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Grottaglie Un teatro all'aperto per il recupero e la valorizzazione ...

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PROGETTI<strong>Grottaglie</strong><strong>Un</strong> <strong>teatro</strong> all’a<strong>per</strong>to<strong>per</strong> <strong>il</strong> recu<strong>per</strong>oe <strong>la</strong> <strong>valorizzazione</strong>delle cave di FantianoLa Regione Puglia gli ha assegnato <strong>il</strong> Premio <strong>per</strong> <strong>la</strong> qualitàarchitettonica. Ma <strong>il</strong> riconoscimento forse ancora più importanteè venuto dalle <strong>per</strong>sone. Dai tanti spettatori (in qualche serataanche diecim<strong>il</strong>a) che lo hanno ‘abitato’ <strong>per</strong> assistere ai concerti ealle manifestazioni culturali che hanno animato l’ultima estate di<strong>Grottaglie</strong>, suggestiva terra di gravine in provincia di Taranto.E’ <strong>il</strong> nuovo <strong>teatro</strong> stab<strong>il</strong>e all’a<strong>per</strong>to sorto, grazie ad una<strong>il</strong>luminata e sapiente o<strong>per</strong>azione di recu<strong>per</strong>o e <strong>valorizzazione</strong>,nell’area delle cave di Fantiano. <strong>Un</strong> progetto realizzato, subando dell’Amministrazione comunale, dallo studio associato“d_progetti”.In questo articolo, insieme al<strong>la</strong> presentazione dell’intervento,i progettisti Francesco D’Elia, architetto e C<strong>la</strong>udio Donati,geometra, <strong>il</strong>lustrano <strong>la</strong> genesi del progetto, le scelte compiutegrazie al<strong>la</strong> lettura e l’ascolto del luogo, le sfide costruttivee i materiali ut<strong>il</strong>izzati, con grande attenzione al recu<strong>per</strong>o eriut<strong>il</strong>izzo di quanto già presente in ambiente.32


si concentrò l’attività estrattiva <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione di concidi tufo e sabbia calcarenitica. In seguito, anni di abbandonoavevano portato le cave ad essere ut<strong>il</strong>izzate come discaricheabusive. Oggi <strong>il</strong> paesaggio è caratterizzato da un immensoparco naturalistico costituito da oliveti seco<strong>la</strong>ri, boschidi Pino d’Aleppo e macchia mediterranea, grotte cheospitavano gli antichi insediamenti e cave tufacee a cieloa<strong>per</strong>to con pareti a strapiombo, terrazze e iso<strong>la</strong>ti “monoliti”che disegnano incredib<strong>il</strong>i architetture di calcarenite.Negli ultimi tempi (dal 1999) l’interesse del Comune di<strong>Grottaglie</strong>, del<strong>la</strong> Regione Puglia e le opportunità comunitarie,hanno fatto sì che a questi ambiti sia stato riconosciuto unalto valore paesaggistico, che ha consentito <strong>la</strong> istituzione delParco Regionale Naturale del<strong>la</strong> Terra delle Gravine.Si è attivato un modello di riqualificazione e <strong>valorizzazione</strong>integrato, che ha coinvolto diversi ambiti, quali <strong>il</strong> centrostorico, <strong>il</strong> Quartiere delle Ceramiche e gli habitat rupestri conl’obiettivo di implementare le ricadute turistico-ricettive edinnalzare <strong>il</strong> livello di qualità del<strong>la</strong> vita dell’intera collettività,secondo principi di eco-sostenib<strong>il</strong>ità. I primi interventihanno riguardato <strong>il</strong> riappropriarsi dei luoghi attraversol’organizzazione di manifestazioni teatrali e concertistichestagionali che in breve tempo hanno raggiunto una dimensioneinternazionale (Musica Mundi, <strong>il</strong> Teatro del<strong>la</strong> Fede).Da questi riscontri è nato <strong>il</strong> progetto che, oltre al<strong>la</strong> sedestab<strong>il</strong>e del <strong>teatro</strong> di Fantiano, prevede <strong>la</strong> realizzazione delParco Attrezzato delle Gravine e delle Cave <strong>per</strong> attivitàculturali, spettaco<strong>la</strong>ri