlia continuare a prendersi cura del bambino. Un bambinodovrebbe essere accolto in una struttura assistenzialequando tali sforzi sono risultano vani e ritenute accettabilile ragioni per l’esistenza in una situazione di accoglienza.45 Una formazione specifica deve essere fornita agli insegnantie a chi altro lavora con i <strong>bambini</strong>, al fine di aiutarlia identificare le situazioni di abuso, di abbandono,di sfruttamento e di rischio di abbandono, e riferire sutali situazioni a chi di dovere.46 Qualsiasi decisione di allontanare un bambino controla volontà <strong>dei</strong> suoi genitori deve essere presa dalle autoritàcompetenti, nel rispetto della legge, alla condizioneche i genitori beneficino del diritto di appello e l’accessoall’adeguato sostegno legale.47 Quando l’unico o il principale incaricato all’accoglienzadel bambino è soggetto a limitazioni della libertà,causate da una misura preventiva di detenzione odall’attesa di una sentenza, tali sentenze devono considerare,dove possibile, gli interessi del bambino. Gli Statidovrebbero tenere in considerazione gli interessi delbambino anche nel caso in cui si decida di allontanareil bambino nato in prigione e quello che vive con i suoigenitori. L’allontanamento in una situazione del generedeve seguire le stesse procedure dell’allontanamentocanonico. Ogni sforzo deve essere fatto per assicurareche il bambino rimanga in custodia <strong>dei</strong> suoi genitori, daiquali riceva la miglior accoglienza e protezione possibile,nello stesso tempo cercando di garantire il loro statusdi individui liberi, e garantendogli l’accesso alle attivitàdella comunità.B. Promuovere la riunionefamiliare48 Al fine di preparare e sostenere il bambino e la <strong>famiglia</strong>d’orogine per una possibile riunione, la sua situazionedeve essere valutata da un soggetto competente o daun gruppo che fornisca sostegno sotto molteplici puntidi vista, e che si consulti con tutti i soggetti coinvolti (ilbambino, la <strong>famiglia</strong>, chi dovrebbe fornire accoglienza),per decidere se la riunione familiare sia possibile e negliinteressi del bambino, in quali fasi tale processo si articolerebbee sotto la supervisione di chi.


1549 Gli obiettivi della riunione familiare e i compiti principalidella <strong>famiglia</strong> o di chi si occupa dell’accoglienzadevono essere definiti per iscritto e su di essi devonoconcordare tutti i soggetti coinvolti.50 Un contatto adeguato e regolare tra il bambino e lasua <strong>famiglia</strong> allo scopo specifico della riunione familiaredeve essere sostenuto e monitorato da chi di competenza.PROMUOVERE LA RIUNIONEFAMILIAREPer i <strong>bambini</strong> affidati all’accoglienza al di<strong>fuori</strong> della <strong>famiglia</strong> d’oriigine, le opportunitàdi una riunione familiare devono rappresentareun punto chiave del processo di valutazione.51 Una volta presa la decisione, la riunione familiaredeve essere pianificata come un processo per gradi esupervisionata, accompagnato da misure di controlloe di sostegno, che prendano in considerazione l’età delbambino, i suoi bisogni e le sue capacità, tanto quanto lecause dell’allontanamento.V. LASTRUTTURADELL’ ACCOGLIENZA52 Allo scopo di andare incontro agli specifici bisognipsico-emotivi, sociali e di altra natura, <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> prividell’accoglienza <strong>dei</strong> genitori, gli Stati dovrebbero prenderetutte le misure necessarie per assicurare l’esistenzadi condizioni politiche e finanziarie adeguate a forniredelle alternative appropriate di accoglienza, con la prioritàalle soluzioni basate sulla <strong>famiglia</strong> e sulla comunità.53 Gli Stati dovrebbero assicurare la disponibilità ditutta una serie di opzioni di accoglienza alternativa, inlinea con i principi generali delle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>,per l’accoglienza di emergenza, a breve, o a lungo termine.54 Gli Stati dovrebbero assicurare che tutti i soggettie gli individui coinvolti nel processo di accoglienza ricevanola dovuta autorizzazione a esercitare tale coinvolgimentoda un’autorità competente e possano esseresoggetti al conseguente e regolare monitoraggio e verificadella regolarità prescritta dalle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>.A questo fine, queste autorità devono sviluppare criteriadeguati per definire la capacità etica e professionale dicoloro che forniscono accoglienza e occuparsi di fornirloro credito, monitoraggio e supervisione.55 Riguardo alle sistemazioni di accoglienza informaledel bambino, all’interno della <strong>famiglia</strong> allargata, conamici, o con altre parti, gli Stati dovrebbero, dove appropriato,incoraggiare chi si occupa dell’accoglienzain tali situazioni a notificare tale situazione alle auto-La politica nazionale ....garantisce e agevola le famiglie e i <strong>bambini</strong>nell’esercizio del loro diritto di appellarsi alla decisionedi allontanamento e quindi di optare peruna riunione che rispetti le loro condizioni?..assicura che le collocazioni assistenziali sianoragionevolmente vicino alla <strong>famiglia</strong> e allacomunità del bambino al fine di minimizzare iltrauma e permettano al bambino di mantenereun contatto regolare con la <strong>famiglia</strong> allo scopo difacilitare una potenziale riunione?..sottolinea l’auspicabilità e il bisogno di considerarela riunione <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> con le loro famigliecome una considerazione chiave all’internodelle regolari verifiche della collocazione assistenziale?..garantisce che i <strong>bambini</strong> e le famiglie sianocoinvolti attivamente nel processo decisionalesulla possibilità di una riunione familiare, e lasua conseguente pianificazione?..assicura che la decisione di riunire il bambinoalla sua <strong>famiglia</strong> risulti in un processo pianificatoe graduale durante il quale la <strong>famiglia</strong> riceva ilsostegno necessario?


