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Dino Compagni e la sua cronica;

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192 III, X, XI; pag. aoo-302.iOpa<strong>la</strong>gio al<strong>la</strong>to al<strong>la</strong> porta del<strong>la</strong> città. Onde coloro che già erano entratinel<strong>la</strong> terra, dubitarono esser traditi e volsonsi indietro; e portoronsenelo sportello del<strong>la</strong> porta, e giimsono al<strong>la</strong> schiera grossa, <strong>la</strong> quale non simovea: mail fuoco forte crescea.5 Cosi stando, il Baschiera senti che quelli che lo dovean favoreggiarelo nimicavano; e però volse i cavalli e tornò indietro. E <strong>la</strong> speranza e1' allegrezza tornò loro in pianto : che i loro adversarii vinti divennerovincitori, e presono cuore come lioni; e scorrendo li seguivano, ma congrande riguardo : e i pedoni, vinti dal<strong>la</strong> calura del sole ,sigittavano perle vigne e per le case nascondendosi, e molti ne trafe<strong>la</strong>rono.Il Baschiera si gittò nel monasterio di San Domenico, e per forzane trasse due sue nipoti che erano molto ricche, e menòllene seco. Eperò Iddio gliene fece male.A casa Carlettino de' Pazi rimasono molto gentili uomini per ricoi5gliere i loro, * e per danneggiare i loro nemici; che scorrevano lorodietro : e più non li seguitorono.Poco lontano dal<strong>la</strong> terra scontrorono messer Tolosato degli liberti,il quale co' Pistoiesi venia per essere aldi nominato. Vollegli rivolgere,e non potè. Il perchè con gran dolore se ne tornò in Pistoia; e20 nobbe che <strong>la</strong> giovaneza del Baschiera gli tolse <strong>la</strong> terra.ben co-Molti degli usciti ne furono morti, che si trovorono nascosi; e moltipoveri infermi uccisone , i quali traevano degli spedali. Bolognesi e Aretinifuron presi assai, e tutti gì' inpiccarono. Ma quelli che eran maliziosi,l'altro giorno, levarono una falsa voce, dicendo che messer26 Corso Donati e messer Caute de' Gabrielli d' Agobbio avean preso Arezoper tradimento: onde i loro nimici ne dubitorono tanto, che ne perderonoil vigore e non s' ardirono a muovere.[XI.] E ** cosi si perde <strong>la</strong> città riguadagnata, per gran fallo: e moltidissono, che da qualunque altra porta fussono venuti, acquistavano <strong>la</strong>50 città. Ohe difenditori non aveano, se non alcuni giovani, che nons' ariano messi tanto innanzi che perire potessono: come fece Gherarducciodi messer Bondalmonte, che tanto li seguitò, che uno si volseindietro, e aspettollo, eposeli <strong>la</strong> <strong>la</strong>ncia, e miselo in terra.Il pensiero degli usciti fu savio e vigoroso: ma folle fu <strong>la</strong> venuta,2. dubitorono essere — 4. cresceva — de — 20. giovanezza — 23. furono — impicco-5. doveano — 7. aversari — divennono — rono — erano — 25. Arezzo — 27. s' ardìno —10. trafelorono — 11. munistero di Santo — 29. qualunclie — fussino — 30. se none —12. dua <strong>sua</strong> — 13. gnene — 14. Pazzi — 15. ni- 31. s' arieno — inauzi — potessino — 32. m.mici — 16. drieto — 17. scontrarono — 19. gran- Buondelmonte, clie tanto gli — 33. misselo —* Il Codice, ricogliere loro. Cfr. il Commento pag. 301, not. 40, e V altro luogo iìoc' anzinotato qui a pag. 191.** Anche il Codice non fa capoverso: cfr. il Commento ,pag. 302 , not. ol tit.

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