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'68 Affrontare il tema del '68, a quarant'anni di distanza ... - Virgilio

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nitarie, ed entra in una realtà assolutamente<br />

più grande <strong>di</strong> lei. Anna sente (e riferisce) <strong>di</strong><br />

persone prese nelle proprie case da emissari<br />

<strong>del</strong>la polizia, persone arrestate, portate in<br />

questura e <strong>il</strong> giorno dopo trovate fatte a pezzi<br />

in un campo. Non può scrivere su altro. I<br />

suoi articoli sono concreti, privi <strong>di</strong> considerazioni<br />

generali. Dice in maniera <strong>di</strong>retta che un<br />

uomo è stato arrestato ieri in quel luogo, ed<br />

è stato trovato ucciso in quel modo <strong>il</strong> giorno<br />

dopo. Un giornalismo <strong>di</strong> nomi e cognomi, che<br />

tocca interessi a molti livelli, dal soldato <strong>del</strong>l’ultima<br />

caserma in Cecenia al generale trafficante<br />

<strong>di</strong> armi o <strong>di</strong> persone, fino in qualche<br />

modo a Putin. Ed è certo che la sua uccisione<br />

sia stata un sollievo per i vertici <strong>del</strong> potere<br />

russo. Certo, non è Putin a prendere <strong>il</strong> telefono<br />

e chiamare due ceceni esperti <strong>di</strong> omici<strong>di</strong><br />

per <strong>di</strong>re: «Toglietemi <strong>di</strong> torno questa rompiscatole».<br />

Sembra più probab<strong>il</strong>e una faccenda<br />

che parte dal basso, se così si può <strong>di</strong>re, <strong>del</strong>la<br />

“macchina”. Una cosa in st<strong>il</strong>e mafioso. Ma va<br />

detto che nulla avviene senza che la “cupola”<br />

lo voglia. E bisogna osservare che per i ceceni<br />

non è fac<strong>il</strong>e compiere un omici<strong>di</strong>o proprio<br />

qui, nel centro <strong>di</strong> Mosca.<br />

Il clima attorno ai fatti<br />

La Russia sta cambiando con una velocità<br />

sbalor<strong>di</strong>tiva. Negli ultimi 20 anni è cambiato<br />

tutto. Sono cambiate le città, le culture <strong>del</strong>le<br />

città, i rapporti con <strong>il</strong> resto <strong>del</strong> mondo, la<br />

quoti<strong>di</strong>anità, ciò che si compra nei negozi. È<br />

cambiata l’informazione, la <strong>di</strong>sinformazione,<br />

la globalizzazione.<br />

école numero 68 pagina 28<br />

Le persone al potere oggi in Russia sono cinquantenni<br />

cresciuti in epoca sovietica, che<br />

ora si ritrovano <strong>di</strong> colpo in un altro mondo.<br />

Una generazione che ha dovuto reinventarsi<br />

un futuro a metà <strong>del</strong>la propria vita, in un’epoca<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> possib<strong>il</strong>ità. Soprattutto se aveva<br />

a che fare con gli apparati <strong>del</strong>lo Stato.<br />

I vecchi funzionari “<strong>di</strong>smessi” lasciavano<br />

posti in cui i nuovi hanno potuto fac<strong>il</strong>mente<br />

arricchirsi ai danni <strong>del</strong>lo stato. Un grande<br />

cambiamento, senza regole: “Oggi tutto è<br />

possib<strong>il</strong>e!” Ovvero “tutto è dettato dai rapporti<br />

<strong>di</strong> forza”.<br />

Il cambiamento che ha che fare con Putin<br />

possiamo leggelo in due perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>stinti: dal<br />

1989 al 1998, e dopo <strong>il</strong> 1999. I primi 10 anni<br />

dopo la fine <strong>del</strong>l’URSS sono anni <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

trasformazioni in una situazione <strong>di</strong> grande<br />

povertà generale. Il red<strong>di</strong>to nazionale <strong>di</strong>minuisce<br />

