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Il Bullismo fenomeno emergente: aspetti ... - USP di Piacenza

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Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> CataniaFacoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e ChirurgiaDipartimento <strong>di</strong> Chimica Biologica, Chimica Me<strong>di</strong>ca eBiologia MolecolareU.O. <strong>di</strong> Clinica Psichiatrica<strong>Il</strong> <strong>Bullismo</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>emergente</strong>:<strong>aspetti</strong> psicologici e psicopatologiciE. Aguglia


<strong>Il</strong> bullo“E’ malvagio. Quando uno piange, egli ride.Provoca tutti i più deboli <strong>di</strong> lui e quando fa apugni, s’inferocisce e tira a far male.Non teme nulla, ride in faccia al maestro, rubaquando può, nega con una faccia invetriata, èsempre in lite con qualcheduno.Egli o<strong>di</strong>a la scuola, o<strong>di</strong>a i compagni, o<strong>di</strong>a ilmaestro”.“Cuore” <strong>di</strong> Edmondo de Amicis, 1888


<strong>Il</strong> bullismo è sempre esistito ma venivainserito come elemento del processo <strong>di</strong>crescita e <strong>di</strong> maturazione.Nell’era postmoderna il temadell’aggressività adolescenziale assume unenorme rilievo sociale e psicologico. Le<strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> aggressività si annidano inspazi <strong>di</strong> vita che celano insod<strong>di</strong>sfazione,<strong>di</strong>sagio emotivo, affettivo e relazionale.


“Bullo” è una parola antica, utilizzata sindal Rinascimento.Tommaso Garzoni la usò in una sua opera,“La piazza universale <strong>di</strong> tutte le professionidel mondo” pubblicata a Venezia nel 1585.In quest’opera, il termine bullo eraaffiancato a «bravazzi, spadaccini e sgherri<strong>di</strong> piazza»


<strong>Bullismo</strong><strong>Il</strong> termine bullismo deriva dall’inglese“Bullying” e si riferisce a un’oppressionepsicologica o fisica, ripetuta e continuatanel tempo, perpetuata da una persona ‐ oda un gruppo <strong>di</strong> persone – piùpotente neiconfronti <strong>di</strong> un’altra persona percepitacome più debole.


“Uno studente è oggetto <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong>bullismo, ovvero è prevaricato ovittimizzato, quando viene esposto,ripetutamente nel corso del tempo, alleazioni offensive messe in atto da parte<strong>di</strong> uno o <strong>di</strong> più compagni”.Olweus, 1996


Qualche dato riguardante il bullismoin Italia• <strong>Il</strong> comportamento èpiù<strong>di</strong>ffuso tra i maschi che nonnelle femmine (53% contro 38%)• <strong>Il</strong> 46% dei bulli vive i rapporti con gli altri come se avessea che fare con dei nemici• I ragazzi propendono più per offese fisiche e insulti<strong>di</strong>retti• Le ragazze con questo comportamento presentano unamaggiore quantità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> quanti non abbiano ii ragazzi (32% contro 19%) e sono più aduse a creare <strong>di</strong>sagipsicologici, ostracismo ed emarginazione


Incidenza del bullismo nella scuola• “Non solo bolla me<strong>di</strong>atica”• Fenomeno presente nelle classi scolastiche con il22,3% <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> ripetuti ed il 27,6% <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> singoli.• Immune solo il 50% delle classi.Dati Censis, 2008


<strong>Il</strong> bullismo può essere considerato una sottocategoriadel comportamento aggressivo, con alcunecaratteristiche <strong>di</strong>stintive:‣ intenzionalità‣ la persistenza nel tempoMira deliberatamente a ferire,offendere, arrecare danno o <strong>di</strong>sagio‣ l’asimmetria <strong>di</strong> potereNella relazione, il bullo è più forte e lavittima è più debole e spesso incapace <strong>di</strong><strong>di</strong>fendersi


Forme <strong>di</strong> bullismo


Gli “attori” che prendono parte agli episo<strong>di</strong><strong>di</strong> bullismo possono rientrare intre gran<strong>di</strong> categorie:-i bulli, che mettono in atto le prevaricazioni-le vittime, che subiscono le prepotenze- gli spettatori, che non prendono parteattivamente alle prepotenze, ma viassistono.