1616 <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’origineDETERMINAZIONEDELL’APPROPRIATEZZAIn casi di necessità, il passo successivoè definire cosa è “appropriato”.rità competenti, di modo che il bambino possa riceverequalsiasi forma di sostegno, economico o di altro tipo alfine di promuoverne il benessere e la protezione. Doverisulti possibile ed appropriato, gli Stati dovrebbero incoraggiaree permettere a chi fornisce accoglienza in talisituazioni, con l’approvazione <strong>dei</strong> genitori e del bambino,di formalizzare la collocazione assistenziale in unragionevole lasso di tempo, nella misura nella quale lasistemazione dimostri di essere adatta agli interessi delbambino e si prospetti come continuativa.VI. DETERMINAZIONE DELLAFORMA DI ACCOGLIENZA PIU’APPROPRIATALa politica nazionale…..obbliga chi fornisce accoglienza a garantire l’attuazionedi molteplici e rigorosi approcci al processodecisionale, che includa la partecipazioneinformata <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> e delle loro famiglie?.. fornisce una struttura che regoli in manieraadeguata, e garantisca l’autorizzazione, la registrazione,il monitoraggio e l’affidabilità di chifornisce accoglienza?..obbliga chi fornisce accoglienza a garantire cheuna documentazione complessiva sia redatta findall’inizio in modo che, per esempio, il processodecisionale fornisca delle solide basi per progettidi accoglienza future e regolari verifiche?..impone che le verifiche regolari della collocazionediano tutta la considerazione dovuta allecondizioni generali dell’accoglienza che il bambinoriceve, al persistere della necessità dellacollocazione e prendano in considerazione ancheil punto di vista del bambino?..obbliga chi fornisce accoglienza a garantiresoluzioni personalizzate che promuovano la stabilitàe la permanenza nel programma assistenziale,attraverso la riunione familiare, o il procederedell’accoglienza?56 La decisione dell’accoglienza alternativa negli interessidel bambino deve attuarsi attraverso un’adeguataprocedura giuridica o amministrativa, con tutori legali,inclusi, dove necessario, i rappresentanti legali del bambinoin ogni procedura legale. Tale processo dovrebbeessere basato su verifiche rigorose, pianificazione e controllo,attraverso strutture e meccanismi prestabiliti, eportata avanti, a seconda del caso, da professionisti qualificatiin team, dove possibile. Esso dovrebbe consultarea tutti i livelli il bambino, nel rispetto delle capacità dellasua età, e con i suoi genitori o tutori legali. A questo fine,tutti coloro che sono coinvolti dovrebbero ricevere leinformazioni necessarie sulle quali porre le fondamentadelle loro opinioni. Gli Stati dovrebbero fare ogni sforzoal fine di garantire risorse appropriate e canali perla formazione e il riconoscimento <strong>dei</strong> professionisti responsabilidella scelta della forma assistenziale così dafacilitare l’osservanza a questi provvedimenti.57 Le verifiche dovrebbero essere effettuate in manieratempestiva, in modo approfondito e attento. Esse dovrebberomettere in conto la salvaguardia e il benesseredel bambino nell’immediato, nello stesso modo nel qualesi dovrebbe pensare a una forma assistenziale a lungotermine e al suo sviluppo, e dovrebbero occuparsi dellacrescita personale del bambino, del suo backgroundetnico, religioso, culturale e linguistico, dell’ambientefamiliare e sociale, della sua salute e qualsiasi esigenzaspecifica.58 I report iniziali e quelli di verifica dovrebbero essereutilizzati come strumenti essenziali per pianificare decisionia opera delle autorità competenti, con un occhio diriguardo, tra l’alto, nel cercare di evitare decisioni contraddittorieo che portino ad uno sconvolgimento nonnecessario per il bambino.


1759 Frequenti modifiche nei parametri dell’accoglienzasono nocive per lo sviluppo del bambino e per la suacapacità di stringere legami e dovrebbero essere evitate.Le collocazioni a breve termine dovrebbero avere comeprimo obiettivo quello di trovare un’adeguata situazioneche si prefiguri come permanente. La permanenza deveessere assicurata al bambino, evitando un non necessarioritardo nella riunione ai membri della sua <strong>famiglia</strong>,in senso stretto o esteso,o, dove questo non sia possibile,in una terza <strong>famiglia</strong> stabile, o, dove trova applicazioneil paragrafo 20, in stabili e appropriate strutture assistenziali.60 Pianificare la forma di accoglienza e la permanenzadeve essere un’operazione che impieghi il minor tempopossibile, in teoria prima che il bambino sia affidatoall’accoglienza, tenendo in conto i benefici e gli svantagginell’immediato e a lungo termine di ogni opzioneconsiderata, e dovrebbe comprendere delle proposte abreve e lungo termine .61 Pianificare la forma di accoglienza e il periodo di permanenzadovrebbe essere un’operazione basata, principalmente,sulla natura e la qualità dell’attaccamento delbambino alla sua <strong>famiglia</strong>; sulla capacità della <strong>famiglia</strong>stessa di tutelare il benessere del bambino e la sua crescitacompleta; il bisogno o il desiderio del bambino disentirsi parte di una <strong>famiglia</strong>; l’auspicabilità che il bambinorimanga all’interno della sua comunità o della suanazione; che vengano rispettate le sue radici culturali,linguistiche e religiose; che venga evitato il rischio diuna separazione dai suoi fratelli biologici.62 Il programma dovrebbe definire chiaramente, tral’altro, gli obiettivi della collocazione e le misure perraggiungere tali obiettivi.63 Il bambino e i suoi genitori o tutori legali dovrebberoricevere informazioni a tutto campo sulle opzionidell’accoglienza alternativa disponibili, le implicazionidi ogni opzione, i rischi correlati e gli obblighi delcaso.64 La preparazione, l’applicazione, e la valutazione dimisure che proteggano il bambino dovrebbero esseremesse in atto, con la partecipazione <strong>dei</strong> suoi genitori,o tutori legali, o <strong>dei</strong> potenziali genitori affidatari, nel rispettodelle sue esigenze specifiche, delle sue opinionie <strong>dei</strong> suoi desideri. Su richiesta del bambino, i genitori,i tutori legali, o altre persone importanti nella vita delminore, possono essere consultate in qualsiasi scelta adiscrezione dell’autorità competente.65 Gli Stati dovrebbero accertarsi che a ogni bambinoaffidato all’accoglienza alternativa da una corte propriamentecostituita, da un tribunale o da un altro corpocompetente, e ai suoi genitori o chi per loro responsabile,sia data la possibilità di fare delle rimostranze sullacollocazione prima della decisione, che siano informati<strong>dei</strong> loro diritti di esprimere tali rimostranze e siano legalmenteassistiti in questo esercizio.66 Gli Stati dovrebbero garantire il diritto del bambinoaffidato temporaneamente all’accoglienza a ricevereverifiche approfondite e regolari – preferibilmente unavolta ogni tre mesi - dell’appropriatezza della sua soluzioneassistenziale, tenendo in considerazione il suosviluppo personale e ogni bisogno che dovesse sopraggiungerenel corso dell’accoglienza, gli sviluppi del suoambiente familiare, e l’adeguatezza e la necessità dellasua collocazione attuale alla luce di questi dati. La verificadovrebbe essere operata da personale qualificato eautorizzato, e coinvolgere completamente tutti gli individuiimportanti nella vita del bambino.


