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<strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong>Quaderno trimestrale su creazioned’impresa e sviluppo localeNumero Speciale 2006Problematiche dell'indotto Fiat di Cassino: proposte per lavalorizzazione delle PMI e il rilancio del terr<strong>it</strong>orio.Un modello di intervento per rilanciare il sistema produttivo di Cassino


IndiceQuaderno di <strong>BIC</strong> Lazio - Business Innovation Centresu creazione d'impresa e sviluppo localeEd<strong>it</strong>oriale3 Un modello di intervento per rilanciare ilsistema produttivo di CassinoLuigi Camp<strong>it</strong>elli, Direttore Generale<strong>BIC</strong> LazioPrefazione134 6. L'esperienza piemontese di gestionedella crisi Fiat dal punto di vista delterr<strong>it</strong>orio: aspetti salienti140 7. Conclusioni147 Bibliografia Tematica5 Francesco De Angelis,Assessore alla PMI, Commercio eArtigianato Regione LazioFocusProblematiche dell'indotto FIAT diCassino: proposte per la valorizzazionedelle PMI e il rilancio del terr<strong>it</strong>orio9 Introduzione10 1. Il settore automobilistico e la crisidella Fiat20 2. Indotti locali di imprese e sviluppoterr<strong>it</strong>oriale25 3. Proposta di un modello di interventonella regione Lazio36 4. L'indagine campionaria sull'indottoFiat a Cassino111 5. Opzioni di valorizzazioneimprend<strong>it</strong>oriale emergenti


Regione LazioRivista trimestraleanno 3 - Numero Speciale - 2006Direttore responsabileLuigi Camp<strong>it</strong>elliCoordinamentoSimona De QuattroGruppo di lavoroGiulia BarozziRoberta BertoliniErminia De CarloMichele LombardiProgetto graficoUttinacci & Turano - www.uet.<strong>it</strong>Hanno collaborato:Consorzio Univers<strong>it</strong>ario CUEIMMauro Gatti (coordinamento scientifico)Corrado GattiLuca ProiettiCristina SimonePer <strong>BIC</strong> LazioEdoardo Marinelli (coordinamento generale)Marco MedoriPer le rilevazioni sul campoAlfa MarketingOrizzontiLead SolutionsFotografieLuca Orilia - www.lucaorilia.comImpaginazioneTracciati arch<strong>it</strong>ettura e grafica - www.tracciati.<strong>it</strong>Composizione e stampaOfficine Europee - 00047 Marino (Roma)vicolo S. Spir<strong>it</strong>o, 89Copyright <strong>BIC</strong> Lazio00182 Roma - via Casilina, 3/Ttelefono +39 069 784 501fax +39 0697 845 001www.biclazio.<strong>it</strong>comunicazione@biclazio.<strong>it</strong><strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> - quaderni di <strong>BIC</strong> Lazio - BusinessInnovation Centre è inviato gratu<strong>it</strong>amente a quantine faranno richiesta.Registrazione al Tribunale di Roma n. 487/2003del 24.11.2003Spedizione in A. P. - 70% - Roma


EDITORIALEUn modello di intervento per rilanciareil sistema produttivo di CassinoLuigi Camp<strong>it</strong>elli,Direttore Generale <strong>BIC</strong> LazioCon la pubblicazione della ricerca Le problematiche dell'indotto Fiat di Cassino: proposte per lavalorizzazione delle PMI e per il rilancio del terr<strong>it</strong>orio mettiamo a disposizione degli attori localiun'analisi approfond<strong>it</strong>a e strutturata del sistema imprend<strong>it</strong>oriale, prospettando le ipotesi diriconversione e di diversificazione che ci appaiono essere le più realistiche per rilanciarne lo sviluppo.Lo studio, curato dai ricercatori del Consorzio Univers<strong>it</strong>ario CUEIM - che ringraziamo perl'importante lavoro svolto - ha preso le mosse dalla consapevolezza che lo stabilimento Fiat diPiedimonte San Germano non potrà più cost<strong>it</strong>uire l'unico motore dello sviluppo economico eimprend<strong>it</strong>oriale locale, in quanto la produzione realizzata registra volumi costantemente decrescentie, comunque, non più in grado di assicurare i precedenti livelli di attiv<strong>it</strong>à delle impreseforn<strong>it</strong>rici e di occupazione della forza lavoro.Peraltro, anche scenari favorevoli per Fiat Auto non è detto che si traducano nel mantenimentoo incremento della produzione a Cassino, né dell'attiv<strong>it</strong>à di subforn<strong>it</strong>ura. In sostanza, ilprocesso di globalizzazione può creare una netta divaricazione tra i percorsi di sviluppo di Fiata livello corporate e l'andamento del s<strong>it</strong>o produttivo della provincia di Frosinone.Il quadro, come confermato anche dagli incontri con gli attori locali, è quello di un sistemaproduttivo del Frusinate-Cassinate subalterno alla Fiat, poco dinamico ed in gravi difficoltà.In particolare, l'indotto si qualifica come un sistema di imprese operanti nella componentisticapovera, nel commercio di componenti e nella logistica operativa: circa il 40% dichiara diavere competenze produttive solo medie, pur sottolineando l'elevata affidabil<strong>it</strong>à (87% di giudizipos<strong>it</strong>ivi).L'indagine ha evidenziato in queste imprese un orientamento poco significativo all'innovazione,una debolezza nella promozione della propria immagine ed una sostanziale inerzia o difficoltàa percorrere spontanee vie di rilancio, in contrasto con la chiara consapevolezza della cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>àdel loro stato.A fronte di questo quadro di competenze e orientamenti aziendali, la ricerca si propone dianalizzare alcuni possibili percorsi di rilancio delle imprese subforn<strong>it</strong>rici, attraverso interventicapaci di coniugare il sostegno alla piccola imprend<strong>it</strong>oria locale con il trattenimento nel terr<strong>it</strong>oriodelle imprese apicali della catena di forn<strong>it</strong>ura.Le ipotesi di lavoro vanno dai semplici processi di aggregazione tra imprese alle possibilidiversificazioni di prodotto e di mercato.Per ciascuna, vengono puntualizzati punti di forza e di debolezza, intendendo fornire al sistemaproduttivo ed all'insieme degli attori locali un quadro di informazioni strutturate in gradodi sostenere le decisioni che il terr<strong>it</strong>orio nel suo insieme dovrà necessariamente assumere.Si r<strong>it</strong>iene infatti che si debba costruire un modello di intervento che preveda il tempestivo ecoordinato intervento delle Ist<strong>it</strong>uzioni e delle forze economico e sociali locali. Un modello cheSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Ed<strong>it</strong>oriale 3


sia capace di orientare le imprese dell'indotto Fiat verso percorsi di riv<strong>it</strong>alizzazione, mettendoin campo una serie di azioni utili a ridurre la dipendenza dei forn<strong>it</strong>ori dallo stabilimento Fiat ea rilanciare la produzione e l'occupazione locale.Proprio l'esperienza di relativo successo nella gestione della crisi dell'indotto locale realizzatanell'area torinese può essere un utile punto di partenza, pur nella consapevolezza che nessunmodello o percorso è riproducibile pedissequamente in un diverso contesto terr<strong>it</strong>oriale.Alle Ist<strong>it</strong>uzioni, alle imprese, alle parti sociali ed agli altri attori del terr<strong>it</strong>orio spetta il comp<strong>it</strong>odi costruire un progetto comune per accompagnare un percorso che dovrà essere necessariamentedi parziale diversificazione e riposizionamento delle capac<strong>it</strong>à produttive e delle competenzetecnologiche ed operative esistenti.4Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Ed<strong>it</strong>oriale


PrefazioneFrancesco De Angelis,Assessore alla PMI, Commercio e Artigianato Regione LazioLa provincia di Frosinone rappresenta una delle realtà produttive di maggiore efficacia in amb<strong>it</strong>oregionale. La presenza dello stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano ha cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o unodei volani della cresc<strong>it</strong>a economica e sociale del terr<strong>it</strong>orio, con la capac<strong>it</strong>à di creare un sistemaproduttivo dell'indotto che ha significato molto per l'economia locale e regionale.Un indotto che è sempre stato legato da un forte cordone ombelicale alla realtà produttivadella casa automobilistica torinese e che spesso non è stato capace di reagire alle crisi che si sonosuccedute. Da qui la necess<strong>it</strong>à di adottare metodi di intervento e programmazione utili a sostenerele sempre più pressanti sfide.Siamo convinti che sono quattro le direttrici da seguire per dotare il tessuto produttivo dellearmi migliori per poter competere su un mercato globalizzato e sempre più concorrenziale:impresa, tecnologia, innovazione e formazione.Partendo da questo presupposto, la Regione Lazio ha voluto offrire un chiaro segnale diimpegno concreto. Il tutto attraverso la legge 46 del 2002 per il sostegno all'indotto Fiat, conla quale sono stati stanziati 15 milioni di Euro in tre anni. Un finanziamento che si aggiungead altri due milioni di Euro stanziati grazie ad un mio specifico emendamento nell'amb<strong>it</strong>o dellaFinanziaria dello scorso anno. Sostegni economici utili a finanziare progetti di innovazione e diriconversione produttiva delle imprese.Abbiamo avviato un tavolo di concertazione con Enti locali, Cosilam, sindacati edAssociazioni di categoria utile a stabilire un'agenda di impegni per delineare le prior<strong>it</strong>à daaffrontare in relazione alla crisi dell'indotto Fiat, adottando i provvedimenti finanziari cheabbiamo defin<strong>it</strong>o.Abbiamo infine provveduto ad erogare, tram<strong>it</strong>e Sviluppo Lazio, 2 milioni e 476 mila Euro afavore di 38 aziende che avevano presentato progetti rispetto alla Legge 46 del 2002.Il presente studio offre, sempre nell'amb<strong>it</strong>o delle prerogative della legge 46, un ulteriore evalido contributo nell'individuazione delle strade maggiormente percorribili per una prontaripresa economica dell'indotto Fiat e di tutto il tessuto economico del Lazio meridionale, ipotizzandouna precisa e razionale riconversione delle attiv<strong>it</strong>à produttive.Andremo avanti concretamente, con l'obiettivo principale di sostenere i progetti di innovazionedelle PMI e soprattutto garantire lavoro alle decine e decine di famiglie che rischiano diperderlo. Sarà una sfida difficile, e per questo contiamo sull'apporto e la collaborazione di tutti.Sono fermamente convinto che su innovazione, ricerca e qual<strong>it</strong>à il terr<strong>it</strong>orio provinciale giocheràla sfida del futuro. Con la reale possibil<strong>it</strong>à di poter competere a pieno t<strong>it</strong>olo sui mercatiinternazionali, convinti di poter sostenere ogni tipo di concorrenza proveniente dai nuovi e vecchimercati.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Prefazione 5


FocusL'involuzione del settore automobilisticoAspetti e cause della crisi FiatLe vie percorribiliL'indagine campionaria e le proposte per la valorizzazione imprend<strong>it</strong>orialeL'esperienza piemonteseAnalogie e differenze nella gestione degli indotti locali di produzione<strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – giugno 2004 – Focus 24


Problematiche dell'indotto Fiat di Cassino:proposte per la valorizzazione delle PMI e ilrilancio del terr<strong>it</strong>orio.Partire dalla singola impresa, per favorire losviluppo locale.Questo l'obiettivo da raggiungere attraversointerventi mirati e iniziative idonee ariv<strong>it</strong>alizzare il sistema produttivo e a favorireil riposizionamento di capac<strong>it</strong>à ecompetenze.


IntroduzioneIn considerazione del controverso andamentodel mercato automobilistico e delle difficoltàcompet<strong>it</strong>ive dell'industria automobilistica <strong>it</strong>aliana,<strong>BIC</strong> Lazio ha avviato un progetto dianalisi delle condizioni di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à delleimprese coinvolte in rapporti, diretti o indiretti,di forn<strong>it</strong>ura con lo stabilimento Fiat s<strong>it</strong>oa Cassino - Piedimonte San Germano. Lo studio,lungi dal lim<strong>it</strong>arsi ad una mera ricognizionedelle problematiche emergenti dalleimprese oggetto di analisi, perlustra indirizzi epossibil<strong>it</strong>à di valorizzazione del tessutoimprend<strong>it</strong>oriale esistente.Il presente documento illustra i principalirisultati della ricerca, il cui obiettivo di fondoè quello di fornire un quadro di riferimentoper l'individuazione e l'implementazione diprogetti mirati di intervento, volti a favorirelo sviluppo strategico del comprensorio. Intale ottica, la ricerca parte dal qualificare i rapport<strong>it</strong>ra l'impresa guida e l'indotto produttivolocale e giunge a prefigurare percorsi dirilancio e/o riconversione delle impreseappartenenti al suddetto indotto.Più in dettaglio, il documento è articolatoin quattro sezioni fondamentali:• la prima ha contenuto teorico-sistematicoe richiama le problematiche connesse allariorganizzazione del settore automobilisticoe alla crisi dell'industria automobilistica<strong>it</strong>aliana;• la seconda, di natura propos<strong>it</strong>iva, delinea ilmodello logico di intervento alla basedella ricerca;• la terza, a carattere empirico, riporta irisultati dell'analisi delle imprese dell'indottoFiat nel Cassinate - basata su datiprimari - e le evidenze su opportun<strong>it</strong>à eversanti di riqualificazione e riconversionedelle imprese stesse derivanti da datisecondari;• la quarta ed ultima richiama brevemente,a t<strong>it</strong>olo di benchmark, il modello digovernance della crisi dell'industria automobilisticaemerso a Torino e nelPiemonte, delineando profili ora di analogiaora di profonda divers<strong>it</strong>à rispetto allas<strong>it</strong>uazione nel terr<strong>it</strong>orio della regioneLazio.Il documento si chiude con riflessioni conclusivea carattere programmatico.Nell'amb<strong>it</strong>o della ricerca compiuta, l'idea diriv<strong>it</strong>alizzare la rete di imprese oggi più omeno dipendenti dallo stabilimento Fiat aCassino, attraverso progetti di spin off accademicoe servizi di incubazione d'impresa, èstata vagliata come una delle possibili ipotesidi intervento e non come l'unica o la piùsignificativa, in termini di agevole realizzazioneo di ricaduta sulla popolazione di impreseesaminata.Il progetto di rilancio dell'indotto localeche sottende la ricerca documentata dal presenteelaborato consta di quattro momentifondanti:• l'effettuazione di un'adeguata analisi div<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à delle imprese forn<strong>it</strong>rici e subforn<strong>it</strong>ricidello stabilimento di Cassino -Piedimonte San Germano, atta a individuarele imprese in grado di essere oggettodi interventi di rafforzamento e riposizionamentocompet<strong>it</strong>ivo, con effetti beneficianche per il complessivo tessuto economicolocale;• l'individuazione e valutazione accurata dispecifici percorsi di valorizzazione delleimprese dell'indotto risultanti più v<strong>it</strong>ali ericettive rispetto all'iniziativa ipotizzata;• la verifica della disponibil<strong>it</strong>à di strumentifinanziari pubblici e privati di supporto alprocesso di cambiamento da attivare;• la propensione delle massime Ist<strong>it</strong>uzionidi governo nazionale e terr<strong>it</strong>oriale adidentificare una chiara e responsabile regiadel progetto di rilancio della popolazionedi imprese, oggi eccessivamente dipendentedalla produzione Fiat realizzataSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 9


nello stabilimento di Cassino - PiedimonteSan Germano.L'appropriata combinazione e interazionedi questi punti fondamentali può consentireun intervento tempestivo e adeguato sul terr<strong>it</strong>orio,al fine di riv<strong>it</strong>alizzarne l'apparato industriale,esposto a seri rischi di fuoriusc<strong>it</strong>a dalmercato o di migrazione verso altri terr<strong>it</strong>oripiù compet<strong>it</strong>ivi e dinamici. Il percorso dirilancio del terr<strong>it</strong>orio delineato si qualifica perla sua robustezza metodologica - fondata suinterpretazioni sistematiche delle informazioniforn<strong>it</strong>e dalla letteratura economica e dagliosservatori più attenti alle dinamiche recentidell'industria automobilistica <strong>it</strong>aliana - e tieneconto, con le dovute cautele, di esperienze diintervento per il contrasto delle crisi di impreseguida di indotti e reti industriali maturatein altri contesti terr<strong>it</strong>oriali.1. Il settore automobilistico e lacrisi della Fiat1.1 La produzione automobilistica Fiatnell'economia <strong>it</strong>alianaL'industria automobilistica occupa una posizionedi rilievo nell'economia <strong>it</strong>aliana. Essa siè addir<strong>it</strong>tura accentuata con la perd<strong>it</strong>a di capac<strong>it</strong>àcompet<strong>it</strong>iva sub<strong>it</strong>a dal Paese in altriimportanti settori produttivi - come la chimica,l'informatica, l'elettronica di consumo,l'aeronautica civile, l'elettromeccanica ad altatecnologia ecc. - nei quali l'Italia ha in passatomostrato profili di eccellenza (1). Oggi laproduzione automobilistica rappresenta l'ultimosettore industriale con una significativapresenza <strong>it</strong>aliana, impersonata da un'unicaimpresa, la Fiat, che è allo stesso tempo la piùgrande iniziativa imprend<strong>it</strong>oriale privatanazionale. Infatti, la Fiat è il più grande gruppoindustriale privato <strong>it</strong>aliano e l'unico protagonistadell'industria automobilistica nazionale,sicché la sua scomparsa o l'assorbimentoda parte di una proprietà del tutto stranieracomporterebbe immediatamente la perd<strong>it</strong>a,per il nostro Paese, di un intero compartoindustriale (2).1. Gallino L. (2002).2. Enrietti, Fornengo (1989); Gallino (2003, p. 79).10Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Cenni sull'evoluzione storica della FiatNata nel 1899, per circa un secolo Fiat è stata il baricentro ed il simbolo dell'industrializzazione <strong>it</strong>aliana, eserc<strong>it</strong>andoun'ineguagliabile spinta propulsiva allo sviluppo economico e sociale post-bellico, sia sotto il profilo dellacultura industriale che sotto quello del progresso tecnologico (3) .Sin dal secondo decennio del Novecento Fiat persegue due strategie: cresc<strong>it</strong>a esterna e diversificazione.Sul fronte della cresc<strong>it</strong>a esterna Fiat evolve incorporando progressivamente la total<strong>it</strong>à delle case automobilistiche<strong>it</strong>aliane (4). Nel 1926 Fiat incorpora la Società Ligure Piemontese Automobili, fondata dall'ingegnere ligureMichele Ansaldi e da Matteo Ceirano per poi acquisire, nel 1932, un'altra impresa dei Ceirano, la Società CeiranoAutomobili Torino.Nel 1955 la Fabbrica di Automobili e Velocipedi Edoardo Bianchi & C. vede l'ingresso di ingenti cap<strong>it</strong>ali di provenienzaFiat e Pirelli e prende il nome di Autobianchi, per venire completamente incorporata da Fiat nel 1968.Alla fine degli anni Sessanta è la volta della Lancia, la storica casa fondata nel 1908 da Vincenzo Lancia, che finoagli anni Cinquanta aveva proposto vetture dal motore e dal telaio assolutamente innovativi, quali l'Aprilia, el'Aurelia.Nel 1984, Fiat acquista da Alejandro De Tomaso una consistente quota del cap<strong>it</strong>ale della Innocenti (5).Acquis<strong>it</strong>a l'Innocenti, l'unica casa automobilistica fuori dall'orb<strong>it</strong>a Fiat è l'Alfa Romeo, che fa capo al Gruppo Iri.Quest'ultimo decide di cederla alla casa torinese nel 1986 ad un prezzo, a detta degli esperti, decisamentevantaggioso per l'acquirente.Negli anni Novanta la strategia della cresc<strong>it</strong>a esterna prosegue nelle intenzioni ma non nei fatti: si registrano soloalcuni tentativi fall<strong>it</strong>i, come ad esempio quelli relativi a Volvo e Daewoo (6).Sul fronte della diversificazione, Fiat procede con notevole successo fino alla fine dello scorso secolo. Sin dallaprima decade del Novecento, essa produce in serie autocarri, autobus e vetture tramviarie. Nel 1915 decollano isuoi primi aerei, mentre i suoi primi convogli ferroviari escono nel 1917 dal reparto acquis<strong>it</strong>o dalla Diatto,embrione di Fiat Ferroviaria che verrà poi ceduta alla Alstom nel 2000. Nel 1919 entra nel settore dei trattori.Prima della fine del secondo ventennio del Novecento Fiat è già un'impresa multibusiness con spiccata vocazioneindustriale. Tra i vari settori in cui Fiat è operativa - si spartisce il mercato bellico con l'Ilva e l'Ansaldo, producem<strong>it</strong>ragliatrici, proiettili, motori per aerei e per navi, vara nuovi impianti siderurgici - quello dell'auto ha un pesopreponderante (7). Fiat prosegue sul fronte diversificazione, tanto che negli anni Sessanta il motto dell'azienda è:Fiat, terra, mare, cielo. Negli anni Settanta, la strategia in parola viene ulteriormente implementata sia in Italiache all'estero e l'azienda opera una serie di acquisizioni nei settori del movimento terra, della componentistica,delle macchine agricole, delle macchine utensili, dei sistemi di produzione (8).Negli anni Ottanta l'auto genera cassa; approf<strong>it</strong>tando anche del momento favorevole che sta vivendo la borsa, laFiat continua ad espandersi in business vecchi (è la volta di Snia, Toro, Rizzoli e Gemina, tanto per c<strong>it</strong>are i casi piùnoti) e nuovi.3. Vaccà (2003).4. cfr. Gallino (2003, pp. 79-81).5. Gallazzi, 2005.6. cfr. Com<strong>it</strong>o (2002).7. cfr. Gallino (2003, pp. 81-82).8. cfr. Com<strong>it</strong>o (2002).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 11


La central<strong>it</strong>à dell'industria automobilisticanell'economia <strong>it</strong>aliana e il suo strettissimolegame con la Fiat sono le ragioni alla baseanche del relativo favore che il sistema pol<strong>it</strong>ico-ist<strong>it</strong>uzionaleha riservato alla Fiat, attraversosostegni diretti e indiretti, nel corso deidecenni sino ai giorni nostri (9).Nonostante questi interventi, la Fiat hamanifestato evidenti segni di difficoltà compet<strong>it</strong>ivaa partire dai primi anni del nuovo millennio,richiamando l'attenzione delleIst<strong>it</strong>uzioni e dell'opinione pubblica. In realtà,l'indebolimento della posizione compet<strong>it</strong>ivadi Fiat Auto non è recente, ma risale ad almenotre decenni fa e presenta un complessointreccio di cause e manifestazioni.1.2 La crisi dell'automobile e di Fiat:manifestazioni e causeLe manifestazioni della crisi di Fiat Auto sonomolteplici ed evidenti (10):• nei primi anni Novanta, la produzionerealizzata da Fiat era di 2,2-2,3 milioni diauto all'anno. Sono stati toccati i 2,7milioni nel 1997, con successivi cali sinoai 2,1 milioni nel 2001 e ai livelli inferioriai 2 milioni nel 2003;• la produzione venduta di Fiat ha registratocostanti cali, salvo i successi di alcunimodelli (Fiat Uno nel 1983-84; FiatPunto I serie nel 1990). Ciò ha comportatoperd<strong>it</strong>e sensibili di quote di mercato,con il defin<strong>it</strong>ivo superamento da parte delGruppo VW e, più recentemente, anchedei maggiori gruppi francesi (PSA eRenault);• la quota di mercato in Europa dall'11%nel 1995 scende al 9% nel 2002; in Italiadal 52% nel 1990 passa a meno del 30%nel 2002, con un sensibile peggioramentoregistrato tra il 1994 ed il 1995;• nel 1999, Fiat è al 33° della classifica delleprime 500 società al mondo per fatturato;nel 2002 è scivolata al 49°;• a fine 2002 Fiat Auto opera al 70% dellacapac<strong>it</strong>à produttiva che si associa ad unaredd<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à non superiore all'1%;• dal dicembre 2001, è stata intrapresa lachiusura di 18 stabilimenti in tutto ilmondo, di cui 2 in Italia, con una contrazionedel 10% della capac<strong>it</strong>à produttiva;• i macchinari più importanti e tradizionalidella produzione sono sistematicamenteceduti ai forn<strong>it</strong>ori che operano direttamentenegli stabilimenti ("terziarizzazione"della produzione);• perd<strong>it</strong>a o esposizione a rischio di decine dimigliaia di posti di lavoro, tra gli addettidiretti, quelli di aziende controllate equelli dei terzisti (come TNT) e dei componentisti,(che dipendono da Fiat percirca il 60% del loro fatturato);• il livello di indeb<strong>it</strong>amento, già r<strong>it</strong>enutoeccessivo e da ridurre negli scorsi decenni,risulta ancora incompatibile con un'appropriatacap<strong>it</strong>alizzazione aziendale.Dal punto di vista della gestione aziendale(pol<strong>it</strong>ica di prodotto, gestione tecnologica,efficienza economico-finanziaria), ulteriorievidenze della crisi sono il r<strong>it</strong>ardo nel lancio dinuovi modelli, i punti di debolezza di alcuni9. Si ricorda, a t<strong>it</strong>olo di esempio, lo sviluppo della rete autostradale <strong>it</strong>aliana sin dagli anni Cinquanta, la progressivaestensione del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG), gli incentivi alla rottamazione delle automobili, i finanziamentipubblici per la realizzazione del-lo stabilimento della SATA a Melfi, sino alla cessione dell'Alfa Romeo dall'IRIalla Fiat ad un valore decisamente contenuto: cfr. Gallino (2003, p. 81).10. cfr. Enrietti, Fornengo (1989); Antonucci, Castellani, Ferrero (2002); Gallino (2003); Rebuffini (2002).12Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


nuovi prodotti, l'obsolescenza delle fabbrichee i margini per vettura venduta tendenti allozero (11).In mer<strong>it</strong>o alle cause della crisi di Fiat,occorre distinguere tra fattori generali ed esogenie fattori specifici ed endogeni alla gestionedel Gruppo Torinese. Il comparto automotive- entrato dalla metà degli anni Settantain una fase di matur<strong>it</strong>à, con l'emergere di unadomanda essenzialmente di sost<strong>it</strong>uzione (12)-ha registrato nuove e crescenti difficoltà negliultimi anni, per almeno due motivi concorrenti:• dal lato dell'offerta, l'intensificarsi dellaconcorrenza di costo/prezzo, conseguentealle delocalizzazioni dei costruttorioccidentali nei Paesi a più basso costo dellavoro e all'affacciarsi di produttori deiPaesi emergenti (Cina, India);• dal lato della domanda, la stagnazione deiconsumi in beni durevoli come l'automobile,innescata dalla recente recessioneinternazionale.In risposta a questa evoluzione, l'industriaautomobilistica ha accentuato il processo diconcentrazione su scala globale, tram<strong>it</strong>e fusioni,acquisizioni e partnership molto strette.Parallelamente, per i singoli produttori èemersa la necess<strong>it</strong>à di strategie e pol<strong>it</strong>icheaziendali in grado di fronteggiare la crescenteintens<strong>it</strong>à concorrenziale.In questo quadro generale difficile (ma chenon ha imped<strong>it</strong>o a molti produttori di intraprenderepercorsi di cresc<strong>it</strong>a e rafforzamento),si inseriscono le cause della crisi Fiatdirettamente imputabili al Gruppo Torinese eai suoi più stretti stakeholder. In linea generale,il progressivo ridimensionamento dell'impegnoindustriale di Fiat nella produzioneautomobilistica può essere fatto risalire alloshock petrolifero mondiale del 1973: da allora,l'enfasi del Gruppo Torinese sull'innovazionetecnologica e dei prodotti sembra diminuiresistematicamente, con una pol<strong>it</strong>ica diprodotto e di gamma non allineata all'evoluzionedella società, dei gusti e delle moderneesigenze di confort, qual<strong>it</strong>à e original<strong>it</strong>à neldesign (13).È difficile capire se l'attuale debolezzacompet<strong>it</strong>iva sia il frutto di errori compiutirispetto ad una reale strategia di cresc<strong>it</strong>a o sviluppooppure il portato di una consapevolescelta volta ad assicurare determinati livelli diprof<strong>it</strong>to al gruppo di controllo. In ogni caso,la crisi di Fiat Auto discenderebbe da dueorientamenti strategici di fondo:• la diversificazione extramanifatturiera delGruppo Fiat, foriera di uno snaturamentoe della distrazione di capac<strong>it</strong>à manageriali,finanziarie e tecniche dall'amb<strong>it</strong>o strettamenteautomobilistico;• un adeguamento alla competizione globaleinfruttuoso, perché troppo sbilanciataverso investimenti diretti in PVS (14) chenon hanno dimostrato un domanda internaadeguata e troppo tardivamente edebolmente orientato verso acquisizioni eaccordi con altri produttori (15).11. Gallino (2003, p. 85).12. Enrietti, Fornengo (1989, p. 79).13. Secondo Eurobusiness (c<strong>it</strong>ato da Ezio Mauro su La Repubblica del 18 ottobre 2002), "negli ultimi sei anni,Volkswagen ha speso 21 miliardi di Euro per studiare i nuovi modelli, Renault 10,4, Bmw 10, Fiat appena 4,5".14. Paesi in Via di Sviluppo.15. Gallino (2003, pp. 82 e 92-93).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus13


Pol<strong>it</strong>iche di internazionalizzazione della FiatA partire dal secondo dopoguerra, e sino agli anni Settanta, le poche grandi imprese <strong>it</strong>aliane (Fiat, Olivetti e Pirelli)intraprendono percorsi di internazionalizzazione verso Regioni e Paesi economicamente deboli ma legatistrettamente all'Italia sotto il profilo storico, culturale e commerciale: l'America Latina e la Spagna.Fiat Auto, in particolare, identifica sette paesi chiave (16): Brasile, Argentina, Polonia, India, Cina, Russia e Turchia;vi effettua investimenti diretti arrivando a prospettare, nei primi anni Novanta, l'obiettivo di arrivare a produrrequattro milioni di vetture. L'obiettivo sembra realistico in quanto i paesi selezionati presentano tutti una dimensionedemografica adeguata (tranne l'Argentina che viene scelta soprattutto in virtù dei forti legami storici e culturali conl'Italia e con Fiat e perché appartiene al Mercosur (17)), idonea a sostenere una domanda interna di mezzi di trasportosignificativa e con buone prospettive (18). In sostanza, sono tutti paesi emergenti, in cui il processo di motorizzazioneè ancora poco sviluppato e per i quali si prevede un ciclo economico di forte espansione, con tassi di incremento delPIL e del numero di autovetture immatricolate di gran lunga superiore a quello dei paesi sviluppati, in cui si registrauna domanda di sost<strong>it</strong>uzione e non più di ampliamento.Le motivazioni sottostanti tale scelta sono molteplici (19). Fiat opera in un mercato europeo saturo, con modestissimeprospettive di cresc<strong>it</strong>a; la sua quota di mercato in Italia è destinata inesorabilmente a ridursi a causa di fattoristrutturali riconducibili all'abbattimento delle barriere all'entrata. Di converso, i paesi emergenti, come primaaccennato, attraversano la prima fase di motorizzazione e sembrano esprimere una elevata domanda potenziale divetture di piccola dimensione, tradizionale punto di forza della casa torinese. La strategia di globalizzazione della Fiatpresenta due aspetti innovativi rispetto a quella dei concorrenti. In primo luogo, si decide di effettuare investimentipesanti, riproducendo in ogni paese il modello della fabbrica integrata di Melfi. Fiat non solo effettua investimentidiretti nei paesi emergenti, ma induce i suoi forn<strong>it</strong>ori principali a localizzarsi in quelle regioni. In secondo luogo, Fiatpunta su un unico modello di autovettura per tutti i paesi emergenti, vale a dire la Palio, concep<strong>it</strong>a come world car,ossia un modello medio economico sostanzialmente uguale per le nuove classi medie delle regioni in sviluppo (20).Con tale progetto l'azienda mira ad una serie di obiettivi economico-finanziari: a) ripartire su un alto volume diproduzione i costi di progettazione e sviluppo; b) realizzare un'unica piattaforma globale di produzione che consentadi utilizzare l'eventuale capac<strong>it</strong>à produttiva in eccesso di un paese per rifornire altri paesi; c) contenere il rischio dibusiness associato alle violente fluttuazioni del mercato di sbocco. Ma, da una parte, il futuro riserva insidiosi eventiquali le crisi finanziarie che investono proprio i paesi emergenti e che frenano la cresc<strong>it</strong>a dei relativi mercati;dall'altra, sul piano produttivo, la realtà è più complessa di quanto previsto: ogni paese impone propri standardtecnici, la conform<strong>it</strong>à ai quali implica costose variazioni delle specifiche di prodotto; esistono numerose barriereamministrative, legali e doganali che rallentano la movimentazione di componenti da un paese all'altro mettendospesso in crisi la gestione just in time dei flussi produttivi. Inoltre, sul piano commerciale, la Palio consegue ungrande successo in America Latina, ma non altrettanto negli altri paesi emergenti. Giova precisare che tentativisimili, compiuti principalmente da General Motors e da Renault, hanno avuto es<strong>it</strong>i fallimentari proprio dal punto divista del marketing: l'ottimizzazione ingegneristica non necessariamente sa tener conto del fatto che bisogni e16. I paesi vengono selezionati sulla base delle seguenti variabili: ammontare della popolazione, tasso di cresc<strong>it</strong>a delredd<strong>it</strong>o previsto nel medio-lungo termine, grado di stabil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica, appartenenza ad aree di libero scambio.17. Mercato comune del cono del Sud (America meridionale).18. Cfr. Bodo (2002, pp. 41-42).19. Cfr. Gavosto (2002).20. Cfr. Balcet (2002). 21. Rosso (2003).14Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


percezioni dei consumatori sono ancora in faso troppo diverse per poter essere soddisfatte da un'offerta identica evenduta come identica (21). Nel seguire tali percorsi, inoltre, Fiat Auto non si impegna a rafforzare la sua posizionein Europa, ed anzi in tale periodo addir<strong>it</strong>tura taglia gli investimenti per i nuovi modelli. I risultati sono negativi su tuttie due i fronti. Quanto sopra induce a una riflessione sul modello di internazionalizzazione adottato dall'azienda. S<strong>it</strong>ratta di un modello che se da un lato ha presentato, infatti, elementi innovativi, dall'altra è stato affetto da gravidebolezze, in primo luogo la trascuratezza per l'Europa, in secondo luogo l'elevata compless<strong>it</strong>à gestionale che ne hacompromesso l'efficienza operativa. Valutando ex post, con il processo di internazionalizzazione la Fiat quadruplicala quota di produzione realizzata fuori dall'Europa, contemporaneamente, però, presenta una gestione notevolmenteappesant<strong>it</strong>a da ingenti oneri finanziari e margini sempre più ridotti. Tutto ciò concorre a spiegare l'attuale crisidell'azienda (22).A queste macrocause se ne aggiungonoaltre di carattere più specifico, legate agliaspetti tecnologico-produttivi, al marketinged alla gestione della finanza.Gli aspetti tecnologico-produttiviCon riferimento al primo aspetto, l'enfasiposta dalla Fiat sull'esternalizzazione di fasidella progettazione e produzione sembrava,in astratto, coerente con lo sviluppo di rapportidi forn<strong>it</strong>ura avanza-ti, così come lo eraanche la costante riduzione del numero deiforn<strong>it</strong>ori diretti. Invece, la pol<strong>it</strong>ica di outsourcingdi Fiat è rimasta ancorata alla ricerca dimeri recuperi di efficienza (decentramento diflessibil<strong>it</strong>à) e non sono stati compiuti avanzamentisignificativi nel sostegno e nella qualificazionedei forn<strong>it</strong>ori, in ordine alla promozionedell'innovazione e della qual<strong>it</strong>à (23).Pol<strong>it</strong>iche di outsourcing della FiatRimanendo ai decenni a noi più vicini, si possono rintracciare almeno due fasi differenti nei rapporti tra Fiat ed i suoiforn<strong>it</strong>ori: la fase del decentramento e la fase dell'outsourcing.L'inizio della prima fase risale al periodo dell'autunno caldo, in cui l'esternalizzazione di alcune lavorazioni èconsiderata strumentale all'usc<strong>it</strong>a dalla crisi: il risultato auspicato è una riduzione dei costi congiunto ad unincremento di flessibil<strong>it</strong>à della manodopera.La fase dell'outsourcing (24), quella attuale, è connotata da rapporti più stretti e di lungo periodo con i forn<strong>it</strong>ori conl'obiettivo di migliorare la qual<strong>it</strong>à dei prodotti e dei processi produttivi, ridurre gli immobilizzi finanziari ed assicurareun time to market (il tempo che intercorre tra l'avvio di un progetto ed il lancio del nuovo modello sul mercato) inlinea con la concorrenza (circa 2-3- anni) (25). Le strategie sottostanti, che accomunano tra l'altro i maggiori produttoridi auto, sono una riduzione del grado di integrazione verticale ed una contestuale razionalizzazione della rete deiforn<strong>it</strong>ori, da cui derivano una riorganizzazione della filiera secondo linee gerarchiche ed una forte contrazione delnumero di forn<strong>it</strong>ori (26).21. Rosso (2003).22. È interessante notare che, nello stesso periodo, PSA (Peugeot e C<strong>it</strong>roen) persegue strategie che sembrano, a grandilinee, speculari a quelle di Fiat. PSA, infatti, lim<strong>it</strong>a gli investimenti nelle aree emergenti, rafforza la sua presenza inEuropa, investe in R&S, punta sulla qual<strong>it</strong>à dei prodotti.23. Panati, Golinelli (1991); Antonucci, Castellani, Ferrero (2002, p. 24).24. Sugli sviluppi più recenti in tema di outsourcing, Tracogna (2004, pp. 41-65).25. In Europa, tra il 1987 ed il 2000, si registra un progressivo accorciamento del time to market, da 5-6 anni a 2-3anni.26. Cfr. più diffusamente Cullino, Fabrizi (2004).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus15


La prima strategia - deverticalizzazione - fa sì che, per la casa produttrice, l'automobile non sia più un insieme dicomponenti, ma un insieme di sistemi di componenti complessi (per esempio, il sistema frenante, il sistema d<strong>it</strong>rasmissione) o insieme di moduli; in sostanza, il produttore di automobili non acquista più singole parti ma sistemidi componenti. La seconda strategia - razionalizzazione della rete di forn<strong>it</strong>ura - comporta una forte contrazione delnumero di forn<strong>it</strong>ori ed una riorganizzazione della supply chain secondo linee gerarchiche e tale da rendere piùintensi, privilegiati e "spessi" i rapporti con i forn<strong>it</strong>ori che producono sistemi (cosiddetti forn<strong>it</strong>ori di primo livello, ofirst tier supplier per usare l'espressione anglosassone).In linea di principio, tali strategie dovrebbero consentire a Fiat di ridurre i costi, in particolare quelli di struttura, direcuperare flessibil<strong>it</strong>à (anche nella gestione delle risorse umane) e di concentrarsi sulle fasi di ricerca e diprogettazione, a monte, e sulle attiv<strong>it</strong>à di distribuzione, vend<strong>it</strong>a e servizi post-vend<strong>it</strong>a a valle. Tuttavia Fiat nonriesce a tradurre in reali i potenziali vantaggi connessi a tale pol<strong>it</strong>iche ed anzi, rispetto ai suoi concorrenti,manifesta evidenti difficoltà nel rapportarsi al proprio network di forn<strong>it</strong>ura e commette una serie di errori:• gestisce la rete di forn<strong>it</strong>ura con minore efficienza rispetto ai suoi concorrenti. I cicli operativi (logistica, trasportie manutenzioni) e produttivi (stampaggio, verniciatura, ecc.) vengono frantumati in decine e decine di segmentivenduti all'esterno, appaltati a specialisti o forn<strong>it</strong>ori. Ma alla fine di tale processo, la compless<strong>it</strong>à aumenta,invece che diminuire e la Fiat perde il controllo della catena del valore (27);• nei confronti di alcune categorie di forn<strong>it</strong>ori di primo livello essa non conduce più il gioco come prima: la componentisticadell'elettronica, ad esempio, cost<strong>it</strong>uisce ora il cuore dei veicoli ed i relativi produttori acquisisconoun potere negoziale crescente nei confronti della Casa torinese;• mentre gli altri produttori di automobili si allontano dalla componentistica, la Fiat continua ad investirvi in misuracospicua con l'acquisizione delle aziende Renault, della Pico per la Comau, della Cofap e dell'illuminazionedalla Bosch per la Marelli, della Meridien per la Teksid. Come si preciserà tra breve, tali operazioni avvengonoin contante, senza alcun pagamento in azioni e comportano l'esborso di alcuni miliardi di Euro nel quinquennio1996-2001, ma non danno i frutti sperati: tutte le società della componentistica conseguono risultati cattivio, nei casi migliori, mediocri (28). Insomma, nei business plan presentati alla comun<strong>it</strong>à finanziaria si sonoprevisti flussi di cassa che non si sono mai realizzati.Per concludere in mer<strong>it</strong>o al primo aspetto,non possono non sottolinearsi le carenze dellastrategia di R&S: mentre le case concorrentiinvestono massicciamente in R&S per rinnovarei propri modelli, Fiat opta per una soluzionediametralmente opposta. Fatto 100 gliinvestimenti in R&S di Fiat-Alfa-Lancia neglianni '90, PSA ha invest<strong>it</strong>o 131 (con due marchi,Peugeot e C<strong>it</strong>roen), e Renault 151 (29).Il rapporto con il mercatoNon meno problematica è stata la gestionedegli aspetti di marketing strategico ed operativo.Le carenze e incertezze in questo campo(dalla concezione di prodotto al branding, daldesign-styling al posizionamento compet<strong>it</strong>ivo)hanno trovato es<strong>it</strong>o in clamorosi avvicendamentinel management di Fiat Auto, come nelcaso dell'estromissione nel 1988 di Ghidella,propugnatore di una strategia autocentrica edell'ampia autonomia del settore auto in Fiat,e in quello della fuoriusc<strong>it</strong>a dall'Alfa Romeodi Dè Silva nel 1999 (30).In particolare, dal punto di vista della pol<strong>it</strong>icadi gamma/prodotto, sin dai primi anniOttanta, Fiat Auto avrebbe dovuto promuovereun sistematico, anche se complesso,upgrading di gamma dei marchi Lancia edAlfa Romeo, quale risposta alla sfida compet<strong>it</strong>ivadelle case specialiste di gamma alta.27. Rosso (2003).28. Cfr. Bodo (2002).29. Cfr. Volpato (2002).30. Gallino (2003, pp. 83 e 86 nota 33). Approfondimenti in Volpato (2002, p. 63).16Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


In realtà, nel 1987 l'ingegner Ghidellaannuncia l'intenzione di realizzare un polodel lusso tram<strong>it</strong>e la cost<strong>it</strong>uzione della societàAlfa-Lancia Industriale, per sferrare un attaccofrontale a marchi quali Mercedes e BMW.Ma alle idee non seguono i fatti. Anzichévalorizzare marchi molto apprezzati all'estero,quali appunto Lancia ed Alfa Romeo, sicommette l'errore di "fiatizzarli"; soprattuttoper la casa di Arese si finisce con l'appiattirel'immagine del proprio marchio suquello della casa torinese, depauperandone ilvalore.Fiat avrebbe potuto, invece, concepire treprecisi profili di marchi avvalendosi dell'esperienzae della conoscenza di carrozzieri qualiPininfarina, Bertone, Giugiaro e Zagato. Macosì non accade. Si arriva alla prima metà deglianni Novanta e Fiat procede sulla via dello sviluppostilistico totalmente interno dei tremarchi: viene sminu<strong>it</strong>a l'importanza del confrontocon le proposte stilistiche dei carrozzieriesterni; il top management si arroga ildir<strong>it</strong>to di rimettere in discussione qualunqueidea, fino all'ultimo momento, e ciò, oltre acreare ansia nei responsabili dello stile e dell'engineering,allunga considerevolmente lacatena decisionale. Mentre, lo ricordiamo,pressoché tutte le case concorrenti sono concentratesulla riduzione del ciclo di v<strong>it</strong>a delprodotto e rinnovano velocemente i loromodelli, in Fiat si verifica un rallentamentodel rinnovo nei tre marchi (31), con l'aggravanteche lo stile dei nuovi modelli, ormai orfanodell'apporto degli stilisti esterni più qualificati,ha profondamente deluso le aspettative,trasformando quello che era un punto di forzadei marchi del Gruppo <strong>it</strong>aliano in un fattoredi debolezza (32).Inoltre, nonostante l'evidente perd<strong>it</strong>a dicompet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à, segnalata tra l'altro dalla continuaero-sione della quota di mercato, il topmanagement ha trascurato gli studi circa lapercezione dei mar-chi del gruppo da partedella domanda, in quanto r<strong>it</strong>enuti privi di util<strong>it</strong>àed onerosi. Ciò, evidentemente, non hagiovato al fatturato.Tutto questo ovviamente non tarda ad esseremesso a fuoco dagli indicatori aziendali.Un esempio per tutti: la quota complessivadelle vend<strong>it</strong>e di Fiat Auto nel mercato domesticoè passata dal 51,92% del 1990 al 45,27%del 1995 e al 35,20% del 2000 per poi continuarea scendere.Dal punto di vista distributivo non ha certamentegiovato la riorganizzazione della retecom-merciale intrapresa sul finire degli anniNovanta. Fiat Auto chiude le succursali (puntidi vend<strong>it</strong>a al consumo direttamente controllatedalla casa automobilistica) e riduce il numerodi concessionarie lasciando zone scoperte eprestando il fianco ad un'ulteriore aggressionecommerciale sub<strong>it</strong>a nell'arena compet<strong>it</strong>iva.Anche tale opzione strategica non tarda a darei suoi frutti: dopo pochissimi anni, vale a direnel 2001, la rete commerciale subisce un ridimensionamentodel 19%; molte delle concessionarieeliminate spesso acquistano mandatiproprio dalle case concorrenti nei segmenti A(super util<strong>it</strong>arie e compatte c<strong>it</strong>tadine), B (util<strong>it</strong>arie),C (medie, in genere a due volumi). Ilpresidio terr<strong>it</strong>oriale è seriamente compromessoe con esso anche la quota di mercato complessivache continua a manifestare un trendnegativo.La gestione della finanzaCon riferimento alla gestione della finanza,emerge anz<strong>it</strong>utto la finanziarizzazione delGruppo Fiat, che riflette il condizionamentooperato dalla proprietà e dal managementdegli anni Novanta.In quest'amb<strong>it</strong>o, un altro perno del cambiamentomosso da buone intenzioni, ma noncoronato da altrettanto successo, è quellorelativo all'introduzione dell'EVA (EconomicValue Added o valore economico aggiunto).Quest'ultimo è l'approccio più diffuso per lamisurazione e l'utilizzo del concetto di redd<strong>it</strong>oeconomico. Esso è stato ideato e reso31. Garibaldo (2002).32. Cfr. Volpato (2003, p. 29).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus17


popolare dalla Stern Stewart&C. (33), unasocietà di consulenza di New York. Secondola metodologia dell'EVA, il redd<strong>it</strong>o economico(34), inteso come puro surplus dopo chetutti gli input (incluso il cap<strong>it</strong>ale) sono statiremunerati, è dato dal redd<strong>it</strong>o operativo netto(NOPAT, Net Operating Prof<strong>it</strong> After Tax)consegu<strong>it</strong>o dall'impresa, meno il costo medioponderato del cap<strong>it</strong>ale (WACC, WeightedAverage Cost of Cap<strong>it</strong>al) (35). In sostanza,l'EVA offre una risposta concreta ad uno deiproblemi più spinosi circa le relazioni di bilancio,vale a dire il fatto che il redd<strong>it</strong>o in esseriportato incorpora due tipi di rendimenti: ilnormale rendimento di cap<strong>it</strong>ale, quale ricompensadell'investimento, ed il redd<strong>it</strong>o economico,quale puro surplus.I vantaggi che, in linea di principio, dovrebberoderivare dall'applicazione di tale concetto,comprendono una migliore definizione diobiettivi di risultato per l'impresa e per le sueun<strong>it</strong>à di business ed una migliore valutazionedelle performance realizzate (36). Quale obiettivo,il redd<strong>it</strong>o economico supera i problemiconnessi alla massimizzazione degli utili contabili(che stimola le imprese a sovrainvestireaccettando progetti che generano un rendimentoinferiore al costo del cap<strong>it</strong>ale) o allamassimizzazione del rendimento del cap<strong>it</strong>ale(che incoraggia il sottoinvestimento e ladismissione di attiv<strong>it</strong>à remunerative). Semprein linea di principio, il ricorso al prof<strong>it</strong>to economicoquale indicatore del livello di performanceaziendali ha il pregio di evidenziareche attiv<strong>it</strong>à con un rendimento inferiore alcosto del cap<strong>it</strong>ale procurano certamente unaperd<strong>it</strong>a; costringe a considerare più rigorosamentela struttura del cap<strong>it</strong>ale; incoraggia imanager a comportarsi come se fossero azionistinel caso in cui i loro incentivi fosseroagganciati direttamente ai miglioramentidell'EVA stesso. Nelle imprese che l'hannoadottato, l'EVA ha condizionato notevolmentei processi decisionali manageriali relativi allestrategie ed agli obiettivi di massimizzazionedel valore per l'azionista. Tra le imprese chehanno dichiarato ufficialmente miglioramentidi performance grazie all'implementazione disistemi di controllo finanziario basatisull'EVA, si incontrano nomi quali Coca-Cola, Eli Lilly e Briggs&Stratton. Purtroppola Fiat Auto non può vantare simili risultati.Nell'azienda torinese, in primo luogo, l'introduzionedell'EVA affievolisce il vincoloposto dal deb<strong>it</strong>o, vincolo che sino a quelmomento ha sempre connotato la gestionefinanziaria dell'azienda <strong>it</strong>aliana, probabilmenteanche sulla base dell'esperienza dei difficilianni Settanta. Infatti l'adozione dell'EVA, inuna s<strong>it</strong>uazione in cui il peso del costo deldeb<strong>it</strong>o è molto ridotto rispetto a quello dell'equ<strong>it</strong>y,concorre all'esplosione della posizionedeb<strong>it</strong>oria che, dopo un picco negativo dicirca 5.400 miliardi nel 1993, era tornata adun valore pos<strong>it</strong>ivo di circa 2.800 miliardi nel1998 e che a fine 2000 ha toccato i 13 milamiliardi circa. Probabilmente, se la posizionefinanziaria netta fosse rimasta tra gli obiettiviassegnati al top management, il deb<strong>it</strong>o delGruppo avrebbe assunto un andamento menopreoccupante (37).In secondo luogo, l'introduzione dell'EVAassorbe molte energie manageriali per arch<strong>it</strong>ettaresoluzioni di deconsolidamento degli33. Stern, Stewart (1994).34. Per distinguere la nozione di redd<strong>it</strong>o economico puro da quella convenzionalmente impiegata in contabil<strong>it</strong>à gli economistie gli strate-ghi economici ricorrono al termine di rend<strong>it</strong>a o rend<strong>it</strong>a economica.35. V. più diffusamente in Grant (1999, pp. 54-57).36. Cfr. Tully (1993, pp. 38-50).37. Bodo (2002, p. 49). Contra, Gavosto (2002, pp. 39-41) il quale, già Direttore Studi Economici - Fiat Spa, sostieneche è difficile impu-tare questo andamento all'introduzione dell'EVA in quanto tale nello strumentario del managemente che più plausibilmente e più sem-plicemente l'aumento del deb<strong>it</strong>o nasce: a) dall'acquisizione di Case, troppo costosaper i r<strong>it</strong>orni che l'azienda di macchine agricole ha saputo offrire e b) dalle perduranti perd<strong>it</strong>e operative dell'Auto,che vanno fatte risalire probabilmente all'esistenza di capac<strong>it</strong>à produttiva in eccesso.18Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


asset e del cap<strong>it</strong>ale invest<strong>it</strong>o netto.In terzo luogo, l'adozione dell'EVA, in FiatAuto, manca uno degli obiettivi più importantiper il quale era stato invece introdotto:creare valore per gli azionisti (38). Tale fallimentoè testimoniato dall'andamento inborsa del t<strong>it</strong>olo Fiat. Se dall'inizio del 1997 ilt<strong>it</strong>olo avesse segu<strong>it</strong>o l'andamento dell'indiceMib30 - quindi del mercato - anziché quelloeffettivo, la cap<strong>it</strong>alizzazione della Fiat (in basealle sole azioni ordinarie) varrebbe oggi oltre11 miliardi di Euro in più: tale valore fornisceuna stima della perd<strong>it</strong>a sub<strong>it</strong>a dagli azionisti.Si aggiunga che:• il cash flow derivante dalle attiv<strong>it</strong>à ordinarienegli ultimi anni è stato sempre modesto;• la pol<strong>it</strong>ica di de-listing dal mercato dimolte società controllate al fine di concentrarela presenza azionaria nel mercatoborsis<strong>it</strong>co nella sola Capogruppo è statarealizzata con sforzi significativi in terminidi esborso di cassa per le operazioni diOPA (secondo Bodo, ex direttore finanziariodella società le risorse impiegate peril de-listing sono ammontate a più di 1,5miliardi di Euro) (39);• la pol<strong>it</strong>ica di acquisizione è stata moltopiù aggressiva e decisa di quella tradizionalmentecondotta. Se si include anchel'acquisizione più importante, vale a direl'Opa amichevole su Case (macchine agricole),che dà origine, con la fusione dellaNew Holland, ad un'impresa leader alivello mondiale, le acquisizioni nel loroinsieme, nel quinquennio 1996-2001,superano i 10 miliardi di Euro. Non solo.Le suddette acquisizioni, oltre che essereregolate in contante vengono concluse suvalori elevati, specialmente per Case che,scambiata per poco più di 20 dollari perazione prima dell'avvio della negoziazione,viene comprata a 55 Dollari. Proprioda Case New Holland arriva la delusionepiù grande. Anziché generare cassa, laassorbe, schiacciata dai pesantissimi valoridell'indeb<strong>it</strong>amento e dell'avviamentoconseguenti alla sua acquisizione in unmercato agricolo che sconta la previsionedi scenari futuri tutt'altro che rosei (40).Quanto sopra chiarisce ancora una volta ilgaloppante deterioramento della posizionefinanziaria netta. Se la crisi Fiat non è di originefinanziaria, certo è che i gravi e copiosierrori commessi in tale campo, a partire dall'acr<strong>it</strong>icoricorso a metodologie di gestionefinanziaria nate in contesti permeati da unacultura evoluta di gestione finanziaria e conmercati dei cap<strong>it</strong>ali più efficienti, ne hannoulteriormente amplificato la portata.2. Indotti locali di imprese esviluppo terr<strong>it</strong>oriale2.1 Il prodotto automobilistico e la suarealizzazioneLa crisi di Fiat assume particolare rilievo perle Ist<strong>it</strong>uzioni e la collettiv<strong>it</strong>à perché colpiscenon soltanto una grande impresa ed il connessogruppo aziendale, ma anche un'ampiarete di operatori più piccoli industriali e ancheartigianali, aventi il ruolo di distributori, forn<strong>it</strong>orie subforn<strong>it</strong>ori del produttore torinese.Infatti, il prodotto autoveicolo è moltocomplesso sia nella segmentazione delle tipologiedi prodotto (modelli, varianti, allestimentiecc.) che nella composizione interna diciascuna tipologia. Dal punto di vista tecnico,per tutti i tipi base di autoveicolo (automobile,veicolo commerciale leggero, minibus, veicolocommerciale pesante e veicolo industriale,autobus-pullman) si può individuare unalinea d'asse cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dal motore, dal cambioe dagli organi di trasmissione che comunicanoil moto alle ruote. Mentre per i veicoli38. Ibidem, p. 41.39. Bodo (2002, p. 50).40. Cfr. Bodo (2002).20Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


commerciali e gli autobus l'autotelaio rappresentaun prodotto fisico lavorabile anche separatamentedalla cabina/carrozzeria, nell'automobilel'autotelaio è solo un prodotto logico,perché la tecnica universalmente segu<strong>it</strong>a dellascocca portante impedisce di scindere autotelaioe carrozzeria (41).La carrozzeria, intesa come scocca portantepiù le dotazioni e finizioni esterne ed interne,è l'elemento centrale per l'acquirente diun'automobile. La dimostrazione di questacentral<strong>it</strong>à e della possibil<strong>it</strong>à di sviluppo e produzionein parallelo rispetto a motori, lineed'asse e sospensioni è data dal fatto che oggiil ciclo di v<strong>it</strong>a di un motopropulsore può arrivaread oltre 20 anni, mentre quello di unacarrozzeria sta scendendo intorno ai 5-6 anni.Ne consegue che la compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à del mercatodegli autoveicoli si gioca sulla rapid<strong>it</strong>à di sviluppodei nuovi prodotti e di rinnovo dellagamma e sui contenuti di innovazione e qual<strong>it</strong>àofferti, fattori che generano costi di difficilegestione (42).In defin<strong>it</strong>iva, la produzione automobilistica ètra le attiv<strong>it</strong>à industriali più complesse, in quantocoinvolge un'elevata numeros<strong>it</strong>à di parti,oltretutto variabili in relazione alle diverse versionidi un dato modello di vettura, e una plural<strong>it</strong>àdi fasi di assemblaggio, strettamente sincronizzatefra di loro e svolte, oltre che pressoil produttore, presso decine di migliaia di forn<strong>it</strong>orie subforn<strong>it</strong>ori, talora residenti in unamolteplic<strong>it</strong>à di nazioni diverse (43).Tale compless<strong>it</strong>à produttiva si manifesta adiversi livelli. In primo luogo, nell'estremacr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à del fattore tempo e nella laborios<strong>it</strong>àdella preordinazione del processo innovativo(44). In secondo, a livello soggettivo e operativo,essa si riflette nell'esistenza di una filiera produttivaparticolarmente articolata e interrelata.Sul piano tecnico, la filiera identifica unaconcatenazione di operazioni successive d<strong>it</strong>rasformazione materiale dalle materie di baseal prodotto fin<strong>it</strong>o, non priva di attiv<strong>it</strong>à parallelee complementari. Sul piano economicoorganizzativo,essa si presenta come un'aggregazionedi imprese configurabile come unvero e proprio soggetto economico, basato surelazioni interaziendali piuttosto intense,soluzioni organizzative relativamente coordinatee rapporti di forza polarizzati attorno aduno o più attori dominanti (45).Il coordinamento, la sincronizzazione el'adattamento sono aspetti essenziali di qualsiasifiliera produttiva e in specie di quellaautomobilistica. In particolare, la programmazionedei tempi e dei modi produttivi risultadecisiva non soltanto nella fase di progettazionee industrializzazione di un nuovomodello, ma pure in ogni momento della produzionein serie dei veicoli, quando difform<strong>it</strong>ào r<strong>it</strong>ardi possono implicare arresti del cicloproduttivo, rilavorazioni, controlli e riattrezzaggi,con inev<strong>it</strong>abili ripercussioni sui volumiprodotti e sui costi di fabbricazione.Considerando anche la realtà delle relazioniinteraziendali osservabili con riguardoall'industria capeggiata da Fiat Auto, la filieradegli autoveicoli presenta una struttura gerarchicamenteincentrata sul costruttore e funzionalmenteripart<strong>it</strong>a nei seguenti livelli, davalle a monte:41. Gruppo Dirigenti Fiat (2002, p. 8).42. Gruppo Dirigenti Fiat (2002, pp. 9-10).43. Gallino (2003, p. 86).44. Secondo Gruppo Dirigenti Fiat (2002, pp. 11-12), lo sviluppo di un pianale nuovo, con la o le relative carrozzerie(modelli nuovi) ri-chiede sino a 60 mesi. Un modello nuovo su pianale esistente richiede circa 40 mesi. Un restylingrichiede da 24 a 36 mesi a seconda dei contenuti.Mediamente, per un modello nuovo, le caratteristiche fondamentali sono stabil<strong>it</strong>e oltre 30 mesi prima della commercializzazione;quindi i contenuti innovativi del prodotto (stile, prestazioni ecc.) devono incontrare i gusti dei clienti a treanni dalla data di ingresso sul mercato.45. Enrietti, Fornengo (1989, pp. 59-60).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus21


