Volume 13, n. 2, 201048protezione di 50+ (in accordo con la classificazioneAS/NZS 4399 1996).La International Hair Research Foundation haeffettuato i test clinici dermatologici di valutazionesull’effettiva capacità filtrante deltessuto, con uno studio in doppio cieco concappellini trattati e non trattati (vedi anche inwww.ihrf.eu).Indicato è anche l’utilizzo di antiradicalici <strong>per</strong>via sistemica (genisteina, picnogenolo, licopene)ed integratori di aminoacidi specifici(compresi triptofano, taurina ed ornitina). Glistessi aminoacidi sono efficaci se applicatidirettamente sul cuoio capelluto e capelli invarie formulazioni (lozioni, maschere) chepossono essere preparate galenicamentesecondo il colore e la tipologia dei capelli.È ormai ben noto che i raggi ultravioletti possonocausare la caduta dei capelli ed addiritturaalcuni studiosi ipotizzano che anche l’alopeciaandrogenetica possa essere causatae aggravata dal danno solare.Uno stimolo significativo alla crescita deicapelli è rappresentato dall’applicazione deipolipeptidi che svolgono l’azione simile ai fattoridi crescita (Growth Factor mimiking) cherappresentano una via di trasferimento deisegnali di regolazione cellulare a livello <strong>della</strong>papilla dermica e delle altre strutture del bulbopilifero.Tratto da Rinaldi F. Perché <strong>per</strong>dere i capelli se sipuò fare qualcosa? Ed. Scripta Manent 2009; p. 61.
Volume 13, n. 2, 201051<strong>Licopene</strong>, <strong>fotoprotezione</strong>e <strong>cura</strong> <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>:i vantaggi <strong>della</strong> qualità biologicaLeonardo Rescio1, Antonio Di Maio2, Pietro Cazzola3IntroduzioneLa <strong>pelle</strong> è l’organo più esteso del corpoumano nonché la prima linea di difesa control’attacco di organismi patogeni ed agenti tossici.Molto più che una semplice barriera passiva,essa svolge un ruolo attivo nella protezionefisica, biochimica e immunologica dell’organismo.La <strong>pelle</strong> protegge l’organismo daidanni meccanici, dalle radiazioni ultraviolette(UV), dagli agenti microbici e dai contaminantiambientali; regola, inoltre, la tem<strong>per</strong>aturacorporea, è sede dei recettori tattili (meccanicie termici) e svolge un ruolo attivo nella biosintesi<strong>della</strong> vitamina D. Da un punto di vistaistologico, la <strong>pelle</strong> è composta da tre stratiche, dall'esterno verso l'interno, assumono ilnome di epidermide, derma e ipoderma.Con il passare degli anni, la <strong>pelle</strong> va incontroad una serie di modifiche biochimiche, strutturalie fisiologiche che determinano <strong>per</strong>ditadi consistenza ed elasticità e rendono il suoaspetto rugoso ed invecchiato. Le radiazioniUV costituiscono il fattore principale in gradodi attivare e/o accelerare il processo di invecchiamentocutaneo dovuto ad eccessivaesposizione <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> alla luce solare e/o alampade abbronzanti.A seconda <strong>della</strong> lunghezza d’onda, le radiazioniUV si suddividono in UV-A (400-315nm), UV-B (315-280 nm) e UV-C (280-210nm). La profondità di penetrazione delleradiazioni UV, pur dipendendo dalle caratteristichestrutturali e dalla pigmentazione (fototipo)<strong>della</strong> cute, è direttamente proporzionalealla lunghezza d’onda <strong>della</strong> radiazione luminosa.Quanto maggiore è la lunghezza d'onda,tanto più profonda risulta la capacità dipenetrazione negli strati cutanei 1 . La <strong>per</strong>icolositàdelle radiazioni e, di conseguenza, il1 Chemical Engineer, Researcher, Lecce, Italy2 Scientific Writer, Milan, Italy3 Medical Doctor, Patologist, Milan, Italydanno che esse arrecano alle strutture biologichedipende, invece, dall’energia ad esseassociata che è inversamente proporzionalealla lunghezza d’onda. Le radiazioni UV-A,pur essendo meno energetiche rispetto alleUV-B e UV-C, sono quelle con maggiore lunghezzad’onda e penetrano, <strong>per</strong>ciò, in profonditànel derma alterando e danneggiando lecellule che producono le fibre di collagene,l’elastina ed i capillari. Esse sono consideratele principali responsabili dell’invecchiamentocutaneo foto-indotto (photo-aging) 2 . Puravendo un potere di penetrazione inferiore,le radiazioni UV-B possono provocare, a livellocellulare, mutazioni del DNA e indurretumori cutanei (melanomi); esse inoltre danneggianoil sistema immunitario <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>.Le radiazioni UV-C sono le più energetichedello spettro, quindi potenzialmente molto<strong>per</strong>icolose <strong>per</strong> la salute umana, ma vengonoin massima parte assorbite nell'alta atmosferadalle molecole di ossigeno e di ozono.Studi effettuati in vitro e in vivo dimostranoche anche le radiazioni infrarosse possonosvolgere un ruolo nel photo-aging 3 .Uno dei meccanismi con cui le radiazioni UVaccelerano i fenomeni di invecchiamento cutaneoè dovuto alla formazione di radicali liberidell’ossigeno estremamente reattivi (ReactiveOxygen Species - ROS) quali l’anione su<strong>per</strong>ossido(O 2-) e l’ossigeno allo stato di singoletto(1O 2), che inducono reazioni a catena di ossidazionedelle molecole biologiche in grado dicausare mutazioni genetiche, alterazioni nellarisposta immunitaria, eventi infiammatori eapoptosi. I danni causati dalla foto-ossidazioneriguardano la componente lipidica, le proteineed il DNA. I processi di foto-ossidazioneinducono eritemi, invecchiamento prematuro einsorgenza di tumori <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> 4-6 .L’invecchiamento <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> è, in terminigenerici, un processo di atrofia tissutale du -
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