1818 <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’origine67 Il bambino deve essere preparato per tutti i cambiamentidi impostazioni sell’accoglienza derivanti <strong>dalla</strong>pianificazione e revisione <strong>dei</strong> processi.VII. FORNIRE ACCOGLIENZAALTERNATIVAA. Politiche68 E’ responsabilità dello Stato assicurare lo sviluppo el’attuazione di misure coordinate sull’accoglienza istituzionalee informale per tutti quei <strong>bambini</strong> privi di curegenitoriali. Tali politiche dovrebbero essere basate suun’informazione chiara e su dati certi. Esse dovrebberodefinire un processo di determinazione di responsabilitànei confronti del bambino, tenendo in considerazione ilruolo <strong>dei</strong> genitori o di chi si occupa principalmente dellacura del bambino,della sua crescita e della sua protezione.La responsabilità presunta, a meno che non si dimostriil contrario, è <strong>dei</strong> genitori del bambino o di chi glifornisce accoglienza.69 Tutte le entità Statali coinvolte nell’accoglienza a<strong>bambini</strong> privi di cure parentali, in collaborazione con lasocietà civile, dovrebbero adottare politiche e procedureche favoriscano la condivisione di informazioni e la creazionedi una rete tra le agenzie e gli individui allo scopogarantire l’effettiva accoglienza, le cure mediche e laprotezione a questi <strong>bambini</strong>. La designazione dell’agenziaresponsabile per l’identificazione della forma di accoglienzadovrebbe essere effettuata quanto prima dimodo da massimizzare la sua accessibilità a coloro chene richiedono i servizi.70 Bisognerebbe prestare particolare attenzione allaqualità dell’ accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d’ origine,particolarmente rispetto alle capacità di chi ci lavora,alla loro formazione, selezione e supervisione. Il lororuolo e le funzioni dovrebbero essere, sia negli istituti,che nell’accoglienza chiaramente definiti rispetto al ruolo<strong>dei</strong> genitori e <strong>dei</strong> tutori legali.71 In ogni paese, le autorità competenti dovrebbero redigereun documento che definisca i diritti <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>affidati all’accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d’origine, tenendo a mente le presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>. Ai <strong>bambini</strong>affidati all’accoglienza dovrebbero essere forniti glistrumenti per comprendere pienamente le regole e gliobiettivi della sistemazione assistenziale e i loro diritti edoveri, in tale situazione.72 Tutte le forme di accoglienza alternativa dovrebberobasarsi su una dichiarazione scritta degli obiettivi delfornitore di tale servizio e la natura delle sue responsabilitànei confronti del bambino deve rispecchiare glistandard della Convenzione sui Diritti del Bambino, lepresenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> e la legge applicabile. Tutti coloroche si occupano di accoglienza dovrebbero essere adeguatamentequalificati o autorizzati nel rispetto dellalegge in materia di accoglienza alternativa.73 Una struttura regolatoria dovrebbe essere progettataal fine di garantire un processo standard per l’ammissionedi un minore all’interno di una struttura assistenziale.74 Le pratiche religiose e culturali nell’esercizio dell’accoglienza,dovrebbero essere rispettate e promosse nellamisura in cui esse rispecchino gli interessi e i desideri<strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>. Il compito di valutare se tali pratiche devonoessere promosse è <strong>dei</strong> leader religiosi e culturaliinteressati, <strong>dei</strong> professionisti dell’accoglienza, di chisi occupa <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> privi di cure genitoriali e di altripartner di rilievo, senza contare <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> stessi.1. Accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> d’origine75 Cercando di assicurare nell’accoglienza <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong><strong>famiglia</strong> d’origine fornita da famiglie individuali, chevengano garantite delle condizioni appropriate di accoglienza,gli Stati dovrebbero riconoscere il ruolo importantedi questo tipo di cura, e prendere le misure adeguateper sostenerne la sua fornitura ottimale.76 Le autorità competenti dovrebbero, dove risulti appropriato,incoraggiare chi assiste in tale situazione, aufficializzare la propria posizione, e cercare di assicurareloro l’accesso a tutti i servizi disponibili e ai beneficiche probabilmente li agevolerebbero nell’esercizio delloro dovere di assistere e curare il bambino.77 Lo Stato dovrebbe riconoscere la responsabilitàde facto di coloro che in maniera informale si occupanodel bambino.78 Gli Stati dovrebbero apportare delle misure appropriate,allo scopo di proteggere il bambino dall’abuso,dall’abbandono, dal lavoro minorile e da tutte le altreforme di sfruttamento, con un occhio di riguardo all’accoglienzafornita da non-parenti, parenti precedentementesconosciuti al bambino o che vivano lontano dall’abitualeresidenza del bambino stesso.


2020 <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’origine86 La sicurezza, la salute, i bisogni per la crescita, quellinutrizionali e altre specifiche richieste <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> e<strong>dei</strong> neonati, inclusi quelli con bisogni speciali, devonoessere soddisfatti in tutti i parametri dell’accoglienza,inclusa la garanzia di un legame continuo a uno specificoprofessionista che fornisce loro accoglienza.87 Ai <strong>bambini</strong> dovrebbe essere permesso di soddisfarei bisogni della loro vita religiosa e spirituale, inclusa lapossibilità di ricevere visite da un rappresentante qualificatodella loro religione, e decidere liberamente seprendere parte o meno alle funzioni religiose o all’educazionereligiosa. Il background religioso del bambinodovrebbe essere rispettato e nessuno tra loro dovrebbericevere incoraggiamento nel cambiare religione o credonel periodo di collocazione in una struttura assistenziale.88 Tutti gli adulti in qualche modo responsabili <strong>dei</strong><strong>bambini</strong> dovrebbero rispettare e promuovere il dirittoalla privacy, incluse strutture igienico-sanitarie adeguateche rispettino le differenze di genere e di interazione euno spazio adeguato e sicuro dove conservare i proprieffetti personali.89 Chi si occupa <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> dovrebbe comprenderel’importanza del proprio ruolo nel promuovere un ambientepositivo, sano, e che agevoli la crescita del bambino,ed essere capaci di crearlo.90 Le sistemazioni in tutte le forme dell’accoglienzadevono rispettare le norme vigenti in materia di sicurezzae di salute .91 Gli Stati dovrebbero assicurare attraverso le proprieautorità competenti che le sistemazioni fornite ai <strong>bambini</strong>affidati all’accoglienza alternativa, e la loro supervisionein tali collocazioni, rendano possibile l’effettivaprotezione dagli abusi. Nel determinare la sua sistemazionedeve essere mostrata un’attenzione particolareverso l’età, la maturità, e il grado di vulnerabilità di ognibambino. Le misure mirate a proteggere i <strong>bambini</strong> assistitidovrebbero essere conformi alla legge e non causaredelle irragionevoli limitazioni alla loro libertà.92 Tutti i servizi dell’accoglienza alternativa dovrebberofornire ai <strong>bambini</strong> una protezione adeguata dal rapimento,dal traffico, <strong>dalla</strong> vendita e da tutte le altre formedi sfruttamento. Ogni limitazione alla loro libertà e allaloro condotta non dovrebbe andare oltre la stretta necessitàdi assicurare la loro effettiva protezione da atti delgenere.93 Tutti coloro incaricati dell’accoglienza dovrebberopromuovere e incoraggiare i <strong>bambini</strong> e i ragazzi a faredelle scelte consapevoli, che tengano conto <strong>dei</strong> rischi accettabilie dell’età del bambino.94 Gli Stati, le agenzie, le strutture, le scuole e altri serviziofferti <strong>dalla</strong> comunità dovrebbero prendere misureappropriate al fine di assicurare che tutti i <strong>bambini</strong> affidatiall’accoglienza non siano oggetto di discriminazionedurante il periodo della loro collocazione. Questodovrebbe contemplare sforzi nel minimizzare l’identificazionedel bambino come “socialmente assistito”.


