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1 - Colle Don Bosco

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i consigli di <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong>per i giovani<strong>Don</strong> GianniASTI, sdbOsservatequanto esistein cieloe sulla terra:il sole, la luna,l’acqua, il fuoco...Diocon la sua potenzale trasse dal niente:Egli è il Creatore.14Se la conoscenza di Dio è fondamentaleper poterlo amare, il modo più sempliceper conoscerlo, che <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> indicaai suoi ragazzi, è quello di scoprirnela bellezza attraverso la contemplazionedel creato. La sua meditazione sembra risentiredelle riflessioni di Mamma Margherita,quando aiutava i suoi bambini avedere Dio nella natura che li circondava,a vedere l’amore di Dio creatore perle sue creature:«Se la notte era bella e il cielo stellatoMamma Margherita diceva: “È Dioche ha creato il mondo e ha messo lassùtante stelle”. Quando i prati erano pienidi fiori, mormorava: “Quante cose belleha fatto il Signore per noi”» (<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong>,una biografia nuova, Elledici).L’eco di questa esperienza di Dio,<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> sembra trasmetterla nel librodi preghiera per i suoi ragazzi:«Alzate gli occhi, o figlioli miei, edosservate quanto esiste nel cielo e sullaterra. Il sole, la luna, le stelle, l’aria,l’acqua, il fuoco sono tutte cose che untempo non esistevano. Dio con la sua onnipotenzatutte le trasse dal niente creandole,e perciò si chiama Creatore».Crediamo quanto mai opportuno educarei giovani alla contemplazione delcreato nel quale si riflette la bellezza delCreatore. È il primo libro che i ragazzi e igiovani devono imparare a leggere. Dobbiamochiedere loro di alzare gli occhi,che normalmente i ragazzi non usano perguardarsi intorno, e ammirare i panoramiche la natura presenta. Aiutarli a viveremomenti intensi di preghiera, cioè di colloquiospontaneo con Lui, immergendo iloro occhi nella maestosità delle montagnecon il candore delle loro nevi e deighiacciai, o il perdersi nell’orizzonte delmare, o nei colori variegati delle colline,o nella trasparenza dei laghi di montagna.Sarebbe bello che i diversi movimentiecologisti, che si presentano ai nostrigiorni come i custodi del creato e di unacerta etica di difesa della natura, aiutasseroi loro membri a risalire al Creatore dell’universoe scoprissero la sua bellezza.Questo primo invito alla contemplazionedel creato doveva avere impressionatoin particolare Michele Magone,questo povero tredicenne sbandato diCarmagnola, che incontra <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> etutto cambia nella sua giovane esistenza.È già stato richiamato questo episodioalzate gli ocdella sua vita, avvenuto durante una dellefamose passeggiate autunnali, quandoMichele si trova ai Becchi, in una bellasera stellata di ottobre. I suoi compagnidormono sul fienile della casa di Giuseppe,mentre Michele è seduto a terra conle spalle appoggiate al muretto del cortilee fissa il cielo e piange. <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong>dalla sua cameretta lo sente e scende aconsolarlo e gli domanda:«– Che hai Magone? ti senti male?– Io piango nel rimirare la luna cheda tanti secoli compare con regolarità arischiarare le tenebre della notte, senzamai disobbedire agli ordini del Creatore,mentre io che sono tanto giovane, ioche sono ragionevole, che avrei dovutoessere fedelissimo alle leggi del mio Dio,l’ho disobbedito tante volte e l’ho in millemodi offeso».Veramente il peccato è il primo disastroecologico che inquina il mondo ed èda tanti ignorato.L’uomo capolavoro del creatoContinua <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong>:«Questo Dio, che sempre fu e sempresarà, dopo aver creato le cose che nel cieloe nella terra si contengono, diede esistenzaall’uomo, il quale di tutte le creaturevisibili è la più perfetta. Onde i nostriocchi, la bocca, la lingua, le orecchie, lemani, i piedi sono tutti doni del Signore».Veramente l’uomo è il capolavoro delcreato e il suo corpo sembra riassumerein sé tutte le meraviglie delle altre creature,esaltandone l’ordine e l’armonia. Cheorrore dunque il pensare alle manipolazionigenetiche già sull’embrione umanoe poi alle varie degradazioni dell’amorecui viene sottoposto il corpo umano.

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