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IL TEMPIO DI - Colle Don Bosco

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<strong>Don</strong>idello SpiritoGiovanna ColonnaDio ci ha donatola libertà:l’uomo ha inventato laschiavitù.– Se non torno a casa in orario miamadre mi ammazza!– Se faccio un incidente con l’automio padre mi uccide!Sono frasi consuete che si ascoltanosui mezzi pubblici quando i ragazzivanno o tornano da scuola. Sperotanto che i miei figli non abbiano maidetto cose simili. Mai avuto intenzionedi ammazzare nessuno e, sicuramente,non i figli, per nessun motivo, anche sefosse assai grave.Sono sicura che sono affermazioniesagerate, comuni a tutti gli adolescenti,che parlano senza pensare al significatodelle parole, ma le usano per enfatizzarela gravità delle conseguenze quandouna regola viene omessa, dimenticata,non correttamente interpretata o messain pratica parzialmente.Se le frasi rispecchiassero il vero, lastrage degli innocenti sarebbe sempre inatto. Se fossero applicate a Dio la terrasarebbe un deserto da secoli!Però Dio non impone regole di orari,non è il proprietario della macchinadi famiglia, ma si invoca la sua giustiziaper equiparare l’ingiustizia reale. Il Padreci ha regalato la terra, gli animali,il cielo, il mare, l’aria e l’uomo ha abbruttitomolti di questi doni, a volte inmodo permanente, negando alle generazionisuccessive di poter ammiraretutte le bellezze del creato.Dio ci ha donato la libertà e l’uomoha inventato la schiavitù. Dio ci ha re-il dono del Tgalato la vita e l’uomo discute per organizzarela morte. Dio ci ha offerto ilFiglio e l’uomo lo ha ucciso. È l’unicaoccasione in cui Dio interviene direttamente,con la risurrezione del Figlio ela salvezza per tutti i fratelli.Nella storia Dio manda dei segni,illumina i profeti, incoraggia alcunieventi ma non impone mai nulla; ci lascialiberi di decidere se stare con Lui ocontro di Lui. Sicuramente ci preferiscealleati e non nemici, ma ci ama ugualmente,in ogni occasione, anche nellescelte sbagliate, quando pretendiamola nostra parte di eredità e andiamo viada casa per vivere autonomamente.A volte torniamo, a volte ci perdiamo.Torniamo per debolezza, per affetto,per riconoscenza... perché non abbiamopiù nulla da perdere, perché è l’unicomodo per rialzarci, perché ascoltiamoil consiglio di un amico... torniamoperché abbiamo bisogno, tutti i bisogni,e l’ultimo è il perdono. Perdonare edessere perdonati. Perdonare noi stessi


imor di Dioe coloro che ci hanno ingannati. Essereperdonati dalle persone amate, che ciamano, che abbiamo ferito, ingannato,tradito, abbandonato, sbeffeggiato, irrisoo denigrato per orgoglio, superbia,superficialità, ipocrisia, vigliaccheria,egoismo.Che cosa impariamo da queste esperienze?Il dispiacere del male causato.E la volontà di non sprofondare maipiù in un simile pozzo, nero, pericoloso,viscido che potrebbe essere la nostratomba.Questo sentimento così forte e impregnatodi dolore lo vivono i santinell’abisso del peccato, poiché sonoconsapevoli di aver sputato in faccia aDio. Di fronte all’immensità e all’eternitàdell’amore divino si erge la miserapalizzata della vanagloria umana, lameschina interpretazione del protagonistaperduto o perdente, il canto stonatodel solista che si esibisce nell’angolobuio del vicolo fangoso della suavita forse perduta, sicuramente tradita.La consapevolezza di aver traditoDio può far impazzire se non si rivolgealla salvezza. Davide compone il salmopiù intenso nella profondità del peccato.La mente, gli occhi, il cuore rivoltiverso il Padre per essere sanati dall’ombradel suo passaggio. Il corpo, le braccia,le mani protese verso il mantelloche passa tra la folla di fedeli, ammiratori,curiosi, scettici.Il Pastore si volta, ci chiama con ilnostro nome, cerca e vuole proprio noi!Ci solleva, ci purifica e ci riveste, preparala festa del ritorno e riconcilia lafamiglia. Lo Spirito ci porta nel Regno;Dio era afflitto ma il nostro ritorno loconsola; Dio è mite e non ci obbliga afare marcia indietro, ma la sua umiltàgoverna la terra; il Padre conosce il benedi cui abbiamo bisogno, il male checi annienta e ci rende giustizia salvandocidalla morte; la misericordia di Dioredime e rende misericordiosi; la purezzadello sguardo di Dio ci trasfigura eci rende creature nuove; deponiamo learmi dell’inutile guerra e godiamo dellapace di Cristo; abbiamo perseguitato ilCreatore ma non possiamo diventarecarnefici una seconda volta; abbiamoinsultato, mentito, tradito per non riconoscerela nostra natura di figli e fratelli,ma dalla miseria del peccato ritornala volontà di intraprendere il camminoverso casa.Nella nostra lontananza e nel nostroritorno Gesù rivive con noi le beatitudini,ancora una volta declamate, soffertee vissute. Possiamo tornare al Padrecon ogni mezzo, ma con una unicaspinta: sperimentare ancora una voltal’amore divino, sconfinato, eterno, chetutto può, tutto perdona, tutto salva. ❏<strong>Don</strong>idello SpiritoIl Buon Pastoreci chiamacon il nostro nomee vuole proprio noi!9


