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SOLUZIONE ESERCIZI Parte 1 - Università degli Studi di Milano ...

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<strong>SOLUZIONE</strong> <strong>ESERCIZI</strong>:CONCORRENZA PERFETTA E OLIGOPOLIOECONOMIA INDUSTRIALE – Università <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>-BicoccaChristian GaravagliaSoluzione 2.4.a) In<strong>di</strong>cando con θˆ tla stima <strong>di</strong> θ , il profitto atteso dell’impresa sarà dato da:ˆ 2E Π q θ;t = E p q −θq[ (t; )] [t t t t]b) Essendo l’impresa perfettamente concorrenziale, la regola <strong>di</strong> scelta ottima della quantità saràdata da p=MC, e quin<strong>di</strong> occorre calcolare l’espressione del costo marginale, dopo aver stimato ilvalore <strong>di</strong> θ con θˆ t , ossia:∂TCtMCt= = θˆt2qt.∂qtQuin<strong>di</strong> dalla con<strong>di</strong>zione p=MC otteniamo pt= θˆt2qt, da cui si ricava:ptq* t= .2θˆtE’ evidente come la quantità prodotta <strong>di</strong>penda negativamente dal valore assunto dalla stima delparametro θ . Le imprese si caratterizzano per <strong>di</strong>versi valori e stime <strong>di</strong> θ , e quin<strong>di</strong> produrranno inequilibrio ciascuna una quantità <strong>di</strong>fferente in funzione della propria stima θˆ t .c) Calcoliamo il profitto della generica impresa in equilibrio:2p ⎛tp ⎞tptE= pt− ˆ θ ⎜ ⎟t=2 ˆ θt2 ˆ θˆ⎝ t ⎠ 4θtE’ chiaro come l’espressione del profitto sia una funzione decrescente della stima del parametroθ , e quin<strong>di</strong> le imprese realizzano profitti <strong>di</strong>versi in equilibrio.**[ ( qtθ t)] E[ ptqˆ * 2Π ; ; =t−θtqt]d) Se l’impresa considerata nel tempo riceve segnali negativi riguardo al proprio livello <strong>di</strong>efficienza (stima al tempo t <strong>di</strong> avere θˆ te quin<strong>di</strong> MC t e poi realizza in t+1 <strong>di</strong> avere costi maggioriMC t+1 ……e così via) allora <strong>di</strong>minuirà gradualmente il proprio livello <strong>di</strong> produzione in base allaptrelazione che in<strong>di</strong>ca la quantità ottima q* t= , fino eventualmente ad uscire dal mercato (come2θˆtin figura) perché non in grado <strong>di</strong> coprire i costi. Graficamente:2


Prezzo < <strong>di</strong> AC in t+1:quin<strong>di</strong> profitti negativi!pMC t+1AC t+1p tMC t AC tq * t+1q * tIl modello è in grado <strong>di</strong> prevedere simultaneità tra entrata e uscita <strong>di</strong> impresa. Infatti se, comesupposto nel testo, al tempo t+1 altre imprese, incerte del loro livello <strong>di</strong> efficienza decidono <strong>di</strong>entrare nel mercato, e al tempo stesso l’impresa sopra rappresentata realizza <strong>di</strong> avere un livello <strong>di</strong>efficienza non sufficiente per fare profitti positivi, allora nel periodo t+1 ci sarà entrata <strong>di</strong> nuoveimprese e l’uscita dell’impresa considerata.Soluzione 5.5.a) La risoluzione è lasciata per esercizio allo studente.b) La risoluzione è lasciata per esercizio allo studente.c) Il costo marginale <strong>di</strong> entrambe le imprese aumenta del 12% rispetto al carburante cherappresenta il 40% dei costi marginali totali: quin<strong>di</strong> il costo marginale aumenta del 4.8%. Occorrecalcolare