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bibliografia - Università degli Studi di Ferrara

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donatrice a causa <strong>di</strong> ragioni meccanicistiche: l’attacco nucleofilo del donatoresull’accettore, catalizzato dall’enzima, avviene in maniera stereospecifica secondoun meccanismo altamente conservato, mentre ciò che è responsabile dellastereoselettività relativa è l’orientamento del carbonile aldei<strong>di</strong>co nello spazio. Inquesto modo la stereochimica del nuovo legame C-C è altamente controllatadall’enzima in<strong>di</strong>pendentemente dalla natura e dalla configurazione del substrato[12]. Per quello che concerne l’accettore elettrofilico, la maggior parte dellealdolasi tollera invece un ampio spettro <strong>di</strong> strutture e ciò rende possibile losviluppo <strong>di</strong> sintesi stereo<strong>di</strong>vergenti: impiegando un solo tipo <strong>di</strong> aldolasi, mavariando gli accettori, è possibile ottenere librerie <strong>di</strong> composti stereoisomerici.Le aldolasi, inoltre, sono classificate in aldolasi <strong>di</strong> classe I e aldolasi <strong>di</strong> classe IIsulla base del meccanismo <strong>di</strong> deprotonazione dei substrati donatori, su cui siincentra il ruolo attivante dell’enzima. Alla classe I appartengono le aldolasi cheseguono il meccanismo <strong>di</strong> deprotonazione via imina/enammina attraverso illegame covalente del substrato con una lisina del sito attivo [13]. Alla classe IIappartengono le aldolasi che, invece, usano un acido <strong>di</strong> Lewis come cofattore[14].Molteplici sono le applicazioni sintetiche dei <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> aldolasi riportati inletteratura. Di particolare rilievo, ad esempio, è l’utilizzo in un processoindustriale dell’aldolasi dell’acido siliaco NeuA. Si tratta <strong>di</strong> un enzimacommerciale che catalizza l’ad<strong>di</strong>zione stereoselettiva reversibile del piruvato all’N-acetil-D-mannosamina, nella via metabolica <strong>di</strong> degradazione dell’acido siliaco.Il substrato naturale <strong>di</strong> NeuA è stato un importante target per la sintesi. LoZanamivir, introdotto nel 1999, rappresenta infatti il primo trattamento terapeuticocontro il virus dell’influenza ottenuto da un derivato dell’acido siliaco. NeuA èstata la prima aldolasi su cui si sono concentrati gli sforzi per sviluppare unprocesso <strong>di</strong> bioconversione a livello industriale che è ancora oggi impiegato[15,16] (Schema 15).21

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