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#documenti#fede#Testimoni digitali - Relazioni del convegno

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Testimoni <strong>digitali</strong>Volti e linguaggi nell’era crossmedialeInfine responsabilità è rispondere degli effetti <strong>del</strong>l’agire comunicativo, cioè interrogarsi su quelloche accade e su quello che produce la nostra comunicazione. Il che significa non solo pianificare,ma anche verificare; non soltanto progettare a tavolino restyling accattivanti, ma anche monitorarepoi i risultati <strong>del</strong>le nostre innovazioni. La mancanza di questa capacità di analisi conduce spesso aripetere gli errori <strong>del</strong> passato e impedisce qualsiasi reale innovazione, giocando solo sul susseguirsidi superficiali novità.3. Un impegno per gli anni avvenire: la credibilità di ciascunoNegli anni avvenire siamo chiamati a stare dentro il mondo dei media, sempre più pervasivo ed i-stantaneo come internet, alla maniera di credenti capaci di rendere ragione, cioè responsabili, inconcreto credibili. Allora si realizza il detto <strong>del</strong> Maestro “vino nuovo in otri nuovi” che è un invito aritrovare l’eccedenza <strong>del</strong> Vangelo che sorpassa ogni nostra aspettativa dentro “otri nuovi”, cioè rinnovatida questa credibilità che non fa sconti a nessuno e tutti provoca a lasciarsi plasmare da quelloche si intende comunicare. Come efficacemente detto da Gregorio Magno:”Parlerò affinché la spada<strong>del</strong>la Parola di Dio anche per mezzo di me arrivi a trafiggere il cuore <strong>del</strong> prossimo. Parlerò affinchéla parola di Dio risuoni contro di me per mezzo di me (Omelie su Ezechiele, I,11, 5).La durezza di queste parole, che ci richiamano a una responsabilità cui non vogliamo sottrarci, nonci impedisce di esplorare il nuovo ambiente digitale con la leggerezza, la curiosità, l’abilità e la passione<strong>del</strong> surfer. “La sua percezione – scriveva McLuhan - offre un possibile stratagemma per comprenderela nostra situazione, il nostro gorgo configurato elettricamente” (1981:150). Il “gorgo” <strong>del</strong>lavelocità <strong>del</strong> cambiamento non ci inghiottirà, se sapremo interpretare la sua azione, guardando congli occhi e non in uno specchio: imparando, come il surfer, a stare sulla superficie <strong>del</strong>l’onda perchéconosciamo la profondità <strong>del</strong>le correnti…Udienza degli Operatori <strong>del</strong>la Comunicazione Sociale con il Santo Padre BenedettoXVI - Indirizzo di salutoPadre Santo, “Chi crede non è mai solo…Non siamo soli, siamo circondati, condotti e guidati dagliamici di Dio…Noi tutti siamo la comunità dei santi, noi battezzati, noi che viviamo <strong>del</strong> dono <strong>del</strong>lacarne e <strong>del</strong> sangue di Cristo, per mezzo <strong>del</strong> quale egli ci vuole trasformare e renderci simili a se medesimo”(dall’Omelia per l’inizio <strong>del</strong> ministero petrino, 24 aprile 2005). Era il 24 aprile di cinqueanni fa quando Lei, Santità, pronunciava queste parole, nel giorno in cui iniziava il ministero petrino.Padre Santo, oggi siamo qui anzitutto per esprimerLe dal profondo <strong>del</strong> cuore il nostro ringraziamentoper aver accettato la missione di essere nostro pastore e guida nel cammino attraverso questotempo. Con la sua parola e la sua testimonianza non ha smesso di dirci che “la Chiesa è viva”, che“la Chiesa è giovane” e che “porta in sé il futuro <strong>del</strong> mondo e perciò mostra anche a ciascuno di noila via verso il futuro” (ivi).Questa realtà rimane vera anche nei momenti in cui sperimentiamo la prova; quando – per riprenderele Sue stesse parole – “desidereremmo che Dio si mostrasse più forte (…), che sconfiggesse ilmale”. Non sono, infatti, proprio questi momenti di sofferenza quelli nei quali più entriamo nel mistero<strong>del</strong>la “pazienza di Dio”, con la quale Egli redime il mondo?Padre Santo, iniziando il ministero petrino Lei ci additava il buon Pastore, confermandoci che “tuttinoi siamo portati da Cristo”, il quale “nello stesso tempo ci invita a portarci l’un l’altro”. Sullosfondo, le sue parole davano voce alle tante forme di deserto in cui l’umanità si dibatte:”il deserto<strong>del</strong>la povertà, il deserto <strong>del</strong>la fame e <strong>del</strong>la sete, il deserto <strong>del</strong>l’abbandono, <strong>del</strong>la solitudine,<strong>del</strong>l’amore distrutto; il deserto <strong>del</strong>l’oscurità di Dio, <strong>del</strong>lo svuotamento <strong>del</strong>le anime senza più coscienza<strong>del</strong>la dignità e <strong>del</strong> cammino <strong>del</strong>l’uomo”(ivi).Padre Santo, oggi davanti a Lei sono riuniti gli operatori e gli animatori <strong>del</strong>la cultura e <strong>del</strong>la comunicazione.In questi giorni abbiamo riflettuto sul grande potenziale costituito dalle tecnologie digita-22-24 aprile 2010 66

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