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'68 Affrontare il tema del '68, a quarant'anni di distanza ... - Virgilio

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NUOVE BAMBINE E VECCHI<br />

CONDIZIONAMENTI<br />

Un libro che rimette all’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno<br />

l’esigenza <strong>di</strong> riflettere su questioni troppo<br />

a lungo trascurate o date per risolte e<br />

invita a riprendere la battaglia contro la<br />

<strong>di</strong>scriminazione <strong>di</strong> genere<br />

STEFANO VITALE<br />

Loredana Lipperini, Ancora dalla parte<br />

<strong>del</strong>le bambine. Feltrinelli, M<strong>il</strong>ano, 2007,<br />

pp. 284, euro 15<br />

Un libro, in fondo, atteso da anni: qualcosa che proseguisse <strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso<br />

<strong>di</strong> rottura <strong>di</strong> Elena Gianini Belotti. Ci sono voluti oltre trent’anni,<br />

anni in cui i contributi alla coscienza critica <strong>del</strong>la nozione <strong>di</strong> “genere”<br />

non sono certo mancati, in cui la riflessione sulla con<strong>di</strong>zione <strong>del</strong>la donna<br />

(pur nella sua versione “politicamente corretta” <strong>del</strong>le pari opportunità)<br />

ha proposto interessanti contributi. Ma qui siamo <strong>di</strong> fronte a qualcosa<br />

d’importante. Quali sono i mo<strong>del</strong>li <strong>del</strong>le “nuove” bambine? Quali sono<br />

i con<strong>di</strong>zionamenti sociali e culturali operanti? Cosa<br />

propongono televisione, me<strong>di</strong>a, educazione?<br />

Loredana Lipperini svolge un’accurata indagine «sulla persistenza e ad<strong>di</strong>rittura<br />

sul rafforzamento dei con<strong>di</strong>zionamenti culturali al ruolo <strong>di</strong> genere <strong>del</strong>le<br />

bambine» che coinvolge non solo i “tra<strong>di</strong>zionali” canali quali i libri per l’infanzia,<br />

i testi scolastici, giornali, fumetti, pubblicità e televisione, ma anche<br />

Internet coi suoi blog, forum, siti, <strong>di</strong>ari on line, videogiochi.<br />

L’autrice è una giornalista che sa muoversi con <strong>di</strong>sinvoltura e con cura in<br />

questa selva <strong>di</strong> esperienze e <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e con ricchezza <strong>di</strong> materiali e <strong>di</strong> dati,<br />

con esempi ed analisi attualissime, ci mostra come malgrado le apparenze<br />

le cose non siano cambiate.<br />

L’immaginario <strong>del</strong>le bambine resta un terreno occupato, almeno nelle intenzioni<br />

<strong>del</strong> “potere”, dagli stereotipi sessisti che inchiodano la donna ai suoi<br />

ruoli tra<strong>di</strong>zionali. Anzi c’è come una ulteriore “recrudescenza” ed estremizzazione<br />

dei ruoli <strong>di</strong> fata e strega in un’esasperata pressione porno-sexy da<br />

un lato e nel banale <strong>del</strong>la quoti<strong>di</strong>anità dall’altro lato. Le bambine devono<br />

essere belle, truccate, in minigonna e col tanga, bambole sexy <strong>il</strong> cui destino<br />

è sculettare felici accanto ad un calciatore, mo<strong>del</strong>le, veline, ballerine. Ed ovviamente<br />

madri, sia sfruttando le potenzialità <strong>del</strong>la vita moderna che restando<br />

ben salda al mito <strong>del</strong>la “famiglia perfetta” dove la donna madre e cuoca.<br />

Ma <strong>il</strong> libro non si contenta <strong>di</strong> riba<strong>di</strong>re <strong>il</strong> ruolo <strong>del</strong> con<strong>di</strong>zionamento culturale, esso entra anche<br />

nel merito dei necessari processi <strong>di</strong> decostruzione e <strong>di</strong> analisi dei linguaggi, fornisce dati<br />

a partire da ricerche nazionali ed internazionali, tocca problemi specifici come la violenza,<br />

l’anoressia, le separazioni ed i conflitti fam<strong>il</strong>iari ed anche la scuola. Questa continua ad essere<br />

un luogo dove appare normale che siano le donne ad occuparsi <strong>di</strong> bambini, dove sono vive<br />

logiche autosegregazioniste da parte <strong>del</strong>le donne insegnanti stesse, dove i testi scolastici, le<br />

relazioni con le famiglie, l’accesso alle tecnologie, i giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> merito sui bambini e le bambine<br />

sono ampiamente con<strong>di</strong>zionati da stereotipi sessisti <strong>di</strong>scriminanti per le bambine. La scuola<br />

sembra essere ancora immob<strong>il</strong>e, <strong>di</strong>sattenta verso i possib<strong>il</strong>i messaggi educativi “alternativi”,<br />

persino i più evidenti. Oggi è palese che nel mondo reale sono sempre <strong>di</strong> più le donne che lavorano<br />

fuori casa, ma <strong>di</strong> questo non c’è quasi traccia nei testi scolastici. È come se continuasse<br />

ad operare una gigantesca rimozione che propone la donna come legata alla casa ed all’attività<br />

domestica. Molto interessante anche <strong>il</strong> capitolo de<strong>di</strong>cato alla nuova letteratura per ragazzi.<br />

Che come sappiamo ha visto la moltiplicazione <strong>di</strong> eroine al femmin<strong>il</strong>e (Ermione Granger, Peggy<br />

Sue, le elfe <strong>del</strong> ciclo <strong>di</strong> Shannara, ecc, ma che restano rinchiuse tra i due poli <strong>di</strong> una visione<br />

magica, “altra”, e la prigionia <strong>del</strong> sentimentalismo e <strong>del</strong>la gent<strong>il</strong>ezza <strong>del</strong> proprio cuore. Quando<br />

potranno, si chiede l’autrice, finalmente fare uso <strong>del</strong>la propria intelligenza? E <strong>del</strong>la propria volontà<br />

animata autonomamente sul piano etico, al <strong>di</strong> là degli obblighi e degli stereotipi sociali<br />

<strong>di</strong>ciamo noi pensando alla bellissima figura <strong>del</strong>la Ronja <strong>del</strong>la Astrid Lindgren?<br />

<strong>il</strong> libro<br />

école numero 68 pagina 38<br />

Un’accurata indagine<br />

«sulla persistenza<br />

e ad<strong>di</strong>rittura sul<br />

rafforzamento dei<br />

con<strong>di</strong>zionamenti<br />

culturali al ruolo<br />

<strong>di</strong> genere <strong>del</strong>le<br />

bambine» che<br />

coinvolge libri per<br />

l’infanzia, testi<br />

scolastici, giornali,<br />

fumetti, pubblicità,<br />

televisione, e<br />

naturalmente<br />

Internet coi suoi<br />

blog, forum, siti, <strong>di</strong>ari<br />

on line, videogiochi

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