La traduzione come processo creativo - Bruno Osimo, traduzioni ...
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<strong>La</strong> <strong>traduzione</strong> <strong>come</strong> <strong>processo</strong> <strong>creativo</strong>Edward Balcerzan«Traducendo in versi a volte cisi abbandona allo slancioartistico, si “crea”, possiamodire, perdendo lo spirito criticoverso quello che si scrive, la“<strong>traduzione</strong>”».Valerij Brûsov<strong>La</strong> storia della letteratura può essere definita <strong>come</strong> un <strong>processo</strong> nel quale lascrittura e la <strong>traduzione</strong> diventano sempre più isolate e indipendenti. Ed è per questoche lo sviluppo di molte letterature nazionali, tra cui quella polacca e quella russa,può essere suddiviso in due fasi ben distinte. Innanzitutto, la scrittura creativa è un<strong>processo</strong> sincretistico, combinatorio, che permette di combinare, nell’ambito dellastessa opera, invenzioni originali dell’autore con prodotti della fantasia altrui. Qui ilconfine tra composizione e ricomposizione dei valori artistici è indistinto. <strong>La</strong>concezione della paternità dell’opera è problematica. <strong>La</strong> codifica e la ricodifica deltesto si sviluppano lungo il continuum tra due poli. Da un lato è il principiodell’apocrifo: la parola propria si presenta <strong>come</strong> parola altrui. «Apocrifo» (nelsignificato che ci interessa) si può definire <strong>come</strong> un plagio à rebours. Il traduttoreattribuisce idee e immagini proprie all’autore dell’originale. «A volte i letteratiantichi slavi, – afferma Lihačëv, – traducendo ricostruivano il testo o creavano sullasua base delle grandi composizioni eterogenee […]» (Lihačëv 1962: 390). <strong>La</strong>competenza autoriale del traduttore si estendeva in quel periodo – fino al Settecento– a tutti i livelli della struttura del testo: non soltanto quelli più profondi, lessicali efraseologici, ma anche gli strati superficiali (fabula, personaggi, narratore interno ealtri cosiddetti «costrutti semantici importanti»). «Se è necessario, – si è pronunciatoBogomolec, – disambiguo, se invece il discorso dell’autore fa giri di parole inutili,riassumo lo stesso concetto in modo molto conciso per non solo confrontarmi con15