COPERTINA u MATÉRIA DE CAPAassociazione diitaliani (banditi disertorie furfanti “Unad’ogni maniera che abbondanoqui in America) fondaronouna società italiana di GiuseppeGaribaldi per fini tutti massonici.Per conseguirli, si pensaronodi edificare una grancasa che doveva servire di scuolaai giovanotti italiani. Io nonsapevo della cosa. Venuto ilgiorno dell’inaugurazione dellaprima pietra dell’edificio,presenti tutte le autorità civilie militari ed ecclesiastiche, moltopopolo, il Dr. Ernesto Guaita,nel carico di Agente ConsolareItaliano (lui si scacciavaConsole) ebbe la imprudenzadi fare un discorso impertinentecontro di me, facendovoti che io venissi espulso dallaProvincia. Questo atto eccitòla indignazione della ColoniaItaliana cattolica, e circaun migliaio di firme protestarononei giornali della città controil Dr. Guaita”...Il testo è del 30 ottobre 1888,scritto da un padre - Pietro Colbacchini– ed è archiviato nel“Centro Studi Emigrazione”dell’Istituto Scalabrini, a Roma.Descriveva il clima del 24 (egiorni seguenti) di luglio 1887a Curitiba: confronto aperto traun leader religioso ed i rappresentantiatei dell’ingombrantecomunità italiana, formata daicoloni degli attuali quartieri diÁgua Verde, Pilarzinho e SantaFelicidade. Nel duro bracciodi ferro il sacerdote, chefino ad allora deteneva un grandepotere non solo a Curitibama anche in altre zone del Paraná,perse e finì per essere trasferitonon avendo l’avallo dellacongregazione per la realizzazionedi un suo megaprogettoa vantaggio della comunitàitaliana.Chi ha riportato alla lucequesto episodio che segna lanascita della vecchia SocietàGaribaldi è stata Susete Moletta(copertina dell’edizioneprecedente di <strong>Insieme</strong>) nell’ambitodi una ricerca familiare peril libro che ha pubblicato l’annoscorso dal titolo “Dall’Italiaal Brasile – la coppia dellaa Con una mostra di stampe e fotodi Garibaldi e Anita ed una cena,l’Associazione Giuseppe Garibaldi,di Curitiba-PR, commemora inquesto mese di agosto i 125 annidella sua fondazione. L’antica“Società di Beneficenza fra gliItaliani dimoranti nel Paraná” èuna delle più importanti improntedella presenza italiana a Curitibae nel Paraná. Ha anche fatto dascenario principale all’ultimo filmdi Antony Quin (Oriundi). Nellafoto, è stata luogo della storica visitadell’allora Ministro per gli Italianinel Mondo, Mirko Tremaglia, nelgiugno del 2005.a Com um exposição de gravuras e fotosde Garibaldi e Anita e um jantar festivo, aAssociação Giuseppe Garibaldi, de Curitiba-PR, comemora neste mês de agosto 125anos de sua fundação. A antiga “Societàdi Beneficenza fra gli Italiani dimoranti nelParaná” é um dos principais marcos dapresença italiana em Curitiba e no Paraná.Foi inclusive cenário principal do último filmede Antony Quin (Oriundi). Na foto, foi palcoda histórica visita do então Ministro para osItalianos no Mundo, Mirko Tremaglia, emjunho de 2005.Cappellina dell’Agua Verde”(Edizioni Est, 220 pagine). Nellasua ricerca, Susete raccontacome il sacerdote lottò, con tuttele sue forze, contro la costruzionedi quella che divennela più importante improntadell’immigrazione italiana, nonsolo a Curitiba ma in tutto ilParaná e nel Sud del Brasile.Il confronto tra l’agrimensoreGuaita ed il padre fu feroce,coinvolgendo anche ilConsole Italiano di Rio de Janeiro(“cane non mangia cane”),scrisse il padre: il primo persel’incarico di Agente Consolaree, per uscire di casa, avevabisogno di due soldati; il secondo,prima molto amato dallacomunità, dovette essere trasferitodalla congregazione.I lavori andarono avanti graziealle generose donazioni deisuoi soci. Una volta pronta, nel1904, la società costruita su unterreno ottenuto dal ConsiglioComunale, grazie ad un documentodi enfiteusi, installò ancheuna scuola “fatta appostaper educare – secondo la Moletta– i figli degli italiani secondole tradizioni italiane”.Tutto procedette