BULLO DOMINANTE• Aggressività generalizzata verso adulti e coetanei• Impulsività e scarsa empatia verso gli altri• Bassa tolleranza alla frustrazione• Atteggiamento positivo verso la violenza, ritenutauno strumento positivo per raggiungere i propriobiettivi• Sono bambini/adolescenti sicuri <strong>di</strong> sé, con elevateabilità sociali, capaci <strong>di</strong> istigare gli altri• Dotati <strong>di</strong> buone doti psicologiche utilizzate alfine <strong>di</strong> manipolare la situazione a propriovantaggio, con forte bisogno <strong>di</strong> dominare gli altri


BULLO DOMINANTE• Manifesta grosse <strong>di</strong>fficoltà nel rispettare le regole• <strong>Il</strong> ren<strong>di</strong>mento scolastico è vario ma tende adabbassarsi con l'aumentare dell'età• Deumanizza la vittima al fine <strong>di</strong> giustificare le sueforme <strong>di</strong> aggressività e <strong>di</strong> violenza e stabilisce con glialtri rapporti interpersonali improntati quasi sempresulla prevaricazione.Sia nei bulli che nelle vittime, si riscontra una generaleimmaturità nel riconoscere le emozioni.


BULLO GREGARIO• Aiuta e sostiene il bullo dominante• Non prende l’iniziativa <strong>di</strong> dare il via alleprepotenze• Ansioso e insicuro• Poco popolare• Cerca la propria identità e l’affermazione nelgruppo attraverso il ruolo <strong>di</strong> aiutante osostenitore del bullo• Ha un ren<strong>di</strong>mento scolastico basso


VITTIME PASSIVE O SOTTOMESSE• Scarsa autostima• Opinione negativa <strong>di</strong> sé• I bambini vittimizzati sono ansiosi einsicuri, spesso cauti, sensibili e calmi• Se attaccati, reagiscono chiudendosi in sestessi• L'incapacità, l'impossibilità o <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong>reagire <strong>di</strong> fronte ai soprusi


VITTIME PROVOCATRICI• Caratterizzate da una combinazione <strong>di</strong>modalità <strong>di</strong> reazione ansiose e aggressive.• Iperattivi, inquieti e offensivi• Tendono a controbattere• Tendenza a prevaricare i compagni piùdeboli• Deficit nel riconoscimento <strong>di</strong> specificisegnali emotivi, in particolare relativi allarabbia.


Gli “Spettatori”


Fattori <strong>di</strong> rischio che aumentano• Le relazioni familiari• <strong>Il</strong> temperamentol’incidenza del bullismo• L’appartenenza ad una etnia• Le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comportamento particolari come la<strong>di</strong>slessia, la goffaggine e le balbuzie.• Le caratteristiche esterne, ad esempio l’obesità e la forzafisica• Bambini poco accettati dai coetanei o con <strong>di</strong>sturbi delcomportamento presentano maggiori probabilità deglialtri <strong>di</strong> sviluppare <strong>di</strong>fficoltà future nella vita e possono perquesto essere considerati gruppi a rischio.


A livello sociale si èvisto che anche i fattori <strong>di</strong>gruppo favoriscono episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> bullismo.All'interno del gruppo c'è un indebolimento delcontrollo e dell'inibizione delle condotte negative e sisviluppa una riduzione della responsabilitàin<strong>di</strong>viduale.