e del tempo libero.Il <strong>teatro</strong> di FantianoL’area dell’intervento è ubicata a circa tre ch<strong>il</strong>ometri, a nordovest,dal centro urbano di <strong>Grottaglie</strong>. In questo luogo enelle gravine limitrofe ha stanziato <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione fino alconsolidamento dell’attuale nucleo storico cittadino.Tra gli anni cinquanta e settanta del novecento, nel<strong>la</strong> zonaIl progettoL’idea centrale, come si legge nel<strong>la</strong> documentazioneprogettuale, è stata quel<strong>la</strong> di fornire un’immagine di r<strong>il</strong>ievosimbolico e rappresentativo, sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o architettonico,paesaggistico ed ambientale, in grado di confrontarsi conl’intorno agrario ed antropizzato attraverso segni sinteticied immediatamente riconoscib<strong>il</strong>i.L’ordine degli attributi qualificativi dei materiali e deicomponenti ed<strong>il</strong>izi è stato assunto come valore esteticoda denunciare a<strong>per</strong>tamente recu<strong>per</strong>ando i ‘suggerimenti’forniti dal luogo e riprendendo <strong>il</strong> giusto significatodei dettagli architettonici, delle differenziazioni diSezione del progetto33


grana materica, delle trame di disegno, dei colori, deltrattamento delle su<strong>per</strong>fici dei vari materiali, delle speciearboree ed arbustive.Le principali indicazioni progettuali, come spieganoFrancesco D’Elia e C<strong>la</strong>udio Donati ripensando al<strong>la</strong> genesidell’intervento, si impongono già al<strong>la</strong> prima verifica sulluogo e nel corso del<strong>la</strong> successiva analisi del territorio.“Abbiamo o<strong>per</strong>ato su un territorio di <strong>per</strong> sé fantastico –r<strong>il</strong>evano i progettisti ripensando al<strong>la</strong> genesi del progetto – .Si può quasi dire che in confronto al<strong>la</strong> bellezza del luogonon abbiamo fatto nul<strong>la</strong>. O anche, che l’avere fatto poco,l’essenziale, ci ha consentito di realizzare un’o<strong>per</strong>a che è statagiudicata importante, anche <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua capacità di dialogarecon l’ambiente”.“Nel primo sopralluogo – ricordano – ci siamo trovati difronte ad un contesto affascinante e ricco di segni da leggere.Macchie di colore sulle rocce, relitti dell’attività estrattiva,una fossa creata artificialmente, dei monoliti che un tempoerano serviti ad individuare i confini delle proprietà. E <strong>la</strong>presenza significativa di vegetazione che segna<strong>la</strong>va come<strong>la</strong> natura, appena terminata l’attività dell’uomo, si fosseriappropriata dei luoghi. <strong>Un</strong> elemento, questo, che si hastimo<strong>la</strong>to moltissimo, in termini progettuali”.“Vediamo anche – continuano D’Elia e Donati – chenon c’è bisogno di inventare nul<strong>la</strong>, <strong>per</strong>ché <strong>il</strong> <strong>teatro</strong>, dovelo voleva l’Amministrazione di fatto c’era già. A partireda una quinta suggestiva delineata nel<strong>la</strong> parete del<strong>la</strong> cavae dai gradoni disegnati sul terreno dove saremmo andatia <strong>la</strong>vorare, segni delle ‘tagghiate’, che poi riprenderemodandogli continuità”.A seguito di questa lettura, attenta oltre che all’aspettopuramente morfologico, al<strong>la</strong> “stratificazione temporale”del luogo e degli oggetti presenti sul posto, in definitiva al“genius loci”, <strong>il</strong> progetto del <strong>teatro</strong> prende corpo.Sull’area di sedime, in coincidenza con <strong>la</strong> depressione delterreno ut<strong>il</strong>izzata nell’ultimo <strong>per</strong>iodo come discarica abusiva,Progettazione e Direzione Lavorid_progetti Donati D’Elia AssociatiFrancesco D’Elia (capogruppo)Coordinamento del<strong>la</strong> progettazioneGaetano