<strong>del</strong> 45% con una economia che precipita<br />

mentre <strong>il</strong> tasso <strong>di</strong> mortalità raddoppia.<br />

Dal 1999, quando Putin inizia a governare <strong>il</strong><br />

paese, <strong>il</strong> red<strong>di</strong>to nazionale riprende a crescere<br />

<strong>del</strong> 6-7% all’anno. Il b<strong>il</strong>ancio <strong>del</strong>lo stato viene<br />

risanato. Naturalmente non è tutto merito<br />

<strong>di</strong> Putin, molto <strong>del</strong> merito va al petrolio – la<br />

base materiale <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo industriale russo<br />

– <strong>il</strong> cui prezzo è più che raddoppiato dal<br />

2000 a oggi. Al senso <strong>di</strong> sgomento dei primi<br />

anni <strong>di</strong> “assenza <strong>di</strong> regole” e <strong>di</strong> crisi <strong>del</strong>lo stato,<br />

va dunque sostituendosi l’mmagine <strong>di</strong> uno<br />

“Stato che si rafforza”.<br />

La situazione cecena<br />

Ma la questione <strong>di</strong> fondo, che accomuna in<br />

maniera trasversale Putin, Anna Politkovskaja,<br />

Anna Politkovskaja<br />

è <strong>il</strong> fatto che lo Stato rimane una macchina<br />

ingovernab<strong>il</strong>e, come durante <strong>il</strong> regime sovietico.<br />

E credo che l’URSS muoia proprio in conseguenza<br />

<strong>del</strong>la sua incapacità <strong>di</strong> “governo <strong>di</strong><br />

se stessa” e <strong>di</strong> “conoscenza <strong>di</strong> se stessa”.<br />

Lo smantellamento <strong>del</strong>l’economia <strong>di</strong> stato avviene<br />

in un clima culturale pesante, segnato<br />

dalla corruzione e dalla lotta per bande.<br />

Ed è questo <strong>il</strong> contesto in cui lavora Anna<br />

Politkovskaja, una giornalista che cerca <strong>di</strong><br />

dare informazioni su quello che capita lì mentre<br />

l’apparato cerca in qualche modo una ripresa<br />

<strong>del</strong> potere <strong>del</strong>lo Stato in senso autoritario<br />

attraverso un fatto chiave: la guerra<br />

in Cecenia. Una guerra che serve in qualche<br />

modo a costruire un collante nel paese intorno<br />

all’idea <strong>di</strong> Stato. La seconda guerra in<br />

Cecenia inizia infatti durante la campagna<br />

elettorale <strong>di</strong> Putin, e dopo le bombe a Mosca<br />

(nessuno ci ha mai detto chi è stato): due<br />

e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>strutti, più <strong>di</strong> 200 morti. Si fa strada<br />

nei citta<strong>di</strong>ni l’idea <strong>di</strong> poter essere vittime <strong>di</strong><br />

un’entità esterna, un sentimento che si innesta<br />

su una situazione <strong>di</strong> grande <strong>di</strong>sagio economico<br />

e culturale.<br />

Dopo i fatti <strong>di</strong> Mosca Putin farà un <strong>di</strong>scorso<br />

alla nazione non lasciando dubbi sulla matrice<br />

cecena. Una tesi che a Mosca trova cre<strong>di</strong>to<br />

nel clima <strong>di</strong> o<strong>di</strong>o anti-caucasico: i caucasici<br />

sono “irregolari” che controllano i “mercati<br />

<strong>il</strong>leciti”, sono “immigrati” che “stanno in<br />

tanti in un alloggio”, fanno “lavori irregolari”,<br />

<strong>del</strong>inquono.<br />

Da “mafioso”, <strong>il</strong> ceceno <strong>di</strong>venta “terrorista“.<br />

In qualche modo la faccenda funziona benissimo<br />

e già in campagna elettorale iniziano i

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