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E - Il Nuovo

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copertina2<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>Una città senza “contenitori”Bellaria Igea Marina è ormai l’unicacittà della provincia di Rimini anon avere uno spazio espositivo.Nemmeno un assessore bellariesealla cultura (Marcella Bondoni) chesiede in Provincia, ci ha portatoqualche vantaggio. La situazionedegli spazi pubblici a Bellaria IgeaMarina è un disastro, tanto è veroche due collezioni importanti, quelladelle radio d’epoca e quella dellacarta moneta (di questa secondasono stati rubati i pezzi di maggiorvalore quando era esposta alla TorreSaracena senza sistema di sicurezza),si trovano a prendere polverein qualche sgabuzzino perché nonsi sa dove metterle in mostra.Ma partiamo dai musei (l’elenco potrebbeessere in difetto perché risalea due anni fa). Rimini ne ha quattro,Riccione due, Santarcangelo altrettanti,Cattolica, Gemmano,Mondaino, Montegridolfo, Montescudo,Saludecio e Verucchio uno.Bellaria Igea Marina zero, a menodi non voler considerare museo laCasa Rossa.Sul tema dei “contenitori” pubblicigli amministratori comunali hannoaccumulato ritardi da far paura.I luoghi esistenti sono noti: casaPanzini, i locali dell’ex stazione diBellaria (al momento occupati daOrientaexpress), l’ex Macello (fruitocome sede di Corale e Circolo Diportistioltreché per qualche incontro),l’ex scuola di Igea centro, poiintitolata a Vittorio Belli (scuola dimusica, nido, e in estate guardiamedica), il centro giovani “Kas8”,Ci sono due collezioni pregiate (radio d’epoca e carta moneta) chenon si possono esporre perché manca un luogo pubblico adeguato.Ma tanto altro meriterebbe di essere messo in mostra.di Claudio Montila Torre Saracena, la Biblioteca, ilteatro Astra e il Palazzo del turismo.Le scelte fatte negli ultimi anni nonsono il massimo della razionalità.Tutta la parte retrostante del Palazzodel turismo è diventata sede dellapolizia municipale e adesso verràanche potenziata con ulteriori finanziamenti,il che lascia pensareche quella debba rimanere la collocazionedefinitiva del Corpo della pm(insieme a quella di via del Lavoro).Invece l’area delle ex case popolaridi viale Roma, acquistata dal Comunequando sindaco era ancora Lazzarini,per farci un nuovo edificioin grado di ospitare uffici pubblici epolizia municipale, è ancora un parcheggio.Prezioso, vista la penuriadi posti auto, ma la sua destinazioneavrebbe dovuto essere di altranatura. Non sarebbe stato megliopuntare su questa collocazione (anchepiù centrale) per insediarci lapm e liberare così gli spazi occupatial palazzo del turismo a favore diluoghi espositivi o a servizio dei convegnisti?In alto, da sinistra: l’ex Macello e il Palazzo del turismo. Qui sopra l’area (attualmenteadibita a parcheggio) sulla quale da 10 anni dovrebbe sorgere una nuova palazzina per ufficicomunali e sede della polizia municipale.La gallina dalle uova d’oro, anchedal punto di vista degli spazi, si chiamacolonia Roma e si chiama anchevilla Nadiani. Ma l’affare è sfumatoquando il Comune non ha esercitatoil diritto di prelazione per acquistareil tutto a circa 8 miliardidelle vecchie lire. Una storia controversa,ma la morale è molto semplice:oggi Bellaria Igea Marina nonha un punto espositivo. E sì che dimateriale per farci una mostra permanentelegata alla identità turisticadel paese ce ne sarebbe a iosa:le vecchie cartoline storiche, i personaggidello spettacolo transitatinegli anni ‘60 e ‘70 nei dancing diIgea e Bellaria (Marco Campana eRoberto Mantovani hanno già messoinsieme immagini bellissime, perora sacrificate nell’atrio d’ingressoal Palazzo del turismo), i concorsidell’Azienda di Soggiorno. E qui nonsi tratta di semplici potenziali mostrema di veri e propri tesori. Sipensi solo al festival delle Voci Nuove(ma anche a quello intitolato adAlfredo Panzini), che portò a Bellariai grandi della canzone italianapresentati da Baudo, Corrado e VittorioSalvetti: Gianni Morandi,Mimì Bertè, Gianni Pettenati. E diRaffaella Carrà, anche se nessunosi ricorda se non quando c’è da tagliareun nastro o celebrare un anniversario,quanto potremmo raccontare?Un altro capitolo è quellodei reperti archeologici di età romanarinvenuti a più riprese, soprattuttoa Bordonchio, durante gli scaviedilizi: sono finiti tutti al Museodi Rimini.VIA TEANO, 26

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