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Dino Compagni e la sua cronica;

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198 III, XVII, XVIII; pag. 322-327.fortezze degli libertini. Al piano non discesono, perchè i passi poteanoesser loro contesi; e battaglia non si prese, perchè i Neri forte ne dubitavano.I nimici loro confortavano il Cardinale si pigliasse <strong>la</strong> battaglia,mostrando avere gran vantaggio e <strong>la</strong> vittoria certa. Il Cardinale6 mai noi consentì, né che andassono a prendere i passi, o tórre lorovittuaglia al partire : e però i Neri, sanza alcuno dubbio o offesa, se netornorono a Firenze.Molto fu biasimato il Cardinale, de l'averli <strong>la</strong>sciati andare sicuri; eper molti si disse che l'avea fatto per danari, o per promessa li fusse10 fatta da loro d'ubbidirlo e d'onorarlo: o vero, che messer Corso Donatigli avesse promessi fiorini mj"" e darli <strong>la</strong> terra; et egli venisse da quel<strong>la</strong>parte con <strong>la</strong> <strong>sua</strong> gente, per poterli levare da oste, e avere i danari enon li dare <strong>la</strong> terra.La gente che in aiuto erano venuti al Cardinale, sconso<strong>la</strong>ti si15 partirono, perchè vedeano il partito vinto; e aveano speso assai sanzaalcuno frutto, credendosi racquistare <strong>la</strong> terra loro. E mai si raunoron più.[XVIII.] I Neri, beffando il Cardinale, cercorono per più vie vituperarlo,mostrando volerli ubbidire. E ritornati in Firenze, vi mandoronoambasciadori messer Bette Brunelleschi e messer Geri Spini ; i quali il20 faceano volgere e girare a lor modo, traendo da lui grazie, e pareanoi signori del<strong>la</strong> <strong>sua</strong> corte. E tanto li feciono mandare a' Signori un frateUbertino,* e tanti modi e tante cagioni trovavano e opponeano da unpunto a un altro, che aspettorono i nuovi Signori, che speravanofussono loro più favorevoli.25 Alcuni diceano che il Legato tenea i Neri giusti uomini, e fermamentedicea agli amici che pace sarebbe. Non fu mai femmina da ruffianiincantata e poi vituperata, come costui da quelli due cavalieri: edel più giovane fu detto,che più sottilmente seguitava l' opera, tenendoil Cardinale a parole, seguendo trattati di pace; nel quale buon pezzo30 dimororono, per lo par<strong>la</strong>re ce<strong>la</strong>to che facea.Infine, per infamia data in Corte al Cardinale, fu rimosso dal<strong>la</strong> legazione;e con poco onore, andò a Roma.I savi uomini s'avidono che gl'inbasciadori stavano in Arezo permettere Beandolo tra gli Aretini. E Uguccione da Faggiuo<strong>la</strong> co'Maga-35 lotti e con molti nobili seminorono tanta discordia in Arezo ,che comenimici stavano i potenti Ghibellini: ma pur poi s'atutorono.2. essere — 5. mai non lo — andasseno feciono mandare uno frate Ubertino : e~ 6. vittovaglia — senza — ofesa — 8. dell' — — 22. cagione trovarono e apponevano —9. danari , e — 10. di ubidirlo — 11. gli avessi 23. aspettorno — 24. fussino — 26. femina —— dargli — e egli — 12. col<strong>la</strong> — 14-15. si par- 30. dimoromo — faceva — 33. s' aviddono —timo — 16. si raunorono — 17-18. vie di vitii- Arezzo — 35. serainorno — Arezzo — 36. pureperarlo — 18. ubidire — 18-19. mandorno im- — s' attutorono —basciadori — 20. a loro — 21-22. E anco li* Cfr. il Commento fpag. 325, not. 0.

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