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Gestione dei rifiuti in laboratorio

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<strong>Gestione</strong> <strong>dei</strong> <strong>rifiuti</strong> <strong>in</strong> <strong>laboratorio</strong>• RISCHIO BIOLOGICO•RISCHIO CHIMICOAlessandra PeraISPESL - DML


procedure• devono essere seguitescrupolosamente• presuppongono:– conoscenza <strong>dei</strong> rischi– utilizzo di un manuale che• identifichi i rischi• specifichi le procedureda attuare per elim<strong>in</strong>areo m<strong>in</strong>imizzare i rischi


E’ necessario: Raccogliere Separare Elim<strong>in</strong>are<strong>in</strong> modo corretto i <strong>rifiuti</strong> chimici,biologici e radioattivi, solidi eliquidi prodotti nei laboratori.


Decontam<strong>in</strong>azione degli ambienti edelim<strong>in</strong>azione <strong>dei</strong> <strong>rifiuti</strong>• l’ambiente di lavoro deve essereconservato pulito edecontam<strong>in</strong>ato• le superfici di lavoro, gli arredi ele attrezzature devono essereregolarmente e opportunamentedecontam<strong>in</strong>ati• i <strong>rifiuti</strong> devono esseresuddivisi ed elim<strong>in</strong>ati <strong>in</strong> basealla tipologia


È necessario conoscere le normeche regolanoproduzionegestionesmaltimentononché le disposizioni emanate alivello regionale


“I <strong>rifiuti</strong> sanitari devono essere gestiti <strong>in</strong>modo da dim<strong>in</strong>uirne la pericolosità…devono essere <strong>in</strong>centivati:l’organizzazione di corsi di formazionedel personale ... sulla corretta gestione<strong>dei</strong> <strong>rifiuti</strong> sanitari…”DPR 15 luglio 2003, n.254


Elim<strong>in</strong>azione secondo regole preciseIdentificare il tipo di rifiutoradioattivopericolosochimicobiologicoriciclabile


DLgs 5 febbraio 1997, n.22Attuazione delle Direttive CEE 75/442relativa ai <strong>rifiuti</strong>, 76/403 relativa allosmaltimento di policlorodifenili epoliclorotrifenili e 78/319 relativa ai <strong>rifiuti</strong>tossici e nocivi


Che cosa è un rifiutoDLgs 5 febbraio 1997, n.22 – art. 6qualsiasi sostanza od oggettoche rientra nelle categorieriportate nell’ all.A e di cui ildetentore si disfi o abbiadeciso di disfarsi


Come viene classificatoOrig<strong>in</strong>eurbani speciali** h) provenienti da attività sanitariecaratteristiche di pericolositàpericolosi^ non pericolosi^ <strong>rifiuti</strong> non domestici precisati nell’elenco di cui all.D sullabase degli all.G,H,IDLgs 5 febbraio 1997, n.22 – art.7


Come viene identificatoCodici CERI livello (prime 2 cifre): categorie<strong>in</strong>dustriali e/o attività che generano <strong>rifiuti</strong>II livello (seconde 2 cifre): riguardaspecifici processi all’<strong>in</strong>terno delle categorieIII livello (ultime 2 cifre): specifica ognis<strong>in</strong>gola tipologia di rifiutoDLgs 5 febbraio 1997, n.22 - All.Dcont<strong>in</strong>ua...


codice a 6 cifre(<strong>in</strong>dividuazione del rifiuto)18 01 01: oggetti da taglio (bisturi, rasoi)18 01 02: parti anatomiche ed organi, saccheper plasma, sostanze per conservazione delsangue


Direttiva 9 aprile 2002Indicazioni per la corretta e piena applicazionedel regolamento comunitario n.2557/2001 sullespedizioni di <strong>rifiuti</strong> ed <strong>in</strong> relazione al nuovoelenco di <strong>rifiuti</strong>All. A sostituisce all.D del DLgs 22/97<strong>rifiuti</strong> pericolosi contrassegnati *


