Dino Compagni e la sua cronica;
Dino Compagni e la sua cronica; Dino Compagni e la sua cronica;
i20U III, XIX, XX ;pag. o;ì2-3;3C.Crescendo l' odio per le superbe parole erano tra quelli della congiurae gli altri, si cominciò per ogni parte a invitare gente e amici. IBordoni aveano gran seguito da Carmignano , e da Pistoia , e dal Montedi sotto, e da Taio di messer Ridolfo grande uomo di Prato, e dagli6 uomini di sua casa e di suo animo, tanto che a' congiurati prestò grandeaiuto.Messer Corso avea molto inanimati i Lucchesi, mostrando le rieojDere de' suoi adversarii e i modi ch'eglino usavano; i quali, veri o nonveri, lui sapea ben colorare. Tornato in Firenze, ordinò che un giorno10 nominato fussono tutti armati, e andassono al palagio de' Signori, edicessono che al tutto voleano che Firenze avesse altro reggimento; econ queste parole , venire all' arme.[XX.J Messer Rosso e' suoi seguaci sentirono le invitate, e le parolesi diceano, e aparecchiare l'arme: con irato animo, tanto s'accesono15 col parlare, che non si poterono ritrarre dal furore. E una domenicamattina andorono a' Signori; i quali raunorono il Consiglio, e presonol'arme, e feciono richiedere messer Corso e' figliuoli e i Bordoni. La richiestae il bando si fece a un tratto; e subito condannati. E il medesimodi,a furore di popolo, andorono a casa messer Corso. Il quale alla20 piaza di San Piero Maggiore s'aserragliò e afforzò con molti fanti; e corsonvii Bordoni, con gran seguito, vigorosamente, e con pennoni diloroarme.Messer Corso era forte di gotti aggravato, e non potea l'arme;ma con la lingua confortava gli amici, lodando e inanimando coloro25 che valentemente si portavano. Gente avea poca, che non era il diordinato.Gli assalitori erano assai, perchè v' erano tutti i gonfaloni del popolo,co' soldati e con li sgarigii a' serragli, e con balestra, pietre efuoco. I pochi fanti di messer Corso si difendeano vigorosamente, con^0 lancio, balestra e pietre, aspettando che quelli della congiura venissonin loro favore: i quali erano i Bardi, i Rossi, i Frescobaldi, e quasitutto il Sesto d'Oltrarno; i Tornaquinci, i Bondalmonti salvo messerGherardo; ma ninno si mosse, né fece vista. Messer Corso, vedendo chedifendere non si potea , diliberò partirsi. I serragli si ruppono : gli amici35 suoi si fuggivano per le case; e molti si mostravano essere degli altri,che eran di loro.Messer Rosso, e messer Pazino, e messer Geri, e Pinaccio, e molti7. inanimiti — 8. aversari — che eglino — — 20. piazza di Sauto — s' asserragliò — 21. vi-9, sapeva bene — uno giorno — 10. fussino — gorosamente ,con — 23. gotte — 27. erouo asandassino— 11. dicessino — regimento — sai ,perchè v' erono — 28. cogli scarigli —14. diceano ; e apparecchiate 1' arme ,con — 30. lance ,balestra — venissono — 31. e' Fre-15. ritrare — 16. andorno — 17. e i figliuoli scobaldi — 32. di Oltrarno — i Buondelmouti— 18. a uno — condannati, il — 19. andorno — 35. si fagiano — 37. m. Pazziuo —
ili, XX, XXI, XXII; pag. 030-312. 201altri, x^ugnavano vigorosamente a piò e a cavallo. Piero e messer GuiglielminoSi^ini, giovane cavalier novello, armato alla catalana, eBoccaccio Adimari e' figliuoli e alcun suo consorto, seguitandoli forte,giunsono Gherardo Bordoni alla Croce a Gorgo: assalironlo; luicaddeboccone; eglino, smontati", l' uccisone; e il figliuolo di Boccaccio gli 5tagliola mano, e portossela a casa sua. Funne da alcuno biasimato; edisse lo facea, perchè Gherardo avea operato contro a loro a petizionedi messer Tedice Adimari, loro consorto ecognato del detto Gherardo.I fratelli scanparono ;e il padre rifuggi in casa i Tornaquinci , che eravecchio. 10[XXI.] Messer Corso, infermo per le gotti, fuggia verso la badia diSan Salvi, dove già molti mali avea fatti e fatti fare. Gli sgarigli ilpresono, e riconobberlo: e volendolne menare, si difendeva con belleparole, si come savio cavaliere. Intanto sopravenne uno giovane cognatodel mariscalco. Stimolato da altri d'ucciderlo, noi volle fare; e ritor- 15nandosi indietro, vi fu rimandato: il quale la seconda volta li die d'unalancia catelanesca nella gola, e uno altro colpo nel fianco; e cadde interra. Alcuni monaci ne '1 portorono alla badia; e quivi mori, a di . . .di settenbre 1307,* e fu sepulto.La gente cominciò a riposarsi, e molto si parlò della sua mala 20morte in varii modi, secondo l'amicizia e inimicizia: ma parlando ilvero, la sua vita fu pericolosa, e la morte reprensibile. Fu cavalieregrande animo e nome, gentile di sangue e di costumi, di corpo bellissimofino