Annodella Fede<strong>Don</strong> Giorgio ChatrianLa Tradizioneè guardare al futuroal quale consegnarequalcosa di preziosocomeil “dono della Fede”10la Gioia dellaFEDE4Gesù, Verbo/parola di Diogiunge fino a noi: la Tradizione(CCC 74-100; COMP. 11-17)Quando si parla di “tradizione” a cosasi pensa?In genere si pensa a qualcosa che nonc’è più, al passato, di vecchio, di déja vu,tra l’indifferenza della gente sempre allaricerca di nuove esperienze ed emozioni.Nel Cristianesimo e nella storia dellaChiesa, non è mai stato così. Tradizionederiva dalla parola latina “tradere” chesignifica: tramandare una notizia, un’esperienza,uno stile di vita. Ma alloraquesto significato di “Tradizione” è unguardare al futuro, un voler consegnare,sempre nel futuro, ad altri quello che si èricevuto, soprattutto se importante, bello,significativo per la nostra vita come ildono della Fede!Per capire meglio ciò di cui stiamoriflettendo, leggiamo quanto scrive lagiornalista Marina Corradi. Nell’editorialedi “Avvenire” di domenica 19 maggioscorso, commenta l’incontro che PapaFrancesco ha avuto, nella vigilia diPentecoste, con il “popolo” dei MovimentiEcclesiali. Duecentomila, provenientida tutto il mondo!«È una domanda che avevamo addossoin tanti, dopo due mesi che conosciamoFrancesco, quella che gli è stata fattaieri nella Veglia di Pentecoste: “Santità,lei come ha raggiunto la certezza dellafede?” È una domanda che avremmo fattoin molti, e per prima, scossi propriodalla fede di roccia che sentiamo in ogniparola del Papa.La certezza, ha risposto Bergoglio ricordandouna sua Confessione a 17 anni,è stata nell’incontro con quel prete,scoprire che Qualcuno mi aspettava. Lacertezza, quella certezza della Fede cheamiamo in Francesco e che in lui ci seduce,non è dunque qualcosa che ci procuriamoda noi, con i nostri migliori sforzi,e nemmeno studiando.Non siamo noi che la conquistiamo,ma è la Fede, che “cresce dalla mano delSignore”. E, ha aggiunto il Papa usandouna parola spagnola, “è Lui che ci primeirasempre”, che ci anticipa sempre. ÈLui, che da un tempo immemorabile ciattende; e non lo incontreremo con nessunastrategia dotta o spirituale. Occorre,soltanto, lasciarsi prendere per mano».Il Papa, come tanti diciassettenni,cerca il senso della vita e lo trova in unsemplice prete, in una semplice confessione.Mentre tanti suoi coetanei buttavanovia questa ricerca perdendosi dietroai falsi miti dell’avere, del potere edell’apparire, il giovane Jorge si accorgevache la vera felicità consisteva nel rendersiconto che Dio, in Cristo, non giocaa nascondino con l’uomo, ma lo anticipa,si fa trovare!E la vita diventa una corsa verso ilCielo, dove tutte le nostre domande troverannorisposta nell’amore eterno dellaTrinità.Il giovane argentino rivive l’esperienzacapitata duemila anni fa agli Apostolilungo le strade della Palestina: sono incontratida Gesù, vivono tre anni con luie, testimoni del suo insegnamento e deisuoi miracoli, capiscono che è davveroVia, Verità e Vita. Dopo la risurrezione,ricevono da Gesù il compito di andaree predicare a tutti questa buona notizia,“vangelo”. Ed è quello che fanno subitocon la parola o con i loro scritti. E, quasisenza accorgersene, danno inizio allaTradizione di cui si parlava sopra.Così la fede in Gesù si diffonde semprepiù in buona parte dei paesi del Mediterraneoportando la freschezza di chivive seguendo il progetto di vita del Crocifisso-Risorto:amare Dio e il prossimo.Semplice ma rivoluzionario.I credenti cominciano ad organizzarsiin comunità e i dodici, impongono lemani a persone degne del compito cheaspetta loro: raccogliere il testimone dellapredicazione e guidare le comunità affidate:ecco i vescovi che iniziano la SuccessioneApostolica.Anche questi impongono a loro voltale mani ad altri sacerdoti per consacrarlivescovi, in una catena lunghissima chearriva fino ai nostri vescovi che si fannoaiutare nel loro servizio da Diaconi e Sacerdoti,come quello che aveva incontratoil giovane Jorge.