DPR 15 luglio 2003, n.254Regolamento recante discipl<strong>in</strong>a della gestione<strong>dei</strong> <strong>rifiuti</strong> sanitari a norma dell’art.24 dellalegge 31 luglio 2002, n.179


Che cosa è un rifiuto sanitario <strong>in</strong>dicati a titolo esemplificativo negliall. I e II derivano da strutture pubbliche eprivate… che svolgono attivitàmedica e veter<strong>in</strong>aria di prevenzione,di diagnosi, di cura, di riabilitazione edi ricerca ed erogano le prestazioni dicui alla L.833/78DPR 15 luglio 2003, n.254 – art.2


Secondo la nuova normativa i <strong>rifiuti</strong> sanitari vengonoclassificati: Non pericolosi art.2 lettera b) Pericolosi non a rischio art.2 lettera c) Pericolosi a rischio <strong>in</strong>fettivo art.2 lettera d) Rifiuti cimiteriali art.2 lettera e) ed f) Assimilati agli urbani art.2 lettera g) Che richiedono particolari art.2 lettera h)sistemi di gestione Rifiuti speciali, prodotti al di art.2 lettera i)fuori delle strutture sanitarie cherisultano come rischio analoghiai pericolosi a rischio <strong>in</strong>fettivo


Percorso di un rifiuto sanitario1. Raccolta (differenziata) nel luogo diproduzione2. Classificazione, imballaggio, etichettatura,registrazione3. Conferimento al luogo di raggruppamentoprelim<strong>in</strong>are4. Trasporto5. Dest<strong>in</strong>azione f<strong>in</strong>ale (recupero, smaltimento)


<strong>Gestione</strong> <strong>rifiuti</strong>Magazz<strong>in</strong>oS<strong>in</strong>gole utenzeProduzione di scartiRaggruppamento eSmaltimentoDeposito temporaneoSanitariPericolosiAssimilabiliSpeciali normali


Registro di carico e scarico <strong>dei</strong> <strong>rifiuti</strong> Il registro è tenuto presso ogni s<strong>in</strong>golastruttura e conservato per c<strong>in</strong>que anni. Sul registro devono essere annotate lecaratteristiche qualitative e quantitative <strong>dei</strong><strong>rifiuti</strong>. Le <strong>in</strong>formazioni contenute sono rese <strong>in</strong>qualunque momento all’autortà di controlloche ne faccia richiesta.


DEPOSITO TEMPONAREO“Il raggruppamento <strong>dei</strong> <strong>rifiuti</strong> effettuato, primadella raccolta, nel luogo <strong>in</strong> cui sono prodotti”Il deposito temporaneo deve essere effettuato pertipi omogenei e nel rispetto delle relative normetecniche, nonché per i <strong>rifiuti</strong> pericolosi, nel rispettodelle norme che discipl<strong>in</strong>ano il deposito dellesostanze pericolose <strong>in</strong> esse contenute;Devono essere rispettate le norme che discipl<strong>in</strong>anol’imballaggio e l’etichettatura <strong>dei</strong> <strong>rifiuti</strong> pericolosi.


RS pericolosi a rischio <strong>in</strong>fettivo RS assimilati agli urbani (RSsterilizzati) Piccoli animali da esperimento erelativi tessuti e parti anatomiche


1. Raccolta differenziata nelluogo di produzione


Raccolta differenziata efficiente: dist<strong>in</strong>zione delle diverse frazioniall’orig<strong>in</strong>e dest<strong>in</strong>azione a specifici contenitoricon dicitura di tipologia e luogo diproduzione, etichetta <strong>in</strong>formazione e formazione <strong>dei</strong>soggetti co<strong>in</strong>volti


2. Classificazione, imballaggio,etichettatura, registrazione


StoccaggioConservazione e Trasporto


DPR 15 luglio 2003, n.254RS pericolosi a rischio <strong>in</strong>fettivoTutti i <strong>rifiuti</strong> provenienti da ambienti diisolamento <strong>in</strong>fettivo con rischio ditrasmissione per via aerea o con pazientiaffetti da patologie causate da patogenigruppo IV D.Lgs 81/2008 (ex D.Lgs626/94)cont<strong>in</strong>ua...


