società12<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>“ … Sembra che i figli non riescanoa tollerare la noia. Sono interessatiai divertimenti e fannocontinue richieste… perché?”I genitori osservano nei loro figli unaricerca affannosa di oggetti e di cose dafare. Pare non sappiano tollerare piùniente.Oggigiorno i figli sembrano troppoattratti dai divertimenti, dai diversivi,dalle attrazioni esterne e si interessanomeno della famiglia. Desideranopossedere oggetti alla moda, quellitecnologicamente più avanzati(Play station, iPod, cellulari di ultimagenerazione, ecc.).Pare che il desiderio per le cose sia insaziabile.I genitori hanno la sensazioneche i figli non si sentano mai abbastanzasoddisfatti e sicuri di se. “Cosacercano? Non gli facciamo mancarenulla”, osserva qualcuno. Sembra chei genitori siano considerati modellipoco appetibili e che i figli preferiscanoispirarsi ed imitare personaggi dellatelevisione.Stregati dalle emozioni artificialiCosa si nasconde dietro l’abuso di Play station, iPod eogni altro creatore artificiale di emozioni. CostanzaPalmitessa prosegue sul mestiere di genitori.La cultura odierna ci ha abituati a gratificarei desideri, se possibile, nell’immediato.La pubblicità in televisionebasa la propria efficacia sulla capacitàdi cogliere i bisogni e offrire prontamentemodi e mezzi per soddisfarli.Talvolta, arriva a costruire necessitàeffimere.I media favoriscono questa modalitàdi ricerca ossessiva di oggetti dai qualiottenere immediate gratificazioni.Anticipano con estrema rapidità oggettidi desiderio e modi per gratificarli.Questo atteggiamento culturale si riflettesulla società. E’ facilmente rintracciabilenella tendenza comune amolti giovani i quali appaiono alla ricercaaffannosa del divertimento, diqualcosa da fare. La passività sembrail nemico più temuto. Ciò che deve preoccuparciè l’allarmante evitamentodelle emozioni. Giocare per ore allaplay station offre l’esperienza di emozioniartificiali, fortemente eccitanti econtrollabili. Messaggiarsi limita il contattodiretto. Ascoltare musica ad altovolume con l’iPod permette al giovanedi isolarsi perché la definizione del suonoè perfetta e stimola la mente passivamente.Mentre passeggia, mentre èin macchina con i genitori o a casa siisola. La relazione con gli altri offre unagamma ampia di emozioni positive enegative che ci spingono a fare esperienzadi ciò che siamo, come proviamoe cosa proviamo. Perdere questaconoscenza riduce la capacità di “esserepresenti a se stessi” ed espone alcondizionamento ed all’assoggettamento.L’eccitazione del suono ad altovolume, della sensualità offerta dalleimmagini televisive, il senso di onnipotenzaofferto dal controllo delle proprieemozioni mentre si affronta una sfidacon la play station mortificano la vitalità,riducendola ad un rapporto passivoed ipnotico con oggetti artificiosi emeccanici. <strong>Il</strong> consumismo delle sensazioniha soppiantato i valori. <strong>Il</strong> ricorsoa modelli ed icone mediatiche e artefatteincanta (come le sirene di Ulisse) ilgiovane in formazione con l’illusioneche non deve avventurarsi nel mondo,ma può stare fermo a ricevere tutto ciòche gli necessita. L’esempio, il messaggiodi fondo offerto dai media e da educatoriinconsistenti è: “si è qualcunosolo se si è vincenti, solo se si possiedequalcosa da mercanteggiare (un bell’aspetto,denaro, potere ecc.)”. Mentreil senso del sacrifico, la capacitàcritica, la ricerca attiva di essere un individuoautonomo paiono motivi romanticie demodé. L’acquisizione diabilità, di competenze, di valori e motiviinteriori forti e consistenti è l’equipaggiamentoindispensabile per ogniesploratore del mondo. Un’immaginedi sé costruita sull’idolatria di personaggivacui denuncia una sfiducia generalenelle figure parentali di riferimentoed in generale nella credibilitàdella società. <strong>Il</strong> senso di vuoto e di sfiduciasi manifesta attraverso quelle penosestatistiche che ci informano sull’aumentotra i giovani del consumo disostanze, di ricerca di esperienze estremee così via per sentirsi meglio.Costanza Palmitessa