Importantissimo è poi il fatto chequesta catena sia ininterrotta per il fattoche sempre la consacrazione di nuovivescovi è affidata ad altri vescovi arrivando,andando indietro, fino ai Dodicie quindi a Gesù.Per i Testimoni di Geova, per esempio,non è così. Se torniamo indietro seguendole persone che nel corso degli annihanno guidato il movimento, non siarriva a Gesù, ma a Charles Taze Russell,nato nel 1852 a Allegheny, un sobborgodi Pittsburg in Pennsylvania, StatiUniti, dove fondò un movimento chenel 1931 prese il nome di Testimoni diGeova. Pur dicendosi cristiani, non possiamoaccettare la loro pratica religiosaperché, diversamente da noi, loro nonhanno la Successione Apostolica e quindiil tutto non ha fondamento.All’interno del gruppo dei 12, Pietroha sempre avuto una posizione tuttaparticolare: su di lui è edificata la Chiesae ha il compito di confermare i suoi fratellinella fede.I suoi successori, vescovi di Roma,chiamati anche “Papa”, hanno lo stessocompito: essere la guida degli altri vescovi.(Francesco, il Papa attuale è il 266°di un lunghissimo elenco). Tutti insiemeformano il Magistero che interpreta inmodo autentico la Scrittura e, prima conl’esempio e poi con la guida autorevole,porta la Parola di Dio nella vita alimentatadalla preghiera.Questa fedeltà è accompagnata anchedalla fedeltà all’uomo che cambianel tempo, sempre sotto la guida del Magisteroformato da tutti i vescovi in comunionecol vescovo di Roma, il Papa.Pensiamo, per esempio, a com’è cambiatoil Battesimo: nei primi secoli lo ricevevanogli adulti immergendosi in unavasca, oggi i bambini con un po’ d’acquaversata sul capo. Clamoroso il cambiamentodella Liturgia e soprattutto dellaMessa celebrata non più in lingua latina,ma in quelle nazionali, rendendola cosìcomprensibile a tutti.Questa riflessione sul Magistero ciaiuta a inquadrare bene anche il movimentofondato da Mons. Lefebvre nel1970, che rifiuta il Concilio Vaticano II(si ricordi che i Concili sono la massimaespressione del Magistero della Chiesa)e, soprattutto, della riforma liturgica,dell’ecumenismo.Il Papa Giovanni Paolo II fece di tuttoperché non si arrivasse alla rotturache inevitabilmente avvenne nel giugnodel 1988 quando l’anziano vescovo consacròalcuni vescovi che potessero prendereil suo posto.Qual è il problema dei seguaci di Lefebvre?Non quello della SuccessioneApostolica (infatti è un vescovo a ordinarei nuovi vescovi), ma il rifiuto del Magistero,vero interprete della Tradizione.E dire che i seguaci di Lefebvre si chiamano…tradizionalisti!Ripeto, non si vuole giudicare le intenzioniprofonde dei Testimoni di Geovae dei Lefebriani. Però è bene che anchei cristiani sappiano rendere ragionedella loro Fede e con la riflessione pacatama ferma, sappiano mettere dei palettie fare dei distinguo. Questo serviràa procedere nel cammino della Fede conserenità e senza complessi di inferiorità.Credo che la storia della salvezza(l’uomo che cerca Dio e Dio che lo anticipao, per dirla con Papa Francesco, lo“primeira”), possa anche essere descrittacosì. Gesù, oltreché “Parola” si presentacome sorgente d’acqua zampillante e legocce del ruscello sono tutte le personeche credono in lui.Un’altra bellissima immagine ce laoffre Gesù stesso nell’incontro con la Samaritana:«Chi beve dell’acqua che io glidarò, non avrà mai più sete; anzi, l’acquache io gli darò diventerà in lui sorgentedi acqua che zampilla per la vita eterna»(Gv 4,14).Da Gesù, la grande e prima Sorgente,tante altre piccole sorgenti che formanoruscelli e poi torrenti e poi un fiume che,reso sempre più grande da mille e milleaffluenti, scende a valle e si apre la stradanella grande pianura.Miracolo! Al passaggio di questo fiumela vita esplode nella miriade dei suoicolori e profumi. Uomini e donne diogni razza, nazionalità, cultura e condizionesociale vivono nella serenità e nellapace fino ad arrivar tutti nel grande maredell’amore di Dio: il Paradiso.E quando, dopo l’ultimo atto con lavenuta finale di Gesù, sulla storia caleràil sipario per sempre si chiuderà il cerchiotornando al lussureggiante “giardino”(che è poi il significato primo di Paradiso),voluto da Dio.❏Annodella FedeI vescovi uniti al Papaformano il Magisterodella Chiesa,che interpretain modo autenticola Scrittura.11


semi disapienza<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong>Il culto del SacratissimoCuore di Gesù,cioè dell’amoreche Gesù ci dimostrò,fu di tutti i tempi,anche se non sempreci fu una festa appositaper onorarlo.Propagate la devozioneal Sacro Cuore di Gesù:quanti più tesori di graziae di misericordiane escono,tanti più ve ne rimangono.Tre cose sono importanti:l’amore di Dio,la comunione frequentee amore al Cuore di Gesù:ma l’amoreal Cuore di Gesùracchiude le altre due.Abbiate sempredinanzi alla menteil pensierodell’amore di Gesùnella Santa Eucaristia.