Tutti i <strong>rifiuti</strong> dell’ all.I del DPR 254/03 con almeno 1delle seguenti caratteristiche:1. provengano da isolamento <strong>in</strong>fettivo e siano venutia contatto con liquido biologico escreto o secreto<strong>dei</strong> pazienti isolati2. siano contam<strong>in</strong>ati da: sangue o altri liquidibiologici visibilmente contam<strong>in</strong>ati, feci o ur<strong>in</strong>e dipaziente affetto da patologia trasmissibile per talevia; liquido sem<strong>in</strong>ale, secrezioni vag<strong>in</strong>ali, liquidicerebrosp<strong>in</strong>ale, s<strong>in</strong>oviale, pleurico, peritoneale,pericardico, amnioticocont<strong>in</strong>ua...


Rifiuti provenienti da attività veter<strong>in</strong>aria(esclusi quelli discipl<strong>in</strong>ati da D.Lgs 508/92)che siano:1. contam<strong>in</strong>ati da patogeni per uomo eanimali2. venuti a contatto con liquido biologicoescreto o secreto contenente patogenotrasmissibile attraverso tali liquidi


All. I DPR 254/03Filtri esausti provenienti da cappe(<strong>in</strong> assenza di rischio chimico)Guanti monousoMateriale monouso: vials, pipette,provette, camici, mascher<strong>in</strong>e,occhiali, soprascarpecont<strong>in</strong>ua...


Denti e piccole parti anatomiche nonriconoscibiliLettiere per animali da esperimentoContenitori vuotiPiastre, terreni di colture, altripresidi utilizzati <strong>in</strong> microbiologia econtam<strong>in</strong>ati da agenti patogeni


ImballaggiR non taglienti o pungenti: utilizzo diappositi imballaggi a perdere, ancheflessibili, con <strong>in</strong>dicazione “RSP a rischio<strong>in</strong>fettivo” e simbolocontenuti <strong>in</strong> imballaggio rigido esternodi idoneo colore con <strong>in</strong>dicazione “RSP arischio <strong>in</strong>fettivo”cont<strong>in</strong>ua...


<strong>Gestione</strong> <strong>in</strong> sicurezza sacco <strong>in</strong> pellicola di plastica <strong>in</strong>serito<strong>in</strong> cassa di cartone (40-60 l.) sacco <strong>in</strong> pellicola di plastica <strong>in</strong>serito<strong>in</strong> fusti di plastica (30-60 l.)costruiti e chiusi per evitare, nel trasporto,dispersioni del contenuto sia <strong>in</strong> condizion<strong>in</strong>ormali che per vibrazioni, cambi ditemperatura, umidità…


Non pressare contenuto del saccoall’<strong>in</strong>terno del contenitoreRiempire il sacco per 2/3 delvolume (chiusura agevole)Divieto di:Riaprire il contenitore dopo la chiusuraCompiere qualsiasi operazione manualesui <strong>rifiuti</strong> all’<strong>in</strong>terno <strong>dei</strong> sacchi /contenitori


Etichettatura su imballaggi:etichette ben visibili e <strong>in</strong>amovibiliidentificative di:• struttura di provenienza• tipologia del rifiuto• data di smaltimentoDCIM 27/7/84 par. 2.3.1


3. Conferimento al luogo diraggruppamento prelim<strong>in</strong>are


Che cosa è il deposito temporaneoraggruppamento <strong>dei</strong> <strong>rifiuti</strong>effettuato presso il luogo diproduzioneDLgs 5 febbraio 1997, n.22cont<strong>in</strong>ua...


non causare alterazionirischiose per la saluteeffettuato per tipi omogeneirispettare norme su imballaggied etichette di R pericolosi