• rete dei distributori, oggetto di recenteliberalizzazione in Italia, ma ancora fortementecontrollata dal costruttore;• costruttori automobilistici, che stabilisconola definizione tecnica del prodotto erealizzano al loro interno alcune parti crucialidella vettura (in genere, carrozzeria,motore, trasmissione), risultando ancorapiuttosto integrati in senso verticale;• produttori di componenti o componentisti,in grado di controllare la ricerca e sviluppodel rispettivo prodotto, interloquendoabbastanza strettamente con icostruttori in fase di progettazione. Sonoi forn<strong>it</strong>ori di I livello, che hanno dimensionirelativamente significative, sonodistribu<strong>it</strong>i su più stabilimenti, presentanotalora marchi piuttosto noti a livello internazionalee sono specializzati su una funzionecompleta del veicolo (impianto elettrico,freni, guida, iniezione ecc.);• forn<strong>it</strong>ori di II e ulteriore livello o subforn<strong>it</strong>ori,imprese di piccola dimensione, conbasso livello tecnologico in termini diimpianti e prodotto;• forn<strong>it</strong>ori di industrie connesse, fabbricantiprodotti (lavorazioni siderurgiche come lefusioni in ghisa, stampaggio di plastiche ealtre lavorazioni plastiche, produzioni divernici e vetri ecc.) non esclusivi o lim<strong>it</strong>atial settore dell'auto;• forn<strong>it</strong>ori di mezzi di produzione (macchinarie impianti) prevalentemente per l'industriadegli autoveicoli (46).La filiera automobilistica non è un sistemachiuso, privo di connessioni con altre filiere,relative a settori merceologici (prodotti finali)diversi. In astratto, i legami tra forn<strong>it</strong>ori e produttorifinali di auto non sono univoci edesclusivi, anzi ciascuna attiv<strong>it</strong>à o fase produttivasi trova al centro di un incrocio con altrefiliere . Tuttavia, in concreto, tali possibil<strong>it</strong>à disinergie tecnologiche sono più marcate per lefasi a monte (lavorazioni generali e produzionedi mezzi tecnici) che per quelle intermedieo finali, più strettamente dipendenti dalla specializzazionesettoriale del cliente.2.2 Lo stabilimento Fiat a Cassino -Piedimonte San Germano e il suoindotto localeQuando si fa riferimento ad una filiera produttivapiù o meno localizzata, si usa talvoltail termine di indotto. Per indotto si intende,in genere, una plural<strong>it</strong>à di PMI operanti amonte di una determinata industria e legate aquella da stretti rapporti di forn<strong>it</strong>ura.L'indotto è pertanto formato dalle imprese -appartenenti a settori manifatturieri o al terziario- che forniscono materie prime, semilavoratio servizi ad un certo comparto produttivo(48).Più precisamente, si può osservare che si èin presenza di un indotto locale di impresequando un aggregato di imprese autonomerelativamente piccole presenta elevati gradi dicoordinamento reciproco, di contigu<strong>it</strong>à spazialee di funzional<strong>it</strong>à rispetto all'attiv<strong>it</strong>à condottada una o poche imprese aventi un ruoloegemone o di guida.I rapporti di forn<strong>it</strong>ura intrattenuti da Fiatcon i suoi forn<strong>it</strong>ori (e da questi con i rispettiviforn<strong>it</strong>ori) riflettono in modo piuttostofedele lo schema di filiera automobilistica delineatoin precedenza e la definizione di indottoappena formulata. Considerata la relativ<strong>it</strong>àdi quest'ultimo concetto, è stato r<strong>it</strong>enutoragionevole stabilire, come linea di demarcazionedell'appartenenza all'indotto Fiat, lapresenza di una quota di fatturato, relativa46. Enrietti, Fornengo (1989, p. 62).47. Enrietti, Fornengo (1989, p. 67).48. Farmindustria (2001, pp. 2 e 34).22Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


allo stabilimento Fiat o ad un suo forn<strong>it</strong>orediretto (49), pari almeno al 30%.Negli anni, Fiat ha proceduto ad una sensibilerazionalizzazione del parco forn<strong>it</strong>ori, spostandosida una molteplic<strong>it</strong>à di rapporti direttiad una struttura di rapporti gerarchizzata(supply chain).Ciò ha però comportato una forte lim<strong>it</strong>azionedell'attiv<strong>it</strong>à di promozione della propensioneall'innovazione e alla qual<strong>it</strong>à, giànon particolarmente intensa, ai soli forn<strong>it</strong>oridiretti: di conseguenza, gran parte dei subforn<strong>it</strong>orinon ricevono stimoli particolari per losviluppo di capac<strong>it</strong>à e competenze distintive.Un tale assetto qualifica, con alcune peculiar<strong>it</strong>à,anche l'indotto Fiat nel Cassinate-Frusinate, sorto in funzione dello stabilimentoFiat a Cassino - Piedimonte San Germano,realizzato nel 1973. Questo insediamentoproduttivo rappresenta uno dei più importantie rilevanti della Fiat in Italia, per motivi produttivi(capac<strong>it</strong>à produttiva installata di circa1.300 vetture di segmento C-D), logistici(posizione nell'Italia centro-meridionale, inun contesto relativamente ben serv<strong>it</strong>o dainfrastrutture e ad una distanza non troppoelevata da altri stabilimenti posti più a sud) epol<strong>it</strong>ico-ist<strong>it</strong>uzionali (avvio di processi diconiugazione tra interessi aziendali e interessegenerale all'industrializzazione dell'Italiameridionale).L'importanza dello stabilimento è palesatadal fatto che esso dispone della dotazione tecnologicae dell'impostazione produttiva piùavanzata, nell'amb<strong>it</strong>o del modo di produzioneproprio della Fiat. Infatti, l'insediamentofu realizzato con automazione rigida per poipassare a quella flessibile e, infine, approdareall'alta automazione, caratterizzata da produzionisequenziate ad intensa meccanizzazione,per un verso, e da isole di montaggio diproduzioni più ridotte, per un altro verso.Direttamente all'interno dell'impianto, operanostabilmente taluni forn<strong>it</strong>ori diretti proprietaridi appos<strong>it</strong>i macchinari, secondo laconfigurazione dell'azienda terziarizzata.Nonostante l'importanza che originariamentelo contraddistingueva, lo stabilimentodi Cassino - Piedimonte San Germano nonrappresenta più per Fiat un insediamento produttivoassolutamente imprescindibile: infatti,esso è dedicato a produzioni - a loro volta sottrattea Mirafiori - con volumi non elevatissimie, nel 2001, è stato oggetto di esuberi percirca 1.200 addetti sui 4.500 totali. Invece,altri stabilimenti del Sud non hanno ricevutotagli degli organici (Melfi e Pomiglianod'Arco).Con riguardo all'indotto locale dello stabilimentodi Cassino - Piedimonte SanGermano, studi recenti (50) descrivono unastruttura a 3-4 livelli, in cui il primo anello diforn<strong>it</strong>ura è rappresentato da poche decine diimprese <strong>it</strong>aliane tradizionalmente legate a Fiatanche in altri stabilimenti e di origine extraregionale.I successivi anelli sono invece rappresentatida imprese di dimensioni medio-piccoleo piccolissime, espressione dell'imprend<strong>it</strong>oriaautoctona locale. I tratti qualificanti dell'indottosarebbero:• la natura liminare o di frontiera del parcoforn<strong>it</strong>ori, composto da imprese laziali eimprese del casertano;• la confl<strong>it</strong>tual<strong>it</strong>à dei rapporti tra impreselaziali e del casertano, in ragione della particolarepropensione di queste ultime adimpiegare lavoro irregolare e a praticareribassi di prezzo;• la forte presenza di imprese artigiane(comprese le imprese di trasporto e movimentazionecon organici fino a 8 addetti)e la marcata dipendenza del loro fatturatodalla produzione dello stabilimento.49. Così Confapi (2002).50. Federlazio (2002); Confartigianato (2002); Antilia (2003).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus23


Le caratteristiche predette lasciano immaginareche l'indotto Fiat nel Cassinate-Frusinate, formatosi in breve tempo a segu<strong>it</strong>odell'attivazione dello stabilimento, da un latopresenti anelli particolarmente esposti al rallentamentodella produzione autoveicolisticarealizzata in loco, con conseguente rischio dielevata mortal<strong>it</strong>à imprend<strong>it</strong>oriale, precarietàoccupazionale e inasprimento delle condizionidi accesso al cred<strong>it</strong>o; dall'altro lato, sia ingran parte dominato da imprese con capac<strong>it</strong>àe competenze modeste o comunque nonoggetto di una valorizzazione sistematica econsapevole (51).Le riflessioni sinora sviluppate giacciono suun'analisi propriamente microeconomica dell'indottoFiat, basata sui rapporti di forn<strong>it</strong>urae la distribuzione del potere tra l'impresaguida e la rete di PMI satell<strong>it</strong>i. Tale interpretazionetrova però punti di contatto anchecon un'analisi in ottica mesoeconomica, basatasulle cosiddette teorie terr<strong>it</strong>oriali dello sviluppoeconomico (52). Infatti, la formazione dell'indottoFiat nel Cassinate-Frusinate puòessere letta alla luce tanto dei principi dellosviluppo economico locale di tipo polare a laPerroux, quanto delle molteplici cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à chetale modello presenta sul piano dell'effettivaimplementazione (53).L'insediamento produttivo di Fiat aCassino - Piedimonte San Germano avrebbedovuto determinare un effetto volano perl'industria e i servizi nel comprensorio, favorendoprocessi di specializzazione economicae di v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à imprend<strong>it</strong>oriale. Tuttavia, anchetralasciando le avvers<strong>it</strong>à congiunturali e i problemicompet<strong>it</strong>ivi di Fiat Auto nel suo complesso,svariati sono i fattori di portata piùspecificatamente locale che possono aver pregiudicatol'effettivo o il pieno conseguimentodei risultati attesi dall'attivazione del suddettostabilimento. Tra questi, possiamo annoverarela difficoltà di attecchimento di un trapiantoindustriale così radicale e brusco, il rischio dicondotte opportunistiche da parte ora dell'impresaguida ora dei piccoli forn<strong>it</strong>ori e l'attrazioneimprend<strong>it</strong>oriale eserc<strong>it</strong>ata da areelim<strong>it</strong>rofe (54).L'effetto combinato di queste complicazion<strong>it</strong>rova es<strong>it</strong>o nel controverso ed assolutamentepeculiare modello di sviluppo locale dellaprovincia di Frosinone (55). Questo è statoqualificato, appunto, come trasversale o difrontiera, in quanto:• sottoposto alla pressione erosiva di terr<strong>it</strong>oricontigui;• frutto della stratificazione di almeno duedifferenti impostazioni, ossia il tentativodi polarizzazione industriale operato dallostabilimento Fiat a Cassino - PiedimonteSan Germano, da un lato, e la preesistentepiccola imprend<strong>it</strong>oria artigianale eindustriale locale.51. Per un inquadramento complessivo delle caratteristiche delle imprese operanti nella Provincia di Frosinone, cfr. ilmirabile, seppur non più recentissimo, studio di Scafarto (2004).52. Sulla dimensione di analisi mesoeconomica come intermedia tra la micro e la macroeconomica, Capuano (2004,p. 23, nota 12).53. Sulla teoria della polarizzazione economica di Perroux e i suoi problemi di applicazione nei terr<strong>it</strong>ori depressi o aminor sviluppo eco-nomico, cfr. per tutti Celant (1994).54. Sul rapporto tra impresa e terr<strong>it</strong>orio, v. l'ampia rassegna in Garofoli (2003).55. Cfr. la figura di segu<strong>it</strong>o riportata.24Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


3. Proposta di un modello diintervento nella regione Lazio3.1 Fondamento e descrizione delmodelloLa ricerca ha preso le mosse dalla formulazionedi un modello di governance locale dellericadute derivanti dal controverso andamentodella produzione realizzata nello stabilimentoFiat a Cassino - Piedimonte San Germano sull'indottolocale. Tale modello prevede l'interventodelle Ist<strong>it</strong>uzioni pubbliche ed intendeassolvere ad una funzione tipicamente anticiclica,aspirando a m<strong>it</strong>igare l'impatto sociale,occupazionale ed economico del trend dellevend<strong>it</strong>e di Fiat Auto e della produzione effettuatanello stabilimento Cassinate sulle impreseforn<strong>it</strong>rici e il comprensorio; impatto che èevidentemente amplificato dalla maggiore ominore dipendenza del singolo forn<strong>it</strong>orerispetto al costruttore automobilistico o ad unforn<strong>it</strong>ore di livello superiore.Il modello proposto è stato defin<strong>it</strong>o tenendoconto di consolidate impostazioni teoricoscientifichein materia di rapporto tra economiae terr<strong>it</strong>orio (56). Si qualifica, dunque, come unostrumento idoneo a conseguire il dupliceobiettivo di accrescere la probabil<strong>it</strong>à di sopravvivenzadi imprese con un elevato rischio diconcentrazione geografica e di business e, alcontempo, di rilanciare la compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à di unterr<strong>it</strong>orio (il Cassinate-Frusinate), che, purcontraddistinto da un dinamismo economicotendenzialmente superiore alla media delLazio, presenta negli ultimi anni segnali di preoccupanteinvoluzione economica (57).Figura 1 - Azione per riqualificazione e rilascio industriale connesso allo stabilimento Fiat nel CassinateIst<strong>it</strong>uzioni di governo nazionale, regionale e localeDomanda dirilancioindustriale4Metaorganizzatore del rilanciodella compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à del terr<strong>it</strong>orioIndotto Fiat1nel Cassinate:- difficoltà- capac<strong>it</strong>à e competenze3Strumenti finanziari e servizi a sostegno delrilancio industriale2Settori trainantiSpin off da ricercaAltri sponsortecnologiciOpportun<strong>it</strong>à divalorizzazioneimprend<strong>it</strong>orialeArea del governoArea operativaArea del supportoRisorse pubblicheRisorse privateFonte dati: CUEIM.56. Più precisamente, si è fatto riferimento alle cd. teorie terr<strong>it</strong>oriali sullo sviluppo socio-economico (in contrapposizionealle teorie eco-nomiche tradizionali; cfr. Garofoli, 2003), alla teoria dei "fallimenti del mercato" e dei "fallimentidello stato" (cfr. Acocella, 1994) e alla teoria della complementarietà tra economia reale ed economia finanziaria (v.ancora, sul piano macroeconomico, Acocella, 1994 e, su quello microeconomico, Golinelli, 1996).57. Provincia di Frosinone (2003, pp. 21-22 e 25-26).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus25


Il progetto di riqualificazione e rilancio deltessuto industriale connesso allo stabilimentoFiat in Cassino - Piedimonte San Germanopuò essere schematizzato come in Figura 1.In sintesi, è prevista un'azione di sistemache, promossa dalle massime Ist<strong>it</strong>uzioni terr<strong>it</strong>oriali,potrebbe essere condotta da <strong>BIC</strong>Lazio (58) e che comporta la precost<strong>it</strong>uzione dicondizioni idonee al conseguimento degliobiettivi prefissati. Tale azione è la risultantedell'interazione di quattro componenti essenzialie tra di loro complementari:1. l'adeguato coinvolgimento delleIst<strong>it</strong>uzioni pubbliche come soggetti ispiratorie promotori del complessivo processodi rilancio industriale locale;2. l'individuazione di concrete opzioni per lavalorizzazione/riconversione delle esperienzeimprend<strong>it</strong>oriali più v<strong>it</strong>ali e significativedella rete di forn<strong>it</strong>ura attualmentedipendente dallo stabilimento Fiat diCassino - Piedimonte San Germano;3. l'analisi del sistema di forn<strong>it</strong>ori e subforn<strong>it</strong>oridello stabilimento Fiat a Cassino -Piedimonte San Germano;4. l'attivazione di strumenti finanziari e serviziavanzati a supporto degli investimentie dei cambiamenti previsti e per l'attenuazionedegli impatti sociali e occupazionalidella crisi del settore automotive.Mentre i punti 1 e 2 rientrano nell'area didiretta operativ<strong>it</strong>à ed azione della ricerca dicui il presente documento rappresenta il resocontofinale, i punti 4 e 3 colgono, rispettivamente,la dimensione del governo e del supportonecessari affinché le sollec<strong>it</strong>azioni e leproposte derivanti dalla presente ricerca possanoricevere compiuta attuazione. Per questaragione, mentre i punti 1 e 2 ricevono piùampia illustrazione successivamente, gli altrisono brevemente di segu<strong>it</strong>o descr<strong>it</strong>ti. Giovaprecisare che quello delineato si qualificacome un modello d'intervento:• economico, in quanto basato sulla m<strong>it</strong>igazionedegli effetti dell'andamento dellostabilimento Fiat a Cassino - PiedimonteSan Germano sul terr<strong>it</strong>orio locale, inun'ottica di salvaguardia del tessutoimprend<strong>it</strong>oriale e della popolazione aziendale(59);• industriale, giacché si r<strong>it</strong>iene opportunoricercare percorsi di valorizzazione delleimprese dell'indotto che possano consentirela permanenza di almeno una partedelle imprese interessate nel solco dell'attiv<strong>it</strong>àmanifatturiera, in coerenza conimpostazioni teoriche che cr<strong>it</strong>icano l'eccessivatendenza alla deindustrializzazionee alla terziarizzazione nelle economieoccidentali (60);• pre compet<strong>it</strong>ivo, ossia rispettoso dell'autonomiagestionale delle imprese interessatee delle logiche compet<strong>it</strong>ive di mercatofra imprese e fra terr<strong>it</strong>ori.58. L'ipotesi potrebbe essere quella di rimodulare opportunamente l'intervento già previsto nell'amb<strong>it</strong>o del PII Leggeregionale 46/02 per la realizzazione dell'Incubatore d'imprese di Cassino, liberando risorse per l'attivazione di un sistemadi servizi dedicato.59. Altri modelli di tipo sociale o occupazionale possono invece intervenire sulla riqualificazione della forza lavoro osul sostegno diretto alle famiglie di lavoratori fuoriusc<strong>it</strong>i dalle imprese in crisi.60. V. per tutti Gallino (2003).26Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Figura 2 - Modello di intervento.Riconversione industriale della retedi imprese (indotto)InterventoValorizzazione delle capac<strong>it</strong>à/competenze aziendaliRiv<strong>it</strong>alizzazione della singolaimpresa (intervento più lievesu capac<strong>it</strong>à/competenzedell’impresa)Riqualificazione della singolaimpresa (intervento piùmarcato su capac<strong>it</strong>à/competenze dell’impresa)Vie di attuazioneRilancio del settore industriale nelterr<strong>it</strong>orio Cassinate-FrusinateObiettivo/RisultatoFonte dati: CUEIM.3.2 Esigenza dell'intervento pubblico eruolo del metaorganizzatoreIl modello proposto giace sull'ipotesi dellanecess<strong>it</strong>à, se non urgenza, di un interventodelle Ist<strong>it</strong>uzioni pubbliche locali a sostegno eper la promozione dei suddetti processi diriv<strong>it</strong>alizzazione e riconversione.Tale ipotesi deriva dalla consapevolezzadell'incapac<strong>it</strong>à del sistema industriale localeosservato di intraprendere spontaneamentepercorsi di riorganizzazione e trasformazione,dal lato sia dell'impresa pilota (Fiat), sia delleimprese satell<strong>it</strong>i. Diverse sono le evidenze chesuffragano questa convinzione.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus27


Motivi della necess<strong>it</strong>à di un intervento di rilancio dall'esterno1. Recenti e confortanti notizie sul superamento di tensioni finanziarie per il Gruppo Fiat non implicano ilsuperamento dei problemi industriali di Fiat Auto né escludono la razionalizzazione della base produttiva(stabilimenti operanti Italia e nel resto del mondo).2. Nov<strong>it</strong>à del Gruppo Torinese sul versante produttivo, quali il lancio di nuovi prodotti rilevanti (Fiat Grande Punto) ela stipula di accordi con altri costruttori per la fabbricazione di veicoli con componenti comuni, tendono adinteressare soprattutto quegli stabilimenti all'estero che, se non già chiusi, sono risultati largamente sottoutilizzatisino ad ora (61).3. Lo stabilimento di Cassino - Piedimonte San Germano risulta da tempo ampiamente sottoimpiegato, operandoa meno del 50% della propria capac<strong>it</strong>à produttiva installata.4. La pianificazione della produzione periodicamente comunicata dallo stabilimento di Cassino - Piedimonte SanGermano ai forn<strong>it</strong>ori diretti segnala una costante e progressiva diminuzione del fabbisogno di materiali ecomponenti.5. I forn<strong>it</strong>ori dell'indotto Fiat nel Cassinate - caratterizzati da maggiore dinamismo e/o dall'incapac<strong>it</strong>à di ridurre icosti operativi e il punto di pareggio, in modo da seguire pedissequamente gli ordinativi Fiat (in calo) conservandoinvariata la redd<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à - tentano talvolta di mantenere la massa cr<strong>it</strong>ica di affari, sottraendo commesse ad altriforn<strong>it</strong>ori dell'indotto. Ciò avviene ampliando l'offerta con accessori o servizi aggiuntivi (ad esempio, assemblaggiosegu<strong>it</strong>o dal trasporto o trasporto arricch<strong>it</strong>o con piccole operazioni di preparazione o montaggio delle parti).6. I forn<strong>it</strong>ori, specie diretti, dello stabilimento di Cassino - Piedimonte San Germano operano già al massimo livellodi integrazione e efficienza nei rapporti con Fiat, per cui non sono prefigurabili azioni ulteriori di recupero sui costidelle imprese. Infatti, lo stabilimento appartiene da anni alla famiglia degli insediamenti produttivi Fiat piùavanzati (la cosiddetta azienda terziarizzata). In pratica, alcuni forn<strong>it</strong>ori operano le lavorazioni direttamente nellostabilimento, pagando aff<strong>it</strong>ti e noli per la superficie occupata e per i macchinari impiegati o, addir<strong>it</strong>tura, usandoattrezzature di proprietà. In realtà, questa soluzione riduce i costi per il costruttore e eventualmente alcuni di quellidel forn<strong>it</strong>ore (minore bisogno di stabilimenti propri).Si r<strong>it</strong>iene dunque essenziale che leIst<strong>it</strong>uzioni pubbliche intervengano sia comeagente di stimolo che come artefice dellacomplessiva regia di rilancio dell'indotto Fiatnel Cassinate-Frusinate. D'altra parte, è interessedelle Ist<strong>it</strong>uzioni pubbliche innescareprocessi di innovazione tecnologica e di sviluppoeconomico nei terr<strong>it</strong>ori e nelle comun<strong>it</strong>àda loro gest<strong>it</strong>e (62).L'efficacia dell'intervento pubblico potrebberisultare rafforzata dall'invest<strong>it</strong>ura formaledi un metaorganizzatore, un attore fondamentalenella cost<strong>it</strong>uzione di una rete relazionale(63). Gli indotti industriali sono un tipicoesempio di aggregazione localizzata di soggettiautonomi e, quindi, di ambiente relazionale,configurando una rete di rapporti (network)il più delle volte non in grado di autoregolarsidall'interno, specialmente neimomenti di difficoltà o crisi (64).Il metaorganizer è un soggetto che crea ipresupposti per l'esistenza del network, progettandoloe fornendo le regole di connessionee di interfaccia tra i diversi operatori che nefanno parte. Il suo comp<strong>it</strong>o principale è, dunque,garantire gli standard che consentono didefinire e rendere compatibili le interazion<strong>it</strong>ra gli attori: in tal modo, il metaorganizzato-61. V. per conferme Gallino (2003, pp. 91-92).62. Consiglio, Antonelli (2003, p. 36).63. Rullani (2000, p. 79 ss.). Sul metaorganizzatore negli studi sull'impresa e le economie locali, cfr Molteni, Sainaghi(1997, pp. 93-104), Ancarani (1999, pp. 179-198), Mariotti, Pisc<strong>it</strong>ello (1994, p. 223-257) e Consiglio, Antonelli (2003, p.40).64. Consiglio, Antonelli (2003, pp. 36-37).28Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


e conferisce al circu<strong>it</strong>o degli attori interessatiuna forma organizzativa specifica, in grado disoddisfare i bisogni complessi e-mergentidagli attori stessi.In passato, il ruolo di metaorganizzatore èstato fatto coincidere spesso con la detenzionedel potere in capo ad uno specifico operatore:così, lo Stato regolava gli affari e la grandeimpresa regolava il proprio indotto. Oggi,invece, tale funzione tende ad essere riconosciutain base a cr<strong>it</strong>eri di ordinamento più articolati,basati sull'effettiva capac<strong>it</strong>à progettuale,negoziale e relazionale, cioè su leadershipe leg<strong>it</strong>timazione sociale (65).Nel caso dell'impresa, diviene metaorganizzatorel'organizzazione che, a prescinderedalla sua dimensione, riesce a farsi accettaredalle altre come un riferimento, grazie a comportamentiche vanno nell'interesse di tutti odi molti. Pertanto, la leadership del metaorganizzatoreè strettamente legata alla capac<strong>it</strong>à disoddisfazione di interessi collettivi della rete,sì da conseguire il con-senso degli altri attori.Sostanzialmente, le funzioni del metaorganizzatorenel supporto alla nasc<strong>it</strong>a e allo sviluppodi iniziative imprend<strong>it</strong>oriali sono:• costruire il network attraverso la selezionedegli attori;• definire le regole di comunicazione tra gliattori della rete relazionale;• svolgere le funzioni di uno degli attorimancanti;• attivare le connessioni tra gli attori al finedi colmare i cosiddetti buchi strutturali,favorire la collaborazione tra gli attori einnescare processi di sviluppo della retestessa (66).Nella costruzione del network, il metaorganizerindividua le competenze specifiche deidiversi operatori e, in questo modo, determinai fattori cr<strong>it</strong>ici e di successo della rete (67).Le regole e i meccanismi di comunicazionee di coordinamento tra gli attori possonoessere oggetto di una modal<strong>it</strong>à di gestioneaccentrata o decentrata. Nel primo caso, asegu<strong>it</strong>o di un'iniziale attiv<strong>it</strong>à di connessione d<strong>it</strong>utti gli attori della rete, il metaorganizzatoregestisce i flussi di informazioni e i contatti,fungendo da vero e proprio fulcro relazionale;nell'altro caso, le informazioni arrivanocon le stesse modal<strong>it</strong>à a tutti gli attori, conuna maggiore diffusione della conoscenza euna forma di apprendimento di tipo estensivoe disperso nella rete (68).L'intervento del metaorganizzatore anchecome surrogato di specifici ruoli nella retepuò derivare dall'esigenza di assicurare determinatiservizi (69) e/o dalla necess<strong>it</strong>à di accred<strong>it</strong>arsinei confronti di alcuni attori r<strong>it</strong>enuticruciali per lo sviluppo del circu<strong>it</strong>o.Il ruolo di metaorganizzatore può esserericoperto da un'Univers<strong>it</strong>à, da un'agenzia disviluppo pubblica o da un'impresa. In realtà,in quest'ultima ipotesi, sembrerebbe più correttoparlare di impresa guida, la quale - connettendoi diversi attori - soddisfa primariamentee essenzialmente un proprio bisogno,consistente nell'ottenimento di un prodotto(bene o servizio) con condizioni di efficienza65. In particolare, Rullani (2000, p. 80 ss.) osserva che spetta al metaorganizer stabilire i regimi d'uso delle conoscenzee delle risorse cui si ha accesso partecipando alla rete in funzione dei rischi assunti. Ciò implica che il metaorganizzatoreadotti una visione illuminata e lungimirante, riconoscendo e premiando il coinvolgimento e la responsabilizzazionecrescente degli attori nelle attiv<strong>it</strong>à della rete e nei connessi rischi.66. Antonelli (2004, p. 175).67. Rullani (2000, p. 80 ss.).68. Antonelli (2004, p. 182 ss.).69. Nei processi di supporto alla nasc<strong>it</strong>a di spin off da ricerca, il metaorganizer può svolgere, ad esempio, attiv<strong>it</strong>à diconsulenza o di finanziamento.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus29


ese superiori proprio dal ricorso alla rete.Il metaorganizzatore, al contrario, analizzae gestisce bisogni complessi per raggiungereun obiettivo generale che non sempre lo interessain modo diretto.Il ruolo di metaorganizzatore può essereassunto dalle Ist<strong>it</strong>uzioni, anche locali, quandosiano disposte a privilegiare la logica dell'autorganizzazioneinvece che del potere impos<strong>it</strong>ivo.In questa prospettiva, le Ist<strong>it</strong>uzioni infunzione del loro potere normativo e con l'offertadi servizi possono regolare il comportamentodegli attori della rete, favorendone lacooperazione (70).L'intervento ist<strong>it</strong>uzionale in qual<strong>it</strong>à dimetaorganizer può avvenire forse ancora piùagevolmente attraverso emanazioni dei pubblicipoteri dotate di un raggio d'azione piùcircoscr<strong>it</strong>to e/o di un'organizzazione più vicinaalle realtà private, come un ParcoScientifico o un <strong>BIC</strong>. È ovvio che, in similiipotesi, tali Enti non si lim<strong>it</strong>erebbero al solotrasferimento tecnologico alle imprese, bensìassumerebbero il comp<strong>it</strong>o di edificare un networkfavorevole affinché gli operatori sviluppinocrescenti capac<strong>it</strong>à di apprendimento eriducano in tal modo il rischio che caratterizzail proprio ambiente relazionale (71).3.3 Servizi specifici e strumentifinanziari a supporto dell'iniziativaLa valorizzazione delle imprese forn<strong>it</strong>rici diFiat nel Cassinate-Frusinate non può aspirarea conseguire gli obiettivi auspicati prescindendodalla disponibil<strong>it</strong>à di adeguati elementi estrumenti di supporto alla pol<strong>it</strong>ica industriale.Tali fattori di supporto si estrinsecano, essenzialmente,negli strumenti finanziari e nei servizialle imprese di varia natura (formazione,incubazione, trasferimento tecnologico, consulenza,ecc.).Il fondamento di questa convinzione è forn<strong>it</strong>odalle impostazioni dottrinali più accred<strong>it</strong>ate.Queste, da un lato, vedono nell'integrazionetra economia reale e pol<strong>it</strong>ica finanziariaun momento decisivo per lo sviluppo dell'impresaovvero per il suo rilancio in s<strong>it</strong>uazioni dideclino o crisi (72). Dall'altro lato, esse esaltanola crescente importanza dei fattori intangibilinella competizione economica nelle societàoccidentali e la central<strong>it</strong>à di fattori qualil'informazione, il coordinamento e la fiducianello sviluppo e nella condivisione della conoscenza(73).Il supporto finanziario al rilancio delleimprese dell'indotto localeIn questo paragrafo si offre una panoramica,esemplificativa e non esaustiva, degli strumentifinanziari attivabili in iniziative di riv<strong>it</strong>alizzazionedi tessuti imprend<strong>it</strong>oriali localizzati. Laconcreta possibil<strong>it</strong>à di attivazione di ciascunostrumento, peraltro, andrà valutata caso percaso, anche in considerazione delle specific<strong>it</strong>àdelle singole imprese, dell'opzione strategicaprescelta, nonché dell'orientamento del metaorganizzatore.Un primo versante di soluzioni finanziarie èrappresentato dal ricorso agli incentivi regionali.Esso si palesa di particolare significato conriferimento alla realtà del Cassinate-Frusinate,sia nel caso in cui si faccia riferimento a provvedimentilegislativi già esistenti, sia nel caso incui si ipotizzi la possibil<strong>it</strong>à di creare specificistrumenti di intervento ex novo.70. Antonelli (2004, p. 190).71. Rullani (2000, p. 83 ss.).72. Cfr., per tutti, GOLINELLI (1996).73. Sul punto, v. per tutti Rullani (2004) e Kim, Maurbogne (1997), Fair Process: Managing in the Knowledge Economyin Harvard Business Review, n. 4, pp. 65-75.30Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


In tema di misure regionali di incentivazione,è opportuno distinguere tra:• misure a contenuto maggiormente specificoe circoscr<strong>it</strong>to, in quanto appos<strong>it</strong>amentepreviste per favorire l'attiv<strong>it</strong>à innovativadelle imprese;• misure di carattere più generale, tesesostenere l'imprend<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à e la salvaguardiadell'occupazione.Oltre alle misure riportate, va consideratal'ipotesi di attivazione in amb<strong>it</strong>o regionale dimisure agevolative ad hoc per il comparto del-Alcuni strumenti agevolativi in amb<strong>it</strong>o regionaleMisure regionali specificamente riguardanti l'attiv<strong>it</strong>à innovativa delle imprese:• Legge Regionale 23/86 - Innovazione. Contribuisce alla cresc<strong>it</strong>a del tessuto imprend<strong>it</strong>oriale della Regione,caratterizzato da una crescente presenza di aziende operanti nei settori a media e alta tecnologia. Le nuove lineedi intervento privilegiano i processi di innovazione tecnologica, la ricerca industriale, lo sviluppo precompet<strong>it</strong>ivo,l'introduzione di sistemi di qual<strong>it</strong>à aziendale e ambientale, l'introduzione di strumenti volti ad attivare lepotenzial<strong>it</strong>à del commercio elettronico;• Docup Lazio - Misura 2.4 - Reti immateriali. L'obiettivo specifico di riferimento è quello di migliorare gli scambidi informazione ed i trasferimenti di tecnologie nell'amb<strong>it</strong>o del sistema produttivo. Prevede due tipologie diintervento sulle reti per qualificare ed innovare i sistemi di comunicazione, gestione e trasferimento delleinformazioni presenti nella Regione: 1) il primo intervento riguarda le aree industriali ed attrezzate ed il sistemadei Poli e dei Parchi tecnologici della Regione; 2) il secondo è essenzialmente rivolto a creare le condizioni diaccesso per il sistema delle PMI ai mercati virtuali ed a garantire lo sviluppo ed il consolidamento della filieradella società dell'innovazione;• Docup Lazio - Misura 2.5 - Innovazione tecnologica. Prevede azioni volte a realizzare una più efficaceintegrazione, a livello di sistema terr<strong>it</strong>oriale, tra le competenze scientifiche e tecnologiche presenti ed i fabbisognidi ricerca e innovazione espressi dagli attori economici e sociali;• Docup Lazio - Misura 4.1 - Aiuti alle PMI. La misura prevede sei diverse sottomisure con amb<strong>it</strong>i tematicispecifici. In particolare, la Sottomisura IV.1.5 "Sostegno agli investimenti delle PMI attraverso il fondo unicoregionale" supporta gli investimenti delle PMI attraverso incentivi diretti e agevolazioni fiscali per la realizzazionedi investimenti finalizzati all'ammodernamento, all'aggiornamento tecnologico dei macchinari e degli impiant<strong>it</strong>ecnico-produttivi e al miglioramento della sostenibil<strong>it</strong>à ambientale delle imprese laziali;• Docup Lazio - Misura 4.2 - Strumenti finanziari per l'innovazione. Inserisce gli strumenti finanziari necessari asuperare alcuni dei nodi problematici per garantire la nasc<strong>it</strong>a, la cresc<strong>it</strong>a dimensionale e il consolidamentofinanziario delle piccole e medie imprese del Lazio caratterizzate da un forte approccio innovativo. Il sistemaintegrato di incentivi riguarda tutta la filiera dell'innovazione nei suoi vari stadi: attiv<strong>it</strong>à pre compet<strong>it</strong>ive; ricercaindustriale ed applicata; attiv<strong>it</strong>à brevettuale; innovazione di prodotto e processo; ricerca di partner privati peraccelerare lo sviluppo dell'impresa attraverso nuovi apporti di cap<strong>it</strong>ale in grado di attivare gli investimenti previstiper l'industrializzazione dei nuovi prodotti, in un mercato attualmente scarsamente attrattivo per operazioni diVenture Cap<strong>it</strong>al e Private Equ<strong>it</strong>y.Misure regionali di carattere più generale:• Legge Regionale 29/96 - Disposizioni regionali per il sostegno all'occupazione. Destinatari della Legge sono: lePiccole e Medie Imprese ivi comprese le cooperative di produzione e lavoro e le cooperative sociali finalizzateall'inserimento delle persone svantaggiate di cui all'art.1 comma 1 della Legge 381/91. Tale provvedimento ha, trai numerosi obiettivi persegu<strong>it</strong>i, quello di promuovere nuova imprend<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à. In base a questa legge alle impreseammesse alle agevolazioni sono concedibili i seguenti benefici: agevolazioni per le spese di impianto e per leattrezzature, comprensive di una quota in conto cap<strong>it</strong>ale e di una quota in mutuo a tasso agevolato secondo ilim<strong>it</strong>i fissati dall'Unione Europea; contributo in conto gestione nel lim<strong>it</strong>e del volume di spesa previsto nel progettoper i primi tre anni di attiv<strong>it</strong>à, per le spese r<strong>it</strong>enute ammissibili; contributi alle eventuali spese di formazione equalificazione professionale che risultino necessarie alla realizzazione del progetto;Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 31


Legge Regionale 51/96 - Interventi a sostegno dell'imprend<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à femminile nella Regione Lazio. Destinataridella legge sono: le società cooperative e le società di persone la cui compagine sociale sia cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a per almenodue terzi da donne, le società di cap<strong>it</strong>ali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzia donne e i cui organi di amministrazione siano cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i per almeno due terzi da donne, le imprese individuali ilcui t<strong>it</strong>olare sia donna; le imprese o loro consorzi, le associazioni, gli Enti, le società di promozione imprend<strong>it</strong>orialeanche a cap<strong>it</strong>ale misto pubblico e privato, i centri di formazione e gli ordini professionali che promuovono corsi diformazione imprend<strong>it</strong>oriale o servizi di consulenza e assistenza tecnica e manageriale riservati per una quota noninferiore al 70% a donne. In base a questa legge possono essere agevolate le seguenti spese: le spese per lacost<strong>it</strong>uzione della società; le spese per la progettazione dell'attiv<strong>it</strong>à; le spese per la formazione specifica delleimprend<strong>it</strong>rici e delle lavoratrici; le spese per l'acquisto di macchinari ed impianti ad esclusione delle costruzioni; lespese relative alla locazione degli immobili destinati alla produzione; le spese relative all'acquisto di servizi relativia: innovazione dei prodotti e dei processi produttivi, know how, brevetti e licenze, contenimento del dannoambientale, marketing e pubblic<strong>it</strong>à, innovazioni e progettazione organizzativa e gestionale.l'auto, eventualmente nell'amb<strong>it</strong>o di provvedimentilegislativi già esistenti, come operatodalla Regione Piemonte (74).Un altro versante da considerare è quellodegli incentivi finanziari nazionali, anch'essidistingubili in agevolazioni specificamenteindirizzate all'attiv<strong>it</strong>à innovativa delle impreseed altre di carattere più generale.Alcuni strumenti agevolativi in amb<strong>it</strong>o nazionaleMisure nazionali specificamente riguardanti l'attiv<strong>it</strong>à innovativa delle imprese:• Legge 388/00 art. 103 comma 5 e 6 - Incentivi per il commercio elettronico. Favorisce gli investimenti finalizzatiallo sviluppo per via elettronica delle transazioni commerciali, mediante la concessione di incentivi di naturafiscale;• Legge 388/00 art. 106 - Promozione e sviluppo di nuove imprese innovative. Prevede il finanziamento di: a)programmi di investimento per la nasc<strong>it</strong>a ed il consolidamento delle imprese operanti in comparti di attiv<strong>it</strong>à adelevato impatto tecnologico; b) iniziative di promozione ed assistenza tecnica per favorire l'avvio delle imprese inquestione;• Legge 46/82 - Fondo Rotativo per l'Innovazione Tecnologica (FIT). Prevede il finanziamento di: a) programmi diricerca che prevedono preponderanti attiv<strong>it</strong>à di sviluppo precompet<strong>it</strong>ivo con eventuali attiv<strong>it</strong>à connesse di ricercaindustriale; b) programmi di ricerca che comprendano attiv<strong>it</strong>à relative alla realizzazione di nuovi centri di ricerca el'ampliamento, l'ammodernamento, la ristrutturazione, la riconversione, la riattivazione, l'acquisizione o ladelocalizzazione di centri già esistenti. L'obiettivo è quello della promozione e la diffusione, nell'amb<strong>it</strong>o delle PMI,dell'innovazione basata sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) al fine del miglioramentodella compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à;• D.M. 08/03/01 - Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base (FIRB). Sostegno di attiv<strong>it</strong>à di ricerca di basedefin<strong>it</strong>e come attiv<strong>it</strong>à che mirano all'ampliamento delle conoscenze scientifiche e tecniche non connesse aspecifici ed immediati obiettivi industriali o commerciali;• D.M. 593/00 art. 11 - Progetti autonomamente presentati per attiv<strong>it</strong>à di ricerca proposte da cost<strong>it</strong>uendesocietà. Favorisce la nasc<strong>it</strong>a di nuove imprese ad alto contenuto tecnologico, quale risultato di un processo di spinoff dal mondo della ricerca pubblica;74. Sul punto, v. la Sezione IV.32Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


