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bibliografia - Università degli Studi di Ferrara

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Nei capitoli precedenti è stata messa in luce l’importanza <strong>di</strong> acetilacetoino sintasi(AAS) da Bacillus licheniformis per la formazione <strong>di</strong> legami carbonio-carbonio.Un requisito fondamentale, affinché una metodologia biocatalitica possa avereun’ampia <strong>di</strong>ffusione, è rappresentato dalla facile <strong>di</strong>sponibilità del biocatalizzatore.In quest’ottica, parte dell’attività sperimentale dell’ultimo anno <strong>di</strong> dottorato si èconcentrata sulla purificazione dell’enzima al fine <strong>di</strong> porre le basi per un lavoro <strong>di</strong>biologia molecolare volto al clonaggio del gene <strong>di</strong> AAS e alla sua overespressionein cellule ospite ricombinanti. Le tecniche <strong>di</strong> biologia molecolare,infatti, sono oggi imprescin<strong>di</strong>bili per poter <strong>di</strong>sporre facilmente e in tempi rapi<strong>di</strong> <strong>di</strong>quantità considerevoli dell’enzima desiderato, preservandone l’efficienzacatalitica e semplificando enormemente le procedure <strong>di</strong> purificazione. Partendodalla sequenza putativa del gene co<strong>di</strong>ficante l’enzima, ottenuto dall’analisicomparata delle informazioni contenute nelle banche genomiche deimicrorganismi, si procede al clonaggio in vettori plasmi<strong>di</strong>ci, e poi allatrasformazione <strong>di</strong> cellule ospiti per l’espressione. Il clonaggio del gene target inuna cellula ospite è un passaggio cruciale che deve tener conto <strong>di</strong> alcuni aspettifondamentali:i) riproducibilità ed affidabilità dell’espressione proteica;ii) stabilità della proteina così che risulti biologicamente attiva (mantenendostruttura e conformazione);iii) facilità <strong>di</strong> recupero in fase <strong>di</strong> purificazione.Di solito vengono scelti ceppi <strong>di</strong> E. coli ricombinanti come cellule ospite dalmomento che offrono i requisiti migliori in termini <strong>di</strong> ottenimento <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>quantità <strong>di</strong> biomassa (crescita cellulare) e facilità <strong>di</strong> recupero/purificazione dellaproteina. Il genoma <strong>di</strong> B. licheniformis DSM 13 è stato completamentesequenziato ed esistono molte sequenze co<strong>di</strong>ficanti geni <strong>di</strong> cui ancora non siconosce la funzione (ORF s ) (Cap. 2). Dall’analisi comparata dei genomi <strong>di</strong> altrimicrorganismi produttori <strong>di</strong> 2,3-butan<strong>di</strong>olo, appartenenti al medesimo alberofilogenetico <strong>di</strong> B. licheniformis, è stato possibile identificare tra le ORF s alcune184

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