2195 Tutte le misure disciplinari e le punizioni catalogabilicome torture crudeli, inumane o degradanti, inclusol’isolamento o altre forme di violenza fisica o psicologicache causino la compromissione della salute mentale ofisica del bambino, devono essere proibite in conformitàcon la legge internazionale in materia di diritti umani.Gli Stati devono prendere tutte le misure necessarie attea prevenire tali pratiche e assicurare che esse siano punibiliper legge. Limitare i contatti con i membri della<strong>famiglia</strong> del bambino o con altre figure importanti perlui non dovrebbe mai essere usata come punizione.96 L’uso della forza non dovrebbe mai essere autorizzataa meno che non sia strettamente necessaria per lasalvaguardia dell’integrità fisica o psicologica del bambinoo di altri, in osservanza della legge e in manieraragionevole e proporzionata e nel rispetto <strong>dei</strong> diritti fondamentalidel bambino. Restrizioni a mezzo di droghe omedicinali dovrebbero essere consentite solo sulla basedi reali bisogni terapeutici e non dovrebbero mai esseremesse in atto senza la valutazione e la prescrizione daparte di uno specialista.97 I <strong>bambini</strong> affidati alle cure dell’accoglienza dovrebberoavere l’opportunità di stabilire un legame di fiduciacon una persona nella quale confidano totalmente.Questa persona dovrebbe essere designata dall’autoritàcompetente con l’approvazione del bambino in questione.Il bambino dovrebbe essere informato che standardlegali o etici potrebbero richiedere sotto certe circostanze,la violazione delle norme di riservatezza.98 I <strong>bambini</strong> affidati all’accoglienza dovrebbero poterdisporre di un meccanismo funzionante, noto e imparzialeattraverso il quale esprimere lamentele o dubbicirca il trattamento ricevuto o le condizioni della lorocollocazione. Tale meccanismo dovrebbe includere uncoinvolgimento iniziale, un feedback, l’attuazione e unnuovo coinvolgimento. I giovani che hanno alle spalleprecedenti esperienze di accoglienza dovrebbero esserecoinvolti in questo processo. Questo processo dovrebbeessere condotto da personale competente, qualificatoper lavorare con i <strong>bambini</strong> e i giovani.CONDIZIONI GENERALI (II)La politica nazionale ....proibisce e sanziona tutte le forme di violenzasui <strong>bambini</strong>, e obbliga chi fornisce accoglienza agarantire una formazione adeguata e una presadi coscienza?..obbliga chi fornisce accoglienza a garantireche le procedure in atto riescano ad annotaree rispondere ai casi di violenza contro i <strong>bambini</strong>affidati all’accoglienza etero familiare, e garantirnel’affidabilità?..richiede alle strutture che forniscono accoglienzache i professionisti che vi lavorano ricevanouna formazione nelle tecniche di riduzione dellaviolenza e sull’uso della restrizione fisica quandonecessario?..sottolinea gli obblighi di annotare le restrizionifisiche, qualora dovessero verificarsi, e il bisognoper chi fornisce accoglienza di rispondere emonitorare in maniera adeguata certi incidenti?..crea un corpus regolatorio che garantisca proceduredi reclamo chiare e imparziali e la supervisioneindipendente di tale sistema?..garantisce che ci fornisce accoglienza agevoliogni bambino che intenda sporgere un reclamo,per esempio, attraverso il sostegno di una “personadi fiducia” per tutta la durata della procedura?99 Al fine di promuovere il senso d’identità del bambinodovrebbe essere tenuto, con la partecipazione delbambino stesso, un album dove segnare le informazioniappropriate, dove vengono raccolte le foto, gli oggettipersonali e i ricordi su ogni passo della sua vita e resoquidni disponibile a lui nel corso della sua vita.


23dell’accoglienza ed essere consultato dal professionaleautorizzato e responsabile della sua accoglienza.110 Il documento sopra menzionato potrebbe esseredisponibile al bambino, ai suoi genitori o tutori legali,nei limiti del diritto alla privacy del bambino, comeappropriato. Un adeguato sostegno terapico deve esserefornito prima, durante e dopo la consultazione del documento.111 Tutti i servizi forniti dall’accoglienza alternativadovrebbero avere una politica chiara che garantisca laconfidenzialità delle informazioni riguardanti ogni bambino,della quale tutti coloro che forniscono accoglienzasono a conoscenza e alla quale aderiscono.AGENZIE, STRUTTURE EPROFESSIONISTIDELL’ACCOGLIENZALe <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> definiscono un corpusregolatorio che sottolinea la responsabilitàstatale per l’autorizzazione, il monitoraggio,e l’affidabilità <strong>dei</strong> servizi assistenziali, dellestrutture, e <strong>dei</strong> professionisti che vi lavorano.112 Come buona abitudine, tutte le agenzie e le struttureche forniscono accoglienza, dovrebbero sistematicamentegarantire che, prima dell’assunzione, chi sioccupa <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> superi una verifica appropriata sullapropria adeguatezza a lavorare con i <strong>bambini</strong>.113 Le condizioni di lavoro, incluso lo stipendio, per iprofessionisti dell’accoglienza che lavorano nelle agenziee negli istituti, dovrebbe essere tale da aumentareal massimo grado la loro motivazione, la soddisfazionecirca la loro situazione lavorativa, e la continuità, rendendolidisponibili a riempire quel ruolo nella manierapiù appropriata e d’effetto.114 Tutti coloro che si occupano di <strong>bambini</strong> dovrebberoricevere una formazione sui diritti <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> prividi cure genitoriali e sulla specifica vulnerabilità <strong>dei</strong> minori,in situazioni particolarmente difficili, come nellecollocazioni di emergenza o nelle collocazioni lontane<strong>dalla</strong> residenza abituale. Dovrebbe essere assicurata unasensibilizzazione culturale, sociale, e religiosa. Gli Statidovrebbero fornire delle risorse adeguate e <strong>dei</strong> canaliper il reclutamento di professionisti al fine di agevolarel’attuazione di queste misure.115 Dovrebbe essere fornita a tutto lo staff che lavoraall’interno delle agenzie e degli istituti, una formazionesu come affrontare in modo apperopriato i comportamentidifficili, incluse le tecniche di risoluzione delconflitto e mezzi per prevenire atti che hanno lo scopo dinuocere o che siano di natura auto-lesionista.116 Le agenzie e le strutture di accoglienza dovrebberogarantire, ovunque risulti appropriato, che i professionistia contatto con i <strong>bambini</strong> siano preparati a confrontarsicon <strong>bambini</strong> con esigenze speciali, soprattutto conquelli affetti dal virus HIV/AIDS o altre malattie fisicheLa politica nazionale…..garantisce l’autorizzazione delle agenzie cheforniscono accoglienza, inclusa la richiesta dipolitiche sul reclutamento del personale, sullaloro condotta e sul loro monitoraggio, sugli standarddi accoglienza fornita e le procedure di reclamo?..obbliga chi fornisce accoglienza ad assicurareche sia tenuta una documentazione aggiornata,che possa essere consultata dai <strong>bambini</strong>, se richiesto?..definisce degli standard minimi di impiego pergarantire delle condizioni di lavoro appropriata,una remunerazione consona, così da motivarechi assiste e il resto dello staff?..stabilisce <strong>dei</strong> criteri per garantire che ci si occupa<strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> osservi certi standard di accoglienzaattraverso la crescita personale e laformazione su argomenti chiave, per esempio,sulla legislazione vigente in materia di protezione<strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>, problematiche dello sviluppo infantile,e <strong>bambini</strong> con esigenze particolari?


