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Edição 116 - Insieme

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SIAMO COSÌ u IDENTIDADE ÍTALO-BRASILEIRACláudio Brasílico DallaColletta meriterebbeil Premio Nobeldell’Italianità. Dice:“Mi chiamo Cláudio BrasílicoDalla Coletta, figlio di LuizAntônio Sanson Dalla Colettae Ermelinda Pagnoncelli DallaColetta. I miei nonni paternivengono da Cordignano (Treviso)ed i materni da Ciserano(Bergamo).Mio padre mi ha dato questonome in omaggio al Brasile,anche perché quando sononato, il 5 maggio 1942, era incorso la II Guerra Mondiale egli immigranti italiani e tedeschierano chiamati la quintacolonna. Fin da piccolo sentivomio padre parlare della culturaitaliana. Citava frasi di italianifamosi come:– Mussolini: “Os povos quenão respeitam as leis caminhamà ruína” (I popoli che non rispettanole leggi marciano allarovina).– Manzoni: “Não se sabe sechorar ou deles se compadecer”(Non si sa se piangerli, o compiangerli).– Dante: “Saberás quão salgadoé o pão dos outros, e quãodifícil é subir e descer as suasescadas.” (Lo saprai come sadi sale il pane altrui, e come èduro salire e scendere le scalealtrui).Con mia mamma andavo avisitare i miei nonni e lei sempremi ricordava che i suoi eranovenuti da Bergamo. E quando,con curiosità, domandavodov’era Bergamo, lei mi rispondeva:“Non lo so, in Italia”.I commenti dei miei genitorifecero crescere in me il desideriodi conoscere i nostri avi.Imparato a leggere e scrivere incasa, entrai nel Ginnasio del DivinoMaestro dei Fratelli Maristi.Mi avevano iscritto al IIanno. Sicuramente pensavanoche non ce l’avrei fatta e tenermiin pari e che quindi mi avrebberoiscritto al I. Invece i votierano buoni e non fui bocciato.Finite le scuole mi ritrovai alprimo bivio della mia vita. Volevocontinuare a studiare male possibilità della mia famigliami portarono a studiare e lavorare.Mi trasferii a Porto Alegre,come funzionario della PUC(Pontificia Università Cattolica)dove, con grande sorpresae meraviglia, trovai colleghi epadri cantando in Talian le canzonidegli agricoltori di Veranópolis.Nel corso di Odontologiaseguivo presentazioni, cori, rappresentazioniteatrali di altre città.Cominciò a crescere in mela voglia di contribuire alla crescitaculturale della mia Veranópolis,desiderio che dibattevocon i miei conterranei emigrati.Presentammo l’idea adamici residenti nella nostra città,piantammo i semi per la nascitadel Centro Culturale di Veranópolis!Nel 1993 un sogno divennerealtà, io e mia moglie andammoin Italia! Benché con ancoraaddosso le conseguenze diun problema circolatorio, riusciia realizzare il viaggio!Sono sposato con Ivone BaggioMantovani, di Veranópolis.Da lei, tramite sua nonna JosephinaPinotti morta a 108 anni,ho ricevuto molte lezioni di italianità,alimentando il desideriodi rivedere la sua Bergantino,vicino al fiume Po’.Ed io mi chiedo: “Cosa èche porta una vecchietta ad alimentare,fino all’ultimo giorno,la voglia di tornare nella terranatale?”.Forse la risposta è da trovarenella bellissima affermazionedello storico di immigrazioni,Prof. Telmo Lauro Müller:“Chi non sa da dove viene nonsa chi è e nemmeno dove va”.Abbiamo tre figli, Daniel,Cláudia e Miguel. E quattro nipoti:Bruna, Bianca, Giovanna* Prof. Rovílio Costa: Universidade Federal do RS, ou Academia Riograndensede Letras - Fone 051-333-6<strong>116</strong>6 e-mail: rovest@via-rs.net, Sito:www.via-rs.com.br/esteditora Rua Veríssimo Rosa, 311 CEP 90610-280- Porto Alegre-RS.L’ITALIANOCHE È (C’È) IN TE• d i / p o r Fr e i Rovílio Co s t ae Victor.Più conosco gli italiani e piùsono contento di essere uno diloro”.Claudio vive e rivive l’italianitàdei sogni dei suoi avi, tradottain come fecero l’America,lavorando, coltivando la famiglia,l’amicizia con tutti e la fedein Dio. Claudio, come GiovanniPapini, può dire: “Lotto e lavorocome se fossi immortale evivo come se dovessi morire inqualsiasi momento”. *22 - INSIEME - Junho - Giugno Agosto 2008 2008 - INSIEME - 22

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