Dino Compagni e la sua cronica;

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XIVAVVERTENZA.errore derivato interamente, eunicamente da mala lettura del codiceashburnhamiano: ed è dove la frase «a cavallo» compimento delleparole « sì che in calendi novembre furono »,' segnata con richiamofuori di linea, ^ è dai trascrittori intrusa nel periodo successivoe frapposta alla proposizione « I Bianchi [a cavallo] scesono a» Ganghereto». E veda il lettore, per maggior chiarezza, il detto facsimile.Però non è esatto, che io, come il signor Bresslau mi appone,pur avendo dinanzi la lezione ashburnhamiana, abbia prescelta lacattiva: imperocché questa fu d^ me fermata e stampata prima cheil facsimile fosse eseguito, e il mio torto fu solamente di non avercisu quello (e già prima sulla stampa del Manni) fatta attenzione, e nonavere almeno ristampala e cambiata, mediante carticino, quella pagina257.Se non che, riconosciuta debitamente dinanzi al vero dei fattiquesta condizione di cose, mi siano lecite alcune osservazioni parimentedifatto.E prima, che io stesso non ho data per definitiva la mia lezione'bensì nelle Emendazioni e Giunte^ pag. xxxiii). Tant' è che su quella pagina, dellemie troppe, era destino ch'io dormicchiassi! La immunità da cotesto sconciamento,il quale è comune a tutti gli altri, é degna di nota in quei manoscritti,rispetto a ciò che ebbi a dire di essi e della loro più prossima derivazione, apag. XXVI della Prefazione al testo. Al Manni poi la buòna lezione fu certamenteporta , vedi da quale delle copie del Manoscritto pandolfiniano, a pag. S50 (in fine)del primo volume.Da questo passo, raffermato nella buona lezione e avvicinato ad un altro dellaCy^onica, si racquista alla lingua una locuzione che il Vocabolario dell' Accademiapotrà aggiungere sotto la voce Cavallo: — § Essere a cavallo, vale Essere bene all'ordine, pronti e bene apparecchiati , a combattere, a entrare in campagna , e simili.- Comp. Din. Cron. II. xvm: Ma quelli che erano bene a cavallo, non ardironoa contastarli; gli altri, veggendosi abbandonati, si tìrorono adietro. E xxxvi:Raunoronsi ad Arezo i Bianchi e Ghibellini di Firenze, romagnuoli, pisani, e ognialtro loro amico: si che in calendi novembre furono a cavallo. — U nudvo §, che nonha che fare con 1' altro della maniera A Cavallo (§ xxxv della Quinta impressione), cidà, io credo, il senso proprio della locuzione Esserle a cavallo, dal quale sono derivatii figurati (d'uso anc' oggi vivissimo) che nel Vocabolario occupano ì §§ xlvii eXLViii; e al primo di essi potrà aggiungersi, fra gli altri esempi, questo dalle Lettere diuna gentildonna fiorentina del sec. XF (Firenze, 1877), pag. 241: «....se questo fa-» cessi, saréno a cavallo del tutto; e in poco tempo in buona riputazione.»^E ciò per risparmiare spazio; del quale, come testé avvertii (pag. viii) lo scrittoredel codice faceva gran masserizia. Caso identico offre egli in altro luogo, dovele linee che nella presente stampa sono le 35-37 della pag. 191, nói codice stanno cosi :altri, co balestra attornio, uenono saettàdo asca repaMa niète vialea seno fusse stato uno luocho (ratacheffa messo i uno palagio allato allaporta dellacittaDisgraziatamente l'altro caso dava appiglio a quella corruzione del testo, chedai copisti trapassò nelle stampe.

AVVERTENZA.XVdel testo; poiché a pag. xxv della Prefazione a quel volume scrissi:c( non pretendo io già che questa recensione di ben venti codici,» da me condotta pel primo, non lasci campo ad altri di spigolare;» ed anche di appuntarmi e correggermi. Troppo, per così credere,» bisognerebbe non pure essere scioccamente prosuntuosi, ma igno-)) rare qualunque siasi vicenda di simili lavori della moderna filologia» sopr' altri testi. Sento però di potere affermare che il testo della» Cronica di Dino Compagni, quale lo hanno i codici sin qui cono-» scinti {compreso l'ashburnhamiano del secolo XV) sia in questa» mia edizione fedelmente e compiutamente rappresentato, conforme» e al codice A e ad esso codice quattrocentistico generatore di lutti» gli altri. » Ne la pubblicazione del codice ashburnhamiano mutasostanzialmente tale condizione di cose.In secondo luogo; e senza ripetere quel che poc'anzi accennai,intorno alla necessità d'una recensione, quale appunto è stata la mia,che assommasse le varietà, attraverso le quali l'Istoria di Dino ècorsa con sì strane vicende per le mani degli uomini; quale altromezzo, se non questo, poteva dare la positiva sicurezza, che oggi hailsignor Bresslau, che nessuno di quei venti codici diniani derivi daaltra ignota fonte, che non sia l'ashburnhamiano? A chi deve egli,se non a me e alle mie perdute fatiche, di poter sentenziare intornoal codice magliabechiano come se lo avesse dinanzi? intorno a quelcodice, che i cerretani della filologia italiana spacciavano per 1' « ar-» chelipo », mentre io studiavo pazientemente le relazioni di tutta interala famiglia dei manoscritti, e ne deducevo la filiazione dallosmarrito codice dei Pandolfìni, e questo riuscivo ad identificare neltransfuga (e allora non adoperabile a tutto nostro agio *) puccianoashburnhamiano? La critica, non dica il signor Bresslau del testo,ma dei testi, doveva esser fatta su tutti, a fine di esser sicuri, nonper la parola del critico, ma per i fatti, che quei testi facevano capoad un solo. Circa al qual punto, il signor Bresslau accetta siccome'Scrive il signor Bresslau (pag. 134, not. l)* « Credo giusto avvertire qui, che» Lord Ashburnham mi ha comunicato, essere del lutto erronea la voce che al signor» Del Lungo sia stato negato di giovarsi del suo codice.» Io, dal canto mio, credogiusto avvertire cosa notissima; ed é che i codici di Ashburnhara-place non si concedevadi adoperarli, con 1' agio richiesto per condurre un'edizione critica, se non achi potesse recarsi e trattenersi in Inghilterra.