alla sua vecchieza, di bella forma con dilicate fatteze, di pelobianco; piacevole, savio e ornato parlatore, e a gran cose sempre atten- 25dea; pratico e dimestico di gran signori e di nobilidiuomini, e di grandeamistà, e famoso per tutta Italia. Nimico fu de' popoli e de' popolani,amato da' masnadieri, pieno di maliziosi pensieri, reo e astuto. Mortofu da uno straniero soldato cosi vilmente; e ben seppono iconsorti chir uccise , che di subito da' suoi fu mandato via. Coloro che uccidere lo 50feciono furon messer Rosso dalla Tosa e messer Pazino de'Pazi, chevolgarmente per tutti si dicea : e tali li ** benediceano , e tali il contrario.Molti credettono, che i due detti cavalieri 1' avesson morto: e io,volendo ricercare il vero, diligentemente cercale trovai cosi esser vero.[XXIL] La santa Chiesa di Roma, la quale è madre de' Cristiani 35quando i rei pastori non la fanno errare, divenuta in basseza per la1. appiè — 1-2. m. Guglielmino — 2. ca- torno — addì — 21. vari — 22. riprensibile —valicre — catelana — 5. bocconi — 9. scampo- 24. vecchiezza — fattezze — 31. furono — dellarono — 12. Santo — scarigli — 13. riconobbonlo Tosa — m. Pazzino de'Pazzi — 32. vulgarmentc— si difendea — 16. ìndrieto — di una— 18. por- — 33. avessino — 34. essere — 36. bassezza —* Cfr. il Commento, pug. 338 , not. 10.** Anche il Codice, con manifesto errore, il : c/r. il Commento, pag, 341 , not. 23.Dino Compagni e la sua Cronica {Testo). 26
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i20U III, XIX, XX ;pag. o;ì2-3;3C.Crescendo l' odio per le superbe parole erano tra quelli del<strong>la</strong> congiurae gli altri, si cominciò per ogni parte a invitare gente e amici. IBordoni aveano gran seguito da Carmignano , e da Pistoia , e dal Montedi sotto, e da Taio di messer Ridolfo grande uomo di Prato, e dagli6 uomini di <strong>sua</strong> casa e di suo animo, tanto che a' congiurati prestò grandeaiuto.Messer Corso avea molto inanimati i Lucchesi, mostrando le rieojDere de' suoi adversarii e i modi ch'eglino usavano; i quali, veri o nonveri, lui sapea ben colorare. Tornato in Firenze, ordinò che un giorno10 nominato fussono tutti armati, e andassono al pa<strong>la</strong>gio de' Signori, edicessono che al tutto voleano che Firenze avesse altro reggimento; econ queste parole , venire all' arme.[XX.J Messer Rosso e' suoi seguaci sentirono le invitate, e le parolesi diceano, e aparecchiare l'arme: con irato animo, tanto s'accesono15 col par<strong>la</strong>re, che non si poterono ritrarre dal furore. E una domenicamattina andorono a' Signori; i quali raunorono il Consiglio, e presonol'arme, e feciono richiedere messer Corso e' figliuoli e i Bordoni. La richiestae il bando si fece a un tratto; e subito condannati. E il medesimodi,a furore di popolo, andorono a casa messer Corso. Il quale al<strong>la</strong>20 piaza di San Piero Maggiore s'aserragliò e afforzò con molti fanti; e corsonvii Bordoni, con gran seguito, vigorosamente, e con pennoni diloroarme.Messer Corso era forte di gotti aggravato, e non potea l'arme;ma con <strong>la</strong> lingua confortava gli amici, lodando e inanimando coloro25 che valentemente si portavano. Gente avea poca, che non era il diordinato.Gli assalitori erano assai, perchè v' erano tutti i gonfaloni del popolo,co' soldati e con li sgarigii a' serragli, e con balestra, pietre efuoco. I pochi fanti di messer Corso si difendeano vigorosamente, con^0 <strong>la</strong>ncio, balestra e pietre, aspettando che quelli del<strong>la</strong> congiura venissonin loro favore: i quali erano i Bardi, i Rossi, i Frescobaldi, e quasitutto il Sesto d'Oltrarno; i Tornaquinci, i Bondalmonti salvo messerGherardo; ma ninno si mosse, né fece vista. Messer Corso, vedendo chedifendere non si potea , diliberò partirsi. I serragli si ruppono : gli amici35 suoi si fuggivano per le case; e molti si mostravano essere degli altri,che eran di loro.Messer Rosso, e messer Pazino, e messer Geri, e Pinaccio, e molti7. inanimiti — 8. aversari — che eglino — — 20. piazza di Sauto — s' asserragliò — 21. vi-9, sapeva bene — uno giorno — 10. fussino — gorosamente ,con — 23. gotte — 27. erouo asandassino— 11. dicessino — regimento — sai ,perchè v' erono — 28. cogli scarigli —14. diceano ; e apparecchiate 1' arme ,con — 30. <strong>la</strong>nce ,balestra — venissono — 31. e' Fre-15. ritrare — 16. andorno — 17. e i figliuoli scobaldi — 32. di Oltrarno — i Buondelmouti— 18. a uno — condannati, il — 19. andorno — 35. si fagiano — 37. m. Pazziuo —