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Dino Compagni e la sua cronica;

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I, II, III; pag. 14-21. 133« Chi ài tu tolta per moglie? io ti serbavo questa >. La quale guardandomolto li piacque, e rispose: « Non posso altro oramai ». A cui m.»Aldruda disse: « Si, puoi, che <strong>la</strong> pena pagherò io per te ». A cui Bondalmonterispose: «E io <strong>la</strong> voglio». E tolse<strong>la</strong> per moglie, <strong>la</strong>sciandoquel<strong>la</strong> avea tolta e giurata. Onde messer Oderigo, dolendosene co'pa- 5renti e amici suoi, diliberarono di vendicarsi, e di batterlo e farli vergogna.Il che sentendo gli liberti, nobilissima famiglia e potenti, e suoiparenti, dissono voleano fusse morto: che cosi fia grande l'odio del<strong>la</strong>morte come delle ferite; cosa fatta capo à. E ordinorono ucciderlo il dimenasse <strong>la</strong> donna; e cosi feciono. Onde di tal morte i cittadini se ne di- 10visono, e trassersi insieme i parentadi e l'amistà d'amendue le parti,per mòdo che <strong>la</strong> detta divisione mai non fini: onde nacquero moltiBeandoli e omicidi e battaglie cittadinesche. Ma perchè non è mia intenzionescrivere le cose antiche,perchè alcuna volta il vero non si ritruova,<strong>la</strong>scerò stare; ma ho fatto questo principio per aprire <strong>la</strong> via a 15intendere , donde procedette in Firenze le ma<strong>la</strong>dette parti de' Guelfi eGhibellini : e ritorneremo alle cose furono ne' nostri tempi.[III.] Nell'anno dal<strong>la</strong> incarnazione di Cristo mcclxxx, reggendo inFirenze <strong>la</strong> parte guelfa, essendo scacciati i Ghibellini, usci d'una picco<strong>la</strong>fonte uno gran fiume, ciò fu d'una picco<strong>la</strong> discordia nel<strong>la</strong> parte guelfa 20una gran concordia con <strong>la</strong> parte ghibellina. Che, temendo i Guelfi traloro, e sdegnando nelle loro rannate e ne' loro consigli l'uno delle paroledell'altro, e temendo i più savi ciò che ne potea advenire, e vedendoneapparire i segni di ciò che torneano (perchè uno nobile cittadino cavaliere,chiamato messer Bonaccorso degli Adimari, guelfo e potente per 25<strong>la</strong> <strong>sua</strong> casa, e ricco di possessioni, montò in superbia con altri grandi,che non riguardò a biasimo di parte, che a uno suo figliuolocavaliere,detto messer Forese , die per moglie una figliuo<strong>la</strong> del conte Guido Novellodel<strong>la</strong> casa de' conti Guidi, capo di parte ghibellina), onde i Guelfi,dopo molti consigli tenuti al<strong>la</strong> Parte, pensarono pacificarsi co' Ghibellini 30che erano di fuori. E saviamente concordarono ridursi con loro a pacesotto il giogo del<strong>la</strong> Chiesa, acciò che i legami fussono mantenuti dal<strong>la</strong>fortezza del<strong>la</strong> Chiesa : e ce<strong>la</strong>tamente ordinorono , che il Papa fusse mezoal<strong>la</strong> loro discordia. Il quale, a loro petizione, mandò messer frate Latino,cardinale, in Firenze, a richiedere di pace amendue le parti. Il 35quale giunto, domandò sindachi di ciascuna parte, e che in lui <strong>la</strong> compromettessono;e cosi feciono. E per vigore del compromesso sentenziò,che i Ghibellini tornassono in Firenze con molti patti e modo ;e accordò1. hai — 2. gli — 3. Buondelmonte — —22. loro, isdegnando — 23. poteva avvenire5. quel<strong>la</strong> che aveva — 6. deliberorono — far- — 24. temevano — 25. Buonaccorso — 29-30. egli — 9. ha— ordinoi-no — 11. trassonsi — Guelfi, doppo — 30. pensorono — 31. crono —amendua le parte — 13. scandoli e incendi — concordorono — 32. fussino—• 33. mezzo —16. maledette parte — 17. ritornereno — 35. amendua— 37. compromettessino — 38. tor-18. del<strong>la</strong> — 19. di una — 20. di una — 21. col<strong>la</strong> nassino —

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