2424 <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’origineLA GAMMA DELLE OPZIONIDI ACCOGLIENZARispettare i principi di necessità e appropriatezza,e i requisiti per un processo decisionaleindividuale, porta ad una riflessionesul bisogno di una gamma di opzioni di accoglienzaalternativa che riesca a fornire laflessibilità adeguata.o mentali croniche, e con <strong>bambini</strong> diversamente abili fisicamenteo mentalmente.2. Affido familiare117 L’autorità competente o l’agenzia dovrebbero sviluppareun sistema, o dovrebbe formare uno staff interessato,per definire e soddisfare i bisogni <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>con le capacità e le risorse di potenziali genitori affidatarie preparare chi coinvolto nell’eventualità di talecollocazione.118 Dovrebbero essere identificati in ogni località,una squadra di qualificati genitori affidatari, che possanooccuparsi del bambino e proteggerlo, aiutandolo amantenere i legami con la sua <strong>famiglia</strong>, la comunità e ilgruppo culturale d’appartenenza.119 Dovrebbero essere sviluppati e resi disponibili <strong>dei</strong>servizi di sostegno, terapia, e una formazione specialeper i genitori affidatari, a intervalli regolari, prima, durantee dopo la collocazione.La politica nazionale ....si impegna attivamente per sviluppare, incoraggiaree sostenere la crescente disponibilità eutilizzo dell’affido familiare e altre forme di accoglienzasul modello familiare?120 Chi si occupa del bambino dovrebbe avere la possibilità,nel contesto delle agenzie affidatarie e di altrisistemi che si occupano di <strong>bambini</strong> privi di cure genitoriali,di far sentire la propria voce.121 Dovrebbe essere incoraggiata la nascita di associazionidi genitori affidatari che possano fornire un importantesostegno mutuale...garantisce che lo sviluppo del sistema dell’affidofamiliare sia adeguato ai bisogni delle comunitàe di conseguenza su di esse basato?..consulta i genitori affidatari e le organizzazioniche si occupano di affido familiare, in modo dainfluenzare e migliorare la linea politica in materia?..garantisce che gli istituti possano fornireun’ accoglienza adeguata e individuale, in piccologruppi, con uno staff adeguato e qualificato afornire degli standard appropriato di accoglienza?..fornisce delle rilevanti misure per assicurareche l’accoglienza in istituto sia utilizzata soloquando appropriato, e che la sollecitazione attivadell’ammissione in tali strutture, per esempio,allo scopi di assicurarsi degli introiti, vengaproibita?


25C. ACCOGLIENZA IN ISTITUTO122 Le strutture che forniscono accoglienza in istitutodovrebbero essere di piccole dimensioni e organizzateintorno ai diritti e ai bisogni <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>, in un ambienteche si avvicini il più possibile alla <strong>famiglia</strong>. Il loroscopo dovrebbe essere generalmente quello di fornireun’accoglienza temporanea e contribuire attivamentealla riunione familiare del bambino o, dove ciò non fossepossibile, a un’accoglienza permanente e sicura in unambiente familiare alternativo, inclusa l’adozione o lakafala prevista <strong>dalla</strong> legge Islamica, dove risulti appropriato.123 Dovrebbero essere prese delle misure che permettano,dove necessario, che un bambino bisognosodi accoglienza e protezione, possa essere sistemato separatamentedai <strong>bambini</strong> che si sono macchiati di reatiperseguibili <strong>dalla</strong> legge.124 L’autorità competente, che sia essa nazionale olocale, dovrebbe stabilire delle rigorose procedure diriconoscimento per garantire che siano ammesse a talistrutture solo le richieste appropriate.125 Gli Stati dovrebbero garantire negli istituti la disponibilitàdi sufficienti figure professionali che si occupino<strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>, per permettere un’accoglienza individualee dare al bambino, dove appropriato, l’opportunitàdi stringere un legame con uno specifico tra loro. Chisi occupa di <strong>bambini</strong>, inoltre, dovrebbe essere impiegatoall’interno della struttura d’accoglienza, in mododi raggiungere gli obiettivi e garantire la protezione delbambino.126 Le leggi, le politiche, e i regolamenti, dovrebberoproibire il reclutamento o la sollecitazione dell’ingresso<strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> in istituto operata da agenzie, strutture, osingoli.D. VERIFICA E MONITORAGGIO127 Le agenzie, le strutture, e le figure professionalicoinvolte nell’accoglienza dovrebbero rispondere a unaspecifica autorità pubblica, che dovrebbe garantire, tral’altro, verifiche frequenti, sia programmate che a sorpresa,che si costituiscano di osservazione e colloqui conlo staff e i <strong>bambini</strong>.128 Nella misura possibile e appropriata, l’ispezionedovrebbe avere anche la funzione di formazione e di verificadella capacità strutturale dell’organizzazione chefornisce accoglienza.129 Gli Stati dovrebbero essere incoraggiati a garantirela creazione di un meccanismo indipendente di monitoraggio,con la dovuta considerazione ai Principi delloStatus di Istituzioni Nazionali per la Promozione e laProtezione <strong>dei</strong> Diritti Umani (Principi di Parigi). Il meccanismodi monitoraggio dovrebbe essere facilmente accessibileai <strong>bambini</strong>, ai genitori e a chi è responsabile peri minori privi dell’accoglienza <strong>dei</strong> genitori. Le funzionidel meccanismo di monitoraggio dovrebbero includere:a) Colloqui privati con i <strong>bambini</strong>, di qualunque tipodi accoglienza essi beneficino, attraverso la visita allestrutture nelle quali vivono, e indagini su ogni situazionedi violazione <strong>dei</strong> diritti <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> in quegliambienti, dietro reclamo, o di propria iniziativa;b) La raccomandazione alle autorità competenti di lineepolitiche con lo scopo di migliorare il trattamento<strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> privi di cure genitoriali, e garantire cheesse siano in linea con le leggi in materia di protezione<strong>dei</strong> minori, salute, sviluppo e accoglienza;c) Il fare proposte e osservazioni circa la legislazioneattuale;d) Il contribuire indipendentemente al resoconto sottola tutela della Convenzione sui Diritti del Bambino,incluso il resoconto periodico dello Stato alla Commissionesui Diritti del Bambino, in merito all’attuazionedelle presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>.E. SOSTEGNO DOPOL’ACCOGLIENZA130 Le strutture e le agenzie dell’accoglienza dovrebberoavere una politica chiara e condivisa sulle procedurerelative alla conclusione pianificata o meno del lorolavoro con i <strong>bambini</strong>, al fine di garantire un’accoglienzaappropriata. Per tutto il periodo dell’accoglienza, essedovrebbero sistematicamente mirare a preparare il bambinoad acquistare fiducia in sé e all’integrazione completaall’interno della comunità, soprattutto attraversol’acquisizione di abilità sociali, acquisite attraverso lapartecipazione alla vita nella comunità locale.131 Il processo di transizione dall’accoglienza al dopodovrebbe prendere in considerazione il sesso del bambino,l’età e la maturità, e ogni circostanza speciale, eincludere la terapia e il sostegno, principalmente perevitare lo sfruttamento. I <strong>bambini</strong> che lasciano l’accoglienzadovrebbero essere incoraggiati a prendere partealla pianificazione della loro vita dopo. I <strong>bambini</strong> conbisogni speciali, come i diversamente abili, dovrebberobeneficiare di un appropriato sistema di sostegno, chegarantisca, tra l’altro, che venga evitata una situazionedi non necessaria formalizzazione. Sia i settori pubbliciche i privati dovrebbero essere incoraggiati, attraverso


