54I FONDI DELL’ARCHIVIO STORICOpratiche e non la loro <strong>di</strong>stribuzione nell’archiviogenerale.L’analisi della prassi effettiva della produzionedei documenti e dell’archiviazione,ricostruita per quanto è stato possibiledata la frammentazione <strong>di</strong> molti fon<strong>di</strong>, piùvolte trasferiti, conferma in linea <strong>di</strong> massimail criterio <strong>di</strong> conservazione stabilito nelregolamento del 1913. Il sistema <strong>di</strong> archiviazioneadottato nella prima metà delNovecento costituisce il punto <strong>di</strong> riferimentodell’attuale rior<strong>di</strong>no, anche per i fon<strong>di</strong>che proseguono nel periodo successivo. Siè pertanto adottata una ripartizione nellaquale la prima sezione, Funzioni centrali,corrisponde a gran<strong>di</strong> linee alle funzionisvolte dalla Segreteria (e dagli uffici chesuccessivamente le subentrarono nellosvolgimento <strong>di</strong> alcune competenze) e dalLegale; le altre sezioni corrispondono aiquattro enti storici Ufficio pio, EducatorioDuchessa Isabella, Azienda <strong>di</strong> risparmio ecre<strong>di</strong>to (già Monte <strong>di</strong> pietà), Cre<strong>di</strong>to fon<strong>di</strong>ario,cui si aggiungono Cre<strong>di</strong>to agrario eOpere pubbliche.Fon<strong>di</strong>La sezione Funzioni Centrali (Organiamministrativi, Segreteria, Contabilità,Contenzioso e affari legali, Personale,Patrimonio immobiliare), composta da più<strong>di</strong> quattromila u.a., comprende serie fondamentalicome gli statuti con i relativistu<strong>di</strong> preparatori, i verbali della Direzionepoi Consiglio d’amministrazione e dellaGiunta, le circolari e gli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> servizio, ibilanci, i regolamenti del personale e dell’amministrazioneinterna. Tra i fon<strong>di</strong> <strong>di</strong>particolare rilevanza si segnalano le acquisizionie partecipazioni, la raccolta sistematicadella modulistica, la documentazionedell’acquisto e della ristrutturazione delpalazzo secentesco <strong>di</strong> Piazza <strong>San</strong> Carlo, ilfondo fotografico delle se<strong>di</strong> e filialidell’Istituto, la documentazione relativaalla collana delle monografie artistiche e <strong>di</strong>altre pubblicazioni.Le altre sezioni contengono ciascuna ipropri statuti, regolamenti, verbali <strong>di</strong> deliberazioni,bilanci preventivi, conti consuntivi,libri inventari, libri mastri, pubblicazioni.Fanno eccezione i volumi comprendentidocumentazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse Opere,come serie consistenti <strong>di</strong> conti consuntivi ebilanci, e alcuni statuti e verbali, che trovanoposto nella sezione generale.Le due “aziende pie” conservano ladocumentazione dell’attività assistenzialeed educativa. Le serie principali dell’Ufficiopio (437 u.a.) sono le vertenze, i lasciti, isussi<strong>di</strong>, i fascicoli dei delegati <strong>di</strong> beneficenza.L’archivio dell’Educatorio DuchessaIsabella (650 u.a.) comprende programmi e<strong>di</strong>scorsi, registri scolastici dalle elementarialle magistrali, alle scuole tecniche, elenchie fotografie delle allieve, quasi trecentofascicoli personali degli insegnanti, documentazionetecnica e fotografica sull’e<strong>di</strong>ficio<strong>di</strong> Piazza Bernini.Il Monte <strong>di</strong> pietà già nel 1879 risultavafunzionare come un vero istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to;dopo aver ottenuto nel 1923 il riconoscimentogiuri<strong>di</strong>co della prevalente attivitàbancaria, nel 1932 assumeva la denominazione<strong>di</strong> Azienda <strong>di</strong> risparmio e cre<strong>di</strong>to (dal1950 Azienda bancaria), all’interno dellaquale permaneva il Monte pegni. L’archivio(1143 u.a.) comprende un consistente34. Erogazioni deliberate dal Consiglio d’amministrazione, 31 maggio 1929.fondo contabile (bilanci preventivi e conticonsuntivi, inventari, mastri generali e partitari,libri giornale), pratiche <strong>di</strong> mutui concessia comuni e provincie per la realizzazione<strong>di</strong> opere pubbliche, garantiti da delegazionisulle sovrimposte, contratti <strong>di</strong> cessionee <strong>di</strong> mutuo ipotecario e cambiarionon fon<strong>di</strong>ario, documentazione relativa aifi<strong>di</strong> e ai titoli, carte relative alle se<strong>di</strong>, filialie agenzie, manualistica relativa alle operazionibancarie, regolamenti e pratiche delprestito su pegno.L’ingente archivio del Cre<strong>di</strong>to fon<strong>di</strong>ario(3365 u.a.) testimonia la rilevanza dell’attività<strong>di</strong> erogazione <strong>di</strong> mutui <strong>di</strong>etro emissione<strong>di</strong> cartelle fon<strong>di</strong>arie, assunta fin dal1866 quando fu varata la relativa legge. Leserie principali sono le deliberazioni dellacommissione, i conti consuntivi, gli inventari,i mastri, i giornali, i registri dei mutuie dei mutuatari, le statistiche, i registri <strong>di</strong>gestione delle cartelle fon<strong>di</strong>arie, periti eagenti, manualistica. A titolo <strong>di</strong> campionesignificativo si è deciso <strong>di</strong> conservare tuttele pratiche nominative dei mutui estinti nel1969-1971 (più <strong>di</strong> duemila fascicoli).Seguono i fon<strong>di</strong> relativi ad altre duesezioni <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to speciale. La sezioneCre<strong>di</strong>to agrario (69 u.a.), la cui ricca bibliotecaè descritta più avanti, operante nel settoredel cre<strong>di</strong>to agrario, agro-industriale epeschereccio, fu costituita nel 1984 e nel1992, in seguito alla privatizzazione, confluìnel Servizio cre<strong>di</strong>ti speciali.La Sezione autonoma Opere pubbliche(20 u.a.), istituita nel 1959 per il finanziamentoa me<strong>di</strong>o e lungo termine <strong>di</strong> operepubbliche e impianti <strong>di</strong> pubblica utilità, nel1989 fu conferita al Cre<strong>di</strong>op, entrato a farparte del Gruppo <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong>.55I FONDI DELL’ARCHIVIO STORICO
Archivi aggregatiIl fondo conserva la documentazionerelativa alla liquidazione e al patrimonioCassa <strong>di</strong> Previdenza per il personaledella Confederazione Fascista degliIndustriali e delle Organizzazioni<strong>di</strong>pendentiimmobiliare e quasi ottomila fascicoli personalidegli iscritti.Banca A. Grasso e F. S.p.A - TorinoConsistenzaConsistenza8163 u.a.; 36 metri.1414 u.a.; 27 metri.Estremi cronologiciEstremi cronologici1920–1963.1874–1972.La Confederazione fascista degli indu-Costituita come società a nome collettivostriali, che trae origine dalla Confederazionenel 1874, trasformata in anonima nel 1928,italiana dell’industria sorta nel 1910 a Torinomantenendo la denominazione Banca A.5635. Impiegati al Centro meccanografico <strong>di</strong> Piazza Bernini, Torino, 1955.e poi trasferita a Roma, fu costituita ai sensidelle legge 3 aprile 1926, n. 563. Essa avevasede in Roma e inquadrava sotto <strong>di</strong> sé leGrasso & Figlio, nel 1948 assume la denominazione“A. Grasso e figlio S.p.A.”.Particolarmente attiva nei primi decenni57Federazioni nazionali <strong>di</strong> categoria, che rap-del XX secolo, quando deteneva una parte-I FONDI DELL’ARCHIVIO STORICOpresentavano i datori <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> un determinatosettore (industrie estrattive, fibre tessili,legno, ecc.) e sul territorio si articolavain unioni provinciali.Nel 1932 fu costituita una Cassa <strong>di</strong>Previdenza per il personale <strong>di</strong>pendente<strong>di</strong>rettamente dalla Confederazione e da 45Federazioni <strong>di</strong> categoria, <strong>di</strong> 8 enti economicie assistenziali e <strong>di</strong> altri organismi nonfacenti parte della struttura confederale.Nel 1951 fu <strong>di</strong>sposto che il patrimoniodella Cassa, <strong>di</strong>sciolta in seguito alla soppressione<strong>di</strong> tutte le organizzazioni sindacalicipazione <strong>di</strong> rilievo nella FIAT, la BancaGrasso chiuse la sua attività nel 1965, annoin cui fu sottoposta alla procedura <strong>di</strong> liquidazionecoatta amministrativa, quasi contemporaneamenteall’Istituto BancarioPiemontese S.p.A. Mentre gli sportelli e idepositi delle due banche liquidate furonoassunti da un nuovo istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to creatoad hoc, la Banca Subalpina S.p.A., le per<strong>di</strong>teda esse accumulate furono assorbitedall’Istituto Bancario <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> <strong>di</strong> Torino,dalla Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Torino e dall’Ifi- Istituto finanziario industriale.I FONDI DELL’ARCHIVIO STORICOfasciste, fosse ripartito tra gli iscritti. NelNel 1969, per accelerare la procedura <strong>di</strong>1953 fu pertanto costituito un Comitatoliquidazione, il <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> si accollava leLiquidatore, cui subentrò nel 1962 l’Istitutoresidue attività e passività della Banca36. Locale del Monte dei pegni, anni Sessanta.Bancario <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> <strong>di</strong> Torino per la liquidazionedei beni residui.Grasso, mentre la C.R.T. si assumeva i residuidell’Istituto Bancario Piemontese.