come reagisce il prezzo <strong>di</strong> mercato in seguito all’aumento dei costi marginali delleimprese. Data la relazione che esprime il valore del prezzo <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong> mercato, calcolata* a + c1+ c2* *sopra, p = , si noti come p = p ( c1;c2) è funzione <strong>di</strong> due variabili in<strong>di</strong>pendenti c j e c i3appunto. Quin<strong>di</strong> per calcolare come varia il prezzo occorre in sostanza calcolare il <strong>di</strong>fferenziale* *p = p c ;c . Ossia:totale della funzione ( )12*** ∂p∂pdp = dc1+ dc2∂c1∂c2e quin<strong>di</strong>, molto semplicemente:* 1 1dp = dc1+ dc23 3dove dc1e dc2rappresentano appunto la variazione dei costi delle due imprese. Quin<strong>di</strong> il prezzoaumenta del 33.3% (dato da 31 ) rispetto all’aumento del 4.8% <strong>di</strong> cj e del 33.3% (dato ancora da 31 )rispetto all’aumento del 4.8% <strong>di</strong> c i (sarebbe più interessante il caso <strong>di</strong> una <strong>di</strong>fferente variazione neidue costi). Quin<strong>di</strong> abbiamo che il prezzo aumenta dell’1.6% a causa dell’aumento <strong>di</strong> c j e dell’1.6%a causa dell’aumento <strong>di</strong> c i , ossia in totale aumenta del 3.2%.


Soluzione 5.6.a) Calcoliamo le funzioni <strong>di</strong> risposta ottima per l’i-esima impresa massimizzando la funzione <strong>di</strong>profitto, ossia calcolando la con<strong>di</strong>zione del primo or<strong>di</strong>ne∂Πi= 0∂qida cui si ottiene:156 − 4q i− 2qj− 8 = 0 , ossia: q i= 12 − qj.2Abbiamo così la funzione <strong>di</strong> risposta ottima delle due imprese:11q1= 12 − q2e q2= 12 − q1.22Risolvendo il sistema tra queste due funzioni si determina l’equilibrio à la Cournot. Per1 ⎛ 1 ⎞sostituzione si ottiene: q1= 12 − ⎜12− q1⎟ da cui:2 ⎝ 2*18 ⎠Sostituendo otteniamo anche la quantità ottima prodotta dalla seconda impresa (che ovviamente,* 1 *essendo simmetrica sarà uguale a quella prodotta dall’impresa 1): q2= 12 − q1= 8.2* * *La quantità totale <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong> mercato è quin<strong>di</strong>: Q = q + q = 8 + 8 = 16 , ed il prezzo <strong>di</strong>**equilibrio: = 56 − 2Q= 24p .* *I profitti realizzati da ciascuna impresa sono dati da: Π = Π = 24⋅8− 8⋅8128 .11 2=b) Nel caso <strong>di</strong> competizione à la Stackelberg sulle quantità, l’impresa leader (in<strong>di</strong>cata con 1)nell’atto della scelta della quantità ottimale tiene in considerazione la reazione (ossia la funzione<strong>di</strong> risposta ottima) dell’impresa follower (in<strong>di</strong>cata con 2), traendo vantaggio da talecomportamento. Operativamente occorre massimizzare la funzione del profitto dell’impresa leaderdove la quantità dell’impresa follower è quella in<strong>di</strong>cata appunto dalla funzione <strong>di</strong> risposta ottimadell’impresa follower (che abbiamo trovato nella competizione à la Cournot).