PedagogiaSalesianaeducare conl’amoSilvia FalcioneCon la mansuetudinee con la caritàdovrai guadagnartiquesti tuoi amici.Come molti di voi sanno, il SistemaPreventivo di <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> si basa su tre fondamentalipilastri educativi che sono l’amorevolezza,la ragione e la religione. Perciòli tratteremo uno per volta approfondendonesignificato e pratica all’internodel quadro educativo fino a ora delineato.Cominciamo dall’amorevolezza perchési tratta del presupposto da cui il nostroSanto parte per impostare il 13 suo sistemaeducativo. In sintesi comprende:nessuna coercizione, no alle punizioni,familiarità, che nel linguaggio del Santosignifica cura del rapporto educativo, fiduciae rispetto reciproco, autorevolezzadell’educatore, affettività.«Non con le percosse, ma con la mansuetudinee con la carità dovrai guadagnartiquesti tuoi amici».Queste sono le parole che Gesù stessogli rivolge nel sogno dei nove anni.«Ricordatevi che l’educazione è cosadel cuore».«Studiamoci di farci amare».«Non basta che i giovani siano amati,occorre che essi stessi conoscano di essereamati».«Miei cari, io vi amo tutti di cuore. Bastache siate giovani perché io vi ami assai».Sono queste celebri e ripetute frasi di<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> che ci danno la chiave di ciòche egli intendeva per amorevolezza. Intantose ne può ricavare un indispensabileprerequisito dell’educatore: deve amare igiovani. Non può educare chi non li ama,chi non li sopporta, chi ne prova fastidio.Nella mia esperienza di insegnantee di educatrice, di queste persone ne hopurtroppo incontrate molte. Sono spessoottime persone, ma non sono tagliate perfare gli educatori, perché non ci credono.Mentre le fede, la fiducia nei giovani e neibambini in campo educativo e anche scolastico,è indispensabile. Bisogna crederci.Senza questo pre-requisito si possonofare solo danni. Educare, insegnare nonpuò essere un ripiego, deve essere unascelta di vita.«Siccome non sono riuscito a fare l’ingegnereo l’architetto, allora ho ripiegatosull’insegnamento».Penso che molti di voi abbiano giàsentito questa frase.Non funziona.I peggiori insegnanti di arte che i mieifigli hanno avuto, non avevano scelto diinsegnare. Perciò erano in definitiva deifrustrati che facevano tutti i giorni qualcosache non li soddisfaceva. I ragazzilo capivano e li compativano anche, mahanno imparato ad amare l’arte dai lorogenitori, non certo a scuola.Ho scelto questo esempio perché èquello più emblematico nella mia esperienzadi genitore-insegnante, ma se nepotrebbero fare tanti altri. Non si può insegnarese non ti piace insegnare, se nonti piacciono i ragazzi. Non si può educarese non ti piacciono i bambini, se nonli ami, se non leggi nei loro occhi la presenzadi Dio, oserei dire almeno per chi siprofessa cristiano.


evolezzaPedagogiaSalesianaParticolare del Dipinto di Mario Bogani.Basilica di <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong>, <strong>Colle</strong> D. <strong>Bosco</strong>.Se non siamo convinti che le giovanigenerazioni sono il futuro, il nostro migliorefuturo, meglio scegliere un’altraprofessione. Tra l’altro chi fa questa scelta,almeno in Italia, sa benissimo che nonpotrà mai diventare ricco, che sta scegliendouna vita povera di mezzi economici,perché in Italia gli insegnanti hannostipendi che permettono appena la sopravvivenzafamiliare e gli educatori vengonopagati ancora meno e trovano sololavori precari.Inoltre non è più neppure una professionecon una certa dignità sociale comeera una volta. Insegnanti ed educatori,oggi in Italia, sono ritenuti quasi deiparassiti, perché non sono produttivi nelsenso a cui ci ha abituati la società deiconsumi in cui viviamo. Questo è peraltroin linea con la scelta lucida di <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong>di essere un prete povero e di occuparsidi una realtà di cui nessuno si voleva occupareneppure nella sua epoca. Quindise non si posseggono questi presupposti,compreso l’amore per la povertà e l’umiltà,meglio scegliere di fare altro nella vita.Stiamo parlando di amorevolezzadunque, ma non di una semplice disposizioneo atteggiamento benevolo e affettuoso,come si potrebbe leggere nel vocabolario.L’amorevolezza a cui <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> fa riferimentoè la virtù cristiana della carità,così come viene presentata da San Paolonella lettera ai Corinzi.