• Legge 297/99 - Fondo rotativo per le agevolazioni alla ricerca (FAR). Sostiene attiv<strong>it</strong>à di ricerca industriale,eventualmente estese a non preponderanti attiv<strong>it</strong>à di sviluppo precompet<strong>it</strong>ivo, purché necessarie alla validazionedei risultati della fase precedente. La legge, operativa in segu<strong>it</strong>o al Decreto MIUR 593/00, ha previsto una riformadel sistema nazionale della ricerca attraverso il riordino e la razionalizzazione di tutto il sistema di agevolazionealla ricerca industriale gest<strong>it</strong>o dal MIUR;• Legge 326/2003 art. 1 - Detassazione degli investimenti in R&S, tecnologia dig<strong>it</strong>ale, export, quotazione inborsa, stage aziendali per studenti (cosiddetta "TecnoTremonti"). La legge prevede la detassazione di alcunecategorie di investimenti tra cui i costi di ricerca e sviluppo iscrivibili tra le immobilizzazioni immateriali;• Legge 140/97 art. 13 - Misure fiscali a sostegno dell'innovazione nelle imprese industriali. Favorisce gliinvestimenti delle imprese in attiv<strong>it</strong>à di ricerca industriale e di sviluppo precompet<strong>it</strong>ivo;• Legge 341/95 - Investimenti in attrezzature, macchinari, impianti, collaudi e software. La final<strong>it</strong>à è quella dipromuovere lo sviluppo economico e produttivo nelle aree depresse;• Legge 598/94 art. 11 - Investimenti relativi all'innovazione tecnologica. Agevola, mediante una riduzione deltasso di interesse nell'amb<strong>it</strong>o di un finanziamento bancario, gli investimenti sostenuti dalle PMI operanti nelsettore industriale a fronte di un programma di investimenti per l'innovazione tecnologica e la tutela ambientale.Misure regionali di carattere più generale:• Legge 949/52 - Nuovi investimenti di PMI, imprese artigiane e consorzi. Beneficiari: Piccole e Medie Impreseindustriali (con esclusione del settore siderurgico) ed anche imprese artigiane, consorzi e società consortilicost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i anche in forma cooperativa. Iniziative ammissibili per le Piccole e Medie Imprese industriali: realizzazionidi nuovi investimenti produttivi; interventi per l'aumento della produttiv<strong>it</strong>à e l'innovazione di prodotto o processo. Iprogrammi di investimento possono comprendere: automezzi industriali e movimentazione interna; acquisto d<strong>it</strong>erreno e/o immobili industriali; costruzione, ampliamento, ristrutturazione di fabbricati industriali; formazionedelle sole scorte permanenti; macchinari, attrezzature, impianti specifici. Per le imprese artigiane e loro consorzi esocietà consortili: acquisto di immobili e nuovi impianti; ammodernamento ed ampliamento di laboratori; acquistodi macchine e attrezzi; formazione di scorte di materie prime e di prodotti fin<strong>it</strong>i;• Legge 1329/65 (cosiddetta Legge Sabatini) - Acquisto o vend<strong>it</strong>a di nuove macchine utensili. Beneficiari: Piccolee Medie Imprese industriali, artigiane, commerciali, di servizi o agricole (le imprese agricole devono dimostrare unvolume di affari superiore ai 5000 Euro annui). È finanziato l'acquisto o la locazione di macchine utensili o diproduzione nuove di fabbrica;• Legge 44/86 - Imprend<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à giovanile. Beneficiari: possono accedere alle agevolazioni le società, anchecooperative (sono escluse le d<strong>it</strong>te individuali, le società di fatto e le società aventi un unico socio). Sono previstidei requis<strong>it</strong>i di età per la compagine sociale e sono ammesse alle agevolazioni le seguenti iniziative: produzione dibeni in agricoltura, artigianato e industria; forn<strong>it</strong>ura di servizi alle imprese. Gli incentivi possono essere di due tipi:incentivi finanziari; servizi reali. Nel primo caso sono previste agevolazioni finanziarie sia per l'investimento(contributi a fondo perduto e mutui agevolati) che per le spese di gestione (contributi a fondo perduto secondo ilim<strong>it</strong>i fissati dalla Unione Europea);• Legge 317/91 - Investimenti delle Piccole e Medie Imprese: innovazione, acquisto di servizi, ricerca. Beneficiari:Piccole e Medie Imprese industriali o di servizi, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e anche in forma cooperativa o societaria. Perimprese di servizi di intendono quelle che operano nei settori dei servizi tecnici di studio, progettazione ecoordinamento di infrastrutture ed impianti, dei servizi di informatica, e dei servizi di raccolta ed elaborazione dati.Iniziative ammissibili: investimenti innovativi (realizzazione ed acquisizione di sistemi composti da una o più un<strong>it</strong>àdi lavoro gest<strong>it</strong>e da apparecchiature elettroniche, che governino, per mezzo di programmi, la progressione logicadelle fasi del ciclo tecnologico destinate a svolgere una o più delle seguenti funzioni legate al ciclo produttivo:lavorazione, montaggio, manipolazione, controllo, misura, trasporto, magazzinaggio); acquisizione di servizi reali (èagevolato l'acquisto di servizi destinati all'aumento della produttiv<strong>it</strong>à, al trasferimento delle tecnologie, alla ricercadi nuovi mercati per il collocamento dei prodotti, allo sviluppo di sistemi di qual<strong>it</strong>à secondo le seguenti tipologie:servizi destinati all'aumento della produttiv<strong>it</strong>à aziendale; trasferimento di nuove tecnologie: progettuali,organizzative, produttive; ricerca di nuovi mercati per il collocamento dei prodotti; sviluppo dei sistemi di qual<strong>it</strong>à);Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus33


agevolazioni per spese di ricerca (collegamenti a banche dati; retribuzione del personale specializzato e adib<strong>it</strong>o aun tempo pieno alla ricerca e sviluppo; acquisto o locazione finanziaria di attrezzature e materiali da impiegarenell'amb<strong>it</strong>o di laboratori di ricerca aziendale; consulenze tecniche per l'innovazione e lo sviluppo tecnologico;utilizzo, anche parziale di laboratori di ricerca esterni, in particolare univers<strong>it</strong>ari). Tra i beneficiati sono previstianche i consorzi e le società consortili di servizi senza scopo di lucro, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i anche in forma di cooperativa;• Legge 381/91 - Disciplina delle cooperative sociali. Tali cooperative hanno lo scopo di perseguire l'interessegenerale della comun<strong>it</strong>à alla promozione umana e all'integrazione sociale dei c<strong>it</strong>tadini attraverso: la gestione deiservizi socio-san<strong>it</strong>ari ed educativi; lo svolgimento di attiv<strong>it</strong>à diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi -finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate;• Legge 59/92 - Riforma delle società cooperative. Si tratta di una legge di impianto complesso, che toccaargomenti fra loro disparati e con un grado diverso di innovativ<strong>it</strong>à. In particolare, gli articoli dal 3 al 9 mirano afacil<strong>it</strong>are la patrimonializzazione della cooperativa.• Legge 215/92 - Imprend<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à femminile. Promuove lo sviluppo di imprend<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à femminile favorendoazioni pos<strong>it</strong>ive di creazione d'impresa;• Legge 488/92 - Investimenti nelle aree depresse. Rappresenta il più importante strumento nazionale disostegno allo sviluppo delle imprese nelle aree depresse del Paese in termini di risorse stanziate, domandeagevolate, investimenti attivati e cresc<strong>it</strong>a occupazionale prodotta. Beneficiari: piccole e medie imprese industriali,artigiane e cooperative presenti nell'intero terr<strong>it</strong>orio nazionale che propongono e realizzano investimenti produttivinelle aree interessate. Iniziative ammissibili: nuovi investimenti produttivi; ampliamenti di investimenti esistenti;ammodernamenti; ristrutturazioni volte alla riorganizzazione, il rinnovo, l'aggiornamento tecnologico dell'impresa;riconversioni dirette ad introdurre produzioni appartenenti a comparti merceologici diversi, attraverso lamodificazione dei cicli produttivi negli impianti esistenti; riattivazioni aventi come obiettivo la ripresa dell'attiv<strong>it</strong>à diinsediamenti produttivi inattivi; delocalizzazioni degli impianti determinate da decisioni e/o ordinanze emanatedall'Amministrazione pubblica centrale e locale;• Legge 598/94 - Consolidamento dei deb<strong>it</strong>i a breve per le PMI. Beneficiari: piccole e medie imprese industriali.Iniziative ammissibili: operazioni di consolidamento a medio e lungo termine di passiv<strong>it</strong>à a breve termine neiconfronti del sistema bancario; operazioni di rifinanziamento di investimenti per l'innovazione tecnologica;• Legge 341/95 - Agevolazioni automatiche per investimenti nelle aree depresse. Beneficiari: piccole e medieimprese industriali ed artigiane che realizzano investimenti fissi nelle aree interessate. Per le imprese cheeffettuano investimenti nelle aree depresse è ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o un sistema di incentivi automatici, che saranno concessicon procedure semplificate sulla base di una verifica di regolar<strong>it</strong>à meramente formale della documentazionepresentata, a valere per il pagamento di imposte. Iniziative ammissibili: gli investimenti ammissibili devono esserecost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da nuovi macchinari e impianti da utilizzare nel ciclo produttivo e relativi alla creazione di un nuovostabilimento o all'ampliamento, ristrutturazione, razionalizzazione o modernizzazione di uno stabilimento esistente.Non sono ammessi gli investimenti di mero rinnovo del parco macchinari e impianti o lim<strong>it</strong>ati a parti o componentidelle macchine;• Legge 57/01 (cosiddetta Nuova Legge Marcora) - Provvedimenti per il cred<strong>it</strong>o alla cooperazione e misure per lasalvaguardia dei livelli occupazionali. Si compone di due t<strong>it</strong>oli: il primo disciplina il fondo di rotazione per lapromozione e lo sviluppo della cooperazione denominato Foncooper. Il secondo t<strong>it</strong>olo è relativo all'ist<strong>it</strong>uzione e alfunzionamento del fondo speciale per gli interventi a salvaguardia dei livelli di occupazione. Tale secondostrumento permette ai lavoratori provenienti da imprese che hanno cessato l'attiv<strong>it</strong>à, di cost<strong>it</strong>uire cooperative diproduzione e lavoro o sociali beneficiando di una partecipazione mi-nor<strong>it</strong>aria al cap<strong>it</strong>ale e di un finanziamento daparte di una finanziaria creata appos<strong>it</strong>amente dalle Centrali Cooperative.34 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Un terzo versante di supporti finanziari èrappresentato dal ricorso al Venture Cap<strong>it</strong>aled al Private Equ<strong>it</strong>y. I rapporti con invest<strong>it</strong>orifinanziari privati possono essere promossi inalternativa e/o in combinazione con l'utilizzodegli strumenti pubblici di incentivazionesopra richiamati.In quest'amb<strong>it</strong>o è necessario distinguerealmeno tra Venture Cap<strong>it</strong>al e Private Equ<strong>it</strong>y.Talvolta erroneamente considerati sinonimi,tali termini qualificano forme di investimentodifferenti per propensione al rischio e capac<strong>it</strong>àdi finanziamento.Il Venture Cap<strong>it</strong>al investe in operazioni diearly stage ed expansion, in cui il focus è sullacresc<strong>it</strong>a di piccole e medie imprese. Invece, ilprivate equ<strong>it</strong>y fornisce cap<strong>it</strong>ale di rischio aimprese non quotate in fasi successive delciclo di v<strong>it</strong>a, prediligendo imprese che attraversanomomenti di stasi della cresc<strong>it</strong>a (anchesolo per problemi di successione nella proprietà),conservando comunque un fortepotenziale di rivalutazione.Gli attori del private equ<strong>it</strong>y hanno spessoobiettivi di investimento non compatibili congli attori più piccoli della filiera dell'auto.Questi, infatti, appaiono come realtà con unascarsa presenza internazionale, fortementelegati ad un settore considerato ciclico o statico,dotati di fatturato e/o cap<strong>it</strong>ale insufficienti,eccessivamente dipendenti da pochi uominichiave ed esposti ad un elevato rischio dirottura delle relazioni con i clienti principalinel caso di cambio di proprietà.I servizi avanzati alle imprese dell'indottolocaleLa disponibil<strong>it</strong>à di un'adeguata offerta di serviziad elevato contenuto intangibile e intellettualerappresenta un'altra condizione favorevoleal migliore es<strong>it</strong>o del processo di riposizionamentodelle imprese dell'indotto Fiatnel Cassinate-Frusinate.I servizi di cui si parla comprendono tuttequelle attiv<strong>it</strong>à atte a promuovere il dinamismoe l'autodeterminazione degli imprend<strong>it</strong>orilocali, rendendoli in grado di valutare conmaggiore consapevolezza la propria esposizionea fattori di rischio e di intraprendereconcrete azioni di diversificazione del business,di innovazione e, al lim<strong>it</strong>e, di modificazionedella struttura finanziaria e della configurazioneaziendale/societaria. In sostanza,rientrano in questo amb<strong>it</strong>o i servizi di formazionemanageriale e professionale, di consulenza,di trasferimento tecnologico e di incubazioneper creazione di nuovi prodotti/processie/o di nuove imprese.Il trasferimento tecnologico alle imprese diun determinato terr<strong>it</strong>orio può derivare dadinamiche spontanee oppure indotte. Nelprimo caso, si può avere l'intervento di impresegeneralmente più grandi (cosiddetta sponsortechnology) le quali, per ragioni di convenienzapropria, operano una disseminazionedi conoscenze e capac<strong>it</strong>à presso imprese piùpiccole; in alternativa, centri del sapere(Univers<strong>it</strong>à, laboratori di ricerca, fondazioniecc.) possono effettuare spin off per valorizzareeconomicamente opere dell'ingegno sortein amb<strong>it</strong>o non imprend<strong>it</strong>oriale.Diversamente, la propensione all'innovazionee al miglioramento gestionale può esserestimolata dai pubblici poteri attraverso lacost<strong>it</strong>uzione di un'offerta di servizi appos<strong>it</strong>i,tra i quali particolare importanza rivestono leattiv<strong>it</strong>à di incubazione e promozione dellacreazione d'impresa. Infatti, queste ultimesono strumentali alle ipotesi di cambiamentopiù radicale e originale delle organizzazioniimprend<strong>it</strong>oriali esistenti o di valorizzazionepiù creativa delle capac<strong>it</strong>à imprend<strong>it</strong>oriali residenti,anche a livello latente, in un terr<strong>it</strong>orio.Gli Incubatori di impresa sono realtà organizzateattraverso le quali viene promossa eagevolata la nasc<strong>it</strong>a di nuove imprese e anchela cresc<strong>it</strong>a dimensionale e compet<strong>it</strong>iva diimprese già attive. L'incubazione consistenella proposizione a giovani ed imprend<strong>it</strong>oridi una serie di servizi, come logistica, canali dicomunicazione, consulenza finanziaria e consulenzadi mercato.Scopo degli Incubatori è supportare il processodi formazione e rafforzamento diun'iniziativa imprend<strong>it</strong>oriale nei suoi momentipiù cr<strong>it</strong>ici, ossia quello della cost<strong>it</strong>uzione edavviamento (start up) e, talvolta, pure quellodel cambiamento più o meno profondo. InSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 35


tali s<strong>it</strong>uazioni, elevato è il rischio di mortal<strong>it</strong>àprecoce dell'impresa, per via degli elevati costiinformativi, delle lim<strong>it</strong>ate capac<strong>it</strong>à gestionali edella difficoltà di accesso agli strumenti finanziari.L'Incubatore, che può essere di tipo no prof<strong>it</strong>oppure prof<strong>it</strong> oriented, fornisce alle impreseincubate un valore aggiunto significativo,prevalentemente nella forma di attiv<strong>it</strong>à di formazione,di sensibilizzazione manageriale e diinserimento in reti di relazioni ed opportun<strong>it</strong>àdi cooperazione. In tal modo, il neoimprend<strong>it</strong>ore - forn<strong>it</strong>o in origine di intuizioniimprend<strong>it</strong>oriali e di adeguate capac<strong>it</strong>à tecniche- viene dotato anche di adeguate capac<strong>it</strong>àmanageriali e viene posto in condizione diconfrontarsi più favorevolmente con referentiesterni, come il sistema bancario.Gli Incubatori sono realtà ancora relativamentegiovani nel sistema ist<strong>it</strong>uzionale edeconomico comun<strong>it</strong>ario e possono dispiegareeffetti propulsivi più rilevanti sul tessutoimprend<strong>it</strong>oriale, ad esempio stimolando laformazione al loro interno di ATI e Consorziin misura più consistente di quanto non siastato possibile sino ad oggi.4. L'indagine campionariasull'indotto Fiat a Cassino4.1 Presupposti e final<strong>it</strong>à dell'indagineIl primo punto fondante e qualificante delprogetto di intervento per il rilancio del tessutoindustriale circostante allo stabilimentoFiat di Cassino - Piedimonte San Germano èrappresentato dalla migliore e più accurataconoscenza della popolazione di impresa fortementecoinvolta nei rapporti di forn<strong>it</strong>uracon il suddetto insediamento produttivo. Taleconoscenza è finalizzata a far emergere ilpatrimonio di doti, talenti, capac<strong>it</strong>à e risorseintangibili che le imprese forn<strong>it</strong>rici e subforn<strong>it</strong>ricidello stabilimento hanno accumulato esviluppato nel tempo.Infatti, le più recenti e affermate impostazionidi governo dell'impresa la concepisconocome un coacervo di att<strong>it</strong>udini, abil<strong>it</strong>à edesperienze che, incorporate nella tecnologia,nelle risorse umane e nelle regole e prassiorganizzative, dotano l'intera organizzazionedi capac<strong>it</strong>à/competenze essenziali per esserecompet<strong>it</strong>ivi e sopravvivere sul mercato. Talicapac<strong>it</strong>à non risiedono staticamente in singolimezzi, individui o patrimoni, né si conservanoin modo invariato nel tempo: esse scaturisconodall'interazione delle parti dell'organizzazionee tra queste e l'ambiente esterno epossono consolidarsi ovvero deperire neltempo, in relazione alle caratteristiche dellarealtà esterna all'impresa e della lungimiranzadella direzione dell'impresa (75).In coerenza con questo inquadramentoconcettuale, l'ipotesi di rilancio della compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>àdelle imprese dell'indotto Fiat nelCassinate-Frusinate implica il compimento diun'analisi delle imprese così come sonoattualmente, al fine di comprendere se e inquale misura essa detenga capac<strong>it</strong>à/competenzeutili alla loro riconversione e al riposizionamentocompet<strong>it</strong>ivo presso altri clientidel settore automotive ovvero verso altri prodotti-mercati.Questa ricognizione si configuracome una sorta di analisi di v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à dei forn<strong>it</strong>orie subforn<strong>it</strong>ori dell'indotto, in quantoessa può consentire di individuare:• imprese dotate di un dinamismo imprend<strong>it</strong>orialee di un patrimonio di conoscenzee competenze tali da essere in grado inmodo pressoché autonomo di intraprenderepercorsi atti a ridurre la dipendenzadalla produzione automobilistica Fiat e adespandere le fonti di guadagno;• imprese statiche e con un modesto patrimoniodi capac<strong>it</strong>à e competenze tipiche,75. Questa visione dell'impresa è nota come teoria delle risorse (RBV), risalente a Rumelt (1984); Barney (1986).Successivamente, sono derivate da questa altre teoria, come quella delle competenze distintive, quella delle capac<strong>it</strong>àdinamiche e quella della conoscenza. Per un approfondimento sugli assunti e lim<strong>it</strong>i della RBV, v. Golinelli, Siano(2002, cap. 2).36Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


difficilmente sviluppabile nel breve-medioperiodo e re-indirizzabile verso nuovi settoridi attiv<strong>it</strong>à. Tali imprese sono le piùvulnerabili e deboli dell'indotto e potrebberonon essere in grado di partecipare aprocessi di riconversione utili per il rilanciodel complessivo sistema economicoindustriale locale;• imprese non particolarmente ricche diesperienze, conoscenze e competenzeesplic<strong>it</strong>ate e codificate e con carenze sulpiano organizzativo e finanziario, ma idoneead essere poste al centro di percorsi dirafforzamento e valorizzazione, con beneficianche per l'economia locale.La predetta analisi è stata realizzata tram<strong>it</strong>einterviste strutturate in profond<strong>it</strong>à, compiutein forma diretta o via telefono/fax e sulla basedi un questionario concep<strong>it</strong>o per essere unostrumento congeniale alla mappatura dellecompetenze/capac<strong>it</strong>à di riconversione dellePMI dell'indotto locale Fiat. In sostanza,attraverso tale rilevazione, si è inteso operareuna mappatura delle att<strong>it</strong>udini e routine presentiin piccole imprese attive in una s<strong>it</strong>uazione/areaterr<strong>it</strong>oriale in crisi/difficoltà compet<strong>it</strong>iva,in modo da:• arrivare ad una valutazione realistica dellareattiv<strong>it</strong>à delle imprese considerate a specificheopportun<strong>it</strong>à/proposte di valorizzazione;• individuare delle congenial<strong>it</strong>à tra singoleimprese (o cluster di imprese) e particolariipotesi di valorizzazione/riconversione,illustrate più in dettaglio nel paragrafosuccessivo.4.2 Impostazione e fondamenti metodologicidell'indagineL'indagine sul campo, per la sua final<strong>it</strong>à ecaratterizzazione, si configura come relativamenteoriginale. Nondimeno, essa è statasubordinata alla ricerca di fondamenti metodologicisolidi e il più possibile consistenti conle indicazioni della dottrina e della prassi economico-aziendalee statistica.Si è quindi tentato di ricondurre, a livelloconcettuale, l'indagine nel solco delle indicazionidesumibili dalla letteratura esistente inmateria di analisi della compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à di aggregazionilocali d'impresa e di PMI, allo scopodi pervenire ai risultati di fondo del progettodi ricerca lim<strong>it</strong>ando, al contempo, la discrezional<strong>it</strong>àins<strong>it</strong>a in ogni analisi empirica. Nelprospetto di segu<strong>it</strong>o riportato, vengono evidenziatii principali fondamenti reper<strong>it</strong>i e consideraticon riguardo a ciascuna fase o aspettorilevante dell'indagine: tali riferimenti sonostati adottati come elementi di indirizzo nellaconfigurazione della specifica analisi.In defin<strong>it</strong>iva, ogni aspetto del processo sottesoall'indagine è stato stabil<strong>it</strong>o sulla base diun adeguato framework concettuale, sicchétutti i profili metodologici dell'indagine - daldimensionamento alla rilevazione, dalla misurazionealla elaborazione - trovano una ragionevolemotivazione in determinati riferimentidella letteratura e prassi economico-statistica.Rispetto a ciascun profilo della ricerca sulcampo, sono state individuate le opzionimetodologiche disponibili, selezionandoquella o quelle r<strong>it</strong>enute più opportune, anchein considerazione di giudizi di congenial<strong>it</strong>àforn<strong>it</strong>i dalla dottrina, delle caratteristiche dellapopolazione indagata, nonché delle contingenze(tempo previsto per la rilevazione,periodo dell'anno interessato, esistenza dieventi o fenomeni agevolanti o sfavorevoli intale periodo ecc.).Con riguardo alla complessiva natura evocazione della rilevazione, si è già detto chel'indagine è stata concep<strong>it</strong>a essenzialmentecome una valutazione di v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à delle impresedell'indotto Fiat nel Cassinate-Frusinate sullabase di consistenti teorie manageriali.L'aspetto più problematico della progettazionee successiva realizzazione dell'indagineè stato il suo dimensionamento. Infatti, l'analisiè stata concep<strong>it</strong>a in modo da essere compatibilecon un campionamento rigorosamentecasuale e rappresentativo di un universosupposto come conoscibile ex ante: in concreto,però, non è stato possibile avere una rappresentazionepreventiva dell'universo e, diSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus37


conseguenza, si è proceduto all'estrazione diun panel di imprese statisticamente significativeancorché non strettamente rappresentativodell'intero universo. In ogni caso, le problematicheriscontrate sembrano trovare ampioconforto in almeno una significativa esperienzaprecedente di analisi degli indotti automobilistici(76).La rilevazione è diretta, ossia incentratasulle evidenze acquis<strong>it</strong>e direttamente dallapopolazione oggetto di indagine (impresedell'indotto osservato), ed è stata basataessenzialmente su raccolte di dati primari amezzo di interviste a distanza, via telefono,fax o email. Tale scelta è stata coerente con <strong>it</strong>empi disponibili e con talune contingenzeesterne che hanno imped<strong>it</strong>o modal<strong>it</strong>à alternativedi rilevazione, come periodi di ag<strong>it</strong>azionesindacale e di manifestazione delle maestranze,assenza o indisponibil<strong>it</strong>à degli esponentiaziendali all'incontro diretto, sottoposizionedi talune imprese a procedure di ristrutturazionee/o concorsuali. In sede di prima sperimentazionedel questionario predefin<strong>it</strong>o,sono state svolte anche interviste frontali.I dati sono stati acquis<strong>it</strong>i in forma prevalentementequal<strong>it</strong>ativa ed ordinale, ricorrendo -ove fosse richiesta una valutazione di intens<strong>it</strong>à/bontà- a graduazioni tram<strong>it</strong>e scale Likert.Queste ultime sono state impostate con ungrado di articolazione relativamente contenuto(scale a 3 o 5 opzioni), in considerazionedella compless<strong>it</strong>à e imponderabil<strong>it</strong>à deglioggetti di indagine (capac<strong>it</strong>à, tecnologie,compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à, s<strong>it</strong>uazione dell'impresa, ecc.),per quanto altre analisi piuttosto simili ultimericorressero ad un livello di articolazione talvoltasuperiore (77). Nel complesso, la scelta,ispirata ad un principio di pragmatic<strong>it</strong>à e semplificazione,sembra essere stata opportuna,stante la relativa avversione dei rispondenti arichieste di valutazione eccessivamente particolareggiate.La misurazione degli aspetti analizzati dalquestionario si è, inoltre, basata sull'autovalutazione,ossia sulla richiesta ad esponentiaziendali di giudizi cr<strong>it</strong>ici prevalentementesull'organizzazione di appartenenza.Ovviamente, sono state impiegate soluzioni eaccortezze, sia nella concezione che nellasomministrazione dei questionari (78), idonee afavorire l'attendibil<strong>it</strong>à delle risposte formulatedagli intervistati. Ancora una volta, il ricorsoall'autovalutazione trova corrispondenza inampia prassi statistica, ivi compresa almenouna significativa indagine condotta in campoautomobilistico con caratteristiche piuttostosimilari (79).Il contenuto del questionario è stato predispostoanch'esso sulla base di un'ampia ricercabibliografica e metodologica di conforto.Ancorché esso risulti frutto del lavoro originalecompiuto per la specifica ricerca, tanto nellascelta degli oggetti di interesse sui quali focalizzarel'attenzione quanto nella codificazionedelle domande agli intervistati, notevole è lasua rispondenza alla complessiva letteraturasulle crisi delle aggregazioni terr<strong>it</strong>oriali diimprese ed a questionari impiegati in ricerchesul campo aventi qualche carattere in comunecon quella realizzata.In particolare, a beneficio della fondatezzametodologica e scientifica dell'analisi, la progettazionedel questionario impiegato è stata76. V. Gruppo Dirigenti Fiat (2002, pp. 18-19). Sul punto, si torna più ampiamente nel par. successivo.77. Cfr. le scale a 7 intervalli in CUEIM (2003, p. 243 ss.) e persino quella a 10 intervalli in Gruppo Dirigenti Fiat (2002,p. 78), ove però non si adotta una vera impostazione uniforme e ben defin<strong>it</strong>a di metrica del tipo Likert.78. Nell'impostazione del questionario, l'inserimento di domande per controlli di coerenza e di domande di approfondimento;nella som-ministrazione, la richiesta di obiettiv<strong>it</strong>à e cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à, nonché l'espressa indicazione che l'indagine nonpresuppone l'accesso privilegiato ad aiuti, incentivi o altre agevolazioni alle imprese.79. Sul punto, v. a t<strong>it</strong>olo di esempio Ist<strong>it</strong>uto Gugliemo Tagliacarne (2003) sull'innovazione nelle PMI e CUEIM (a curadi, 2003) sui servizi reali e non erogati dalle agenzie di sviluppo alle imprese minori e/o nascenti. Conferma inoltreGruppo Dirigenti Fiat (2002, p. 35).38Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Tabella 1- Principali fondamenti dell'indagine.Aspetto dell'indagineFinal<strong>it</strong>à / TipoMetodologia didimensionamento dell'analisiMetodologia di rilevazioneMetodologia di misurazioneFocalizzazioneContenuti del questionarioMetodologia di elaborazionedei risultatiScelta compiutaAnalisi v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à aziendaleIdealmente, campionamento casualea partire da universo notoIn prevalenza, somministrazioneCATI. Alcune interviste frontaliEssenzialmente, diretta, qual<strong>it</strong>ativa eper autovalutazioneSulle imprese anziché sul soloproblema occupazionaleDomande su competenze,propensioni, iniziative e preferenzesui serviziFrequenze - Media - Moda -Devianza standard - Varianza -Analisi fattoriale e per componentiprincipaliFonte dati: CUEIM.FondamentoTeoria delle risorse e sue successive evoluzioni emodificazioniTeoria della concorrenza allargata di PorterDottrina e prassi statistiche (Istat, 1989, voll.1-2-3;Cutillo, 2003)Dottrina e prassi statistiche (Istat, 1989, voll.1-2-3;Cutillo, 2003)CUEIM (a cura di, 2003, p. 120 ss.)Gruppo Dirigenti Fiat (2002, p. 35)CCIAA Torino (2004)From concept to car, CCIAA Torino (2004)CUEIM (a cura di, 2003)Gruppo Dirigenti Fiat (2002)Contra, Work Foundation (2005)CCIAA Torino (2004)From concept to car, CCIAA Torino (2004)Gruppo Dirigenti Fiat (2002, p. 35)CUEIM (a cura di, 2003, pp. 243 ss. e 281 ss.)Ist<strong>it</strong>uto Guglielmo Tagliacarne (2003, p. 91 ss.)Knowledge base di <strong>BIC</strong> LazioDottrina e prassi statistiche, in specie in tema diricerca sociale e analisi qual<strong>it</strong>ativaCUEIM (a cura di, 2003, pp. 122 ss. e 299-301)informata alle evidenze desumibili almeno daicontributi e lavori specificati nella Tabella 2.Le scelte di modellizzazione del questionariosono state condotte, rispetto ai predettiriferimenti, prevalentemente in termini diconform<strong>it</strong>à. In qualche caso, però, si è r<strong>it</strong>enutopreferibile adottare soluzioni difformi, pertenere conto della specific<strong>it</strong>à dei potenzialirispondenti (PMI componentiste e di servizigenerici) e favorire la facil<strong>it</strong>à di risposta (80).Da ultimo, l'analisi dei dati raccolti è statacompiuta ricorrendo ai più consolidati strumentidi analisi statistica descr<strong>it</strong>tiva ed esplicativa.In tal senso, l'analisi per frequenze e coni centri notevoli (media, moda edeviazione/varianza) ha rappresentato ilprimo fondamentale livello di interpretazionedelle evidenze, mentre quella fattoriale e percomponenti principali è stata di ausilio nell'individuazionedi correlazioni e legami non evident<strong>it</strong>ra più variabili. Anche in questo caso,consistenti sono i fondamenti rinvenibili nellaletteratura specialistica (81).80. Così, ad esempio, è stato fortemente lim<strong>it</strong>ato il più marcato ricorso a matrici riscontrabile in Gruppo Dirigenti Fiat(2002, pp. 73-74), r<strong>it</strong>enendo tali rappresentazioni di non immediata lettura per i potenziali rispondenti.81. Vedi per tutti Cutillo (2003). Per un'applicazione pratica, si rinvia a CUEIM (a cura di, 2003).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus39


FonteCCIAA Torino (2004)From concept to car, CCIAA Torino(2004)Gruppo Dirigenti Fiat (2002, p. 62 ss.)Ist<strong>it</strong>uto Gugliemo Tagliacarne (2003)CUEIM(a cura di, 2003, pp. 243 ss. e 21 ss.)Ist<strong>it</strong>uto Gugliemo Tagliacarne (2003)Knowledge base di <strong>BIC</strong> LazioTabella 2- Contributi utilizzati nella progettazione del questionario.Aspetti assunti come riferimentoFonti considerate particolarmente ai fini della comprensione dellafiliera automobilistica e degli aspetti cruciali della relazione clienteforn<strong>it</strong>ore.Fonte considerata in termini generali, stante la sostanziale divers<strong>it</strong>àdell'analisi sul piano della tipologia di popolazione osservata, la quale -nel benchmark richiamato - era rappresentata dalle impresedell'indotto impegnate nella concezione, nella progettazione e nellosviluppo del prodotto automobilistico.Fonte considerata specialmente ai fini dell'analisi della propensioneall'innovazione e all'internazionalizzazione, nonché della domanda diservizi alle imprese.Fonte considerata soprattutto ai fini dell'analisi delle aree dieccellenza/focalizzazione aziendale e della domanda di servizi alleimprese.Fonte considerata in specie per l'emersione delle aree dieccellenza/focalizzazione e di difficoltà aziendali.Fonte considerata per la rilevazione del profilo anagrafico delleimprese e per la rilevazione della domanda di servizi alle imprese.Fonte dati: CUEIM.40Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


4.3 Impostazione e illustrazione del questionarioLa ricerca sulle imprese dell'indotto è stataincentrata su un questionario strutturato,assunto come elemento portante delle rilevazionidirette presso la popolazione osservata.Il questionario è stato concep<strong>it</strong>o e codificatocon l'intento di conseguire elementi utili aporre in luce esperienze, competenze, capac<strong>it</strong>àdinamiche e difficoltà compet<strong>it</strong>ive manifesteo latenti delle imprese considerate.La struttura del questionario - riportato disegu<strong>it</strong>o - è articolata, in estrema sintesi, inquattro parti complementari, specificate nelprospetto di segu<strong>it</strong>o riportato.Come si può agevolmente constatare, laprima e l'ultima parte della raccolta informativasono puramente strumentali alla migliorequalificazione dei rispondenti e all'individuazionesuccessiva di altre imprese facenti partedell'indotto e da sottoporre alla stessa valutazionetram<strong>it</strong>e questionario. Invece, la partecentrale è la terza, che consiste nella mappaturadelle competenze e capac<strong>it</strong>à più significativedelle imprese osservate.Poiché il dinamismo e la v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à di un'impresaqualificano un carattere complesso eglobale di un'organizzazione, è evidentecome il questionario non possa far emergeredirettamente evidenze conclusive, inequivocabilie palesi sull'idone<strong>it</strong>à di un'impresa aprendere parte con successo ad iniziative diriconversione industriale o, più semplicemente,di recupero di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à supportatedall'azione pubblico-ist<strong>it</strong>uzionale. Per questomotivo, il questionario presenta diversi <strong>it</strong>em(versanti concettuali) di indagine, dalla cuiinterpretazione complessiva si è r<strong>it</strong>enuto possibiledesumere un apprezzamento delle realtàimprend<strong>it</strong>oriali osservate.Gli <strong>it</strong>em di ricerca individuati ruotanoattorno ad alcuni concetti chiave, quali quellidi competenza, capac<strong>it</strong>à, managerial<strong>it</strong>à, propensione,compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à, intraprendenza, ecc.In estrema sintesi, una competenza aziendaledefinisce l'att<strong>it</strong>udine dell'impresa a realizzarein modo particolarmente distintivo e qualificanteun determinato comp<strong>it</strong>o o attiv<strong>it</strong>à.Tabella 3 - Struttura del questionario.ParteAnagraficaOrganic<strong>it</strong>à all'indottoMappatura capac<strong>it</strong>à,competenze, propensioniSegnalazione propri forn<strong>it</strong>oririlevanti nei rapporti con FiatEstensione (riferimento alnumero di pagina delquestionario riprodotto)domanda da 1 a 12domanda da 1.1 a 1.4sezioni da 1 a 7allegatoFonte dati: CUEIM.Final<strong>it</strong>àraccolta di informazioni per l'identificazione e laqualificazione generale ed anagrafica dell'impresaosservatavalutazione del grado di dipendenza dal sistema diforn<strong>it</strong>ura legato allo stabilimento Fiat a Piedimonte S.Germanoindividuazione di elementi di giudizio utili per valutarela v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à aziendale e l'idone<strong>it</strong>à a partecipare aprocessi di recupero di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à supportatidall'azione di <strong>BIC</strong> Lazioraccolta di informazioni nominative e contatti utili suiforn<strong>it</strong>ori dell'azienda rilevanti nei rapporti di questacon Fiat nel Cassinate-Frusinate42Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Versanti principali di rilevazione delle capac<strong>it</strong>à e competenze delle imprese dell'indotto1. Competenze tecnologiche (gestione della produzione)2. Competenze di marketing e attiv<strong>it</strong>à internazionale3. Competenze organizzative e doti delle risorse umane impiegate4. Competenze relazionali5. Propensione all'internazionalizzazione6. Propensione all'innovazione7. Orientamento alla riconversione (difficoltà avvert<strong>it</strong>e; prior<strong>it</strong>à percep<strong>it</strong>e)Molteplici sono gli studi e i lavori scientificiche tentano di individuare le tipologie dicompetenze r<strong>it</strong>enute cruciali ai fini della conquistae difesa del vantaggio compet<strong>it</strong>ivoaziendale. Tuttavia, ancora notevole appare lavarietà di classificazioni e l'ambigu<strong>it</strong>à del linguaggioe dei metodi impiegati nella lorodeterminazione (82). Coerentemente con ciò,il questionario non è stato incentrato sullaricerca di una codificazione estremamentedettagliata delle competenze aziendali, né sull'adesionead una delle numerose proposte dicatalogazione esistenti, essendo l'enumerazionedelle competenze contraria - peraltro - aiprincipi stessi di sintesi e global<strong>it</strong>à alla basedella teoria delle risorse, da cui il concetto dicompetenza discende.Piuttosto, la mappatura delle inclinazioni efocalizzazioni aziendali sottesa al questionarioè stata delineata ricorrendo ad una macrocategorizzazionedelle competenze aziendali, laquale è apparsa al contempo:• rispettosa dei presupposti concettuali(teoria sistemica, teoria delle risorse, teoriadegli intangibles);• esplicativa dei principali orientamenti strategicie compet<strong>it</strong>ivi delle imprese;• duttile e versatile rispetto all'eterogene<strong>it</strong>àdelle realtà imprend<strong>it</strong>oriali.Conseguentemente, si è fatto riferimentoalle seguenti macroclassi di competenzeaziendali in senso ampio: competenze tecnologiche,competenze di marketing, competenzeorganizzative e competenze relazionali.Accanto a tali macrocompetenze, sono stateoggetto di considerazione anche la propensioneall'internazionalizzazione, all'innovazionee al cambiamento gestionale e strutturale,intese come orientamenti o inclinazioni cheriflettono valori e culture radicati nelle organizzazioniosservate (anche inconsapevolmente)e contribuiscono a chiarire il quadrodel dinamismo, dell'intraprendenza e della lungimiranzadelle rispettive condotte aziendali.Con riguardo alle distinzioni introdotte nelquestionario, le competenze tecnologichefanno riferimento alla capac<strong>it</strong>à dell'impresa diintegrare molteplici correnti tecnologiche alfine di ideare, progettare e realizzare prodottiinnovativi in molteplici aree d'affari. Si trattadi una categoria di competenze ad elevatopotenziale, che consente all'impresa di accederea diversi spazi di mercato, garantendo inalcuni casi un vantaggio compet<strong>it</strong>ivo sostenibile,fondato essenzialmente sull'innovazionedi prodotto più che di processo.Tanto minore è il potenziale innovativoins<strong>it</strong>o nelle competenze tecnologico-produttive,tanto maggiore dovrà essere l'attenzionedell'impresa sui contenuti delle altre competenze.Questi ultimi assumono infatti importanzadecisiva nei casi (numerosi) in cui la tecnologiaimpiegata dall'organizzazione nonpresenti significativi elementi distintivi rispettoalla concorrenza più qualificata.Quando le imprese poggiano il loro succes-82. Sull'impresa come set di capac<strong>it</strong>à quale rappresentazione cruciale dell'impresa ma, al contempo, estremamentedifficoltosa e sfuggente per diversi motivi, cfr. Golinelli (2005, cap. 7).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus43


so sulle competenze tecnologiche, numerosepossono essere le possibil<strong>it</strong>à di ideazione, sviluppoe realizzazione di prodotti eccellenti sulpiano dei contenuti tecnico-economici.Infatti, i risultati di eccellenti competenze tecnologico-produttivesono tipicamente coreproduct (prodotti chiave) che soddisfanonuove funzional<strong>it</strong>à o appagano in via migliorativafunzional<strong>it</strong>à già soddisfatte; di qui lapossibil<strong>it</strong>à per l'impresa di conseguire significativequote di mercato nelle principali areed'affari.I core product configurano i fattori di collegamentotra le competenze ed i prodotti finali,nei quali si esplic<strong>it</strong>a l'offerta dell'impresanelle diverse aree d'affari. Essi cost<strong>it</strong>uiscono larealizzazione fisica di una o più competenzetecnologiche e sono quei componenti o subsistemiche contribuiscono significativamentea caratterizzare il valore dei prodotti fin<strong>it</strong>inella prospettiva dei clienti. Il proporsi comedetentori delle competenze nei prodotti-chiaveconsente di controllare l'evoluzione compet<strong>it</strong>ivanel lungo periodo, anticipando le tendenzedel mercato e governando i tempi delleinnovazioni.Le competenze di marketing possono esseredescr<strong>it</strong>te con riferimento ad almeno dueversanti della gestione d'impresa. Da un lato,esse implicano la capac<strong>it</strong>à di leggere il contestocompet<strong>it</strong>ivo e saper svolgere un continuomon<strong>it</strong>oring dei segnali che vengono raccoltidai sistemi di marketing intelligence (letturadelle tendenze evolutive della domanda, controllodelle iniziative della concorrenza, ricercadi opportun<strong>it</strong>à, rilevazione di rischi eminacce emergenti). Fondamentale è a talpropos<strong>it</strong>o lo sviluppo di att<strong>it</strong>udini del managementa saper vedere là dove molti, puravendo rivolto lo sguardo, non hanno notatosegnali o fenomeni interessanti.In secondo luogo, le competenze di marketingattengono alla capac<strong>it</strong>à di percepire l'esigenza/opportun<strong>it</strong>àdi innovare il prodotto edi individuare modal<strong>it</strong>à o idee generali pertale innovazione. Al riguardo, si potrà percorrerela strada del cambiamento del prodottoovvero dell'arricchimento di aspetti incrementali/complementari(peripheral) al fine dimigliorare l'immagine dell'azienda e distanziarladallo sfondo indistinto in cui si confondonoinvece le altre imprese del settore.Molto spesso, la differenziazione del prodotto- o quantomeno il miglioramento della suaattrattiv<strong>it</strong>à sul mercato - viene realizzata per iltram<strong>it</strong>e di peripheral di tipo informativo, iquali corredano il core cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un prodottotradizionale, cercando di offrire informazionisu un suo impiego più efficiente e piùinnovativo.Un altro aspetto della realtà d'impresa chepone in luce competenze e doti in grado dicontraddistinguere il modo di essere diun'impresa sul mercato è rappresentato dall'organizzazione,intesa come regime didistribuzione di poteri e responsabil<strong>it</strong>à traindividui e gruppi di persone. In questa prospettiva,si deve - a rigore - distinguere tra:• competenze organizzative in senso stretto,ossia la capac<strong>it</strong>à di progettazione distrutture organizzative in grado di supportareefficacemente ed efficientementele strategie aziendali, la capac<strong>it</strong>à di dotarel'impresa di sistemi informativi, sistemi dicomunicazione, sistemi di programmazionee controllo e di sistemi di gestione delpersonale (piani retributivi, percorsi dicarriera, sistemi incentivanti) in grado disupportare adeguatamente le attiv<strong>it</strong>àaziendali ai diversi livelli gerarchici, lacapac<strong>it</strong>à di sviluppare e rafforzare valoriculturali comuni e condivisi, nonché lacapac<strong>it</strong>à di promuovere gli stili di leadershippiù consoni alle diverse s<strong>it</strong>uazioni e aimolteplici problemi da gestire;• skills delle risorse umane (RU), vale a direle abil<strong>it</strong>à della forza lavoro impiegata nell'impresa,dalla professional<strong>it</strong>à al talento,dall'esperienza alla creativ<strong>it</strong>à. Tali dotipossono essere presenti nelle risorseumane preliminarmente al loro ingressonell'impresa, ma è imprescindibile che lostesso esercizio dell'attiv<strong>it</strong>à lavorativa nell'impresasia, nel tempo, motivo di miglioramento,cambiamento e arricchimentodegli skill originari, altrimenti destinati a44Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


cristallizzarsi, se non a degradare per effettodi fattori come routine, demotivazionee inerzia.Da ultimo, le competenze relazionali qualificanoquelle capac<strong>it</strong>à di confronto, collegamentoe scambio che consentono all'impresadi essere dinamica e poter cambiare neltempo. Infatti, nessuna impresa - presa singolarmentee in un certo istante - possiede tuttele competenze necessarie per un successosostenibile. Grazie alle pratiche relazionali, leimprese possono superare s<strong>it</strong>uazioni di carenzao di degenerazione delle competenze ericercare miglioramenti più o meno radicali.In particolare, le relazioni interaziendalifacil<strong>it</strong>ano l'accesso a risorse e competenzecomplementari difficilmente sviluppabili intempi brevi ed a costi accettabili da parte diuna singola impresa. Il saper arch<strong>it</strong>ettare e svilupparepiattaforme inter-organizzative orizzontali(tra imprese concorrenti) o verticali(tra impresa legate da rapporti di forn<strong>it</strong>ura)cost<strong>it</strong>uisce la chiave di volta per la creazione ela condivisione di nuova conoscenza e per laricombinazione di conoscenze già esistenti inmodi non facilmente replicabili da parte deiconcorrenti.Il focus sui rapporti interorganizzativi puòperò essere fuorviante se l'impresa non risultacoesa ed orientata all'apprendimento al propriointerno. Per questo, le relazioni intraziendalisono non meno importanti e, esprimendola social<strong>it</strong>à nell'impresa, sono basilariper superare tensioni ed inefficienze checostringono l'organizzazione ad operare acompartimenti stagni, anziché condividendoe ottimizzando le risorse disponibili.Poiché l'indagine sull'indotto automobilisticoFiat nel Cassinate-Frusinate riguardaprevalentemente PMI coordinate su scalalocale, nella mappatura delle caratteristiche edella s<strong>it</strong>uazione compet<strong>it</strong>iva dell'indotto èparso opportuno valutare la propensioneall'internazionalizzazione quale indicatoredella capac<strong>it</strong>à di gestione del rischio di concentrazionegeografica e di sfruttamento delleopportun<strong>it</strong>à offerte dalla globalizzazione deimercati.Infatti, molteplici fattori di natura tecnologica,economica, oltre che sociale e pol<strong>it</strong>ica,stanno ampliando i confini geografici dellacompetizione aziendale. L'estensione dell'operativ<strong>it</strong>àai mercati esteri, anche per lePMI, tende ad assumere i connotati di comportamentostrategico necessario per il mantenimentodei vantaggi compet<strong>it</strong>ivi, oltre cheper la cresc<strong>it</strong>a economica.Le scelte di internazionalizzazione cost<strong>it</strong>uisconoun momento di innovazione e cambiamentonelle scelte strategiche di tutte leimprese, incluse le PMI. L'apertura ai mercatiinternazionali rappresenta una discontinu<strong>it</strong>àper l'impresa rispetto a schemi e logiche digestione "domestici", se non localistici. Unprocesso di internazionalizzazione di successodeve essere supportato da cambiamenti nellostile manageriale, nelle competenze specialistichee tecniche degli operatori, nonché nellecapac<strong>it</strong>à di integrazione e coordinamentodelle attiv<strong>it</strong>à aziendali a tutti i livelli organizzativi,rispetto alle un<strong>it</strong>à produttive e/o distributivedelocalizzate. Altrettanto cr<strong>it</strong>ica è lacapac<strong>it</strong>à di replicare in contesti esteri le conoscenzee le abil<strong>it</strong>à del personale, attraversoattiv<strong>it</strong>à di formazione e addestramento.Le analisi circa la diffusione dei processi diinternazionalizzazione in atto presso le aziendee la propensione di queste ultime ad internazionalizzarsiconsentono di meglio comprenderei risultati consegu<strong>it</strong>i (ottica retrospettiva)e di prefigurare le conseguenze deiprincipali sentieri di cresc<strong>it</strong>a avviati (otticaprospettica).L'innovazione esprime la tensione volontariadell'impresa al cambiamento, alla nov<strong>it</strong>à.L'innovazione include le attiv<strong>it</strong>à scientifiche,tecnologiche, organizzative, finanziarie edindustriali che sfociano nell'introduzione sulmercato di un prodotto nuovo (o migliore)e/o di un apparato o processo di produzionenuovo (o migliore).L'innovazione è di per sé complessa erischiosa. La compless<strong>it</strong>à risiede in gran partenella natura sistemica della produzione industrialeodierna: le innovazioni su base tecnologicacomprendono vari sistemi, che ne sonocomponenti. Il rischio è determinato da unSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus45


certo numero di considerazioni: gli elementidi rischio che influenzano la propensioneall'innovazione comprendono l'incertezzaeconomica dei r<strong>it</strong>orni sugli investimenti, l'incertezzatecnica sui futuri sviluppi tecnologicie sui parametri della performance tecnologicae dei costi, l'incertezza di mercato sulla commerciabil<strong>it</strong>àdi nuovi prodotti o processi, l'appropriabil<strong>it</strong>àdell'innovazione da parte deiconcorrenti.Nonostante sia un'attiv<strong>it</strong>à ad alta compless<strong>it</strong>àe rischio, l'innovazione aziendale offre uncontributo saliente alla conquista ed alla conservazionedel vantaggio compet<strong>it</strong>ivo. Per talemotivo, è importante per le imprese sviluppareadeguati strumenti e competenze di managementin mer<strong>it</strong>o, in particolare con riguardoagli aspetti del knowledge management e dell'apprendimentoorganizzativo.Inoltre, negli attuali contesti compet<strong>it</strong>ivi, leinnovazioni tecnologiche avvengono di radograzie all'attiv<strong>it</strong>à di singole imprese. Accadepiù spesso che siano il risultato di input provenientida una gamma di imprese che lavoranoinsieme come clienti e forn<strong>it</strong>ori o in varieforme di alleanza. Perciò la propensioneall'innovazione è, in parte, funzione della collaborazionetecnologica e, quindi, strettamentecorrelata alle competenze relazionali dell'impresa.Ciò spiega perché indagare la propensioneall'innovazione agevoli l'adeguatacomprensione e valutazione delle complessiveimpostazioni e capac<strong>it</strong>à relazionali di un'organizzazione.L'ultima sezione del questionario è dedicataa rilevare l'att<strong>it</strong>udine al cambiamento e lacapac<strong>it</strong>à di autodiagnosi cr<strong>it</strong>ica. Si tratta diuna sezione fondamentale nella struttura delquestionario, perché volta ad una contestualizzazionedella riflessione del rispondente:quest'ultimo è chiamato ad esprimere giudizisull'organizzazione di appartenenza non piùin generale o con riguardo ad una dimensionetemporale volutamente indeterminata, bensìcon specifico riguardo alla problematica delrischio di crisi o complicazioni indotte dal rallentamentodegli affari veicolati dal rapporto,diretto o indiretto, di forn<strong>it</strong>ura nei confrontidello stabilimento Fiat nel Cassinate-Frusinate.Per riconversione si intende l'abbandono,da parte di un'impresa, dell'attuale linea diprodotti, in quanto causa non temporanea dicrisi, che si sostanzia in risultati economicinegativi, con la contestuale produzione diun'altra linea produttiva, più o meno collegataalla precedente. In senso stretto, la riconversioneimplica una diversificazione omogenea,nella quale tuttavia la nuova linea produttivanon affianca quella esistente, ma la sost<strong>it</strong>uisce.In senso più ampio e lato, la riconversioneindividua un percorso, più o meno graduale,di spostamento dell'attenzione aziendaleda uno o più prodotti consolidati ad altriprodotti di più recente inserimento.L'obiettivo fondamentale della riconversio-Fattori esogeni• crisi profonda e strutturale del settore (business) incui l'impresa opera;• peggioramento sensibile e non temporaneo, percause di tipo pol<strong>it</strong>ico ed economico, delle condizioni checaratterizzano i mercati di approvvigionamento;• interventi della Pubblica amministrazione (locale,nazionale, sovranazionale) volti a disincentivare obloccare la produzione in particolari settori, ad esempiocon motivazioni connes-se con la pol<strong>it</strong>ica pubblica versol'ambiente naturale.Tabella 4 - Cause della riconversione.Fonte dati: CUEIM.Fattori endogeni• incapac<strong>it</strong>à di reagire all'innovazione tecnologica eorganizzativa dei concorrenti più forti, anche conpol<strong>it</strong>iche di prodotto-processo di tipo im<strong>it</strong>ativo;• incapac<strong>it</strong>à di fronteggiare le azioni di marketing deiconcorrenti e di contrastare efficacemente la loroposizione di forza del mercato;• conclamata inferior<strong>it</strong>à transazionale nei confronti deiforn<strong>it</strong>ori sui mercati di approvvigionamento rispetto allaforza contrattuale dei migliori concorrenti.46Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


ne non è la cresc<strong>it</strong>a, ma la sopravvivenza dell'impresa,attraverso la ricerca di una s<strong>it</strong>uazionestrategica diversa e migliore della precedente,che consenta cioè di operare in condizionidi sufficiente equilibrio economicofinanziario.La riconversione può essere dettatada motivazioni esogene o endogene.Qualunque siano le motivazioni alla base diun'iniziativa di riconversione, questa implicache l'impresa, avvalendosi dell'esperienzaacquis<strong>it</strong>a nel vecchio business, sviluppi e progettiuna nuova linea di produzione connessaalle preesistenti attiv<strong>it</strong>à dal punto di vista tecnologico,e, se possibile, anche da quello dellagestione del rapporto col mercato. Con lariconversione (specialmente in senso stretto),l'investimento addizionale è, in genere, noncosì ingente come nel caso di una ristrutturazioneradicale, in quanto la nuova linea cheaffianca e/o sost<strong>it</strong>uisce la preesistente deveutilizzare al massimo grado le strutture produttivee gli investimenti precedenti (83).ProvinciaComune diIntervistatoScheda a cura diDataAnnotazioni1. Ragione sociale2. Sede intervistata (fareriferimento alla/e sede/i s<strong>it</strong>a/enel Lazio e che serve/onodirettamente lo stabilimentoFiat a Cassino o forn<strong>it</strong>ori dellostesso).3. Sede legaleQuestionario indotto FiatDati anagraficiIndirizzo:n.civ:cap:Comune:Provincia:Local<strong>it</strong>à:Frazione:Tel:fax:E mail:S<strong>it</strong>o web:La sede legale coincide con questa sede?Si (passare alla domanda 4)No, in questo caso specificare qui di segu<strong>it</strong>oIndirizzo: n.civ: cap:Nazione (se all’estero):Regione:Comune:Provincia:Local<strong>it</strong>à:Frazione:Tel:fax:E mail:S<strong>it</strong>o web:83. Lo scopo è quello di ridurre al minimo la dipendenza dai vari mercati nei quali l'impresa dovrebbe operare come acquirente(dei cap<strong>it</strong>ali, del lavoro, dei beni strumentali, dei brevetti, ecc.) per la necess<strong>it</strong>à di rispettare la condizione che è allabase di questa strategia: la sostanziale mancanza di risorse disponibili da investire nel processo di riconversione.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus47


4. Natura giuridica5. Proprietà aziendale / compaginesocietaria6. Ubicazione in area dedicata a specificadestinazione urbanistica7. Anno inizio attiv<strong>it</strong>à8. Attiv<strong>it</strong>à economica9. codice Ateco10. Descrizione dell’attiv<strong>it</strong>àDati anagraficiD<strong>it</strong>ta individualeSocietà di persone• Ss• Snc• SasSocietà di cap<strong>it</strong>ale• Srl• Sapa• SpaCooperativa,specificareConsorzio, specificareAltre forme, specificareSesso Nome/cognome Anno di nasc<strong>it</strong>aIndividuale M FCollettiva M FIndicare il numero dei soci ___Persone fisiche Sesso Nome/cognome Anno di nasc<strong>it</strong>aSocio 1M FSocio 2M FSocio 3M FPersone giuridicheRagione socialeSocio 1Socio 2Socio 3NoSi, specificareMacrosettoreAgricolturaIndustriaCommercioAltri serviziSelezionare il settore Ateco di appartenenza• A. Agricoltura, caccia e silvicoltura• B. Pesca• C. Estrazioni di minerali• D. Manifatturiero• E. Produzione e distribuzione di energia elettrica, gase acqua• F. Costruzioni• G. Commercio all’ingrosso e al dettaglio• H. Alberghi e ristoranti• I. Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni• J. Attiv<strong>it</strong>à finanziarie• K. Attiv<strong>it</strong>à immobiliari, noleggio, informatica e servizialle imprese• M. Istruzione• N. San<strong>it</strong>à e assistenza sociale• O. Altri servizi pubblici, sociali e personali• Attiv<strong>it</strong>à n.c., specificare48Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


11. Occupati (subordinati eparasubordinati)12. Fatturato dell’ultimo anno (fareriferimento alla voce A1 del contoeconomico)1.1 Barrare da 1 a 2 caselle per indicarein quali punti precisi della filiera sicolloca l’attiv<strong>it</strong>à dell’impresa1.2 Indicare in modo sintetico ma chiaroquale è il prodotto principale (bene eservizio) realizzato dall’impresa1.3 Indicare il peso percentuale delGruppo Fiat ( o di forn<strong>it</strong>ori del Gruppostesso) sul fatturato negli esercizispecificati1.4 Indicare se si è interessati all’ipotesidi creazione di nuovi business medianteil trasferimento di idee / progetti dastrutture di ricerca univers<strong>it</strong>arie o daaltre realtà di eccellenza tecnologica,idonee a consentire l’innovazione diprocesso / prodotto e l’aumento dellacompet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à sul mercatoDati anagraficiOggi Anno precedente 2 anni fa• da 1 a 5 • da 1 a 5 • da 1 a 5• da 6 a 10 • da 6 a 10 • da 6 a 10• da 11 a 20 • da 11 a 20 • da 11 a 20• da 21 a 50 • da 21 a 50 • da 21 a 50• da 51 a 100 • da 51 a 100 • da 51 a 100• da 101 a 250 • da 101 a 250 • da 101 a 250• > 250 • > 250 • > 250• < 250.000,00 Euro• 250.000,00 - 500.000,00 Euro• 500.000,00 - 1.000.000,00 Euro• 1.000.000,00 - 2.500.000,00 Euro• 2.500.000,00 - 5.000.000,00 Euro• > 5.000.000,00 EuroRapporti specifici con Fiat o forn<strong>it</strong>ori diretti di Fiat• Progettazione / Protopizzazione• Attrezzature di produzione e impianti• Parti per telai / scocca• Parti per motore• Parti elettriche / elettroniche• Parti per interni• Parti per esterni• Materiali e lavorazioni• Servizi di trasporto• Altri servizi• Altro, specificareAnno20032004SiNo% (percentuale)Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 49


