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Dino Compagni e la sua cronica;

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168 II, XVJl, XVllI; pag. 187-191.e alcuni fanti, che erano nelle torri, per paura l' abbandonorono. Laondei priori, per l'una novel<strong>la</strong> e per 1' altra, vidono che riparare non vi poteano.E questo seppono da uno che fu preso una notte, il quale, informa d'uno venditore di spezie, andava invitando le case potenti, avi-6 sandoli che innanzi giorno si dovessono armare. E cosi tutta loro speranzavenne meno; e diliberorono, quando i vil<strong>la</strong>ni fussono venuti inloro soccorso,prendere <strong>la</strong> difesa. Ma ciò venne fallito : che i malvagivil<strong>la</strong>ni gli abbandonarono, e le loro insegne ce<strong>la</strong>vano spiccandole dall'asti,* e i loro famigli li tradirono; e i gentili uomini da Lucca, essendo10 rubati da' Bordoni, e tolte loro le case dove abitavano, si j^artirono enon si fidarono; e molti soldati si volsono a servire i lor adversari. Ilpodestà non prese arme, ma con parole andava procurando in aiuto dimesser Carlo di Valos.[XVIIL] Il giorno seguente i baroni di messer Carlo, e messerlo Gante d' Agobbio, e più altri, furono a' priori, per occupare il giorno e illoro xDroponimento con lunghe parole. Giuravan che il loro signore sitenea tradito e eh' elli facea armare i suoi cavalieri, e che piacesse loro<strong>la</strong> vendetta fusse grande, dicendo: « Tenete per fermo, che se il nostro» signore non à cuore di vendicare il misfatto a vostro modo, fateci20 » levare <strong>la</strong> testa ». E questo medesimo dicea il podestà, che venia dacasa messer Carlo, che gliele avea udito giurare di <strong>sua</strong> bocca che farebbeimpiccare messer Corso Donati. Il quale (essendo sbandito) eraentrato in Firenze <strong>la</strong> mattina con xii compagni, venendo da Ognano:e passò Arno, e andò lungo le mura fino a San Piero Maggiore, il quale25 luogo non era guardato da' suoi adversari, e entrò nel<strong>la</strong> città come arditoe franco cavaliere. Non giurò messer Carlo il vero, perchè di <strong>sua</strong>saputa venne.Entrato messer Corso in Firenze, furono i Bianchi avisati del<strong>la</strong> <strong>sua</strong>venuta, e con lo sforzo poterono gli andorono incontro. Ma quelli che50 erano bene a cavallo, non ardirono a contastaiii; gli altri, veggendosiabbandonati, si tirorono adietro: per modo che messer Corso francamenteprese le case de' Corbizi da San Piero, e posevi su le sue bandiere;e ruppe le prigioni, per modo che gli incarcerati n'uscirono; emolta gente il segui, con grande sforzo. I Cerchi si rifuggirono nelle35 loro case, stando con le porti chiuse.I procuratori di tanto male falsamente si mossono, e convertironomesser Schiatta Cancellieri e messer Lapo Salterelli; i quali vennoro1. abandonorno — 2. viddono — 4. di uno — 25. aversari — 28. fumo — 29. poterne gli— 5. inanzi — dovessìno — 6. deliberemo — andorno — 31. abandonati — adrieto — 32.Corfussìno— 8. abandenorno — 9. gli tradirono bizzi da Santo — <strong>sua</strong> — 33.. gì' incarcerati— 10-11. si partirne e non si Marano — 11. lo- uscirono — 31. si fugirono — 37. Stiatta —re avefsari — 19. ha — 21. gliel' — 24. Santo vennono —

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