CavalloDirigente U.T.C. Settore LL.PP.Responsab<strong>il</strong>e del procedimentoDavide CaputoSettore LL.PP.Col<strong>la</strong>boratoriGiovanni B<strong>la</strong>si, Gerardo Bonomo, Roberto D’Elia, Angelo DiBello, Patrizia Donati, Alessandro Fischetti, Vincenzo Latanza,Marcello Perrini, Chicco Rasch<strong>il</strong>là, Carlo Sic<strong>il</strong>ianoGeologiaJean Vincent C.A. StefaniFattib<strong>il</strong>ità ambientalePietro TripaldiConsulenza pubblico spettacoloPier Paolo RahoSicurezza dei <strong>la</strong>voriFrancesco D’EliaCommittenteComune di <strong>Grottaglie</strong>Ente FinanziatoreRegione Puglia Settore Beni CulturaliP.O.R. Puglia 2000 - 2006P.I.S. n.13 “Itinerario turistico - Culturale Habitat Rupestre”Misura 2.1Comune di <strong>Grottaglie</strong> Assessorato LL.PP.LocalizzazioneContrada Fantiano in <strong>Grottaglie</strong> (Ta)ImpresaMagazz<strong>il</strong>e Rocco Antonio, Massafra (Ta)Dati dimensionalisu<strong>per</strong>ficie del lotto di intervento: 80.000 mqvolumi complessivi: 1.400 mcCronologia2006 progetto esecutivo2007 - 2008 realizzazioneFotografieArch. Roberto D’Elia34


viene ricavata <strong>la</strong> cavea <strong>per</strong> gli spettatori, ut<strong>il</strong>izzando in partei gradoni esistenti e costruendo, in continuità, ulteriorigradonate sempre in tufo. Le sedute <strong>per</strong> gli spettatori sonorealizzate in blocchi squadrati di pietra calcarea del tipolocale, mentre i gradini di smistamento sono in mattoni dicotto tipici del<strong>la</strong> produzione ceramica locale.La cavea – spiegano i progettisti – si adagia e si integraaltimetricamente e p<strong>la</strong>nimetricamente allo stato de<strong>il</strong>uoghi, al di sotto di una parte di essa, come un’o<strong>per</strong>aipogea, sfruttando <strong>la</strong> depressione del terreno bonificato,vengono realizzati i servizi degli spettatori e le centralitecnologiche. Il palcoscenico ed <strong>il</strong> blocco dei camerinie servizi <strong>per</strong> gli artisti-addetti sono ubicati a ridosso delfronte di cava, che costituisce <strong>la</strong> quinta naturale <strong>per</strong> lerappresentazioni spettaco<strong>la</strong>ri.La quota altimetrica e l’ingombro p<strong>la</strong>nimetrico delpalcoscenico coincidono con <strong>il</strong> banco tufaceo ed <strong>il</strong>materiale di risulta che era presente ai piedi del fronte cava,<strong>per</strong> <strong>il</strong> quale viene eseguito un intervento di risagomatura epulizia delle su<strong>per</strong>fetazioni. Posteriormente al palcoscenicoè stato realizzato <strong>il</strong> blocco di camerini e servizi <strong>per</strong> artistie addetti. Il manufatto “pensato” come un monolite, ècostruito con blocchi di tufo a vista (ut<strong>il</strong>izzando i concipresenti in loco) e con le <strong>la</strong>miere in acciaio cor-ten amemoria dei vecchi macchinari ut<strong>il</strong>izzati <strong>per</strong> l’estrazione.Le sfide costruttive e i materiali“<strong>Un</strong> elemento importante del <strong>per</strong>corso prima progettualepoi costruttivo - dicono al proposito D’Elia e Donati - è statosenz’altro quello re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> realizzazione dei nuovi volumi dovehanno trovato posto i servizi <strong>per</strong> gli spettatori e i camerini. Su questiultimi, in partico<strong>la</strong>re, abbiamo optato <strong>per</strong> una caratterizzazioneche esplicitasse <strong>la</strong> modernità del nostro intervento, datato 2006 -2008. <strong>Un</strong>a scelta fatta <strong>per</strong> evitare <strong>il</strong> rischio di creare un falso, unqualcosa che fingesse un riferimento al passato del luogo”.Il monolite orizzontale si caratterizza, allora, attraverso unanon p<strong>la</strong>narità che, nel richiamarsi al<strong>la</strong> forma dei monolitiverticali presenti nell’area e al<strong>la</strong> casualità