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'68 Affrontare il tema del '68, a quarant'anni di distanza ... - Virgilio

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Risate intelligenti<br />

STEFANO VITALE<br />

Una risata vi seppellirà. Già, la potenza <strong>del</strong>l’umorismo non finisce mai <strong>di</strong> provocare scompiglio.<br />

Ricordate le feroci polemiche e le minacce per le vignette su Maometto? E la solidarietà <strong>del</strong>la<br />

nostra Santa Chiesa? Oppure l’ostracismo me<strong>di</strong>atico <strong>di</strong> Berlusconi verso Luttazzi, Sabina Guzzanti<br />

ed altri comici? Ricordo, tanto tempo fa, <strong>di</strong> una mostra <strong>di</strong> vignette pubblicate su <strong>di</strong> un giornale<br />

russo, mi pare si chiamasse “Il coccodr<strong>il</strong>lo”, che sbeffeggiavano <strong>il</strong> potere stalinista e la burocrazia<br />

sovietica. Gusto <strong>del</strong>lo sberleffo che ritroviamo, sempre per restare in terra russa,<br />

in Alelksandr Ikonnikov col suo Ultime notizie dal letamaio (Guanda, 2004) dove<br />

ogni racconto è una perla <strong>di</strong> saggezza ironica e <strong>di</strong>sincantata, tagliente come un<br />

bisturi e <strong>di</strong>vertente come una bella barzelletta, Racconti come “La gamba” (che<br />

ricorda Bulgakov) o ”Steppa” sono da leggere ai ragazzi. Una gamba amputata<br />

<strong>di</strong> cui la polizia non riesce a <strong>di</strong>sfarsi, un uomo che si addormenta col suo carico<br />

<strong>di</strong> cetrioli in una cassa da morte per finire poi in manicomio: si sta dentro ad un<br />

mondo surreale <strong>di</strong> personaggi irresistib<strong>il</strong>i ed umanissimi.<br />

Anche a casa nostra c’è qualcosa <strong>di</strong> buono. Penso a Stefano Benni che è proprio<br />

nel racconto che dà forse <strong>il</strong> meglio <strong>di</strong> sé. Il bar sotto <strong>il</strong> mare (Feltrinelli, 1987)<br />

ci regala racconti come “La storia <strong>di</strong> Pronto Soccorso e Beauty Case”, “Ach<strong>il</strong>le ed<br />

Ettore”, “La chitarra magica” – chicche umoristiche da gustare nei rea<strong>di</strong>ng coi ragazzi<br />

cui ogni insegnante dovrebbe cimentarsi. Anche <strong>il</strong> suo ultimo libro La grammatica<br />

<strong>di</strong> Dio (Feltrinelli, 2007) ci offre qualcosa: penso a “Boomerang” dove la<br />

fe<strong>del</strong>tà <strong>di</strong> un cane <strong>di</strong>strugge la vita <strong>del</strong> padrone, a “Una rosa rossa” dove <strong>il</strong> vecchio<br />

impren<strong>di</strong>tore prende in giro gli acquirenti con una storia strappalacrime gustossima,<br />

a “Pari e patta” in cui due ricchi borghesi si rinfacciano i reciproci tra<strong>di</strong>menti,<br />

ad “Orlando furioso d’amore” dove un uomo viene abbandonato dalla moglie per<br />

un suo <strong>di</strong>vertente e sonoro <strong>di</strong>fetto. È<br />

vero che poi non c’è molto altro: prevale<br />

la tristezza e la solitu<strong>di</strong>ne un po’<br />

ripetitiva e stanca.<br />

Chi non stanca mai è Roald Dalh, un<br />

maestro assoluto <strong>del</strong>l’ironia infant<strong>il</strong>e,<br />

<strong>del</strong>la risata spregiu<strong>di</strong>cata, anarchica,<br />

grottesca ma <strong>il</strong>luminata. Tutti abbiamo amato<br />

Le streghe, Mat<strong>il</strong>de, Furbo <strong>il</strong> signor Volpe, La magica<br />

me<strong>di</strong>cina dove la trasformazione <strong>del</strong>la cattiva nonna<br />

è così <strong>di</strong>vertente che leggerlo ad alta voce senza ridere<br />

è impossib<strong>il</strong>e. E possiamo anche amare Il vicario,<br />

cari voi (Salani, 2007). In questo racconto <strong>il</strong> giovane<br />

vicario è afflitto dalla <strong>di</strong>slessia ed i suoi <strong>di</strong>scorsi sono<br />

strampalati e <strong>di</strong>vertenti. I parrocchiani sono costretti<br />

a sentire pre<strong>di</strong>che tutt’altro che religiose come se la<br />

malattia permettesse all’inconscio <strong>di</strong> irrompere sulla<br />

scena. Irridente senza offendere, allegro senza volgarità<br />

Roal Dalh ci regala un esempio <strong>di</strong> letteratura umoristica<br />

da usare come mo<strong>del</strong>lo anche nello stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong><br />

genere. Dove dovrebbe avere uno spazio anche <strong>il</strong> libro<br />

L’incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e storia <strong>di</strong> Lavinia (Einau<strong>di</strong>, 1995) <strong>di</strong> Bianca<br />

Pitzorno in cui la protagonista riesce a ven<strong>di</strong>carsi <strong>del</strong>la<br />

sua povertà e <strong>del</strong>le prepotenze altrui trasformando<br />

in cacca, grazie ad un anello magico, tutto ciò che le<br />

conviene per raggiungere i suoi scopi. Non mancano le<br />

buone azioni (Lavinia salva un bambino da un incen<strong>di</strong>o<br />

trasformando in letame <strong>il</strong> fuoco), ma le situazioni sono<br />

<strong>di</strong>vertentissime perché la “grande innominab<strong>il</strong>e” ben<br />

presente nei <strong>di</strong>scorsi dei bambini una volta tanto, come cantava De Andrè, fa nascere i fiori.<br />

Ed un fiore nel deserto è Il bambino sottovuoto <strong>di</strong> Christine Nostlinger (Salani, 1989). Tutti abbiamo<br />

desiderato in classe un “bambino perfettino”, ben addestrato, che risponda sempre a tono alle<br />

attese degli adulti. Marius è così, ma la sua vita non è sempre fac<strong>il</strong>e. Kitty, la signora Bartolotti,<br />

Egon <strong>il</strong> farmacista cercheranno <strong>di</strong> riequ<strong>il</strong>ibrare le cose, <strong>di</strong> peggiorare un po’ le sue buone maniere in<br />

una girandola <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong>vertenti e cariche <strong>di</strong> trepidazione. Una bella riflessione sugli stereotipi<br />

<strong>del</strong>la stessa infanzia, sui meccanismi <strong>di</strong> inclusione ed esclusione.<br />

anni ver<strong>di</strong><br />

école numero 68 pagina 42<br />

Illustrazioni <strong>di</strong> Quentin<br />

Blake per Mat<strong>il</strong>da e altri<br />

personaggi <strong>di</strong> Roald<br />

Dahl.

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