direttore ti scrivoAbitiamo al Gelso ma peril Comune non esistiamoDa circa un paio d’anni io emia moglie siamo diventatiabitanti di Igea Marina, nellanuova zona residenziale in fase diultimazione al Gelso.Ho apprezzato il lavoro del suo giornaleriguardo ai reali problemi dei cittadininel nostro Comune e le scrivo,dopo diversi mesi in cui ci stavo pensando,per focalizzare disagi presentinella nostra zona.Tralasciamo tutti gli inconvenientiche è normale trovare in un’area dinuova costruzione, ma su tutte, unacosa si sta protraendo da quasi 2 annie sembra che ancora ci vorranno alcunimesi perchè si arrivi alla normalità:la raccolta dei rifiuti.Faccio un breve accenno: i primi abitantisono residenti in zona da circa 3anni e a tutt’oggi non sono stati installatida Hera i cassonetti per la raccoltadei rifiuti con conseguente disagio.Ad oggi abitiamo in circa 40-50 famigliee dal Comune continuano a rispondereche “...fino a quando la CMVnon cederà al Comune l’intera area,essa è considerata area privata (?) percui i mezzi di Hera non possono accederviper un problema legale; cosasuccederebbe se un mezzo di Hera avesseun incidente?”.13Per scrivere al direttorefax: 0541.331443; e-mail: cmonti@ilnuovo.rn.it; posta: via Orazio101, 47813 Igea Marina. Tel. redazione: 0541.331443Faccio alcune considerazioni, tralasciandola parte burocratica tra l’AmministrazioneComunale e la CMV dicui, non essendo informato, non voglioscrivere:- Hera non può portare i cassonetti eprocedere con la raccolta. Allora perchèi furgoncini di Hera, da circa unanno, passano a raccogliere la spazzaturanei cestini delle aree verdi? (cherischiano di diventare “succursali”dei normali cassonetti).- La zona è considerata privata. Hannoaperto in ordine: 1 - succursale dell’AutoscuolaUgolini, 2 - Asilo nido, 3 -Lavaggio cani .....- Area privata. Da circa un anno emezzo è in funzione una piscina e tuttii giorni transitano decine di autoveicoli.- Noi, da bravi cittadini, dobbiamocaricarci in auto i bidoni della spazzaturae andare a 200-300 metri perpoter trovare tutti i bidoni (raccoltadifferenziata compresa).- Dobbiamo pagare la tassa sui rifiutie continuare ad avere disagi... Altrocontrosenso!Un romanzo di Panzini sotto l’ombrelloneL’Accademia panziniana, recentementecostituitasi a Bellaria Igea Marina, comesua prima iniziativa si propone di offrireagli ospiti che soggiornano in hotel, appartamentie camping, un libro di AlfredoPanzini. Si parte dall’estate 2008 con “Lalanterna di Diogene”, ma l’obiettivo è quellodi proseguire anche per gli anni futuri.L’idea è quella di legare il nome di Bellariaall’importante scrittore, ed anche rimetterein circolazione le opere di Panzini, vistoche le grandi case editrici hanno smessodi pubblicarlo da alcuni decenni.“La lanterna di Diogene” arriverà nellemani degli ospiti attraverso gli albergatoried i bagnini, che possono prenotarne uncerto numero (diversi lo hanno già fatto),almeno 50-100 copie, per farlo trovarenella camera dell’albergo o consegnarloal cliente al momento di affittare l’ombrellone.<strong>Il</strong> contributo richiesto, a mero titolodi concorso spese, è di 2 euro a copia. <strong>Il</strong>libro verrà inserito in una busta con l’intestazionedell’Associazione culturale ela scritta “Un romanzo sotto l’ombrellone”,una lettera di benvenuto da partedell’Accademia e dell’albergatore o bagnino,una breve biografia dello scrittoree l’invito a visitare la “Casa Rossa”.Le copie possono essere prenotate via“mail” (gobbiarnaldo@alice.it), oppure alnumero 0541-347134, o anche inviandouna semplice richiesta scritta, specificandoil numero di copie richieste, a: Accademiapanziniana, via Rapisardi 24,Bellaria.<strong>Il</strong> <strong>Nuovo</strong>Posso pensare che non sia stato io ilprimo a segnalarvi questo problemae non so se sono stato sufficientementechiaro nell’esposizione.PS: la pista ciclabile che dalla nostrazona dovrebbe, una volta finiti i lavoridella CMV, portare al parco si vedeche entra nel parco, ma poi è interrottae non si congiunge con le piste attualmentepresenti (ed è praticamenteultimata)...Questa mail è lo sfogo di un “nuovo”cittadino che tiene molto al posto incui ha scelto di vivere ed abitare, etrovarsi di fronte a certi controsensi,fa arrabbiare e non poco.Luca MontanariChiediamo ovviamente che sia l’amministrazionecomunale a rispondere allasua lettera molto dettagliata e precisa.Che il problema sia legato alla cosiddetta“area privata” è la versione ufficiosache anche noi abbiamo raccolto perchéil nostro Ficcanaso si è interessato allaquestione per preparare un articolo. Rimanel’assurdità di residenze esistentiche però non hanno i servizi (pur pagandoli)che ricevono tutti gli altri cittadini.Mi auguro che l’amministrazionecomunale voglia rapidamente esprimereuna parola chiara a lei e a tutti gli altriresidenti della zona. Ma l’argomento <strong>Il</strong><strong>Nuovo</strong> lo terrà in agenda fino a che nonsarà stata trovata una soluzione. (c.m.)