«Chi ama è paziente e premuroso, chiama non è geloso, non si vanta, non sigonfia di orgoglio. Chi ama è rispettoso,non va in cerca del proprio interesse, nonconosce la collera, dimentica i torti. Chiama rifiuta l’ingiustizia, la verità è la suagioia. Chi ama tutto scusa, di tutti ha fiducia,tutto sopporta, non perde mai lasperanza» (1 Corinzi 13, 4-7).Ho scelto la traduzione interconfessionalein lingua corrente di LDC-ABUdel 1976 perché è perfetta.Questo è il manifesto dell’educatoresalesiano. Se siamo capaci di fare questocon i nostri giovani, con i nostri figli, coni nostri studenti, con i nostri ragazzi piùdifficili, disturbati e ribelli, noi non abbiamobisogno di altro.È tutto qui.Vi lascio quindi alla meditazione diquesto brano, perché ovviamente i risvoltipratici dell’applicare questa Parola, nellavita educativa di tutti i giorni, ci occuperannomolto tempo e spazio.Perciò il discorso non finisce certo qui.Questa era solo la premessa indispensabile.Di amorevolezza ne parleremo ancoraa lungo.❏“Chi amadi tutti ha fiducia,tutto sopporta,non perde maila speranza”.Ricordatiche l’educazioneè cosa di cuore.15


ChiesaEnzo BruniPAXCOSTANTINIANAlibertà di culto nell’impero romanoI primi cristiani dovettero subire, per quasi tre secoli, le persecuzioni degli imperatoriromani ai quali essi rifiutavano il culto di adorazione – assieme ai loro dei – comefossero divinità e persistevano nell’annuncio di Cristo, figlio di Dio, unico salvatore,morto e risorto. Le persecuzioni più sanguinose furono dieci a partire da quella diNerone (64 d.C.), per arrivare a Diocleziano (303 d.C.).Non potendo riunirsi liberamente, i cristiani tenevano le loro adunanze religiose nellecatacombe. Erano grotte sotterranee nelle quali essi seppellivano anche i loro morti e imartiri. Non ostante la vita difficile e rischiosa nella quale dovevano vivere, i cristianicrebbero di numero e di importanza, per la serietà della loro vita, per l’affascinantemessaggio di Cristo, di fraternità, di pace e di speranza, predicato e vissuto conconvinzione. Nel frattempo alcuni vennero a occupare anche posti di rilievo nellasocietà e nel mondo della cultura, sebbene nella clandestinità.L’imperatore Costantino.Sant’Elena, imperatrice,madre di CostantinoMonumento a Costantinoa York, provincia romanain Britania (Inghilterra)201700 anni fa: l’Editto di MilanoNel 306 alla morte del padre Costanzo Cloro, imperatore d’Occidente, il figlioCostantino fu nominato “Cesare”, imperatore. La sede imperiale era Mediolanum– Milano. Comprendendo che era ormai impossibile impedire la diffusione delCristianesimo ricorrendo ancora alle persecuzioni, Costantino decise di farsi protettoredei cristiani. Era infatti più redditizio, per la realizzazione delle sue ambizioni dipotere, avere come alleati i cristiani che con la loro forza morale potevano ridare vigorealla società romana in decadimento. Fu, dunque, almeno all’inizio, frutto di calcolopolitico più che religioso. Tant’è che Costantino soltanto sul letto di morte, nel 337,accettò di farsi battezzare dal vescovo Eusebio di Nicomedia.Con l’Editto di Milano emanato da Costantino (imperatore d’Occidente) e Licinio(imperatore d’Oriente) a Milano nel 313, si confermava e si ampliava un precedente“editto di tolleranza” a favore dei cristiani, dell’imperatore d’Oriente Galerio, nel 311.In esso si riconosceva alle comunità cristiane piena libertà di culto e parità di dirittinei confronti di tutte le altre comunità dell’Impero; abrogava le restrizioni in vigoree ordinava la restituzione ai cristiani di tutti i beni confiscati. I cristiani potevanoacquistare proprietà, frequentare e aprire al pubblico i luoghi di culto, avere propricimiteri.Successivamente, Costantino concesse alla Chiesa altre forme di libertà, come lapossibilità di ricevere donazioni ed eredità, che permetterà alla Chiesa di avviareattività di carattere caritativo e sociale; la proclamazione della domenica come giornofestivo; il diritto di asilo alle chiese. Inizia così, per la Chiesa e, di conseguenza, pertutta la società dell’Impero, quella che fu chiamata la Pax costantiniana, la Pace diCostantino.Sant’Elena imperatriceNella vita di Costantino e nelle sue scelte in difesa del cristianesimo, un grande ruoloebbe, secondo la tradizione, la madre Elena. Di umili origini e di famiglia cristiana,faceva la serva in una locanda quando l’imperatore Costanzo Cloro la conobbe ela volle sposare e dal quale però fu successivamente ripudiata per ragioni politiche.Costantino, alla morte del padre, ottenuto il potere, la volle al suo fianco e le assegnò iltitolo di imperatrice. Elena mise la sua autorità e il suo prestigio al servizio della causacristiana. Intraprese anche un lungo pellegrinaggio penitenziale in Palestina sui LuoghiSanti. Secondo la tradizione rinvenne la vera Croce di Cristo, una parte della qualeavrebbe portato a Roma e collocato nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme dalei fondata. Proclamata santa, la sua festa è celebrata il 18 agosto per la Chiesa latina eil 21 maggio per quella greca.