Deposito temporaneo perRSP a rischio <strong>in</strong>fettivo durata max 5 gg (per quantità < 200l: 30 gg) dal momento della chiusuradel contenitore registrazione su registro di caricoe scarico (art.12 D.Lgs 22/97)effettuata entro 5 gg


DIPARTIMENTO diSCHEDA DEPOSITO TEMPORANEO RIFIUTI PERICOLOSI TOSSICO-NOCIVI(DPR 22/97 DEL 5 FEBBRAIO 1997)RESPONSABILE DEL LABORATORIOUTILIZZARE UNA SCHEDA PER OGNI TIPO DI RIFIUTOTIPO DI RIFIUTO, Codice CER, CLASSE di Rischio e di PERICOLOSITA’(Classificare il proprio rifiuto utilizzando le tabelle fornite)Tipo di RifiutoCodice CER(es. Coloranti non (es. 07.03.04)Alogenati)Classe di pericolosità – barrare il/i simbolo/i□ [ E ] □ [ O ] □ [ F+ ] □ [ F ] □ [ T ] Classe di Rischio(es. R21/7)□ [ T+] □ [ Xn ] □ [ C ] □ [ Xi] □ [ N ]CONTENITORI COMPOSIZIONEQUANTITA’Numero Volume (litri) (<strong>in</strong>dicare il contenuto) Peso (Kg) N° Rif.N° TOT.CONTENITORI VOLUME TOTALE (litri)PESO TOTALE CLASSIFICAZ. D. L. 22/97In fedeData Firma del responsabile del <strong>laboratorio</strong>


DPR 15 luglio 2003, n.254Sterilizzazionefacoltà esercitabile ai f<strong>in</strong>i dellasemplificazione delle modalità di gestionenorma UNI 10384/94parte primacont<strong>in</strong>ua...


<strong>Gestione</strong> RSP a rischio <strong>in</strong>fettivo sterilizzatiassimilati agli urbaniraccolti e trasportati <strong>in</strong> appositiimballaggi a perdere, ancheflessibili, di colore diverso da quellousato per RU e per altri RS assimilati,con <strong>in</strong>dicazione “RS sterilizzati” e datadi sterilizzazioneregime giuridico e norme tecniche chediscipl<strong>in</strong>ano RU


4. Trasporto


1Formulario di identificazione<strong>dei</strong> <strong>rifiuti</strong>Obbligo di accompagnare i <strong>rifiuti</strong> durante iltrasporto <strong>in</strong>dicando:1. nome e <strong>in</strong>dirizzo di produttore e detentore2. orig<strong>in</strong>e, tipologia e quantità3. data e percorso dell'<strong>in</strong>stradamento4. nome ed <strong>in</strong>dirizzo del dest<strong>in</strong>atario


5. Dest<strong>in</strong>azione f<strong>in</strong>ale:recupero, smaltimento


Discarica controllataimpianto dest<strong>in</strong>ato a ricevere <strong>rifiuti</strong>,realizzato su terreni adatti o predisposti aevitare l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento delle acquesuperficiali e sotterranee, attrezzato perevitare ogni forma di danno all’ambientee di rischio per la salute umana


IncenerimentoRiduzione del volume <strong>dei</strong> <strong>rifiuti</strong>Recupero di energia


RSP a rischio <strong>in</strong>fettivoTermodistruzione<strong>in</strong> impianti autorizzati


RSP a rischio <strong>in</strong>fettivo sterilizzati• avviati <strong>in</strong> impianti di produzione dicombustibile derivati dai <strong>rifiuti</strong> (CDR)o direttamente utilizzati per produrreenergia• smaltiti <strong>in</strong> impianti di <strong>in</strong>cenerimento diRU o di R speciali• smaltiti <strong>in</strong> discarica per <strong>rifiuti</strong> nonpericolosi (autorizzati della regione per<strong>in</strong>adeguato numero di altri impianti)


DM 28 settembre 1990Norme di protezione dal contagioprofessionale da HIV nellestrutture sanitarie ed assistenzialipubbliche e privateArt.2:Elim<strong>in</strong>azione di aghi e di altri oggetti taglienti


RSP a rischio <strong>in</strong>fettivo taglientio pungenti: imballaggi rigidi,con <strong>in</strong>dicazione “RSP a rischio<strong>in</strong>fettivo taglienti e pungenti”cont<strong>in</strong>ua...