<strong>Il</strong> bullismo sarebbe “una patologia relazionale delcampo gruppale, che prende forma entro un gioco<strong>di</strong> collusioni reciproche improntate almantenimento della dogmaticità e alla elusionedella responsabilità”.F. Di Maria, 1998


Di Maria (1998) ha considerato che il <strong>fenomeno</strong> delbullismo è collegabile ad alcune relazioniintercorrenti:1) modelli culturali dell’aggressività presenti nelcontesto sociale2) fattori soggettivi3)variabili situazionali che favoriscono l’insorgere ed ilpermanere delle condotte violente4)le <strong>di</strong>verse manifestazioni dell’aggressività5)le percezioni e i vissuti del soggetto verso ilcomportamento aggressivo6) i feedback relazionali che pervengono al soggetto


Fattori <strong>di</strong> ProtezioneRutter (1995), tra i fattori <strong>di</strong> protezione, in<strong>di</strong>vidua tresotto‐gruppi tra cui :• le caratteristiche in<strong>di</strong>viduali della persona, quali leabilità cognitive e socio‐cognitive, temperamentali eaffettive• la qualità delle interazioni bambino‐ambiente, chepossiamo cogliere nella relazione <strong>di</strong> attaccamentoverso l’adulto ed i pari• la qualità del contesto sociale amplificato quale siesprime nelle relazioni a scuola e nei rapporti scuolafamiglia.


Fattori <strong>di</strong> protezioneSecondo Coie et al. (1993), i fattori <strong>di</strong> protezionepossono operare in modo <strong>di</strong>retto, <strong>di</strong>minuendo iproblemi e le <strong>di</strong>fficoltà, oppure interagendo con ifattori <strong>di</strong> rischio per <strong>di</strong>minuire l’effetto negativo <strong>di</strong>questi ultimi (effetto cuscinetto), oppure ancoraintervenendo sui processi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione checollegano il rischio al <strong>di</strong>sadattamento successivo, e<strong>di</strong>nfine, promovendo il benessere in<strong>di</strong>viduale eprevenendo l’insorgenza del rischio.


Conseguenze per i bulliBREVE TERMINE• Basso ren<strong>di</strong>mento scolastico• Disturbi della condotta per incapacità <strong>di</strong> rispettare leregole• Difficoltà relazionaliLUNGO TERMINE• Ripetute bocciature e abbandono scolastico• Comportamenti devianti e antisociali: crimini, furti, atti <strong>di</strong>vandalismo, abuso <strong>di</strong> sostanze• Violenza in famiglia e aggressività sul lavoro


Conseguenze per le vittimeBREVE TERMINE• Sintomi fisici quali mal <strong>di</strong> stomaco, mal <strong>di</strong> testa• Sintomi psicologici quali <strong>di</strong>sturbi del sonno, incubi, ansia• Problemi <strong>di</strong> concentrazione e <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento calo delren<strong>di</strong>mento scolastico• Riluttanza nell’andare a scuola• Svalutazione della propria identità ‐ scarsa autostima


Conseguenze per le vittimeLUNGO TERMINE‣ Depressione‣ Ansia‣ Fobie sociali‣ Disturbi psicosomatici‣ PTSD‣ Ideazione suicidaria‣ Comportamentiautolesivi/auto<strong>di</strong>struttiv‣ Isolamento sociale‣ Disturbi del comportamentoalimentare‣ Abbandono scolastico‣ Problemi nell’ adattamentosocio‐affettivo‣ A livello sociale: ritiro,solitu<strong>di</strong>ne, relazioni carentiQuesti sintomi possono essereevidenti già in tenera età orestare latenti sino adevidenziarsi in adolescenza oin età adulta


Objective: Bullying or being bullied have been demonstrated to be relatedto a broad spectrum of behavioural, emotional and social problems. Thepresent study aimed at analysing psychosomatic, emotional and behaviouralproblems among Italian bullies, victims and bully victims.Study design: In a cross-sectional study, 565 primary-schoolchildrencompleted self-reported measures for bullying, victimisation andpsychosomatic complaints. Teachers rated each child on the Strengths andDifficulties Questionnaire.Journal of Pe<strong>di</strong>atrics and Child Health, 2007


Journal of Pe<strong>di</strong>atrics and Child Health, 2007


Journal of Pe<strong>di</strong>atrics and Child Health, 2007


Journal of Pe<strong>di</strong>atrics and Child Health, 2007


• bullismo omofobicoEvoluzioni del <strong>Bullismo</strong>• bullismo a sfondo razziale, legatoall'integrazione degli alunni stranieri• la <strong>di</strong>ffusione crescente <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> violenza <strong>di</strong> gruppo,il vandalismo contro la scuola• le forme <strong>di</strong> violenza agita dalle ragazze conl'assimilazione <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> prevaricazione che unavolta caratterizzavano l'universo maschile• il coinvolgimento <strong>di</strong> bambini e preadolescenti nelbullismo elettronico