CRONACA <strong>DI</strong> LUCIANOCronacaAPR<strong>IL</strong>E (continua)Lunedì 22. Da oggi sino al 24 in CasaGiovani sono ospitati gli allievi del CFP diUdine con <strong>Don</strong> Fabrizio, per turni di EserciziSpirituali.Martedì 23. Dalla Svizzera giungono15 cresimandi che visitano i luoghi salesianie i musei.Mercoledì 24. Dalla parrocchia di Cantello(VA), il parroco, <strong>Don</strong> Eugenio, e lasignora Maria Grazia Riva conducono inpellegrinaggio un gruppo di adulti: visitanoe partecipano alla S. Messa delle ore 11.Giovedì 25. Giornata di festa nazionalee festa liturgica di S. Marco Evangelista.Numerosi i gruppi oggi presenti: i cresimandidi Novi Ligure (AL) con don FrancoZanolli; la parrocchia di S. Felice e Secondodi Frugarolo (AL) per un momento diritiro con il chierico Santiago; sempre dallaprovincia di Alessandria, la parrocchiadi Cartosio un gruppo di ragazzi da 7 a 17anni con il loro parroco don Enzo Cortese;altro gruppo proviene dalla parrocchiadi Alte di Montecchio Maggiore (VI); donMarcello Fumagalli conduce i suoi cresimandie parenti dei ragazzi della parrocchiadi Celana (BG); giungono anche pellegrinidel Vicariato di Rebbio della diocesidi Como con don Pietro Benzoni e altridue sacerdoti: sono soprattutto chierichettiche con molta attenzione visitano e poipartecipano alla S. Messa nel pomeriggio.Alla S. Messa delle ore 11 vengono,come di consueto, ricordati gli anniversaridi matrimonio. Le coppie di sposi iscrittisono oltre 100. Presiede la solenne celebrazioneil Rettore, don Egidio Deiana.Da oggi sino a domenica sono nostriospiti alla Casa Zatti, i giovani dell’Oratoriodi S. <strong>Don</strong>à del Piave (VE) con Alberto;nell’Istituto, invece, ospitiamo un gruppodi ragazzi di Rosta (TO) guidati dalla signoraCarla.Domenica 28. Da ieri ospitiamo, semprealla Casa Zatti, il gruppo di cresimandidi Càstano Primo (MI). In mattinata donFelice Reburdo parroco della ParrocchiaS. Antonio Abate di Torino conduce i ragazzidella Cresima e i loro genitori, peruna giornata di ritiro, che si conclude conla S. Messa delle ore 17.Dall’Opera Apostolica Pellegrinaggi diTrento giunge un gruppo di oltre 60 personeche partecipano alla S. Messa nel Santuariettodi Maria Ausiliatrice alle ore 9,30.Nella Basilica inferiore, alle ore 10, siritrova la Famiglia Gorgerino per il consuetoincontro annuale, tutto ben organizzatodall’attenta regia della signora Carla. Celebral’Eucaristia don Roberto Gorgerino.Intorno alle ore 10 giunge anche ilgruppo ciclistico Nizza-Lingotto, guidatida Roberto Cagliero. Gli insegnanti dell’operasalesiana di Leon (Spagna) hanno laS. Messa nel Santuarietto di Maria Ausiliatrice.Alla Casa Mazzarello si ritrovail gruppo della Prima Comunione dellaparrocchia di Moriondo Torinese con ilparroco don Silvio Gignone. In mattinatasi ritrova nel Santuarietto il gruppo dellaFraternità Nazarena per il ritiro spirituale.Nel pomeriggio il consueto ritiro spiritualeper giovani e adulti nell’Istituto “La Gioiadella Fede”, come continuazione di riflessionein questo Anno della Fede.Lunedì 29. Questa sera pernotta ungruppo di pellegrini dalla Polonia. Li seguee li anima il nostro don Tomasz.Celebriamo oggi la festa liturgica diSanta Caterina da Siena, Patrona d’Italia eCompatrona d’Europa. Invochiamo la suaintercessione su tutti noi in questo difficilemomento della storia.Martedì 30. Oggi festeggiamo il grandesanto della carità: S. Giuseppe BenedettoCottolengo, contemporaneo di <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong>.Ci uniamo nel ricordo speciale per lesorelle claustrali di Pralormo che fannoparte della grande Famiglia Cottolenghina.Conclusione della giornata per i bambini delcatechismo della Diocesi di Asti con il loroVescovo Mons. Francesco Ravinale.Luciano Pelissero21


Cronaca22MAGGIOMercoledì 1. Fortunatamente la pioggiainsistente degli ultimi giorni lascia oggiil posto a una giornata discretamente serenache permette ai ragazzi del catechismodella diocesi di Asti e ai loro genitori ditrascorrere l’ormai tradizionale giornatad’incontro qui al <strong>Colle</strong>. Sono oltre 1000 ehanno tutti, sia genitori che figli, una giornataintensa e ben organizzata di attivitàche si conclude con la solenne CelebrazioneEucaristica presieduta da Vescovo diAsti, Mons. Francesco Ravinale.Sono anche presenti i gruppi della parrocchiadi Castelcovati (BS); un gruppo diSalesiani da Madrid (Spagna); un gruppo digiovani da Lecco con don Paolo. Alla CasaZatti pernotta anche un gruppo di volontaridi Varsavia (Polonia) con don Roman.Giovedì 2. Visita un interessante