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Dino Compagni e la sua cronica;

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'JSG li, n, ni; pag. m-m.r altro per le terre vicine, e in Corte di Roma a papa Bonifazio, confalse informazioni. E più pericolo feciono le parole falsamente dette, inFirenze, die le punte de' ferri. E tanto feciono coldetto Papa, dicendoche <strong>la</strong> città tornava in mano de' Ghibellini , e eh' el<strong>la</strong> sarebbe ritegno5 de' Colonnesi ;e <strong>la</strong> gran quantità de' danari mischiata con le false parole;che, consigliato d'abbattere il rigoglio de' Fiorentini,promise diprestare a' Guelfi Neri <strong>la</strong> gran potenzia di Carlo di Valos de' reali diFrancia, il quale era partito di Francia per andare in Cicilia contro aFederigo d' Araona. " Al quale scrisse , lo volea fare paciaro in Toscana10 centra i discordanti dal<strong>la</strong> Chiesa. Fu il nome di detta commissionemolto buono , ma il proponimento era contrario;perchè volea abatterei Bianchi e innalzare i Neri, e fare i Bianchi nimici del<strong>la</strong> casa di Franciae del<strong>la</strong> Chiesa.[IH.] Essendo già venuto messer Carlo di Valos a Bologna, furono a15 lui imbasciadori de' Neri di Firenze, usando queste parole: « Signore,» merzè per Dio, noi siamo i Guelfi di Firenze, fedeli del<strong>la</strong> casa di Fran-» eia: per Dio, prendi guardia di te e del<strong>la</strong> tua gente,perchè <strong>la</strong> nostra* città si re * »Partitigli anbasciadori de' Neri, giunsono i Bianchi; i quali con20 grandissima reverenzia li feciono molte proferte, come a loro signore. Male maliziose parole poterono più in lui, che le vere : perchè li parve maggiorsegno d' amistà il dire « guarda come tu vai » , che le proferte. Fu consigliatoche venisse per lo cammino di Pistoia, per farlo venire in isdegnoco' Pistoiesi; i quali si maravigliarono facesse <strong>la</strong> via di là, e per25 dubbio fornirono le porti del<strong>la</strong> città con ce<strong>la</strong>te armi e con gente. I seminatoridegli scandali li diceano: « Signore, non entrare in Pistoia, per-» che e' ti prenderanno, però ch'eglino anno <strong>la</strong> città segretamente ar-» mata, e sono uomini di grande ardire e nimici del<strong>la</strong> casa di Francia >.1. al papa— 2. hiformagioni — 4. Ghibél- regge da Ghibellini— 19. gì' imbasciadori —lini, e che <strong>la</strong> — 5. mistiata — 6. promisse — 20. riverenzia — 21. poterne — maggiore —9. da Raona— 10. contro a' discordanti del<strong>la</strong>— 23. camino — 24. maravigliorno — 25. porte —di detta— 11. abbattere— 12. inalzare — 18. si arme — 26. scandoli — 27. che egli hanno —* Cfr. il Commento, pag, 133-34, not. 3. Con <strong>la</strong> città nra sire termina l'ultima lineadel<strong>la</strong> carta 35r del Codice; e ivi accanto, nel margine a destra, è questa sgrammaticata postil<strong>la</strong>,hic caret finem {e prima pare fosse scritto sententiam) istius capituli. Poi voltando pagina,e dimenticato di finire <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> e il periodo, s'incomincia subito col nuovo capoverso Partitigli anbasciadori ec. Questo stesso però prova che <strong>la</strong> omissione dovett' essere di poche parole:poiché di omissione del trascrittore, non di <strong>la</strong>cuna nelV originale dal quale ei trascriveva, credoio che qui si tratti, e che <strong>la</strong> postilletta sia {quale V inchiostro e, mi sembra, anche <strong>la</strong> mano <strong>la</strong>dimostrano )posteriore al<strong>la</strong> stesura del Codice. Che poi <strong>la</strong> supplitura {cfr. il Commento, l. e.)siregge da Ghibellini, <strong>la</strong> quale però nel<strong>la</strong> mia edizione avrei dovuta porre in corsivo, sia moltofelice, apparisce da un documento fiorentino del 1309 , che ebbi occasione di riferire pur nelCommento a pag. 337 : ......asserentes subdole et sophisticis argumentis ostendentes, quodeìwUsiS» fiorentina regitur Gibellinorum et Alborum Consilio. »

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