#documenti#fede#Testimoni digitali - Relazioni del convegno
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Testimoni <strong>digitali</strong>Volti e linguaggi nell’era crossmedialeÈ dunque sullo sfondo di questa ricognizione provvisoria che prende forma il tema <strong>del</strong>la testimonianza,<strong>del</strong>la parola condivisa, di una comunicazione intesa come il prodotto di una serie articolatadi processi collaborativi.Il tema <strong>del</strong>la condivisione, <strong>del</strong>la partecipazione collettiva ai processi di costruzione e diffusionedei contenuti è al centro, da tempo, di un dibattito acceso, basti pensare alle questioni relative aldiritto d’autore e al copyleft. Nella prospettiva sociosemiotica la questione decisiva <strong>del</strong> coinvolgimentoallargato degli utenti nei processi <strong>del</strong>la significazione può essere esplorata ripartendodallo studio <strong>del</strong>l’enunciazione, dall’analisi <strong>del</strong>le modalità specifiche che presiedono alla realizzazionedei discorsi, alla conversione di temi, valori e figure in testi e discorsi ben definiti.La rete smisurata dei media <strong>digitali</strong> si rivela un ambiente ideale per la testimonianza, intesa comeuna forma strategica di discorso che nasce dalla doppia intenzione di un soggetto<strong>del</strong>l’enunciazione di informare e responsabilizzare un interlocutore attivo, rendendolo un potenzialeanello di una catena discorsiva dinamica. Le logiche di funzionamento dei social networkvalorizzano e rivendicano <strong>del</strong> resto in maniera esplicita una tattica classica attraverso cui si dispiegail potenziale strategico <strong>del</strong>la testimonianza: il passaparola.A partire da un quadro che si rivela decisamente complesso si può dunque provare a restringerela riflessione sul tema <strong>del</strong>la testimonianza, spostando lo sguardo su una declinazione di questofenomeno che assume una grande rilevanza sul piano <strong>del</strong>le figure, dei testi e <strong>del</strong>le pratiche: il viral.Video virali, racconti virali, campagne di comunicazione virali: in Rete viene celebrata, coninsistenza, la retorica di una comunicazione tanto più efficace quanto più fondata sulla logicacontagiosa <strong>del</strong> passaparola, prontamente rinominato dai professionisti <strong>del</strong> marketing come wordof mouth. In realtà, a uno sguardo ravvicinato, l’espressione viral si rivela una metafora approssimativae al tempo stesso un termine ombrello, un’etichetta sotto cui vengono fatti convergerefenomeni <strong>del</strong>la comunicazione profondamente differenziati.Definire in modo esaustivo le caratteristiche di una comunicazione virale è un’operazione destinataal fallimento, il potenziale di diffusione di un testo è infatti imprevedibile. Prudentemente èpossibile tuttavia tentare di ricostruire alcune dinamiche ricorrenti nella messa a punto dei fenomenivirali in Rete, distinguendo in primo luogo i soggetti coinvolti nei processi comunicativi ele intenzioni che a monte guidano l’ideazione e la realizzazione dei testi. In alcuni casi infatti il‘contagio mediatico’ è innescato dal basso, nasce come fenomeno spontaneo, condivisione allargatache dilaga rapidamente a prescindere da qualsiasi progettazione. Diverso è il caso <strong>del</strong>la comunicazionevirale che viene fatta rientrare nell’arsenale degli strumenti e <strong>del</strong>le tecniche <strong>del</strong>marketing. In questi casi, si pensi all’evoluzione dei linguaggi e <strong>del</strong>le forme <strong>del</strong> discorso pubblicitario,per guadagnare l’attenzione, la fiducia e la collaborazione <strong>del</strong> pubblico, i testi vengonoconfezionati in modo da restituire il massimo effetto di autenticità, confidenzialità, ‘trasparenza’.Una pista da seguire dunque può essere quella di ripensare il tema <strong>del</strong>la testimonianza, <strong>del</strong>le sueforme e dei meccanismi <strong>del</strong>la sua diffusione, indagando alcune ‘zone critiche’ <strong>del</strong> territorio mediaticoin cui il passaparola si carica di significati e di effetti profondamente variabili sollecitandol’intelligenza e la sensibilità <strong>del</strong> pubblico in misura sempre maggiore.<strong>Relazioni</strong> in Rete: quale umanesimo nella cultura digitale?S. E. Mons. Claudio Giuliodori, Vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-TreiaPresidente Commissione Episcopale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali <strong>del</strong>la ConferenzaEpiscopale ItalianaIntagliatori di sicomori: l’arte di coniugare fede e culturaQuando nella relazione al Convegno Parabole Mediatiche, l’allora Prefetto <strong>del</strong>la Congregazione perla Dottrina <strong>del</strong>la Fede usò l’immagine patristica degli intagliatori di sicomoro per spiegare il rapportotra fede e cultura, tutti restarono profondamente colpiti. L’assemblea riunita nell’aula Paolo VI fu22-24 aprile 2010 8