<strong>Gestione</strong> <strong>in</strong> sicurezzaFunzionalità: durevoli, richiudibili, con pareti efondo impermeabiliAccessibilità: presenti <strong>in</strong> sufficiente volume enumero, accesso sicuro all’apertura, adeguatoposizionamento, trasportabilitàVisibilità: ben visibili colori, stato di riempimento,contrassegni di avvertimento…Adattabilità: adatti e comodi per l’utente e per lastruttura, compatibili con l’ambiente, noncontenere metalli pesanti


DPR 15 luglio 2003, n.254RS che richiedono particolari sistemi di gestioneorgani o parti anatomiche non riconoscibilipiccoli animali da esperimentogestioneRSP a rischio <strong>in</strong>fettivo


Rifiuti pericolosi non a rischio <strong>in</strong>fettivo(Allegato II art. 2, comma 1, lettera a DPR 254/2003)Rifiuti sanitari che richiedono particolarisistemi di gestione. Medic<strong>in</strong>ali citotossici ecitostatici dal settore sanitario o da attività diricerca collegate.Rifiuti sanitari che richiedono particolarisistemi di gestione. Medic<strong>in</strong>ali citotossici ecitostatici dal settore veter<strong>in</strong>ario o da attività diricerca collegate.


Rifiuti pericolosi non a rischio <strong>in</strong>fettivo(Allegato II art. 2, comma 1, lettera a DPR 254/2003) Sostanze chimiche di scarto, dal settoresanitario o da attività di ricerca collegate, pericoloseo contenenti sostanze pericolose ai sensi dell’art.1della decisione Europea 2001/118/CE. Sostanze chimiche di scarto, dal settoreveter<strong>in</strong>ario o da attività di ricerca collegate,pericolose o contenenti sostanze pericolose ai sensidell’art.1 della decisione Europea 2001/118/CE.


RIFIUTI CHIMICI PRODOTTIDAI LABORATORI• Soluzioni acide• Soluzioni basiche• Soluzioni con metallipesanti• Terre filtranti dacromatografia ed aff<strong>in</strong>i• Oli esausti da pompe avuoto• Liquidi di fissaggio• Liquidi di sviluppo• Reagenti acidi• Reagenti basici• Reagenti solventi• Reagenti solventialogenati• Rifiuti contenentimercurio• Carbone attivo esauritodal trattamento <strong>dei</strong> fumi• Miscela si solventiorganici


StoccaggioIn base alla natura delle sostanze <strong>in</strong> deposito (statofisico, caratteristiche di pericolosità) e delle modalitàadottate per lo staccaggio (serbatoi fusti, cisterne…)si può <strong>in</strong>dividuare una lista di controllo di requisititecnico-impiantistici e gestionali da prendere <strong>in</strong>considerazione caso per caso e garantire unacorretta gestione <strong>dei</strong> <strong>rifiuti</strong> prodotti nel rispetto dellenormativevigentiLuogo del depositoPersonale dedicatoCartellonistica adeguataSimboli di pericoloConsigli di prudenzaDivieto di accesso


Confezionamento ed EtichettaturaI Rifiuti Speciali, alla cui composizione partecipanosostanze o preparati pericolosi, devono esserecontenuti <strong>in</strong> imballaggi che, ai f<strong>in</strong>i della solodità etenuta ermetica, devono presentare le seguenticaratteristiche:• confezionati e chiusi per impedire la fuoriuscita delcontenuto• essere costituiti da materiali <strong>in</strong>attacabili dalcontenuto e non suscettibili a formarecomb<strong>in</strong>azioni nocive• solidi e resistenti


• riportare sull’imballaggio il nome del rifiuto e ilcodice C.E.R.• classe di pericolosità (Hn)• simboli ed <strong>in</strong>dicazioni di pericolo