2626 <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’originePRE PARAZIONE & SOSTEGNOPER IL DOPORiconoscendo molte delle difficoltà affrontatedai giovani, nel momento in cui abbandonanol’accoglienza, le <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> offronouna struttura di sostegno per la preparazioneal dopo, con un sostegno continuato.incentivi, ad assumere <strong>bambini</strong> provenienti da situazionidi accoglienza, in particolate quelli con bisognispeciali.132 Dovrebbero essere compiuti degli sforzi per affidarea ogni bambino, dove sia possibile, uno specialistache possa agevolare il raggiungimento della sua indipendenzanel momento in cui si abbandona l’accoglienza.133 Il periodo dopo l’accoglienza dovrebbe essere pianificatoil prima possibile nella collocazione e, in ognicaso, molto prima che il bambino lasci effettivamente lastruttura di accoglienza.134 L’istruzione e le opportunità di orientamento al lavorodovrebbero essere fornite come possibilità ai giovaniche stanno per abbandonare l’accoglienza col finedi aiutarli a divenire economicamente indipendenti.135 L’accesso ai servizi sociali, legali e alle cure mediche,con l’appropriato sostegno finanziario, dovrebbeessere fornito ai giovani che stanno per lasciare l’accoglienza.LA POLITICA NAZIONALE ....prevede il bisogno di una programmazionepianificata del momento nel quale il giovane lasceràl’accoglienza, sviluppata sulla base dellaconsultazione col giovane stesso?..obbliga le organizzazioni che si occupano diaccoglienza a garantire che i ragazzi che stannoper abbandonare tale sistemazione abbiano lapossibilità di usufruire di un orientamento professionale,e altre opportunità in linea con le loroaspirazioni per un futuro indipendente?..garantisce la presenza di risorse specifiche,per esempio, di uno scrupoloso professionistadi sostegno, che li guidi e li consigli preparandolial dopo?..sostiene il bisogno di un ambiente di accoglienzaalternativa che utilizzi una politica a “porteaperte”,che permetta ad esempio a chi è andatovia di ritornare per mantenere il contatto con chiha fornito loro accoglienza come forma di sostegnoulteriore?VIII. FORNIREACCOGLIENZA AI MINORICHE NON SI TROVINONEL LORO PAESE D’ORIGINEA. Affidare un bambinoall’accoglienza all’estero136 Le presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> dovrebbero applicarsi atutti i privati o pubblici e a tutti i soggetti coinvolti nellacollocazione di un bambino all’estero allo scopo di fornirgliaccoglienza, sia per trattamenti medici, ospitalitàtemporanea, o per altre motivazioni.137 Gli Stati coinvolti dovrebbero garantire che uncorpo designato abbia la responsabilità nel determinarestandard specifici da soddisfare, in particolare circa icriteri per la selezione di professionisti che si occupino<strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> nella nazione ospitante, la qualità dell’accoglienza,la supervisione e il monitoraggio di tale operazione.138 Al fine di assicurare l’appropriata cooperazioneinternazionale e la protezione del minore in situazionidel genere, gli Stati sono incoraggiati a ratificare laConvenzione di Hague del 19 Ottobre 1996 sulla Giurisdizione,la Legge Applicabile, il Riconoscimento, ilRafforzamento e la Cooperazione nel Rispetto della ResponsabilitàGenitoriale e le Misure per la Protezione<strong>dei</strong> Bambini


27B. Fornire accoglienza a unbambino già all’estero139 Le presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>, come altri importantistrumenti internazionali, dovrebbero applicarsi a tutte leentità pubbliche e private e a tutti i soggetti coinvoltinella sistemazione di un bambino che necessita di accoglienzanon trovandosi nel suo stato di residenza, peruna qualunque motivazione.BAMBINI ALL’ESTEROLe <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> danno risalto al fatto che i<strong>bambini</strong> che vivono <strong>fuori</strong> dal loro paese di residenzadovrebbero beneficiare degli stessilivelli di accoglienza e protezione di cui beneficerebberose fossero nel loro.140 I <strong>bambini</strong> che non hanno le cure genitoriali e chesi trovano già all’estero dovrebbero in principio beneficiaredello stesso livello di protezione e accoglienza delbambino nella propria nazione.141 Nella determinazione della forma di accoglienzaappropriata, la diversità e la disparità di <strong>bambini</strong> che nonbeneficiano delle cure genitoriali (come il backgroundetnico,la diversità religiosa e culturale) dovrebbe esserepresa in considerazione e affrontata caso per caso.142 I <strong>bambini</strong> senza genitori o separati, inclusi quelliche arrivano irregolarmente in uno stato, non dovrebberoessere, in principio, privati della loro libertà solo peraver varcato i confini illegalmente.143 Il minore vittima del traffico di <strong>bambini</strong> non dovrebbemai essere tenuto in custodia <strong>dalla</strong> polizia o soggettoa penalità per il proprio coinvolgimento obbligatoin attività illecite.144 Nel momento in cui viene identificato un bambinoprivo delle cure genitoriali, gli Stati sono fortemente incoraggiatialla nomina di un tutore, o, dove necessario diun’organizzazione responsabile della sua cura e benesseredi rappresentarlo nel processo della determinazionedel suo status.145 Nel momento in cui un bambino separato <strong>dalla</strong> sua<strong>famiglia</strong> d’origine o non accompagnato è affidato all’accoglienza,dovrebbero essere compiuti tutti gli sforzi perrintracciare la sua <strong>famiglia</strong> e ristabilire i legami familiari,quando ciò sia negli interessi del bambino, e non metterebbein alcun modo in pericolo le persone coinvolte.La politica nazionale ....garantisce che le autorità in materia di immigrazionericevano la formazione adeguata perrispondere alle richieste <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> all’esterocon la sensibilità necessaria?..provvede alla creazione di sistemi di riferimentotra le agenzie coinvolte e i dipartimenti, peresempio dell’immigrazione, della prevenzionesociale, e la polizia?..prevede che il bambino sia sostenuto nelprocesso decisionale circa l’accoglienza e/ol’immigrazione da un adulto responsabile o daun’agenzia?..cerca di assicurare che le opzioni di accoglienzaalternativa per i <strong>bambini</strong> all’estero siano appropriatee rispettose del background etnico,culturale e religioso?..garantisce,attraverso canali diplomatici o investigativi,che la valutazione <strong>dei</strong> rischi sia condottaprima del ritorno di ogni bambino alla terra diorigine, o prima della riunione familiare?.. fornisce sufficienti garanzie per assicurare chesiano compiuti tutti gli sforzi per riunire il bambinoai suoi familiari, o a coloro che abitualmentesi occupano di lui, prima di optare per altre soluzionipermanenti, come l’adozione?