Sezione 1 - Competenze tecnologiche1.1) Indicare il livello di eccellenza dell’un<strong>it</strong>à locale in ciascuna delle seguenti tecnologieTecnologie produttiveTecnologie di magazzinaggioTrascurabileTrascurabileBassoBassoDiscretoDiscretoAltoAltoMolto altoMolto altoTecnologie per il controllo della qual<strong>it</strong>àTecnologie di progettazioneTrascurabileTrascurabileBassoBassoDiscretoDiscretoAltoAltoMolto altoMolto altoTecnologie per la movimentazioneTecnologie informatiche gestionali e comunicazionaliTrascurabile( es. informatizzazione magazzino, intranet, extranet, CRM,BassoERP, ecc.)DiscretoTrascurabileAltoBassoMolto altoDiscretoAltoMolto alto1.2) Indicare la tipologia di impianto prevalente nell’un<strong>it</strong>à locale (1 sola risposta)Impianti manualiImpianti a controllore logico programmabile (PLC)Impianti a controllo numerico (CN/CNC)Sistemi o linee di automazione flessibile (FMS)1.3) Indicare altre eventuali eccellenze tecnologiche - in termini di prodotti, processi, brevetti, know how - presenti nell’un<strong>it</strong>àlocaleNessunaSezione 2 - Competenze di marketing e attiv<strong>it</strong>à internazionale2.1) Specificare se ciascuna delle seguenti capac<strong>it</strong>à relative all’attiv<strong>it</strong>à di vend<strong>it</strong>a rappresenta per l’impresa / un<strong>it</strong>à operativalocale un punto di forza, di debolezza o nessuno dei dueCapac<strong>it</strong>à di:Punto di forza Punto di Né l’uno nédebolezza l’altroManovrare i prezzi in modo che siano compet<strong>it</strong>iviPraticare condizioni di pagamento attrattiveSoddisfare i termini di consegna richiesti dai clientiModificare il prodotto secondo le richieste di potenziali nuovi clientiSvolgere attiv<strong>it</strong>à promozionali, anche partecipando a fiere ed eventiper promuovere i prodotti e/o l’immagine aziendaleTrovare intermediari e rappresentanti esteri soddisfacentiReperire responsabili export preparatiMantenere i clienti e mercati geografici attuali (fidelizzazione)50Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Sezione 2 - Competenze di marketing e attiv<strong>it</strong>à internazionaleCapac<strong>it</strong>à di:Punto di forza Punto didebolezzaDotare i prodotti di aspetti sostanziali o d’immagine che li rendanodifferenti dai prodotti dei concorrentiOffrire i prodotti attuali su nuovi mercati geografici e/o a nuovi clientiConquistare nuovi mercati geografici e/o nuovi clienti tram<strong>it</strong>e losviluppo di nuovi prodotti e tecnologiePrevedere la domanda e comprendere i suoi gusti e orientamentimutevoli nel tempo2.2) L’un<strong>it</strong>à locale rileva in modo sistematico e formalizzato la customer satisfaction?NoSi (specificare come)Né l’uno nél’altroSezione 3 - Competenze organizzative e skills delle risorse umane3.1) Come definirebbe il tipo di struttura organizzativa che caratterizza l’un<strong>it</strong>à locale?per funzioniper prodotti / servizialtro (specificare)3.2) Si fa ricorso al lavoro di gruppo per risolvere problemi specifici, inusuali e molto complessi?per nientepocomolto3.3) Si fa ricorso in modo sistematico e predefin<strong>it</strong>o a incentivi individuali e/o di gruppo (es. premi di produzione per reparto)?per nientepocomolto3.4) Vi è senso di identificazione dei dipendenti con l’impresa?per nientepocomolto3.5) Sono state assunte sistematicamente risorse umane con laurea in discipline tecnico-scientifiche?per nientepocomolto3.6) L’attiv<strong>it</strong>à svolta nell’impresa ha consent<strong>it</strong>o alle risorse umane di acquisire esperienze e capac<strong>it</strong>à specifiche e rilevanti?per nientepocomolto3.7) L’attiv<strong>it</strong>à di formazione del personale svolta dall’impresa risulta:significativa, di carattere tecnologico e riguardante lo specifico amb<strong>it</strong>o di attiv<strong>it</strong>à attuale dell’impresasignificativa e volta all’innovazione di prodotto e/o all’introduzione di nuove tecnologiesignificativa e di carattere aziendale / managerialesignificativa e riguardante (specificare)marginale ed occasionaleSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus51


Sezione 4 - Competenze relazionali4.1) Barrare da 1 a 3 caselle per indicare le relazioniprevalenti con l’esterno:Coinvolgimento attivo nella progettazione/ingegnerizzazione dei prodotti/materiali con uno o più clienti/forn<strong>it</strong>oriCollegamento tipo EDI/EDPEffettuazione di consegne just-in-time ai clientiRicorsi frequenti a gruppi di alvoro interaziendali composti da membri dell’impresa e da esponenti di imprese clienti e/oforn<strong>it</strong>riciConoscenza dettagliata di capac<strong>it</strong>à, esigenze e modo di operare di taluni clienti/forn<strong>it</strong>oriPartecipazione stabile a fiere, esposizioni ed altri eventi per presentare e/o vendere i prodottiRicerca sistematica di nuovi soci e invest<strong>it</strong>ori nel cap<strong>it</strong>ale di rischioOttenimento di finanziamenti adatti da banche con le quali si intrattengono relazioni fiduziarie di più lungo periodo4.2) Specificare certificazioni di qual<strong>it</strong>à (es: Uni-En-ISO 9000) e altri riconoscimenti assimilabili già ottenuti o in corso diottenimentoTipo di certificazioneEnte certificatoreStato di ottenimentoGià acquis<strong>it</strong>o In corsoGià acquis<strong>it</strong>o In corsoGià acquis<strong>it</strong>o In corsoGià acquis<strong>it</strong>o In corsoGià acquis<strong>it</strong>o In corsoSezione 5 - Propensione all’internazionalizzazione5.1) L’impresa nel suo complessoÈ presente all’estero con IDEÈ presente all’estero con esportazioniÈ presente all’estero tram<strong>it</strong>e partecipazione a consorzi d’impresaÈ presente all’estero con joint venture e/o altri accordi con imprese estereÈ presente all’estero con (specificare altra modal<strong>it</strong>à)Non è presente all’estero5.2) Indicare i primi 3 mercati geografici di destinazione delle esportazioniIIIIIINon vi sono esportazioni5.3) Peso percentuale delle esportazioni sul fatturato totale:_______________%Sezione 6 - Propensione all’innovazione6.1) L’un<strong>it</strong>à locale è dotata di uno o più laboratori di Ricerca & Sviluppo?NoSi (specificare)6.2) Barrare da 1 a 2 caselle per indicare le aree di innovazione nelle quali l’impresa è intervenuta negli ultimi 5 anniconseguendo qualche risultato:Ricerca/creazione di nuovi materialiUtilizzo di nuovi materialiAggiunta di nuove funzional<strong>it</strong>à al prodotto esistente (bene o servizio)Introduzione di un nuovo design nel prodotto esistente (bene o servizio)lancio di prodotti nuovi profondamente diversi dai preesistentiNuove tecnologie produttiveNuovi metodi di organizzazione e gestione internaAltro (specificare)52Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Sezione 7 - Riconversione7.1) Sono state già assunte negli ultimi tempi iniziative per uscire dall’attuale crisi/difficoltà locale?NoSi (specificare in modo sintetico ma chiaro)7.2) Barrare da 1 a 3 caselle per indicare le difficoltà compet<strong>it</strong>ive pat<strong>it</strong>e dall’un<strong>it</strong>à locale:Basso livello della domandaBreve ciclo di v<strong>it</strong>a dei prodottiForte concorrenza direttaDifficoltà di differenziazione del prodottoForte potere contrattuale dei clientiDifficoltà riscossione cred<strong>it</strong>i presso i clientiDifficoltà ad aprire il cap<strong>it</strong>ale a nuovi soci/partnerDifficoltà a reperire risorse finanziarie adeguate al sistema bancarioDifficoltà a reperire manodopera con professional<strong>it</strong>à adeguataElevato turn over del personale qualificatoDifficoltà di stare al passo con l’innovazione tecnologicaAltro (specificare)Altro (specificare)Altro (specificare)7.3) Barrare da 1 a 3 caselle per indicare le iniziative r<strong>it</strong>enute più opportune per uscire dalla crisiNuove aree geografiche in vend<strong>it</strong>aIngresso in nuovi segmenti/settori di mercatoPiù canali distributiviSelezione della distribuzione dal punto di vista terr<strong>it</strong>orialeNuove forme promozionaliCreazione o potenziamento del reparto progettazioneModifica organizzazione del lavoroInternalizzazioneEsternalizzazioneApertura di nuove un<strong>it</strong>à produttive (Italia o estero)Altro (specificare)Altro (specificare)Altro (specificare)7.4) Barrare da 1 a 3 caselle per indicare i servizi esterni r<strong>it</strong>enuti più utili per uscire dalla crisi e sviluppare nuovi progetti aziendali:Assistenza finanziaria e alla ricerca di fonti di finanziamentoTutoraggio al business planningConsulenza tecnologicaAccesso ai laboratori di ricercaConsulenza brevettualeSupporto alla ricerca di partnerConsulenze specialisticheTutoraggio alla fase di start upConsulenza contrattualisticaConsulenza economica, finanziaria e di marketingOsp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à nei centri di promozione imprend<strong>it</strong>oriale <strong>BIC</strong> Lazio (Incubatori dotati di laboratori e uffici a disposizione delle start up)Altro (specificare)Altro (specificare)Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus53


Sezione 7 - Riconversione7.5) Indicare la posizione aziendale rispetto all’ipotesi di ricorso ad aiuti finanziari pubblici (Legge 46/82, Legge 488/92 settorericerca) per uscire dal momento di difficoltà/crisi (1 sola risposta):L’impresa dispone già di progetti aziendali, da realizzare nell’attuale un<strong>it</strong>à locale, finanziabili con fondi pubblici e ha giàpresentato domanda al riguardoL’impresa dispone già di progetti aziendali, da realizzare nell’attuale un<strong>it</strong>à locale, finanziabili con fondi pubblici, ma non haancora presentato domanda al riguardo, pur essendo interessata a farloL’impresa dispone già di progetti aziendali, da realizzare nell’attuale un<strong>it</strong>à locale, ma non è interessata a richiedere fondipubbliciL’impresa non dispone già di progetti aziendali da realizzare nell’attuale un<strong>it</strong>à localeDenominazionedell’impresaAllegato - Indicare i forn<strong>it</strong>ori rilevanti nel rapporto di forn<strong>it</strong>ura con Fiat a CassinoIndirizzo completosede legaleIndirizzo completo sede operativa nellaprovincia di Frosinone (se presente)Riferimento telefonico(anche più di uno)Riferimentofax54Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


4.4 Principali risultati dell'indagineRicostruzione orientativa dell'universo equalificazione dei rispondentiL'indagine sul campo relativamente alleimprese dell'indotto Fiat nel Cassinate-Frusinate è stata svolta partendo dalla ricostruzioneorientativa dell'universo di impreseappartenenti all'indotto stesso, quantomenocon riferimento al I livello di forn<strong>it</strong>ura, che èstato più agevolmente delineato sulla basedelle indicazioni sui rapporti diretti di forn<strong>it</strong>uraprocurati dallo stabilimento Fiat.Secondo quanto appreso, l'indotto consideratopuò essere in prima approssimazione rappresentato,sul piano logico, secondo lo schemaad anelli di forn<strong>it</strong>ura di segu<strong>it</strong>o proposto.La distinzione del I anello di forn<strong>it</strong>ura indue sottocategorie trova giustificazione nelfatto che il segmento dei forn<strong>it</strong>ori di materialidiretti (materiali in senso stretto e componentie moduli pre-assemblati) rappresenta ilnucleo fondamentale (core) dell'indotto ai finidell'allestimento materiale dei prodotti realizzatidallo stabilimento Fiat, mentre l'altrosegmento raccoglie un coacervo di forn<strong>it</strong>oridi servizi molto eterogeneo, al cui internospiccano per la particolare rilevanza i servizilogistici. Questi ultimi spaziano dal supportoalla programmazione industriale sino alle attiv<strong>it</strong>àlogistiche più operative (trasporto esterno,movimentazione interna, manutenzioneimpianti e attrezzature, magazzinaggio e conservazione),ma non sono concretamente eFigura 3 - Schema ad anelli di forn<strong>it</strong>ura.1A) Forn<strong>it</strong>ori diretti o di I livello:forn<strong>it</strong>ori dello stabilimento Fiatper materiali diretti1B) Forn<strong>it</strong>ori diretti o di I livello:forn<strong>it</strong>ori dello stabilimento Fiatper servizi varistabilimentoFIAT2) Subforn<strong>it</strong>ori o forn<strong>it</strong>ori di II livello3) Subforn<strong>it</strong>ori o forn<strong>it</strong>ori di IIIed ulteriore livelloFonte dati: CUEIM.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus55


Tabella 5 - I livello di forn<strong>it</strong>ura.I livello85100%Forn<strong>it</strong>ori diretti dello stabilimento Fiatper materiali diretti1821%Fonte: CUEIM su dati e informazioni Fiat.Forn<strong>it</strong>ori diretti dello stabilimento Fiatper servizi vari6779%direttamente erogati dalle imprese logistichedel I livello, che tendono ad affidare le attiv<strong>it</strong>àa realtà aziendali più piccole e di ordineinferiore nella catena di forn<strong>it</strong>ura.Infatti, a segu<strong>it</strong>o di una razionalizzazionedel primo anello di forn<strong>it</strong>ura avviato dalla Fiatnei primi anni del duemila, l'intero fabbisognologistico dello stabilimento è stato affidatoad un'unica impresa di recente cost<strong>it</strong>uzione(la joint venture Tnt Arvil), la quale subappaltaa sua volta ad una plural<strong>it</strong>à di imprese diII livello, che svolgono in concreto i processilogistici più operativi ricorrendo a diverse piccolee piccolissime realtà artigiane, spesso trasportatorimonoveicolari (84).Sulla base delle indicazioni desunte dallostabilimento Fiat, il primo livello di forn<strong>it</strong>urarisulta composto da quasi una novantina diun<strong>it</strong>à aziendali, alcune delle quali hannoperaltro rapporti di forn<strong>it</strong>ura con lo stabilimentopiù lim<strong>it</strong>ati e sporadici, in quanto relativia servizi decisamente generali, accessori emarginali. Nel complesso, la composizionedel primo livello di forn<strong>it</strong>ura prevede per il21% forn<strong>it</strong>ori di materiali diretti, consistentiin materiali, parti e moduli pre assemblati(forn<strong>it</strong>ori componentisti in senso stretto) eper il 79% forn<strong>it</strong>ori di materiali indiretti(materiale di consumo, impiantistica, attrezzatureecc.) e di servizi vari (dalla logistica allamanutenzione al servizio mensa ecc.).Mentre il sottogruppo dei forn<strong>it</strong>ori direttiappare piuttosto omogeneo - raggruppandole imprese manifatturiere più importanti delcomprensorio - il sottogruppo dei forn<strong>it</strong>oridiretti di servizi e materiali indiretti risultaquantomai eterogeneo, spaziando da rivend<strong>it</strong>oridi tubi, materiale elettrico e simile adimprese di carpenteria e logistica, sino a servizigenerici o comunque poco significativi inottica industriale (commercio al dettagliomoderno di tipo food, viaggi e trasferte, farmaciaecc.).Dunque, la differenziazione tra le due sottocategoriedel primo livello è abbastanzanetta, in quanto:• i forn<strong>it</strong>ori di materiali diretti sono menonumerosi, dimensionalmente più grandi equasi completamente rappresentati daun<strong>it</strong>à operative (stabilimenti, filiali, societàinteramente controllate) di impresepreesistenti all'attivazione dello stabilimentoe di origine extra-regionale (85);• i forn<strong>it</strong>ori di materiali indiretti e servizisono meno omogenei tra di loro, giacchéi forn<strong>it</strong>ori di materiali e servizi industrialispecifici presentano un profilo similare aquello del sottogruppo precedente, mentrei forn<strong>it</strong>ori generici sono dimensionalmentepiù piccoli, spesso legati ab origineal comprensorio e meno dipendenti dall'economiadell'indotto. In generale, ilsottogruppo dei forn<strong>it</strong>ori di materiali indirettie servizi registra una prevalenza diintermediari commerciali (rivend<strong>it</strong>ori) diprodotti realizzati altrove, piuttosto che diproduttori e trasformatori in senso stretto.Peculiare e non assimilabile alle indicazio-84. Per conferme e approfondimenti su questa evoluzione e la polverizzazione del livello di forn<strong>it</strong>ura più indiretto,Antilia (2003, pp. 36-37).85. Sulla distinzione tra un<strong>it</strong>à decisionali e un<strong>it</strong>à operative all'interno dell'organizzazione d'impresa, cfr. Panati,Golinelli (1991, vol. 1, cap. 1).56Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


ni generali predette è il profilo di TntArvil SpA, che raccoglie in sé l'interagestione dei servizi logistici (generici especifici) per lo stabilimento Fiat, ricorrendopoi ad un'ampia gamma di subforn<strong>it</strong>oriarticolata in almeno due livelli per svolgereeffettivamente le attiv<strong>it</strong>à logistiche.La ricostruzione dell'universo, con specificoriguardo ai livelli di forn<strong>it</strong>ura ulteriori alprimo, è stata molto più problematica, inquanto non esistono metodologie e fontiinformative consolidate al riguardo. Infatti:• una delle indagini tra le più qualificatesottolinea come l'universo di un indottopossa essere, sempre con una certaapprossimazione, desunto da elenchi provenientida varie fonti (tra cui CCIAA eOsservatori Provinciali del Lavoro), successivamentevalutati, depurati e completatidagli esperti del team di ricerca in basealle conoscenze personali ed alle informazioniricevute dalle stesse aziende via viaintervistate. Non essendo disponibile unelenco completo di aziende selezionate inbase a cr<strong>it</strong>eri in grado di esprimere ilgrado di pregnanza del legame con lo stabilimentoFiat, è inev<strong>it</strong>abile una valutazioneanal<strong>it</strong>ica degli elenchi esistenti ed unaidentificazione basate su dati di conoscenzaed esperienza del team di lavoro (86);• uno studio campionario sull'indotto Fiatnel Cassinate-Frusinate stima in 150 ilnumero di imprese forn<strong>it</strong>rici di II livellonel 2002, con un rapporto di circa 1 a 3tra forn<strong>it</strong>ore diretto Fiat e forn<strong>it</strong>ori indiretti(87);• secondo studi di Confartigianato su propriiscr<strong>it</strong>ti, nel II livello e successivi rientrerebberocirca 140 aziende locali (100di trasporti e 10-12 di servizi manutentivi).Tram<strong>it</strong>e analisi dei soli codici di attiv<strong>it</strong>àeconomia, sono poi stimate, in base a daticamerali, pari a 37 i piccolissimi subforn<strong>it</strong>orilocali del settore metalmeccanico;• diversamente, secondo analisi per codici diattiv<strong>it</strong>à e informazioni privilegiate deidelegati provinciali, CNA stima in circa500 le piccolissime imprese metalmeccanicheappartenenti all'indotto (88).In considerazione della notevole varietà eapprossimazione delle informazioni e delleindicazioni metodologiche rinvenibili in letteratura,si è proceduto al contatto di tutte leimprese forn<strong>it</strong>rici dirette dello stabilimentoFiat considerato, al fine di apprendere l'articolazionedei rapporti di forn<strong>it</strong>ura sottostante.Dal primo livello di forn<strong>it</strong>ura, sono stateconsegu<strong>it</strong>e 24 interviste valide, dalle qualisono pervenute informazioni anche in mer<strong>it</strong>oagli ulteriori forn<strong>it</strong>ori della catena.Queste ultime hanno confermato, ancorprima dell'analisi delle risposte al questionarioforn<strong>it</strong>e dal primo livello e dell'ottenimento dirisposte dai subforn<strong>it</strong>ori, come:• stime precedentemente richiamate e risalentia taluni anni fa sul numero di impreseed addetti complessivamente qualificantel'indotto considerato siano eccessivamentegrezze e vaghe;• anche ammettendo l'affidabil<strong>it</strong>à dellestime menzionate, l'evoluzione più recentedell'indotto sembri dimostrare processidi riduzione del numero degli occupati edelle imprese effettivamente coinvolte dall'attiv<strong>it</strong>àdello stabilimento Fiat e residentinel comprensorio.A supporto delle constatazioni svolte, ilprospetto di segu<strong>it</strong>o riportato mostra l'ubicazionedei subforn<strong>it</strong>ori segnalata dalle imprese86. Gruppo Dirigenti Fiat (2002, pp. 18-19).87. Ufficio Studi Federlazio (2002).88. Per approfondimenti su questi dati, Antilia (2003, pp. 39-40).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 57


forn<strong>it</strong>rici di I livello contattate e coinvoltenella survey. Ferma restando l'impossibil<strong>it</strong>à distabilire in termini rigorosi la rappresentativ<strong>it</strong>àdel panel di 24 rispondenti di I livello consideratorispetto all'universo dell'indotto, ilnumero totale dei forn<strong>it</strong>ori di ulteriore livelloè pari a circa 160: si tratta di un valore prossimoa quello indicato da studi più risalenti sulcomprensorio e compatibile con l'indicazionemedia di circa 3 subforn<strong>it</strong>ori di II livello perciascun forn<strong>it</strong>ore diretto.Tuttavia, questo dato è relativo all'interoportafoglio di forn<strong>it</strong>ori giudicati rilevanti neirapporti con lo stabilimento Fiat dai rispondentidel I livello. Alcuni di tali subforn<strong>it</strong>orinon sono presenti nel comprensorio che delim<strong>it</strong>a,idealmente, l'indotto sul piano spaziale.I subforn<strong>it</strong>ori di cui viene indicata come certala presenza nel Cassinate-Frusinate o nel restodel Lazio sono circa una sessantina, molti deiquali legati al gestore unico della catena logisticadello stabilimento Fiat (TNT Arvil).La tabella riportata pone in luce come passandodal I al II livello, si registra una quotadi subforn<strong>it</strong>ori di circa il 65% estranea al comprensorioe alla Regione Lazio, persino in terminidi sedi operative. Il dato inv<strong>it</strong>a a considerarecon più cautela stime operate da associazionidi categoria sull'effetto di propulsioneimprend<strong>it</strong>oriale e occupazionale della presenzadi Fiat nell'area Cassinate-Frusinate, aprendo lastrada ad almeno due ipotesi interpretative:• l'insediamento di Fiat nel comprensorioha sort<strong>it</strong>o un effetto di sollec<strong>it</strong>azione efertilizzazione imprend<strong>it</strong>oriale sin dall'origineinferiore alle aspettative e al livellodesiderabile dalla collettiv<strong>it</strong>à locale. Ciòper molteplici fattori, variamente indicatidalla letteratura geoeconomica in tema dispillover effect e di ostacoli agli stessi(assenza di una tradizione metalmeccanicae affine nel terr<strong>it</strong>orio prima dell'arrivo diFiat, scarso orientamento dell'impresaosp<strong>it</strong>e a utilizzare o a stimolare nel tempo,la formazione di forn<strong>it</strong>ori locali in luogodel trasferimento massiccio di forn<strong>it</strong>ori giàimpiegati in altri terr<strong>it</strong>ori, inefficiente utilizzodei fondi strutturali comun<strong>it</strong>ari e deiprovvedimenti nazionali e subnazionaliall'epoca di avvio dell'insediamento, spostamentodel focus dei policy maker regionalie subregionali verso il terziario e i serviziecc. (89);• l'emergere in modo evidente delle difficoltàdel Gruppo Torinese negli ultimianni e lo spostamento dell'attenzione delmanagement Fiat verso stabilimenti postipiù a sud per la ricerca di costi operativiTabella 6 - Ubicazione subforn<strong>it</strong>ori.Ubicazione dei subforn<strong>it</strong>ori dellostabilimento Fiat a Cassino - PiedimonteSan GermanoForn<strong>it</strong>ori totali segnalati dal I livello di rispondentiRiferimento terr<strong>it</strong>oriale relativo a forn<strong>it</strong>ori diulterio-re livello segnalato dal rispondete di IlivelloRegione57Resto d'Italia95Resto del mondo10Totale16289. Il mancato sviluppo di una rete di imprese forn<strong>it</strong>rici dello stabilimento Fiat nel Cassinate-Frusinate può essereinterpretato come il risultato non soltanto di una scarsa capac<strong>it</strong>à di sollec<strong>it</strong>azione imprend<strong>it</strong>oriale della impresa guida,quanto di indirizzi di pol<strong>it</strong>ica industriale non orientati prior<strong>it</strong>ariamente verso tale obiettivo. Infatti, è possibile che leist<strong>it</strong>uzioni locali e nazionali puntassero, in origine, principalmente allo sviluppo dell'occupazione locale, piuttosto cheall'imprend<strong>it</strong>oria indotta. Tuttavia, tale orientamento appare oggi non lungimirante, in quanto all'epoca dell'insediamentodi Fiat nel comprensorio erano disponibili aiuti finanziari alle imprese (fondi strutturali e provvedimenti nazionali)particolarmente congeniali alla cost<strong>it</strong>uzione di nuove imprese: tali strumenti normativi non sono oggi più applicabilinel comprensorio o presentano risorse finanziarie attivabili più lim<strong>it</strong>ate.58Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


ancora inferiori hanno innescato un processorelativamente poco coordinato diriorganizzazione e downsizing dell'indotto,con un r<strong>it</strong>orno di commesse e ordinativiverso forn<strong>it</strong>ori legati a Fiat e attivi inaltri terr<strong>it</strong>ori, sia posti al nord sia posti alsud. Parallelamente, altri forn<strong>it</strong>ori di I e IIlivello hanno spostato o incentrato la loroattiv<strong>it</strong>à in altri terr<strong>it</strong>ori lim<strong>it</strong>rofi (come leprovince de L'Aquila, di Pescara, diCaserta e di Napoli) e, in qualche caso,hanno anticipato i tempi, ricercandonuovi clienti e mercati e riducendo sensibilmentela dipendenza da Fiat.Non è possibile approfondire ulteriormentela ricostruzione storica e valicare l'ipotesi delmancato (o, meglio, parziale) attecchimentoab origine dell'indotto ovvero quella del piùrecente contrarsi dell'indotto stesso. La letteraturasull'insediamento Fiat nel Frusinate-Cassinate è troppo recente e priva di elementidi giudizio in grado di supportare l'una ol'altra interpretazione.In ogni caso, con riguardo all'indagine adhoc condotta sul campo, molti dei forn<strong>it</strong>ori diII livello conosciuti attraverso le indicazionidei rispondenti di I livello sono stati contattatiper essere a loro volta intervistati.Tabella 7 - Panel dei forn<strong>it</strong>ori.Impresa o un<strong>it</strong>àaziendalerispondente1234567891011Livelloe sublivelloI BIIIII BI AI AI AI AI BI BI ADescrizione attiv<strong>it</strong>ànoleggio autobus gran turismocostruzioni elettriche industriali:avvolgimenti, quadri, sw,progettazionecostruzioni e forn<strong>it</strong>ureelettromeccaniche trasformatorimotorielettrici-pompe sommerseprogettazione, costruzione,installazione di impianti dimovimentazione e trasporto interniper il settore automotivestampaggio plastica componenti automancanteproduzione componenti termoplasticiverniciati, settore automobilisticoprogettazione, sviluppo e produzionedi: sistemi termici motore e ab<strong>it</strong>acolo,moduli plancia e moduli frontalecommercio utensileria, macchinariutensili, articoli tecnici ed attrezzatureausiliarie alla produzionerecupero e smaltimento rifiuti;commercio all'ingrosso di carta damacero, materiale ferroso, legnosviluppo,realizzazione prototipi sinoalla produzione in serie di parti pertelaio e scocca (profilatura/piegatura3d/stampaggio in diversi materiali)mancantemancantetrasformatori ,quadri elettrici,telecontrolli con sw realizzato ad hoctrasformazioni e riparazioni motorielettriciproduzione di paraurti e planciaportastrumentisistema di trasporto chiavi in manocassetti194, griglie199, cassetti Ivecocomponenti in plastica per automancanteProdotti principali, ancherispetto a Fiatforn<strong>it</strong>ura di materiale di consumo, inspecie utensilerieservizi di smaltimento e recupero rifiutiSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus59


Impresa o un<strong>it</strong>àaziendalerispondente121314151617181920212223Livelloe sublivelloDescrizione attiv<strong>it</strong>àI A mancanteIII BI BI BI AI AI AI AIIIII Btubisteria industrialestrumentazione industriale,manutenzione della strumentazioneelettro-strumentalenoleggio, vend<strong>it</strong>a, assistenza di carrellielevatori, trattori, transpallet,piattaforme, retrattilicommercio materiale elettricoindustrialemancanteproduzione componenti in plastica inparticolare serbatoi carburante perautovetturaassemblaggio lamieratiproduzione e commercio di sedili perautovetturecommercializzazione di materialetermoidraulicomeccanica di precisionevend<strong>it</strong>a al dettaglio di articoli ottici:occhiali da vista, fotografiaProdotti principali, ancherispetto a Fiattelai ed ossature scocca in profilati diacciaio, telai porte a sezione variabilein profilati di acciaio o in estruso dialluminio traverse antintrusione, porta,traverse urto assicuratori, traverse urtopedone, modanaturepadiglione/laterali in alluminio,meccanismi porte scorrevoli, guide perporte scorrevoli, profilate in acciaio,profilate in acciaio e in inoxmateriale plastico per la realizzazionedi: bocchettoni introduzionecarburante, serbatoio carburante,convogliatori aria, paratie, mobilettiper auto, componentistica varia perautotubisteria e carpenteria industriale sudisegno del cliente con eventualimodifiche funzionali apportate instabilimentomanutenzione della strumentazioneelettro-strumentaletubazioni e raccordinoleggio mezzi trasporto interno(carrelli elevatori)stampaggio e assemblaggio particolariin lamieraserbatoio carburanteparticolari assemblati per la scocca diautovetturesedili per autovetturemancantemeccanica di precisionemateriale fotografico ed occhiali60Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Impresa o un<strong>it</strong>àaziendalerispondente242526272829303132Livelloe sublivelloI AI BI BI BI AIII BIIIIDescrizione attiv<strong>it</strong>àindustria materie plastiche epoliuretaniche per le industrieaeronautiche, automobilistiche eferroviarieproduzione e commercio prodottichimicicommercio ingrosso articoli tecnici eindustriali; riparazione autolavaggi,compressori, idropul<strong>it</strong>rici utensili varida lavoro; rappresentanzecommercialicostruzione ed installazione impiantielettrici e telefonici industriali e civili,cabine mt e btassemblaggio di parti e sottogruppi inlamiera per automotive,lastroferraturaprogetti e stampi per materieplastichenel settore automobilisticologistica: handling e trasporti per glistabilimenti Fiat in Italiafodere per autoimbott<strong>it</strong>ura sedili automateriale fotografico ed occhialimancanteProdotti principali, ancherispetto a Fiatprodotti chimici ausiliaricommercio articoli tecnici comecompressori, idropul<strong>it</strong>rici, autolavaggi,utensili meccanici, sollevatori,attrezzatura varia e specifica perofficine, stazioni di servizio, forn<strong>it</strong>uragas tecnici, prodotti chimici, carta;riparazione e assistenza autolavaggi,compressori, ponti sollevatori,idropul<strong>it</strong>riciimpianti elettrici, impianti rilevazionefumi, impianti varchi tecnici, gabbie difaraday, quadri elettrici di mt e btsottogruppi in lamiera per Fiat Stilo 3p,5p, mw e Fiat Cromahandling e trasporto di materiali diproduzione settore automotivefodere per auto di tutti e tre i marchiFiat (inclusa Lancia e Alfa Romeo)progettazione e produzione diimbott<strong>it</strong>ure, poggiatesta,poggiabraccia e particolari schiumatiper autoNota 1 - La dic<strong>it</strong>ura “mancante” indica assenza di risposte e specificazioni da parte dell'intervistato.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus61


Tuttavia, il tasso di risposta è stato nettamenteinferiore a quanto riscontrato per ilprimo livello, con un risultato finale di 6interviste utili (90).Il complessivo panel di rispondenti sottopostoa successive analisi ed elaborazioni èrisultato, in defin<strong>it</strong>iva, pari a 32 un<strong>it</strong>à, come disegu<strong>it</strong>o specificato.Dalla lista precedente, si può evincere che ilpanel risulta composto:• per il 38% da imprese forn<strong>it</strong>rici di I livelloe di materiali diretti (13 su 32), con unarappresentazione pressoché piena del relativosottouniverso, pari a meno di 18un<strong>it</strong>à;• per il 38% da imprese forn<strong>it</strong>rici di I livelloe di materiali diretti (12 su 32), con unarappresentazione del 18% del relativo sottouniverso,pari a 65 un<strong>it</strong>à;• per il restante 24% da imprese subforn<strong>it</strong>rici(6 su 30).Stante l'estrema incertezza delle stimedisponibili sull'universo delle imprese dell'indottoe la difficoltà di superare con le intervisteil II livello di forn<strong>it</strong>ura, non si può r<strong>it</strong>enereil panel rappresentato nel prosieguo rappresentativodell'intero universo. Tuttavia, ilrisultato dell'analisi delle risposte ricevuteappare notevolmente significativo, ai fini delcomplessivo progetto di individuazione dilinee evolutive del rapporto tra terr<strong>it</strong>orio eimprese dell'indotto, per almeno due ragioni:• il panel è altamente rappresentativo del Ianello di forn<strong>it</strong>ura e offre una relativaconoscenza anche del II, in cui sono raccoltele imprese - molte delle quali extraregionali- che hanno maggiori possibil<strong>it</strong>àTabella 8 - Rappresentazione sintetica dell'universo indagato e del panel di interviste in profond<strong>it</strong>à.UniversoI livello85(100%)tra 425 e 835un<strong>it</strong>à aziendaliForn<strong>it</strong>ori diretti dellostabilimento Fiat permateriali diretti18(21%)Forn<strong>it</strong>ori diretti dellostabilimento Fiat perservizi vari67(79%)Forn<strong>it</strong>ori di II livello?(stime intorno alle150 un<strong>it</strong>à aziendali)Forn<strong>it</strong>ori di III eulteriore livello?(stime tra 190 e600 un<strong>it</strong>à aziendali)PanelintervistatoI livello intervistato24 (28% dell'universo)12(18%)32 un<strong>it</strong>àaziendali12(67%)II livello intervistato8(5,3%)III e ulteriore livellointervistato-Fonte dati: CUEIM per <strong>BIC</strong> Lazio90. Il contatto e l'intervista dei forn<strong>it</strong>ori di I livello sono stati svolti completamente dal personale incaricato dal CUEIM,il quale si è avvalso della collaborazione del personale incaricato di <strong>BIC</strong> Lazio per il contatto e l'intervista dei forn<strong>it</strong>oridi II e ulteriore livello.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 63


di aderire a ipotesi di riconversione e riv<strong>it</strong>alizzazionein grado di produrre effettibenefici per gli ulteriori livelli di forn<strong>it</strong>ura;• buona parte del II livello e la total<strong>it</strong>à degliulteriori livelli comprende realtà piccolissime,spesso circoscr<strong>it</strong>te all'autoimprend<strong>it</strong>oria,non suscettibili di essere validamenteanalizzate sulla base del questionarioprecedentemente descr<strong>it</strong>to.Prima di procedere all'esposizione delleprincipali evidenze desumibili dalle rispostericevute, si riportano brevemente alcuneinformazioni utili a qualificare ulteriormenteil panel di imprese intervistato. Le tabelle disegu<strong>it</strong>o riprodotte presentano la distribuzionedei rispondenti per classe dimensionale, intermini di organico e di fatturato.Da ultimo, segnaliamo in Tabella 11 ladipendenza economica dall'indotto Fiatdichiarata dalle imprese che hanno ader<strong>it</strong>oall'indagine, nonché l'orientamento in mer<strong>it</strong>oall'ipotesi di partecipare a progetti di trasferimentotecnologico tram<strong>it</strong>e collaborazioni oprogrammi sviluppati da e con centri di ricercae di eccellenza tecnologica. Come si puòvedere, il peso medio del fatturato sviluppatodai rapporti - diretti o indiretti - con lo stabilimentoFiat è del 55,50% nel 2003 e del 54,46%nel 2004 (91). Contrariamente a quanto sipotrebbe pensare, in diverse imprese la quotadi fatturato legata all'attiv<strong>it</strong>à dello stabilimentoo, comunque, alla filiera Fiat è andata aumentando,in misura anche significativa. Pochequelle che sono invece riusc<strong>it</strong>e ad attenuare talestringente dipendenza economica.Tabella 9 - Dimensione aziende relativamente al numero di addetti.Classi di dimensione in addetti subordinati e parasubordinati nel 2004Valori assoluti%0-5515,63%6-10515,63%11-2039,38%21-5013,13%51-100412,50%101-250618,75%251 e oltre618,75%Mancante26,25%Nota 1 - La dic<strong>it</strong>ura "mancante" indica assenza di risposte e specificazioni da parte dell'intervistato.Totale32100,00%Valori assoluti%Tabella 10 - Dimensione aziende relativamente al fatturato.Classi di dimensione in fatturato da conto economico nel 20040-250 250 -500 500 - 1 1- 2 milioni 2,5 - 5mila Euro mila Euro milione Euro Euro milioni Euro00,00%26,25%515,63%412,50%1134,38%Oltre 5milioni Euro Mancante6 418,75% 12,50%Nota 1 - La dic<strong>it</strong>ura “mancante” indica assenza di risposte e specificazioni da parte dell'intervistato.Totale32100,00%91. Si precisa che i dati medi indicati sono stati calcolati come media ar<strong>it</strong>metica semplice delle risposte valide pervenute.Si tratta quindi di dati utili per un'impressione rapida e di sintesi. A rigore, infatti, il fatturato o altre grandezzemedie rifer<strong>it</strong>e ad un collettivo di imprese di diversa dimensione e configurazione dovrebbero essere determinatecome media ar<strong>it</strong>metica ponderata al fatturato o ad un altro parametro dimensionale aziendale. Nel caso specifico,però, il questionario non richiedeva il fatturato puntuale, ma la classe di fatturato di appartenenza, sicché la ponderazionerisulterebbe laboriosa e piuttosto approssimativa.64Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Impresa oun<strong>it</strong>àaziendalerispondente1234567891011121314151617181920212223242526272829303132Livelloe sublivelloI BIIIII BI AI AI AI AI BI BI AI AIII BI BI BI AI AI AI AIIIII BI AI BI BI BI AIII BI BTabella 11 - Dipendenza economica dall'indotto Fiat delle imprese.% di fatturato2003 dichiaratocome dipendenteda Fiatmancanteoltre 50%24%90%100%30%100%60%40%20%60%80%90%90%60%50%100%99%90%100%10%20%mancantemancante4,0%10%90%mancante20%88-90%100%100%% di fatturato2004 dichiaratocome dipendenteda Fiatmancante20%21%90%100%40%100%80%40%20%50%80%50%80%60%50%100%99%90%100%10%20%mancantemancante3,8%10%90%mancante50%88-90%100%100%Interesse all'ipotesi di creazione dinuovi business tram<strong>it</strong>e trasferimento diidee/progetti da strutture di ricercaidonee a consentire l'innovazione diprocesso/prodotto e l'aumento dellacompet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à sul mercatomancantemancanteinteressatointeressatointeressatonon interessatointeressatointeressatonon interessatonon interessatointeressatonon interessatointeressatointeressatointeressatointeressatointeressatonon interessatointeressatonon interessatonon interessatointeressatomancantemancantenon interessatonon interessatonon interessatomancanteinteressatointeressatointeressatointeressatoNota 1 - La dic<strong>it</strong>ura “mancante” indica assenza di risposte e specificazioni da parte dell'intervistato.Infine, le dichiarazioni d'interesse all'ipotesidi creazione di nuovi business tram<strong>it</strong>e trasferimentodi idee/progetti da strutture diricerca idonee a consentire l'innovazione diprocesso/prodotto e l'aumento della compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>àsul mercato, raccolgono il 55% dellepreferenze, un valore piuttosto alto e di particolareinteresse, se si considera che - comemeglio evidenziato nella trattazione sulleopzioni di valorizzazione imprend<strong>it</strong>orialeSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus65


emergenti (92), lo spin off accademico o daricerca:• è soltanto una delle possibili opzioni dicresc<strong>it</strong>a/sviluppo/innovazione;• è un approccio alla fertilizzazione imprend<strong>it</strong>orialeed economica piuttosto giovanee poco diffuso in Italia;• presuppone condizioni (azione di sistematra Ist<strong>it</strong>uzioni, imprese e altri tipi di Enti;collegamento tra mondo della ricercascientifica ed imprese; dimensione nontroppo ridotta dell'impresa beneficiaria)spesso r<strong>it</strong>enute difficili da conseguire.Le risposte espressamente negative sonomanifestate da imprese o un<strong>it</strong>à aziendalimolto piccole e con attiv<strong>it</strong>à essenzialmentecommerciale e di servizi.Elaborazione e analisi delle rispostericevuteLe risposte ricevute dal panel di imprese chehanno forn<strong>it</strong>o interviste valide ai fini dell'indaginesono state elaborate secondo consolidatetecniche di analisi statistica di caratteredescr<strong>it</strong>tivo e, laddove utile, esplicativo.Sebbene le modal<strong>it</strong>à di risposta previste dalquestionario siano prevalentemente qual<strong>it</strong>ative,il ricorso ad elaborazioni quant<strong>it</strong>ative d<strong>it</strong>ipo descr<strong>it</strong>tivo - originariamente impiegateper caratteri rigorosamente quant<strong>it</strong>ativi efacilmente codificabili - non è incongruo oinappropriato, quando compiuto nella consapevolezzadella cautela che è sempre necessarianell'interpretazione di dati qual<strong>it</strong>ativi relativia variabili oltretutto particolarmente complessee sfuggenti (come i concetti di eccellenza,tecnologia, soddisfazione del cliente, compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>àecc.).Stante quanto precisato, l'uso di centri statisticie indicatori di sintesi (come moda,media, deviazione standard e varianza) congiuntamenteall'analisi di frequenza è, al contrario,ormai largamente affermato nella statisticasociale e dei fenomeni qual<strong>it</strong>ativi, lim<strong>it</strong>atamenteall'esigenza di avere un'indicazione,pur grossolana, di sintesi da affiancare allarappresentazione più estesa e articolata dellefrequenze assolute e relative.Procediamo quindi con l'esposizione delleprincipali evidenze relative a ciascuna domandadel questionario, con riguardo alle domandecontenute nelle sezioni 1-7.Risposte alle domande sullecompetenze tecnologicheLa domanda 1.1 sulle eccellenze in amb<strong>it</strong>otecnologico è articolata nelle diverse macrofamiglietecnologiche impiegate in un'impresamanifatturiera o di servizi.Alla domanda 1.1.1 sulle tecnologie produttive,le imprese hanno risposto prevalentementeesprimendo il giudizio 3=discreto (cheè la moda), con una pur relativa tendenzaverso livelli superiori (la media tende a4=alto). Il tasso di risposta non è estremamenteelevato, essendo le mancate rispostepari a quasi il 19% del panel: come per le altretecnologie oggetto della domanda 1.1, allemancate risposte alla domanda 1.1.1 non vaattribu<strong>it</strong>o un peso eccessivo, perché risultanolegate essenzialmente alle imprese di servizi(commercio e forn<strong>it</strong>ura di materiali di consumoe altre merci), le quali - forse in baseall'equivoca interpretazione secondo cui latecnologia riguarda solo o soprattutto leimprese manifatturiere - non hanno espressoalcun giudizio.Ad ogni modo, la tecnologia strettamenteproduttiva non pare essere un fattore percep<strong>it</strong>ocome particolarmente sviluppato dalleimprese intervistate.Decisamente migliore è la valutazione sulletecnologie per il controllo della qual<strong>it</strong>à(domanda 1.1.2), che presenta una prevalenzadi risposte 4=alto, pur con una media semprepari a 3,69 (tra discreto e alto). Questa92. Cfr. infra, p. 96 e ss.66 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


evidenza è coerente con la cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à della qual<strong>it</strong>àdi processo per stabilimento Fiat diCassino - Piedimonte San Germano, la cuicompet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à è incentrata proprio sulla continu<strong>it</strong>àdella produzione, senza blocchi, rallentamentio rilavorazioni, lavorando già lo stabilimentosu volumi piuttosto bassi rispetto allacapac<strong>it</strong>à installata potenziale.NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 12 - Valutazione tecnologie produttive.Domanda 1.1.1.ValidiMancanti2663,6930,840,70ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta2345TotaleMancantiFrequenza1119526632Percentuale3,1334,3828,1315,6381,2518,75100,00Percentuale valida3,8542,3134,6219,23100,00Percentuale cumulata3,8546,1580,77100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=trascurabile, 2=basso, 3=discreto, 4=alto, 5=molto alto.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Tabella 13 - Valutazione tecnologie per il controllo della qual<strong>it</strong>à.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 1.1.2.ValidiMancanti2663,6940,930,86ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta12345TotaleMancantiFrequenza11713426632Percentuale3,133,1321,8840,6312,5081,2518,75100,00Percentuale valida3,853,8526,9250,0015,38100,00Percentuale cumulata3,857,6934,6284,62100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=trascurabile, 2=basso, 3=discreto, 4=alto, 5=molto alto.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus67


È dunque comprensibile come le impresedell'indotto, almeno ai primi due anelli, risultinopiuttosto convinte del proprio orientamentoalla qual<strong>it</strong>à di processo nel senso indicato.Il tasso di risposta denuncia ancora unavolta un 19% di non risposte.Le risposte alla domanda 1.1.3 sull'eccellenzanelle tecnologie di movimentazionemostrano invece evidenze meno confortanti.La moda torna al livello 3=discreto e la mediaè inferiore alle precedenti risposte.Dalla distribuzione di frequenza emergeche, addir<strong>it</strong>tura, nessuna impresa ha optatoper la soluzione 5=molto alto. In generale,comunque, i giudizi medio-alti (3=discreto e4=alto) raccolgono oltre l'88% delle rispostevalide.Sapendo che il panel è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da impresedel I e II livello di forn<strong>it</strong>ura, talune dellequali aventi natura di azienda terziarizzata,emerge un'autovalutazione non particolarmentepos<strong>it</strong>iva.Ancora più marcate nel senso appena delineatosono le risposte alla domanda 1.1.4sulle tecnologie di magazzinaggio, che registranouna moda pari a 3=discreto ed unamedia esattamente coincidente. La distribuzionedelle risposte segnala una "medietà"ancora una volta indice di una scarsa special<strong>it</strong>àaziendale sul fattore osservato.Questa evidenza può essere in parte spiegatacon il sistema di forn<strong>it</strong>ura e subforn<strong>it</strong>uradell'indotto esaminato, per come tratteggiatodalla letteratura sul tema. Infatti, le attiv<strong>it</strong>àlogistiche tradizionali - tra cui trasporto emagazzinaggio - rappresentano le fasi a minorevalore aggiunto della catena di forn<strong>it</strong>ura esono decentrate a cascata verso il III e gli ulteriorianelli di forn<strong>it</strong>ura, rappresentati spessoda microimprese aventi forma di d<strong>it</strong>ta individuale.In questo modo, le imprese del I e IIanello non sono interessate a sviluppare eccellenzenel magazzinaggio e, al contempo, leimprese subforn<strong>it</strong>rici di inferiore livello sonocosì piccole e con minori doti di imprend<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>àda poter aspirare a particolari livelli diefficienza e distintiv<strong>it</strong>à.Le risposte sull'eccellenza nella tecnologiadi progettazione forniscono evidenze ambigue,se non inaspettate. La moda appare piut-NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 14 - Eccellenza nelle tecnologie.Domanda 1.1.3.ValidiMancanti2663,3540,690,48ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta234TotaleMancantiFrequenza3111226632Percentuale9,3834,3837,5081,2518,75100,00Percentuale valida11,5442,3146,15100,00Percentuale cumulata11,5453,85100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=trascurabile, 2=basso, 3=discreto, 4=alto, 5=molto alto.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.68 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 15 - Valutazione tecnologie di magazzinaggio.Domanda 1.1.4.ValidiMancanti2573,0830,950,91ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta12345TotaleMancantiFrequenza23127125732Percentuale6,259,37537,521,8753,12578,12521,875100Percentuale valida81248284100Percentuale cumulata8206896100Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=trascurabile, 2=basso, 3=discreto, 4=alto, 5=molto alto.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Tabella 16 - Eccellenza nella tecnologia di progettazione.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 1.1.5.ValidiMancanti2573,3641,321,74ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta1345TotaleMancante disistemaFrequenza5413325732Percentuale15,6312,5040,639,3878,1321,88100,00Percentuale valida20,0016,0052,0012,00100,00Percentuale cumulata20,0036,0088,00100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=trascurabile, 2=basso, 3=discreto, 4=alto, 5=molto alto.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.70Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


tosto elevata (4=alto) e la media si attestaancora su valori intermedi fra 3 e 4.L'analisi per frequenze pone in luce comenessuna impresa abbia scelto l'opzione2=basso e il 12% delle risposte valide si attestasulla massima valutazione. Avendo l'indottodel Cassinate-Frusinate natura di filiera diimprese essenzialmente operative (assemblatori,componentisti, erogatori di servizi logisticigenerici ecc.), la considerazione della tecnologiadi progettazione - rappresentata dasistemi ben codificati di analisi e mon<strong>it</strong>oraggiodei processi, metodi di gestione del tempoe degli obiettivi, strumenti di misurazione eprova di materiali e oggetti, esami di resistenzae affidabil<strong>it</strong>à di parti e componenti, softwaredi disegno, sviluppo industriale e calcolocombinatorio ecc. - emersa sembra incongrua.Senza considerare altre domande del questionario,si può soltanto ipotizzare che leimprese:• abbiano risposto considerando il livello dieccellenza forse consegu<strong>it</strong>o in un<strong>it</strong>à produttives<strong>it</strong>e all'infuori dell'indotto locale(essendo molte imprese dislocate anchenel terr<strong>it</strong>orio piemontese, sede di forn<strong>it</strong>oriFiat con più spiccate doti progettuali(93));• abbiano inteso in senso eccessivamenteampio e indeterminato il concetto di progettazione;• svolgano in concreto azioni di progettazionenell'interesse e su stimoli provenientidalla direzione dello stabilimentoFiat (94), ma abbiano eccessivamente enfatizzatotali attiv<strong>it</strong>à, in quanto non rientrantinel proprio core business e semprepiù sollec<strong>it</strong>ate dallo stabilimento Fiat permigliorare la compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à dell'indotto.NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 17 - ITC e tecnologie comunicazionali.Domanda 1.1.6.ValidiMancanti2663,6530,750,56ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta345TotaleMancantiFrequenza139426632Percentuale40,6328,1312,5081,2518,75100,00Percentuale valida50,0034,6215,38100,00Percentuale cumulata50,0084,62100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=trascurabile, 2=basso, 3=discreto, 4=alto, 5=molto alto.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.93. Si ricordi lo studio Gruppo Dirigenti Fiat (2002).94. Colloqui svolti dal CUEIM con esponenti Fiat dello stabilimento nel 2005 confermano che Fiat effettua taluni workshope incontri periodici con i forn<strong>it</strong>ori (esclusivamente di I livello) per il miglioramento di prodotti e flussi produttivie che qualche impresa terziarizzata ha riprogrammato o modificato i software delle attrezzature automatizzate di montaggioe trattamento delle automobili lungo la linea di produzione su consiglio di Fiat.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus71


NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 18 - Tipologia di impianto prevalente.Domanda 1.2.ValidiMancanti2572,3621,191,41ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta1234TotaleMancantiFrequenza792725732Percentuale21,8828,136,2521,8878,1321,88100,00Percentuale valida28,0036,008,0028,00100,00Percentuale cumulata28,0064,0072,00100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=Impianti manuali, 2=Impianti a controllore logico programmabile(PLC), 3=Impianti a controllo numerico (CN/CNC), 4=Sistemi o linee di automazione flessibile (FMS).Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.La risposta sull'ITC e le tecnologie per lacomunicazione (domanda 1.1.6) è la più prevedibile.Infatti, pur attestandosi la moda suun valore non particolarmente elevato(3=discreto), la media tende a 4=alto e,soprattutto, le frequenze evidenziano che nessunaimpresa ha usato le opzioni 1=trascurabilee 2=basso, mentre circa il 50% delle rispostevalide è di tipo alto o molto alto.Questo orientamento pos<strong>it</strong>ivo appare coerentecon la natura dell'ICT, che raggruppatecnologie aspecifiche e multifunzionali, piuttostoversatili ma, al contempo, generiche edifficilmente sufficienti, da sole, a determinareil vantaggio compet<strong>it</strong>ivo - sul piano tecnologico- di un'impresa.La domanda 1.2 sulla tipologia di impiantoprevalente mira a porre in luce il grado dimodernizzazione della struttura produttiva el'orientamento all'automazione più o menoflessibile di fabbrica quale soluzione per ilrecupero di efficienza e compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à, stantela maturazione del mercato dell'auto. Lerisposte segnalano come prevalenti gli impiantiPLC, che coniugano l'azione umana conoperatori logici di controllo della lavorazione,ma sono privi di controllo numerico e piùampie capac<strong>it</strong>à di mon<strong>it</strong>oraggio della produzione.Nel complesso, quindi, gli impianti produttividi tipo tradizionale e con significativointervento umano sono poco più del 70%delle risposte valide. Questa evidenza apparecoerente con le origini storiche dell'indotto -voluto anche dalle Ist<strong>it</strong>uzioni pubbliche per losviluppo di imprend<strong>it</strong>oria locale e occupazionenel Centro Sud - con la significativa presenzadelle forze sindacali e con la pol<strong>it</strong>ica didecentramento produttivo tipicamente persegu<strong>it</strong>adalla Fiat, la quale non prevede particolariautomazioni nelle imprese terziarizzate ocollaboratrici.L'ultima domanda della sezione sulla tecnologiarichiedeva la segnalazione di altreeccellenze tecnologiche non comprese nellecategorie previste dal questionario. La rispostaè stata largamente negativa (78% dellerisposte espresse), a conferma della non estremaeccellenza tecnologica dell'indotto.Soltanto sei imprese hanno segnalato speci-72Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Tabella 19 - Eccellenze tecnologiche non comprese nelle categorie del questionario.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 1.3.ValidiMancanti2751,2210,420,18ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta12TotaleMancantiFrequenza21627532Percentuale65,6318,7584,3815,63100,00Percentuale valida77,7822,22100,00Percentuale cumulata77,78100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=No, 2=Sì.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.fiche eccellenze, quattro delle quali riguardanoattiv<strong>it</strong>à manifatturiere (uso del CAQ -Computer Aided Qual<strong>it</strong>à; realizzazione dipelle in pvc per plancia; sovrastampaggiogomma o tessuto e plastica; uso di brevettipropri), mentre un'altra fornisce una rispostaforse impropria (progettazione in codesign,che potrebbe rientrare nella domanda 1.1.5sulla progettazione). L'ultimo caso riguardal'unico referente diretto dello stabilimentoFiat incaricato della gestione dell'intera catenadi forn<strong>it</strong>ura di servizi logistici (TNT Arvil), ilquale rivendica la capac<strong>it</strong>à di gestione intergratae diversificata dei bisogni logistici deiclienti.L'esame delle domande sulle competenzetecnologiche può offrire ulteriori spunti diriflessione se si affianca alla considerazioneanal<strong>it</strong>ica delle singole risposte una visione piùglobale dell'orientamento emergente dalleimprese intervistate. Al riguardo, si è tentatodi interpretare i dati sulle sei famiglie di tecnologieaziendali sottoponendole ad una analisifattoriale per componenti principali, alloscopo di comprendere indirizzi e inclinazioninon evidenti dalla semplice analisi per frequenzee centri statistici.I risultati dell'elaborazione sono evidenziatinei prospetti di segu<strong>it</strong>o riportati e fornisconodegli indicatori, sul piano squis<strong>it</strong>amentestatistico-quant<strong>it</strong>ativo, molto incoraggianti esignificativi, visto che all'estrazione delleprime due componenti principali corrispondeuna varianza spiegata del fenomeno decisamenteconsistente, superiore al 71%. A taleindicazione puramente metodologica, è possibileaffiancare almeno due considerazionirazionali che supportano la tesi della capac<strong>it</strong>àesplicativa dell'elaborazione compiuta:• in primo luogo, esiste un nesso logicopiuttosto robusto tra le sei domande sottopostead analisi fattoriale, in quanto ciascunadomanda rappresenta una macrocategoriatecnologica di impiego nelleimprese e rispetto alle quali ciascunaimpresa può sviluppare competenze più omeno marcate;• in secondo luogo, le componenti princi-Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus73


pali estratte sembrano legate in particolarea talune delle domande considerate,acquisendo così un senso logico sostanziale,ulteriore e complementare alla significativ<strong>it</strong>àmeramente statistica riscontrata.Infatti, considerando le idee chiave sottesea ciascuna domanda sottoposta ad analisi fattorialee i valori di correlazione con le duecomponenti principali estratte, è possibiletentare di qualificare in senso interpretativo lepredette componenti, attribuendo loro unqualche significato attinente con le domandeesaminate. In specie, si può notare che:• la prima componente sia fortemente epos<strong>it</strong>ivamente correlata alle domandeconcernenti le competenze tecnologichedi tipo produttivo e di controllo dellaqual<strong>it</strong>à, nonché (pur più debolmente) aquelle di tipo infrastrutturale, gestionale ecomunicazionale (ICT);• diversamente, la seconda componenteappare correlata pos<strong>it</strong>ivamente alle competenzein fatto di tecnologie di progettazionee negativamente alle competenzepiù strettamente logistiche.Conseguentemente, si può sostenere che laseconda componente esprima un forte orientamentoall'astrazione, alla creativ<strong>it</strong>à, all'innovazioneo comunque all'ideazione e, in modospeculare, una sorta di distanza, se non avversione,all'operativ<strong>it</strong>à e pragmatic<strong>it</strong>à rappresentatadalle competenze in chiave logistica.Diversamente, la prima componente sembracomunicare un orientamento alla operativ<strong>it</strong>à,alla esecutiv<strong>it</strong>à e alla verifica della qual<strong>it</strong>à,secondo l'ottica del riscontro della conform<strong>it</strong>àrispetto ad aspetti predeterminati che contraddistinguonola gestione della qual<strong>it</strong>à diprocesso o certificabile secondo i noti principiinternazionali Uni En Iso. Inoltre, la primacomponente fa riferimento a tecnologie con unimpatto produttivo immediato (tecnologie diproduzione), relativamente consolidate (qual<strong>it</strong>àprocedurale) e/o soft e aspecifiche (tecnologiecomunicazionali e gestionali in senso lato),dato che essa viene a caratterizzarsi anche peruna certa generic<strong>it</strong>à e moderazione.In defin<strong>it</strong>iva, laddove la prima componentepuò essere sinteticamente defin<strong>it</strong>a in terminidi know how operativo e non radicale, l'altrasembra meglio espressa dal concetto di knowhow progettuale e ideativo.Le considerazioni finora svolte guidano123456ComponenteTotale3,0359257121,3050151980,8970204220,3697718320,2354781770,156788660Tabella 20 - Varianza totale spiegata.% di varianza50,6021,7514,956,163,922,61Autovalori iniziali% cumulata50,6072,3587,3093,4697,39100,00Nota 1 - Metodo di estrazione: analisi componenti principali.Totale3,0359257121,305015198Pesi dei fattori non ruotati% di varianza % cumulata50,60 50,6021,75 72,3574 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Tabella 21 - Matrice componenti principali.DomandaDomanda 1.1.1.Domanda 1.1.2.Domanda 1.1.3.Domanda 1.1.4.Domanda 1.1.5.Domanda 1.1.6.Idea guidaProduzioneControllo qual<strong>it</strong>àMovimentazioneMagazzinaggioProgettazioneICT e infrastrutturaleNota 1 - Metodo di estrazione: analisi componenti principali.Componente10,9008718610,7691407270,7007976590,6687588900,4950881240,67030596120,0607650240,463776096-0,459306740-0,5580215650,740626802-0,123918259verso una conclusiva interpretazione, tenendoa mente che il panel ha segnalato competenzetendenzialmente discrete - senza particolarispecial<strong>it</strong>à ed eccellenze - con riguardo alletecnologie produttive, del controllo dellaqual<strong>it</strong>à e comunicazionali, mentre ha rivelatomaggiore autovalutazione delle competenzerelative alle tecnologie di progettazione e, dinuovo, minore apprezzamento delle competenzein materia di tecnologie logistiche insenso lato. Ne deriverebbe che il panel intervistatoè contraddistinto dalla compresenza diorientamenti tecnologici a carattere più operativo,esecutivo e metodico, da un lato, eorientamenti di tipo ideativo, creativo ed amaggior contenuto di problem solving, dall'altrolato.È difficile, in assenza di ulteriori approfondimenti,stabilire se le seconde siano competenzegià consolidate e realmente marcate o,piuttosto, competenze emergenti. In ognicaso, è abbastanza sorprendente che emergauna simile enfasi sulle tecnologie progettualiin una rete di imprese essenzialmente componentistee di erogazione di servizi logistici eassimilati. Si può r<strong>it</strong>enere che queste competenzein amb<strong>it</strong>o progettuale possano essere ilportato dell'elevato grado di modern<strong>it</strong>à, efficienzae sofisticazione gestionale che caratterizzada anni lo stabilimento Fiat di Cassino -Piedimonte San Germano e, di conseguenza,la gestione dei rapporti di forn<strong>it</strong>ura, sebbenelo sviluppo del prodotto e le capac<strong>it</strong>à più spiccatamenteprogettuali siano concentrate nellereti di forn<strong>it</strong>ura piemontesi (95). Ancora, essepotrebbero rivelare una graduale maturazionedella consapevolezza delle imprese in ordinealle difficoltà dell'indotto e alla esigenza disviluppare capac<strong>it</strong>à propos<strong>it</strong>ive, diagnostichee risolutive più elevate e sofisticate in grado difar evolvere il rapporto con Fiat e, auspicabilmente,migliorare la visibil<strong>it</strong>à sul mercato everso altri potenziali clienti e comm<strong>it</strong>tenti.95. Cfr. Gruppo Dirigenti Fiat (2002, pp. 4, 18-19, 57-58), Negrelli (2002), Cuoco, Leone (2002), Enrietti, Pichierri,Vercelli (2003) e Caputo, Zirpoli (2001, P. 59 SS).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus75


Grafico 1 - Caratteristiche del panel.0,65Domanda 1.1.50,45Domanda 1.1.2CP2 = progettual<strong>it</strong>à e creativ<strong>it</strong>à0,250,05-0,15-0,35-0,55Domanda 1.1.10,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1Domanda 1.1.6Domanda 1.1.3Domanda 1.1.4-0,75CP1 = know how operativo e softRisposte alle domande sullecompetenze di marketing domestico einternazionaleLa domanda 2.1 sulle eccellenze in amb<strong>it</strong>o dimarketing è articolata nelle più tipiche capac<strong>it</strong>àriguardanti la negoziazione con i clienti e ilpresidio dei mercati. Le opzioni di rispostaspaziando da 1=punto di forza a 2=né puntodi forza né punto di debolezza a 3=punto didebolezza.Alla domanda 2.1.1 sulla capac<strong>it</strong>à di manovrarei prezzi in modo che siano compet<strong>it</strong>ivi,le imprese hanno risposto prevalentementeesprimendo il giudizio più pos<strong>it</strong>ivo. Sembradunque che la negoziazione sul prezzo sia unaleva piuttosto disponibile per le imprese dell'indotto,quantomeno per quelle del I e IIlivello. In ogni caso, le risposte meno pos<strong>it</strong>ivesono oltre il 40% del totale (96).Praticamente trascurabili le mancate risposteper tutte le domande del gruppo 2.1, adimostrazione di una maggiore familiar<strong>it</strong>àdelle imprese, per il tram<strong>it</strong>e degli esponentiintervistati, con gli aspetti negoziali ed economico-finanziaririspetto a quelli tecnologici.La domanda sulle condizioni di pagamentoattrattive (domanda 2.1.2) è meno nettamenteorientata verso la risposta pos<strong>it</strong>iva, che96. Sul piano metodologico, giova precisare che, per mantenere ferma la relativa valid<strong>it</strong>à del ricorso ai centri statistici(medie, mediane, mode ecc.) nell'analisi statistica di dati qual<strong>it</strong>ativi, è assolutamente necessario graduare le opzionidi risposta secondo un ordinamento razionalmente fondato, che possa essere inteso come graduazione tra dueestremi opposti. Pertanto, nel caso delle domande del gruppo 2.1, si noti che si è codificato con 1 l'opzione di risposta"punto di forza", con 2 "né punto di forza né punto di debolezza" e con 3 "punto di debolezza", nonostante nel questionariol'ordine delle colonne della matrice fosse diverso.76Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


comunque resta la prevalente. Stavolta, però,le risposte neutre o negative sono il 52% deltotale, con una netta predominanza degliorientamenti neutri (13 risposte su 15).L'indirizzo emergente sembra in linea conl'ipotesi di configurazione gerarchico-piramidaledei rapporti di filiera, per cui ciascunanello tende a ribaltare problematiche dipagamento con i propri forn<strong>it</strong>ori (subforn<strong>it</strong>oridello stabilimento Fiat a Cassino -Piedimonte San Germano).Le risposte alla domanda 2.1.3 sulla capaci-NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 22 - Capac<strong>it</strong>à di manovrare i prezzi.Domanda 2.1.1.ValidiMancanti3111,4510,570,32ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta123TotaleMancantiFrequenza1812131132Percentuale56,2537,503,1396,883,13100,00Percentuale valida58,0638,713,23100,00Percentuale cumulata58,0696,77100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=punto di forza, 2=né punto di forza né punto di debolezza,3=punto di debolezza.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Tabella 23 - Condizioni di pagamento attrattive.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 2.1.2.ValidiMancanti3111,6810,700,49ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta123TotaleMancantiFrequenza1413431132Percentuale43,7540,6312,5096,883,13100,00Percentuale valida45,1641,9412,90100,00Percentuale cumulata45,1687,10100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=punto di forza, 2=né punto di forza né punto di debolezza,3=punto di debolezza.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus77


tà di soddisfare i termini di consegna richiestidai clienti si presentano come peculiari.Infatti, media e moda sono praticamentecoincidenti, in quanto circa l'87% dei rispondentiesprime una valutazione estremamentepos<strong>it</strong>iva sulla propria affidabil<strong>it</strong>à nei tempi emodi di forn<strong>it</strong>ura dei clienti.La risposta, in apparenza eccessivamenteindulgente, è comprensibile se si considerache - per la predetta esigenza dello stabilimentoFiat di lavorare con il massimo dirispetto dei programmi per compensare loscarso utilizzo della massima capac<strong>it</strong>à produttiva- ai forn<strong>it</strong>ori sono imposte sanzioni epenali in caso di forn<strong>it</strong>ure mancanti o difformial punto tale da determinare un arrestodella produzione Fiat. Inoltre, essendo ilpanel composto da imprese del I e II anello diforn<strong>it</strong>ura, alcune delle quali impegnate nellaforn<strong>it</strong>ura di stabilimenti Fiat in altre partid'Italia, è presumibile una elevata esperienzanel coordinamento produttivo di filiera.Dunque, le imprese si candidano come forn<strong>it</strong>oriqualificati da una elevata affidabil<strong>it</strong>à.Molto pos<strong>it</strong>iva è pure la risposta alladomanda 2.1.4 sulla capac<strong>it</strong>à di modificare ilprodotto secondo le richieste di potenzialinuovi clienti. Infatti, il 60% dei rispondentiqualifica tale flessibil<strong>it</strong>à di prodotto come unproprio punto di forza.In questo caso, l'orientamento emergenteappare poco significativo e consistente, inquanto le risposte provengono da imprese cheoperano, direttamente o meno, con almenoun grande cliente-comm<strong>it</strong>tente di lunga data,presentano un significativo grado di concentrazionedel portafoglio clienti ed intervengonoin una filiera - quella dell'auto - caratterizzatada investimenti rigidi e specifici permodello di vettura. Inoltre, si noti che ladomanda in esame ha ottenuto 5 mancaterisposte, con il tasso di non risposta più elevatotra le dodici sottodomande in cui si articolail gruppo 2.1.Va però osservato che i forn<strong>it</strong>ori componentistinon presentano un know how particolarmentespecialistico, condizione che può renderlipiù inclini e idonei ad adattamenti delprodotto per i nuovi clienti. L'argomentazionepuò valere, a maggior ragione, per i forn<strong>it</strong>ori diservizi relativamente generici (come logistica etrasporto).NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 24 - Capac<strong>it</strong>à di soddisfare i termini di consegna.Domanda 2.1.3.ValidiMancanti2931,0710,370,14ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta13TotaleMancantiFrequenza28129332Percentuale87,503,1390,639,38100,00Percentuale valida96,553,45100,00Percentuale cumulata96,55100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=punto di forza, 2=né punto di forza né punto di debolezza,3=punto di debolezza.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.78 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Tabella 25 - Capac<strong>it</strong>à di modificare il prodotto secondo le richieste di nuovi potenziali clienti.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 2.1.4.ValidiMancanti2751,3310,550,31ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta12TotaleMancantiFrequenza1971275Percentuale59,3821,883,1384,3815,63Percentuale valida70,3725,933,70100,00Percentuale cumulata70,3796,30100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=punto di forza, 2=né punto di forza né punto di debolezza,3=punto di debolezza.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Tabella 26 - Capac<strong>it</strong>à di svolgere attiv<strong>it</strong>à promozionali.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 2.1.5.ValidiMancanti3111,9420,730,53ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta123TotaleMancantiFrequenza915731132Percentuale28,1346,8821,8896,883,13100,00Percentuale valida29,0348,3922,58100,00Percentuale cumulata29,0377,42100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=punto di forza, 2=né punto di forza né punto di debolezza,3=punto di debolezza.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 79


Alla domanda 2.1.5 sulla capac<strong>it</strong>à di svolgereattiv<strong>it</strong>à promozionali, anche partecipando afiere ed eventi per promuovere i prodotti e/ol'immagine aziendale, emerge il principale gapdell'indotto in termini di competenze di marketing,offrendo una chiave di lettura per interpretarepiù cautamente anche le risposte piùpos<strong>it</strong>ive emerse in questa sezione. Infatti, questavolta, la moda è 2=né punto di forza né didebolezza, con una cospicua presenza anche dipareri negativi (circa il 22% dei rispondenti).Questi dati mostrano che, in media, leimprese dell'indotto risentono della scarsacapac<strong>it</strong>à di promuovere la propria notorietà,immagine o anche soltanto conoscenza suimercati, in specie per la difficoltà di impiegarele leve promozionali consistenti nella partecipazionea eventi, fiere, mostre, workshop, meetinge congressi. Tale conclusione è perfettamentein linea con evidenze derivanti da ricercheanaloghe: infatti, già rispetto alle impresedi engineering e sviluppo del prodotto dell'indottopiemontese, è stato notato che il bisognodi creare visibil<strong>it</strong>à verso l'esterno, sotto varieforme, è il più avvert<strong>it</strong>o, anche con una certavarietà di proposte miranti alla promozionedella ricerca di commesse intersocietarie. Seguela richiesta di impianti tecnologici infrastrutturali,con commenti relativi alla necess<strong>it</strong>à di collegareil comprensorio al resto del mondo conautostrade telematiche efficienti, oltre che concollegamenti fisici che migliorino la connessionealla rete logistica Europea. Dunque, nelcomprensorio piemontese è stata riscontrata lasensazione di avere competenze e capac<strong>it</strong>à diespansione verso nuovi mercati, senza peròdisporre della strumentazione organizzativa etecnologica necessaria (97).Ancora più problematici sono i segnali provenientidalle risposte alle due successivedomande, incentrate sull'internazionalizzazionee i rapporti con l'estero. Le risposte alladomanda 2.1.6 sulla capac<strong>it</strong>à di trovare intermediarie rappresentanti esteri soddisfacentipresenta una moda pari all'indicazione neutra(3=né punto di forza né di debolezza) e unamedia fortemente sbilanciata verso il giudizionegativo. Come si potrà comprendere piena-Tabella 27 - Capac<strong>it</strong>à di trovare intermediari e rappresentanti esteri soddisfacenti.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 2.1.6.ValidiMancanti2932,1420,520,27ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta123TotaleMancantiFrequenza221629332Percentuale6,2565,6318,7590,639,38100,00Percentuale valida6,9072,4120,69100,00Percentuale cumulata6,9079,31100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=punto di forza, 2=né punto di forza né punto di debolezza,3=punto di debolezza.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.97. Guppo dirigenti Fiat (2002, pp. 50 e 52).80Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 28 - Reperimento responsabili export preparati.Domanda 2.1.7.ValidiMancanti3022,0320,560,31ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta123TotaleMancantiFrequenza421328230Percentuale13,3370,0010,0093,336,67100,00Percentuale valida14,2975,0010,71100,00Percentuale cumulata14,2989,29100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=punto di forza, 2=né punto di forza né punto di debolezza,3=punto di debolezza.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.mente considerando le successive sezioni sull'internazionalizzazionee il commercio estero,queste indicazioni sono il frutto dellamancata presenza di gran parte delle impreserispondenti all'estero, ma riflettono anche unadifficoltà delle imprese attive oltre i confininazionali di interfacciarsi con figure adeguate.Conclusioni similari riguardano la domanda2.1.7 sul reperimento di responsabiliexport preparati. Ancora una volta, prevale larisposta neutra in relazione alle imprese nonesportatrici, ma va osservato che poco menodel 50% delle altre rispondenti segnala unpunto di debolezza.La domanda sulla capac<strong>it</strong>à di fidelizzazionedei clienti e mercati geografici attuali segnala,al contrario, una buona preponderanza deigiudizi pos<strong>it</strong>ivi. Le risposte neutre però sonooltre un terzo del totale.Si può dedurre, da un lato, una certa stanzial<strong>it</strong>àe radicamento delle imprese al terr<strong>it</strong>oriooggetto di analisi (almeno al permaneredel cliente di riferimento), presupposto rilevantenell'impostazione di pol<strong>it</strong>iche pubblichelocali di incentivazione della riconversionenel terr<strong>it</strong>orio. Dall'altra parte, però, sembraessere confermato il timore in ordine alrischio di involuzione delle imprese dell'indottodi fronte a prospettive di esaurimentodella capac<strong>it</strong>à trainante dello stabilimentoFiat, con conseguente accentuazione delladipendenza dallo stesso, in luogo della riduzione.La domanda 2.1.9 sulla capac<strong>it</strong>à di operarela differenziazione qual<strong>it</strong>ativa (sostanziale oapparente) del prodotto si rivela essere unaltro ques<strong>it</strong>o chiave per la comprensione delgrado di attendibil<strong>it</strong>à dell'autovalutazionedelle imprese intervistate e del modello compet<strong>it</strong>ivodi tali organizzazioni. La moda è parial giudizio centrale o neutro (2=né punto diforza né di debolezza) e la media tende a talevalore; i giudizi negativi sono praticamentetrascurabili, ma in generale prevale la rappresentazionedi un collettivo di imprese non ingrado o interessate, almeno al momento, aqualificarsi per la particolare cura o le sopraffineprestazioni del prodotto realizzato, siaesso bene o servizio.Le risposte sulla diversificazione soggettivaSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus81


NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 29 - Capac<strong>it</strong>à di fidelizzazione clienti e mercati geografici.Domanda 2.1.8.ValidiMancanti3111,4810,630,39ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta123TotaleMancantiFrequenza1811231132Percentuale56,2534,386,2596,883,13100,00Percentuale valida58,0635,486,45100,00Percentuale cumulata58,0693,55100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=punto di forza, 2=né punto di forza né punto di debolezza,3=punto di debolezza.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Tabella 30 - Capac<strong>it</strong>à di operare differenziazione qual<strong>it</strong>ativa del prodotto.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 2.1.9.ValidiMancanti2931,7920,620,38ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta123TotaleMancantiFrequenza917329332Percentuale28,1353,139,3890,639,38100,00Percentuale valida31,0358,6210,34100,00Percentuale cumulata31,0389,66100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=punto di forza, 2=né punto di forza né punto di debolezza,3=punto di debolezza.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.82Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 31 - Diversificazione.Domanda 2.1.10.ValidiMancanti2931,9010,820,67ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta123TotaleMancantiFrequenza1110829332Percentuale34,3831,2525,0090,639,38100,00Percentuale valida37,9334,4827,59100,00Percentuale cumulata37,9372,41100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=punto di forza, 2=né punto di forza né punto di debolezza,3=punto di debolezza.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.(del cliente), spaziale o produttiva/settorialedell'attiv<strong>it</strong>à (domanda 2.1.10), esaminate incombinate disposte con quelle alla domandaprecedente, offrono un'evidenza ancora piùpeculiare e clamorosa. Le imprese dell'indottoFiat sono poco inclini alla diversificazione ealla differenziazione produttiva anche a segu<strong>it</strong>odella crisi del Gruppo Torinese degli ultimianni, ma sono più orientate alla differenziazioneche alla diversificazione, confermandoun certo rischio di miopia nella ricerca di consolidamentodi un rapporto già di nettadipendenza con un cliente egemone.Infatti, sebbene la moda sia pari alla valutazionepiù pos<strong>it</strong>iva, il 55% dei rispondenti preferiscele opzioni neutre e negative, con unsostanziale bilanciamento tra le due tipologie(rispettivamente, 10 e 8 scelte). Inoltre, comenella precedente domanda, le mancate rispostesono 3 ed indicano ulteriori orientamentiaziendali, con tutta probabil<strong>it</strong>à, non familiaricon pol<strong>it</strong>iche ed esperienze di diversificazioneo differenziazione del prodotto-mercato (98).Le risposte alla domanda 2.1.11 palesanol'orientamento all'innovazione di marketingdel prodotto, a livello di immagine, design,packaging e tecnologia incorporata. Ancorauna volta, prevale un orientamento neutrale,con risposte negative quasi pari a quelle pos<strong>it</strong>ive,a dimostrazione di una propensioneall'innovazione non radicata.Le quasi dieci valutazioni pos<strong>it</strong>ive sonocomunque un primo segnale di interesse nell'otticadell'innovazione di prodotto, cosìcruciale per l'economia delle PMI <strong>it</strong>aliane,troppo a lungo incentrata sull'innovazione diprocesso per il contenimento dei costi e sullaconvenienza di prezzo a livello internazionale(svalutazione compet<strong>it</strong>iva della Lira <strong>it</strong>aliana,fino all'ingresso dell'Euro) (99).98. Più precisamente, le imprese che non hanno risposto alla domanda 2.1.9 sono le stesse non rispondenti alladomanda 2.1.10, confortando l'argomentazione svolta. Si tratta di un'impresa di servizi (commercializzazione di prodotti)con una dipendenza non particolarmente alta e due imprese produttrici componentiste strettamente legate allo stabilimentoFiat.99. Cfr. per tutti Acocella (1994).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus83


NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 32 - Orientamento all'innovazione di marketing del prodotto.Domanda 2.1.11.ValidiMancanti2841,9320,770,59ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta123TotaleMancantiFrequenza912728432Percentuale28,1337,5021,8887,5012,50100,00Percentuale valida32,1442,8625,00100,00Percentuale cumulata32,1475,00100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=punto di forza, 2=né punto di forza né punto di debolezza,3=punto di debolezza.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Tabella 33 - Capac<strong>it</strong>à di prevedere l'andamento del mercato.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 2.1.12.ValidiMancanti2931,7920,680,46ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta123TotaleMancantiFrequenza1015429332Percentuale31,2546,8812,5090,639,38100,00Percentuale valida34,4851,7213,79100,00Percentuale cumulata34,4886,21100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=punto di forza, 2=né punto di forza né punto di debolezza,3=punto di debolezza.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.84 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 34 - Customer satisfaction.Domanda 2.2.ValidiMancanti3021,6020,500,25ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta12TotaleMancantiFrequenza121830232Percentuale37,5056,2593,756,25100,00Percentuale valida40,0060,00100,00Percentuale cumulata40,00100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=no, 2=sì.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.L'ultima domanda del gruppo 2.1 riguardala capac<strong>it</strong>à di prevedere tempestivamente econ lungimiranza l'andamento di un mercatosempre più maturo e, quindi, tendenzialmenteturbolento per l'intensificarsi della competizioneinternazionale tra i grandi produttoriautomobilistici. Questa capac<strong>it</strong>à è il presuppostoper quella graduazione del punto dipareggio (nel caso di specie, evidentementeverso il basso) che rappresenta una delle pol<strong>it</strong>ichea più breve termine che le imprese di unindotto produttivo in difficoltà/rallentamentodevono porre in essere per sopravvivere.Ancora una volta, l'opzione di risposta prevalenteè quella intermedia, con rispostenegative quasi trascurabili ed una decina diopzioni pos<strong>it</strong>ive. Questa distribuzione dirisposte sembra confermare, in modo moltochiaro ed evidente, che l'indotto dello stabilimentoFiat a Cassino - Piedimonte SanGermano convive ormai da tempo con la crisie il rallentamento produttivo del cliente egemone,per cui la capac<strong>it</strong>à di previsione degliordinativi - in calo pressoché costante - è unacapac<strong>it</strong>à già ampiamente e intensamente sfruttataper fronteggiare nell'immediato l'avversoandamento dello stabilimento serv<strong>it</strong>o (100).È evidente che non si può ragionevolmentepretendere o auspicare un miglioramentoulteriore e illim<strong>it</strong>ato di una simile capac<strong>it</strong>à,giacché l'abbassamento del break even pointtrova un lim<strong>it</strong>e intrinseco nella dimensioneminima della produzione economica di componentiper autovetture, alla quale è connessoil recupero degli investimenti, l'impiego delpersonale e i consumi correnti. La riduzionedel punto di pareggio non può essere, quindi,l'unica azione di gestione della crisi dell'indottolocale nel più lungo termine, dal puntodi vista sia della singola impresa che del terr<strong>it</strong>oriocircostante.La sezione sulle competenze di marketing100. Colloqui svolti dal CUEIM con esponenti Fiat dello stabilimento nel 2005 hanno posto in luce, peraltro, che Fiatcomunica periodicamente ai forn<strong>it</strong>ori di I livello le previsioni di materiali e servizi con un anticipo piuttosto largo, condizioneche ha senz'altro favor<strong>it</strong>o la risposta pos<strong>it</strong>iva e convinta alla domanda contenuta nel questionario.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus85


Tabella 35 - Dettaglio casi pos<strong>it</strong>ivi.Dettaglio risposta 2.2. - casi pos<strong>it</strong>iviCon gestione della qual<strong>it</strong>àCon calcolo di indicatori e altri dati sinteticiCon questionari diretti e attiv<strong>it</strong>à residenti c/o clienteCon desunzioni indiretteNon spiegatoTotale34,56,5131816,67%25,00%36,11%5,56%16,67%100,00%prevede un'altra domanda, concernente larilevazione della customer satisfaction e, ingenerale, le azioni di customer care adottatedalle imprese. Il ques<strong>it</strong>o si prefigge di contribuirea far emergere il grado di orientamentoal mercato (in specie, al cliente) delle impreseconsiderate, nell'ipotesi che l'appartenenza adun indotto fortemente polarizzato attorno aduna sola impresa guida possa aver r<strong>it</strong>ardato (ocomunque non favor<strong>it</strong>o) lo sviluppo di unaconsapevolezza del mon<strong>it</strong>oraggio e della valutazionedella soddisfazione del cliente direttoe, se possibile, indiretto.Le risposte segnalano oltre il 56% di casidichiarati di rilevazione della customer satisfaction,contro un 44% di giudizi negativi odi mancate risposte (queste ultime sono appenaun paio).Analizzando in dettaglio le spiegazioni forn<strong>it</strong>ea supporto delle opzioni di risposta 2=sìin relazione alla rilevazione della customersatisfaction, si può constatare come la somministrazionedi questionari periodici, le vis<strong>it</strong>eprogrammate presso il cliente o l'impiego dipersonale residente presso il cliente - misureche qualificano in senso stretto il concetto dicustomer satisfaction - sono il 36% dei casiaffermativi. Il resto è rappresentato da metodologiedi accertamento più retrospettive emeno sistematiche, come l'elaborazione diindici su lamentele, contestazioni e simili oaltri indicatori statistici. Non mancano poiimprese che r<strong>it</strong>engono di fare customer careattraverso la complessiva gestione secondo iprincipi della qual<strong>it</strong>à totale o certificata ealmeno due casi in cui la soddisfazione delcliente non viene spiegata dal rispondenteoppure è semplicemente desunta dalla regolar<strong>it</strong>àdegli ordini o dei nuovi clienti.Prima di procedere all'analisi in dettagliodelle altre sezioni di domande del questionario,è possibile evidenziare tendenze di sintesicon riguardo all'orientamento alle competenzedi marketing, sottoponendo le domandedel gruppo 2.1 ad analisi fattoriale per componentiprincipali. Ancora una volta il risultatomeramente quant<strong>it</strong>ativo-statistico appareconfortante, dato che già alle prime due componentiprincipali estraibili corrisponde laspiegazione del 59% della varianza osservabilenella distribuzione delle risposte alle variedomande.Ovviamente, tale dato può indicare un'util<strong>it</strong>àdel metodo se, come anticipato, esistonolegami logici preesistenti tra le domande consideratecongiuntamente e se è possibile attribuireun significato complessivo alle componentiprincipali estratte. Il nesso logico tra ledomande sottoposte ad analisi fattoriale è evidentee robusto, in quanto le diverse articolazionidel gruppo di domande 2.1 identificanociascuna una capac<strong>it</strong>à o un aspetto rilevantedella gestione di marketing, rispetto alle qualiun'impresa può presentare competenze più omeno solide, a supporto del proprio eventualevantaggio compet<strong>it</strong>ivo.La relativa facil<strong>it</strong>à di interpretazione delsignificato di ciascuna componente estrattaconsiderata può essere confermata constatandoche almeno le prime due componenti sembranoessere particolarmente legate ad alcunedomande del gruppo 2.1. Precisamente, laprima componente è pos<strong>it</strong>ivamente e intensamentecorrelata alle idee di diversificazione, diinnovazione/sviluppo del prodotto o mercatoe di previsione/anticipazione dell'anda-86 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


mento della domanda. Al contrario, la secondacomponente - pur presentando legami relativamentemeno accentuati - mostra correlazionidi rilievo, negative e pos<strong>it</strong>ive, rispettivamentecon le domande sulla definizione del prezzoe le condizioni transazionali e con quelle sull'internazionalizzazionecommerciale.Ne consegue che la prima tra le componentiprincipali sembra comunicare un senso didinamismo e di tempestiv<strong>it</strong>à nel percepirel'andamento del mercato e le opzioni di cambiamentodisponibili. Invece, la seconda componenteconsidera il potere negoziale delleimprese e l'aspirazione ai mercati esteri qualeforma di evasione dalla forte dipendenza dallostabilimento Fiat nel Cassinate-Frusinate.Per interpretare adeguatamente i risultatiottenuti, è bene considerare che, laddove laseconda componente è pos<strong>it</strong>ivamente correlataall'idea di orientamento all'export e negativamentealla negoziazione di prezzo e dei terminidi riscossione con i clienti attuali, il panelha evidenziato valutazioni pos<strong>it</strong>ive per ilsecondo aspetto e meno pos<strong>it</strong>ive per il primo(difficoltà di accesso ad altri mercati/clientiesteri). Invece, con riguardo alle domandeche più caratterizzano la prima tra le componentiprincipali, il panel mostra maggioreconsiderazione della capac<strong>it</strong>à di prevedere eadattarsi alla domanda e minore confidenzacon le pratiche di innovazione del prodotto ediversificazione della gamma o del business.Pertanto, l'analisi per componenti principalidel gruppo di domande 2.1 rivela un quadrodi relativa vulnerabil<strong>it</strong>à delle imprese interessate,le quali dimostrano una significativadipendenza dal mercato attuale e un orientamentoal dinamismo di prodotto che si risolveinteramente nell'attuale combinazioneprodotto-mercato (componentistica auto eservizi vari per lo stabilimento Fiat a Cassino- Piedimonte San Germano): siamo in presenza,dunque, di un collettivo di imprese cheappare intento, almeno a livello delle competenzedi marketing, ad ottimizzare, approfondiree, al lim<strong>it</strong>e, esasperare capac<strong>it</strong>à e dotiall'interno di una combinazione prodottomercatoche, però, è ormai matura e scarsamenteattrattiva. Proseguire per questa viasembra difficile, se non a costo di significativeripercussioni sulle performance economicofinanziariee/o di consistenti ricadute sociali eoccupazionali.123456789101112ComponenteTotale4,8719077932,2518654891,4709567110,9419182690,6549016200,5844597870,4833985390,2788903770,2504173790,1459859750,0465161420,018781921Tabella 36 - Varianza totale spiegata.% di varianza40,6018,7712,267,855,464,874,032,322,091,220,390,16Autovalori iniziali% cumulata40,6059,3671,6279,4784,9389,8093,8396,1598,2499,4699,84100,00Nota 1 - Metodo di estrazione: Analisi componenti principaliTotale4,8719077932,2518654891,470956711Pesi dei fattori non ruotati% di varianza % cumulata40,60 40,6018,77 59,3612,26 71,62Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 87


Tabella 37 - Matrice dei componenti principali.DomandaDomanda 2.1.1.Domanda 2.1.2.Domanda 2.1.3.Domanda 2.1.4.Domanda 2.1.5Domanda 2.1.6.Domanda 2.1.7.Domanda 2.1.8.Domanda 2.1.9.Domanda 2.1.10.Domanda 2.1.11.Domanda 2.1.12.Idea guidaPrezzoPagamentiAffidabil<strong>it</strong>àPersonalizzazionePromozione/visibil<strong>it</strong>àReferenti esteriPersonale per l'esteroFidelizzazioneDifferenziazioneDiversificazioneInnovazionePrevisione domanda10,6295874630,5021225890,3379245590,5567267530,6704803200,5919984490,5445783090,6103279890,6508534570,7742417440,7787578100,837058302Nota 1 - Metodo di estrazione: Analisi componenti principaliComponente2-0,512730094-0,4648902430,108317224-0,1584517220,3001282120,6457732710,7051882950,0250973090,556733508-0,402368736-0,507756248-0,03634775830,035214083-0,0519598570,7752238070,2485904810,146210270,1038890430,252280348-0,660348406-0,3807825880,1440758650,125979874-0,301243663Grafico 2 - Analisi per componenti principali del gruppo di domande 2.1.0,90,70,5Domanda 2.1.7Domanda 2.1.6Domanda 2.1.9CP2 = Dipendenza di mercato0,30,1-0,1-0,3-0,5-0,7Domanda 2.1.5Domanda 2.1.3Domanda 2.1.80,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9Domanda 2.1.12Domanda 2.1.4Domanda 2.1.10Domanda 2.1.2Domanda 2.1.11Domanda 2.1.1CP1 = tempestiv<strong>it</strong>à e adattamento88 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Risposte alle domande sullecompetenze organizzative e sugli skilldel personaleLa domanda 3.1 ha valenza generale, essendopreordinata all'acquisizione di informazionisulla configurazione organizzativa dell'impresarispondente.Le risposte indicano, in modo piuttostoprevedibile, un certo conformismo delleimprese, per l'80% configurate per funzioni odipartimenti. Solo 4 imprese dichiarano diessere organizzate per prodotti-servizi, unascelta organizzativa particolarmente congenialein presenza di una molteplic<strong>it</strong>à di lavorazionistabili e relativamente differenziate tradi loro.La domanda 3.2 sul lavoro di gruppo inaugurauna serie di domande con opzioni dirisposta a scala di Likert del tipo 1=per niente,2=poco, 3=molto. Le risposte sono nettamenteincentrate sull'opzione massima, indicandoun forte orientamento alla collaborazione,alla collegial<strong>it</strong>à o quantomeno al confrontoper la risoluzione di problemi complessie non ricorrenti.L'indicazione che emerge appare poco coerentecon il forte tradizionalismo segnalatodalla risposta alla domanda 3.1, ma l'enfasi sulteamworking è astrattamente compatibile conalmeno due considerazioni:• da un lato, l'esigenza del lavoro in gruppopotrebbe essere così intensamente avvert<strong>it</strong>aproprio in compensazione alla scarsaduttil<strong>it</strong>à e ai lim<strong>it</strong>i propri della strutturafunzionale, che però è tipica nelle imprese<strong>it</strong>aliane;• dall'altro lato, il significativo ricorso allavoro di gruppo potrebbe essere l'effettodella pol<strong>it</strong>ica di decentramento segu<strong>it</strong>anell'indotto, che tende a delegareall'esterno (quindi ai forn<strong>it</strong>ori di livello viavia più basso) microcomp<strong>it</strong>i e attiv<strong>it</strong>à altamenteinstabili, non standardizzate e nonprogrammabili, secondo un principio discomposizione della compless<strong>it</strong>à.La domanda 3.3 sui sistemi di incentivazionedei rendimenti individuali e collettivi presentaevidenze più sfaccettate. Infatti, i casipos<strong>it</strong>ivi sono quasi una diecina, quanto i giudizidel tipo 2=poco.Comunque, se si sommano i giudici 1=perniente, 2=poco e le mancate risposte (chesono piuttosto numerose), circa il 74% delleNMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 38 - Configurazione organizzativa impresa.Domanda 3.1.ValidiMancanti3021,1710,380,14ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta12TotaleMancantiFrequenza25530232Percentuale78,1315,6393,756,25100,00Percentuale valida83,3316,67100,00Percentuale cumulata83,33100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=per funzioni, 2=per prodotti-servizi, 3=altro (da specificare).Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus89


NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 39 - Lavoro di gruppo.Domanda 3.2.ValidiMancanti2482,7930,410,17ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta23TotaleMancantiFrequenza51924832Percentuale15,6359,3875,0025,00100,00Percentuale valida20,8379,17100,00Percentuale cumulata20,83100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=per funzioni, 2=per prodotti-servizi, 3=altro (da specificare).Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Tabella 40 - Incentivazione dei rendimenti individuali e collettivi.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 3.3.ValidiMancanti21112,1420,790,63ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta123TotaleMancantiFrequenza588211132Percentuale15,6325,0025,0065,6334,38100,00Percentuale valida23,8138,1038,10100,00Percentuale cumulata23,8161,90100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=per niente, 2=poco, 3=molto.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Nota 3 - Esistono più mode e viene visualizzato il valore più piccolo.90 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


imprese dimostra uno scarso uso degli incentivi,di ogni forma e tipo.La domanda 3.4 sull'immedesimazioneorganizzativa del personale presenta dellerisultanze prevedibili ma da valutare con cautela.Infatti, se il 70% delle risposte espresse èdi tipo pos<strong>it</strong>ivo, un terzo dei rispondenti nonmanifesta alcuna valutazione; inoltre, occorreconsiderare che il comprensorio consideratorientra nelle aree di insediamento Fiat a maggioreintens<strong>it</strong>à della forza sindacale e che ilquadro complessivo del panel di impreselascia emergere una cultura organizzativa tradizionalistae molto influenzata dalla visionedel vertice aziendale, laddove invece la misurazionee la gestione dell'immedesimazioneorganizzativa richiedono strumenti e impostazionipiuttosto elaborate e poco diffusenella prassi manageriale delle PMI <strong>it</strong>aliane.La risposta va quindi r<strong>it</strong>enuta poco significativa,quantomeno per l'assenza di approfondimentiin ordine alle misure con cui la singolaimpresa rileva e sviluppa il senso di identificazionedel personale.Al contrario, dalla domanda 3.5 si evinceun fattore di svantaggio compet<strong>it</strong>ivo non irrilevante,quale la scarsa propensione al reperimentodi forza lavoro altamente qualificata ospecializzata nell'amb<strong>it</strong>o tecnico-ingegneristico,tradizionalmente basilare nelle impresemetalmeccaniche e della filiera automobilistica.Circa il 60% delle imprese denuncia unamarginale o nulla propensione all'assunzionedi personale ad elevato grado di preparazionee aggiornamento. Anche il livello non trascurabiledi mancate risposte denota pol<strong>it</strong>iche diimpiego del personale non attente alla ricercadi upgrading nel livello di specializzazionedell'organico aziendale.Questo aspetto è negativamente correlatoallo sviluppo di competenze organizzative asupporto dell'attiv<strong>it</strong>à aziendale e di un consistentepatrimonio di skill umane.L'orientamento riscontrato può essere spiegatoin parte con la capac<strong>it</strong>à dell'indotto diattrazione di un'offerta di lavoro locale untempo poco qualificata e specializzata edancora oggi priva di un consistente bacino dilaureati in discipline tecnico-ingegneristiche.NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 41 - Immedesimazione organizzativa del personale.Domanda 3.4.ValidiMancanti20122,6530,590,34ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta123TotaleMancantiFrequenza1514201232Percentuale3,1315,6343,7562,5037,50100,00Percentuale valida5,0025,0070,00100,00Percentuale cumulata5,0030,00100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=per niente, 2=poco, 3=molto.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus91


Tabella 42 - Propensione al reperimento di forza lavoro altamente qualificata o specializzata.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 3.5.ValidiMancanti21111,6210,670,45ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta123TotaleMancantiFrequenza1092211132Percentuale31,2528,136,2565,6334,38100,00Percentuale valida47,6242,869,52100,00Percentuale cumulata47,6290,48100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=per niente, 2=poco, 3=molto.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Tabella 43 - Possibil<strong>it</strong>à che il lavoro svolto all'interno dell'impresa di appartenenza formi/ arricchiscale capac<strong>it</strong>à individuali.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 3.6.ValidiMancanti21113300ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta3MancantiFrequenza211132Percentuale65,6334,38100,00Percentuale valida100,00Percentuale cumulata100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=per niente, 2=poco, 3=molto.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.92Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


La domanda 3.6 pone in luce una considerazioneestremamente alta, da parte deirispondenti, circa la possibil<strong>it</strong>à che il lavorosvolto all'interno dell'impresa di appartenenzaformi/arricchisca le capac<strong>it</strong>à individuali.Infatti, media e moda coincidono esattamentetra di loro e con il massimo giudizio e, addir<strong>it</strong>tura,nessuna delle risposte espresse interessale altre opzioni di risposta disponibili.La domanda conclusiva 3.7 sulle attiv<strong>it</strong>à diformazione e aggiornamento del personaledimostrano una certa attenzione delle impreseper la formazione del personale, pur inamb<strong>it</strong>i strettamente legati all'attiv<strong>it</strong>à attualedell'impresa. Nondimeno, un quinto delpanel dichiara di intraprendere iniziative formativemarginali ed occasionali e nessuno deirispondenti ha specificato peculiari progettiformativi. L'innovazione di prodotto o tecnologicainteressa quasi il 19% del panel.Nel complesso, l'analisi delle competenzeorganizzative e degli skill delle risorse umanemostra risultanze piuttosto ambigue.Infatti, alcune evidenze favorevoli allo sviluppoorganizzativo - come l'immedesimazioneorganizzativa - sono esposte al rischio diuna eccessiva enfatizzazione da parte deirispondenti, mentre altre, pur sempre pos<strong>it</strong>ive- come l'arricchimento dell'esperienza individualee la formazione sul posto di lavoro -non sembrano evidenziare eccellenze particolarmentespinte. Diversamente, palesi sonoalcuni fattori negativi, come lo scarso inserimentodi personale qualificato e la scelta diconfigurazioni strutturali decisamente consuetee tradizionali.NMediaModaTabella 44 - Attiv<strong>it</strong>à di formazione e aggiornamento.Domanda 3.7.ValidiMancanti2661ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta1235TotaleMancantiFrequenza1063726632Percentuale31,2518,759,3821,8881,2518,75100,00Percentuale valida38,4623,0811,5426,92100,00Percentuale cumulata38,4661,5473,08100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1= significativa, di carattere tecnologico e riguardante lospecifico amb<strong>it</strong>o di attiv<strong>it</strong>à attuale dell'impresa; 2=significativa e volta all'innovazione di prodotto e/o all'introduzionedi nuove tecnologie; 3=significativa e di carattere aziendale/manageriale; 4=significativa e riguardante...(specificare);5=marginale ed occasionale.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus93


Risposte alle domande sullecompetenze relazionaliLa domanda 4.1 apre una serie di domande arisposta multipla non alternativa, per cui ilrispondente può scegliere di immettere una opiù risposte, sino a concorrenza di un determinatolim<strong>it</strong>e massimo, se imposto dal questionario.In presenza di simili ques<strong>it</strong>i nonpuò essere mutuata l'impostazione di analisiper frequenze e per centri statistici (medie,mode, ecc.) finora segu<strong>it</strong>a per l'esame delledomande con risposte multiple alternative.Conseguentemente, per quanto riguarda ledomande a risposte multiple complementari,si procederà ad un'analisi per frequenze relative,osservando:• il grado di impiego del numero massimorichiesto dal questionario di risposte possibili.A seconda delle circostanze, la concentrazionedelle risposte può indicareuna specializzazione o focalizzazioneaziendale espressiva di una certa eccellenza;la dispersione, all'opposto, una carenzae lim<strong>it</strong>atezza della s<strong>it</strong>uazione aziendale;• il grado di preferenza per le singole opzionidi risposta disponibili. Questo genere di elaborazioneè il più vicino all'analisi per frequenzeimpiegato nelle domande a rispostemultiple alternative e consente di porre inluce specifici orientamenti aziendali.Tabella 45 - Relazioni prevalentemente sfruttate dall'impresa.Numero di risposte ammesso123MancantiTotaleDomanda 4.1.Valori assoluti5514832%15,63%15,63%43,75%25,00%100,00%Opzione di riposta1 coinvolgimento attivo nellaprogettazione/ingegnerizzazione dei prodotti/materiali conuno o più clienti/forn<strong>it</strong>ori2 collegamento tipo EDI/EDP con clienti/forn<strong>it</strong>ori3 effettuazione di consegne just-in-time ai clienti4 ricorso frequente a gruppi di lavoro interaziendalicomposti da membri dell'impresa e dai esponenti di impreseclienti e/o forn<strong>it</strong>rici5 conoscenza dettagliata di capac<strong>it</strong>à, esigenze e modo dioperare di alcuni clienti/forn<strong>it</strong>ori6 partecipazione stabile a fiere, esposizioni ed altri eventiper presentare e/o vendere i prodotti7 ricerca sistematica di nuovi soci e invest<strong>it</strong>ori nel cap<strong>it</strong>aledi rischio8 ottenimento di finanziamenti adatti da banche con le qualisi intrattengono relazioni fiduciarie di più lungo periodoMancantiTotaleValori assoluti131114410104865%20,00%16,92%21,54%6,15%15,38%1,54%0,00%6,15%12,31%100,00%Nota 1 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.94 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Con riguardo alla domanda 4.1 sul tipo direlazioni prevalentemente sfruttate dall'impresa,il grado di utilizzo del numero massimodi risposte sfiora il 44%, mentre circa il30% dei rispondenti ha indicato una o duepreferenze delle tre possibili. Le mancaterisposte sono piuttosto rilevanti e segnalanoin alcuni casi la difficoltà delle imprese di servizidel panel di contestualizzare le ipotesi direlazioni, previste dalla domanda, alla specificarealtà aziendale; in altri, l'assenza completadi un significativo utilizzo delle fattispecierelazionali previste.Passando all'esame delle opzioni di rispostaprevalenti, si può riscontrare una certa varietàdi preferenze. Le quattro opzioni più scelte(meno del 50% delle opzioni disponibili, considerandoanche la mancata risposta comeipotesi ammissibile) raccolgono oltre il 70%del totale. Tali opzioni riguardano tutte i rapportioperativi e diretti con forn<strong>it</strong>ori e clienti:il primato spetta, prevedibilmente, al just intime, modal<strong>it</strong>à di programmazione della produzionee di gestione di consegne e magazzinistrettamente legata alla cosiddetta produzionesnella.Segue al secondo posto la co-progettazionee co-ingegnerizzazione di prodotti e materiali:questo risultato offre un'interessante confermaall'esaltazione delle tecnologie di progettazioneriscontrata precedentemente, riducendole probabil<strong>it</strong>à di fraintendimento o dieccessiva enfasi da parte dei rispondenti alladomanda 1.1.5. Il terzo e il quarto postosono appannaggio rispettivamente del collegamentovia protocollo informatico specificoper la programmazione e l'automazione degliordinativi e della conoscenza accurata delleesigenze di alcuni clienti o forn<strong>it</strong>ori.Giova segnalare il peso non trascurabile(oltre il 6%) dei rapporti privilegiati con ist<strong>it</strong>utidi cred<strong>it</strong>o, probabilmente banche locali.La domanda 4.2 indaga le certificazioni diqual<strong>it</strong>à e qualsiasi altro riconoscimento che leimprese abbiano consegu<strong>it</strong>o o detengano alloscopo di distinguersi sul mercato come opera-Tabella 46 - Certificazioni di qual<strong>it</strong>à e altri riconoscimenti.Numero di risposte ammesso1234MancantiTotaleDomanda 4.2.Valori assoluti811211032%25,00%34,38%6,25%3,13%31,25%100,00%Opzione di riposta1 90002 90013 90024 14000-15 TS169496 TS357 SA80008 SOA9 OSHAS18000MancantiTotaleValori assoluti212210911121050Nota 1 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.%4,00%24,00%4,00%20,00%18,00%2,00%2,00%2,00%4,00%20,00%100,00%Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus95


tori qualificati da peculiari capac<strong>it</strong>à, abil<strong>it</strong>à edoti. Infatti, le certificazioni di qual<strong>it</strong>à, oltre arappresentare forme di avanzamento e sofisticazionedelle logiche organizzative e managerialiaziendali, implicano l'adesione della singolaimpresa a sistemi codificati di regole eprincipi, con la conseguente adozione di standarddi funzionamento e comportamento chedovrebbero agevolare i rapporti tra l'impresa eil mercato o le Ist<strong>it</strong>uzioni o altre ent<strong>it</strong>à esterne.Circa il 63% delle imprese ha segnalato unao due certificazioni/riconoscimenti e quasiun terzo degli intervistati non ha specificatoalcun t<strong>it</strong>olo distintivo rilevante (101).Considerando le opzioni di risposta disponibili,si può osservare che i rispondenti hannodichiarato esclusivamente certificazioni diqual<strong>it</strong>à in senso stretto: circa un terzo deltotale è rappresentato da certificazioni di qual<strong>it</strong>àcosiddetta "procedurale" o di processo(Uni En Iso 9000:2000 e connesse), ma nonmancano certificazioni ambientali come la Iso14000, certificazioni di qual<strong>it</strong>à più specifiche,nonché certificazioni cosiddette "etiche" difabbricazione (SA 8000).A t<strong>it</strong>olo di approfondimento, i prospetti disegu<strong>it</strong>o riportati dettagliano lo stato (giàacquis<strong>it</strong>o ovvero in corso di ottenimento) diciascun t<strong>it</strong>olo di riconoscimento dichiaratodalle imprese. Nel complesso, di 50 t<strong>it</strong>olidichiarati da 22 imprese (con una media di2,27 riconoscimenti per rispondente e di 1,56per le 32 imprese complessivamente cost<strong>it</strong>uentiil panel intervistato), circa il 62% (31riconoscimenti) è già stato consegu<strong>it</strong>o.NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 47 - Stato della prima certificazione dichiarata.Domanda 4.2.2.1.ValidiMancanti21111,1410,360,13ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta12TotaleMancantiFrequenza183211132Percentuale56,259,3865,6334,38100,00Percentuale valida85,7114,29100,00Percentuale cumulata85,71100,00Nota 1 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.101. Dal prospetto di segu<strong>it</strong>o esposto, si evince che le imprese dotate, rispettivamente, di 4, 3, 2 o 1 certificazione giàconsegu<strong>it</strong>a o in via di conseguimento sono 1, 1, 8 e 12.96 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 48 - Stato della seconda certificazione dichiarata.Domanda 4.2.2.2.ValidiMancanti13191,1510,380,14ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta12TotaleMancantiFrequenza112131932Percentuale34,386,2540,6359,38100,00Percentuale valida84,6215,38100,00Percentuale cumulata84,62100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=già acquis<strong>it</strong>o, 2=in corso di ottenimento.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Tabella 49 - Stato della terza certificazione dichiarata.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 4.2.2.3.ValidiMancanti2301,5010,710,50ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta12TotaleMancantiFrequenza1123032Percentuale3,133,136,2593,75100,00Percentuale valida50,0050,00100,00Percentuale cumulata50,00100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=già acquis<strong>it</strong>o, 2=in corso di ottenimento.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus97