bene fino125 ANNI DEL PALAZZO GARIBALDITESTIMONE MATERall’inizio della II Guerra Mondiale,quando il Governo Brasiliano,tramite un documentoufficiale (numero 90, del 20marzo 1942), decretò l’interdizionedella società, che preseil nome di Casa Olavo Bilac(il poeta brasiliano OlavoBraz Martins dos GuimarãesBilac) ed insediando, con ilpassare del tempo, varie entitàtra cui la Lega di Difesa Nazionale.Nel 1943 l’immobilevenne dichiarato di utilità pubblicaed ospitò, nel corso deglianni, il Tribunale Elettorale equello di Giustizia. Questo ultimo,ironia del destino, fu eliminatoper decisione giudizialesu richiesta dei discendentidi immigranti italiani.L’immobile è stato dichiaratopatrimonio pubblico nel1988 segnando l’inizio del suorecupero dato che si trovavain pessime condizioni, lavoridi recupero che iniziarono solonel 1992, trenta anni dopo lariacquisizione della proprietà.A causa dell’invidiabile posizionein città, la società è passata,in questo periodo, sottoinnumerevoli attacchi di agentiimmobiliari. In altri periodiè stata oggetto di movimentiche volevano unificarla al CentroCulturale Dante Alighieri– altra tradizionale entità italianadi Curitiba che è sopravvissutaai tribolati anni dellaII Guerre Mondiale, quando ilBrasile lottava in campo oppostoall’Italia.Secondo quanto si legge sulsito dell’entità (www.palaciogaribaldi.com.br)il “PalazzoGaribaldi”, in Piazza Garibaldi,è stato progettato da ErnestoGuaita, ingegnere e agenteconsolare dell’Italia; i lavoriiniziarono nel 1887 e terminarononel 1904. “La facciata, instile neoclassico, fu pronta solonel 1932, opera dell’architettoJoão de Mio, lo stesso dellachiesa di San Pietro”. Ancora:Agosto 2008 - INSIEME - 14
MATÉRIA DE CAPA u COPERTINAIALE DI ITALIANITÀ“Il luogo è importante nella storiadel movimento dei lavoratoriparanaensi dato che insediò,nel 1906, il I CongressoStatale, che fondò la FederazioneOperaia nel Paraná.”Gli ultimi consigli direttivi,con in testa gli imprenditoriWladimir Trombini (sottola cui presidenza è stato restauratoil palazzo), RobertoGava e Celso Gusso, alimentanoil sogno di costruire, approfittandodi meccanismi legali,nuove strutture nel retrodel palazzo, insomma un nuovopalazzo di vari piani perdare vita a vari progetti a beneficiodella comunità italiana,tra cui un’improbabile sedeconsolare. C’è anche l’intenzione– già commentata – dichiedere al Comune di Curitibala devoluzione dell’areadove oggi funziona una galleriasulla quale ci sono gradonitipo teatro, un tempo di proprietàdella Società. *15 - INSIEME - Agosto 2008125 ANOS DO “PALAZZO GA-RIBALDI” - TESTEMUNHO MATE-RIAL DE ITALIANIDADE - “Uma associaçãode italianos (bandidos, desertorese desonestos de todas asformas que abundam aqui na América)fundou uma sociedade italiana deGiuseppe Garibaldi para fins maçônicos.Para conseguir isso, construíramuma grande casa que deveriaservir de escola aos jovens italianos.Eu não sabia disso. Quando chegouo dia do lançamento da pedra fundamentaldo edifício, presentes todasas autoridades civis, militares e eclesiásticas,muito povo, o Dr. ErnestoGuaita, na condição de Agente ConsularItaliano (ele se fazia passar porCônsul) cometeu a imprudência depronunciar um discurso insolente contramim, fazendo votos que eu venhaa ser expulso da Província. Tal atoprovocou a indignação da Colônia Italianacatólica, e cerca de mil assinaturasprotestaram nos jornais da cidadecontra o Dr. Guaita”...O texto é de 30 de outubro de1888, escrito por um padre - PietroFo t o DePe r o n /Ar q u i v oIn s i em eColbacchini - e está arquivado no “CentroStudi Emigrazione” do Istituto Scalabrini,em Roma. Retratava o climado dia 24 (e seguintes) de julho de1887 em Curitiba: confronto abertoentre um líder religioso e as liderançasleigas da incipiente comunidadeitaliana, formada por colonos dos atuaisbairros da Água Verde, Pilarzinhoe Santa Felicidade. No forte jogo debraço