XIVAVVERTENZA.errore derivato interamente, eunicamente da ma<strong>la</strong> lettura del codiceashburnhamiano: ed è dove <strong>la</strong> frase «a cavallo» compimento delleparole « sì che in calendi novembre furono »,' segnata con richiamofuori di linea, ^ è dai trascrittori intrusa nel periodo successivoe frapposta al<strong>la</strong> proposizione « I Bianchi [a cavallo] scesono a» Ganghereto». E veda il lettore, per maggior chiarezza, il detto facsimile.Però non è esatto, che io, come il signor Bress<strong>la</strong>u mi appone,pur avendo dinanzi <strong>la</strong> lezione ashburnhamiana, abbia prescelta <strong>la</strong>cattiva: imperocché questa fu d^ me fermata e stampata prima cheil facsimile fosse eseguito, e il mio torto fu so<strong>la</strong>mente di non avercisu quello (e già prima sul<strong>la</strong> stampa del Manni) fatta attenzione, e nonavere almeno ristampa<strong>la</strong> e cambiata, mediante carticino, quel<strong>la</strong> pagina257.Se non che, riconosciuta debitamente dinanzi al vero dei fattiquesta condizione di cose, mi siano lecite alcune osservazioni parimentedifatto.E prima, che io stesso non ho data per definitiva <strong>la</strong> mia lezione'bensì nelle Emendazioni e Giunte^ pag. xxxiii). Tant' è che su quel<strong>la</strong> pagina, dellemie troppe, era destino ch'io dormicchiassi! La immunità da cotesto sconciamento,il quale è comune a tutti gli altri, é degna di nota in quei manoscritti,rispetto a ciò che ebbi a dire di essi e del<strong>la</strong> loro più prossima derivazione, apag. XXVI del<strong>la</strong> Prefazione al testo. Al Manni poi <strong>la</strong> buòna lezione fu certamenteporta , vedi da quale delle copie del Manoscritto pandolfiniano, a pag. S50 (in fine)del primo volume.Da questo passo, raffermato nel<strong>la</strong> buona lezione e avvicinato ad un altro del<strong>la</strong>Cy^onica, si racquista al<strong>la</strong> lingua una locuzione che il Vocabo<strong>la</strong>rio dell' Accademiapotrà aggiungere sotto <strong>la</strong> voce Cavallo: — § Essere a cavallo, vale Essere bene all'ordine, pronti e bene apparecchiati , a combattere, a entrare in campagna , e simili.- Comp. Din. Cron. II. xvm: Ma quelli che erano bene a cavallo, non ardironoa contastarli; gli altri, veggendosi abbandonati, si tìrorono adietro. E xxxvi:Raunoronsi ad Arezo i Bianchi e Ghibellini di Firenze, romagnuoli, pisani, e ognialtro loro amico: si che in calendi novembre furono a cavallo. — U nudvo §, che nonha che fare con 1' altro del<strong>la</strong> maniera A Cavallo (§ xxxv del<strong>la</strong> Quinta impressione), cidà, io credo, il senso proprio del<strong>la</strong> locuzione Esserle a cavallo, dal quale sono derivatii figurati (d'uso anc' oggi vivissimo) che nel Vocabo<strong>la</strong>rio occupano ì §§ xlvii eXLViii; e al primo di essi potrà aggiungersi, fra gli altri esempi, questo dalle Lettere diuna gentildonna fiorentina del sec. XF (Firenze, 1877), pag. 241: «....se questo fa-» cessi, saréno a cavallo del tutto; e in poco tempo in buona riputazione.»^E ciò per risparmiare spazio; del quale, come testé avvertii (pag. viii) lo scrittoredel codice faceva gran masserizia. Caso identico offre egli in altro luogo, dovele linee che nel<strong>la</strong> presente stampa sono le 35-37 del<strong>la</strong> pag. 191, nói codice stanno cosi :altri, co balestra attornio, uenono saettàdo asca repaMa niète vialea seno fusse stato uno luocho (ratacheffa messo i uno pa<strong>la</strong>gio al<strong>la</strong>to al<strong>la</strong>porta del<strong>la</strong>cittaDisgraziatamente l'altro caso dava appiglio a quel<strong>la</strong> corruzione del testo, chedai copisti trapassò nelle stampe.

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