Tabella 50 - Stato della quarta certificazione dichiarata.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 4.2.2.4.ValidiMancanti1311,001ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta1MancantiFrequenza13132Percentuale3,1396,88100,00Percentuale valida100,00Percentuale cumulata100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=già acquis<strong>it</strong>o, 2=in corso di ottenimento.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Risposte alle domande sullapropensione all'internazionalizzazioneLa sezione di domande sull'internazionalizzazioneha avuto un es<strong>it</strong>o controverso, perché leimprese considerate non sono già attiveall'estero oppure le un<strong>it</strong>à locali oggetto dell'indaginenon godo di un autonomo orientamentoai mercati esteri: di conseguenza, alcunedomande non hanno ricevuto risposta.La domanda 5.1, a risposte multiple nonalternative, sul vigente grado di presenza suimercati esteri, pone in luce la netta prevalenzadelle risposte singole. Di queste, l'81%indica la totale assenza all'estero. Infatti, soloun quinto del panel (di 6 imprese) si dichiarapresente: di queste, 4 presentano due o piùmodal<strong>it</strong>à di presenza all'estero.In particolare, la forma prevalente di presidiodei mercati esteri sono le esportazioni(internazionalizzazione commerciale attiva),segu<strong>it</strong>e da collaborazioni con realtà estere e, amaggiore distanza, dagli IDE (internazionalizzazioneproduttiva attiva). Meglio degliIDE si posizionano le tre opzioni di rispostaspecificate dagli intervistati:• presenza all'estero tram<strong>it</strong>e altre aziendedel gruppo, eventualmente controllate al100% (3 risposte);• presenza all'estero tram<strong>it</strong>e multinazionale(2 risposte);• esportazioni indirette (ossia realizzazionedi materiali per clienti che poi procedonoalla pressoché immediata esportazione,senza ulteriori lavorazioni in Italia; 2risposte).Le domande 5.2 - sui principali mercatigeografici di destinazione delle esportazioni -e 5.3 - sul peso percentuale del fatturato daesportazioni hanno ricevuto risposta evidentementedall'esiguo numero di imprese delpanel con una qualche attiv<strong>it</strong>à commercialedestinata all'estero.Alla domanda 5.2 gran parte dei rispondentihanno forn<strong>it</strong>o una sola risposta di tiponegativo, mentre le poche (4) imprese esportatricihanno specificato i primi due o trePaesi/aree di destinazione delle esportazioni,come esposto nella seconda tabella proposta98 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Numero di risposte ammesso123MancantiTotaleTabella 51 - Grado di presenza sui mercati esteri.Domanda 5.1.Valori assoluti2232532%68,75%9,38%6,25%15,63%100,00%Opzione di riposta1 è presente all'estero con IDE2 è presente all'estero con esportazioni3 è presente all'estero tram<strong>it</strong>e partecipazione a consorzid'impresa4 è presente all'estero con joint venture e/o altri accordi conimprese estere5 è presente all'estero con altra modal<strong>it</strong>à da specificare6 non è presente all'esteroMancantiTotaleValori assoluti1403720540%2,50%10,00%0,00%7,50%17,50%50,00%12,50%100,00%Nota 1 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Tabella 52 - Principali mercati geografici di destinazione delle esportazioni.Numero di risposte ammesso123MancantiTotaleDomanda 5.2.Valori assoluti2422432%75,00%6,25%6,25%12,50%100,00%PosizioneIIIIIIGraduatoria n. 1Stati Un<strong>it</strong>iTurchiaEuropa (Germania-Spagna)Graduatoria n. 2FranciaGermaniaPoloniaGraduatoria n. 3EuropaSud AmericaNon dichiaratoGraduatoria n. 4EuropaSud AmericaNon dichiaratoNota 1 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.nel segu<strong>it</strong>o.Conseguentemente, il dato relativo all'incidenzapercentuale delle esportazioni risultapoco significativo, in quanto circoscr<strong>it</strong>to a soli3 casi di imprese esportatrici. La percentualemedia - calcolata per approssimazione comemedia ar<strong>it</strong>metica semplice non ponderata - èdel 40% (102).102. Tre delle quattro imprese esportatrici dichiarano un'incidenza, rispettivamente, del 10%, 50% e 60% sul fatturatototale.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus99


Risposte alle domande sullapropensione all'innovazioneLa sezione di domande sulla tendenza all'innovazioneha lo scopo di fornire evidenze edelementi di giudizio in grado di consentireun'interpretazione più accurata e ponderatadell'orientamento delle imprese esaminate aricercare nell'innovazione di prodotto, di processoed organizzativa un fattore di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>àe sopravvivenza. Le evidenze così raccoltepossono favorire la migliore comprensionedelle indicazioni sull'innovazione desunte daprecedenti domande relative alle tecnologie diprogettazione, alle relazioni collaborative traimprese, all'innovazione di marketing e allavoro in gruppo.La domanda 6.1 pone in luce che oltre il70% delle imprese intervistate è privo di unlaboratorio interno di R&S. Tale indicazioneè coerente sia con la natura di componentistie forn<strong>it</strong>ori di servizi logistici delle impresedell'indotto, sia con il fatto che almeno il I eII livello della catena di forn<strong>it</strong>ura è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>oda sedi locali di imprese operanti anche in altr<strong>it</strong>err<strong>it</strong>ori regionali, ove potrebbero figurarecon più probabil<strong>it</strong>à eventuali uffici e un<strong>it</strong>à diR&S, peraltro contraddistinti da costi elevati,difficilmente compatibili con la ricerca di efficienzadi molte PMI <strong>it</strong>aliane (103).La domanda 6.2 sulle principali esperienzedi innovazione maturate dalle imprese negliultimi cinque anni consentiva sino a duerisposte complementari. Quasi il 60% dellerisposte espresse indica due versanti di innovazione,mentre meno del 10% del panel nonfornisce alcuna risposta, quasi a segnalare l'insussistenzadi recenti e significative iniziativedi innovazione.Analizzando più in dettaglio le opzioni dirisposta scelte dagli intervistati, oltre il 60%delle risposte si addensa attorno all'indicazionedi innovazioni di processo egestionali/organizzative. Considerando che ilpatrimonio di competenze tecnologicheemerso dalla prima sezione di domande nonappare particolarmente consistente e qualificatoe che il profilo organizzativo delle impreseappare decisamente tradizionale, si puòdedurre che l'orientamento innovativo dellerealtà osservate si esaurisce nella ricerca dimaggiore efficienza produttiva e nel tentativodi ridurre sprechi e inutilizzi delle risorseimpiegate nella produzione.Piuttosto significativo (circa il 14% dellerisposte totali) il dato sull'utilizzo di nuovimateriali, aspetto strettamente connesso -nella maggioranza dei casi - all'ottimizzazionedei processi produttivi e alla ricerca del contenimentodei costi di produzione. Piuttostolim<strong>it</strong>ata, invece, la propensione all'arricchimentoo alla qualificazione del prodotto connuove funzional<strong>it</strong>à, evidenza coerente con lamoderata tendenza, precedentemente riscontrata,alla differenziazione e alla diversificazionedel prodotto. I casi di risposta specificanon risultano granché significativi e sono dar<strong>it</strong>enere residuali (104).Nel complesso, l'esame più attento delleiniziative ed esperienze innovative più recentidel panel dimostra una certa tenu<strong>it</strong>à e prevedibil<strong>it</strong>àdell'orientamento all'innovazione delpanel di organizzazioni esaminato.103. Giova precisare che alcune risposte affermative sono oltretutto da considerare con cautela. Infatti, una dellesegnalazioni si riferisce ad un laboratorio ancora in corso di realizzazione, mentre un'altra riguarda un ufficio di ingegnerialogistica che, nella realtà, si interfaccia con la funzione R&S della sede centrale dell'impresa, s<strong>it</strong>a a Torino. Neirestanti casi (3), i laboratori di R&S menzionati sono:- laboratori metrologici per i materiali,- laboratori della direzione della qual<strong>it</strong>à per la verifica di nuovi materiali da utilizzare e per le prove di resistenzadistruttive,- laboratori di ricerca tecnologica.104. Un'impresa dichiara di non aver avuto esperienze innovative compiute ma di essere interessata e intenta in progettiinnovativi, altre due indicano come amb<strong>it</strong>i di innovazione il settore software e del telecontrollo e il settore dellecompetenze progettuali, mentre un'altra impresa non offre alcuna precisazione.100Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 53 - Presenza di laboratorio interno in R&S.Domanda 6.1.ValidiMancanti3021,2310,430,19ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta12TotaleMancantiFrequenza23730232Percentuale71,8821,8893,756,25100,00Percentuale valida76,6723,33100,00Percentuale cumulata76,67100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=no, 2=sì.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.Tabella 54 - Principali esperienze di innovazione maturate dall'impresa negli ultimi 5 anni.Numero di risposte ammesso12MancantiTotaleDomanda 6.2.Valori assoluti1019332%31,25%59,38%9,38%100,00%Opzione di riposta1 ricerca/creazione di nuovi materiali2 utilizzo di nuovi materiali3 aggiunta di nuove funzional<strong>it</strong>à al prodotto esistente (beneo servizio)4 introduzione di un nuovo design nel prodotto esistente(bene o servizio)5 lancio di prodotti nuovi profondamente diversi daipreesistenti6 nuove tecnologie o modal<strong>it</strong>à di produzione7 nuovi metodi di organizzazione e gestione interna8 altro da specificareMancantiTotaleValori assoluti1730114184351%1,96%13,73%5,88%0,00%1,96%27,45%35,29%7,84%5,88%100,00%Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus101


L'indirizzo prevalente è quello dell'innovazioneincrementale di processo produttivo,con ricerca di miglioramenti anche in amb<strong>it</strong>oinfrastrutturale ed organizzativo, in pienacoerenza con la letteratura sulla propensioneall'innovazione di altri indotti locali Fiat inItalia (105).Risposte alle domande sullapropensione al cambiamento e sulleiniziative di riconversioneL'ultima sezione di domande sul questionarioè tesa a constestualizzare la riflessione deirispondenti in ordine al recente rallentamentodel mercato automobilistico e, in particolare,delle produzioni Fiat realizzate nel comprensorio.La domanda 7.1 evidenzia un tasso dirisposta decisamente alto, indice di una certaattenzione e consapevolezza circa l'opportun<strong>it</strong>àdi adottare misure e rimedi per fronteggiarele difficoltà recenti e persistenti dell'indottolocale. Circa la metà del panel dichiaradi aver adottato già qualche misura o iniziativaspecificamente rivolta a gestire il rischio diulteriori involuzioni della produzione automobilisticanel Cassinate-Frusinate. Nel complesso,si delinea una sorta di spaccatura odicotomia piuttosto equilibrata tra impreseattendiste ed altre più attive e intraprendenti.Analizzando più in dettaglio gli interventioperati da queste ultime, si può constatarecome oltre il 40% delle risposte indica azionidi riduzione dei costi, in genere intervenendosul personale e sugli oneri generali, ivi compresii costi bancari (ristrutturazione del deb<strong>it</strong>obancario). In alcuni casi è indicata anche lariduzione dei prezzi (nel tentativo di conquistaremaggiori ordinativi) e solo in una circostanzavengono segnalate anche la riqualificazionedel personale e l'assunzione di personalegià formato.Il dato sulla tendenza delle imprese a riduzionidi organico e tagli di bilancio appareestremamente significativo, evidenziandochiaramente l'impatto attualmente negativodel controverso andamento della produzioneautomobilistica locale sia a livello imprend<strong>it</strong>oriale(necess<strong>it</strong>à di ridurre la scala di produzionee di abbassare il punto di pareggio), chelocale e sociale (riduzione dell'occupazione edel benessere collettivo).La predetta evidenza risulta ancora più dirilievo se si aggiunge che quasi un quartodelle risposte pos<strong>it</strong>ive alla domanda 7.1 fannoriferimento addir<strong>it</strong>tura all'attivazione di vere eproprie ristrutturazioni aziendali, spesso attraversoil ricorso alle procedure concorsuali e disalvataggio aziendale previste dal vigenteordinamento interno. In almeno due casi,viene menzionato il ricorso alla CIG.Al di sotto del 20%, le opzioni di rispostache indicano pol<strong>it</strong>iche tecnologico-produttiveo di marketing di più lungo periodo, tendential rinnovamento del business o alla diversificazionedei rischi connessi. Da segnalare,invece, anche la presenza di un'indicazionerelativa alla migrazione verso altri terr<strong>it</strong>ori,sempre nell'amb<strong>it</strong>o di rapporti di forn<strong>it</strong>uraverso il Gruppo Fiat: come anticipato, si trattadi un'ipotesi che - leg<strong>it</strong>timamente disponibileper la singola impresa - non risulta desiderabilenella prospettiva del terr<strong>it</strong>orio di riferimentoe dell'economia, oltre che del benesseresociale, locale (106).105. V. sul punto, Negrelli (2002).106. Va precisato che la tipologia di risposta considerata implica, per almeno uno dei due rispondenti, un effettivoprocesso di delocalizzazione commerciale e produttiva, consistendo nella ricerca di nuovi mercati/clienti fuori dallaregione (ma pur sempre nell'amb<strong>it</strong>o del Gruppo torinese) con contestuale trasferimento/sost<strong>it</strong>uzione delle forze lavorativeimpiegate.Diversamente, la seconda risposta segnala semplicemente che "il fatto di rifornire tutti gli impianti Fiat dei 3 marchiin tutta Italia ha compensato, almeno in parte, la crisi di Cassino". Ciò, nondimeno, non esclude che si producano effettidi involuzione - sul piano produttivo, economico e terr<strong>it</strong>oriale, per la specifica un<strong>it</strong>à produttiva che opera nell'indottoposto nel Cassinate-Frusinate.102Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Tabella 55 - Opportun<strong>it</strong>à di adottare misure e rimedi per fronteggiare le difficoltà recenti e persistentidell'indotto locale.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 7.1.ValidiMancanti3111,5520,510,26ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta12TotaleMancantiFrequenza141731132Percentuale43,7553,1396,883,13100,00Percentuale valida45,1654,84100,00Percentuale cumulata45,16100,00Tipo di interventoefficienza - riduzione costi e riqualificazione/riduzionepersonaleProcedure di crisi - ristrutturazioneSpostamento/diversificazione terr<strong>it</strong>oriale sempre inrelazione a FiatCambiamento settoriale graduale (da auto a Enti locali)Ricerca altri clientiMaggiore orientamento al clientePrecisazione assenteTotale rispondentiRisposte non pos<strong>it</strong>iveMancantiTotaleValori assoluti74211111714132%21,88%12,50%6,25%3,13%3,13%3,13%3,13%53,13%43,75%3,13%100,00%Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=no, 2=sì.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.% riproporzionata41,18%23,53%11,76%5,88%5,88%5,88%5,88%100,00%L'assenza di iniziative di riconversione o digestione delle difficoltà emergenti non implicanecessariamente inerzia o incapac<strong>it</strong>à managerialedi percepire difficoltà e problemi compet<strong>it</strong>ividel contesto e, di riflesso, dell'impresa.In questo senso, la domanda 7.2 perlustrale difficoltà maggiormente percep<strong>it</strong>e dairispondenti, al fine di delineare le capac<strong>it</strong>à dilettura ed interpretazione del contesto all'internodell'impresa, un fattore essenziale per lacompet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à e la sopravvivenza aziendale.Alla domanda a risposte multiple non alternativeha risposto in modo palese quasi il 78%degli intervistati, i quali hanno indicato inprevalenza due o tre difficoltà, rispetto alle trerisposte al massimo consent<strong>it</strong>e (107).107. Solo un rispondente ha forn<strong>it</strong>o cinque indicazioni. Per quanto non previsto dal questionario, le indicazioni sonostate conservate perché di util<strong>it</strong>à alla migliore comprensione della visione che le imprese dell'indotto hanno elaboratorispetto alla propria s<strong>it</strong>uazione compet<strong>it</strong>iva.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus103


Dall'analisi in dettaglio delle indicazioni selezionatedalle imprese, si può notare comequasi il 17% dei rispondenti si lim<strong>it</strong>i ad unadiagnosi ancora piuttosto superficiale e circoscr<strong>it</strong>tadei problemi aziendali, sottolineando ilbasso livello della domanda, quasi nella speranzache tale fattore sia temporaneo ed acarattere congiunturale.Certamente il basso livello della domanda(e quindi degli ordinativi di Fiat per l'allestimentodelle autovetture realizzate nello stabilimento)è una delle cause primarie e originariedelle difficoltà dell'indotto. Tuttavia, comesi è chiar<strong>it</strong>o in altre parti del rapporto di ricerca,tale fattore è esogeno alla possibil<strong>it</strong>à direttadi intervento dei singoli forn<strong>it</strong>ori dell'indottoe, soprattutto, è il frutto della stratificazionedi più problemi (rallentamento delladomanda globale di autovetture nei Paesioccidentali, perd<strong>it</strong>a di quote di mercato delmarchio Fiat, andamento particolarmenteavverso delle vend<strong>it</strong>e delle vetture Fiat prodottea Cassino - Piedimonte San Germano,perd<strong>it</strong>a di central<strong>it</strong>à dello stabilimentoCassinate nella struttura operativa di FiatAuto). Pertanto, r<strong>it</strong>enere le problematichedell'indotto connesse ad un andamento semplicementecongiunturale e passeggero delladomanda appare quantomeno riduttivo.In ogni caso, le tre difficoltà più lamentatedagli intervistati sono la lentezza nei pagamentidei cred<strong>it</strong>i verso i clienti (prima posizionein graduatoria), il forte potere contrattualedei clienti (terza posizione) e, piuttosto asorpresa, la forte concorrenza diretta, che sicolloca addir<strong>it</strong>tura in seconda posizione.Questa indicazione è assolutamente significativa,perché in un indotto ormai stabile e dilunga data ci si attenderebbe - almeno ai primilivelli di forn<strong>it</strong>ura, che sono maggiormenterappresentati nel panel intervistato - che lapercezione della concorrenza diretta fossemeno accentuata.In assenza di altre indicazioni, è difficilecomprendere se questa percezione derivi dalpericolo di ingresso nella rete di forn<strong>it</strong>ura diimprese fino a quel momento estranee o se sipossa parlare di un'agguerr<strong>it</strong>a competizionetra le imprese forn<strong>it</strong>rici già presenti stabilmentenei rapporti di forn<strong>it</strong>ura considerati. Inogni caso, questa evidenza fornisce un'ulterioreconferma, pur con le dovute cauteleconnesse alla mancanza di approfondimenti,del processo di inasprimento della concorrenzatra forn<strong>it</strong>ori dell'indotto, conseguente alcostante ridursi degli ordinativi e dei fabbisognidi forn<strong>it</strong>ura di Fiat. Peraltro, non va esclusol'aspetto della concorrenza internazionaleproveniente dai cosiddetti Paesi emergenti:almeno una risposta segnala chiaramente chel'impresa - una subforn<strong>it</strong>rice dello stabilimentoFiat a Cassino - Piedimonte San Germano- subisce sempre di più la concorrenza diimprese s<strong>it</strong>uate in Paesi a minor costo dellavoro, anche perché la stessa impresa forn<strong>it</strong>ricedi riferimento ha aperto propri stabilimentiin tali nazioni (nel caso specifico, si tratta diun Paese dell'est Europeo) (108).Infine, mer<strong>it</strong>a di essere segnalato un nontrascurabile bisogno di manodopera già formatae qualificata, con elevata preparazione. Alcontrario, non risulta così elevata la percezionedi problematiche nel reperimento di fonti difinanziamento, specialmente bancario: ciò sembraancora una volta confermare l'idea che irapporti banca-impresa siano piuttosto armonici,forse per la presenza di offerte bancarie relativamentespecializzate nel rapportarsi con l'indottoindustriale considerato (109).La domanda 7.3 consente di analizzare in108. Tale risposta è stata classificata nella voce altro da specificare della seconda tabella di segu<strong>it</strong>o riportata.Dunque, sommando tale risposta alle altre 11 risposte rubricate nella sezione forte concorrenza diretta, il peso relativodella voce sale al 19%.109. La risposta non appare molto significativa rispetto alle opzioni di risposta predefin<strong>it</strong>e previste dal questionario.Infatti, l'unico rispondente che si è avvalso di tale opzione a risposta libera ha precisato che la difficoltà avvert<strong>it</strong>a èconnessa alla ristrutturazione ancora non compiuta e pienamente effettiva.104Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Numero di risposte ammesso12345MancantiTotaleTabella 56 - Difficoltà percep<strong>it</strong>e.Domanda 7.2.Valori assoluti511801732%15,63%34,38%25,00%0,00%3,13%21,88%100,00%Opzione di risposta1 basso livello della domanda2 breve ciclo di v<strong>it</strong>a dei prodotti3 forte concorrenza diretta4 difficoltà di differenziazione del prodotto5 forte potere contrattuale dei clienti6 difficoltà riscossione cred<strong>it</strong>i presso i clienti7 forte potere contrattuale dei forn<strong>it</strong>ori8 difficoltà ad aprire il cap<strong>it</strong>ale a nuovi soci/partner9 difficoltà a reperire risorse finanziarie adeguate dalsistema bancario10 difficoltà a reperire manodopera con professional<strong>it</strong>àadeguata11 elevato turnover del personale qualificato12 difficoltà di stare al passo con l'innovazione tecnologica13 altro da specificareMancantiTotaleValori assoluti10011211121024102763%15,87%0,00%17,46%3,17%17,46%19,05%1,59%0,00%3,17%6,35%1,59%0,00%3,17%11,11%100,00%modo ancora più cr<strong>it</strong>ico e ponderato le segnalazioniemergenti dalle due precedenti domandee dall'intera sezione, spostando l'attenzionedagli interventi già intrapresi alle pol<strong>it</strong>iche direcupero di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à e di miglioramentoaziendale r<strong>it</strong>enute come più opportune per rafforzarel'attiv<strong>it</strong>à aziendale.Al riguardo, è possibile notare come il 56%dei rispondenti proponga almeno due versantidi intervento, se non tre (il massimo consent<strong>it</strong>o).Nondimeno, le preferenze singole e lemancate risposte sono anch'esse pari al 56%, adimostrazione di una certa static<strong>it</strong>à o difficoltànell'individuazione di pol<strong>it</strong>iche e misure realisticamenteadottabili per fronteggiare le attualidifficoltà dell'indotto: tale resistenza all'indicazionedi soluzioni e prospettive può essere soloin parte imputata alla tendenza alla subaltern<strong>it</strong>àe inerzia delle imprese forn<strong>it</strong>rici, potendoanche derivare dalla considerazione per cui l'assenzadi stimoli o sollec<strong>it</strong>azioni esterne al cambiamento(annunci di provvedimenti normativiregionali, potenziamento di aiuti e incentivialle imprese, iniziative di supporto delle associazionidi categoria, attenzione dell'opinionepubblica e dei mass media ecc.) disincentiva laformulazione di concrete ipotesi evolutive.Ancora una volta molto significativa è l'analisidella distribuzione di frequenza delle preferenzeespresse rispetto alle opzioni di rispostapossibili: infatti, ben il 50% dei rispondenti prefiguracome opportuna la strategia di ricerca diSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus105


nuovi sbocchi e clienti, anche residenti in altrezone geografiche. Ciò denota una notevoleaspirazione a ridurre la dipendenza, oggi ancoramolto forte, dallo stabilimento Fiat diCassino - Piedimonte San Germano.Nondimeno, questo dato deve essere valutatocautamente, rifuggendo da interpretazionieccessivamente idilliache o enfatiche: infatti, daprecedenti domande, si è avuto modo di constatareche le imprese rispondenti non presentanoparticolari orientamenti e inclinazioni alladiversificazione, alla differenziazione e all'innovazionedi prodotto, quasi r<strong>it</strong>enendo estremamenteagevole e banale riposizionare, senzaintervento alcuno, le produzioni attuali versonuovi clienti, settori e mercati geografici. Al dilà del fatto che il reperimento di nuovi sbocchidi mercato senza significativi cambiamenti sulprodotto potrà essere persegu<strong>it</strong>o, in astratto, dapoche imprese del comprensorio, emerge uncerto gap tra aspirazione alla riduzione delladipendenza dallo stabilimento Fiat nel Cassinate-Frusinate e la disponibil<strong>it</strong>à ad intraprendere adeguateiniziative e pol<strong>it</strong>iche coerenti.Al riguardo, va specificato che almeno unrispondente indica chiaramente che l'ipotesi didiversificazione del solo mercato geografico disbocco (all'interno del settore automotive), èestremamente improbabile, perché esistonobarriere all'ingresso in altri indotti automobilistici,anche di case produttrici comun<strong>it</strong>arie (110).Ancora, la tabella rivela che nuove forme oiniziative promozionali sono r<strong>it</strong>enute proficueda pochissimi rispondenti. Il dato conferma, secorrettamente considerato, la consapevolezza,precedentemente emersa, della scarsa competenzadelle imprese dell'indotto ad intraprendereazioni di propaganda, promozione e diffusionedella notorietà e dell'immagine aziendali.Si deve dunque dedurre che le impresehanno attribu<strong>it</strong>o, nella domanda 7.3, pochissimarilevanza all'opzione di risposta 5=nuoveforme/iniziative promozionali, r<strong>it</strong>enendo talesoluzione poco fattibile e disponibile, benchètutt'altro che trascurabile sul piano della prior<strong>it</strong>àe cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à in senso strategico. Risulta così rafforzatal'idea di una notevole difficoltà deirispondenti ad intraprendere azioni promozionali,le quali in effetti richiedono spesso azionidi sistema tra imprese o tra queste ed altre ent<strong>it</strong>àdel contesto per essere alla portata di unaPMI o di un'impresa radicata nel terr<strong>it</strong>oriocome quelle osservate.Da ultimo, di notevole significato anche il7,5% delle risposte concernenti il rafforzamentodelle capac<strong>it</strong>à e attiv<strong>it</strong>à progettuali, che ècoerente con alcune evidenze precedenti sullecompetenze tecnologico-progettuali e le relazionicollaborative con clienti e forn<strong>it</strong>ori.Siamo in presenza, con tutta probabil<strong>it</strong>à, dipercorsi di riposizionamento strategico di alcuniforn<strong>it</strong>ori, che tentano di qualificarsi maggiormente,trasformandosi da meri assemblatoridi componenti a forn<strong>it</strong>ori di servizi progettualie di moduli di prodotto a maggiore valoreaggiunto.In estrema sintesi, dalla domanda 7.3 emergeil profilo di un indotto che, pur perseverandonella ricerca di efficienza di costo (e quindiabbassamento del punto di pareggio), sembraquasi maturare la consapevolezza di non poterulteriormente incentrare la propria sopravvivenzanel più lungo termine sulla sola riduzionedei costi operativi (111); e che percepisce lacr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à di interventi in grado di ridurre ladipendenza da Fiat e di riposizionare l'offertaverso nuovi sbocchi, ferma restando l'estremadifficoltà di acquisire individualmente unamaggiore visibil<strong>it</strong>à e notorietà sul mercato,anche locale. Va precisato che quanto dettoemerge dalle risposte espresse, alle quali deveperò aggiungersi il 25% di mancate risposte,che può rappresentare - ragionevolmente - laquota di imprese dell'indotto meno attiva e110. Il rispondente menzionato sostiene, letteralmente, che "per quanto riguarda i mercati Europei, esiste una sortadi dumping, per cui non è possibile rifornirli anche vincendo gare internazionali".111. Vedi infatti le basse percentuali registrate dalle opzioni di risposta relative all'esternalizzazione e alla modificazione(verosimilmente, nel senso della ulteriore flessibilizzazione) dei rapporti di lavoro.106Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Tabella 57 - Pol<strong>it</strong>iche di recupero di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à e di miglioramento aziendale da perseguire.Numero di risposte ammesso123MancantiTotaleDomanda 7.3.Valori assoluti1086832%31,25%25,00%18,75%25,00%100,00%Opzione di riposta1 nuove aree geografiche di vend<strong>it</strong>a2 ingresso in nuovi segmenti/settori di mercato3 più canali distributivi4 selezione della distribuzione dal punto di vista terr<strong>it</strong>oriale5 nuove forme/iniziative promozionali6 creazione o potenziamento del reparto progettazione7 modificazione dell'organizzazione del lavoro8 internalizzazione9 esternalizzazione10 apertura di nuove un<strong>it</strong>à produttive (Italia o estero)11 altro da specificareMancantiTotaleValori assoluti918221440113853%16,98%33,96%3,77%3,77%1,89%7,55%7,55%0,00%1,89%1,89%5,66%15,09%100,00%intraprendente, e come tale ancora più espostaal rischio di dipendenza da Fiat, in assenza diazioni esterne di sollec<strong>it</strong>azione e agevolazionedel cambiamento.A dimostrazione della valid<strong>it</strong>à del sistemacomplessivo di articolazione del questionario,da notare la conferma di almeno una preferenzasulla scelta della migrazione terr<strong>it</strong>oriale(pol<strong>it</strong>ica di ex<strong>it</strong> terr<strong>it</strong>oriale).La domanda 7.4 sui servizi e gli incentividesiderati dai rispondenti per intraprendereazioni di cambiamento utili a gestire ilmomento di difficoltà dell'indotto offre altriimportanti spunti di riflessione ed evidenzeinterpretative. La domanda riveste una duplicevalenza - di controllo e di evidenziazione -in quanto consente di comprendere l'attendibil<strong>it</strong>àe obiettiv<strong>it</strong>à delle risposte precedenti sudifficoltà percep<strong>it</strong>e, competenze vantate e iniziativeprior<strong>it</strong>arie dichiarate, e permette già diformulare ipotesi in ordine a ipotetici interventiist<strong>it</strong>uzionali e pubblici per la stimolazionedi processi di riqualificazione e riconversioneindustriale nel comprensorio (112).In primo luogo, le risposte dimostrano inmodo peculiare una concentrazione relativaverso una sola indicazione (contro le tre almassimo disponibili). Inoltre, significativo è il112. Giova precisare che la domanda, a rigori, non è circoscr<strong>it</strong>ta ai soli servizi o interventi di natura specifica e pubblicache Ist<strong>it</strong>uzioni sensibili alla questione della compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à dell'economia industriale Frusinate potrebbero rivolgerealle imprese dell'indotto analizzato. In astratto, i rispondenti potrebbero anche indicare servizi e util<strong>it</strong>à rinvenibilinel mercato alle condizioni di accesso richieste dal mercato: tuttavia, in concreto, è ragionevole presupporre un prevalenteriferimento all'intervento di poteri pubblici o realtà collettive (associazioni di categoria e altre ent<strong>it</strong>à similari)per l'offerta di condizioni favorevoli ai percorsi evolutivi che le imprese potrebbero intraprendere.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus107


tasso di non risposta (comunque al di sottodel terzo). Tali indicazioni possono condurrea due possibili interpretazioni:• da un lato, alla focalizzazione dei rispondentisu uno soltanto dei versanti checaratterizzano ogni cambiamento aziendale(ad esempio, la dimensione industriale,quella finanziaria, quella amministrativae burocratica, quella commerciale e direlazioni con l'esterno, ecc.);• dall'altro lato, alla scarsa fiducia o affidamentonella possibil<strong>it</strong>à di interventi esternipubblici o, quantomeno, nella prospettivadi accesso dell'impresa stessa a incentivi,strumenti o soluzioni resi disponibilida ent<strong>it</strong>à del contesto.In ogni caso, queste ipotesi sottolineanol'esistenza di margini per un miglioramentodel rapporto tra imprese e terr<strong>it</strong>orio e traimprese ed Ist<strong>it</strong>uzioni, qualora i decisori pubblicir<strong>it</strong>engano opportuna e possibile l'attivazionedi misure volte a favorire determinatipercorsi di riposizionamento strategico erecupero di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à delle imprese dell'indottoFiat nel Cassinate-Frusinate.Il dettaglio delle frequenze relative alladiverse opzioni risposta mostra informazioniutili ad approfondire la precedente riflessione.Il dato più prevedibile è l'addensamento dioltre un terzo delle risposte sulla richiesta diassistenza finanziaria (incentivi e agevolazionifinanziarie di varia specie) e alla ricerca difonti di finanziamento: in un momento direcessione del mercato diretto e di incertezzadel complessivo quadro economico nazionalee internazionale, la riconversione - sia pureincrementale e lieve rispetto al parco degliinvestimenti già in essere - comporta fabbisognidi finanziamento che molte delle impresedel comprensorio non sembrano in grado odisposte a coprire ricorrendo ai mezzi propried ai finanziamenti esterni ordinari.Al di là di questa risultanza piuttosto intu<strong>it</strong>iva,emerge invece un bisogno non secondariodi consulenza tecnologica, di consulenzadirezionale e gestionale in senso ampio e, piùa distanza, di assistenza alla contrattualistica.Queste indicazioni confermano, dunque,l'esigenza di appos<strong>it</strong>i e mirati interventi esterniper il rafforzamento di competenze interner<strong>it</strong>enute non più adeguate per stare al passocon i tempi e suscettibili di essere, appunto,riqualificate e riv<strong>it</strong>alizzate attraverso contributiconsulenziali esterni.Di notevole interesse, pur se meno consistente,il dato sulla ricerca di nuovi partner:non è ben chiaro se i rispondenti abbianointeso il termine di partner in senso finanziario(nuovi soggetti proprietari, alla ricerca direndimento e/o anche di governo aziendale)oppure in senso industriale (realtà con cuieffettuare investimenti o semplicemente attiv<strong>it</strong>àcorrenti per il conseguimento di vantaggicompet<strong>it</strong>ivi). Interpretando la risposta allaluce delle precedenti, l'ipotesi più verosimile èla seconda ma, in ogni caso, il richiamo al supportonella ricerca di nuove relazioni conl'estero non è da sottovalutare.Interlocutorie e non tutte significative leopzioni di risposta appos<strong>it</strong>amente inser<strong>it</strong>e da(pochi) rispondenti. Escluse due risposte nonpertinenti (113), le quattro risposte non predefin<strong>it</strong>eappaiono formulate in modo non deltutto chiaro, ma sembrano essere orientate arichiedere servizi, provvedimenti o interventiche aiutino:• la disponibil<strong>it</strong>à di liquid<strong>it</strong>à per fronteggiarer<strong>it</strong>ardi d'incasso;• il reperimento di nuove commesse o,comunque, le pol<strong>it</strong>iche di diversificazione,anche attraverso la messa a disposizione diappos<strong>it</strong>e ricerche di mercato;113. Tali risposte, escluse completamente dal conteggio e r<strong>it</strong>enute come nulle (=non forn<strong>it</strong>e) dichiaravano che l'un<strong>it</strong>àlocale non è competente a richiedere servizi e agevolazioni o che l'impresa non si avvale di servizi esterni.108 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


• il reperimento di manodopera con professional<strong>it</strong>àadeguata.Va notato che, nel complesso, i servizi realidi affiancamento, stimolazione e supportoall'imprend<strong>it</strong>oria, inclusi il tutoraggio e ilbusiness planning, tradizionalmente erogatida Ist<strong>it</strong>uzioni e organismi vicini al profilo di<strong>BIC</strong> Lazio, sono risultati meno richiesti diquanto ci si sarebbe potuti aspettare (114).Questo dato può essere interpretato in varimodi, tra di loro complementari: a primavista, si può pensare che il riferimento allostart up contenuto nell'opzione 11=osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>ànei centri di promozione imprend<strong>it</strong>oriale <strong>BIC</strong>Lazio (Incubatori dotati di laboratori e ufficia disposizione delle start up) possa avere fuorviatoi rispondenti appartenenti ad impresegià esistenti ed operanti. Nondimeno, unaltro fattore sostanziale, alla base del responsoottenuto, può essere la scarsa conoscenzasia dei servizi offerti da Enti e organismi come<strong>BIC</strong> Lazio, sia delle modal<strong>it</strong>à di accesso aglistessi: anche in questo caso, dunque, emergonointeressanti margini e prospettive dimiglioramento del rapporto tra il mondodelle imprese e il sistema di ent<strong>it</strong>à incaricate dipromuovere lo sviluppo imprend<strong>it</strong>oriale locale.Numero di risposte ammesso123MancantiTotaleTabella 58 - Servizi e incentivi desiderati.Domanda 7.4.Valori assoluti1364932%40,63%18,75%12,50%28,13%100,00%Opzione di riposta1 assistenza finanziaria e alla ricerca di fonti difinanziamento2 tutoraggio al business planning3 consulenza tecnologica4 accesso ai laboratori di ricerca5 consulenza brevettuale6 supporto alla ricerca di partner7 consulenze specialistiche8 tutoraggio alla fase di start up9 consulenza alla contrattualistica10 consulenza economica, finanziaria e di marketing11 osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à nei centri di promozione imprend<strong>it</strong>oriale <strong>BIC</strong>Lazio (Incubatori dotati di laboratori e uffici a disposizionedelle start up)12 altro da specificareMancantiTotaleValori assoluti1615002103405946%34,78%2,17%10,87%0,00%0,00%4,35%2,17%0,00%6,52%8,70%0,00%10,87%19,57%100,00%114. Per un inquadramento ed un'indagine sul rapporto tra i servizi reali considerati e le imprese in Italia (nel casospecifico, nel particolare contesto terr<strong>it</strong>oriale della Calabria), si rinvia a CUEIM (a cura di, 2003).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 109


L'ultima domanda del questionario completala diagnosi del grado di propensione alcambiamento nel più breve termine delleimprese intervistate, verificando se questeabbiano già intrapreso percorsi di accesso adincentivi finanziari pubblici in grado di sostenerepercorsi di recupero della compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>àaziendale. La compresenza nell'indotto disegmenti di imprese differenziate per grado diconsapevolezza delle difficoltà attuali e diorientamento al riposizionamento strategico,evidenziata dalle precedenti domande, siriverbera anche nelle risposte all'ultimo ques<strong>it</strong>o,dove il panel, per ben i due terzi, si dichiaraprivo di progetti già pronti e suscettibili diessere finanziati con fondi pubblici oppurenon risponde affatto.Una sola impresa si dichiara in possesso diun progetto di intervento per il quale non èinteressata ad avvalersi di finanziamenti pubblici,mentre delle 9 dichiarazioni di esistenzadi un progetto già defin<strong>it</strong>o, ben 7 segnalano ilmancato ricorso, almeno sino a quel momento,ad incentivi pubblici, pur se r<strong>it</strong>enuti diinteresse.Le risposte così forn<strong>it</strong>e segnalano una certaincoerenza rispetto alla grande enfasi sugliincentivi finanziari mostrata dalle risposte alladomanda 7.4. Questa apparente incongruenzanon rivela un problema di attendibil<strong>it</strong>àgenerale delle risposte acquis<strong>it</strong>e, ma confermauna certa sopravvalutazione, da parte degliimprend<strong>it</strong>ori, degli aiuti finanziari rispetto adaltre forme di supporto pubblico (come i servizireali) e, soprattutto, il problema dellascarsa dimestichezza e conoscenza concretadelle procedure di richiesta ed ottenimentodegli incentivi pubblici. Per questi motivi, èragionevole r<strong>it</strong>enere, che le 15 imprese cheavevano richiesto incentivi finanziari (o assistenzaper usufruire degli stessi) in rispostaalla domanda 7.4, si riducono a 9 nella conclusivadomanda 7.5.Tabella 59 - Avvio percorsi di accesso ad incentivi finanziari pubblici.NModaDeviazione standardVarianzaDomanda 7.5.ValidiMancanti22102,8641,13ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta1234TotaleMancantiFrequenza29110221032Percentuale6,2528,133,1331,2568,7531,25100,00Percentuale valida9,0940,914,5545,45100,00Percentuale cumulata9,0950,0054,55100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1= l'impresa dispone già di progetti aziendali, da realizzarenell'attuale un<strong>it</strong>à locale, finanziabili con fondi pubblici e ha già presentato domanda al riguardo, 2=l'impresadispone già di progetti aziendali, da realizzare nell'attuale un<strong>it</strong>à locale, finanziabili con fondi pubblici, ma non haancora presentato domanda al riguardo, pur essendo interessata a farlo, 3= l'impresa dispone già di progetti aziendali,da realizzare nell'attuale un<strong>it</strong>à locale, ma non è interessata a richiedere fondi pubblici, 4=l'impresa non disponegià di progetti aziendali da realizzare nell'attuale un<strong>it</strong>à localeNota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.110Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


5. Opzioni di valorizzazioneimprend<strong>it</strong>oriale emergenti5.1 Impostazione dell'analisiParallelamente alla considerazione delle caratteristichee della s<strong>it</strong>uazione compet<strong>it</strong>iva delleimprese dell'indotto oggetto di rilevazionediretta, è parso opportuno ricercare e delinearepercorsi di valorizzazione imprend<strong>it</strong>orialeverso cui orientare le imprese suddette. Talipercorsi rappresentano concrete soluzioni ingrado di coniugare obiettivi di interesse specificodella singola organizzazione aziendale edaspetti rilevanti in un'ottica più ampia,macroeconomica e sociale.Questi percorsi sono stati selezionati sullabase di uno schema logico recante le ipotesi divalorizzazione astrattamente disponibili perun indotto locale di produzione automobilistica,che è stato sottoposto a valutazione tram<strong>it</strong>eil confronto con le indicazioni derivantida rilevazioni statistiche e indagini di settoredi provenienza terza.5.2 Percorsi di valorizzazioneimprend<strong>it</strong>oriale delle PMI osservateI percorsi di valorizzazione imprend<strong>it</strong>orialesono stati esplic<strong>it</strong>ati seguendo consolidateimpostazioni della dottrina aziendale, chedistingue le strategie di riposizionamento compet<strong>it</strong>ivodell'impresa in considerazione delcambiamento necessario rispetto al prodotto eal mercato realizzato e serv<strong>it</strong>o al momento (115).Tale impostazione è stata adattata e contestualizzataalla realtà delle imprese dell'indottoFiat a Cassino - Piedimonte San Germano, inmodo tale da tenere conto di alcune specific<strong>it</strong>àsu cui si tornerà tra breve.Ciascun percorso imprend<strong>it</strong>oriale può essereintrapreso attraverso una o più modal<strong>it</strong>à attuative.In alcuni casi (come le opzioni 1 e 2), s<strong>it</strong>ratta di percorsi piuttosto ben defin<strong>it</strong>i, con unventaglio di modal<strong>it</strong>à attuative relativamenteristretto. In altri, invece, le modal<strong>it</strong>à attuativesono più numerose e mer<strong>it</strong>ano di essere consideratesingolarmente (opzioni 3-6).I percorsi individuati sono tutti possibili,ossia teoricamente percorribili dalle singoleimprese. Tuttavia, alcuni sono meno fattibili dialtri: è proprio in questa valutazione che risiedela considerazione delle specific<strong>it</strong>à del contestoanalizzato:• in primo luogo, l'opzione 6 (internazionalizzazione)è difficilmente attuabile nelbreve termine e solleva comunque problemidi confl<strong>it</strong>to tra l'aspirazione della singolaimpresa a sopravvivere e l'interesse delcomprensorio Cassinate-Frusinate a tratteneree valorizzare al proprio interno impresein grado di produrre ricchezza, sviluppoeconomico e benessere sociale;• in secondo luogo, l'intera colonna posta trale opzioni 1-2 e 3-5 non è occupata daalcuna opzione realistica, poiché appareimprobabile che le imprese dell'indottopossano offrire gli stessi beni/servizi attualio prodotti diversi ad altri costruttoriautomobilistici. Infatti, le filiere produttivesi formano in funzione anche della prossim<strong>it</strong>àspaziale degli attori. Giacché non esistonoaltri produttori automobilistici prossimi,e potrebbe essere assai arduo accederealle reti di forn<strong>it</strong>ura di stabilimenti produttivicommerciali eventualmente presentinelle vicinanze, ammettere il percorsoescluso significherebbe indicare, ancorauna volta, una delocalizzazione dalCassinate, (soluzione non d'interesse inquesta sede).Dunque, i percorsi concretamente esperibilidalle imprese osservate sono compendiati dalleopzioni 1-5. Tra queste, alcune risultano piùopportune di altre.115. La matrice raffigurata nel grafico è una rappresentazione stilizzata della matrice prodotto-mercato di Ansoff eGeneral Electric. Per approfondimenti, v. Panati, Golinelli (1991) e Lambin (2000). Uso delle matrici come strumenti perla riduzione della compless<strong>it</strong>à decisionale, ferma restando l'indeterminatezza delle variabili socio-economiche:Golinelli (2005, cap. 4).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus111


AttualeNuovoProdotto realizzatoTabella 60 - Matrice di Ansoff.Mercato serv<strong>it</strong>oAttuale12Nuovo34Grafico 3 - Contestualizzazione della matrice di Ansoff.Dal mercato attualeAl nuovo mercatoCliente Attuale, Diretto oIndiretto (FIAT Cassino)Mercato Attuale, Direttoo Indiretto (Automotive)Nuovo Mercato Locale oNazionale IndirettoNuovo Mercato Locale oNazionale DirettoNuovo MercatoInternazionale IndirettoNuovo MercatoInternazionale DirettoDal prodottoattualeAl nuovoprodottoProdotto attuale(immutato)Prodotto allargato e/orinnovatoProdotto nuovo che siaffianca al o agli attualiProdotto nuovo sost<strong>it</strong>utivodel o degli attuali1. Efficientamento2. Sottrazione lavoroaltri forn<strong>it</strong>oridell'indotto3. Adattamento4. Diversificazione5. RiconversioneF. I n t e r n a z i o n a l i z z a z i o n e112 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


5.3 Evidenze empiriche sui settori piùdinamici dell'economia nel Lazio e nelCassinate-FrusinatePer valutare la maggiore o minore opportun<strong>it</strong>àdi alcuni percorsi imprend<strong>it</strong>oriali rispettoagli altri indicati nella matrice precedentementeesposta, si è fatto ricorso ad un'interpretazioneragionata e sistematica di evidenzestatistiche sull'andamento recente dell'economianel Lazio e, ove possibile, nel comprensoriodel Cassinate-Frusinate.Un primo riferimento utile è rappresentatodal quadro dell'economia regionale forn<strong>it</strong>odall'indagine campionaria della Banca d'Italiasulle imprese manifatturiere e di servizi (116).Tale rilevazione conferma l'andamento avverso,nel 2002 e 2003, dei settori che interessanouna buona parte dell'indotto (metalmeccanica,gomma e plastica, trasporti), e riportadelle previsioni di ripresa per il 2004 (la ricercaè del 2005), che difficilmente possono averriguardato i forn<strong>it</strong>ori dello stabilimento Fiat aCassino - Piedimonte San Germano.Questa fonte pone in luce che i settoriindustriali tradizionali (tessile, abbigliamento,pelli e calzature) non sembrano offrire opportun<strong>it</strong>àdi riconversione, avendo registratoandamenti ancora peggiori. Diversamente,l'altra manifattura (sezioni Ateco91 DD, DE,DN) può presentare qualche sollec<strong>it</strong>azione,mentre nulla può desumersi sul compartodella cantieristica navale (imbarcazioni dadiporto e s<strong>it</strong>i portuali), essendo le costruzioniescluse dall'indagine.Un'altra fonte di informazioni interessantiè il rapporto sull'economia regionale diSviluppo Lazio (117). Tale ricerca, sviluppata sudati Istat 1995-2001 e Confindustria 2003,indica che tra il 1995 e il 2001 l'industria delLazio in senso stretto (comprendente quellamanifatturiera, l'estrazione di minerali e laproduzione e distribuzione di energia elettrica,gas e acqua) ha evidenziato una cresc<strong>it</strong>amedia annua del valore aggiunto (VA) superiorea quella nazionale (1,95% control'1,09), accompagnata, però, da una riduzionedel numero degli occupati. Dal punto divista dinamico, l'evoluzione dell'industrialaziale presenta un andamento diverso daquello nazionale (118).Analizzando più in profond<strong>it</strong>à i settori, leattiv<strong>it</strong>à industriali oggetto di declino e ristrutturazionesono i prodotti tessili e l'abbigliamento,il comparto della carta stampa ed ed<strong>it</strong>oria,le industrie alimentari, delle bevande e deltabacco, la fabbricazione di macchine ed apparecchimeccanici, elettrici ed ottici e dei mezzi di trasporto,il comparto dell'energia e le altre branche(legno, gomma plastica e altre manifatture).In questi settori, la produttiv<strong>it</strong>à è cresciuta, maper effetto combinato dei tagli all'occupazionee della compressione degli investimenti. Sonoinvece espansivi l'estrazione di minerali, la lavorazionedi minerali non metalliferi e il compartochimico farmaceutico, oggetto in passato diagevolazioni pubbliche (119).In defin<strong>it</strong>iva, l'analisi evidenzia che l'industrialaziale è cresciuta mediamente più diquella <strong>it</strong>aliana nel suo insieme, grazie allo specificomix di specializzazioni (componentestrutturale). Tuttavia, la compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à localerisulta ridotta (componente regionale), nonsolo nelle attiv<strong>it</strong>à più tradizionali, ma anchenell'importante comparto dell'industria meccanicae dei mezzi di trasporto (120), comedimostra la tabella di segu<strong>it</strong>o esposta.116. Banca d’Italia (2005a).117. Sviluppo Lazio (2004).118. Sviluppo Lazio (2004, p. 57).119. Sviluppo Lazio (2004, p. 63).120. Sviluppo Lazio (2004, p. 70).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus113


