Dino Compagni e la sua cronica;

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,176 li, xxvi, XXVII ; pag. 223-226.naquinci, a parte de' Gianfigliazi,* a' Bardi, a parte de'Frescobaldi,a' Rossi, a parte de'Nerli, a' Pulci, a'Bosticlii, a' Magalotti, a' Manieri,a'Bisdomini, agli Uccellini, a' Bordoni, agli Strozi, a'Rucellai, agli Acciainoli,agli Altoviti, agli Aldobrandini, a'Peruzi, e a' Monaldi, a Bor-5 go Rinaldi e '1 fratello, a Palla Anselmi, a Manno Attaviani, al NeroCanbi, a Noffo Guidi,a Simone Gherardini,** a Lapo Guaza; e a moltialtri , cittadini e contadini. De' quali ninno si può scusare che non fusseguastatore della città: e non possono direche alcuna nicissità gli strignesse,altro che superbia e gara degli ufici; però che gli odiinon eran10 tanti tra i cittadini, che per guerra di loro la*** città se ne fusse turbata,guadagnare, anzi rubare, e per tenere gli ufici della città.Uno giovane chiamato Bertuccio de' Pulci, tornato di Francia, trovandoi suoi compagni sbandeggiati fuori della terra, lasciò i suoi coniòse i falsi popolani non avessono avuto l'animo corrotto a malfare, persorti in signoria, e co' suoi compagni stette fuori: e questo advenne pergrande animo.[XXVILJ Messer Schiatta Cancellieri capitano (della cui casa naquonole due maledette parti in Firenze ne' Guelfi) se ne tornò a Pistoia,e cominciò a armare e fornire le castella, e spezialmente il Montale dalla20 parte di Firenze , e Serravalle dalla parte di Lucca. La parte Nera di Firenzefurono subito con messer Carlo di Valos, inducendolo a prenderePistoia, e promettendoli dargliene molti danari: e con questa intenzionevel feciono cavalcare con la sua gente , assai male ordinata. La città eraforte , e di buone mure guernita e di gran fossi e di prò' cittadini ;e più25 volte vi fu menato: per modo che Maynardo da Susinana il riprese, dicendoliche follemente andava. E per esser mal guidato, a tempo dipiove, si condusse ne' pantani, se e sua gente, in luogo, 9he se i Pistoiesiavessono voluto, l'arebbono preso: ma temendo la sua grandeza,il lasciarono andare.50 1 Fiorentini e' Lucchesi posono l' assedio a Serravalle, sappiendo nonera fornito; perchè parlando messer Schiatta con messer Geri Spini econ messer Pazino de'Pazi, più savi di lui, disse loro non era fornito.Onde il castello s'arrendè a patti, salve le persone: i quali non furonoloro attesi, perchè i Pistoiesi andarono presi.1. Gianfigliazzi — 3. a gli Uccellini — a gli armare — 20. Seravalle — 24. mura — 25. Mai-Strozzi , a' Rucellai , a gli — 4. a gli Altoviti nardo — 26. essere — 27. suo'gente — 28. avesagli — Peruzzi, a' — 6. Guazza — 8. ne- sino — 28-29. grandezza^ il lasciorno» —cesta — 9. odi non erano — 11. avessino auto 30. Seravalle sappiendo 31. m. Stiatta —— 14. isbandeggiati— 15. avenne— 17. M. Stiat- 32. m. Pazzino de' Pazzi —ta — 17-18. nacquano le dua — 19. cominciò* Il Codice : a Tornaquinci a Gianfigliazi a parte de Gianfigliazi a Bardi.** Cfr. il Commento, pag. 222 , not. 1.*** Manca questo la nel Codice,

II, XXVII, XX vili, XXIX ;pag. 226-233. 177Il l^fontale, per trattato tenea con chiv' era dentro messer Pazinode'Pazi, quivi vicino, a Palugiano, fu dato per fiorini 3000 n' ebbonoda' Fiorentini, e fu disfatto.[XXVIII.] I Neri di Firenze, volendo più tosto la città guasta cheperdere la signoria, partito messer Carlo di Valos che n' andò in Puglia 5per fare la guerra di Cicilia, si misono a distruggere i loro aversari inogni modo.I Bianchi n'andarono ad Arezo dove era podestà Uguccione dallaFaggiuola, antico ghibellino, rilevato di basso stato. Il quale, corrottoda vana speranza datali da papa Bonifazio , di fare uno suo figliuolo car- iodinaie, a sua petizione fece loro tante ingiurie, convenne loro partirsi.E buona parte se ne andorono a Furli, dove era vicario per la ChiesaScarpetta degli Ordalaffi, gentile uomo di Furli.A parte bianca e ghibellina accorsono molte orribili disaventure.Egli aveano in Valdarno un castello in Pian di Sco, nel quale era Car- 15lino de' Pazi con lx cavalli e pedoni assai.I Neri di Firenze vi possonol' assedio. Dissesi che Carlino li tradì per danari ebbe : il perchè i Nerivi misono le masnade loro, e presono gli uomini, e parte n'uccisono, eil resto feciono ricomperare: e fra gli altri, uno figliuolo di messer Donatodi messer Alberto Ristori, chiamato Alberto, feciono ricomperare 20lire iij"^. E due degli Scolari, e due Bolognesi,* e uno de'Lanberti, e unode' Migliorelli , feciono impiccare, e alcuni altri.I Ghibellini e Bianchi, che erano rifuggiti in Siena, non si fidavanostarvi per una profezia che dicea: « La lupa puttaneggia », ciò è Siena,che è posta per la lupa ;la quale quando dava il passo , e quando il to- 25glieva. E però diliberarono nonne starvi.[XXIX.] Con r aiuto degli Ubaldini , i Bianchi e Ghibellini comincioronoguerra in Mugello ; ma prima vollono esser sicuri di loro danni. Ei Pisani li sicurorono : ma Vannuccio Bonconti pisano tenea per monetacon parte Nera; e però da lui ninno aiuto ebbono o favore. 30Messer Tolosato degli liberti , tornato di Sardigna , sentendo questadiscordia, s'acconciò co' Pisani, e soccorse parte ghibellina, e in Bolognae in Pistoia personalmente fu; e molti altri della casa degli liberti.I quali più di XL anni erano stati rubelli di loro patria, né mai merzèné misericordia trovorono; stando sempre fuori in grande stato; e mai 35non abbassorono di loro onore, però che sempre stettonosignori stettono, e a gran cose si dierono.con re, e con1-2. m. Pazziuo cle'Pazzi— 8. n' andonio va — 26. deliberorono uou — 27. Coli' —ad Arezzo ove — 12. andorno — 15. Eglino — 27-28. comìnciorno — 28. essere — 29. Buouuno— 16. Pazzi — cavagli — posono — 21. e conti — 36. abassorono — 37. dierno —dna de' Bogolesi — 23. rifugiti — 24. dice-* Cfr. il Commento, pag. 230 , not. 20.Dino Compagni e la sua Croràca {Testo).2'ó