<strong>Bullismo</strong> vs Cyberbullying


Cyberbullying“Cyberbullying”, bullismo elettronico o bullismoin Internet, in<strong>di</strong>ca le azioni <strong>di</strong> bullismo chevengono messe in atto tramite l’utilizzo <strong>di</strong><strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> comunicazione elettronici come gliSms, gli MMS, la posta elettronica, i blog, la IM(messaggistica istantanea), l’utilizzo del Web per<strong>di</strong>ffondere contenuti denigratori, con la finalità <strong>di</strong>vessare una persona o un gruppo <strong>di</strong> persone.<strong>Il</strong> cyberbullismo può costituire un reatoinformatico.


Cyberbullying• <strong>Il</strong> cyberbullismo è un comportamento intenzionale,caratterizzato da danneggiamenti ripetuti e continuativimessi in atto prevalentemente tramite frasi o immaginielettronicheLa vittima è tormentata, minacciata, perseguitata,umiliata attraverso l’uso <strong>di</strong> Internet, delle tecnologie<strong>di</strong>gitali o dei telefoni cellulari. Le cyberviolenze sonoconsumate tra coetanei e se coinvolgono anche adultiquesti vengono denominati Cyberstalking. L’utilizzo dei<strong>di</strong>versi meto<strong>di</strong> è frutto della fantasia del cyberbullo edella sua capacità <strong>di</strong> utilizzo delle <strong>di</strong>verse tecnologie.Bill Belsey, 2004


In Italia i mezzi <strong>di</strong> comunicazione maggiormenteutilizzati nel cyberbullismo sono:• Telefoni cellulari: MMS, SMS, video e fotoscattate senza permesso, <strong>di</strong>ffusione e scambio <strong>di</strong>filmati riservati, intimi o pornografici• Internet: posta elettronica, blog, siti personali,IM (istant messaging) siti per la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong>filmati e immagini, ad esempio YOUTUBEPrincipalmente il loro uso ha la finalità <strong>di</strong>appropriarsi <strong>di</strong> identità altrui, <strong>di</strong>ffamare,escludere, molestare, offendere, perseguitare unoo più soggetti, “happy slapping” (ripresa convideofonino, videocamera <strong>di</strong> scene violente osessuali con la finalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffonderle).


Si in<strong>di</strong>cano con il termine cyberharassment le molestie,gli insulti e le minacce effettuate attraverso internetSecondo uno stu<strong>di</strong>o effettuato da Hinduja e Patchin(2006) il 55% del bullismo elettronico avvieneall’interno delle chat‐rooms, mentre circa il 28%avviene via e‐mail.


• <strong>Il</strong> <strong>fenomeno</strong> del cyberbullying è in costanteaumento in quanto consente l’anonimato:Schneier in<strong>di</strong>vidua nella mancanza <strong>di</strong> visibilità,nell’anonimato la pericolosità del “bulloelettronico”.• <strong>Il</strong> bullo tecnologico pensa <strong>di</strong> molestare eperseguitare senza poter mai essere scoperto: ilpersecutore si barrica <strong>di</strong>etro la cosiddetta mask ofelectronic anonymity. All’interno del mondoelettronico il concetto <strong>di</strong> Identificazione assumedei confini labili.• Nel contesto del cyberbullying infatti, l’ ”IdentitàReale” viene sostituita dall’ “Identità Virtuale”.


Forme <strong>di</strong> cyberbullismoEsistono due tipi <strong>di</strong> cyberbullismo:• aggressioni <strong>di</strong>rette (messaggi inviati<strong>di</strong>rettamente alle vittime dai persecutori)• cyberbullismo per procura (attuato con lacomplicità <strong>di</strong> altri coetanei e in alcuni casi <strong>di</strong>adulti consenzienti e consapevoli delle violenzeperpetrate).