2828 <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’origine146 Al fine di pianificare il futuro di un bambino separatoo non accompagnato nella maniera che meglioprotegga i suoi diritti, le autorità competenti e i servizisociali dovrebbero fare tutti gli sforzi possibili per fornireuna documentazione al fine di condurre una verificadelle condizioni sociali e familiari del bambino nel suopaese d’origine.147 I <strong>bambini</strong> non accompagnati o separati non dovrebberoritornare al loro paese d’origine:a) se, secondo una verifica sulla sicurezza, ci sono ragioniper credere che la salvaguardia del bambino siain pericolo;b) a meno che, un soggetto adeguato a fornire accoglienza,come un genitore, un altro parente, un adulto,un’agenzia governativa o un’agenzia autorizzata o unastruttura nel paese d’origine, sia d’accordo e sia nellepossibilità di prendersi la responsabilità del bambinoper fornirgli l’appropriata accoglienza e protezione;c) se, per altri motivi, non è nei loro interessi, in accordocon la verifica delle autorità competenti.148 Con questi obiettivi in mente, dovrebbe essere promossa,rafforzata e portata avanti la cooperazione tra gliStati, le regioni, le autorità locali e le associazioni dellasocietà civile.149 Dovrebbe essere previsto l’effettivo coinvolgimento<strong>dei</strong> servizi consolari, o, se questi falliscono, la rappresentanzalegale del paese d’origine, quando ciò è nell’interessedel bambino e non metterebbe in alcun modo inpericolo lui o la sua <strong>famiglia</strong>.150 Coloro i quali sono responsabili del benessere <strong>dei</strong><strong>bambini</strong> non accompagnati o separati dovrebbero agevolareuna comunicazione regolare tra il bambino e lasua <strong>famiglia</strong>, salvo il caso per il quale ciò non sia neidesideri del bambino o non sia in maniera provata neisuoi interessi.151 La collocazione che ha come obiettivo l’adozioneo la kafala della legge islamica non dovrebbe essereconsiderata come una soluzione iniziale adeguata per unbambino non accompagnato o separato. Gli Stati sonoincoraggiati a considerare quest’opzione solo dopo chegli sforzi per rintracciare i suoi genitori, i parenti o chiabitualmente si occupa di lui, sono risultati vani.IX. ACCOGLIENZAIN SITUAZIONIDI EMERGENZAA. Applicazionedelle <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>152 Le presenti <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> dovrebbero essere applicateanche in situazioni di emergenza, disastri naturali ocausati dall’uomo, conflitti armati internazionali e non, el’occupazione straniera. Gli individui e le organizzazioniche desiderano lavorare per il benessere <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>privi di cure genitoriali nelle situazioni di emergenzasono fortemente incoraggiati a operare rispettando le<strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong>.153 In simili circostanze, lo Stato o le autorità de facto,nella regione coinvolta, la comunità internazionale elocale, le agenzie estere e internazionali che fornisconoservizi al bambino, dovrebbero prestare particolare attenzione:a) ad assicurare che tutte le entità e le persone coinvoltenell’accoglienza a <strong>bambini</strong> non accompagnati oseparati siano sufficientemente qualificati, disponganodell’esperienza necessaria e siano preparati a comportarsinel modo più appropriato;b) a sviluppare, se necessario, accoglienza su modellofamiliare, temporanea e a lungo termine;c) a utilizzare l’accoglienza in istituto solo come misuratemporanea fino a che non sia disponibile l’accoglienzasu modello familiare;d) a proibire la costruzione di nuovi istituti per fornireaccoglienza a grandi gruppi di <strong>bambini</strong> in manierapermanente o a lungo termine;e) a prevenire la collocazione all’estero <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>,eccetto nel caso delle circostanze previste nel paragrafo159;f) a cooperare per rintracciare la <strong>famiglia</strong> e facilitare lariunione familiare.Prevenire la separazione154 Le organizzazioni e le autorità dovrebbero compiereogni sforzo per prevenire la separazione <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>dalle loro famiglie o da chi fornisce loro accoglienza, ameno che gli interessi del bambino siano diversi, e perassicurare che le loro azioni non incoraggino inavvertitamentela separazione familiare fornendo servizi cheavvantaggiano solo il bambino piuttosto che l’intera <strong>famiglia</strong>.


