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'68 Affrontare il tema del '68, a quarant'anni di distanza ... - Virgilio

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C’è però una “piccola” <strong>di</strong>fferenza tra le due categorie <strong>di</strong> insegnanti: i primi hanno frequentato<br />

un corso lungo ma non rivolto all’insegnamento, i secon<strong>di</strong> uno più breve ma rivolto<br />

all’insegnamento. Il che la <strong>di</strong>ce lunga su quali sono stati i paradossi e le carenze <strong>del</strong>la formazione<br />

degli insegnanti nel nostro paese. Noi per anni abbiamo avuto contemporaneamente<br />

la più breve formazione degli insegnanti d’Europa (la scuola e l’istituto magistrali)<br />

e la più lunga formazione culturale <strong>di</strong> professori senza alcuna formazione professionale degli<br />

stessi.<br />

Negli stessi anni (1945-1995), per fare un esempio, un maestro francese poteva cominciare<br />

a insegnare a 20 anni <strong>di</strong> età contro i 18 dei nostri, mentre un professore francese poteva<br />

cominciare a 21-22 anni contro i nostri 23-24 anni.<br />

E anche oggi (ma forse proprio per questa storia) quando si parla <strong>di</strong> formazione degli insegnanti<br />

la mente corre più spesso alla formazione culturale, curricolare, <strong>di</strong>sciplinare più che<br />

a quella professionale. Tanto più che noi abbiamo me<strong>di</strong>amente anche una scuola secondaria<br />

che comporta un anno in più <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> (finiamo a 19 anni laddove in metà dei paesi d’Europa<br />

si finisce a 18). Sicché oggi siamo nella situazione paradossale per cui un insegnante<br />

elementare esce come minimo a 23 anni e un docente <strong>di</strong> secondaria come minimo a 26<br />

(SSIS comprese). Per fare sempre l’esempio <strong>del</strong>la Francia, nell’uno e nell’altro caso si può<br />

insegnare a 23 anni. Ma in altri paesi nell’elementare si può insegnare a 21 anni e nella secondaria<br />

superiore a 22.<br />

Questa era ed è ancora una <strong>del</strong>le cose che ci <strong>di</strong>stingue dal resto d’Europa, ad onta <strong>del</strong>la pretesa<br />

scarsa preparazione dei nostri insegnanti.<br />

LA SCUOLA MEDIA<br />

La seconda cosa che ci <strong>di</strong>stingue dall’Europa, o da una sua gran parte, riguarda la causa che<br />

ha prodotto per almeno metà <strong>del</strong> personale docente <strong>il</strong> ricorso al personale laureato: personale<br />

“<strong>di</strong> laurea lunga”, 4 anni in passato, 5 (3+2) oggi. Questa causa consiste nel fatto<br />

che noi, anche se adesso le cose sono ufficialmente cambiate, consideriamo la scuola me<strong>di</strong>a<br />

come scuola secondaria, mentre quasi ovunque, la scuola me<strong>di</strong>a è inserita nel ciclo primario.<br />

Non solo: negli altri paesi la scuola me<strong>di</strong>a è <strong>di</strong> solito più lunga <strong>del</strong>la nostra (4 o 5 anni<br />

contro i nostri 3). Questo comporta che altrove le figure “propriamente laureate” lavorano<br />

quasi esclusivamente con gli alunni che vanno dai 16 (talvolta dai 15) anni ai 18 o ai 19,<br />

mentre da noi lavorano su un arco <strong>di</strong> età che va dagli 11 ai 19 anni.<br />

Anche in Spagna e in Francia la scuola me<strong>di</strong>a appartiene al ciclo secondario, ma in Spagna<br />

nei primi due anni insegnano i maestri ed anche in Francia lo han-<br />

no fatto nel passato in almeno <strong>il</strong> 50% dei casi: fino al 1975 c’erano<br />

in Francia prima 5 poi 3 tipologie <strong>di</strong> scuole me<strong>di</strong>e, e in alcune<br />

<strong>di</strong> queste insegnavano i maestri, non i professori (<strong>di</strong> questi oggi<br />

ne restano in servizio ancora 10.000).<br />

Questo fa sì che praticamente in quasi tutti i sistemi scolastici<br />

degli altri paesi si siano avute finora e si abbiano tuttora due <strong>di</strong>versi<br />

tipi <strong>di</strong> formazione: una per i docenti che lavorano con alunni<br />

dai 6 (dai 2 o 3 considerando anche i docenti <strong>di</strong> scuola materna)<br />

ai 16 anni <strong>di</strong> età, prevalentemente non universitaria o solamente<br />

parauniversitaria (almeno per <strong>il</strong> passato), l’altra per i docenti<br />

che lavorano con alunni dai 16 ai 18 - 19 anni, prevalentemente<br />

universitaria.<br />

FORMAZIONE CONSECUTIVA O FORMAZIONE SIMULTANEA<br />

Abbiamo quin<strong>di</strong> in Europa due tipi <strong>di</strong> formazione a seconda <strong>del</strong><br />

grado <strong>di</strong> scuola. E questa è la prima <strong>di</strong>stinzione interna alla formazione<br />

europea.<br />

La seconda <strong>di</strong>stinzione, che riguarda entrambi i tipi <strong>di</strong> formazione,<br />

è se questa è consecutiva o simultanea. Vale a <strong>di</strong>re: se gli aspetti<br />

più propriamente professionali (pedagogia, <strong>di</strong>dattica, metodologia,<br />

tirocinio ecc.) sono successivi all’acquisizione dei contenuti<br />

<strong>del</strong>le <strong>di</strong>scipline (come le nostre SISS per intenderci) o se sono contemporanei.<br />

Nella maggior parte dei casi la formazione professionale<br />

è simultanea a quella <strong>di</strong>sciplinare.<br />

école numero 68 pagina 44<br />

Siamo nella situazione<br />

paradossale per cui un<br />

insegnante elementare esce<br />

come minimo a 23 anni e<br />

un docente <strong>di</strong> secondaria<br />

come minimo a 26 (SSIS<br />

comprese). Per fare sempre<br />

l’esempio <strong>del</strong>la Francia,<br />

nell’uno e nell’altro caso si<br />

può insegnare a 23 anni. Ma<br />

in altri paesi nell’elementare<br />

si può insegnare a 21 anni e<br />

nella secondaria superiore a<br />

22. Questa era ed è ancora una<br />

<strong>del</strong>le cose che ci <strong>di</strong>stingue dal<br />

resto d’Europa, ad onta <strong>del</strong>la<br />

pretesa scarsa preparazione<br />

dei nostri insegnanti.<br />

LA SCUOLA ELEMENTARE<br />

La formazione per <strong>il</strong> ciclo primario è ovunque simultanea. Ma in<br />

certi casi (Francia e in parte Irlanda e Regno Unito) <strong>il</strong> tirocinio<br />

inizia solo verso la fine <strong>del</strong> corso.<br />

È oggi prevalentemente universitaria, ma in alcuni casi è rimasta non universitaria, anche se<br />

per accedere occorre comunque un <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> scuola secondaria superiore (quin<strong>di</strong> è parauniversitaria<br />

<strong>di</strong> fatto, terziaria comunque).<br />

È ancora una formazione non universitaria in 10 paesi (<strong>di</strong> cui 9 <strong>del</strong>l’Unione Europea): Belgio,<br />

Danimarca, Lussemburgo, Austria, Liechtenstein, Ungheria, Lituania, Polonia, Romania e<br />

Bulgaria. Lituania. Polonia, Romania e Bulgaria hanno, però, anche corsi universitari.<br />

Universitaria o no, questa formazione dura: TEXT

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