gruppodella parrocchia S. Giovanni <strong>Bosco</strong> diParigi.Venerdì 3. Alla sera, alle ore 21, in Basilicasuperiore, come gli altri primi venerdìdel mese, si svolge il momento di adorazioneeucaristica con la possibilità di accostarsianche al sacramento della Riconciliazione.Sabato 4. Vari gruppi si soffermanooggi al <strong>Colle</strong> per momenti di riflessione eritiro: il gruppo di ragazzi della parrocchiadi Sassi (TO); i giovani della parrocchia diS. Anna di Tradate (VA); i cresimandi dellaparrocchia di Montafia d’Asti con il loroparroco, don Domenico Valsania.Alle ore 21 partecipiamo a Mondonionel cortile della casetta di S. Domenico Savio,alla solenne Celebrazione Eucaristicae alla processione-fiaccolata in onore di S.Domenico Savio.Domenica 5. Sono presenti oggi un gruppoda Chatillon (AO) con don Giò Bianco;Gruppo Anziani della parrocchia dei SantiPietro e Paolo di Torino.la parrocchia S. Anna di Borgaretto (TO);l’oratorio S. Luigi di Bareggio (MI); ilgruppo di Torriglia (GE); il gruppo alpinidi Castelrosso (TO); la parrocchia di BorgoTanaro di Asti. Da questa sera sino a venerdì10 sono ospiti un gruppo di salesianida Quito in Ecuador per un corso di formazionee salesianità, guidati da don Olarte.Lunedì 6. Festa liturgica di S. DomenicoSavio, sono diversi i pellegrini che partecipanoalle Sante Messe d’orario: moltisi soffermano in devota preghiera davantiall’altare di S. Domenico Savio, affidandosoprattutto i piccoli e i giovani. In mattinatail chierico Paolo Pollone conduce inpellegrinaggio sui luoghi di S. DomenicoSavio (Morialdo e Mondonio), un gruppodi ragazzi della scuola media di Cumiana(TO). Nel pomeriggio giungono anche ragazzida Genola e Fossano (CN). Da oggisino al prossimo venerdì, ospitiamo nell’Istitutoil CFP di Mestre (VE) con don Filippoper due turni di Esercizi Spirituali, chevedono alternarsi alcuni gruppi di giovani.Martedì 7. Due gruppi celebrano alSantuarietto di Maria Ausiliatrice: uno daValencia (Spagna) ed uno dalla Slovacchia.Mercoledì 8. Dall’istituto don <strong>Bosco</strong> diMilano, don Fiorenzo Bedendo conduceun bel gruppo di giovani che visitano e poipartecipano alla Santa Messa nel pomeriggio.Giovedì 9. Visita il gruppo della parrocchiadei Santi Pietro e Paolo di Torino; laparrocchia di Montecchia di Crosara (VR);il Coro Liturgico della cattedrale di Sion(Svizzera), che animano con i canti dellaS. Messa delle ore 11. In casa Zatti pernottanoFMA e laici della Francia con SuorBeatriz.Sabato 11. Giungono per una giornatadi ritiro i bambini della Prima Comunionee loro genitori dalla parrocchia di Volpiano(TO) con il loro parroco e le loro catechiste.In mattinata abbiamo ancora ungruppo di ragazzi di Salerano Canavese eSamone (TO); a Riva presso Chieri, alle21, si assiste a un recital in preparazionealla festa di S. Domenico Savio che si faràdomani in modo speciale nella frazione diS. Giovanni di Riva presso Chieri dove luiè nato.Domenica 12. Per tutta la giornataospitiamo il festival dei giocolieri e prestigiatoricon il mago Sales. Alle ore 12 partecipanoalla Santa Messa nella Basilicasuperiore.Nel pomeriggio grande spettacolo neltendone appositamente allestito nella zonaTendopoli. Giungono oggi anche FMA


di Cinisello Balsamo (MI), per la Festa delGrazie, con oltre 500 tra allievi, genitoried educatori. Hanno la Santa Messa alle15,30 presieduta dal nostro direttore, donMario Pertile.Un bel gruppetto di persone giungedalla parrocchia Gesù Crocifisso e Madonnadel Carmine di Torino; il gruppodell’Operazione Mato Grosso con il Sig.Cumino; come ogni anno intraprende lacamminata dal cimitero di Revigliasco doveè sepolto don Franco Del Piano, fino araggiungere il <strong>Colle</strong>. Dopo essersi rifocillati,hanno la Santa Messa nella cappella diCasa dei Giovani.La settimana prosegue con temperatureabbastanza fresche, più autunnali cheprimaverili, e con continue piogge, che nonimpediscono comunque l’afflusso di diversipiccoli e grandi gruppi scolastici che desideranovisitare il nostro centro prima diconcludere l’anno scolastico.Lunedì 13. Festa liturgica di S. MariaDomenica Mazzarello, Confondatrice condon <strong>Bosco</strong> delle Figlie di Maria Ausiliatrice.Ne celebriamo la liturgia propria edinvochiamo la sua intercessione su tuttinoi per saper vivere sull’esempio della suaumiltà e santità.Ricordiamo anche oggi la prima apparizionedella Madonna a Fatima.Mercoledì 15. Inizia oggi la novena inpreparazione alla festa di Maria Ausiliatrice.Le campane ce lo ricordano diffondendola bella melodia Ausiliatrice Verginebella prima delle Sante Messe