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06 Modelli di regressione dinamica

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<strong>Modelli</strong> <strong>di</strong> <strong>regressione</strong> <strong>di</strong>namicaMatteo Pelagatti25 giugno 20071 Modello <strong>di</strong> <strong>regressione</strong> <strong>di</strong>namicaIl modello <strong>di</strong> <strong>regressione</strong> classico coglie solamente relazioni istantanee tra la variabileesplicative e la variabile <strong>di</strong>pendente, ma non reazioni <strong>di</strong>namiche. Per renderepossibile la reazione <strong>di</strong>namica a shock sulle variabile esplicativa avvenuti nelpassato si può utilizzare un modello <strong>di</strong> <strong>regressione</strong> su variabili ritardate:y t = ν + β 0 x t + β 1 x t−1 + β 2 x t−2 + . . . + β k x t−k + ε t .Il problema è che per modellare reazioni <strong>di</strong> lungo periodo k deve crescere indefinitivamenteed i parametri del modello <strong>di</strong>ventano presto più numerosi dei dati: ilmodello non è quin<strong>di</strong> utilizzabile. Tuttavia, come si è fatto nel precedente paragrafocon i modelli ARIMA, è possibile approssimare la combinazione lineare infinitacon(β 0 + β 1 L + β 2 L 2 + . . .)x t ≈ ω v(L)δ u (L) x t,doveω v (L) = ω 0 + ω 1 L + . . . + ω v L v ,δ u (L) = 1 − δ 1 L − . . . − δ u L u .Similmente a quanto detto per i modelli ARIMA:◦ il polinomio ω v (L) è responsabile <strong>di</strong> reazioni ritardate sino ad un massimo<strong>di</strong> v perio<strong>di</strong>, rispetto al polinomio analogo dei modelli ARIMA, θ q (L) hail coefficiente <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne 0 non unitario, che corrisponde al coefficiente <strong>di</strong><strong>regressione</strong> istantanea β 0 ;◦ il polinomio δ u (L) è responsabile delle reazioni <strong>di</strong> lungo periodo enormalmente è sufficiente u ≤ 3;◦ se l’equazione δ u (x) = 0 ha una ra<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> valore 1 e tutte le altre in modulomaggiori <strong>di</strong> 1, allora l’effetto <strong>di</strong> ogni valore <strong>di</strong> x t si fa sentire persempre, o detto altrimenti, cambia definitivamente il valor me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> y t , econseguentemente la serie y t non può essere stazionaria;1


◦ se l’equazione δ u (x) = 0 ha ra<strong>di</strong>ci complesse in modulo maggiori <strong>di</strong>1, y t reagisce ad ogni nuovo valore <strong>di</strong> x t oscillando fino a <strong>di</strong>menticaregradualmente le x t più remote;◦ se l’equazione δ u (x) = 0 ha ra<strong>di</strong>ci complesse in modulo pari a 1, allora y toscilla perpetuamente dopo ogni nuovo valore <strong>di</strong> x t .Si invita il lettore ad usare un foglio elettronico per farsi un’idea dei tipi <strong>di</strong>risposta ottenibile variando gli or<strong>di</strong>ni e i valori dei coefficienti dei polinomi ω v (L)e δ u (L).È chiaro come questi modelli possano essere utilizzati per modellare l’effetto<strong>di</strong> una serie storica, per esempio, <strong>di</strong> investimenti in pubblicità <strong>di</strong> un prodotto sulfatturato dovuto alle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> quel prodotto. Si può generalizzare il modello vistopermettendo k regressori <strong>di</strong>namici in luogo <strong>di</strong> uno:y t = ω(1) v 1(L)δ u (1)1(L) x(1) t+ . . . + ω(k) v k(L)δ u (k)k(L) x(k) t + ε t (1)Questo ultimo modello potrebbe essere utilizzato per confrontare il ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong><strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> pubblicità misurato come incremento del fatturato dovuto ad un Euroinvestito in ogni tipo <strong>di</strong> pubblicità, dopo un numero fissato <strong>di</strong> perio<strong>di</strong>: il coefficientej-esimo dell’espansioneω v (L)δ u (L) = ψ 0 + ψ 1 L + ψ 2 L 2 + . . .misura l’incremento del fatturato all’j-esimo periodo dopo l’investimento, ela somma cumulativa dei coefficienti ∑ ji=0 ψ i da l’aumento del fatturato chel’investimento ha fruttato fino a tale periodo. In figura 1 sono rappresentate lefunzioni <strong>di</strong> risposta ad impulso e le funzioni <strong>di</strong> risposta ad impulso cumulative perdue investimenti <strong>di</strong>versi. L’investimento 2 nel breve periodo (fino al 7 o periododopo l’investimento) rende <strong>di</strong> più dell’investimento 1, che, tuttavia, nel lungoperiodo surclassa ampiamente l’investimento 2.Il modello <strong>di</strong> <strong>regressione</strong> <strong>di</strong>namica (1) può ulteriormente essere generalizzatoe reso più flessibile supponendo che i sistemi <strong>di</strong>namici non siano sporcati da unrumore bianco ε t , ma da un processo ARMA stazionario:y t = ν + ω(1) v 1(L)δ u (1)1(L) x(1) t+ . . . + ω(k) v k(L)δ u (k)k(L) x(k) t + θ q(L)φ p (L) ε t. (2)La 2 viene chiamata, oltre che modello <strong>di</strong> <strong>regressione</strong> <strong>di</strong>namica, modello <strong>di</strong>funzione <strong>di</strong> trasferimento e modello ARMAX.2