Simboli e Indicazioni di pericolosulle sostanze.Rischio biologicoE EsplosivoT TossicoT+ Altamente tossicoC- CorrosivoN Nocivo per l’ambienteXn NocivoXi IrritanteF Facilmente <strong>in</strong>fiammabileF+ altamente <strong>in</strong>fiammabile


Non disfarsi di prodotti chimici a rischio neilavand<strong>in</strong>i, toilette, pozzetti, bidoni di <strong>rifiuti</strong>generici Etichettare tutti i residui Attenersi alle disposizioni nazionali/regionalisui <strong>rifiuti</strong> Tenere separati i prodotti chimici, i residuibiologici, sir<strong>in</strong>ghe, vetreria rotta…


Conservare semprequantitativi m<strong>in</strong>imi disostanze <strong>in</strong>fiammabili o disolventi e se necessario <strong>in</strong>frigoriferi deflagranti


Identificazione delle proprietàpericolose delle sostanzeAcquisire tutte le <strong>in</strong>formazionitramite:Scheda di sicurezzaFrasi di RischioConsigli di prudenza


Scheda di sicurezzaDeve essere a disposizione ditutti e riporta specifiche<strong>in</strong>formazioni sulla pericolositàdi ogni s<strong>in</strong>golo reattivo e suimodi di comportamento perevitare/limitare RISCHIO eDANNO


Scheda di Sicurezza• Identificazione• Composizione/<strong>in</strong>formazione su<strong>in</strong>gredienti• Identificazioni di pericoli• Misure di primo soccorso• Misure ant<strong>in</strong>cendio• Misure <strong>in</strong> caso di fuoriuscitaaccidentale• Manipolazione e stoccaggio


Scheda di Sicurezza• Controllo della esposizione /protezione<strong>in</strong>dividuale• Proprietà fisiche chimiche• Stabilità e reattività• Informazioni tossicologiche• Informazioni ecologiche• Considerazioni sullo smaltimento• Informazioni sul trasporto• Informazioni sulla regolamentazione…..


Frasi di RischioFrasi associate alle caratteristiche chimico-fisiche <strong>dei</strong>prodotti e contraddist<strong>in</strong>ti dalla lettera dell’alfabeto Re da un numero da 1 a 44 riportati sui documenti,etichette per allertare l’utilizzatore.• R5: pericolo di esplosione per riscaldamento• R6: esplosivo a contatto o senza contatto con l’aria• R7: può provocare <strong>in</strong>cendio• R14: reagisce violentemente con l’acqua• R19: può formare perossidi esplosivi


Consigli di prudenzaConsigli contraddist<strong>in</strong>ti dalla lettera dell’alfabeto S e daun numero da 1 a 40 riportati sui documenti, etichetteper allertare l’utilizzatore.• S1: conservare sotto chiave• S5: conservare sotto…..(liquido appropriato)• S6: Conservare sotto…..(gas <strong>in</strong>erte ..)• S7: conservare il recipiente ben chiuso• S9: conservare il recipiente <strong>in</strong> luogo ventilato• S12: non chiudere ermeticamente il recipiente• S14: conservare lontano da. .(sostanze <strong>in</strong>compatibili)• S18: manipolare ed aprire il recipiente con cautela• S40: per pulire pavimento e oggetti contam<strong>in</strong>ati daquesto prodotto usare……..


Legenda:1. Norme e descrizione del prodotto2. Grado di purezza3. Formula e peso molecolare 4. Specifiche impurezze contenute5. Corrispondenza ad altre specifiche 6. Numero del lotto7. Frasi di rischio (R) e consigli di prudenza (S) 8. Dichiarazione di pericolo9. Durata m<strong>in</strong>ima del prodotto 10. Pittogramma di rischio11. Codice del prodotto 12. Formato della confezione(quantità, , peso, volume)13. Codice a barre