delle 11 edelle 17.Venerdì 17. Presenza della scuola mediadi Chiari (BS). Visitano e poi, nel pomeriggio,hanno la Santa Messa nella Basilicasuperiore.Sabato 18. Abbiamo il gruppo dell’oratoriodi S. Alberto di Lodi con don Alessandro;il gruppo di Rovereto di Gavi (AL);i ragazzi della scuola media di Piubega(MN); e la scuola dell’infanzia VirginiaAgnelli di Torino.Domenica 19. Numerosi i gruppi anchein questa giornata. Il gruppo di preghieradel Rinnovamento nello Spirito di Nichelino(TO); il gruppo di S. Lorenzo di Peveragno(CN), ha la S. Messa nel Santuariettodi Maria Ausiliatrice; i gruppi delle giovanifamiglie della parrocchia di S. Lorenzo e S.Caterina di Villanova Mondovì (CN); l’AssociazionePolizia di Stato di Torino ha laS. Messa nella Basilica inferiore alle 11,30.Nel pomeriggio la scuola Maria Ausiliatricedi Giaveno (TO), invade letteralmente laBasilica inferiore per la festa del grazie. Lefamiglie della nostra Unità Pastorale 60 siritrovano nella Basilica superiore alle 16per la celebrazione comunitaria del sacramentodella Riconciliazione.Lunedì 20. Visitano oggi i novizi Slovacchi,ed anche i nostri novizi di PineroloMonte Oliveto, con il Maestro, don PietroMigliasso e don Ivan Ghidina; accompagnanonella visita i novizi di Genzano cheospitano in questi giorni, in vista anche dipartecipare alla processione di Maria Ausiliatricea Valdocco. Da oggi sino al 22,pernottano in Casa Zatti, un gruppo di allievidi Sesto San Giovanni (MI) con donOmar.Martedì 21. Da oggi invece pernottanoi novizi Polacchi di Kopiec, che vengonoguidati e seguiti dal nostro don Tomasz. Alpomeriggio invece celebra il CFP di Arese(MI).Giovedì 23. Da Ceresole d’Alba (CN)giunge il pellegrinaggio dei bambini delcatechismo e loro genitori. Dopo la visitae il gioco partecipano alla S. Messa.Venerdì 24. Solennità di Maria Ausiliatrice,Patrona principale di tutta la FamigliaSalesiana. Celebriamo solennementela liturgia propria onorando Maria SS.con cuore di figli, come ci raccomandavadon <strong>Bosco</strong>. Parecchi sono i fedeli presentialle Sante Messe d’orario. A sera alcuniconfratelli salesiani si recano a Torino perprendere parte alla solenne processioneche si svolge nelle vie di Valdocco.Sabato 25. In questo ultimo sabato dimaggio, come ormai da tradizione, anchequi al <strong>Colle</strong> onoriamo Maria SS. Ausiliatricecon una solenne processione e fiaccolatache parte dal cortile dell’Istituto e sisnoda sui piazzali della Basilica. Presiedela processione il Parroco di Castelnuovodon <strong>Bosco</strong>, don Edoardo Serra. ❑Inizio della processione in onore diMaria Ausiliatrice, al <strong>Colle</strong>.Cronaca23


Agenda18 giugno, martedìInizio Estate Ragazzial <strong>Colle</strong> <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong>20 giugno, giovedìSolennità della Consolatapatrona della diocesi di TorinoA Torino, ore 20.30: processione per le vie della città29 giugno, sabatoSolennità dei Santi Pietro e Paolo5 luglio, venerdìChiusura dell’Estate Ragazzi16 luglio, martedìFesta della Beata Vergine Mariadel Monte CarmeloFoto di <strong>Don</strong> Tomasz HawrylewiczIMPORTANTE Il conto correntepostale inserito in ogni numero,mentre serve all’ufficio spedizioni comeetichetta di indirizzo, intende offrire,a quanti lo desiderano, la possibilitàdi inviare il proprio contributo neitempi e nei modi preferiti: non è assolutamenteun sollecito di pagamento!GRAZIE a coloro che in varie maniere sostengonola vita e le iniziative del Tempio di <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong>, favorisconola stampa e la diffusione di questo periodico,condividono con noi la costante attenzione per lemissioni, per le varie urgenze di carità che da più partie con frequenza chiedono solidarietà. Ogni ultima domenicadel mese le cinque Ss. Messe di orario sonocelebrate per i benefattori, vivi e defunti.COMUNICAZIONE - I dati e gli indirizzi per l’inviodella rivista “Il Tempio di <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong>” sono gestitiunicamente dall’amministrazione della rivista. Nelrispetto della legge 675/96, i dati personali dei nostriabbonati non saranno oggetto di comunicazioneo diffusione a terzi se non per ciò che riguardala spedizione della rivista o iniziative da essapromosse. In ogni momento potranno essere richiestemodifiche, aggiornamenti o cancellazione.AVVISO PER <strong>IL</strong> PORTALETTERE: in caso di mancato recapito restituire al mittente presso CMP Torino NORD.Il mittente si impegna a pagare la tassa dovuta.

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