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Dino Compagni e la sua cronica;

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—,148 .I, XX ;pa;^. 87-02.•uomini di buona condizione e umani, e si percliè erano molto serventi,per modo che da loro aveano quello che voleano; e simili da' rettori. Emolti cittadini tirarono da loro, e fra gii altri messer Lapo Salterelli emesser Donato Ristori giudici, e altre potenti schiatte. I Ghibellini simil-5 mente gli amavano per <strong>la</strong> loro umanità, e perchè da loro traevanode' servigi e non faceano ingiurie: il popolo minuto gli amava, perchèdispiacque loro <strong>la</strong> congiura fatta contro a Giano. Molto furono consigliatie confortati di prendere <strong>la</strong> signoria, che agevolmente 1' arebbonoavuta per <strong>la</strong> loro bontà; ma mai non lo vollono consentire.Ji) Essendo molti cittadini un giorno, per seppellire una donna morta,al<strong>la</strong> piazza de'Frescobaldi, e essendo l'uso del<strong>la</strong> terra a similiraunatei cittadini sedere basso in su stuoie di giunchi, e i cavalieri e dottori <strong>sua</strong>lto sulle panche, e essendo a sedere, i Donati e i Cerchi, in terra(quelli che non erano cavalieri), l' una parte al dirimpetto all'altra, uno,15 o per racconciarsi i panni o per altra cagione, si levò ritto. Gli adversariper sospetto, anche si levorono , e missono mano alle spade; gli altrifeciono il simile: e vennono al<strong>la</strong> zuffa: gli altri uomini che v' erano insieme,li tramezorono, e non li <strong>la</strong>sciorono azuffare. Non si potè tantoamortare, che alle case de' Cerchi non andasse molta gente; <strong>la</strong> quale20 volentieri sarebbe ita a ritrovare i Donati, se non che alcuni de' Cerchinello consenti.Uno giovane gentile, figliuolo di messer Cavalcante Cavalcanti,nobile cavaliere, chiamato Guido, cortese e ardito ma sdegnoso esolitarioe intento allo studio,nimico di messer Corso, avea più volte dili-25 berato offenderlo. Messer Corso forte lo temea, perchè lo conoscea digrande animo; e cercò d'assassinarlo, andando Guido in pellegrinaggioa San Iacopo; e non li venne fatto. Per che, tornato a Firenze e sentendolo,inanimò molti giovani contro a lui, i quali li promisono esser insuo aiuto. E essendo un di a cavallo con alcuni da casa i Cerchi, con50 uno dardo in mano, spronò il cavallo contro a messer Corso, credendosiesser seguito da' Cerchi, per farli trascorrere nel<strong>la</strong> briga: e trascorrendoil cavallo, <strong>la</strong>nciò il dardo, il quale andò in vano. Era quivi, con messerCorso, Simone suo figliuolo , forte e ardito giovane, e Cecchino de'Bardi,e molti altri, con le spade; e corsogli dietro: ma non lo giugnendo,35 li gittarono de' sassi; e dalle finestre gliene furono gittati, per modo fuferito neUa mano.Cominciò per questo 1' odio a multiplicare. E messer Corso moltospar<strong>la</strong>va di messer Vieri, chiamandolo l'asino di Porta, perchè era4. potente sliattc - 7. centra - 9. auta - 20. se none - 21. non lo - 24-25. deliberato— 10. mio - 11. Freseobaldì, essendo ~ 13. in — 25. conosceva — 27. Santo — 28. promissosullepanche, essendo — 15-16. Gli avversari no essere — 31. essere — fargli — 34. colleanche ,per sospetto , si levorno, e missino — e corsongli drìeto — 35. gli gittorno — gnenc18. tramezzorono, e non gli <strong>la</strong>sciorno azzuffare — gettati —

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