⎡ ⎛ 1 ⎞⎤Π1= p[ q1+ q2( q1)] ⋅ q1− TC1(q1)= [ 56 − 2q1− 2q2] q1− 8q1= ⎢56− 2q1− 2⎜12− q1⎟ q1− 8q12⎥⎣ ⎝ ⎠⎦= [ 32 − q1] q1− 8q1∂ΠQuin<strong>di</strong> la con<strong>di</strong>zione 1= 0 ci dà l’espressione 32 − 2q 1− 8 = 0 da cui si ottiene la quantità∂q1ottima dell’impresa 1: q *= 112 .Sostituendo nella funzione <strong>di</strong> risposta ottima del follower, si ricava la sua quantità ottima:* 1 *q2= 12 − q1= 62Possiamo quin<strong>di</strong> ricavare quantità totale e prezzo <strong>di</strong> equilibrio:* * ***Q = q1+ q2= 12 + 6 = 18 e p = 56 − 2Q= 20.I profitti realizzati da ciascuna impresa sono dati da:**Π1= 20 ⋅12− 8⋅12= 144 e Π2= 20 ⋅6− 8 ⋅6= 72 .Si noti come l’impresa leader si avvantaggia della possibilità <strong>di</strong> scegliere per prima, producendouna quantità maggiore e realizzando profitti maggiori rispetto all’impresa follower. Inoltre si noticome rispetto al caso <strong>di</strong> competizione à la Cournot, l’impresa leader produce una quantitàmaggiore e realizza profitti maggiori, mentre l’impresa follower produce una quantità minore erealizza profitti minori.2


Soluzione 5.8.a) La funzione <strong>di</strong> risposta ottima della singola impresa i rappresenta la scelta ottimale in termini <strong>di</strong>prezzo p per ogni livello del prezzo dell’impresa j. Tale funzione è data da:*i⎧ ppMj> pM* ⎪pi= ⎨ pj− ε per pj= pM> c⎪⎩cpj= cdove p M rappresenta il prezzo <strong>di</strong> monopolio, c il costo marginale comune alle due imprese ed εuna variazione infinitesima.b) Nella competizione à la Bertrand, con imprese simmetriche, capacità produttiva illimitata,prodotto omogeneo, l’equilibrio si ha in una situazione in cui le imprese fissano il prezzo incorrispondenza del livello del costo marginale (comune alle imprese per l’ipotesi <strong>di</strong> simmetria).* *Quin<strong>di</strong>: p1= p2= 4 .Sostituendo nella funzione <strong>di</strong> domanda otteniamo la quantità <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong> mercato:*4 = 220 − 2Q, ossia Q * = 108.Essendo simmetriche le imprese si <strong>di</strong>videranno a metà il mercato, producendo ciascuna la** * Qquantità: q1= q2= = 54.2* *c) I profitti <strong>di</strong> equilibrio delle singole imprese sono pari a zero. Infatti: Π = Π = 4⋅54− 4⋅540.1 2=d) In presenza <strong>di</strong> vincoli <strong>di</strong> capacità produttiva, le imprese fisseranno il loro prezzo in modo taleche la domanda <strong>di</strong> mercato eguagli esattamente la capacità produttiva totale delle due imprese.La capacità produttiva totale è pari a: K 1 +K 2 =72. Quin<strong>di</strong> il prezzo <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong> mercato sarà* *pari a p1= p2= p( K1+ K2) ossia:p ( K1 + K2) = 220 − 2( K1+ K2) = 220 − 2 ⋅ 72 = 76Quin<strong>di</strong> ora l’equilibrio <strong>di</strong> mercato è caratterizzato da un prezzo superiore al caso precedente e dauna quantità totale prodotta sicuramente inferiore (72), ed in particolare uguale alla somma dellecapacità produttive delle due imprese.* *Le imprese in tal caso realizzano profitti positivi: Π = Π = 76⋅36− 4⋅362592.1 2=e) Per <strong>di</strong>mostrare che il prezzo sopra determinato è l’unico equilibrio, occorre <strong>di</strong>mostrare che nonesiste incentivo per la singola impresa a fissare un prezzo <strong>di</strong>verso da p ( K 1+ K 2) dato ilcomportamento dell’altra impresa.