Tabella 61 - Variazione annuale fatturato, 1999 - 2004. Valori percentuali a prezzi costanti (1).Area geograficaNord OvestNord EstCentroSud e IsoleNumero di addetti20-4950-199200-499500 e oltreAttiv<strong>it</strong>à economicaTessili, abbigl.,pelli, calzatureChimica, gomma e plasticaMetalmeccanicaAltre manifatturiereEnergetiche ed estrattiveQuota esportazioniMeno di un terzoTra un terzo e due terziOltre due terziTotale imprese industrialiArea geograficaNord OvestNord EstCentroSud e IsoleNumero di addetti20-4950-199200-499500 e oltreAttiv<strong>it</strong>à economicaCommercio, alberghi eristorazioneTrasporti e comunicazioniAltri servizi a imprese efamiglieTotale imprese dei serviziTotaleImprese con 50 addetti e oltre Totale imprese con 20 addetti e oltre1999 2000 2001 2002 2003 2004 2002 2003 2004Imprese industriali2,83,26,14,9-1,22,85,2-1,88,70,52,511,66,00,50,13,5--------------2,25,1-1,213,0--0,8-2,31,65,0-8,52,54,410,8-3,78,25,30,1--------------0,45,3-0,5-0,1-3,92,7-1,52,7-4,10,52,613,30,9-0,23,51,0--------------1,92,90,7-0,5-1,52,1-0,2-3,3-1,1-0,50,92,40,3-0,9-0,9-0,23,86,9-0,94,25,53,62,05,20,83,03,81,2-1,5-0,11,22,0--1,80,30,1-3,7-4,6-0,61,94,8-0,1-1,1-0,7-0,53,52,4-0,55,82,45,01,44,2-1,83,72,50,52,23,16,42,8-2,03,14,31,41,64,22,06,23,23,92,43,3Imprese dei servizi3,73,84,05,74,82,53,74,52,73,73,93,5-1,62,10,4-1,50,3-1,52,1-0,2-3,8-1,10,01,32,60,5-0,6-1,2-0,11,53,7-1,21,8-1,75,53,62,01,60,44,31,70,6-1,00,1-0,11,2-0,2-1,80,30,1-4,3-3,50,01,04,40,2-1,6-0,4-0,4-0,2-3,6-0,73,3-7,22,45,01,4-0,4-2,7-1,0-1,0-0,62,32,65,43,12,12,03,14,31,21,83,72,26,12,73,92,43,02,73,03,64,21,64,82,53,73,61,92,93,13,1Nota 1 - Il deflatore è calcolato come media, a livello di sottosezione Ateco91, degli indici dei prezzi per il propriofatturato stimati dalle imprese intervistate.114 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Il rapporto di Sviluppo Lazio dedica appos<strong>it</strong>atrattazione alle costruzioni, ma si lim<strong>it</strong>a asottolineare che il settore presenta nel Lazioun andamento molto più stazionario che nelcomplesso del Paese, subendo forti sollec<strong>it</strong>azionisoltanto in presenza di eventi particolari,come il Giubileo 2000, e per il concorso digrandi opere pubbliche (121). Non è quindipossibile desumere indicazioni sullo specificoversante della cantieristica navale.Infine, in materia di servizi, si registra unrallentamento generalizzato, che tuttavia nonmodifica il modello di specializzazione dell'economiadel Lazio, fortemente incentratosul terziario (122).Un'ulteriore fonte sull'economia locale èrappresentata dall'indagine campionaria diBanca d'Italia sull'economia delle regionid'Italia (123). Tale rilevazione sottolinea che ladomanda aggregata regionale ha tratto beneficiosoprattutto dalla cresc<strong>it</strong>a degli ordinatividi beni intermedi, in particolare di materialida costruzione e prodotti energetici. La cresc<strong>it</strong>adegli ordinativi complessivi è stata piùampia della media per i comparti dei mineralinon metalliferi, dell'elettronica, della meccanica,della cartotecnica, della gomma e plastica.Anche la domanda di prodotti tessili hamostrato un graduale recupero, mentre è lievementediminu<strong>it</strong>a per altri settori tradizionali(alimentari e bevande, legno e mobilio),metallurgia e produzione di mezzi di trasporto(124).La ricerca non fornisce indicazioni particolarisulle costruzioni, focalizzandosi su ediliziae opere pubbliche. Si segnala però che, incontrotendenza con l'Italia, i bandi pubblicisono diminu<strong>it</strong>i di poco nel numero (-1,8%) edi molto nell'importo complessivo (-40,5%).Solo la provincia di Latina ha visto un aumentodelle risorse, concentrando al suo interno il13% del totale regionale (125). Il Pontino, dun-Tabella 62 - Andamento del VA industriale relativamente al contributo strutturale e regionale.Contributo strutturale e regionale al VAComponente strutturale> componente regionaleComponente strutturale< componente regionaleComponenti strutturale eregionale concordiDiminuzioneindustria chimico-farmaceuticaenergeticoindustria delle pelli e delcuoioindustria dei prodotti inmetalloAndamento del VA industrialeAumentoestrazione di mineralicarta, stampa ed ed<strong>it</strong>oriaindustriameccanica e dei mezzi di trasportolegno, gomma e altreindustrieprodotti alimentari, bevande e tabacco prodotti tessili eabbigliamentoprodotti non metalliferiFonte DATI: elaborazione CUEIM da Sviluppo Italia (2004, pp. 67-68).121. Sviluppo Lazio (2004, p. 80).122. Sviluppo Lazio (2004, p. 83).123. Banca d'Italia (2005b).124. Banca d'Italia (2005b, pp. 7-8).125. Banca d'Italia (2005b, pp. 12-13).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 115


que, potrebbe rappresentare un polo di attrazionedi imprese di servizi logicistici e lavorazionimanifatturiere, specie nel caso di bandiconnessi a s<strong>it</strong>i portuali, parcheggi e infrastruttureviarie.I servizi e il turismo, pur con andamentipos<strong>it</strong>ivi nella regione, non sembrano offriresollec<strong>it</strong>azioni di rilievo per le imprese dell'indotto.In particolare, il turismo a Latina è statosegnato da un consistente calo delle presenze<strong>it</strong>aliane; nella provincia di Frosinone sonodiminu<strong>it</strong>e complessivamente, e quelle stranierein particolare. A Frosinone c<strong>it</strong>tà e Cassino(meta di turismo religioso), è stato registrato,invece, un incremento di presenze (126).Nautica da diporto e cantieristica navaleCon specifico riguardo all'ipotesi di qualificazionedel comparto cantieristico nautico comesettore trainante ai fini della valorizzazione diparte delle imprese dell'indotto Fiat nelFrusinate-Cassinate, diverse sono, in propos<strong>it</strong>o,le evidenze confortanti.Una prima fonte informativa di rilievo è rappresentatadalle indagini campionarie diUCINA, che confermano una cresc<strong>it</strong>a degliindicatori di tutti i comparti del settore dellanautica da diporto (costruzione di imbarcazionida diporto, motori, accessori e componentistica)per l'ottavo anno consecutivo (127). Ilmercato nazionale si è molto sviluppato nel2004, con una sensibile cresc<strong>it</strong>a del fatturatointerno (+ 58,4%), stimolata dall'abbondantericorso al leasing nautico (128) e un aumentodella produzione del 43%.Già nel 2003 si era avuta una significativacresc<strong>it</strong>a rispetto al 2002, con un aumento dellaproduzione del 45,1%, alimentato, in parte,dalla quota di produzione nazionale destinataal mercato interno, che ha registrato un notevoleaumento (+ 59,8%), in parte, dalle importazioni(+ 29%) (129). Le esportazioni, pur inlieve calo da due anni per effetto della cresc<strong>it</strong>adella domanda interna, anche in conseguenzadel leasing nautico, confermano la forte aperturaall'estero del comparto (quasi il 70% delprodotto è infatti destinato all'export), alpunto che anche buona parte delle importazioniviene destinata, poi, alla ri-esportazione, unavolta che motori, accessori o altro sono allesti-Tabella 63 - Dinamica della nautica da diporto (campione UCINA).1998199920002001200220032004AnnoEuro54.703.11563.702.37681.600.190105.357.207114.514.972244.381.700387.173.927Fatturato InternoVariazione su annoprecedente16,5%28,1%29,1%8,7%113,4%58,4%Euro407.293.404468.080.381567.459.084743.181.478843.545.877770.120.818713.260.891ExportVariazione su annoprecedente14,9%21,2%31,0%13,5%-8,7%-7,4%Euro66.571.29494.676.879113.612.254129.114.225143.827.826185.587.964217.129.182ImportVariazione su annoprecedente42,2%20,0%13,6%11,4%29,0%17,0%126. Banca d'Italia (2005b, pp. 17-18).127. UCINA (2004, p. 12).128. UCINA (2005, p. 36).129. UCINA (2004, p. 12).116Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Tabella 64 - Produzione e mercato nazionale.1998199920002001200220032004AnnoProduzione nazionaleEuro461.996.519531.782.758649.059.274948.538.685958.060.8491.014.502.5181.100.434.818Variazione su anno precedente15,1%22,1%30,7%12,9%5,9%8,5%Fonte dati: UCINA (2005, p. 36).Mercato nazionaleEuro121.274.409158.379.255195.212.445234.471.432258.342.798429.696.664604.303.109Variazione su anno precedente30,6%23,3%20,1%10,2%66,4%40,5%Tabella 65 - Consistenza della nautica da diporto (stime UCINA sull'universo).CompartiProduzionenazionalePer il mercato<strong>it</strong>alianoPer successivaesportazionePer esportazioneImportPer il mercato<strong>it</strong>alianoPer successivaesportazioneFatturato globaleDestinazionefinale esteroDestinazionefinale Italia20001.085243842170145261.255868387Un<strong>it</strong>à da diporto2002 20031.561 1.71720011.3883011.087195169261.5831.1134703371.224218198201.7791.2445355911.12628027191.9971.13586220041.8678011.06632932632.1961.0691.12720006071812122141377562744488256Accessori2002722200167820724222915785728345432922242622361779681899580319Fonte dati: UCINA (2005, p. 3).20037562392792381719279927596331200477424028225117796829516153362000681314411397762207117902001841821441659372248138111Motori2002882122451961108628413113120038217194621612195298141138200487172050233131103320153148ti nell'imbarcazione fin<strong>it</strong>a.Nel complesso, la produzione globale internaè cresciuta del 60% nel 2003 e nel 2004. Daciò consegue anche la significativ<strong>it</strong>à del contributodella nautica da diporto al PIL nazionale,pari nel 2004 a 2,242 milioni di Euro (cifra chearriva a 4,6 milioni di Euro, considerando leproduzioni indotte), con una variazione rispettoal 2003 del + 7,5%.Il Lazio, dopo Toscana, Liguria ed EmiliaRomagna, è la regione con il maggior numerodi immatricolazioni di un<strong>it</strong>à da diporto nel2003 e nel 2004, un dato molto significativo,anche considerando che le prime 5 regionicoprono circa il 70% delle immatricolazioni. Inparticolare, gli Uffici Mar<strong>it</strong>timi con il maggiorSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus117


numero di immatricolazioni sono stati, nell'ordine,Viareggio, Roma, Imperia e Rimini nel2003 e Viareggio, Roma, Caorle e Genova nel2004 (130).Tuttavia, la quota di aziende e di addetti delLazio, pur essendo la più alta del centro-sud, èben inferiore a quello delle prime regioni, daquesto si può dedurre che la struttura produttivalocale è ben lungi dall'essere satura e nonpresenta una struttura adeguatamente organizzatae consistente.Un aspetto di particolare interesse può essererappresentato dal comparto dei motori,accessori e componenti, che si segnala a livellonazionale per la forte presenza di piccole e piccolissimeimprese e per il marcato dinamismodimostrato negli ultimi anni (131). Tale amb<strong>it</strong>opotrebbe cost<strong>it</strong>uire un versante di riconversionepiuttosto agevole per alcuni forn<strong>it</strong>ori dell'indottoFiat, in relazione ad attiv<strong>it</strong>à legateall'area del Pontino, romana o di Civ<strong>it</strong>avecchia.Prima di procedere ad altre fonti informativesulla nautica, è opportuno considerare i datiresi disponibili sui posti barca in porti turisticiper regioni. Infatti, l'industria nautica si sviluppaspesso ove esiste una tradizione marinara diTabella 66 - Ripartizione della nautica da diporto in Italia nel 2003 (campione UCINA). Valori in percentuale.CompartiRegioneLombardiaLiguriaToscanaLazioEmilia RomagnaCampaniaPiemontePugliaTotale settore Imbarcazioni Motori AccessoriNumeroaziende25,1116,8911,647,427,316,165,251,94Numeroaddetti26,0611,596,975,9913,865,6312,541,42Numeroaziende21,0111,2011,2010,367,288,963,361,96Numeroaddetti19,395,555,236,6416,007,6018,211,35Numeroaziende26,7621,5812,667,474,774,366,641,45Numeroaddetti29,7218,929,9312,935,413,067,100,58Numeroaziende43,2410,812,7013,515,412,705,418,11Numeroaddetti56,1411,681,194,652,506,792,747,63Fonte dati: elaborazione grafica CUEIM su UCINA (2004, p. 7).Tabella 67 - Ripartizione della nautica da diporto in Italia nel 2003 (campione UCINA). Valori in percentuale.CompartoRegioneLombardiaLiguriaToscanaLazioEmilia RomagnaCampaniaPiemonteVenetoPugliaUn<strong>it</strong>à da diportoNumero Numeroaziende addetti21,28 17,1911,70 5,7110,99 4,918,51 5,118,16 16,827,80 7,263,19 20,445,32 2,721,77 1,03Numeroaziende46,6710,003,3313,333,333,333,333,336,67MotoriNumeroaddetti56,1510,591,184,922,676,312,141,5012,09AccessoriNumeroaziende25,6723,4911,864,127,995,088,473,870,97Fonte dati: elaborazione grafica CUEIM su UCINA (2005, pp. 31-32).Numeroaddetti27,7720,929,874,6013,442,938,043,140,57130. UCINA (2004, p. 19; 2005, pp. 9 e 11).131. UCINA (2004, p. 33; 2005, p. 45).118 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


lunga data, in luoghi caratterizzati da bellezzenaturalistiche e storico-artistiche connesse allavicinanza al mare. Così è anche per il l<strong>it</strong>oralelaziale, soprattutto del Basso Lazio.Tale circolar<strong>it</strong>à implica che l'assenza diun'adeguata infrastruttura portuale, in lineacon standard in grado di intercettare i fluss<strong>it</strong>uristici anche internazionali e relativi al tipo diimbarcazione da diporto di maggiore pregio evalore un<strong>it</strong>ario (come i superyacht), rappresentiun fattore di debolezza per l'innesco e/o losviluppo di una fiorente industria nautica dadiporto. In tal senso, i dati di segu<strong>it</strong>o riportatimostrano chiaramente come il Lazio, che -come visto in precedenza - per consistenzaattuale e per potenzial<strong>it</strong>à dell'industria nautica,potrebbe competere con Toscana, EmiliaRomagna e Campania, presenti un sensibiledefic<strong>it</strong> di strutture portuali.Infatti, la regione presenta meno del 50% deiposti barca disponibili nella vicina Campania euna quota ancora inferiore rispetto a quelli presentiin Emilia Romagna. Addir<strong>it</strong>tura, l'offertadi punti di approdo turistico laziale è inferioredi oltre un quinto (26%) a quella della Puglia.Questo svantaggio compet<strong>it</strong>ivo appare lungidall'essere superato, anche in considerazionedel significativo dinamismo che altre regionihanno dimostrato nell'allestimento in pochissimotempo di una superiore offerta di postibarca. Basti considerare che, in un solo anno, laSardegna ha registrato un aumento dei postibarca di circa il 18%, segu<strong>it</strong>a dalla Sicilia con il7% e, appunto, dalla Puglia - che insidia semprepiù da vicino i numeri del sistema nauticodiportisticolaziale - con un altro 7% (132).Tabella 68 - Porti turistici - Posti barca per regione all'1.1.2005.RegioneLiguriaToscanaLazioCampaniaCalabriaPugliaMoliseAbruzzoMarcheEmilia RomagnaVenetoFriuli-VeneziaGiuliaSardegnaSiciliaTotalePosti barca per tipologiadi strutturaPortoturistico7.8535.1923.1015.2411.1323.8061251.4072.4163.8313.4122.8038.9283.99753.244Approdoturistico6.8327.9332.2495.2175632.7901635201.7875371.4615.5835.5312.04843.214Punto diormeggio7.6522.2571.2943.8524262.3071457723771051.7756.1804.44231.584Posti barca per tipologia di lunghezzaFino a 10.50 ma non specificati18.31014.4764.9089.6461.1677.3342541.3903.2312.7053.5797.50011.2118.05893.769Da 10,01a 12 m1.8484566532.407153868313621.0511.2107841.536Fonte dati: UCINA (2005, p. 13).2.9951.52015.874Da 12,01a 18 m1.4863307781.29217455122704856814159362.82579811.023Da 18,01a 24 m462807357661410714817994134155514683.105Oltre 24m2314023238913432295566343.094434.271PostibarcaTotali22.33715.3826.64414.3102.1218.9032882.0724.9754.7454.97810.16120.63910.487128.042132. UCINA (2005, p. 13).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus119


Una seconda fonte informativa sulla cantieristicanavale nel Lazio come opportun<strong>it</strong>à diriconversione dell'indotto Fiat locale è il rapportoFillea-Cgil sulle costruzioni (133). Il documentosegnala diversi versanti di interesse pertalune imprese dell'indotto, nel presupposto diuna ripresa e razionalizzazione delle operepubbliche in tema di infrastrutture regionali:• nella provincia di Frosinone, in luogo dellacantieristica nautica, emergono prospettiverelative al processo di attivazione dell'interportodi Frosinone, alle infrastrutture viariedi migliore collegamento al Pontino e allaverifica delle potenzial<strong>it</strong>à economiche legateall'aereoporto di Frosinone;• nella provincia di Roma, appare di rilievo ilprogetto di potenziamento dal 2003 al2006 del porto di Civ<strong>it</strong>avecchia;• nella provincia di Latina, gli anni 2000-2001 hanno rappresentato un'amplificazionedel boom della nautica a livello nazionale,grazie ai finanziamenti regionali e ai patt<strong>it</strong>err<strong>it</strong>oriali connessi. Tuttavia, anche per laparticolare conformazione terr<strong>it</strong>oriale dellaprovincia, si r<strong>it</strong>iene auspicabile il concorsodi due fattori in grado di dare pieno sviluppoal settore, ossia il miglioramento delleinfrastrutture portuali e quello delle infrastrutturestradali per il trasporto (134).A defin<strong>it</strong>iva conferma delle prospettiveemerse dalle fonti sinora richiamate, almenoaltri due recenti studi e proposte di interventopubblico tendono ad esaltare il ruolo strategicodella nautica da diporto e della cantieristicanavale per la compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à del terr<strong>it</strong>orio laziale.In primo luogo, la CNA di Roma proponel'ist<strong>it</strong>uzione di un distretto portuale nella provinciadi Roma, con riguardo al porto diFiumicino. Si tratta, in sostanza, di prefigurarele condizioni per la cost<strong>it</strong>uzione e il consolidamentodi un distretto industriale relativo alsistema nautico di Fiumicino (135).Secondo CNA, la cresc<strong>it</strong>a del settore nauticoa livello nazionale, favor<strong>it</strong>a anche da misurelegislative adeguate, ha raggiunto nel 2003livelli del +5,8% e, da indagini campionariesvolte su base nazionale da CNA-Nautica, lapos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à dell'andamento sarebbe prosegu<strong>it</strong>aanche nel 2004. Parallelamente, si registraanche un aumento del numero degli occupatiche ha raggiunto i circa 20.000 addetti nel solocomparto produttivo e i circa 100.000 nell'interocomparto incluso il turismo nautico ed iservizi.Nel Lazio, il settore presenta la forte incidenzadi aziende impegnate nella costruzione eriparazione delle imbarcazioni sportive e dadiporto: le un<strong>it</strong>à locali di questo comparto rappresentanoil 72% del totale settoriale. Ladimensione media d'impresa è di 9,3 addetti alivello nazionale e di 5,5 addetti a livello regionale:ciò è dovuto principalmente al maggiorpeso della nautica da diporto rispetto ad altretipologie di imbarcazione.Lo studio verte quindi sulla peculiar<strong>it</strong>à dellaforte concentrazione a livello terr<strong>it</strong>oriale: il 60%delle imprese nautiche si localizza nella provinciadi Roma e, in particolare, nell'area del deltadel Tevere. Il comparto nautico di Fiumicinoconta 52 cantieri tra produzione, manutenzio-La ricerca promossa da CNA Nautica di RomaA supporto della richiesta alla Regione Lazio di riconoscere la cantieristica navale di Fiumicino e del delta delTevere come distretto industriale, CNA ha incaricato la Facoltà di Economia dell'Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Roma LaSapienza di svolgere una ricerca denominata Verso la costruzione di un distretto industriale: la valorizzazione delsistema nautico di Fiumicino. Alla ricerca partecipano attivamente la CCIAA di Roma, il Comune di Fiumicino,l'Associazione degli Operatori del Porto di Fiumicino ed i cantieri nautici.133. Fillea Cgil Roma e Lazio (2003).134. Fillea Cgil Roma e Lazio (2003, pp. 5, 18 e 21).135. CNA DI ROMA (2005).120Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


ne e ref<strong>it</strong>ing, 43 circoli nautici, 25 scuole divela, 41 società di noleggio, 25 centri di diving,20 società di brokeraggio, 7.000 imbarcazionidi lavoro e di pesca, un indotto di alberghi,ristoranti, negozi di componenti ed attrezzature,meccanici, falegnami, elettricisti ecc.Tale s<strong>it</strong>uazione induce a r<strong>it</strong>enere ammissibilil'esistenza e la possibil<strong>it</strong>à di consolidamento diun sistema locale di produzione.Il progetto concep<strong>it</strong>o da CNA dovrebbeprevedere azioni relative a trasferimento tecnologico,ricerca sui materiali, individuazione dispazi per accrescere ed insediare nuove imprese,marketing di distretto, sviluppo dell'internazionalizzazionedelle imprese, partecipazioneagli eventi e alle fiere nazionali ed internazionali,formazione delle figure professionalinecessarie a garantire la continu<strong>it</strong>à produttivain termini di qual<strong>it</strong>à ed innovazione di prodotto.Sulla base di ciò, risultano prior<strong>it</strong>arie azioniatte a rimuovere strozzature ed ostacoli allacresc<strong>it</strong>a del comparto della nautica, a partiredal problema della trans<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à del Tevere, delPonte di Fiumicino, del rinnovo e dell'estensionea oltre 25 anni delle concessioni alla realizzazionein tempi ragionevoli del porto turisticoe del porto commerciale.Sulla falsariga dello studio precedente sipone un'altra importante iniziativa di ricerca,promossa dalle CCIAA di Latina e realizzata daun Consorzio industriale locale.Il progetto concep<strong>it</strong>o dalle CCIAA di Latinaaspira a consentire alle imprese locali di sfruttareal meglio le opportun<strong>it</strong>à date dall'ubicazionedel golfo e dal momento storico favorevolealla nautica da diporto. Se l'area romana deldelta del Tevere può risultare, probabilmente,presidiata da operatori lim<strong>it</strong>rofi ed eccessivamentedistante dalla portata delle imprese dell'indottoFiat nel Cassinate-Frusinate, la prospettivadel sistema locale di produzione sudpontinoappare forse ancora più appetibile esuggestiva, in quanto il lungomare pontinorappresenta il naturale sbocco sul mare dellaprovincia Frusinate e il grado di completezzadell'offerta connessa alla nautica da diportorisulta ancora piuttosto contenuto.La ricerca promossa dalla CCIAA di LatinaA supporto dell'ipotesi di riconoscimento giuridico dell'industria cantieristica nautica del Golfo di Gaeta comesistema locale di produzione nautico, le CCIAA di Latina hanno siglato un accordo di programma con il ConsorzioInvenio, un Consorzio di Sviluppo Industriale del Sud Pontino, incaricandolo di svolgere una ricerca denominata Ilsistema produttivo locale della cantieristica navale e nautica da diporto in provincia di Latina.Secondo dati Istat2003 (Censimento dell'Industria e dei Servizi):• il numero di un<strong>it</strong>à locali in provincia di Latina in amb<strong>it</strong>o nautico era pari a 18 nel 1971 e a 82 nel 2001, con unacresc<strong>it</strong>a del 355%;• il numero di addetti in provincia di Latina in amb<strong>it</strong>o nautico era 296 nel 1971 e 586 nel 2001, con una cresc<strong>it</strong>adel 98%.Secondo dati Infocamere-Movimprese 2006:• le imprese della cantieristica navale attive e registrate in provincia di Latina al 30.09.05 sono rispettivamente137 e 179;• la variazione percentuale delle imprese attive e registrate rispetto al 2001 è rispettivamente di +40% e +54%;• le imprese della cantieristica navale e della motoristica navale registrate e attive in provincia di Latina al30.09.05 sono rispettivamente 170 e 236.La ricerca pone in luce come il riconoscimento dell'area sia già ora ammissibile, sebbene a costo di escluderealcuni comuni importanti del comprensorio come Formia.Nondimeno, un'interpretazione più flessibile dei cr<strong>it</strong>eri statistici di riconoscimento imposti dalla normativa nondeve essere esclusa, con la conseguente possibil<strong>it</strong>à di inserire nel sistema locale realtà come Formia, già dotatadi un vecchio porto e in procinto di varare un ingente programma di investimenti privati e pubblici in amb<strong>it</strong>oportuale e nautico.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus121


Indagine esplorativa sullaspecializzazione produttiva del BassoLazio nella cantieristica navale e nellanautica da diportoL'analisi dell'ipotesi di valorizzazione del tessutodi PMI nel Cassinate-Frusinate tram<strong>it</strong>ecollegamento dello stesso ad azioni organichedi promozione e sostegno dello sviluppo dell'industriacantieristico-nautica e nautica dadiporto locale è stata approfond<strong>it</strong>a ricorrendoad un'indagine sul campo. Tale esperienza èstata condotta con l'obiettivo di conseguireevidenze empiriche dirette idonee a confermareo meno le informazioni di tipo indirettoe le considerazioni di carattere logico-generalesulla predetta ipotesi.L'analisi empirica, pur priva del più ampiogrado di sistematic<strong>it</strong>à e rappresentativ<strong>it</strong>à dell'indaginesulle competenze delle imprese dell'indottoFiat a Cassino - Piedimonte SanGermano esposta nel precedente par. 4.3, hainteso raccogliere e porre in luce orientamentie indicazioni provenienti direttamente daglioperatori industriali del settore nautico giàattivi nel Sud Pontino, una delle aree di principalerilievo, con riguardo all'ipotesi di sviluppodell'industria nautica e cantieristiconavalenel Lazio. Pertanto, questa secondaindagine non si prefigge particolari obiettividi rappresentazione generale e complessivadei caratteri propri dell'industria nautica locale;vuole fornire immediata evidenza dell'esistenzao meno di minimi presupposti favorevolialla possibil<strong>it</strong>à di uno sviluppo della produzionecantieristico-navale e nautica dadiporto nel terr<strong>it</strong>orio regionale, con l'ulterioreopportun<strong>it</strong>à, per le imprese dell'indottoFiat, di individuare un nuovo versante per ladiversificazione delle loro attiv<strong>it</strong>à manifatturieree di servizio (si pensi, ad esempio, allalogistica, ai trasporti e al magazzinaggio).L'analisi sul campo è stata svolta in pochissimotempo (appena due settimane), attraversointerviste basate su un questionario estremamenteagile e sintetico, pur se strutturatoin profond<strong>it</strong>à,. Il questionario consta di pochedomande, idonee a far emergere le previsionidelle imprese contattate sul settore di appartenenzae, contestualmente, a saggiare l'interesse,il gradimento e il giudizio di fattibil<strong>it</strong>àcirca l'ipotesi dello sviluppo di una rete di forn<strong>it</strong>uralocale che possa meglio sostenere l'offertafinale, in termini sia di supporto produttivoche di servizi collegati e più o menodistanti dall'attiv<strong>it</strong>à centrale (costruzione diinfrastrutture portuali, realizzazione di imbarcazioni).Nella pagina seguente, riportiamo il questionarioimpiegato nelle interviste alle impreseaderenti all'iniziativa.L'indagine si è conclusa con 15 intervistecomplete. Pur non potendo essere consideratorappresentativo dell'intera industria cantieristico-nauticae nautica da diporto del pontino,il panel di rispondenti si qualifica per ilfatto di comprendere operatori molto divers<strong>it</strong>ra di loro e di annoverare anche alcune dellerealtà imprend<strong>it</strong>oriali più rilevanti e dinamichedel comparto nel Sud Pontino. Per questeragioni, le indicazioni desumibili dallerisposte consegu<strong>it</strong>e appaiono di particolareinteresse, in quanto riflettono in modo immediatoil punto di vista dell'imprend<strong>it</strong>oria locale,palesando - nella fattispecie - il punto divista dello stadio finale o terminale della filieranautica. I risultati consegu<strong>it</strong>i appaiono particolarmenteinteressanti e persuasivi, ancheperché si può osservare, prima ancora di procedereall'esame delle risposte alle singoledomande, che il panel ha risposto in modoesplic<strong>it</strong>o e chiaro, senza segnalare incertezze oastensioni.Le prime due domande del questionariosegnalano sub<strong>it</strong>o un orientamento moltosignificativo per la ricerca. Infatti, le domandevertono, rispettivamente, sulla previsione delgiro d'affari della cantieristica navale e dellanautica da diporto nei tre anni futuri e sulgrado di ricorso della specifica impresaall'esternalizzazione in senso ampio (acquistodi materiali e merci, affidamento all'esterno dilavorazioni, acquisizione di servizi vari).Le due domande vanno considerate inmodo combinato, perché rappresentano ilpresupposto fondamentale per la consistenzaobiettiva dell'ipotesi di valorizzazione del terr<strong>it</strong>oriolocale tram<strong>it</strong>e sviluppo della specificaindustria. Infatti, l'andamento atteso nel122 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Opportun<strong>it</strong>à e vincoli per l’industria cantieristica navale e la nautica da diporto nel Laziomeridionale (province di frosinone e Latina)Impresa rispondente:_________________________________________________________(specificare anche la sede, in caso di più stabilimenti nella regione Lazio)Domanda 1. R<strong>it</strong>iene che, nei prossimi 3 anni, il giro d’affari del settore della cantieristica navale e della nautica dadiporto subirà:una cresc<strong>it</strong>a significativauna lieve cresc<strong>it</strong>auna sostanziale stazionarietàuna sensibile riduzioneDomanda 2. Nell’impresa in cui opera, quanto è significativo, ripsetto al valore finale dei prodotti realizzati, ilricorso a forn<strong>it</strong>ure e lavorazioni esterne (outsourcing)?molto (oltre 33% del fatturato)abbastanza (tra 20% e 33%)poco (tra 5% e20%)trascurabile (fino al 5%)Domanda 3. R<strong>it</strong>iene adeguata l’offerta di materiali, lavorazioni e servizi per il settore della cantieristica navale edella nautica da diporto da parte di imprese operanti nelle province di Frosinone e Latina?moltoabbastanzapocoper nienteDomanda 4. L’impresa in cui opera avrebbe bisigno di imprese attive nelle province di Frosinone e Latina alle qualiaffidare forn<strong>it</strong>ure, lavorazioni e produzioni?moltoabbastanzapocoper nienteDomanda 5. R<strong>it</strong>iene che, nelle province di Frosinone e Latina, ci siano condizioni ambientali e imprend<strong>it</strong>orialifavorevoli al miglioramento dell’offerta di materiali, lavorazioni e servizi per il settore della cantieristica navale edella nautica da diporto?moltoabbastanzapocoper nienteDomanda 6. Indichi in modo sintetico ma chiaro materiali e/o lavorazioni/produzioni particolarmente rilevanti perl’impresa in cui opera e di cui sarebbe ideale fruire attraverso rapporti con imprese lim<strong>it</strong>rofe, ossia s<strong>it</strong>uate nelleprovince di Frosinone e Latina:A____________________________________________________________________________B____________________________________________________________________________C____________________________________________________________________________D____________________________________________________________________________E____________________________________________________________________________F____________________________________________________________________________G____________________________________________________________________________Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus123


medio periodo fornisce un'indicazione fondamentalesulle aspettative degli imprend<strong>it</strong>ori esul loro grado di fiducia nelle proprie forze enella determinata combinazione prodottomercato:questa informazione è basilare percomprendere la propensione degli imprend<strong>it</strong>origià attivi a compiere investimenti o,comunque, almeno a permanere nel settore (enel terr<strong>it</strong>orio) sostenendo l'attiv<strong>it</strong>à in essere.Dall'altra parte, la propensione alle relazionidi forn<strong>it</strong>ura è un indicatore fondamentale percomprendere la concreta possibil<strong>it</strong>à che attornoalle imprese finali possa effettivamente svilupparsiuna rete di operatori in grado di svolgererifornimenti e lavorazioni per conto diquelle.Laddove la fiducia nell'espansione del mercatorappresenti una condizione utile e favorevolealla formazione di un nuovo settoretrainante su scala locale, il grado di decentramentoproduttivo è condizione necessaria -anche se non sufficiente - per la formazione diun nuovo indotto produttivo, probabilmentenel caso specifico avrà caratteri di maggioreframmentazione, polverizzazione e omogene<strong>it</strong>àdimensionale rispetto all'indotto Fiat aCassino - Piedimonte San Germano.Precisato questo, la domanda 1 mostra unanetta prevalenza dell'aspettativa più ottimistica,con ben l'80% di pareri favorevoli all'ipotesidi una cresc<strong>it</strong>a ancora sostenuta per glianni a venire. Addir<strong>it</strong>tura, la percentuale raggiungeil 93% se si considera anche l'attesa diuna cresc<strong>it</strong>a lieve. Dunque, per il panel, cantieristicanavale e nautica da diporto - settoriin forte cresc<strong>it</strong>a da diversi anni ormai, in Italia- dovrebbero ancora mantenere un r<strong>it</strong>mo dicresc<strong>it</strong>a più che apprezzabile, anziché incorrerein una fase di matur<strong>it</strong>à e stabil<strong>it</strong>à.Anche la seconda domanda segnala unrisultato sostanzialmente favorevole all'ipotesidi valorizzazione del tessuto locale di PMItram<strong>it</strong>e lo sviluppo dell'industria nautica.Infatti, pur con un dato medio lievementemeno accentuato (1,7 contro 1,3), circa il53% degli intervistati dichiara una propensioneall'outsourcing di circa un terzo del fatturatoaziendale, quota che raggiunge l'80% nelcaso di inclusione di affidamenti a terzisti perun controvalore pari ad almeno un quinto delfatturato. Le imprese nautiche del SudPontino si qualificano, pertanto, per unsignficativo grado di apertura alle relazioni diforn<strong>it</strong>ura e a modelli di produzione altamenterelazionali e distribu<strong>it</strong>i.La domanda successiva richiede una valuta-Tabella 69 - Previsione del giro d'affari della cantieristica navale e della nautica da diporto nei prossimi tre anni.NMediaModaMedianaDeviazione standardVarianzaValidiMancantiDomanda 11501,27110,5940,352ValidiOpzione di risposta123TotaleFrequenza122115Percentuale80,0013,336,67100,00Percentuale valida80,0013,336,67100,00Percentuale cumulata80,0093,33100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=cresc<strong>it</strong>a significativa, 2=lieve cresc<strong>it</strong>a, 3=sostanzialestazionarietà, 4=lieve declino, 5=sensibile riduzione.124 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Tabella 70 - Ricorso specifica impresa all'esternalizzazione.NMediaModaMedianaDeviazione standardVarianzaValidiMancantiDomanda 21501,67110,8160,667ValidiOpzione di risposta123TotaleFrequenza84315Percentuale53,3326,6720,00100,00Percentuale valida53,3326,6720,00100,00Percentuale cumulata53,3380,00100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=molto (oltre 33% del fatturato), 2=abbastanza (tra 20%e 33%), 3=poco (tra 5% e 20%), 4=trascurabile (0-5%).zione sull'adeguatezza dell'offerta locale(ossia nelle Province di Frosinone e Latina) dioutsourcing, a livello di materiali/merci, lavorazioniindustriali e servizi vari. Va da sé cheuna valutazione pos<strong>it</strong>iva o molto pos<strong>it</strong>ivadovrebbe indicare, almeno in generale, la sufficienzadel sistema d'offerta esistente e, conseguentemente,la non desiderabil<strong>it</strong>à di nuoviingressi nella filiera, ai suoi vari livelli.Invero, quest'ultima considerazione nondeve essere assunta con eccessiva rigid<strong>it</strong>à, inquanto un'impresa finale potrebbe r<strong>it</strong>enereadeguato un sistema locale di offerta nel sensodi considerarlo in grado di attrarre ed evadereuna quota significativa, se non prevalente, deifabbisogni di materiali, lavorazioni e servizidell'impresa stessa. Ciò tuttavia non significache il vigente assetto produttivo sia r<strong>it</strong>enutoideale o ottimale dall'impresa cliente e, cometale, non suscettibile di miglioramenti ed evoluzioni(136).In ogni caso, le risposte ricevute dissipanoogni dubbio, lasciando emergere un profilochiaramente negativo, anche se non schiacciante.Ben un terzo dei rispondenti dichiaral'offerta locale del tutto inadeguata: la quotasale al 60% aggiungendo le imprese che r<strong>it</strong>engonoi forn<strong>it</strong>ori locali poco adeguati. Larisposta prevalente è proprio il giudizio discarsa adeguatezza.La successiva domanda 4 ha la valenza difondamentale controllo di coerenza con ilques<strong>it</strong>o appena richiamato, rilevando l'aspirazionedelle imprese nautiche sud pontine allaformazione di una rete locale di forn<strong>it</strong>ura piùarticolata, consistente, coordinata e compet<strong>it</strong>iva.In tal senso, la coerenza appare nettissima,giacché ben il 93% delle imprese sostienedi avere molto o abbastanza bisogno di operatorilim<strong>it</strong>rofi in grado di fornire materiali,lavorazioni e servizi.Più in dettaglio, si può osservare che:• la formulazione della domanda 4 nonincentiva risposte retoriche e banali, inquanto richiede all'impresa non di dichia-136. In ragione dell'indeterminatezza di fondo della domanda, si torna sul punto oltre, nell'amb<strong>it</strong>o dell'analisi delladomanda 5.126Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


NMediaModaMedianaDeviazione standardVarianzaTabella 71 - Valutazione adeguatezza offerta locale di outsourcing.ValidiMancantiDomanda 31502,80341,0821,171ValidiOpzione di risposta1234TotaleFrequenza244515Percentuale13,3326,6726,6733,33100,00Percentuale valida13,3326,6726,6733,33100,00Percentuale cumulata13,3340,0066,67100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=molto, 2=abbastanza, 3=poco, 4=per niente.Tabella 72 - Aspirazione alla formazione di una rete locale di forn<strong>it</strong>ura.NMediaModaMedianaDeviazione standardVarianzaValidiMancantiDomanda 41501,53110,6400,410ValidiOpzione di risposta123TotaleFrequenza86115Percentuale53,3340,006,67100,00Percentuale valida53,3340,006,67100,00Percentuale cumulata53,3393,33100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=molto, 2=abbastanza, 3=poco, 4=per niente.rare l'interesse per un parco forn<strong>it</strong>ori localepiù efficiente o compet<strong>it</strong>ivo dal propriopunto di vista (quale impresa clienterisponderebbe di non desiderarlo?), bensìdi palesare un bisogno di prossim<strong>it</strong>à, puressendo forte la concorrenza eserc<strong>it</strong>ata dasistemi locali più o meno lim<strong>it</strong>rofi o consolidati(le aree della Campania, la zona diRoma, ovviamente la costiera romagnola);• soltanto un'impresa risponde di avvertirepoco il suddetto bisogno di prossim<strong>it</strong>à diSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus127


forn<strong>it</strong>ori. Se si considera che sono sei irispondenti alla domanda 3. ad aver manifestatoun alto o medio gradimento degliattuali forn<strong>it</strong>ori locali, si può concludereche oltre l'83% di queste desidera unmiglioramento del contesto locale, in terminidi relazioni di forn<strong>it</strong>ura disponibili.Si tratta di una sorta di spostamento dipreferenze, dall'orientamento pos<strong>it</strong>ivo sulcontesto locale attuale evidenziato inordine alla domanda 3. ad uno negativoemergente circa la domanda 4.La domanda 5. sposta l'analisi delle attese edelle preferenze imprend<strong>it</strong>oriali dall'aspettopuramente industriale (i rapporti diretti diforn<strong>it</strong>ura con altre imprese) a quello contestuale.Appurato che le imprese nautiche sembranogradire notevolmente la prospettiva dipoter contare su una popolazione di forn<strong>it</strong>oricontigui con cui interagire proficuamente, èstato loro richiesto di valutare se ci siano condizioniambientali e imprend<strong>it</strong>oriali favorevolial miglioramento dell'offerta di materiali,lavorazioni e servizi per il settore della cantieristicanavale e della nautica da diporto nelleprovince di Frosinone e Latina.Mentre le condizioni imprend<strong>it</strong>oriali attengonoalla sussistenza di competenze e conoscenzeadeguate e disponibili nel terr<strong>it</strong>orioper affrontare le attiv<strong>it</strong>à produttive chepotrebbero essere oggetto delle relazioni diforn<strong>it</strong>ura, nonché la forma mentis degli stessiimprend<strong>it</strong>ori da coinvolgere, le condizioniambientali riguardano le Ist<strong>it</strong>uzioni, la comun<strong>it</strong>àlocale e, in generale, i vari pubblici di riferimentodi un terr<strong>it</strong>orio. Tali condizioniambientali possono essere, almeno in astratto,distinte in:• condizioni ambientali generali, riguardantiquei fattori che nel complesso condizionanola v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à e compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à di un'industriae la localizzazione, la permanenza inloco o la specializzazione produttiva diuno specifico operatore industriale;• condizioni ambientali specifiche, compendiabiliin appos<strong>it</strong>i programmi e/o iniziativedelle Ist<strong>it</strong>uzioni pubbliche e delle forzesocio-economiche atti a supportare undeterminato progetto o obiettivo di sviluppolocale.Una visione di sintesi di questi fattori puòessere desunta dall'ampia letteratura economicasugli investimenti diretti esteri (IDE) e,più in genere, sugli investimenti localizzatividelle imprese. La formazione o il consolidamentodi una rete locale di forn<strong>it</strong>ura o di unaqualsiasi altra forma di aggregazione locale diimprese (indotto o hinterland gerarchico,distretto industriale, area sistema, sistemalocale di produzione, cluster d'imprese ecc.),infatti, rappresenta un importante investimentocondiviso, più o meno consapevolmente,da più imprese, contemporaneamente o intempi diversi e successivi.Nella tabella di segu<strong>it</strong>o riproposta, quindi,riportiamo alcuni dei principali macro emicrofattori di attrazione e r<strong>it</strong>enzione di investimenti/insediamentiimprend<strong>it</strong>oriali. Giovasottolineare che, nel caso specifico tanto dell'indottoFiat nel Cassinate-Frusinate quantodell'ipotetica rete di forn<strong>it</strong>ura transprovincialeche potrebbe derivare dal potenziamentodell'industria nautica nel Sud Pontino, si è inpresenza di aggregazioni locali d'imprese acontenuto prevalentemente materiale ed operativo,piuttosto che intangibile, creativo e diprogettazione (come ad esempio l'indottoautomobilistico Fiat nel Piemontese (137) el'afflusso di IDE che negli ultimi anni ha interessatol'area di Roma (138)). Ciò implica che i137. Al riguardo, cfr. oltre, Sezione IV, nonché quanto detto supra, par. 4.3 e suoi sottoparagrafi.138. De Albertis, Savona, Testa, Ambrosetti (2005) e Value Partners (2005).128 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


fattori di attrazione, r<strong>it</strong>enzione e sviluppodelle imprese sono principalmente legati a:• disponibil<strong>it</strong>à e qual<strong>it</strong>à di infrastrutture viariedi comunicazione;• reperibil<strong>it</strong>à di manodopera con un adeguatocompromesso tra qualificazione eoneros<strong>it</strong>à per l'impresa;• esistenza di iniziative governative o ist<strong>it</strong>uzionalispecificamente rivolte;• efficienza e razional<strong>it</strong>à della macchinaburocratica e del quadro amministrativo.Tabella 73 - Macro e microfattori di attrazione e r<strong>it</strong>enzione di investimenti/insediamenti imprend<strong>it</strong>oriali.Classi di fattori1. Domanda di mercato per i prodotti fin<strong>it</strong>i2. Infrastruttura fisica e del mercato3. Non labor input e tecnologia4. Labor input5. Accesso alla finanza locale6. Fattori macroeconomici7. Pol<strong>it</strong>iche governative verso gli invest<strong>it</strong>oriesteri8. Aspetti legali e amministrativiSub fattori1.1 Dimensione del mercato di sbocco locale1.2 Cresc<strong>it</strong>a del mercato di sbocco locale1.3 Prossim<strong>it</strong>à ad altri mercati di sbocco1.4 Mercato domestico stagnante2.1 Bassi costi di trasporto2.2 Bassi costi delle util<strong>it</strong>ies (servizi di pubblica util<strong>it</strong>à)2.3 Bassi costi di distribuzione2.4 Bassi costi immobiliari3.1 Accesso ai materiali grezzi3.2 Disponibil<strong>it</strong>à di buoni forn<strong>it</strong>ori locali3.3 Prossim<strong>it</strong>à a Univers<strong>it</strong>à e centri di R&S4.3 Bassi costi di lavoro4.3 Lavoro qualificato4.3 Personale poliglotta4.3 Produttiv<strong>it</strong>à del lavoro4.5 Rapporto lavorativo5.1 Cred<strong>it</strong>o bancario5.2 Mercato dei t<strong>it</strong>oli obbligazionari5.3 Mercato dei t<strong>it</strong>oli azionari6.1 Tasso di inflazione basso6.2 Tassi di cambio con valute straniere stabili6.3 Pol<strong>it</strong>ica fiscale solida7.1 Incentivi finanziari agli IDE7.2 Sistema tributario favorevole7.2 Assenza di restrizioni alle rimesse di prof<strong>it</strong>ti7.4 Stabil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica e sicurezza8.1 Dir<strong>it</strong>to societario8.2 Dir<strong>it</strong>to fallimentare8.3 Sistema giudiziario8.4 Assetti regolamentari sulla manodopera locale8.5 Assetti regolamentari del settore8.5 Efficienza della macchina burocraticaFonte dati: nostra traduzione e adattamento da Comm<strong>it</strong>teri M. (2004, p. 80), in cui si trovano ampi riferimenti allaletteratura, anche anglosassone, in tema di IDE e attrazione terr<strong>it</strong>oriale degli investimenti imprend<strong>it</strong>oriali.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus129


Il panel di imprese nautiche contattatoesprime al riguardo un giudizio complessivamentepos<strong>it</strong>ivo, con una prevalenza dell'orientamentointermedio. In ogni caso, lerisposte affermative sono l'87% del totale.Tuttavia, questo dato va letto ed interpretatocon estrema cautela e rifuggendo infondatientusiasmi. Infatti, la domanda 5. si presentanon meno ambigua e indeterminata della 3.,giacché r<strong>it</strong>enere che sussistano le condizioniper un miglioramento del sistema locale di forn<strong>it</strong>uradell'industria nautica può significare:• da un lato, condividere e apprezzare processisostanziali e pol<strong>it</strong>iche locali già inessere o in corso;• dall'altro, esprimere un'attesa ed un orientamentoottimistico, avendo consapevolezzadi potenzial<strong>it</strong>à ed opportun<strong>it</strong>à che tuttaviapossono non tramutarsi in realtà.Inoltre, come si approfondirà tra breve, lesegnalazioni pos<strong>it</strong>ive emergenti dalle rispostea questa domanda non impediscono ai rispondentidi segnalare nelle risposte all'ultimadomanda del questionario carenze e inadeguatezzeche riguardano tanto il versanteimprend<strong>it</strong>oriale, quanto quello sociale, ist<strong>it</strong>uzionalee dei lavori di pubblica util<strong>it</strong>à.Infatti, le risposte alla domanda 6 fornisconomolte informazioni sui bisogni di materiali,servizi, lavorazioni e condizioni ambientaliavvert<strong>it</strong>i dalle imprese nautiche sud pontine.In primo luogo, si può notare come tutte leimprese abbiano forn<strong>it</strong>o almeno un'indicazionesu ciò che r<strong>it</strong>engono prior<strong>it</strong>ario per la formazionedi una rete locale di forn<strong>it</strong>ura specializzatanella cantieristica navale e nautica dadiporto (139). Se il 40% dei rispondenti si èlim<strong>it</strong>ato ad indicare un fattore prior<strong>it</strong>ario, il53% del panel si è spinto sino a 3 o 4 indicazioni,palesando una buona capac<strong>it</strong>à anal<strong>it</strong>icaTabella 74 - Presenza condizioni ambientali e imprend<strong>it</strong>oriali favorevoli al miglioramento dell'offerta di materiali.NMediaModaMedianaDeviazione standardVarianzaValidiMancantiDomanda 51501,67210,7240,524ValidiOpzione di risposta123TotaleFrequenza76215Percentuale46,6740,0013,33100,00Percentuale valida46,6740,0013,33100,00Percentuale cumulata46,6786,67100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=molto, 2=abbastanza, 3=poco, 4=per niente.139. È stata considerata una risposta specifica anche l'indicazione, ricevuta da un'impresa, secondo cui la stessa nonha bisogno di nulla di specifico o particolare, purché le forn<strong>it</strong>ure locali siano adeguate, ossia affidabili, compet<strong>it</strong>ive estabili nelle caratteristiche quali-quant<strong>it</strong>ative. È di tutta evidenza come questa indicazione sia tutt'altro che priva diimplicazioni per la riflessione sulle caratteristiche della rete di forn<strong>it</strong>ura ipotizzata, in quanto implica la formazione dioperatori che, pur di piccola dimensione e a vocazione puramente locale, siano in grado di realizzare una offerta industriale,ossia prodotta secondo i principi del management industriale moderno.130 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


ed un ampio utilizzo delle possibil<strong>it</strong>à di rispostadisponibili (sette risposte completamentelibere).In dettaglio, le risposte ricevute sono moltoeterogenee e non è possibile presentare unasintesi agevole. La più opportuna è parsaquella di raggruppare le indicazini in alcunemacrocategorie: fabbisogno di materie emateriali relativamente pronti all'uso; fabbisognodi attiv<strong>it</strong>à e servizi realizzabili (sembra dicapire) da organizzazioni terze; fabbisogno dimanodopera da assumere o in grado di operarecon le imprese come professionisti freelance; richiesta di comportamenti determinatida parte dei forn<strong>it</strong>ori.Nonostante questa categorizzazione, lerisposte risultano comunque molto variegatee talora parzialmente sovrapponibili all'internodi una categoria e tra categorie diverse. Illoro dettaglio è tuttavia efficace nel rappresentarela varietà e l'articolazione delle necess<strong>it</strong>à- in termini di prodotti, servizi, operazionie personale - che contraddistingue il dispiegarsidella specializzazione di un'industria inun dato terr<strong>it</strong>orio più o meno circoscr<strong>it</strong>to.Al di là di ciò, talune voci appaiono particolarmentesignificative per il fatto di apparirepiù consistenti di altre: ad esempio, oltre il22% delle segnalazioni riguarda il bisogno diinfrastrutture, in particolare portuali, consideratecome vero e proprio volano per il potenziamentodell'industria nautica locale. Allostesso modo, il 17% delle richieste verte sullaricerca di ruoli professionali operativi e specializzatinelle lavorazioni di falegnameria, ebanisteria,verniciatura e carpenteria nautiche.Non prive di rilievo sono, peraltro, le singoleindicazioni su produzioni e servizi desideratidall'ipotetico indotto locale: ad esempio,figurano riferimenti alle lavorazioni invetroresina, ma non mancano cenni a realizzazionimeccaniche, elettriche e elettroniche,nonché a servizi di logistica e movimentazioneparticolari. Tutto ciò pone in luce elementidi contatto ma anche di differenza rispettoalla tecnologia e ai modi di lavoro normalmenteimpiegati dalle imprese dell'indottoFiat: esistono quindi le premesse affinché talirealtà possano recuperare esperienze pregresse,adattandole ed innovandole al nuovo contestodelle produzioni nautiche.In sintesi, dalla rilevazione condotta, appareevidente un favorevole interesse delle attualiimprese nautiche del Sud Pontino alla prospettivadella creazione e dello sviluppo di unarete di forn<strong>it</strong>ori e collaboratori lim<strong>it</strong>rofi, ingrado di rafforzare l'economic<strong>it</strong>à e la compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>àdell'industria nautica locale. Tale interesseè giustamente subordinato al rispetto didue fondamentali condizioni alla base dellagestione della produzione industriale e deirapporti di forn<strong>it</strong>ura:• la disponibil<strong>it</strong>à, ossia l'esistenza di unagamma di alternative di acquisto compet<strong>it</strong>ivae sufficientemente articolata, tra lequali scegliere;• l'affidabil<strong>it</strong>à, vale a dire la stabil<strong>it</strong>à dell'offertanel tempo e la capac<strong>it</strong>à di osservare lecondizioni di acquisto e rifornimentoconcordate.Nel complesso, l'indagine fa emergerealmeno tre indirizzi di primaria importanzarispetto sia alla specifica ipotesi della parzialericonversione delle imprese dell'indotto Fiatnel Cassinate-Frusinate verso la filiera nauticalocale, sia alla più complessiva questione delcontenimento e della m<strong>it</strong>igazione dell'impattosocio-occupazionale conseguente alla relativastagnazione (se non contrazione) dellaproduzione automobilistica locale. Infatti,dalle risposte ricevute, si evince chiaramente:• un pos<strong>it</strong>ivo giudizio sull'ipotesi di pol<strong>it</strong>icaindustriale volta, tra l'altro, al rafforzamentodella vocazione locale in fatto diproduzione nautica cantieristica e dadiporto;• un consistente segnale in ordine a pol<strong>it</strong>ichelocali del lavoro di riconversione guidatadelle maestranze. In questo senso, laperlustrazione di un'ipotesi valutata, inquesta sede, sul piano squis<strong>it</strong>amenteimprend<strong>it</strong>oriale pone in luce anche un'opportun<strong>it</strong>àdi riqualificazione e rilancioSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 131


Tabella 75 - Bisogni avvert<strong>it</strong>i dalle imprese sud pontine.Numero di risposte ammesso1234567TotaleDomanda 6.Valori assoluti614400015%40,00%6,67%26,67%26,67%0,00%0,00%0,00%100,00%MacrocategoriaMaterie e materialiAttiv<strong>it</strong>à terze e serviziForza lavoroInfrastruttureComportamentiTotaleMicrocategoriaMaterie prime (legnami, vernici, collanti)MobilioApparati elettronici di bordo per la pescaCarpenteria navaleAllestimentoFalegnameriaEbanisteriaAllestimento, falegnameria, ebanisteriaMeccanica o produzione di meccanica diprecisione, di eliche e di assi a uso navaleImpiantistica elettrica, idraulica e meccanicaZincatura e cromaturaElettronica navaleTappezzerie e verniciatureCostruzioni in vetroresinaTubazioni idraulicheMovimentazioni tram<strong>it</strong>e autogruNavigazione e oceanografiaFalegnami navaliResinatoriVerniciatoriFalegnami e ebanistiEbanisti, resinatori, verniciatoriCarpentieriInfrastrutture portuali (porti, marine, pontili,ormeggi)Infrastrutture di viabil<strong>it</strong>àApparati di comunicazioneNon importa di cosa, purché forn<strong>it</strong>ure adeguateValori assoluti31868136%8,33%50,00%16,67%22,22%2,78%100,00%Valori assoluti111222112111111111111116111136132 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


occupazionali, in quanto la formazionedella manodopera carente sul terr<strong>it</strong>orio erichiesta dalla filiera nautica concorrre acompensare, almeno parzialmente, gliesuberi relativi all'indotto Fiat nelCassinate-Frusinate. Ovviamente, spetteràalle Ist<strong>it</strong>uzioni locali preposte alle pol<strong>it</strong>ichedel lavoro a raccogliere questo segnalee predisporre adeguate iniziative formative,informative e di riqualificazione perl'offerta di lavoro locale;• una notevole domanda di investimentiinfrastrutturali portuali, che da anni sonoattesi dall'imprend<strong>it</strong>oria residente e rappresentanoun presupposto essenzialeaffinché la costa del Sud Pontino possaqualificarsi come nuova area a vocazionenautica, con un conseguente effetto pos<strong>it</strong>ivoper l'entroterra, che avrebbe cosìl'opportun<strong>it</strong>à di configurarsi come rete disupporto produttivo e logistico alleimprese finali della filiera.Spin off da ricerca e forme affini osimilari di trasferimento tecnologico alleimpreseLa Regione Lazio si qualifica per la significativapresenza di Ist<strong>it</strong>uzioni ed altre ent<strong>it</strong>à prepostealla produzione e alla valorizzazioneanche economico-industriale dell'attiv<strong>it</strong>àintellettuale, scientifica e di ricerca. In particolare,notevole è la presenza di atenei univers<strong>it</strong>arie accademie, pubbliche e private, cheist<strong>it</strong>uzionalmente si prefiggono la produzionedi conoscenza (ricerca) oltre alla sua diffusionetram<strong>it</strong>e l'istruzione e la formazione univers<strong>it</strong>aria(didattica).Da questa constatazione, appare - almenoin astratto - non infondato considerare l'ipotesidi trasferimento tecnologico o di vero eproprio spin off dai cosiddetti centri del sapere(Univers<strong>it</strong>à, accademie, fondazioni di ricerca,laboratori, centri di ricerca avanzata ecc.)alle imprese dell'indotto Fiat nel Cassinate-Frusinate.Il termine spin off indica il processo diaccompagnamento volontario, pianificato enon casuale, finalizzato alla creazione di unanuova impresa autonoma ad opera di alcunisoggetti (promotori) che lavorano o hannolavorato presso un'altra organizzazione (140).L'essenza dello spin off consiste dunque nell'aiutareun aspirante imprend<strong>it</strong>ore a trasformareun'idea o una potenzial<strong>it</strong>à produttiva inun'impresa economica.Lo spin off può essere di tipo aziendaleoppure da ricerca (cosiddetto accademico).Lo spin off aziendale è compiuto da dipendentio soci di un'impresa già esistente(impresa madre) ed è legato generalmente adattiv<strong>it</strong>à di R&D (141). Esistono comunque casidi creazione di nuove imprese legate ad attiv<strong>it</strong>àdel settore commerciale, produttivo e deiservizi (142).Lo spin off da ricerca è una modal<strong>it</strong>à divalorizzazione economica dei cd. prodottidella ricerca scientifica e consiste nella nasc<strong>it</strong>adi una nuova impresa creata su iniziativa diricercatori (o, più in generale, di membri dellacomun<strong>it</strong>à accademica e scientifica), i qualiassumono temporaneamente il ruolo diimprend<strong>it</strong>ori per valorizzare i risultati dellaloro attiv<strong>it</strong>à di studio (143). In funzione dellaqualifica dei promotori dello spin offnell'Ist<strong>it</strong>uzione di provenienza, è possibiledistinguere lo spin off da ricerca in:• imprese formate da personale accademico(professori, ricercatori di enti pubblici estrutture private);140. Antonelli (2004, p. 20 ss.).141. Ad esempio, Daft (2004) informa che Johnson & Johnson incentiva i propri ricercatori a scoprire nuove molecolee farmaci consentendo loro di operare spin off successivamente riassorb<strong>it</strong>i nel gruppo o nell'impresa madre.142. Cfr. MIB School of Management (2005, p. 9 ss.).143. Consiglio, Antonelli (2003, p. 33 ss.).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 133


