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bibliografia - Università degli Studi di Ferrara

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Gli enzimi rappresentano la versione “green” dei tra<strong>di</strong>zionali catalizzatori chimici:sono molto versatili, richiedono con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> reazione blande che possono esseremantenute facilmente in laboratorio, permettono <strong>di</strong> condurre sintesi asimmetrichein maniera chemo- regio- ed enantioselettiva anche a partire da sintoni chiralisenza alterarne la configurazione. Ai vantaggi sintetici, inoltre, gli enzimiconiugano anche vantaggi economici rispetto all’impiego dei catalizzatori chimicitra<strong>di</strong>zionali ed il loro impiego garantisce un basso impatto ambientale in tutte lefasi del processo. Tuttavia, l’instabilità intrinseca <strong>degli</strong> enzimi rispetto atemperatura e pH dovuta alla loro natura proteica, il limite costituito dallaspecificità <strong>di</strong> substrato, il ristretto numero <strong>di</strong> enzimi a <strong>di</strong>sposizione, le basse resein termini <strong>di</strong> prodotto finale dovute agli effetti <strong>di</strong> inibizione da substrato e lanecessità <strong>di</strong> cofattori complessi hanno fatto sì che la biocatalisi avesse una scarsa<strong>di</strong>ffusione nell’ambito della sintesi organica [3].Nell’ultimo decennio però, grazie ai notevoli progressi compiuti nel campo dellabiologia molecolare e strutturale che hanno permesso una comprensione miglioredella natura e delle potenzialità dei biocatalizzatori, la catalisi enzimatica hafinalmente trovato un ruolo da protagonista nella sintesi organica, non solo inambito accademico ma anche industriale. Le moderne tecnologie del DNAricombinante e dell’ingegneria genetica hanno inoltre permesso <strong>di</strong> poterveramente <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un biocatalizzatore per qualsiasi tipo <strong>di</strong> reazione e <strong>di</strong>migliorarne le caratteristiche intrinseche, rispondendo alle esigenze dei <strong>di</strong>versiapprocci sintetici [4].Il ruolo non trascurabile della catalisi enzimatica nella sintesi, accanto allametallorganica e all’organocatalisi, è <strong>di</strong>mostrabile se si osserva come, dal 2000 adoggi, le biotecnologie e la biocatalisi, grazie ai contributi provenienti da <strong>di</strong>verse<strong>di</strong>scipline scientifiche, costituiscano una vera e propria “tecnologia” sfruttabile in<strong>di</strong>versi settori applicativi (farmaceutico, alimentare, chimica fine, prodotti chimici<strong>di</strong> base, cellulosa e carta, agricoltura, me<strong>di</strong>cina, produzione <strong>di</strong> energia, industriamineraria) (Figura 1).17

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