* *Consideriamo l’impresa 1. Se tale impresa fissasse un prezzo inferiore p1< p2= p( K1+ K2), inteoria, data l’ipotesi sul comportamento dei consumatori, potrebbe ottenere tutta la domanda <strong>di</strong>mercato. Ma essendo vincolata da una capacità produttiva limitata, tale impresa non potrebbeprodurre comunque più <strong>di</strong> 36, che venderebbe ora ad un prezzo inferiore. Il che è palesementesvantaggioso.* *Se tale impresa, invece, fissasse un prezzo superiore p1> p2= p( K1+ K2), allora i consumatori sirivolgerebbero prima dall’impresa 2 per i loro acquisti, fino ad esaurimento della capacitàproduttiva <strong>di</strong> tale impresa (ossia 36 unità vendute).La domanda totale <strong>di</strong> mercato è pari a (invertendo la funzione <strong>di</strong> domanda inversa data1RESdall’esercizio): Q = 110 − p . La domanda residua q 1per l’impresa 1 sarebbe quin<strong>di</strong> data da:2


11q RES 1= Q − K2= 110 − p − 36 = 74 − p .22RESInvertendo tale funzione otteniamo: p = 148 − 2q1.Possiamo quin<strong>di</strong> ora ottenere il ricavo marginale dell’impresa 1:RESRESMR1 = 148 − 4q1Tale ricavo marginale è superiore al costo marginale dell’impresa per ogni valore dell’outputinferiore alla capacità produttiva, infatti: MR RES RES1> MC1, da cui si ha 148 − 4q 1> 4 che dà:RESq1< 36 .Se il ricavo marginale è superiore al ricavo marginale significa che l’impresa non sta adottando lapropria scelta ottima, e che le converrebbe aumentare la quantità prodotta, il che implica ridurre ilprezzo. Ma ciò è in contrasto con l’ipotesi iniziale in cui si investigava se fosse conveniente per* *l’impresa fissare un prezzo maggiore p1> p2= p( K1+ K2). Abbiamo così <strong>di</strong>mostrato che fissareun prezzo maggiore non è ottimale per l’impresa. Operativamente si potrebbe anche mostrare chein corrispondenza <strong>di</strong> un prezzo superiore, ad esempio p 77 , tale impresa realizzerebbe profitti1=* *1= p2= p K1+ K2=minori rispetto al mantenimento del prezzo p ( ) 76. Con p1= 77 infattiavremmo che la quantità domandata all’impresa 1 (da leggersi sulla sua curva <strong>di</strong> domanda1residua) sarebbe: q RES1= 74 − p = 74 − 38.5 = 35. 52I suoi profitti ora sarebbero: Π = 77⋅35.5− 4⋅35.5 2591. 5 che è inferiore rispetto a 2592.1=f) Risolvendo la competizione al primo sta<strong>di</strong>o sulle quantità, significa trovare la quantità ottimalein una competizione à la Cournot. La funzione <strong>di</strong> risposta ottima della generica impresa i-esima è:1q i= 54 − q j2Risolvendo il sistema tra le due funzioni si ottiene l’equilibrio <strong>di</strong> Cournot, dato da:* *q1= q2= 36 .Tale risultato (Kreps e Scheinkman, 1983) è interessante. Possiamo interpretare la competizionetra le imprese oligopolistiche come una sequenza <strong>di</strong> scelte, in cui dapprima le imprese scelgono lapropria capacità produttiva limitata (secondo una concorrenza à la Cournot) in modo tale daevitare le “guerre” <strong>di</strong> prezzo à la Bertrand nel secondo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> scelta in cui la variabile rilevanteè appunto il prezzo. Quin<strong>di</strong> la competizione à la Cournot cattura la concorrenza <strong>di</strong> lungo periodoattraverso la scelta della quantità ottima (della capacità produttiva) e la competizione à laBertrand avviene in seguito nel breve periodo con la scelta del prezzo ottimale data la capacitàproduttiva.

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