,176 li, xxvi, XXVII ; pag. 223-226.naquinci, a parte de' Gianfigliazi,* a' Bardi, a parte de'Frescobaldi,a' Rossi, a parte de'Nerli, a' Pulci, a'Bosticlii, a' Magalotti, a' Manieri,a'Bisdomini, agli Uccellini, a' Bordoni, agli Strozi, a'Rucel<strong>la</strong>i, agli Acciainoli,agli Altoviti, agli Aldobrandini, a'Peruzi, e a' Monaldi, a Bor-5 go Rinaldi e '1 fratello, a Pal<strong>la</strong> Anselmi, a Manno Attaviani, al NeroCanbi, a Noffo Guidi,a Simone Gherardini,** a Lapo Guaza; e a moltialtri , cittadini e contadini. De' quali ninno si può scusare che non fusseguastatore del<strong>la</strong> città: e non possono direche alcuna nicissità gli strignesse,altro che superbia e gara degli ufici; però che gli odiinon eran10 tanti tra i cittadini, che per guerra di loro <strong>la</strong>*** città se ne fusse turbata,guadagnare, anzi rubare, e per tenere gli ufici del<strong>la</strong> città.Uno giovane chiamato Bertuccio de' Pulci, tornato di Francia, trovandoi suoi compagni sbandeggiati fuori del<strong>la</strong> terra, <strong>la</strong>sciò i suoi coniòse i falsi popo<strong>la</strong>ni non avessono avuto l'animo corrotto a malfare, persorti in signoria, e co' suoi compagni stette fuori: e questo advenne pergrande animo.[XXVILJ Messer Schiatta Cancellieri capitano (del<strong>la</strong> cui casa naquonole due maledette parti in Firenze ne' Guelfi) se ne tornò a Pistoia,e cominciò a armare e fornire le castel<strong>la</strong>, e spezialmente il Montale dal<strong>la</strong>20 parte di Firenze , e Serravalle dal<strong>la</strong> parte di Lucca. La parte Nera di Firenzefurono subito con messer Carlo di Valos, inducendolo a prenderePistoia, e promettendoli dargliene molti danari: e con questa intenzionevel feciono cavalcare con <strong>la</strong> <strong>sua</strong> gente , assai male ordinata. La città eraforte , e di buone mure guernita e di gran fossi e di prò' cittadini ;e più25 volte vi fu menato: per modo che Maynardo da Susinana il riprese, dicendoliche follemente andava. E per esser mal guidato, a tempo dipiove, si condusse ne' pantani, se e <strong>sua</strong> gente, in luogo, 9he se i Pistoiesiavessono voluto, l'arebbono preso: ma temendo <strong>la</strong> <strong>sua</strong> grandeza,il <strong>la</strong>sciarono andare.50 1 Fiorentini e' Lucchesi posono l' assedio a Serravalle, sappiendo nonera fornito; perchè par<strong>la</strong>ndo messer Schiatta con messer Geri Spini econ messer Pazino de'Pazi, più savi di lui, disse loro non era fornito.Onde il castello s'arrendè a patti, salve le persone: i quali non furonoloro attesi, perchè i Pistoiesi andarono presi.1. Gianfigliazzi — 3. a gli Uccellini — a gli armare — 20. Seravalle — 24. mura — 25. Mai-Strozzi , a' Rucel<strong>la</strong>i , a gli — 4. a gli Altoviti nardo — 26. essere — 27. suo'gente — 28. avesagli — Peruzzi, a' — 6. Guazza — 8. ne- sino — 28-29. grandezza^ il <strong>la</strong>sciorno» —cesta — 9. odi non erano — 11. avessino auto 30. Seravalle sappiendo 31. m. Stiatta —— 14. isbandeggiati— 15. avenne— 17. M. Stiat- 32. m. Pazzino de' Pazzi —ta — 17-18. nacquano le dua — 19. cominciò* Il Codice : a Tornaquinci a Gianfigliazi a parte de Gianfigliazi a Bardi.** Cfr. il Commento, pag. 222 , not. 1.*** Manca questo <strong>la</strong> nel Codice,

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