29155 Le separazioni volute dai genitori o da chi si occupadell’accoglienza dovrebbero essere prevenute:a) assicurando che tutte le famiglie abbiano accessoa una quantità sufficiente di cibo, servizi medici e dialtri servizi, inclusa l’istruzioneb) limitando lo sviluppo dell’accoglienza in istituto erestringendone l’utilizzo a quelle situazioni dove siaassolutamente necessario.B. Sistemazionidell’accoglienzaI BAMBINI NELLE EMERGENZELe <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> dovrebbero essere applicatein tutte le situazioni di emergenza e dovrebbeessere perseguito l’obiettivo primario di rintracciaree riunire i <strong>bambini</strong> alle loro famiglienaturali prima che sia adottata una qualsiasialtra soluzione permanente.156 Le comunità dovrebbero essere incoraggiate a giocareun ruolo attivo nel monitoraggio e nelle questionidi accoglienza e protezione ai <strong>bambini</strong> nel loro contestodi appartenenza.157 L’accoglienza all’interno della comunità di appartenenzadel bambino, incluso l’affido, dovrebbe essereincoraggiata, nel caso in cui sia una soluzione che forniscecontinuità nella socializzazione e nello sviluppo.158 Il monitoraggio e un sostegno specifico dovrebbeessere previsto per chi si occupa <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> per assicurarela loro protezione dal rischio di abuso e sfruttamento.159 I <strong>bambini</strong> in situazioni di emergenza, per beneficiaredell’ accoglienza, non dovrebbero essere trasferitiin un paese diverso da quello dove risiedono, eccezionfatta per soluzioni temporanee rese necessarie da condizionidi salute o di sicurezza. In quel caso, questoluogo dovrebbe essere il più vicino possibile alla lorocasa d’origine, dovrebbero essere accompagnati da ungenitore o da chi si cura di loro, e dovrebbe essere programmatoil ritorno al paese dove risidevano.160 La riunificazione familiare dovrebbe essere negatasolo quando non è nell’interesse del bambino, e soloallora si potrebbe pensare ad altre soluzioni stabili e definitivecome la kafala della legge islamica o l’adozione;se anche queste opzioni falliscono, dovrebbero essereconsiderate altre scelte di accoglienza a lungo termine,come l’affido o l’accoglienza in istituto, incluse le case<strong>famiglia</strong> o altre sistemazioni supervisionate.C. Rintracciare e riunirele famiglie161 Una priorità in ogni situazione di emergenza dovrebbeessere identificare e registrare i <strong>bambini</strong> non accompagnatio separati e dovrebbe essere fatto il primapossibile.La politica nazionale ....richiede alle agenzie locali e internazionali cheforniscono sostegno nelle emergenze di averedelle politiche chiare a riguardo del supporto integratoalle famiglie e alle comunità e la necessariaaccoglienza e protezione <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong>?..garantisce la supervisione dello Stato sulla registrazione<strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> separati garantendo chei dati raccolti siano confidenziali e mirino in primisad agevolare la riunione familiare?..assicura lo sviluppo di una vasta gamma di opzionisu modello comunitario che siano capacidi soddisfare, in maniera individuale, le diverserichieste <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> per i quali la riunione familiarenon è possibile?..fornisce sufficienti garanzie per assicurarsi chetutti gli sforzi per riunire il bambino con la sua <strong>famiglia</strong>siano stati fatti prima di prendere in analisialtre soluzioni permanenti, come l’adozione?


3030 <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> sull’Accoglienza <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> <strong>fuori</strong> <strong>dalla</strong> <strong>famiglia</strong> D’origine162 La registrazione <strong>dei</strong> dati dovrebbe essere condottaa opera o sotto la diretta supervision delle autorità statalie da entità esplicitamente autorizzate con la responsabilitàe l’esperienza adeguata in materia.163 La natura confidenziale delle informazioni raccoltedovrebbe essere rispettata e dovrebbero essere messi apunto sistemi per archiviare i dati in maniera sicura. Leinformazioni dovrebbero essere condivise solo da agenzieautorizzate con lo scopo di rintracciare i membri della<strong>famiglia</strong>, e per l’accoglienza.164 Tutti coloro coinvolti nel rintracciare i membri della<strong>famiglia</strong> o i tutori legali o chi fornisce accoglienza albambino dovrebbero operare attraverso un sistema coordinato,utilizzando procedure standard e mutualmentecompatibili, dove possibile. Esse dovrebbero assicurareche il bambino e gli altri attori coinvolti non siano messiin pericolo dalle loro azioni.165 La validità delle relazioni e la conferma della volontàdel bambino e <strong>dei</strong> membri della sua <strong>famiglia</strong> diriunirsi deve essere verificata per ogni bambino. Nondeve essere preso nessun provvedimento che possa intralciareuna eventuale riunione familiare, come l’adozione,il cambio di nome, il trasferimento in un postolontano <strong>dalla</strong> residenza della <strong>famiglia</strong>, fino a che tutti glisforzi per rintracciarla non siano stati compiuti.166 Deve essere tenuta nota di ogni collocazione delbambino, in modo da poterla conservare in maniera sicura,al fine di facilitare una riunione familiare nel futuro.


31COLLEGAMENTI UTILIConvenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Bambino (UNCRC):• Testo completo della convenzione: http://www2.ohchr.org/english/law/crc.htm• Versione comprensibile ai <strong>bambini</strong>: http://www.unicef.org/voy/media/rights_leaflet.pdf• Cerca la UNCRC nella tua lingua http://www.unicef.org/voy/explore/rights/explore_2781.htmlCarta Africana sui Diritti e il benessere del Bambinohttp://www.africa-union.org/Official_documents/Treaties_%20Conventions_%20Protocols/A.%20C.%20ON%2THE %20RI GHT %20AND%20WELF %20OF %20CHILD .pdfRaccomandazione Rec ad opera del Consiglio Europeo(2005)5 sui diritti <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> negli istituti: http://www.coe.int/familypolicy (clicca ‘<strong>bambini</strong> negli istituti’; disponibile in Inglese, Russo, Greco, Polacco,Estone e Serbo)Quality4Children Standards (Q4C) - http://www.quality4children.infoConsiglio Europeo & SOS Children’s Villages International: “Bambini e giovani affidati all’accoglienza-Scoprite i vostri diritti”- http://www.coe.int/t/transversalprojects/children/News/enfants%20institution/text%20flyer_en.aspSOS Children’s Villages International - http://www.sos-childrensvillages.orgInternational Social Service - http://www.iss-ssi.org/NGO Gruppo per la Convenzione sui Diritti del Bambino - http://www.childrightsnet.org/Network di informazione sui Diritti del Bambino (CRIN) - http://www.crin.orgNetwork per l’Accoglienza migliore - http://crin.org/bcn/United Nations Children’s Fund (UNICEF) - http://www.unicef.orgNetwork per l’accoglienza migliore & UNICEF: Manuale per la misurazione degli Indicatori per i <strong>bambini</strong>affidati all’accoglienza istituzionale: http://www.crin.org/docs/Formal%20Care%20Guide%20FI NAL.pdfstampaeditore:Sos Villaggi <strong>dei</strong> Bambini Internazionaleprogramma e sviluppo:Hermann-Gmeiner-Strasse 516020 Insbruck, AustriaCONTATTI ITALIA:Tel: +39 02 36533320fax: +39 02 56804567E-mail: info@sosvillaggi<strong>dei</strong><strong>bambini</strong>.itwww.sosvillaggi<strong>dei</strong><strong>bambini</strong>.itRESPONSABILE DEI CONTENITI:Christian PoschGRAFICO DESIGN, IMPAGINATRICE:Camilla Monteleone Volontaria/Nicoletta MiradoliData di pubblicazione Novembre 2009Questo documento è stato tradotto a puro scopo di consultazione e quindi non presenta in tutti ipassaggi una perfetta accuratezza formale e semantica.


www.sosvillaggi<strong>dei</strong><strong>bambini</strong>.itIl calore di una casa per ogni bambino

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