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#documenti#fede#Testimoni digitali - Relazioni del convegno

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Testimoni <strong>digitali</strong>Volti e linguaggi nell’era crossmedialein una mitica età <strong>del</strong>l’oro36; una certo sbilanciamento <strong>del</strong>la relazione sulla dimensione <strong>del</strong>la philìa,<strong>del</strong>l’affinità con il simile, che potrebbe limitare le potenzialità di costruzione di prossimitànell’ambiente digitale, e impoverire la comunicazione lasciando ai margini ciò che più propriamentela costituisce, ovvero il rapporto con l’alterità (e, auspicabilmente, anche con l’Alterità con la Amaiuscola, almeno come orizzonte di possibilità: senza di essa, infatti, è difficile fondare una fraternitàcon chi è totalmente “altro”). Quella alterità che sola, come scrive Lévinas, inaugura la possibilitàdi prossimità e di fratellanza: “L’alterità che infinitamente obbliga fende il tempo con un intervallo– un frattempo – insuperabile: l’”uno” è per l’altro di un essere che si dis-tacca, senza fare disé il contemporaneo <strong>del</strong>l’altro, senza potersi mettere accanto a lui in una sintesi esponibile come untema; l’uno-per-l’altro, in quanto l’uno-guardiano-di-suo-fratello, in quanto l’uno-responsabile<strong>del</strong>l’altro.Tra l’uno che io sono e l’altro di cui rispondo, che è anche la non-indifferenza <strong>del</strong>la responsabilità,significanza <strong>del</strong> significato, irriducibile a un sistema qualsiasi, si spalanca una differenzasenza fondo. Non-in-differenza che è la prossimità stessa <strong>del</strong> prossimo, nella quale soltanto si<strong>del</strong>inea uno sfondo di comunanza tra l’uno e l’altro, l’unità <strong>del</strong> genere umano, tributaria alla fratellanzadegli uomini. (Lévinas 2009: 24). Tuttavia, a fronte di queste ambivalenze, ci pare di poter affermareche i presupposti per un nuovo umanesimo sono più favorevoli rispetto alla cultura di cui èportatrice la generazione degli adulti.Se è vero che il risultato più significativo <strong>del</strong>la nostra ricerca è stata la centralità <strong>del</strong>la dimensionerelazionale ( e la sua capacità di operare una serie di ricomposizioni, prima fra tutte quella tra onlinee offline) , questo rappresenta una buona notizia: come scrive Benedetto XVI, infatti “La rivelazionecristiana sull’unità <strong>del</strong> genere umano presuppone un’interpretazione metafisica <strong>del</strong>l’humanum incui la relazionalità è un elemento essenziale” (CV 55).Come è sempre stato, ma oggi più che mai, sono allora i giovani la speranza per un futuro più umano:“Giovane sta a indicare il sovrappiù <strong>del</strong> senso rispetto all’essere che lo regge (…) La giovinezza èautenticità. Giovinezza però definita dalla sincerità, che non è la brutalità <strong>del</strong>la confessione, néla violenza <strong>del</strong>l’atto, ma è il farsi incontro agli altri, farsi carico <strong>del</strong> prossimo, sincerità che nascedalla vulnerabilità umana. Capace di ritrovare le responsabilità sotto la spessa coltre <strong>del</strong>le letteratureche ce ne assolvono, la gioventù (…) cessa di essere l’età <strong>del</strong>la transizione e <strong>del</strong> passaggio,per rivelarsi l’umanità <strong>del</strong>l’uomo” (Lévinas 2009: 156).I profili <strong>del</strong>la generazione digitale -Il Social Network e la sua centralità nellepratiche comunicativeSimone Carlo PhD – Università Cattolica <strong>del</strong> Sacro Cuore – MilanoIntroduzione: né polvere, né monoliteLa ricerca condotta dal nostro gruppo di lavoro ha significativamente confermato l'importanza deisiti di social network tra i ragazzi. Non si tratta di una centralità, come vedremo, solo d'uso (cioè intermini di “quantità” di minuti passati o di qualità, rispetto al coinvolgimento e profondità nell’usodi tali servizi), ma in primis si tratta di una centralità valoriale.Quando si parla di centralità dei social network si fa riferimento non solo alla capacità che hannoquesti servizi di dialogare, fraseggiare, inserirsi con estrema forza nel tempo quotidiano dei giovani,ma ci si riferisce anche a una centralità che fa percepire ai ragazzi tali servizi sempre più “indispensabili”.Indispensabili in quanto legati a una contemporaneità in alcuni casi accelerante e complessa,che necessita di strumenti che semplificano e stabilizzano relazioni e tempi. Ma, viceversa, indispensabilianche perché strumenti in grado di aumentare la molteplicità <strong>del</strong> reale e le occasioni disocialità: spiegheremo meglio questa concetto fra poco. Prima di descrivere le principali emergenza<strong>del</strong>la nostra ricerca, è forse opportuno partire da una definizione di social network.22-24 aprile 2010 26

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