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Dino Compagni e la sua cronica;

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ITT, XIV; pag. 310-313. 195Prato, comandò al duca Ruberto e a' Fiorentini si levassono dall'assediodi Pistoia. Il duca ubbidì e partissi: i Fiorentini vi rimasono, eelessono per capitano messer Gante * de' Gabrielli d'Agobbio; ilqualeninna piata avea de' cittadini di Pistoia. I quali, dentro al<strong>la</strong> terra,constrigneano le <strong>la</strong>grime e non dimostravano le loro doglie, perchè 6vedeano era di bisogno di cosi fare per non morire. Sfogavansi controa' loro adversari: quando alcuno ne prendeano, crudelmente l'uccideano.Ma <strong>la</strong> gran piata era di quelli eran guasti nel campo: che co'piè mozzili ponieno appiè delle mura, acciò che i loro padri, fratelli o figliuolili vedessono; e non li poteano ricevere né aiutare, perchè <strong>la</strong> Signoria 10non li <strong>la</strong>sciava , acciò che gli altri non ne sbigottissono , né non li <strong>la</strong>sciavanodi sullo mura vedere da' loro parenti e amici. E cosi morivanoi buoni cittadini pistoiesi, che da'nimici erano smozzicati e cacciativerso <strong>la</strong> loro tribo<strong>la</strong>ta e afflitta città.Molta migliore condizione ebbe Soddoma e Gromorra, e l'altre terre, 15che profondarono in un punto e morirono gli uomini, che non ebbono iPistoiesi morendo in cosi aspre pene. Quanto gli assali l'ira d'Iddio!Quanti e quali peccati poteano avere a cosi repente giudicio? Quelliche eran all'assedio, di fuori, sosteneano male assai per lo tenpo cattivo,e per lo male terreno, e per le spese grandi: e i loro cittadini 20gravavano forte, e spogliavano i Ghibellini e' Bianchi di moneta, permodo che molti ne consumo rono.E per avere moneta ordin crono uno modo molto sottile, che fu unataglia che puosono a' cittadini, che si chiamò <strong>la</strong> Sega. Eponeano a' Ghibellinie a' Bianchi tanto per testa il di; a alcuni lire iij, a altri lire ij, a 25chi lire j, secondo che parea loro che potesse sopportare: e cosi avea<strong>la</strong> <strong>sua</strong> taglia colui che era a' confini, come chi era nel<strong>la</strong> città. E a tuttii padri , che aveano figliuoli da portare arme , feciono certa taglia , sefra di XX non si rappresentassono nell'oste. Mandavavi <strong>la</strong> città a sesti,e a mute di xx di in xx di. E tanto feciono i Fiorentini e' Lucchesi, che 30molti loro contadini distrussono, tenendoli sanza paga; però che eranopoveri,e convenia loro stare con l'arme allo assedio di Pistoia.I governatori di Pistoia, che sapeano il segreto del<strong>la</strong> vittuaglia,senpre <strong>la</strong> ce<strong>la</strong>vano; e a'forestieri, che serviano <strong>la</strong> terra con arme, nedavano, e agli altri utili uomini, discretamente, come bisogno n' aveano : 55perchè si vedeano venire al<strong>la</strong> morte per fame.1. levassìno dallo — 2. ubidì — 3. Cante 19. erano allo — 23. ordlnoro — 24. posono —Gabrielli — 5. costrignevano le <strong>la</strong>crime — 25. e altri lire ii , e a — 26. aveva — 28. fe-7. aversari — 8. erano guasti — 9. poneano — ciano — 29. rapresentassino — 30. e i Lucchesi10. vedessino — 11. sbigottissino — 12. di in — 32. coli' arme — 33. vittuvaglia — 34. e alsulle — 16. profondorono — 17. di Dio — — servivano —* Cfr. il Commento, pag. 310-11 , not. 21.

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