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Dino Compagni e la sua cronica;

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—Ili, XXV!, XXVIl; pa-. 301-367. ^05Grande e orrevole corte tenne in Mi<strong>la</strong>no; e molti doni fece <strong>la</strong>imperadrice <strong>la</strong> mattina di calen di gennaio 1310 ai suoi cavalieri. Parteguelfaghibellina non volea udire ricordare. La falsa fama l'accusavaa torto : i Ghibellini diceano : « E' non vuole vedere se non Guelfi » ;e iGuelfi diceano: cE'non accoglie se non Ghibellini»: e cosi temeano 5l'un l'altro. I Guelfi non andavano più a lui: e i Ghibellini spesso lo visitavano,perchè n'aveano maggior bisogno; per l'incarichi dello Imperioportati, parea loro dovere aver miglior luogo. Ma <strong>la</strong> volontà delloImperadore era giustissima, perchè ciascuno amava, ciascuno onorava,come suoi uomini.Quivi vennono i Cremonesi a fare <strong>la</strong> fedeltà in par<strong>la</strong>mento conanimo chiaro: quivi i Genovesi, e presentaronlo; e per loro amore agran festa mangiò in scodel<strong>la</strong> d'oro. Il Conte Filippone stava in corte;messer Manfredi di Beccheria, messer Antonio da Foscieraco signore diLodi, e altri signori e baroni di Lonbardia, gli stavano dinanzi. La <strong>sua</strong> 15vita non era in sonare, né in uccel<strong>la</strong>re, né in sol<strong>la</strong>zzi, ma in continuiconsigli , assettando i vicari per le terre , e a pacificare i discordanti.[XXVII. I Mi<strong>la</strong>nesi aveano stanziati danari per donare allo Imperadore:e a raunarli, nel consiglio ebbe rampogne tra quelli dentro egli usciti ritornati. Messer Guido avea due figliuoli, i quali si comincia- 20vano a pentere di quanto il padre avea fatto, e udivano le parole de'<strong>la</strong>mentatoridi lor parte. Lo imperadore fece uno pensiero: di trarre alcunidell'una parte e dell'altra de' più potenti,confinare.e menarsegli seco; e taliI figliuoli di messer Mosca, che l'uno era arcivescovo, cugini di 25messer Guidotto, divenuti nimici per gara, il perchè lui li tenea in prigione,loImperadore gliene fece trarre, e rappacificogli insieme. Ma ifigliuoli di messer Guidotto non ressono, e un di appensatamente richiesonoloro amici, e ricominciato l'odio, in uno consiglio si svil<strong>la</strong>neggioronodi parole; le quali ingrossorono per modo, che presono l'arme e 50abbarroronsi nel Guasto di quelli dal<strong>la</strong> Torre. Il romore fu grande: ilmariscalco dello Imperadore vi trasse messer Galeazzo figliuolo dimesser Maffeo Visconti e trasse a pie con lo Imperadore.* Il maliscalcoandò al serraglio con lx cavalli, e ruppelo, e <strong>la</strong> gente mise in fuga.Messer Guidotto era ma<strong>la</strong>to di gotte; fu traportato in altra parte: 35dissesi che scampato era nelle forze del Dalfino. I figliuoli rifuggironoa un loro castello presso a Como, e di lunge a Mi<strong>la</strong>no xx miglia. Tutti iiO2. imperatrice — calendi gennaio — 3. vo- 22. loro parte — 27. gliele — 28. e uno —29. svilleva— 6. r uno — 7. maggiore — 8. loro ave- <strong>la</strong>neggioruo — 30. ingrossorno — 31. abbarrareavere migliore— 16. era né in — so<strong>la</strong>zzi— ronsi — del<strong>la</strong> — 33. appiè — 34. misse —17. consigli, e a pacificare i discordanti e as- 36-37. rifugirno a unosettare i vicari per le terre. — 20. dua —* Cfr. il Commento, pag. 365-G6 , not. 20. Quanto al<strong>la</strong> jyunteggiatara, il Codice favorirebbeV ed. MT.

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