Riferimenti per un collegamento tra imprese dell'indotto Fiat a Cassino e centri del sapereDi segu<strong>it</strong>o, si indicano alcune ent<strong>it</strong>à alle quali le imprese dell'indotto Fiat nel Cassinate-Frusinate possono essereposte in relazione nell'ipotesi di riconversione tram<strong>it</strong>e collegamento con centri del sapere/Incubatori:• Ufficio Valorizzazione Ricerca Scientifica e Invenzioni dell'Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Roma La Sapienza(www.uniroma1.<strong>it</strong>/ricerca/conv-brevetti/index.html);• Roma Scienza - Ufficio Parco Scientifico dell'Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Roma Tor Vergata (www.romascienza.<strong>it</strong>).Si vedano in particolare il Progetto E2BLab (www.e2blab.<strong>it</strong>) e il Progetto IUnet - Incubatori Univers<strong>it</strong>ari Network(www.iunet.uniroma2.<strong>it</strong>);• Industrial Liaison Office dell'Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Roma Tre (www.ilo.uniroma3.<strong>it</strong>);• Industrial Liaison Office del Ministero dell'Istruzione, dell'Univers<strong>it</strong>à e della Ricerca (MIUR) (www.ilo.miur.<strong>it</strong>);• Rete degli Incubatori <strong>BIC</strong> Lazio (Bracciano, Colleferro, Ferentino, Rieti, Roma) (www.biclazio.<strong>it</strong>);• Incubatore Elis (Educazione, Lavoro, Istruzione, Sport) di Roma (www.elis.org).• imprese cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e da neo laureati;• imprese formate da esterni per lo sfruttamentocommerciale della ricerca (144).Invero, si dovrebbe distinguere lo spin offda ricerca in senso stretto dal trasferimentotecnologico e dall'outplacement. Questi consistonorispettivamente nella cessione di conoscenzead un'impresa già esistente o creata pertale scopo da un soggetto imprend<strong>it</strong>orialenon di derivazione scientifica e nell'impiegodi un ricercatore presso un'impresa preesistenteo appos<strong>it</strong>amente cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a (145).Presso <strong>BIC</strong> Lazio (Marco Medori, sviluppoeconomico3@biclazio.<strong>it</strong>),è possibile farerichiesta del dettaglio del risultato della mappaturaaggiornata del portafoglio di marchi ebrevetti che le tre Univers<strong>it</strong>à pubbliche diRoma offrono a potenziali soggetti economiciinteressati, e le modal<strong>it</strong>à per accedervi.6. L'esperienza piemontese digestione della crisi Fiat dal puntodi vista del terr<strong>it</strong>orio: aspettisalienti6.1 Analogie e differenze tra l'esperienzapiemontese e la s<strong>it</strong>uazione nelCassinate-FrusinateLa presenza degli stabilimenti Fiat in diversearee del Paese rende inev<strong>it</strong>abile considerarecome altri contesti regionali e locali hannotentato di affrontare il progressivo acuirsi deiproblemi di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à della produzioneFiat e dei relativi indotti locali di produzione.Al riguardo, è parso particolarmente significativofare riferimento all'esperienza piemontese,che risulta senza dubbio la più tempestivae consolidata, oltre a presentare diversi trattidi simil<strong>it</strong>udine con la s<strong>it</strong>uazione Cassinate.Tra questi, si può considerare almeno:• la natura ultradecennale degli insediamentiproduttivi;• il loro avanzato stato tecnologico (tale danon consentire altri significativi recuperidi produttiv<strong>it</strong>à);• l'impiego in produzioni non di particolarerilievo (in termini di successo commer-144. Cfr. MIB School of Management (2005, p. 7).145. Antonelli (2004, p. 21).134 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


ciale e/o di volume produttivo);• l'esposizione alla concorrenza di stabilimentiFiat posti nel Mezzogiorno o inPVS;• l'ubicazione in zone non oggetto di aiutifinanziari pubblici centrali o comun<strong>it</strong>ari.Non mancano tuttavia gli elementi di differenziazionedell'insediamento nel Cassinate-Frusinate da quelli posti più a settentrione:differenze che riguardano le origini storiche eil background sociale ed economico (tradizioneindustriale, caratteristiche generali del tessutoindustriale, consistenza delle competenzedistintive sviluppate dai forn<strong>it</strong>ori locali ecc.,prossim<strong>it</strong>à di terr<strong>it</strong>ori sviluppati e di accessi acontesti esteri ecc.).Ne consegue che il richiamo al modellopiemontese, pur potendo offrire spunti diriflessione e idee propos<strong>it</strong>ive, va però assuntocon estrema cautela, nella consapevolezzadelle notevoli differenze che sussistono tra iltessuto di imprese dell'indotto piemontese equello operante al momento nel Cassinate-Frusinate.In questo senso, mentre in Piemonte si ètentato di qualificare il sistema di forn<strong>it</strong>ura diFiat nel Piemonte come un vero e propriodistretto dell'automobile <strong>it</strong>aliana, gli indottidegli altri stabilimenti sparsi nel resto dellaPenisola possono semmai configurarsi comesemplici aree ad elevata specializzazione industriale(146). È proprio questa distinzione, però,che dovrebbe guidare le Ist<strong>it</strong>uzioni pubblicheIl modello piemontese di intervento nella crisi Fiat: una breve sintesi• Slogan il Piemonte non è solo Fiat, adottato dalla Regione Piemonte per sottolineare l'intento di diversificarel'economia regionale e valorizzare le PMI dell'indotto• Piano congiunto di iniziative, adottato dagli Enti locali e da alcuni cr<strong>it</strong>icato per l'estensione della CIG• Norma su consolidamento delle passiv<strong>it</strong>à a breve per i settori auto e tessile nella LR 598/94• Studio del know how dei forn<strong>it</strong>ori dell'indotto (solo fasi di progettazione ed engineering, che sono ad altovalore aggiunto) nell'amb<strong>it</strong>o delle iniziative dell'Associazione Torino internazionale• Accordo Fiat-Regione Piemonte - Provincia di Torino -C<strong>it</strong>tà di Torino per rilancio dell'auto innovativa (1/10 diMirafiori diventa pubblico)• CCIAA Piemontesi e Centro Estero Camere Commercio Piemontesi organizzano il programma (From Concept ToCar) con numerosi eventi di promozione internazionale dei forn<strong>it</strong>ori Fiat• Centro Estero Camere Commercio Piemontesi e CCIAA Torino organizzano partecipazione dei forn<strong>it</strong>ori allabiennale di Parigi Equip'Auto 2005• From Concept To Car ottimizza gli eventi Automotive Week e Vetis a Torino a novembre 2005• CCIAA Torino, Centro Sviluppo e Wireless organizzano Infomobil<strong>it</strong>y Telematics Forum 2005 (novembre 2005)• Inserimento di forn<strong>it</strong>ori nel programma interunivers<strong>it</strong>ario di internazionalizzazione per le PMI Global AccessProgram (GAP)• Premio Nazionale per l'Innovazione nel 2004 a Torino. Organizzato dall'Incubatore Imprese Innovative delPol<strong>it</strong>ecnico con Confindustria Giovani e 2 premi forn<strong>it</strong>i da Fiat• Fondazioni sorte da sponsor industriali hanno invest<strong>it</strong>o con fondi chiusi di contenute dimensioni per promuoverenuove imprese e nuove idee di prodotto (potrebbero essere sollec<strong>it</strong>ate nel Lazio).146. Conferma sul punto Enrietti, Lanzetti (2002, p. 125).Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 135


del Lazio a destinare particolari interventi alleimprese del Cassinate-Frusinate, al fine di r<strong>it</strong>enerele realtà imprend<strong>it</strong>oriali insediatesi insiemealla Fiat a partire dal 1973, di riconvertire tempestivamentele realtà imprend<strong>it</strong>oriali autoctonepiù dinamiche e di preparare le premesse pernuove modal<strong>it</strong>à di sviluppo e potenziamentodella struttura industriale esistente.6.2 Elementi qualificanti dell'esperienzapiemontese di gestione della crisi di Fiate del suo indottoNelle pagine che seguono, attraverso riquadrisintetici, riportiamo a mò di riferimento comparativo,gli assetti organizzativi e relazionalie le concrete impostazioni di intervento chehanno caratterizzato e tuttora qualificano iltentativo intrapreso nella regione Piemonte diarginare gli effetti della crisi di Fiat sull'indottolocale piemontese e, soprattutto, di stimolareun'azione di riposizionamento delleimprese forn<strong>it</strong>rici.Il metaorganizzatore nella gestione della crisi dell'indotto Fiat in PiemonteNella gestione della crisi di Fiat e del suo impatto sull'indotto locale si è verificato un tempestivo e significativointervento dei pubblici poteri. Sicuramente un ruolo primario ha assunto la Regione Piemonte, la quale nel 2002-2003 ha formulato, insieme con le altre autonomie locali, il "Progetto Piemonte", una piattaforma di richieste,proposte e impegni che Regione, Enti locali e parti sociali hanno sottoscr<strong>it</strong>to per influire sulle decisioni della leggefinanziaria nazionale rispetto alle conseguenze della crisi Fiat nell'area piemontese. Sostanzialmente, la Regione egli altri Enti terr<strong>it</strong>oriali hanno lasciato intendere di continuare a credere nella possibil<strong>it</strong>à di cost<strong>it</strong>uire in Italia unpolo industriale dell'auto, compet<strong>it</strong>ivo in Europa, anche se non necessariamente Fiat-centrico, specialmente incaso di r<strong>it</strong>ardi o perduranti carenze negli orientamenti strategici del Gruppo Fiat sul settoreautoveicolistico.Tuttavia, a livello più pragmatico e concreto, il ruolo di metaorganizzatore nella gestione dellaricaduta della crisi Fiat sull'indotto piemontese sembra competere soprattutto alle CCIAA regionali, le quali hannoposto in essere - in coerenza con il suddetto indirizzo di pol<strong>it</strong>ica economica regionale - il già richiamato progettoFrom Concept To Car, oltre alle altre numerose iniziative richiamate parlando dell'ipotesi dell'internazionalizzazionedell'indotto piemontese.L'indotto Fiat nel Piemonte verso l'internazionalizzazioneIl progetto From Concept To Car (147) della CCIAA di Torino, con il coordinamento del Centro Estero CamereCommercio Piemontesi, permette di offrire ai comm<strong>it</strong>tenti internazionali la possibil<strong>it</strong>à di entrare in contatto conselezionate imprese piemontesi di eccellenza. Tram<strong>it</strong>e un programma di marketing ed il s<strong>it</strong>o internet,www.fromconcepttocar.com, il Team operativo al Centro Estero promuove un gruppo qualificato di imprese suimercati internazionali, interloquendo costantemente con i potenziali clienti esteri ne rileva i fabbisogni diapprovvigionamento e favorisce il contatto con i forn<strong>it</strong>ori piemontesi più rispondenti alle richieste di volta in voltapresentate. Il progetto richiede, alle aziende coinvolte, caratteristiche indispensabili quali, ad esempio, elevatostandard qual<strong>it</strong>ativo, assicurato dal possesso di certificazioni di qual<strong>it</strong>à, spiccato orientamento internazionale,garant<strong>it</strong>o dalla capac<strong>it</strong>à di dialogo in lingue straniere, adeguate capac<strong>it</strong>à produttive, comprovate da un fatturatonel settore auto superiore al 30% del totale. Elementi di eccellenza sono inoltre: capac<strong>it</strong>à di coprogettazione eproduzione, investimenti in R&S e/o partecipazione a progetti di ricerca nazionali o Europei, presenza di laboratoridi ricerca nell'azienda, brevetti rilasciati negli ultimi 5 anni.Tra gli eventi del 2005 realizzati dal programma FromConcept To Car:147. http://www.centroestero.org/Page/t07/view_html?idp=949.136 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


L'indotto Fiat nel Piemonte verso l'internazionalizzazione• Uzel Buyers Inv<strong>it</strong>ation - Torino, 25 febbraio 2005 - Incontri bilaterali tra la Direzione Acquisti del costruttore turcodi trattori ed imprese del progetto From Concept to Car. Al programma di appuntamenti sono segu<strong>it</strong>e vis<strong>it</strong>eaziendali;Workshop Temsa - Torino, 21 marzo 2005 - Presentazione delle strategie di acquisto TEMSA, incontri bilaterali tra iResponsabili Acquisti del costruttore turco di autobus e potenziali forn<strong>it</strong>ori From Concept to Car, vis<strong>it</strong>e aglistabilimenti delle imprese piemontesi;• Huaxiang Buyers Inv<strong>it</strong>ation - Torino, 29-31 marzo 2005 - Programma di incontri bilaterali e vis<strong>it</strong>e aziendali con iResponsabili Acquisti del gruppo cinese attivo nella realizzazione di suv e pick up;• Workshop Türk Traktör - Torino, 11 aprile 2005 - Presentazione strategie di acquisto del costruttore turco d<strong>it</strong>rattori agricoli, programma di incontri con le imprese del progetto, vis<strong>it</strong>e aziendali;• Missione commerciale in Cina (24-30 aprile) - Suppliers day presso case costruttrici indipendenti cinesilocalizzate nell´area Sud;• Missione commerciale in Cina (20-24 giugno) - Suppliers day presso case costruttrici indipendenti cinesilocalizzate nell´area Nord.Inoltre, il Centro Estero Camere Commercio Piemontesi, in collaborazione con la CCIAAdi Torino, ha coordinato la partecipazione delle aziende piemontesi e valdostane del settore componentistica autoall'appuntamento biennale di Parigi, la manifestazione Equip'Auto 2005, punto fondamentale d'incontro internazionaleper i protagonisti della filiera tecnologico-produttiva dell'automobile.Ancora, nello scorso novembre2005, la c<strong>it</strong>tà di Torino osp<strong>it</strong>erà l´Automotive Week, una settimana dedicata al mondo dell'automobile e de<strong>it</strong>rasporti, durante la quale si svolgeranno diverse manifestazioni legate al settore. Tra queste manifestazioni ilVetis, evento internazionale della filiera automotive, l'iniziativa biennale della Camera di commercio di Torino, miraa far incontrare i forn<strong>it</strong>ori <strong>it</strong>aliani con responsabili acquisti provenienti da tutto il mondo. Nell´amb<strong>it</strong>o del progettoVetis, From Concept to Car organizza un workshop con il Gruppo Volkswagen ed i forn<strong>it</strong>ori <strong>it</strong>aliani (148). Si tratteràdi un momento informativo in cui i responsabili del gruppo tedesco hanno illustrato i fabbisogni e le pol<strong>it</strong>iche diacquisto di Volkswagen, segu<strong>it</strong>o da incontri individuali con le imprese selezionate. Il 23 e 24 novembre, Camera dicommercio di Torino, Centro Sviluppo e Wireless hanno organizzato invece Infomobil<strong>it</strong>y Telematics Forum 2005,unico evento a livello nazionale, ormai giunto alla sua 4° edizione, in grado di collocarsi come punto di riferimentodella telematica e dell'infomobil<strong>it</strong>à. Al suo interno, è stato tenuto un evento di brokeraggio tecnologico, inser<strong>it</strong>o inun sistema di convegni e di workshop qualificati, che ha offerto un'approfond<strong>it</strong>a panoramica sulle tecnologie diinfomobil<strong>it</strong>à e di gestione intelligente del traffico e permesso di analizzare le opportun<strong>it</strong>à offerte dalle tecnologiewireless nello sviluppo di applicazioni per il settore automotive e dei trasporti. L'edizione del 2004 ha visto lapartecipazione di oltre 100 aziende provenienti da 7 paesi diversi e l'organizzazione di 230 incontri bilaterali chehanno portato alla firma di diversi accordi di collaborazione tecnologica (149) .Infine, tra le iniziative diinternazionalizzazione per le PMI, particolare rilievo mer<strong>it</strong>a il Global Access Program (GAP). Sviluppato incollaborazione con l'Anderson School della Univers<strong>it</strong>y of California at Los Angeles (UCLA), GAP mette in contattogli studenti del Master in Business Administration dell'Anderson School con un'azienda internazionale, pergiungere, attraverso un lavoro congiunto, all'elaborazione di una strategia di sviluppo internazionale. A ogni teamdi studenti viene affidata un'azienda oggetto di studio. Il team e l'azienda affronteranno 6 mesi di Programma, coninizio a giugno e termine a dicembre, per sviluppare una strategia di business concernente il prodotto, il mercato, ilmanagement team, il sistema compet<strong>it</strong>ivo. Tra le aziende che hanno beneficiato del programma compaionoaziende operanti nella filiera del settore automotive.148. I forn<strong>it</strong>ori maggiormente coinvolti nell'evento sono quelli di costruzione stampi per lamierati e lavorazioni connesse,di assemblaggio scocca per produzione in serie e per prototipazione, di componentistica per telaio e scocca(lamierati, staffe etc), di impianti di movimentazione interna, di verniciatura e accessori per verniciatura (nastri, filtri,pistole etc), di montaggio finale ed attrezzature (isole di montaggio, calibri, ecc), di servizi logistici, es. stoccaggio emovimentazione di componenti, di pallets / conten<strong>it</strong>ori specifici per trasporto, di pubblic<strong>it</strong>à e stampa.149. Fonte Mondo News, pubblicazione a cura della CCIAA di Torino, Anno 8 numero 7 www.to.camcom.<strong>it</strong>/mondonews.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 137


Soluzioni finanziarie varate in Piemonte per fronteggiare la crisi automobilisticaLa Regione Piemonte ha sempre riservato grande attenzione alle problematiche finanziarie delle impresedell'indotto automobilistico. In particolare, a fronte dell'acuirsi della crisi di Fiat e del settore dell'auto, negli ultim<strong>it</strong>re anni l'Amministrazione regionale ha varato, nell'amb<strong>it</strong>o dell'esistente Legge Regionale 598/94, Investimenti perl'innovazione tecnologica, provvedimenti volti al consolidamento delle passiv<strong>it</strong>à a breve per i settori auto e tessile(150). La misura di intervento mira a supportare in momenti di crisi di liquid<strong>it</strong>à le imprese della filiera dell'auto e deltessile (per l'area biellese). Il meccanismo consiste nel supportare l'impresa in crisi a pianificare un piano di rientroconcordando tempi e modal<strong>it</strong>à con il sistema bancario. Si consideri, inoltre, che nell'ottica di rilanciare la filieradell'auto e a fronte del rischio di perdere la produzione della Grande Punto, il sistema pubblico piemontese hasiglato nell'estate 2005 un accordo tra il gruppo torinese e le tre amministrazioni regionali maggiormente coinvolte(Regione Piemonte, Provincia di Torno e Comune di Torino) al fine di porre in essere un piano di ampio respiro per ilrilancio della filiera e lo sviluppo di tecnologie innovative legate alle nuove energie ed all'idrogeno. Piùprecisamente, nell'accordo, la Fiat ha trasfer<strong>it</strong>o la proprietà di circa un decimo della superficie di Mirafioriall'Amministrazione pubblica, che realizzerà strutture di ricerca e altre iniziative per lo stimolo dell'innovazione.Nell'accordo è incluso, quale ulteriore contropart<strong>it</strong>a, l'impegno da parte di Fiat a mantenere nell'area torinese unvolume di produzione del nuovo veicolo Punto di 100.000 un<strong>it</strong>à.150. La Legge Regionale 598/94 prevede quali soggetti beneficiari le piccole e medie imprese del terr<strong>it</strong>orio regionalee prevede la possibil<strong>it</strong>à di usufruire di un'agevolazione consistente in un contributo in conto interessi su finanziamentoo locazione finanziaria, con durata massima di 7 anni, fino al 70% dell'investimento con un massimo di1.600.000 Euro. Gli investimenti per i quali è possibile fare richiesta dell'agevolazione consistono in:- realizzazione o acquisizione di sistemi avanzati volti al ciclo tecnologico o produttivo dell'impresa per la progettazioneaziendale o destinati al collaudo del prodotto, realizzazione o acquisizione di sistemi elettronici o di sistemi di controllo;- realizzazione o acquisizione di programmi per l'utilizzo delle apparecchiature o dei sistemi sopracc<strong>it</strong>ati;- realizzazione o acquisizione di programmi relativi all'utilizzo di dati statistici, per la diffusione delle informazioni turisticheo per un sistema di prenotazioni turistico-alberghiere;- realizzazione o acquisizione di apparecchiature scientifiche di laboratorio;- acquisizione di brevetti o licenze funzionali all'esercizio dell'attiv<strong>it</strong>à produttiva;- realizzazione o acquisizione di sistemi, macchinari o programmi, gest<strong>it</strong>i da apparecchiature elettroniche, volti all'adeguamentodelle imprese alle normative Europee, nazionali e regionali sulla sicurezza.138 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Finanza privata e crisi dell'auto: l'esperienza in PiemonteCon riguardo al Piemonte, a t<strong>it</strong>olo di esempio di operazione di private equ<strong>it</strong>y, va segnalato che il Fondo Carlyle haacquistato Fiat Avio nel momento in cui Fiat ha manifestato l'intenzione di cederne la proprietà. Oltre ad alcunifondi internazionali che hanno chiuso operazioni di grandi dimensioni con il gruppo Fiat, quali Fiat Avio, Teksid,Lingotto, esistono comunque alcuni casi di fondi di minori dimensioni, a carattere nazionale o regionale, che hannoavuto un certo successo nel tempo.Sempre con riferimento all'esperienza piemontese, appare interessante notareche Torino è sede di Iniziativa Piemonte SpA, società fondata nel 1994 per iniziativa di Gustavo Denegri e GianAlberto Sapor<strong>it</strong>i, ex top manager in aziende della filiera dell'automotive, ai quali si è aggiunto nel 1998 CarloCallieri, anch'egli ai vertici nelle responsabil<strong>it</strong>à di alcune aziende del settore. Iniziativa Piemonte opera nel settoredel private equ<strong>it</strong>y, investendo in partecipazioni di maggioranza o minoranza qualificata di imprese industriali ecommerciali. Iniziativa Piemonte è il principale promotore e maggiore azionista della Industria Finanza SGR SpAche ha ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o il Fondo Comune di Investimento Mobiliare Chiuso di tipo Riservato denominato IF Investimenti.L'importo complessivo del Fondo, operativo dalla seconda metà del 2002, è pari a 112,5 milioni di Euro. Per storia,esperienze e competenze del gruppo fondatore, (top manager ed ex-imprend<strong>it</strong>ori del settore automotive e dellacompenentistica) l'attiv<strong>it</strong>à di investimento è sensibile alle opportun<strong>it</strong>à della filiera autoveicolistica. Tra le iniziativeche mer<strong>it</strong>ano di essere messe in evidenza per il rapporto e l'impatto che possono generare con alcuni settori dellafiliera automotive, compaiono Piemontech e Alpinvestimenti della fondazione Torino Wireless. La Fondazione, natacon il sostegno di Fiat, Telecom Italia, gli enti pubblici e le fondazioni bancarie piemontesi e altri soci, ha l'obiettivodi sviluppare il distretto delle tecnologie ICT, favorendo quindi anche il settore della componentistica, in cui l'ICTtrova importanti applicazioni. La fondazione ha creato la finanziaria Piemonte High Technology srl (Piemontech),attiva a partire da luglio 2004, per intervenire a sostegno di nuove idee imprend<strong>it</strong>oriali e il fondo d'investimentochiuso, Alpin-vestimenti, destinato a selezionare e finanziare operazioni più impegnative, sia nell'industria che neiservizi. Il modello permette di avere due strumenti di investimento focalizzati sullo stesso settore e su duemomenti diversi del ciclo di sviluppo di imprese innovative. Piemontech si concentra sul pre e seed cap<strong>it</strong>al,Alpinvestimenti sul venture cap<strong>it</strong>al. La finanziaria Piemontech, che dispone di una dotazione di 2 milioni di Euro eha un obiettivo di almeno 5 milioni di Euro di cap<strong>it</strong>ale, investirà nel cap<strong>it</strong>ale di società nascenti all'interno delperimetro regionale, per importi inferiori ai 200.000 Euro.Alpinvestimenti, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o in partnership con l'operatorefinanziario privato torinese Ersel, è un fondo mobiliare chiuso da 40 milioni di Euro della durata di 10 anni, perfinanziare le più promettenti piccole e medie imprese operanti in Piemonte in amb<strong>it</strong>i produttivi a forte contenuto diconoscenza e tecnologia. Tra gli investimenti effettuati compaiono soggetti operanti nel settore dell'infomobil<strong>it</strong>à asottolineare l'importante convergenza tra il settore dell'Information Communication Technology e la filieraautomotive. Il successo delle iniziative avviate da Torino Wireless permetterà di vedere formata in Piemonte laprima fase del finanziamento con cap<strong>it</strong>ale di rischio di imprese innovative, infatti le iniziative di successo potrannoessere avviate nella fase di start up e accompagnate del primo round di Venture Cap<strong>it</strong>al. Eventuali second round einvestimenti per lo sviluppo potranno essere garant<strong>it</strong>i da operatori più grandi a livello nazionale e/o internazionale.Gli strumenti di finanziamento quali quelliillustrati ed oggi operanti in Piemonte, purnon essendo rivolti esclusivamente alla filieradell'auto, mettono a disposizione cap<strong>it</strong>ale dirischio per investimenti in innovazione.Considerata la base tecnologica presente nellafiliera piemontese e sedimentata nel settoreautomotive, la disponibil<strong>it</strong>à di cap<strong>it</strong>ale dirischio si qualifica come ulteriore condizionefavorevole all'avvio di iniziative imprend<strong>it</strong>orialiinnovative focalizzate su settori con maggior<strong>it</strong>assi di cresc<strong>it</strong>a, da parte sia delle impreseesistenti che di nuovi imprend<strong>it</strong>ori.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 139


7. Conclusioni7.1 Evoluzione della competizioneindustriale internazionale e necess<strong>it</strong>à diuna nuova industrializzazione in ItaliaIl controverso andamento del mercato autoveicolisticoe dell'industria automobilistica<strong>it</strong>aliana evidenzia in modo preoccupante iproblemi di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à dell'economia edelle imprese <strong>it</strong>aliane nel più ampio panoramainternazionale e globale.La crisi di Fiat Auto si riflette sulle economielocali del nostro Paese coinvolte nellafiliera automobilistica, tipicamente formata daaggregazioni localizzate di piccole e piccolissimeimprese aventi ruolo di forn<strong>it</strong>ori o subforn<strong>it</strong>oridegli stabilimenti <strong>it</strong>aliani di Fiat e dialtre aziende collegate. Questa s<strong>it</strong>uazione diincertezza ed involuzione interessa pure lostabilimento Fiat di Cassino - Piedimonte SanGermano e il suo indotto di forn<strong>it</strong>ori e subforn<strong>it</strong>ori.Anche escludendo l'ipotesi estrema dellachiusura o cessione dello stabilimento e, quindi,di una sostanziale fuoriusc<strong>it</strong>a di Fiat dall'economiadel Cassinate-Frusinate, è ormaievidente come l'insediamento produttivo diFiat nella zona non sia più in grado di assicurarela cresc<strong>it</strong>a e l'espansione dei decenni scorsi.Gli ordinativi periodici dello stabilimentosegnalano un costante calo dei fabbisogni,con l'esposizione del parco forn<strong>it</strong>ori a graviproblemi di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à e sopravvivenza:questa tendenza appare difficilmente reversibile,essendo lo stabilimento impiegato nellafabbricazione di modelli attualmente di nonparticolare successo e che, comunque, nondovrebbero subire notevoli incrementi deivolumi produttivi nel prossimo futuro.Questa s<strong>it</strong>uazione palesa la necess<strong>it</strong>à di unprogetto di intervento in grado di rilanciare lavocazione industriale nel Cassinate-Frusinatee, al contempo, m<strong>it</strong>igare gli effetti economici,occupazionali e sociali dello stabilizzarsi, senon del ridimensionarsi, della produzione Fiatnella zona. È infatti evidente che:• la terziarizzazione osservabile da anni inItalia, ivi compresa la Provincia diFrosinone (151), sia il portato non tanto distrategie di delocalizzazione di lavorazioninon più effettuabili nel nostro Paese inmodo compet<strong>it</strong>ivo rispetto ai Paesi a bassissimocosto del lavoro, quanto piuttostodi vere e proprie perd<strong>it</strong>e di capac<strong>it</strong>à diattrazione e r<strong>it</strong>enzione di imprese manifatturieretout court;• l'industria manifatturiera rappresenta, econtinuerà a rappresentare, un settorecentrale anche nella moderna economiadella conoscenza, in quanto - nel più lungoperiodo - lo sviluppo di tecnologia risultapreferibile alla sua mera acquisizione ed ilterziario (inclusi i servizi alle imprese) puòessere più che compensativo della perd<strong>it</strong>a(di valore economico e occupazionale)derivante dalla delocalizzazione delle lavorazionimanifatturiere a minor valoreaggiunto solo al persistere in loco diun'adeguata industria manifatturiera (152).Queste consapevolezze inducono a ricercarepercorsi di rilancio del tessuto di PMI legateallo stabilimento Fiat di Cassino -Piedimonte San Germano che mantenganoun qualche presidio industriale nell'area.Tuttavia, poiché i processi di (re)industrializzazionesono lunghi, impegnativi e incerti,nel corso della ricerca sono stati presi in considerazionepercorsi che risultassero in lineacon le vocazioni più radicate nel terr<strong>it</strong>orio edefinissero indirizzi meno unidirezionalirispetto a quelli dell'industrializzazionepesante dell'Italia negli anni Settanta nelCentro-Sud del Paese.151. Provincia di Frosinone (2003, p. 22).152. Commissione Europea (2002, pp. 8-9); Gallino (2003, pp. 102-103 e 105).140 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


7.2 Valutazioni conclusive sullafattibil<strong>it</strong>à di alcuni percorsi di rilancioindustriale delle PMI dell'indotto Fiat diCassinoA fronte del quadro di competenze e degliorientamenti aziendali delineato in base allasurvey sull'indotto e alle prospettive desuntedalle interviste ad alcune imprese nautiche delSud Pontino, nonché alle indicazioni delladottrina economica sui diversi percorsi strategicidi riposizionamento, ristrutturazione erilancio, sono state prese in considerazione leipotesi riportate nel riquadro seguente. Taliopzioni strategiche sono state dunque analizzatee valutate con l'obiettivo di coniugare ilsostegno alla più piccola imprend<strong>it</strong>oria localeautoctona e il trattenimento nel terr<strong>it</strong>oriodelle imprese apicali della catena di forn<strong>it</strong>ura.Il primo percorso qualifica un tipico processodi concentrazione e di cresc<strong>it</strong>a dimensionale,al fine di conseguire maggiore efficienzatram<strong>it</strong>e economie di scala e di costo,nonché un superiore potere negoziale. La cresc<strong>it</strong>adimensionale tram<strong>it</strong>e aggregazione,invero, non appare in questa sede una soluzioneautosufficiente, per cui dovrebbecomunque essere affiancata da altre decisioni,relative al prodotto e al cliente.Nell'ipotesi di invarianza della monodipendenzada Fiat, l'aggregazione si configuracome una strategia di mera sopravvivenzanel breve termine, che qualche impresa intervistatasembra di considerare. Essa però nonriduce il rischio di mercato né l'impatto socialee occupazionale, stante la progressiva riduzionedel livello di attiv<strong>it</strong>à complessivo dellostabilimento Fiat e, dunque, dell'indotto.Il percorso di diversificazione del prodotto(prodotto diverso o più prodotti, stesso cliente)è addir<strong>it</strong>tura incongruo, perché non attenuala dipendenza dallo stabilimento Fiat aCassino - Piedimonte San Germano, anzirischia di accrescerla, come è emerso da qualcheesperienza raccolta nell'analisi sul campodelle imprese dell'indotto.Il percorso di diversificazione del mercatoautomotive (stesso prodotto, clienti diversi)appare invece poco realistica, perché i componentistidevono lavorare a stretto contattocon il cliente e nel terr<strong>it</strong>orio non figurano altriclienti automotive. Le imprese di servizi elogistiche possono ricercare, a par<strong>it</strong>à di prodotto,altri clienti, ma si tratta di percorsi individualidifficilmente includibili in un sistematicoprogramma supportato dalle pubblicheIst<strong>it</strong>uzioni.Una particolare specificazione del suddettoprocesso è quello della cost<strong>it</strong>uzione di unasorta di distretto dell'automobile, in grado diproporsi sullo scenario internazionale (nonessendoci altri produttori automobilistici dirilievo in Italia). Data la divers<strong>it</strong>à delle impre-Percorsi di riposizionamento strategico e di rilancio aziendale di un'impresa radicata nel terr<strong>it</strong>orioPercorso 0 - Aggregazione tra imprese (consorzio, joint-venture, fusione, acquisizione) per restare compet<strong>it</strong>ivi nell'attuale indottoautomobilisticoPercorso 1 - Diversificazione del prodotto (prodotto diverso o più prodotti, stesso cliente)Percorso 2 - Diversificazione del mercato automotive (stesso prodotto, clienti diversi)Percorso 2.1 - Distretto dell'automobile e conseguente internazionalizzazionePercorso 3 - Diversificazione del prodotto e del mercato (prodotto poco o molto diverso dall'attuale, clienti diversi da Fiat Auto)Percorso 3.1 - Produzioni e lavorazioni per il gruppo Tren<strong>it</strong>alia o il trasporto in generalePercorso 3.2 - Produzioni e lavorazioni per Pubbliche amministrazioni localiPercorso 3.3 - Spin off da ricercaPercorso 3.4 - Trasferimento tecnologico pilotato da un main contractorPercorso 3.5 - Orientamento verso l'industria cantieristica navale e della nautica da diportoPercorso 3.6 - Orientamento verso altri settori trainanti in amb<strong>it</strong>o localeSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 141


se del Frusinate-Cassinate dalle imprese piemontesi,appare infondato puntare, come nelcaso della regione Piemonte, all'idea deldistretto automobilistico, oltretutto associataall'internazionalizzazione.L'indotto in esame è formato per lo più daimprese con competenze - in generale noneccelse - operative e legate ad attiv<strong>it</strong>à fisiche etangibili. Inoltre, le realtà più grandi e ricchedi competenze sono quelle meno legate al terr<strong>it</strong>orio,in quanto un<strong>it</strong>à operative di impreseextraregionali. Mancano quindi le condizioniche presiedono alla distrettualizzazione (radicamentoe specializzazione) e alla successivainternazionalizzazione (competenze intangibili,facilmente spostabili senza perdere il radicamentolocale). Va peraltro rammentato chealmeno una delle imprese intervistate ha sottolineatocome sia molto difficile, se nonimpossibile, accedere alle reti di forn<strong>it</strong>ura dialtri produttori automobilistici europei omondiali, in quanto gli indotti sono spessochiusi ai forn<strong>it</strong>ori di altri indotti, quando nonesposti alla concorrenza di prezzo delleimprese dei PVS (153).Il percorso di diversificazione del prodottoe del mercato (prodotto poco o molto diverso,clienti diversi) risulta il più convincente,ma anche il più impegnativo, almeno concettualmente,Infatti, l'intervento sul prodottoimplica quell'innovazione e quel recuperocompet<strong>it</strong>ivo (puntando, a seconda dei casi,sulla convenienza di prezzo o sullaqual<strong>it</strong>à/original<strong>it</strong>à del prodotto) che aumentanole probabil<strong>it</strong>à di raggiungere nuovi mercatie clienti, locali o meno.Ovviamente, l'intervento sul prodottorichiede investimenti e cambiamenti managerialie organizzativi: ciò presuppone il comm<strong>it</strong>tmentdegli imprend<strong>it</strong>ori e rende auspicabileil supporto delle Ist<strong>it</strong>uzioni e della comun<strong>it</strong>àlocale. In realtà, questa opzione strategicasi articola in più sotto-percorsi tra di loronon equivalenti, in termini di fattibil<strong>it</strong>à o diinteresse per i decisori pubblici. Essi devonoessere quindi analizzati separatamente.Il percorso concernente produzioni e lavorazioniper il gruppo Tren<strong>it</strong>alia o il trasportocollettivo in generale consiste nell'ingressonel sistema delle commesse per l'industria ferroviaria<strong>it</strong>aliana, anche cost<strong>it</strong>uendo un maincontractor in grado di rappresentare tutte leimprese nei confronti del comm<strong>it</strong>tente ferroviario.La fattibil<strong>it</strong>à tecnologica dell'ipotesi è relativamentealta (molti materiali e processi dilavorazione sono comuni a quelli dell'industriaautomobilistica), ma quella complessiva èmolto incerta. Occorre verificare la disponibil<strong>it</strong>àdel comm<strong>it</strong>tente ferroviario ad ammetterenuovi forn<strong>it</strong>ori e la significativ<strong>it</strong>à nel tempodelle lavorazioni prefigurabili dal comm<strong>it</strong>tentepotenziale, anche tenendo conto dei problemidi bilancio pubblico e dei loro riflessisulla s<strong>it</strong>uazione finanziaria dell'operatore ferroviario.Un percorso alternativo di diversificazione diprodotto e di mercato riguarda l'effettuazionedi produzioni e lavorazioni per Pubblicheamministrazioni locali. Questa ipotesi interessaprincipalmente imprese commerciali e/o diservizi (come installazione di particolari sistemidi areazione, refrigerazione, controllo o sicurezzaecc.) e può non essere collocabile in unprogramma generalizzato e di ampio respirosupportato dal pubblico. Se non fosse presenteun tale impedimento, occorrerebbe verificare,comunque, la significativ<strong>it</strong>à delle commessederivabili dalle Pubbliche amministrazionilocali, caratterizzate da una s<strong>it</strong>uazione finanziarianon semplice.Il percorso dello spin off da ricerca o accademicoè risultato molto considerato e relativamenteapprezzato dalle imprese contattate.Esso è favor<strong>it</strong>o dalla notevole concentrazionedi centri del sapere (Univers<strong>it</strong>à e accademie,fondazioni, Centri studi e di ricerca, laboratoriecc.) nella Regione e dalla specializzazionedi attori quali <strong>BIC</strong> Lazio, attivo nella promozionee nella creazione di nuove imprese ad153. Cfr. supra, nota (110).142 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


alto contenuto tecnologico tram<strong>it</strong>e servizi dipre incubazione (assistenza alla fase precompet<strong>it</strong>iva)e di incubazione (assistenza alla fasecompet<strong>it</strong>iva) specificamente dedicati.Tuttavia, si tratta di un'opzione piuttostomarginale, a causa della non immediata industrializzazionedei prodotti della ricerca inessere e della inadeguatezza delle imprese esaminate,in gran parte legate a tecnologie hard,materiali e operative, oppure così piccole daessere prive di capac<strong>it</strong>à manageriali a partecipareal processo.Sarebbero inoltre escluse dal programma leimprese di servizi commerciali e logistiche,difficilmente coinvolgibili in progetti di innovazionedi prodotto e/o processo.Va poi considerato - come emerge anche dallatabella di segu<strong>it</strong>o riportata - che, generalmente,si tende a r<strong>it</strong>enere lo spin off da ricerca unostrumento utile alla cost<strong>it</strong>uzione o al rilanciodi imprese appartenenti al terziario avanzato ocomunque al comparto ITC e hi-tech, con unnetto distacco dal profilo prevalente delleimprese dell'indotto Fiat (154).In ogni caso, all'ipotesi di spin off da ricercapotrebbe forse essere resa partecipe unaselezione realmente qualificata e motivata diimprese di primo livello dell'indotto. In particolare,si far riferimento alle pochissimeimprese del primo livello interessate a sviluppareeccellenza tecnologica e capac<strong>it</strong>à di progettazione.Il percorso del trasferimento tecnologicopilotato da un main contractor è l'altra opzionepiù grad<strong>it</strong>a al panel di imprese intervistato.Essa consiste nell'individuare nel contestolocale nuove imprese guida o nell'identificare,persino in altre Province, progetti di sviluppoindustriale cap<strong>it</strong>anati da imprese leader (operantianche in settori relativamente diversi dall'automobilistico)in grado di creare indotto.In questo caso, l'azione pubblica sarebbefinalizzata a ridurre il tempo di riposizionamentodelle imprese forn<strong>it</strong>rici. La fattibil<strong>it</strong>à diuna simile ipotesi non può essere determinatain questa sede. È infatti necessario il confrontotra le principali Ist<strong>it</strong>uzioni locali e/o l'interpellodi grandi imprese (ad esempio, delleTLC) realmente interessate ad assumere ilruolo di imprese guida.Tipo dispin-offSpontaneoAziendaleAccademicoOrganizzazionemadrePassivaAttivaAttivaTabella 76 - Classificazione spin off.Posizionamentodell’un<strong>it</strong>à spin offIntegrativoDivergenteCompet<strong>it</strong>ivoIntegrativoDivergenteNessunoAttoreprincipaleImprend<strong>it</strong>oreManagementstrategicoImprend<strong>it</strong>oreIst<strong>it</strong>uto di formazioneImprend<strong>it</strong>oreFonte dati: MIB School of Management (2001, p. 5).Settore diriferimentoTuttiTuttiHi -tech(settori dove laconoscenza riveste unruolo strategico)154. Confermano MIB School of Management (2001) e Porcheddu D., Piredda M., Usai A. (2005). Quest'ultimo sottolineainoltre i significativi ostacoli al successo in regioni economicamente marginali e il rischio di migrazione o trasferimentoin terr<strong>it</strong>ori più favorevoli. Nel caso di specie, la forza attrattiva rappresentata dal polo di Roma (in specie, dallacd. "Tiburtina Valley") potrebbe essere eccessiva, comprimendo i benefici per il Cassinate-Frusinate.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 143


L'orientamento delle imprese dell'indottoverso l'industria cantieristica navale e dellanautica da diporto è una soluzione che hariscontrato un certo interesse e gradimentopresso le imprese. Essa implica l'indirizzamentodi alcuni segmenti dell'indotto esaminatoverso lavorazioni e produzioni cantieristico-navalie della nautica da diporto.Presupposti di base per la desiderabil<strong>it</strong>à diquesta prospettiva sono il patrimonio costierolaziale, il richiamo turistico eserc<strong>it</strong>ato daRoma e dal golfo di Gaeta, il miglioramentodelle infrastrutture portuali regionali, la cresc<strong>it</strong>adi cantieristica navale e nautica da diportonegli ultimi anni (155).Ulteriore punto di forza di questa ipotesirisiede nel fatto che tale programma di riposizionamentointeresserebbe sia imprese apicalidell'indotto (per lavorazioni e produzioni amaggiore contenuto economico e tecnologico),sia l'indotto più autoctono, ded<strong>it</strong>o a logisticae trasporti. Vanno poi considerati il crescenteinteresse per il settore e il maturaredella consapevolezza circa la sua valenza strategicaper la regione. Non a caso, si è accennatoal fatto che la CNA di Roma sta sostenendola qualificazione di Fiumicino comedistretto nautico, mentre le CCIAA di Latinapropongono l'elezione di Gaeta, Formia ealtre local<strong>it</strong>à del Sud Pontino a SistemaProduttivo Locale nautico, al quale si deveaggiungere il progetto in fieri del PortoTuristico di Formia.L'SPL pontino potrebbe risultare più idoneoad interfacciarsi con l'offerta di capac<strong>it</strong>àindustriali dell'indotto Fiat nel Frusinate-Cassinate rispetto al distretto romano, poichéquest'ultimo è più distante fisicamente e risultaprobabilmente già presidiato da un'offertaindustriale lim<strong>it</strong>rofa. Al contrario, il pontino èprivo di un simile presidio industriale e di servizi,dipendendo spesso dall'area campana oromana, e potrebbe pertanto più facilmenteconnettersi con imprese dell'indotto Fiat.L'ultimo percorso concepibile è l'orientamentodelle imprese dell'indotto verso altri"settori trainanti" in amb<strong>it</strong>o locale. A benvedere, ipotesi di indirizzo verso ulteriori settor<strong>it</strong>rainanti a livello locale non risultanoconsistenti e trasversali come quella precedente.Le imprese intervistate hanno segnalatocome appetibili settori quali l'aerospaziale (dacui la spinta alla migrazione verso l'areaabruzzese, peraltro di recente colp<strong>it</strong>a anch'essada una relativa stagnazione e involuzioneeconomica), l'energetico-elettrico e le lavorazioniartigianali. Si tratta, in ogni caso, di percentualidi risposta marginali, relative a preferenzecircoscr<strong>it</strong>te ed individuali: sulla base diindicazioni così frammentate, appare difficileimpostare programmi di rilancio industriale diampio respiro e con effetti distribu<strong>it</strong>i sul terr<strong>it</strong>orio.Il prospetto di segu<strong>it</strong>o esposto mostra unabreve sintesi sinottica delle considerazioniappena svolte con riguardo a ciascuno deipossibili percorsi di recupero/rilancio industrialelocale perlustrati.155. Sul punto, si è ampiamente detto in precedenza.144 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Tabella 77 - Prospetto di sintesiIpotesi di riposizionamento eriv<strong>it</strong>alizzazione0. Aggregazione tra imprese(consorzio, joint-venture, fusione,acquisizione ecc.) per restarecompet<strong>it</strong>ivi nell'indottoautomobilistico1. Diversificazione del prodotto(prodotto diverso o più prodotti,stesso cliente)2. Diversificazione del mercatoautomotive (stesso prodotto, clientidiversi)2.1. Distretto dell'automobile econseguente internazionalizzazione3. Diversificazione del prodotto e delmercato (prodotto poco o moltodiverso, clienti diversi)3.1. Produzioni e lavorazioni per ilgruppo Tren<strong>it</strong>alia o il trasporto ingenerale3.2. Produzioni e lavorazioni perAmministrazioni pubbliche locali3.3. Spin off da ricerca3.4. Trasferimento tecnologicopilotato da un main contractorAspetti favorevoliRiduce la dipendenzada FiatMantiene leconoscenze etecnologie di baseRiduce la dipendenzada FiatMantiene leconoscenze etecnologie di baseDipende dallaspecifica ipotesi (vedi3.1.-3.6.)Similar<strong>it</strong>à tecnologicaVicinanza delcomm<strong>it</strong>tenteVicinanza delcomm<strong>it</strong>tenteConoscenza reciprocaNumeros<strong>it</strong>à di centridel sapere viciniPartnership consoggetti esterniSupporto di <strong>BIC</strong> Lazio ealtriPresenza di un'impresaguidaPartnership consoggetti esterniSupporto di <strong>BIC</strong> Lazio ealtriAspetti sfavorevoliDa sola non esprimeun nuovo indirizzo dimercatoStrategia di breveperiodoImpatti sociali pocom<strong>it</strong>igatiNon riduce ladipendenza da FiatInasprisce laconcorrenzanell'indottoNon esistono altriclienti automotivelim<strong>it</strong>rofiNecessari investimentidi adattamentoImprese dell'indottonon radicateImprese operative,senza competenzedistintive e sopraffiniDipende dallaspecifica ipotesi (vedi3.1.-3.6.)Difficoltà delcomm<strong>it</strong>tenteAccessibil<strong>it</strong>à degliappaltiDifficoltà delcomm<strong>it</strong>tentePercorso individuale enon collettivoImprese poco pronte eadeguateScarsa offerta diprodotti della ricercaindustrializzabiliNecess<strong>it</strong>à di interventiist<strong>it</strong>uzionali complessiper attrarre impreseguidaGiudizio di fattibil<strong>it</strong>à/opportun<strong>it</strong>àper il terr<strong>it</strong>orioBassoNegativoNegativo(rischio di migrazione delle imprese)Pressoché nulloDipende dalla specifica ipotesi (vedi3.1.-3.6.)Basso (occorre la verifica delleIst<strong>it</strong>uzioni)Medio-basso (programma collettivoimprobabile)Basso (molto interessante ma pocofattibile)? (non definibile. Occorre la verificadelle Ist<strong>it</strong>uzioni)Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 145


Ipotesi di riposizionamento eriv<strong>it</strong>alizzazione3.5. Orientamento verso l'industriacantieristica navale e della nauticada diporto3.6. Orientamento verso altri settor<strong>it</strong>rainanti a livello localeAspetti favorevoliPatrimonio costierolazialeTurismo di Roma e sudPontinoCresc<strong>it</strong>a portualeCresc<strong>it</strong>a di cantieristicanavale e nautica dadiportoProspettiva di distrettinautici a Fiumicino esud PontinoAspetti sfavorevoliTecnologie noncoincidentiGiudizio di fattibil<strong>it</strong>à/opportun<strong>it</strong>àper il terr<strong>it</strong>orioMedio-alto? (non definibile. Segnalazioni moltoframmentarie, che permettonopercorsi individuali ma non collettivi)Fonte dati: CUEIM146 Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus


Bibliografia TematicaNelle pagine seguenti, sono indicati contributiscientifici, giornalistici o semplicemente informativi(monografie, saggi in volumi collettanei, articoli diriviste o pagine web, articoli di quotidiani o giornalipiù o meno specialistici) utili all'approfondimentodegli argomenti e delle questioni oggetto di analisinel presente rapporto di ricerca. Taluni di talilavori sono stati puntualmente c<strong>it</strong>ati nel rapporto diricerca, a piè di pagina, a conforto delle argomentazionie riflessioni elaborate dal team di ricerca.1. Tematiche generali d'impresa: strategia estruttura aziendale; crisi e riorganizzazione;rapporti di forn<strong>it</strong>ura e outsourcing; creazionedi valore• Amigoni F. (1977), Il controllo di gestione e lecrisi di impresa, in A.A.V.V., Crisi d'impresa esistemi di direzione, Etas, Milano.• Billings R.S., Millburn T.W., Schaalman M.L.(1980), A Model of Crisis Perception: aTheoretical and Empirical Analysis, inAdministrative Science Quarterly, n. 25.• Canziani A. (1977), Le strategie d'impresa, inA.A.V.V., Crisi d'impresa e sistemi di direzione,Etas, Milano, 1977.• Coda V. (1977), Crisi d'impresa e comportamentodirezionale, in A.A.V.V., Crisi d'impresae sistemi di direzione, Etas, Milano.• Coda V. (1983), Crisi e risanamenti aziendali.Le tappe cr<strong>it</strong>iche dei processi di ristrutturazioneaziendale di successo, in Sviluppo &Organizzazione, n. 75.• Coda V. (1987), Le tappe cr<strong>it</strong>iche per il successodei processi di ristrutturazione aziendale, inAA.VV., Crisi di impresa e strategie di superamento,Giuffrè, Milano.• Commissione Europea (2002),Comunicazione della Commissione alConsiglio, al Parlamento Europeo, al Com<strong>it</strong>atoeconomico e sociale e al Com<strong>it</strong>ato delleRegioni: la pol<strong>it</strong>ica industriale in un'Europaallargata, Bruxelles, 11 dicembre[COM(2002) 714 def.], www.Europa.eu.int.• D'Antonio M. (1980), Il finanziamento delleimprese industriali, in MINERVINI G. (a curadi), La crisi dell'impresa industriale, LiguoriEd<strong>it</strong>ore, Napoli.• Deschamps I., Lalonde M., Pauchant T.C.,Waaub J.P. (1996), What Crises Could TeachUs About Complex<strong>it</strong>y and SystemicManagement. The Case Of the Nestucca OilSpill, in Technological Forecasting and SocialChange, n.55.• Fink S. (1984), Crisis Management: PlanningFor the Inev<strong>it</strong>able, Amacom, New York.• Golinelli G.M. (2005), L'approccio sistemicoal governo dell'impresa, vol. I, L'impresa sistemav<strong>it</strong>ale, II edizione, Cedam, Padova.• Golinelli G.M. (1996), Economia e finanza nelgoverno dell'impresa, in Sinergie, n.39.• Golzio L. (1977), Strutture e processi organizzativi,in A.A.V.V., Crisi d'impresa e sistemi didirezione, Etas, Milano.• Grant R.M. (1999), L'analisi strategica per ledecisioni aziendali, il Mulino, Bologna.• Guatri L. (1985), All'origine delle crisi aziendali:cause reali e cause apparenti, in Finanza,Marketing e Produzione, n.1.• Guatri L. (1995a), Turnaround. Declino, crisie r<strong>it</strong>orno al valore, EGEA, Milano.• Guatri L. (1995b), Un'interpretazione delconcetto di "crisi aziendale" collegata alla teoriadi creazione del valore, in Finanza,Marketing e Produzione, n. 1.• Kovoor-Misra (1995), A MultidimensionalApproach to Crisis Preparation For TechnicalOrganizations: Some Cr<strong>it</strong>ical Factors, inTechnological Forecasting And Social Change,n.48.• M<strong>it</strong>roff I.I., Pearson C.M. (1993), CrisisManagement, Jossey-Bass Publishers, SanFrancisco.• Morin E. (1993), For A Crisiology, inIndustrial And Environmental Crisis Quarterly,n. 1.• Panati G., Golinelli G.M. (1991), Tecnica economicaindustriale e commerciale. Imprese,strategie e management, II edizione, 2 voll.,Nis, Milano.• Papadakis V.M., Lioukas S., Chambers D.(1998), Strategic Decision-Making Processes:the Role of Management and Context, inStrategic Management Journal, n. 2.• Rosenthal U. (2003), September 11th: PublicAdministration And the Study Of Crises AndCrisis Management, in Administration andSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus 147


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