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Monitoraggio della mobilità e del trasporto - Mobilità - Regione ...

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RAPPORTO ANNUALE DI MONITORAGGIO 20137 <strong>Monitoraggio</strong> <strong>del</strong> settore7.1 PREMESSANei paragrafi successivi viene sviluppato nel dettaglio il quadro <strong>del</strong> nuovo assetto <strong><strong>del</strong>la</strong> rete, lostato <strong><strong>del</strong>la</strong> conoscenza <strong><strong>del</strong>la</strong> stessa in termini di traffico, di caratteristiche funzionali, oltre che lasituazione degli investimenti effettuati, sia con risorse regionali, sia con quelle messe adisposizione dallo Stato, fino al 2009, in attuazione dei D.P.C.M. di trasferimento <strong>del</strong>lecompetenze, sia, infine, con quelle derivanti dalle risorse FAS (Fondo aree sottoutilizzate) e,recentemente, FSC (Fondo per lo sviluppo e la coesione).Il monitoraggio effettuato dalla <strong>Regione</strong> relativamente agli investimenti attivati sulle strade diinteresse regionale evidenzia i consistenti interventi messi in campo in tutta la rete per opere dimanutenzione straordinaria, ammodernamento e messa in sicurezza e, infine, per nuovi interventi.Dai dati di monitoraggio riportati nei paragrafi successivi si può trarre un bilancio estremamentepositivo sulla “regionalizzazione” operata con i Decreti attuativi <strong><strong>del</strong>la</strong> legge Bassanini (L. 59/97). LeProvince <strong>del</strong>l’Emilia-Romagna, ereditando dall’ANAS una rete <strong>del</strong> tutto inadeguata a far fronte alleesigenze di competitività <strong>del</strong> sistema regionale, hanno saputo dotarsi <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura tecnicanecessaria per farsi carico <strong><strong>del</strong>la</strong> realizzazione di un consistente volume di opere, per unammontare superiore ai 735 milioni di euro. Non è marginale evidenziare come una maggiorevicinanza alle problematiche <strong>del</strong> territorio abbia consentito, tra l’altro, di calibrare gli interventi darealizzare in maniera mirata alle reali esigenze, senza quindi imporre opere sovradimensionate, siapur attente alle prospettive di sviluppo <strong>del</strong>le aree interessate e senza dimenticare il contenimento<strong>del</strong>l’impatto sull’ambiente.Questo positivo sistema organizzativo e gestionale, tuttavia, sta ora attraversando una profondacrisi. L’azzeramento dei trasferimenti finanziari provenienti dallo Stato relativi alla viabilità,avvenuto con la Legge n. 122 <strong>del</strong> 30/7/2010 e con le varie manovre finanziarie statali successive,per far fronte alla grave contingenza economica che stiamo attraversando, non consente diipotizzare, almeno nel breve periodo, la possibilità di nuovi stanziamenti per far fronte alleesigenze infrastrutturali che ancora permangono sul territorio.Inoltre è tuttora in attesa di attuazione la revisione <strong>del</strong>le funzioni e <strong>del</strong>l’essenza stessa <strong>del</strong>leAmministrazioni provinciali, operata con il D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 (art. 23 commi da 14 a 20),convertito con Legge 214/2011 e non concretizzata, a seguito <strong><strong>del</strong>la</strong> caduta <strong>del</strong> Governo Monti.Per quel che riguarda il monitoraggio effettuato in ordine agli interventi finanziati con fondi statalidestinati alle aree sottoutilizzate (FAS) e ricompresi in Accordi di programma Quadro in materia diviabilità sottoscritti fra <strong>Regione</strong> e Governo, emerge che tali risorse sono state utilizzateprevalentemente per la riqualificazione e l’ammodernamento di tratti di strade in territorio montanoe per la viabilità minore in territorio ferrarese.Un paragrafo specifico è poi dedicato a un approfondimento relativo agli interventi finanziati, con ilconcorso di risorse FSC (Fondo per lo sviluppo e la coesione) e regionali, con lo strumento <strong>del</strong>leIntese provinciali attuative <strong>del</strong> Documento Unico di Programmazione (DUP).Nel testo viene posta anche particolare attenzione agli aspetti relativi alla conoscenza <strong><strong>del</strong>la</strong> retestradale di interesse regionale. Infatti la <strong>Regione</strong>, nell’ambito <strong>del</strong>le proprie funzioni dicoordinamento, non appena avvenuto il trasferimento <strong>del</strong>le strade dall’ANAS alle Province, haritenuto indispensabile dare vita, anche prevedendo risorse dedicate, a un Sistema informativo<strong><strong>del</strong>la</strong> viabilità (SIV), in grado di ottenere un’informazione più precisa sulle caratteristiche funzionalie di traffico <strong><strong>del</strong>la</strong> rete stradale. La prima <strong>del</strong>le tre componenti ritenute strutturali <strong>del</strong> SIV è costituitadal catasto <strong><strong>del</strong>la</strong> viabilità, ossia dal rilievo informatizzato e georeferenziato <strong>del</strong>le caratteristichegeometriche e strutturali <strong>del</strong>le infrastrutture stradali. La seconda è costituita dalla rilevazione e dal217

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