estabelecido, perdeu o padreque até então detinha grande liderançanão apenas em Curitiba mas emoutras áreas do Paraná e que, sem oaval da congregação para um megaprojetoseu em benefício da imigraçãoitaliana, acabou sendo transferido.Quem deu luz a este episódio,que marca o nascimento da vetustaSociedade Garibaldi, foi Susete Moletta(capa da edição anterior de <strong>Insieme</strong>),no âmbito de uma pesquisafamiliar, para o livro que publicou anopassado, intitulado “Da Itália para oBrasil - o casal da Capelinha da ÁguaVerde” (Est Edições, 220 páginas).Em sua pesquisa, Susete narra comoo padre combateu, com todas as suasforças, contra a construção deste quese constituiu no principal marco daimigração italiana, não apenas deCuritiba, mas de todo o Paraná e noSul do Brasil. O confronto entre o agrimensorGuaita e o Padre foi profundo,envolvendo inclusive o cônsul italianono Rio de Janeiro (“cachorro nãocome cachorro”, escreveu o padre: oprimeiro perdeu o cargo de AgenteConsular e, para sair de casa, precisavada guarda de dois soldados; osegundo, antes querido pela comunidade,teve que ser transferido pelacongregação.As obras prosseguiram, entretanto,com as generosas doações deseus sócios. E depois de pronta, em1904, a sociedade, erigida sobre terrenoobtido da Câmara Municipal,através de uma carta de aforamento,sediou inclusive uma escola “especialmentepara educar - segundo Moletta- nos moldes da pátria mãe, osfilhos dos italianos”.Tudo ia bem até o início da SegundaGuerra mundial, quando o GovernoBrasileiro, através de uma portaria(número 90, de 20 de março de1942), decretou a interdição da sociedade,que tomou o nome de CasaOlavo Bilac (o poeta brasileiro OlavoBraz Martins dos Guimarães Bilac),sediando, no passar do tempo, diversasentidades, entre elas a Liga deDefesa Nacional. Em 1943 o imóvelfoi declarado de utilidade pública eabrigou, ao longo do tempo, o TribunalEleitoral e o Tribunal de Justiça.Este último, por ironia do destino, foidespejado por decisão judicial, tomadano bojo de um movimento lideradopor descendentes de imigrantesitalianos.O imóvel foi tombado ao patrimôniopúblico em 1988, marcando o iníciodo movimento para a restauraçãodo imóvel, que se encontrava em situaçãodeplorável, mas cujas obrassó foram efetivamente iniciadas em1992 - trinta anos depois da retomadado imóvel. Devido à sua localizaçãoinvejável, a sociedade sofreu,neste período, inúmeras investidasde agentes do mercado imobiliário.Também em função disso, diversasvezes foi objeto de movimentos quepretenderam unificar a sociedade aoCentro Cultural Dante Alighieri - outratradicional entidade italiana de Curitibaque sobreviveu aos atribuladosanos da Segunda Guerra, quando oBrasil lutava em campos opostos aoda ItáliaSegundo o que se lê no site daentidade (www.palaciogaribaldi.com.br) O “Palazzo Garibaldi”, na PraçaGaribaldi, foi projetado por ErnestoGuaita, engenheiro e agente consularda Itália ; as obras foram iniciadas em1887 e concluídas em 1904. “A fachada,em estilo neoclássico, só ficou prontaem 1932, uma obra do arquitetoJoão de Mio, o mesmo arquiteto daIgreja de São Pedro”. E mais: “Importantena história do movimento operárioparanaense, sediou, em 1906, oI Congresso Estadual, que gerou a FederaçãoOperária no Paraná.”As últimas diretorias, tendo à testaos empresários Wladimir Trombini(sob cuja presidência o prédio foireformado e restaurado), RobertoGava e Celso Gusso, alimentam osonho de construir, aproveitando mecanismosde ordem legal, um anexonos fundos - na verdade um modernoprédio de diversos andares queviabilizaria a realização de diversosprojetos em benefício da comunidadeitaliana, incluindo até uma aventadasede consular. Há também aintenção - sempre levantada - de solicitardo Município de Curitiba a devoluçãoda área onde hoje funcionauma galeria com arquibancadas, nopassado pertencente ao patrimônioda Sociedade. b*