Aggressioni <strong>di</strong>rette• SMS dal contenuto minatorio invio <strong>di</strong> messaggioffensivi senza che vi sia la percezione del dolore o deldanno arrecato alle vittime• “Warning wars”: <strong>di</strong>versi Internet Providers offronol’opportunità <strong>di</strong> “scrivere su” un utente commentioffensivi e inopportuni. Spesso gli adolescenti prendonoparte a questa “guerra <strong>di</strong> intimidazioni” per poter poicondurre offline delle vere e proprie spe<strong>di</strong>zioni punitivesu altri adolescenti, o, nel migliore dei casi, solo burleamichevoli• Uso <strong>di</strong> screenname per poter scriver mal<strong>di</strong>cenze su altricompagni spacciandosi per altre persone con l’utilizzo <strong>di</strong>nomi reali ai quali vengono aggiunte o eliminate dellevocali, ad esempio Ganni, Gienni anziché Gianni


• Invio <strong>di</strong> minacce <strong>di</strong> morte attraverso SMS o e‐mailpiuttosto che <strong>di</strong> foto/video• Text wars si ha quando un gruppo si coalizza contro uncoetaneo e vengono inviati centinaia SMS dal telefonocellulare della vittima o dei suoi familiari. I bulli fannopoi in modo <strong>di</strong> far pervenire ai familiari le esorbitantifatture telefonicheFurto <strong>di</strong> password• La password viene criptata per poter chattare fingendosiun’altra persona e insultare amici e sconosciuti, i quali nonpossono sapere che a comunicare con loro è il loroamico/conoscente; o per cambiare il profilo della personeinserendo commenti sessuali, razzisti• Mo<strong>di</strong>fica della password della vittima per impe<strong>di</strong>rgli l’accessoal proprio account• Furto della password per poter accedere al computer dellavittima e <strong>di</strong>vulgare i contenuti


Blog oggi vengono utilizzati dagli adolescenti come <strong>di</strong>aripersonali come possibilità <strong>di</strong> lasciare dei messaggi sullaRete che gli amici possano leggere in qualunquemomento. I cyberbulli mo<strong>di</strong>ficano i blog altrui perdanneggiare la reputazione dei reali blogger o perschernire altri coetaneiSiti web I ragazzi sono soliti prendersi in giro durante laricreazione a scuola ma oggi alcuni <strong>di</strong> loro creano dei sitiWeb per ingiuriare i compagni <strong>di</strong> scuola


Internet polling (elezioni)Vengono stilate on line delle classifiche per eleggere adesempio la ragazza “più facile” della scuola, o la “più calda” oquale sia il “più cretino” della classe o “il meno dotatosessualmente”, altri commenti offensivi e oltraggiosiInvio virus o programmi spiaMolti cyberbulli usano inviare programmi attraverso i qualipossono accedere al computer delle vittime scaricare icontenuti dagli hard <strong>di</strong>sk o cancellarne l’intero contenutoInvio <strong>di</strong> e‐mail porno e Instant MessagingSpesso i cyberbulli inseriscono le loro vittime tra gli utenti <strong>di</strong>siti pubblicitari o pornografici facendo sì che questi ricevanomigliaia <strong>di</strong> e‐mail quoti<strong>di</strong>anamente


Filmografia consigliata per descrivere il<strong>fenomeno</strong>.1) A history of violence (2005) 95 min.2) Basta guardare il cielo (1998) 106 min.3) Bowling a Colombine (2002) 120 min.4) Carrie ‐ Lo sguardo <strong>di</strong> Satana (1976) 98 min.5) Elephant (2003) 81 min.6) Evil ‐ <strong>Il</strong> ribelle (2003) 114 min.7) Fuga dalla scuola me<strong>di</strong>a (1996) 87 min.8) Game over (2005) 43 min.9) I ragazzi del coro (2004) 95 min.10) I ragazzi della 56^ strada (1982) 88 min.11) <strong>Il</strong> ragazzo dai capelli ver<strong>di</strong> (1948) 78 min.

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