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Dino Compagni e la sua cronica;

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—482 II, XXXV, XXXVI, III, i; pag. 254-260.Del<strong>la</strong> <strong>sua</strong> morte molti ne furono contenti e allegri,perchè crudamentereggea^ e accendea guerre, disfaccondo molta gente e raunandoassai tesoro: e spezialmente se ne rallegrorono i B<strong>la</strong>ndii e Ghibellini,perchè era loro cordiale nimico; ma i Neri se ne contristoron assai.5 XXXVI.] Del detto mese di settenbre i Bianchi e i Ghibellini di Fi-Irenze s'accozorono con messer Tolosato degli liberti, nobile cavalieredi Firenze e valentissimo uomo d' arme. Cavalcarono ad Arezo con soldatipisani. I Sanesi dierono loro il passo: perchè i cittadini di Sienamarcavano bene con anbo le parti; equando sentivano i Bianchi forti, li10 sbandiano, ma il bando era viziato, che non agravava; davano aiutoa' Neri nelle cavalcate , e mostravansi fratelli : e però parlò di loro unaprofezia, <strong>la</strong> quale, fra l'altre parole del<strong>la</strong> guerra di Toscana, dicea:« La lupa puttaneggia » ;che per <strong>la</strong> lupa si intende Siena. Raunoronsiad Arezo i Bianchi e Ghibellini di Firenze, romagnuoli, pisani, e ogni15 altro loro amico: si che in calendi novembre furono a cavallo.I Neri cavalcorono a Fighine, e i Bianchi scesono a Ganghereto.Gli Aretini vennono a Laterina, e afforzarono i passi, perchè vittuaglianon vi si mettesse. Il castello si perdea, per fame eper discordia fu tragli Aretini; però che in segreto i loro maggiori prenderono prezo, e <strong>la</strong>--^ scioronlo fornire.Terzo libro del<strong>la</strong> Cronica di <strong>Dino</strong> <strong>Compagni</strong>, de' tempi suol[I.] Nostro Signore Iddio, il quale a tutte le cose provede, volendoristorare il mondo di buono pastore, provide al<strong>la</strong> necessità de' cristiani.Perchè chiamato fu nel<strong>la</strong> sedia di San Piero papa Benedetto, nato diTrevigi, frate predicatore e priore generale, uomo di pochi parenti e dipicciolo sangue , constante e onesto , discreto e santo. Il mondo si rallegròdi nuova luce. Cominciò a fare opere piatose : perdonò a' Colonnesi,e restituilli ne' beni. Nelle prime digiuna fece due cardinali: l'uno,inghilese; l'altro fu il vescovo di Spuleti, nato del castello di Prato, e1-2. crudelmente reggeva, e accendeva — novembre vi furono cavalli.... e fanti a pieguerre, disfacendo — 4. contristerò — 5. e Ghi- numero.... * — 16. cavalcorno a Feghine , e ibellini — 6. s'accozzorono — 7. di arme. Cavai- Bianchi a cavallo * scesono — 17. aforzorono —corno ad Arezzo — 8. dierno — 9. sentiano vittuvaglia — 19. prezzo — 22. providde —10. aggravava — 12. tra — 13. s'intende — 24. santo — 25. Travigi — 26. piccolo sangue,13-14. Raunaronsi ad Arezzo — 15. altro amico costante — 28. ristituilli — digiune fece dua —* Luogo viziato nel<strong>la</strong> volgata di quasi tutti i mss. e delle edizioni {compresa <strong>la</strong> mia, edeccettuata quel<strong>la</strong> del Manni), per essere stato letto male il Codice. Vedi il facsimile di questa<strong>sua</strong> pagina ,premesso al testo del<strong>la</strong> Cronìesi nel voi. II; e*cfr.il Commento, pag. 257, not. 9 e il.

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