#documenti#fede#Testimoni digitali - Relazioni del convegno
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Testimoni <strong>digitali</strong>Volti e linguaggi nell’era crossmedialeSe si mantiene il cronotopo come unità di analisi <strong>del</strong>l’esperienza e <strong>del</strong>la relazione, è possibile rileggereanche la dimensione <strong>del</strong>l’evento, che non si caratterizza come unità esperienziale intensa mapuntuale, in una logica di assolutizzazione <strong>del</strong> presente, dentro un tempo discontinuo a “stagni epozzanghere”, come lo definiva Bauman, ma come un momento denso che rimanda a un prima e aun dopo, che sintetizza in sé i vari spazi e i vari tempi, contribuendo alla “tessitura” <strong>del</strong>l’identità e<strong>del</strong>la vita relazionale <strong>del</strong> soggetto. L’esistenza non si caratterizza quindi per una radicale “evenemenzialità”(nel segno <strong>del</strong> trionfo <strong>del</strong>la cronaca, <strong>del</strong>l’autonomia degli eventi, <strong>del</strong>la giustapposizionee collezione che preclude l’intelligibilità): nel cronotopo ogni evento include tutto lo spazio e tuttoil tempo, è una sorta di “Aleph” di borgesiana memoria.Nel cronotopo, inoltre, spazio e tempo hanno sempre una coloritura valutativo-emozionale, poichésono legati alla dimensione <strong>del</strong>l’esperienza come vissuto: non sono solo dunque qualcosa che “ciaccade” in modo contingente, , così come capita che piova o ci sia il sole, ma qualcosa che ha unlegame con la nostra storia, la costruisce e viene valutato in rapporto ad essa.Dalle interviste realizzate, ci è parso che il tempo fosse radicato (nell’esistenza offline, nelle relazioni),e non disancorato, e, inoltre, esteso e non “istantaneizzato”.Secondo Bachtin, poi, in letteratuta è possibile cogliere dei “valori cronotopici”, ovvero <strong>del</strong>le figurein grado di cogliere il cronotopo in tutta a sua pienezza. Per esempio, il cronotopo <strong>del</strong>l’”incontro”,dove predomina la sfumatura temporale (promessa di futuro) e l’alto grado di intensità valutativoemozionale(positivo-intenso per la ricchezza e l’apertura <strong>del</strong>le nuove possibilità10): un cronotipomolto presente nelle nostre interviste, come “potenziale relazionale” attivabile nel tempo (ma anchecome suo corrispettivo, il “distacco”, nel caso in cui venga negata l’amicizia, o si elimini qualcuno daipropri contati a seguito di un “raffreddamento” <strong>del</strong>la relazione); “la strada” (il luogo <strong>del</strong>la casualità,<strong>del</strong>lasollecitazione sensoriale e percettiva, anche se di intensità valoriali ed emozionale minore) siconfigura come possibile luogo di incontro e scontro dei destini diversi, di persone che sono lontanebiograficamente ma contigue fisicamente o “comunicativamente” (la “cerchia” relazionale, in uno spaziomolto frequentato, funziona da dispositivo di riduzione <strong>del</strong>la casualità o di casualità controllata). Lastrada diventa anche la metafora <strong>del</strong> passare <strong>del</strong> tempo e <strong>del</strong>la progressione personale (“cammino”), e ilcronotopo <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>la distanza (s) nell’istante (t).Caratteristico <strong>del</strong> cronotopo, e <strong>del</strong>la comunicazione nello spazio digitale, è poi l’“Intrecciarsi <strong>del</strong>lo storicoe <strong>del</strong> pubblico-sociale col privato e con l’intimo” (Bachtin 394). La “Soglia” è un altro cronotopoimportante e denso dal punto di vista valutativo-emozionale, poiché ha a che fare con la possibilità diaccesso (a un mondo, a una nuova cerchia) e quindi con il tema <strong>del</strong> cambiamento, ma anche con il sensodi incertezza (entrare? lasciar entrare?). Nel cronotopo <strong>del</strong>la soglia il tempo è un “momento sospeso”, unintervallo “liminale”11 che può segnare un mutamento (legato al’accettazione in una nuova cerchia relazionale)oppure un’attesa, che può anche trasformarsi in rifiuto.Il cronotopo è sempre metaforico e simbolico, poiché implica un allargamento <strong>del</strong>lo spazio-tempo, unadilatazione <strong>del</strong> qui-ora verso le altre estasi <strong>del</strong> tempo. E’ un centro organizzativo degli eventi, una unitàdi contesto, un “morfema abitativo”. (397). È il punto in cui si allacciano, sciolgono, alimentano le relazioni.Rappresenta una materializzazione <strong>del</strong> tempo nello spazio, una condensazione e concentrazione <strong>del</strong>tempo <strong>del</strong>la vita e <strong>del</strong> tempo storico in determinate porzioni di spazio. Si configura quindi come unaunità di significato, capace a sua volta di unificare, ma non come un punto chiuso, bensì come un luogodi rimandi ad altri spazi e altri tempi. Svolge quindi una funzione connettiva fondamentale. Il cronotopoè un dispositivo di management <strong>del</strong>la complessità, di gestione degli “eccessi di spazio” e degli “eccessidi tempo”.Il cronotopo è anche un dispositivo di “mobilità <strong>del</strong> confine” (<strong>del</strong>le cerchie, <strong>del</strong>le stesse piattaforme):identifica infatti un rassicurante “dentro”, una safe zone, rimuovendo il minaccioso e lasciando l’incertofuori, ma senza rigidità assolute.22-24 aprile 2010 18