7.55.02.5Rend1Rend2500 5 10 15 20 25 30 35 40 45 5040302010Rend.Cum1Rend.Cum20 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50Figura 1: Funzioni <strong>di</strong> risposta ad impulso semplici (sopra) e cumulative (sotto) perdue tipi <strong>di</strong> investimenti.2 Identificazione del modello <strong>di</strong> <strong>regressione</strong> <strong>di</strong>namicaCome nel caso dell’identificazione dei modelli ARIMA, abbiamo bisogno <strong>di</strong>una procedura dei modelli <strong>di</strong> <strong>regressione</strong> <strong>di</strong>namica. Premesso che un approcciodal generale al particolare (stimo un modello con molti ritar<strong>di</strong> e poi eliminoi coefficienti non significativi) non è da scartare a priori, l’identificazione delmodello <strong>di</strong> risposta <strong>di</strong>namica è basato sulla funzione <strong>di</strong> cross-correlazione.La funzione <strong>di</strong> cross-correlazione è definita daγ yx (h) = Corr(y t , x t+h ), h = . . . , −1, 0, 1, . . .cioè dalla correlazione della variabile y t con anticipi e ritar<strong>di</strong> della variabile x t .Per la funzione <strong>di</strong> cross-correlazione vale la proprietà γ yx (h) = γ xy (−h).Prima <strong>di</strong> poter utilizzare con profitto la funzione <strong>di</strong> cross-correlazione è necessariofare una operazione <strong>di</strong> sbiancamento o pre-whitening delle serie x t e y t . Sideve identificare un modello ARMA per la serie x t e calcolarne i residui:ˆβ t = ˆφ p (L)ˆθ q (L) x t.3


L’impulso si utilizza prevalentemente per eventi accaduti in un solo periodo t = τ,come uno sciopero o una trage<strong>di</strong>a come quella dell’11 settembre 2001, mentre loscalino viene usato per fenomeni che permangono, come una nuova legge, l’entrata<strong>di</strong> un nuovo concorrente, ecc.Il modello <strong>di</strong> analisi d’interventoy t = ν + ω v(L)δ u (L) D(τ) t−b + θ q(L)φ p (L) ε t,dove D (τ)t−bè la generica variabile dummy, non presenta <strong>di</strong>fferenze sostanzialirispetto a ciò che si è detto per i più generali modelli <strong>di</strong> <strong>regressione</strong> <strong>di</strong>namica,tuttavia la fase <strong>di</strong> identificazione non può più essere condotta per mezzo delcross-correlogramma.Per identificare un modello <strong>di</strong> analisi d’intervento, per prima cosa si cerca <strong>di</strong>trovare un modello ARMA per quella parte <strong>di</strong> serie precedente l’intervento, per laquale, essendo la dummy nulla, valey t = ν + θ q(L)φ p (L) ε t,e una volta identificato un modello ARMA, si utilizza tutta la serie introducendoun modello abbastanza generale per la funzione <strong>di</strong> trasferimento delle dummy, perpoi ridurlo, eliminando i parametri non significativi.Una tecnica alternativa per identificare la parte <strong>di</strong> funzione <strong>di</strong> trasferimento rispettoalla dummy consiste nel creare <strong>di</strong>versi ritar<strong>di</strong> della variabile dummy per poifare una <strong>regressione</strong> con <strong>di</strong>sturbi ARMA della y t sulle dummy ritardate. L’andamentodei coefficienti <strong>di</strong> <strong>regressione</strong> sulle dummy ritardate è una stima dell’andamentodella funzione <strong>di</strong> risposta ad impulso per i primi ritar<strong>di</strong> e può essere usataper farsi un’idea su quest’ultima.5

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