del<strong>la</strong> natura, firma,in qualche modo, <strong>la</strong> modernità dell’o<strong>per</strong>a. Così come i taglie le linee del<strong>la</strong> stessa (“che hanno richiesto un impegnativo<strong>la</strong>voro di carpenteria”), l’ut<strong>il</strong>izzo del calcestruzzo in cementoarmato e gli inserti di acciaio cor-ten “che richiamano i relittidei materiali arrugginiti abbandonati sull’area. Presenzeche ci hanno affascinato molto anche <strong>per</strong>ché trovanosomiglianza nel colore rossastro del d<strong>il</strong>avamento”.Naturali ed inseriti nel<strong>la</strong> tradizione locale, gli altrimateriali ut<strong>il</strong>izzati: “<strong>il</strong> legno <strong>per</strong> <strong>il</strong> palcoscenico, <strong>il</strong> tufo<strong>la</strong>vorato con tagli tipici delle vecchie masserie, <strong>la</strong> terra, <strong>la</strong>ghiaia, <strong>il</strong> verde, evidenziando le specie locali, <strong>la</strong> ceramica,ut<strong>il</strong>izzando mattonelle di produzione grottagliese <strong>per</strong> icamminamenti, <strong>la</strong> pietra <strong>per</strong> le sedute”.35


ANNO I | n. 6 | NOVEMBRE - DICEMBRE 2009“<strong>Un</strong> altro momento partico<strong>la</strong>rmente impegnativo –proseguono i progettisti – è stato quello del<strong>la</strong> bonifica deisentieri e del territorio circostante <strong>il</strong> <strong>teatro</strong>. Otto ettaridi sentieri, macchia mediterranea e numerose cave a cuisono state assegnate destinazioni <strong>per</strong> attività ricreative ecinematografiche”.Il futuro e le opportunità <strong>per</strong> <strong>il</strong> territorioOltre che dal punto di vista architettonico, l’intervento diFantiano si segna<strong>la</strong> in quanto es<strong>per</strong>ienza p<strong>il</strong>ota e <strong>la</strong>boratorioin vista di una rifunzionalizzazione dell’intera zona dellegravine che parte da Matera e arriva sino a <strong>Grottaglie</strong>.Capace di trasformare un’area abbandonata in luogo adattoad ospitare manifestazioni culturali in grado di attrarreutenti da un bacino che va ben oltre i confini del territoriocomunale e allo stesso tempo rispettoso dell’ambiente,può rappresentare, infatti, <strong>il</strong> primo tassello di un <strong>per</strong>corso,non certo fac<strong>il</strong>e, che potrebbe portare <strong>il</strong> sistema dellecave e delle gravine a diventare un interessante elementoattrattore in funzione turistica oltre che culturale.Lo studio “d_progetti”Francesco D’Elia (<strong>Grottaglie</strong> 1955) si <strong>la</strong>urea presso <strong>la</strong> Facoltà diArchitettura di Firenze nel 1980. Nel 1982 fonda con Antonioe C<strong>la</strong>udio Donati (geometra), lo studio associato “d_progetti”Donati D’Elia con sede a Taranto.O<strong>per</strong>ativo sul territorio nazionale, lo studio si occupa diriqualificazione urbana, progettazione architettonica e delleinfrastrutture. Ampio riconoscimento deriva dal<strong>la</strong> realizzazionedi centri polivalenti <strong>per</strong> lo sport, cultura e spettacolo tra i qualisi ricordano <strong>il</strong> Pa<strong>la</strong>mazzo<strong>la</strong> (TA), Complesso polifunzionale– Martina Franca (TA), Centro <strong>per</strong> lo Sport e <strong>la</strong> Cultura –Policoro (MT).Impegnato attualmente nel<strong>la</strong> progettazione e direzione <strong>la</strong>voriin ambito pubblico e privato (Pa<strong>la</strong>sport – Veroli (FR), Ristretta(ME), Porto Turistico di Otranto (LE), Parco fluviale delBasento (PZ), Città dello Sport Sant’Angelo a Cupolo (BN),Stadio Comunale Lamezia Terme (CZ), Stadio di atleticaleggera Reggio Ca<strong>la</strong>bria) sv<strong>il</strong>uppa paralle<strong>la</strong>mente le attivitàdi partecipazione e concorsi di progettazione nazionali edinternazionali.36

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