Sostanze chimiche <strong>in</strong>compatibiliAcetoneAc. AceticoCianuriCloroIdrocarburirame, alogeni, argento,mercurioe compostiac.cromico, ac. Nitrico. Glicoletilenico, ac. Perclorico,perossidi e permanganatiacidi, alcaliammoniaca, acetilene, idrogenofluoro, cloro, ac. Formico,perossido di sosio


Sostanze chimiche <strong>in</strong>compatibiliLiquidi <strong>in</strong>fiammabiliOssigenoPermanganato di KRamenitrato di ammonio, ac.cromico, perossido diidrogeno, ac. citricoolii, grassi, idrogenati,liquidi, solidi e gas<strong>in</strong>faimmabiliglicerolo, ac. solforicoacetilene, azide,perossido di idrogeno


Criteri Organizzativi e OperativiPredisposizione di una procedura con istruzionespecifiche per la raccolta e l’eventuale trattamento<strong>dei</strong> “prodotti” che possono avere orig<strong>in</strong>e da diversefai operative.Sempre disponibili contenitori di materiale idoneo,etichettati con la denom<strong>in</strong>azione della tipologia <strong>dei</strong><strong>rifiuti</strong>, con i simboli di rischio corrispondenti.I contenitori devono essere collocati <strong>in</strong> zonededicate, separati da prodotti non compatibili e ,protetti contro perdite ed esalazioni.Allontanare gli scarti con frequenza periodica chedipende dalla sostanza, e dalla sua quantità.


Criteri Organizzativi e Operativi Fissare criteri di miscibilità (secondo i disposti dilegge) per ridurre le tipologie di <strong>rifiuti</strong> prodotti I <strong>rifiuti</strong> particolarmente pericolosi ( alcuni reattivi,o <strong>in</strong>stabili, o cancerogeni..) devono seguireprocedure particolari sia per la raccolta che per laconservazione. Trattare come “rifiuto” non solo i reagenti e iprodotti di scarto, ma tutte quelle sostanze che <strong>in</strong>qualche modo entrano <strong>in</strong> gioco nel processo, comele acque di lavaggio o altre “accessorie” I “<strong>rifiuti</strong>” sono anche i recipienti e gli imballaggiche li contengono.


Avere piccole quantità di <strong>rifiuti</strong> possibilmentenon pericolosi…• Pianificando l’approvvigionamento <strong>dei</strong> prodotti.• Verificando la possibilità di sostituire le sostanzepericolose con altre che non lo siano.• Attuando una corretta gestione delle scorte.• Separando e raccogliendo immediatamente dopo lareazione, per ridurne i tempi di permanenza nel<strong>laboratorio</strong>, i prodotti pericolosi ed attuarne un“idoneo trattamento.


Caratteristiche <strong>dei</strong> contenitori o tanicheper i <strong>rifiuti</strong> sanitari a rischio chimico Larga imboccature che faciliti le operazionidi travaso. Chiusura ermetica ed accessori per ilriempimento. Caratteristiche di tenuta, resistenza chimicae meccanica adeguate ai prodotti chedevono contenere.


Raccolta Liquidi PericolosiPer ridurre l’emissione di sostanze volatili <strong>dei</strong>prodotti chimici ed i cattivi odori associati aicontenitori è conveniente utilizzare sistemi chiusi.Sono costituiti da un imbuto diSicurezza con coperchio<strong>in</strong>cernierato per ridurre il livellodi sostanze volatili che evaporano.I contenitori devono essere chiusi ermeticamenteda personale dell’Unità Operativa che ha prodottoi <strong>rifiuti</strong>.


Raccolta Liquidi Pericolosi Devono essere raccolti dopo l’impiego senzaessere mescolati. Trasferiti <strong>in</strong> appositi contenitori. Nel travaso <strong>in</strong> <strong>laboratorio</strong> si utilizza un comuneimbuto che viene lasciato nell’imboccatura delcontenitore f<strong>in</strong>o a riempimento. Questo sistema “aperto” determ<strong>in</strong>a l’emissionedi sostanze volatili.


AddestramentoProfessionalitàEsperienzaBuon senso

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