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Dino Compagni e la sua cronica;

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,Ili, X; pag. 295-300. 191Il grido fu grande per <strong>la</strong> città. I Neritemeano forte i loro adversari,e cominciavano a dire parole umili. E molti se ne nascosono ne'munisteri,e molti si vestivano come frati per paura di loro nimici: chealtro riparo non aveano, perchè non erano proveduti.I Bianchi e Ghibellini stando al<strong>la</strong> Lastra , una notte molti loro 6amici del<strong>la</strong> città gli andorono a confortare del venire presto. Il tenpoera di luglio , il di di Santa Maria Maddalena a di xxj , e il caldo grande.E <strong>la</strong> gente che vi dovea esser non v' era ancor tutta; però che i primiche vennono, si scopersono due di innanzi.Messer Tolosato degli Uberti co' Pistoiesi non era ancor giunto , 10perchè non era il di diputato. I. Cavalcanti , i Gherardini , i Lucardesigii Sco<strong>la</strong>ri di Val di Pesa, non eran ancora scesi. Ma il Baschiera, cheera quasi capitano, vinto più da volontà che da ragione, come giovane,vedendosi con bel<strong>la</strong> gente e molto incalciato , credendosi guadagnare ilpregio del<strong>la</strong> vittoria, chinò giù co' cavalieri al<strong>la</strong> terra, poi che scoperti 15si vedeano. E questo non dovean fare, perchè <strong>la</strong> notte era loro piùamica che '1 di, si per lo calore del di, e si perchè gli amici sarebbonoiti a loro di notte del<strong>la</strong> terra, e si perchè ruppono il termine dato agliamici loro ;i quali non si scopersono ,perchè non era l'ora determinata.Vennono da San Gallo, e nel Cafaggio del Vescovo si schierarono, 20presso a San Marco, e con le insegne bianche spiegate, e con ghir<strong>la</strong>nded' ulivo , e con le spade ignude ,gridando « pace » ,sanza fare violenziao ruberia a alcuno. Molto fu bello ad vederli,con segno di pace, standoschierati. Il caldo era grande, si che parca che l'aria ardesse. I loroscorridori a pie e a cavallo si strinsono al<strong>la</strong> città, e vennono al<strong>la</strong> 26porta degli Spadai , credendo il Baschiera avervi amici e entrarvi sanzacontesa: e però non vennono ordinati, con le scure né con l'armi davincere <strong>la</strong> porta. I serragli del borgo furono loro contesi : pur li ruppono,e fedirono e uccisone molti Ganga<strong>la</strong>ndesi erano quivi al<strong>la</strong> guardia. Giunsonoal<strong>la</strong> porta, e per lo sportello molti entrarono nel<strong>la</strong> città. Quelli 50dentro, che aveano loro promesso, non obtennono loro i patti; come furonoi Pazi,- i Magalotti e messer Lambertuccio Frescobaldi, i qualierano co' loro* sdegnati, chi per oltraggi e onte ricevute, pel fuocomesso nel<strong>la</strong> città e altre vil<strong>la</strong>nie loro fatte: anzi feciono loro contro, permostrarsi non colpevoli; e più si sforzavano offenderli che gli altri; con 55balestra a tornio vennono saettando a Santa Reparata.Ma niente valea, se non fusse stato uno fuoco che fu messo in uno— . t1. aversari — 2. scosono — 7. Maddalena, di — 22. senza — 23. a vederli — 24. stierati —addì XXI ; il — 8. gente, che vi dovea essere, 26. senza -27. colle scure e coll'armi— 28. purenon v' era ancora — 9. vennano — dua dì — 30. entrorono — 31. ottennono — 32. Pazziiuanzi — 10. ancora venuto — 12. erano — — 33. con 1 loro — r'iceute ,chi pel — 35. ofeu-20. schierorono — 21. Santo — 21-22. gril<strong>la</strong>ndo dergli — altri ; e con — 37. valeva — fussi —* n Codice, co loro = con loro: ma cfr. il Commento, pag. 299, not. 25.

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