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E - Il Nuovo

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la denuncia9<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>il FiccanasoUn’altra discarica a cielo aperto che è lì da un’eternitàdi Cristian ScagnelliSi parla tanto di discariche abusivema normalmente si pensa cheil loro habitat naturale sia in certezone d’Italia piuttosto che in altre.Abbiamo dimostrato dalle colonnedi questo giornale che la nostra cittànon è immune da questo tipodi piaga: prima auto, poi barcheabbandonate ed ora una vera epropria discarica. Ce l’hanno segnalataalcuni cittadini e si trovanella zona Cagnona, precisamentesotto il cavalcavia di via Ausa.Facilmente raggiungibile e poco illuminata,insomma l’ideale perabbandonare materiale anche pericolososenza farsi vedere da nessuno.Le foto (scattate il 28 aprile)mostrano che nell’area è stato scaricatodi tutto e come accade purtroppospesso l’amministrazionecomunale non vede e se vede nonprovvede. In “mostra” ci sono unaserie di sanitari (evidentementequalcuno ha ristrutturato i bagnidi un albergo o una vecchia pensionegettando nel campo i sanitaridi porcellana), mobiletti e specchie, qualche metro più in là, unmucchio di letame mescolato adaltro materiale che, visto il caldo eil sole di questi giorni, emana unodore insopportabile. Proseguendonel tour della discarica ci si imbatteanche in una triste scoperta: unacerta quantità di vecchio ondulatoin eternit (un particolare materialeformato da cemento e amianto),pericolosissimo per la salute.Molte delle “onduline” posizionate accantoal mucchio di letame sono state sbriciolatee così il pericolo aumenta, ancor più chela vicina superstrada e i venti trasportanoovunque le polveri diamianto. C’è da augurarsi che il letamenon venga utilizzato per concimarecampi o altro perchè se cosi fossedidala miscela sarebbe dannosissima.A far da cornice a tutto ciò unavecchia gru da costruzioniedili abbandonata al suo destino.Chi vigila su di noi? Chi controllail territorio? Possibile che i dipendenticomunali all’ambiente e ailavori pubblici, che normalmentepercorrono il territorio in lungo ein largo, non vedano discariche esituazioni come quelle che abbiamovarie volte segnalato in questarubrica?A proposito, le barche all’uscita dellasuperstrada a Bellaria, sono statesì rimosse ma per ora depositatain un altro luogo, un po’ più a monte,lontane dalla vista. L’amministrazionecomunale le ha ammucchiatenel vecchio acquedotto diDonegallia, ben nascoste ma nonabbastanza per passare inosservate.Una soluzione va trovata. Se il Palazzonon ha le antenne ritte sulterritorio (e non c’è nessun dubbioche sia così), propongo delle rondeecologiche che segnalino a chi didovere casi di questo tipo, ma anchepersone alle quali rivolgersiper un consiglio o una informazione,visto che molto spesso le istituzionisono assenti e lontane dallagente.

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